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Angeli&Demoni

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2017 15:00
Autore
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OFFLINE
Post: 2.256
Giudice*****
10/06/2017 15:41
 
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Re: Re: Re:
molang, 10/06/2017 15.37:




Preferirei della storia pubblicata.
Scusami di nuovo, e buon lavoro!




D'accordo, nessun problema.
Grazie!

OFFLINE
Post: 2.256
Giudice*****
24/06/2017 15:19
 
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Cari partecipanti
Come potete vedere, le valutazioni procedono un po' a rilento, e mi scuso per questo. State tranquilli, però, che i risultati arriveranno entro i termini previsti dal regolamento.
Nel frattempo approfitto di questo post per rendere pubblici i pacchetti del contest, sia quelli scelti da voi che quelli restanti. Ovviamente siete liberi di utilizzarli per vostre storie future, se vi ispirano.
A presto!

Pacchetti angeli
Serafini
Genere: sentimentale
Tema: “Osservo o sono parte attiva del mondo?”
Citazione: “Chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno non è vissuto invano.”
(Madre Teresa di Calcutta)
Bonus: un luogo povero/misero

Cherubini
Genere: Fantascienza
Tema: conoscenza
Citazione: “Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, è l’illusione della conoscenza.”
(Daniel J. Boorstin)
Bonus: morte del protagonista

Troni
Genere: fantasy
Tema: creazione/cambiamento
Citazione: “Conosco delle barche che si dimenticano di partire… hanno paura del mare a furia di invecchiare.”
(Jacques Brel)
Bonus: mutaforma

Dominazioni
Genere: Guerra
Tema: rivoluzione
Citazione: “La paura governa il genere umano. Il suo è il più vasto dei domini.” (Saul Bellow)
Bonus: aquila

Virtù
Genere: azione
Tema: alleanza
Citazione: La falsa amicizia può diventare vera, | ma una vera amicizia, una volta, finita, | non può più rinnovarsi. È più facile | che sia l'inimicizia a diventare alleanza. || L'inimicizia che non conobbe mai amicizia | può trovare più facilmente un accordo. (Thomas Stearns Eliot)
Bonus: spada/arco

Potestà
Genere: malinconico
Tema: rapporto padre-madre/figlio-figlia
Citazione: “La cosa più importante che i genitori possono insegnare ai loro figli è come andare avanti senza di loro.” (Frank A. Clark)
Bonus: una scena “comica” con lacrime

Principati
Genere: mistero
Tema: traslazione temporale
Citazione: Alice: “Per quanto tempo è per sempre?”
Bianconiglio: “A volte, solo un secondo”.
(Lewis Carrol)
Bonus: clessidra

Arcangeli
Genere: fantasy
Tema: corruzione/colpo di stato
Citazione: “Quando l’acqua inizia a bollire, è da sciocchi spegnere il fuoco.”
(Nelson Mandela)
Bonus: sala del trono

Angeli
Genere: romantico
Tema: caduta
Citazione: “Niente desideriamo di più di quello che non ci è consentito.”
(Publilio Siro)
Bonus: ali bianche/nere


Pacchetti demoni
Thamiel
Genere: fantasy
Tema: omicidio
Citazione: “Soltanto i deboli commettono crimini: chi è potente e chi è felice non ne ha bisogno.”
(Voltaire)
Bonus: nastro rosso

Chaigidel
Genere: soprannaturale
Tema: premonizione
Citazione: “Non fare mai profezie. Se sono sbagliate nessuno se lo dimenticherà; se sono giuste nessuno se lo ricorderà.” (Josh Billings)
Bonus: corvo

Satariel
Genere: Angst
Tema: segreto svelato
Citazione: “Tre persone possono tenere un segreto se due di loro sono morte.”
(Benjamin Franklin)
Bonus: tematiche delicate

Gamchicolh
Genere: introspettivo
Tema: sensi di colpa/rimorso
Citazione: – Ma davvero vuole morire?
– Nessuno si suicida perché vuole morire.
– E allora perché lo fa?
– Perché vuole fermare il dolore.
(Tiffanie DeBartolo)
Bonus: albero

Galb
Genere: drammatico
Tema: violenza
Citazione: “Il mostro non dorme sotto il letto. Il mostro può dormire accanto a te.”
(Anonimo)
Bonus: specchio

Tagaririm
Genere: soprannaturale
Tema: uno contro l’altro
Citazione: “L’invidia è come prendere un veleno e aspettare che l’altra persona muoia.”
(Malachy McCourt)
Bonus: spirito istigatore (a voi la scelta di attingere alla creatura che preferite)

Harab
Genere: introspettivo
Tema: “Mi sarò meritato il Paradiso?”
Citazione: Ho visto vacillare il momento della mia grandezza,
E ho visto l’eterno Lacchè reggere il mio soprabito ghignando,
E a farla breve, ne ho avuto paura.
(Ts Eliot)
Bonus: angelo della morte

Samael
Genere: Guerra
Tema: apocalisse
Citazione: “Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione.”
(Victor Hugo)
Bonus: cavallo

Iamaliel
Genere: romantico
Tema: sesso
Citazione: “La guerra fra i sessi è l’unico tipo di guerra in cui i nemici dormono regolarmente insieme.”
(Quentin Crisp)
Bonus: umiliazione

Little_Rock_Angel5
[Non Registrato]
25/06/2017 17:01
 
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Re: Cari partecipanti
saranno senz'altro utili *.* hai creato fantastici pacchetti [SM=g27985]

30/06/2017 21:21
 
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Sono tutti stupendi, wow.
Pensavo di aver beccato bene ma ce ne sono degli altri che non mi sarebbero dispiaciuti affatto.

Buon lavoro giudicia! [SM=g27987]
OFFLINE
Post: 2.256
Giudice*****
04/07/2017 12:59
 
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Re: Re: Cari partecipanti
Little_Rock_Angel5, 25/06/2017 17.01:

saranno senz'altro utili *.* hai creato fantastici pacchetti [SM=g27985]





Ti ringrazio:D

OFFLINE
Post: 2.256
Giudice*****
04/07/2017 12:59
 
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Re:
molang, 30/06/2017 21.21:

Sono tutti stupendi, wow.
Pensavo di aver beccato bene ma ce ne sono degli altri che non mi sarebbero dispiaciuti affatto.

Buon lavoro giudicia! [SM=g27987]




Grazie mille!

OFFLINE
Post: 2.256
Giudice*****
04/07/2017 13:02
 
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Cari partecipanti
Ho appena finito di scrivere le valutazioni. Purtroppo non ho avuto modo, in questi giorni, di avere il pc a disposizione per molto tempo; quindi, devo ricopiare parte di esse nel file.
Prevedo che sarà un giorno lungo, ma darà i suoi frutti.
Vi annuncio, quindi, che avrete le valutazioni, per stasera forse, sicuramente entro domani.
A presto!

OFFLINE
Post: 2.256
Giudice*****
04/07/2017 18:34
 
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Cari partecipanti
Eccomi con le valutazioni! Tutte insieme sono più lunghe delle vostre one-shot, il che non vuol dire che siano più dettagliate, ma solo che sono piene più del mio solito di idee strambe e convinzioni che io ho. Spero che qualcosa vi sia utile, ciò che non vi convince ditemelo pure. Ricordate che non sono inappuntabili e che molto deriva dalle mie conoscenze limitate. Per qualsiasi dubbio o lamentela, ci vediamo alla fine.
Vi chiedo un ultimo favore: non postate nulla fin quando non saranno pubblicati tutt'e tre le valutazioni.
Infine vi chiedo scusa per la lunga attesa ingiustificata. Purtroppo sono sorti imprevisti e contrattempi che mi hanno tenuto lontano dal forum e dalla mia passione. Ritorno al volo!

OFFLINE
Post: 2.256
Giudice*****
04/07/2017 18:41
 
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Terzo Posto
Poche bugie bastano all'inferno
di Little_Rock_Angel5











Grammatica: 3.2/10

Grammaticalmente, gli errori sono pochi: alcuni di distrazione, altri sono errori di concordanza con il plurale; altri, più gravi, riguardano i verbi. Ciò che più ha penalizzato lo scritto, però, è la sintassi. A parte alcune frasi incoerenti o dove hai dimenticato la preposizione o la congiunzione, il problema maggiore è dovuto alla punteggiatura. Non bisogna dimenticare che la punteggiatura non è solo un segno che indica una pausa nello scritto, ma è soprattutto un segno che indica le relazioni logiche tra le parti della frase.
Inoltre, l'altro grande errore di questo racconto è la gestione del discorso diretto. Ogni casa editrice ha il suo metodo, di solito è l'Einaudi che utilizza quello con i trattini, ma ci sono comunque delle regole da rispettare: il punto, davanti ai verbi dicendi, non va mai messo; se la battuta è composta e non ha verbi legati direttamente al discorso, essa va introdotta dalla maiuscola; dopo i due punti, il discorso diretto inizia sempre in maiuscolo; il trattino non va inserito alla fine di una battuta semplice o che non presenta una battuta composta finale. 
Di seguito, tutti gli errori segnalati con relativi consigli o correzioni.

le pozze di fango sembravano sabbie mobili, capaci di risucchiare → -1.5 (la virgola spezza il legame logico tra "sabbie mobili" e "capaci". Nella maggior parte dei casi non si separa il verbo dai complementi introdotti da preposizione, soprattutto in questo tipo di formula. Errore che ripeti in tutto il testo)
Questo era per lei. – lo disse ridendo, nella sua completa pazzia. Poi scappò, facendo perdere le sue tracce nel fiume dell’Accidia. → -0.8 (Questo è solo un esempio, gli altri non li ho riportati, visto che gli errori sono sempre gli stessi e sono facili da individuare)
sbuffò Leila, con gli occhi rivolti al cielo → (togli la virgola)
Semmai glielo avreste chiesto, il suo sguardo sarebbe riuscito → -0.2 (Questa frase non l'ho capita, ma in ogni cado l'ipotetica è sbagliata. Chi doveva chiederglielo? Il lettore o il personaggio? In ogni caso, nella protasi devi usare il congiuntivo e non il condizionale)
È questo, il guaio → (Secondo me, non ci va la virgola)
esclamò, col fiatone (togli la virgola)
Sto molto bene con te Jules, ma → -0.2 (il vocativo va chiuso in un inciso)
Poi continuò, alludendo a quelli: - mi hai chiesto dove li prendessi: eccoti → (Mi hai chiesto[…] S'inizia sempre in maiuscola in questi casi)
Vorresti davvero catturare delle povere creature alate e luccicanti? – chiese, con un sopracciglio alzato (togli la virgola)
nonostante i bicipiti e addominali scolpiti → -0.1 (o togli il primo articolo e formi una frase a effetto, o aggiungi l'articolo per "addominali")
non poté fare a meno di controllarli → -0.1 (controllargli)
facevano avanti indietro → -0.1 (avanti e indietro)
da essa verso la folla e dalla folla di nuovo verso il cadavere, o i loro ‘strumenti di indagine’ → -0.2 (la virgola non va mai messa tra termini coordinati)
le sua labbra sottili → -0.1 (le sue…)
la sua Superbia e arroganza aveva la meglio → -0.2 (anche qui devi mettere l'articolo o toglierlo, ma soprattutto il verbo va al plurale, perché si riferisce a entrambi)
Tradire Marco era così liberatorio, per lei, e provava la[…] → (va tolto l'inciso, perché spezza una relazione logica del sintagma)
tutte le altre città sapevano come lì, la gente, si vantasse → -0.2 (mai separare il soggetto dal verbo)
Per la sua natura, Jules avrebbe vivere così per sempre → -0.2 (avrebbe vissuto)
il sorriso con le labbra che però sembrava poco sincero → -0.2 (sulle labbra)
picchiava impaziente e nervoso con piede sul pavimento → -0.1 (col o con il)
Non credi come siano sciocchi, gli esseri umani? → -0.2 (Questa frase è sbagliata. O scrivi "non vedi come sono sciocchi gli esseri umani?" o "non credi che siano sciocchi gli esseri umani?" In ogni caso, togli la virgola)
lo interruppe bruscamente l’altro, con un movimento veloce della mano e uno sguardo di ghiaccio → (togli la virgola)
l’essere concluse il dialogo, e prese a incamminarsi giù per il vulcano → -0.2 (toglie la virgola tra i verbi coordinati)
Marco, da irruento ben presto divenne docile e servizievole → -0.2 (mai separare il soggetto dal verbo)
[…]e non si fermava finché la vittima delle sue attenzioni avesse ancora un briciolo di anima → -0.2 (avesse avuto ancora…)
Jules avrebbe potuto dirgli di tutto le parole li morirono strozzate in gola → -0.2 (questa frase non ha senso. Potresti scrivere "Jules avrebbe potuto dirgli di tutto, ma le parole gli (perché è lui il soggetto) morirono strozzate in gola")
L’atmosfera si stava facendo terribilmente fredda, per stare faccia a faccia con una presenza infernale. → (togli la virgola)
continuando ad ignorare → -0.1 (la "d" eufonica va usata solo tra vocali uguali)
Allora, lui prese il vaso di fiori che faceva da centro tavola, lo scagliò contro il muro e al suono del vetro infrangersi e dell’acqua rovesciarsi, solo allora sembrò calmarsi → -0.2 (L'avverbio, in questo caso, non va separato. Inoltre la frase è sbagliata. Puoi scrivere "[…]lo scagliò contro il muro; solo al suono del vetro infranto e dell'acqua rovesciata sembrò calmarsi")
Un Superbo non avrebbe mai e poi mai farsi dovuto prendere dall’Accidia → -0.2 (Suona malissimo questa frase. Io invertirei, come minimo, il posto di "farsi" e "dovuto")
non sarebbe più tornato a casa, dopo quella sera → (togli la virgola)
Cosa c’era di giusto, nell’amore, dopotutto → (togli l'inciso o, al limite, isola solo "dopotutto")
la sua Ira li stesse rosicchiando i polmoni → -0.1 ([…] gli stesse rosicchiando[…])
La morte di un mostro spregevole pensò Leila → -0.2 (la frase è un pensiero di Leila, quindi va messa una virgola prima di "pensò")
Il sergente Ethan, dell’Ordine, aveva la voce ferma e possente → (togli l'inciso)
un po’ più scura di quella Jules → -0.2 (di quella di Jules)
anche lo stesso Venere aveva continua intenzione di far sfigurare il Sole, il Sole, la stella più brillante. → -0.2 (Qui la ripetizione, così com'è resa, è sbagliata. O separi la parte finale mettendo prima un punto, o evidenzi il secondo "Sole" in corsivo)
Quell’Angelo sembrava intenzionato farle rivivere emozioni → -0.2 (intenzionato a farle…)
Era incinta, dell’ottavo mese → (togli la virgola)
Adesso, poteva andare da quella donna, Leila, dirle di come la avesse ascoltata durante le notti insonni, mentre pensava ai lividi e alle percosse. → -0.1 (l'avesse…)
ad un nuovo uomo → -0.1(togli la "d")


Stile: 7/10

La punteggiatura è stato uno dei problemi di questo testo. Non solo ha creato veri errori di sintassi, ma ha rallentato la lettura, rendendola zoppicante e incerta. Ti riporto un esempio:

- Si dice che questo sia un altro modo per peccare. – esclamò, col fiatone, arrivata alla sua meta: un ragazzo l’aspettava pazientemente, appoggiato ai pilastri del Grande Ponte, che permetteva l’attraversamento sopra il Trägheit, il fiume dell’Accidia.

In alcuni casi come questo, non sono d'accordo sull'uso che fai dei due punti. Essi devono essere utilizzati per introdurre un elenco, a volte esplicare la frase reggente o per introdurre un'avversativa a effetto. Nel caso sopra riportato, invece, la frase si regge da sola e non ha alcun legame diretto con il discorso.
Definire lo stile di questa storia non è stato facile per me. È stata creata molta confusione, sembra quasi che tu abbia voluto cimentarti in qualche sorta di esperimento, che però è mal riuscito. Non sei la prima che tenta di creare una storia con una commistione tra ciò che è accaduto prima e ciò che è accaduto dopo. Secondo me tu hai fatto due principali errori: hai usato diversi punti di vista e, allo stesso tempo, non hai tenuto una linea collante tra le parti. Vengo e mi spiego. Se avessi usato un unico POV e avessi voluto giocare tra passato e futuro, il lettore, dovendo seguire un'unica visione, avrebbe saputo mettere i pezzi al loro posto. Ma con almeno tre POV differenti la cosa è stata ardua. L'altro errore è stato non mantenere un filo collante: quando si usa una commistione non cronologica tra gli eventi, è bene preparare due o tre pezzi basi, tra cui inserire poi i momenti passati e futuri. Invece la tua storia sembra fatta di tante tessere di un puzzle messe alla rinfusa. Un altro errore è stata la creazione di scene di due o tre righi scarsi, isolati dal resto, che il lettore deve avere l'arguzia di collocare in un indefinito momento, in mezzo al resto della storia. Quest'ultimo, in realtà, ci potrebbe anche stare, conferirebbe una visione diversa dalle colonne più lunghe, ma in mezzo al mucchio ha solo penalizzato, creando un effetto bozza. La tipologia di testo che volevi creare non è assolutamente riuscita.
In mezzo a questo miscuglio di scene, però, ho intravvisto i vari pezzi che compongono comunque uno stile: dialoghi, descrizioni, linguaggio, ritmo narrativo. Quest'ultimo è difficile da mettere insieme, proprio a causa della tipologia di testo messa in atto; esso risulta spezzato, zoppicante, a balzi, il più delle volte non ha un vero e proprio cambiamento. Il risultato è poco gradevole e difficile da seguire per chi non è nella testa dell'autore.
Hai curato molto i dialoghi e alcune descrizioni – quelle riguardanti i personaggi e le scene vicine – ma non hai dato una visione completa e soddisfacente del mondo; ci sono dei buchi, molto è appena accennato e lasciato alla comprensione del lettore. Al contrario, i dialoghi sono emblematici dei personaggi, anche perché ognuno di essi sembra relegato a uno stato in particolare, senza la possibilità di sfociare nelle sfumature o in una personalità sfaccettata. Quello che ho letto, parlando di dialoghi e descrizioni, è ben costruito ma limitato, senza la giusta minuziosa profondità che mi aspetterei da una storia.
Il linguaggio è semplice ma ben amalgamato. I termini che hai usato per caratterizzare il tuo mondo, scritti in tedesco, hanno saputo comunque dare personalità a questo mondo originale e un po' troppo sullo sfondo. Gli altri, in riferimento ai peccati, è stato saggio mantenerli comuni e di facile comprensione, perché così il lettore ha saputo entrare nell'ottica della storia.
In definita, lo stile non è chiaro né definito, vaga nell'incertezza e nella bozza. Si vede che hai una mano fluida che è stata resa zoppicante dalle scelte di punteggiatura e stile narrativo. Ne devi trovare uno soddisfacente, partendo forse da un testo meno eccentrico.


Originalità e trama: 6.5/10

Il mondo è originale, l'idea è interessante e mostra molti spunti peculiari, che la discostano dalle solite storie di questo genere. Il grande errore è stato costringere il lettore a dedurre tutto – ma proprio tutto – da una lettura caotica e scombussolante. Mi sembra di aver capito che il mondo degli umani, sempre fallace e pieno di difetti, ospiti una città in particolare – Sünde – dove gli umani sono strettamente legati al loro peccato, contrassegnati da un pezzo di stoffa con un pianeta corrispondente alla propria mancanza. Gli Angeli e i Cacciatori – umani per lo più appartenenti al peccato della Superbia – sono i giustizieri, lottano contro i demoni; mentre questi ultimi sono confinati nel mondo di sotto o comunque tenuti alla larga dal mondo degli uomini. Esistono dei passaggi che collegano il mondo di demoni e uomini, e questo permette ai primi di poter interagire illegalmente con i secondi. Questa è la premessa, in un certo senso, che io ho dovuto estrapolare dai vari pezzi.
Poi c'è la parte che mi sfugge: i mutaforma. Chi sono in realtà? Perché vengono scacciati? Cos'hanno, a parte la capacità di cambiare aspetto, di diverso che li rende insopportabili per la società? Ho trovato emblematico che Jules sia un serpente, ma mi chiedo se questo renda i suoi sentimenti per Leila una farsa o un tentativo di cambiare le regole del loro mondo. In effetti, questo passaggio non mi è assolutamente chiaro, né ho visto elementi nella trama che me lo dessero a capire.
Come ti ho già detto ci sono dei buchi nel tuo mondo, che appare abbozzato e poco dettagliato. Non si ha una descrizione degli ambienti; tolti alcuni nomi che indentificano fiumi e vulcani, non sappiano niente della morfologia del territorio né dell'immagine della città. Questa è una grossa pecca in un testo narrativo. Il lettore non può vedere, è cieco, e persino la trama perde significato. Tutto si muove nel nulla e galleggia indefinito.
Ho messo – in modo approssimativo – la fabula insieme: abbiamo il demone della rivolta che segue Leila e il suo odio e che fa il doppio gioco con il suo compagno, prima usando il suo corpo per entrare nel mondo degli uomini – ho capito bene? – e uccidere Jules, poi per cercare di arrivare a Leila, la quale, una volta avuta la figlia del suo vero amore – giusto? – ha trovato la pace.
Un altro grosso errore di questa storia, oltre il dove, è il quando. Ogni pezzo di trama non si sa a quanto dista l'uno dall'altro. Sai, quando si scrive, a volte nel testo saltano due giorni da un paragrafo all'altro, oppure dei mesi; lungo la narrazione poi questa dilatazione o restrizione del tempo viene in qualche modo resa palese. Invece nella tua storia, non ho idea a quanto dista una scena dall'altra, manca una linea del tempo. E questo problema non è dovuto alla scelta stilistica, ma ha una mancanza di narrazione di questo genere nel testo.
Infine, ci sono gli errori logici. Questo è il più palese: un bambino non scalcia prima del quinto mese, circa. Se Marco se n'è andato quando aveva solo un mese di gravidanza, come fa lei a sentirlo muovere quando Marco è presente?
Gli obblighi del pacchetto sono stati comunque rispettati: il fantasy – o un suo sottogenere, è meglio dire, in quanto questo è sovrannaturale – è presente nel mondo da te creato; inoltre ci sono ben due omicidi, il che rende rispettato anche il tema da trattare.


Titolo e impaginazione: 3.5/5

C'è un errore di fondo in tutta l'impaginazione che non posso ignorare. Sebbene il testo risulti giustificato e, cosa che apprezzo, hai inserito la rientranza a inizio paragrafo – non tutti lo fanno, ed è un peccato visivo – hai commesso un errore al momento dell'inserire il trattino. Il testo da esso indicato è traslato interamente verso sinistra, risultando slegato dal resto. Simili espedienti vanno bene in un testo formativo o in un saggio, dove si riporta una citazione o un passaggio altrui, ma non in un testo di narrativa.
Il titolo mi ha incuriosito sin dal primo momento: è accattivante e spinge a leggere la storia; promette una trama spigliata e arguta, densa di quell'umorismo da demoni e mondi sovrannaturali. Il problema è che non ho molto capito cosa c'entra con la storia o il suo tema principale. Non sono le bugie a richiamare l'attenzione del demone, ma i sentimenti negativi e intensi, per quello che ho capito. A meno che tu non ti riferissi alle bugie tra Leila e Jules, che comunque non sono il fattore scatenante dell'attenzione dell'inferno. È un peccato, perché così il titolo sembra promettere tutt'altra storia; e una volta aperta la tua, ho trovato tutt'altra trama.


Caratterizzazione dei personaggi: 8.5/10

I tuoi personaggi sono unilaterali, se non consideriamo Jules e Leila in parte; ovvero, ognuno di essi presenta una caratteristica che tu hai portato agli estremi. Considerando il mondo da te creato, hai fatto un lavoro molto buono.
Ci sono personaggi secondari, come l'accenno alla donna con cui parla Leila e Gabriel o Ethan, che sono semplici comparse. Di quest'ultimo possiamo intuire che ricopre un ruolo di rilievo nell'Ordine, ma non ci è dato sapere altro.
Mi ha un po' deluso la poca descrizione degli Angeli, visto il ruolo non marginale. Tutti gli altri personaggi sono stati descritti fisicamente nei loro tratti principali, che li contraddistinguono dagli altri. Il confronto giocato tra gli opposti tra la figura di Jules e Marco è ben riuscita, ha creato un effetto visivo che ha saputo rendere bene la scena.
Jules è quello più enigmatico, e in parte è dovuto al mistero che non hai esplicato della sua figura. È atipico come personaggio, lo si capisce dalle incertezze di Leila nei suoi confronti, ama le margherite e le lucciole, simboli di purezza e pace, che stonano con la sua forma di serpente. E qui torna la domanda: cosa è veramente un mutaforma, per te? Qualcuno che rinnega i suoi peccati, la sua natura? Jules non ha caratterizzazione, esiste solo in funzione dei sentimenti di Leila, e questo lo rende un personaggio spento agli occhi del lettore, che non riesce a dare un volto alla sua anima.
Marco, invece, è stato inserito molto bene nel suo elemento peculiare: è iracondo, preda di un'ira facile. Molto bella la frase in cui dici che un Iracondo si deve temere nel momento in cui riesce a controllare la sua ira. È densa di significati e molto evocativa come immagine. Marco non riesce a conquistare Leila, è crudele e abusa di lei; è prepotente e vuole il controllo, ma è anche succube della Superbia della compagna, che non riesce a stare al posto in cui lui la relega. L'ira, quindi, diventa l'arma con cui si impicca alla fine.
Leila è il personaggio meglio caratterizzato, che ha più spessore. È Superba, sicura di sé anche nei momenti d'incertezza. Il suo tratto distintivo è reso bene ma non le impedisce di spaziare anche in altri sentimenti, come quello dell'odio e del tradimento, il primo nei confronti di Marco, il secondo a causa delle menzogne di Jules. È una persona che potrei comunque definire buona – vedi il suo lato materno, la diligenza con cui entra nell'Ordine, la pace che trova nel finale grazie alla bambina. Inoltre la mostri divisa tra il rancore per le bugie di Jules e l'amore che provava nei suoi confronti e che nulla ha potuto cancellare.
Il Demone della rivolta è altrettanto misterioso, eppure mi è piaciuto: è sarcastico, ilare in senso negativo, subdolo, si diverte con il Male, è irriverente e tutto ciò che vuole è combattere la noia e servire la sua causa: la rivoluzione. Quest'ultima è intesa come scontro tra due anime, il debole che odia e che vuole vendetta; non c'è nulla di puro nella rivolta che lui brama.


Gradimento personale: 2.5/5

Devo confessare che la storia non è riuscita assolutamente a prendermi. Mi ha infastidito non riuscire a raccapezzarmi all'interno del testo. Persino una volta letta l'ultima pagina, la mia comprensione non si è spostata di una virgola. Ho dovuto rileggere più volte per afferrare la fabula, e anche così il risultato è più una bozza che una vera storia.
Il punteggio, comunque, si mantiene neutro, poiché lo scheletro, l'idea di fondo, è originale e mi ha incuriosito. Peccato per il modo in cui è stata messa in atto. Se mi posso permettere, ti invito – perché l'idea è davvero molto interessante e carina – a rimettere mano alla storia, a usare questa come uno scheletro di una più ampia e dettagliata, dove ogni cosa vada al suo giusto posto. Per creare curiosità e non dare al lettore subito la soluzione dell'intreccio, non è necessario far girare la testa a chi legge.


Punti bonus: 7+1/10+2

La citazione è stata usata non solo come introduzione alla storia, ma anche all'interno del testo, in modo ottimale. Mi è piaciuto molto il modo in cui ne hai scritto un continuo, che io ho visto molto in linea con il messaggio della tua storia e ben amalgamata alla parte che ti ho fornito io. Il tutto è stato accoppiato molto bene e ha reso alla perfezione il passaggio.
Meno bene è stato trattano il bonus. Il nastro rosso spunta solo all'inizio ed è un accenno che prende significato solo alla fine. Purtroppo non ho capito se questo nastro rosso doveva essere solo un segno dell'Ira o è un riferimento ai simboli che identificano gli uomini con il loro peccato. Dopo tu parli di simboli cuciti nei taschini, quindi ho presunto che non c'entrasse nulla il nastro. Comunque il suo ruolo è marginale e non è sufficienti a farti guadagnare completamente i cinque punti pieni.
Infine, il bando richiedeva di mantenere fino alla fine la sensazione della storia in relazione al pacchetto, se angelo o demone. In questo caso, gran parte del testo è stata cupa e resa con sentimenti di ripicca e odio, piena di tematiche delicate. La fine però è purificatrice, tanto che il demone non prova più alcuna attrattiva per Leila, quindi guadagni solo metà dei due punti.

Punteggio: 38.2+1/60+2


OFFLINE
Post: 2.256
Giudice*****
04/07/2017 18:48
 
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Secondo Posto
Through your Eyes
di molang









Grammatica: 6.7/10

Il fiume che tagliava la città in due metà, fluiva → -0.8 (mai separare il soggetto dal verbo. È un errore che ripeti per più di due volte e che ho segnato con una penalità generica. Gli altri casi, di seguito)
Lydia si perse ad osservarlo → -0.1 (Tranne casi che l'abitudine ha reso regola, la "d" eufonica è meglio usarla solo tra vocali uguali)
Il giovane avvicinò il viso a pochi centimetri dal suo, con rinnovata sicurezza negli occhi → -0.2 (In quasi tutti i casi, la virgola non va mai inserita prima delle preposizioni, perché spezza il legame logico dei sintagmi)
Una mano la raggiunse dietro la nuca, con una presa delicata e decisa. → -0.2 (stesso errore con la virgola anche qui)
A-ah, sì tutto bene → -0.1 (il "sì" va chiuso tra virgole, come un inciso)
Come se quello fosse il suo corpo, e quelli fossero ricordi → -0.8 (Vedrai che ti ho segnato solo quattro casi simili. La virgola non va messa tra coordinate, tranne quando non ci sia un cambio di soggetto o un rapporto di "sottomissione tra le parti" o quando la prima coordinate è molto lunga; mentre non va assolutamente usata tra coordinati)
Il vento che soffiava a tratti più impetuoso a tratti più calmo, le filtrava fra i capelli → (togliere la virgola)
I fini granelli di sabbia le sfilavano fra le dita dei piedi, finchè la sabbia divenne bagnata e compatta → -0.1 (c'è una ripetizione che rende ridondante il periodo. Opterei per un sinonimo o per una riformulazione diversa della frase)
eppure non avrebbe saputo dirne il nome, nè dove si trovava → (togliere la virgola)
Questo ricordo allora? → -0.1 (va messa una virgola dopo "ricordo")
Volevo scusarmi se ti ho fatto intendere si trattasse di te → -0.2 (che si trattasse…)
ma ti prometto ti ricorderai di tutto ciò come frutto della tua fantasia → -0.2 (qui hai due opzioni: o metti un "che" prima di "ti ricorderai" o aggiungi due punti per dare più incisività al pensiero)
Il salottino arredato con mobili in legno d'altri tempi, dava → (togliere la virgola)
Posata sopra una clessidra → -0.2 (qui viene sottinteso un verbo, quindi va messa la virgola dopo "sopra")
commissionata ad un artigiano → -0.1 (togliere la d)
Ma allo stesso tempo non l'aveva mai dimenticato, nè smesso d'amare → (togliere la virgola)
Avrebbe potuto andare in qualsiasi modo → -0.2 (Con i verbi servili in una forma composta, come questa, il verbo ausiliare dev'essere quello dell'infinito. Quindi si dice "sarebbe potuta andare", perché è "sono andato")

La grammatica è ottima, tolti due "che" che hai perso per strada. Gli errori principali sono di sintassi. Ciò che ho notato è che non sono errori "istintivi", che ripeti sempre, ma casuali e di "distrazione". Laddove la frase diviene più lunga tendi istintivamente ad aggiungere una virgola, perdendo di vista il soggetto del verbo. Mentre, come ti ho già accennato nella "lista", usi molto spesso la virgola tra coordinate. Questa è una regola più flessibile ma che comunque va valutata caso per caso. Il punteggio, comunque, è sufficiente e le penalità si correggono facilmente.


Stile: 9/10

La prima cosa che ho notato del tuo stile è la fluidità del testo, ovvero come la lettura scorra piacevole e senza intervalli sbagliati. Tolti gli errori isolati di sintassi, mi piace il modo in cui sfrutti la punteggiatura (è una mia fissazione: tanto ne parlerò con partecipanti e autori e giudici che alla fine troverò un modo universale per gestirla anche io, in primis, come autore): è serva della narrazione e differenzia in modo personale il testo. Sfrutti sia pause più lunghe che quelle più corte, per incidere di più su un concetto o un'avversativa, molto più spesso per creare un contrasto. Ti faccio un esempio:

- Ripensò al sogno ad occhi aperti che aveva avuto nel primo pomeriggio. Alla voce nella sua testa.

Tecnicamente "alla voce nella sua testa" è un sintagma legato a "ripensò". Con un punto fermo però hai creato una specie di parentesi in cui questo sintagma spicca e assume un ruolo predominante su una frase fluida e leggera, ne marca il concetto e lo imprime con forza: non tanto il sogno – concetto generico – quanto la voce – un dettaglio importantissimo – è ciò che ha più importanza. Davvero un ottimo uso della punteggiatura.
Il ritmo della narrazione è costante e allo stesso tempo spezzato dai vari momenti. Questo particolare, però, non influisce negativamente sulla comprensione o il piacere della lettura, ma fa sì che l'attenzione del lettore si focalizzi su determinati momenti. Queste scene sono sempre introdotte da ottime descrizioni dell'ambiente che danno carattere alla scena. La scelta di sfondi quotidiani ma allo stesso tempo pacifici e informali, conosciuti bene dal personaggio personale, crea un contrasto con l'insolito evento che la rende protagonista.
Il tono narrativo accompagna in modo quieto e dolce la trama, con alcuni picchi dovuti ai "dialoghi" tra le due donne, dove hai saputo far trasparire la loro introspezione e il loro "parlato", soprattutto di Lydia.
Il lessico ha qualche ripetizione qua e là, forse voluta, ma che sarebbe meglio diversificare, specialmente in alcuni punti nevralgici. Il linguaggio non è forbito ma si mantiene su toni dolci/malinconici, rispettando i temi trattati. L'unico difetto, quindi, è il poco arricchimento del vocabolario utilizzato, molto semplice, a tratti un po' troppo.
La storia gioca molto sul modo in cui fornisce i dettagli, ed è un gioco che io ho apprezzato. Ci sono scene o particolari su cui hai posto l'accento, altri che hai lasciato volutamente – e a ragione – sfocati. Hai gestito molto bene e in maniera molto fluida il passaggio tra la realtà e il cambio di scena.
Infine, cosa molto importante, ho sentito, nei ricordi, molto vividi i sentimenti. Hai saputo trasmettere, il che ha permesso al lettore di provare quella marea di sensazioni estranee come le prova Lydia.
Complimenti!


Originalità e trama: 9/10

Sicuramente punteggio pieno per l'originalità e la personalità con cui hai saputo trattare il pacchetto. Devo ammettere che quando ho preparato questo contest avevo delle idee piuttosto precise delle storie che potevano venire fuori. Sul tuo, ad esempio, avevo pensato a una storia molto simile a un anime che ho visto un po' di tempo fa: la ragazza che saltava nel tempo. O poteva anche essere un concetto come quello de "la casa sul lago del tempo". Leggendo le due trame capirai cosa intendessi io per "traslazione temporale".
Invece ho scoperto la tua storia e il tuo concetto di "traslazione temporale", e devo dire che mi è piaciuto proprio perché non era un'emulazione delle due opere qui sopra citate. Hai trattato il tema con originalità, piegandolo al tuo scopo.
La trama non è lineare proprio perché commistione due vita del tutto slegate tra di loro, ma sei stata capace di restare coerente e di rendere la trama di facile comprensione.
Lidya è una ragazza che ama la sua indipendenza; questa, però, l'ha resa una donna solitaria, senza amore nella sua vita a parte quello che prova per i suoi cactus. A un certo punto, ecco questi ricordi estranei e queste sensazioni sconosciute che, però, ella sente di ricordare. Hai giocato molto con questo termine, dandogli un significato traslato, complimenti.
La donna dei ricordi ha bisogno di lei e della sua giovinezza, del suo cuore e della sua mente, per poter rivivere i momenti più belli e malinconici della sua vita, dove il concetto di tempo era regolato dal palpitare del suo cuore innamorato. Il paragrafo finale, dove la traslazione temporale diventa meno ricordo e più sogno, chiude questo bellissimo scambio di concetti e scene, due storie parallele e opposte, vissute in due tempi differenti.
C'è molto mistero in questa storia e molto è lasciato all'interpretazione del lettore. Io, personalmente, ho molte domande, che si dividono in due parti: quelle che il mistero ha fatto bene a lasciare in sospeso e quelle che creano dei buchi nella trama, che potrebbero essere riempiti senza rinunciare al genere trattato.
Le prime: come ha fatto questa donna a contattarla? Perché ha scelto lei? Come è finita con il ragazzo dei ricordi? Perché lui non è tornato?
Alle prime due non so dare risposta, non una definitiva, mentre alle altre ho dato una mia interpretazione: il giovane dei ricordi non sembrava subdolo o superficiale, dice che se ne va perché deve farlo per "loro". Temo, quindi, che sia partito in guerra e che lì abbia perso la vita. Questo dolore però non rende l'amore vissuto meno importante o vitale per la donna.
Poi ci sono domande che forse avrebbero dovuto avere una risposta o, comunque, un accenno in più che indirizzasse il lettore, poiché riguardavano direttamente un personaggio principale della storia: la donna che le invia i ricordi è viva o morta? o sta morendo? Hai lasciato intendere che è ormai anziana e che ha avuto una vita piena. Che la contatti proprio nel momento della sua morte, in una specie di trance di passaggio? La tua storia lascia intendere di sì, forse andava però aggiunto qualche particolare in più che fugasse almeno la metà dei dubbi, poiché il mistero è ben creato ma forse un po' troppo.
Una cosa che invece ho molto apprezzato è stata la ricerca che sta dietro ad alcuni particolari, come quello del significato onirico della sabbia. Si vede che hai lavorato sulle fondamenta, e questo è un altro punto a tuo favore.
Gli obblighi, come già detto, gli hai rispettati alla perfezione. Complimenti!


Titolo e impaginazione: 5/5

L'impaginazione è perfetta. Hai inserito il testo giustificato e, cosa che apprezzo sempre in un autore perché ne esplica la cura, hai adoperato la rientra del primo rigo di ogni paragrafo. Il testo quindi risulta pulito e ordinato. Il testo a destra la trovo una scelta stilistica riuscita, che attira l'attenzione.
Il titolo è molto semplice ma esplicativo di una trama originale. Forse manca un po' di "cattiveria", è un titolo molto semplice, ma non guasta. È in linea con la "linearità" dello stile, con la tranquillità della trama e con il tema del racconto. Inoltre ha una doppia valenza. Infatti è proprio attraverso gli occhi della donna che Lida vive questo amore "d'altri tempi", attraverso gli occhi del cuore vive emozioni che la sua indipendenza rifiuta. Ma allo stesso tempo, è attraverso gli occhi di Lydia che la donna dei ricordi vive e trasmette, attraverso il suo corpo che può rivivere gli attimi più importanti della sua vita. Questo rende il titolo azzeccato.


Caratterizzazione dei personaggi: 9/10

I personaggi sono essenzialmente due, ma io direi che si possa tirarne fuori un terzo visto l'intensità dei ricordi.
Il giovane del sogno è molto importante per le protagoniste: non solo è stato l'amore della vita di una, ma è anche l'emblema di ciò a cui rinuncia l'altra.
Sembra un ragazzo uscito veramente da un sogno, un po' d'altri tempi. L'amore che esalta è puro e vivo, sentito fino in fondo. Lui è reale, è dolce e affettuoso, sensibile e un amante generoso e attento. Si percepisce quando ami la donna e quanto viva profondamente quegli attimi insieme. La malinconia di cui investi i ricordi che lo riguardano e il modo in cui ella lo ricorda fanno sentire quanto fosse un bravo ragazzo e come sarebbe diventato un grande uomo.
Lydia è una donna indipendente, scettica – nota con quanta facilità ella consideri tutto un sogno, ed è possibile che lo sia stato – e solitaria. La dipingi come amante dei cactus, una pianta spinosa che non ha bisogno di molte cure, e ce la presenti in ambienti solitari, anche in mezzo alla folla, quotidiani, quasi vissuti con regolare monotonia. Nella sua vita manca il brivido dell'amore, la forza di mostrarsi fragile e di vivere appieno. Il suo vivere nel presente è passivo, apatico, svuotato dalle gioie. Durante la trama – dopo, chissà? – non comprende fino in fondo e il suo modo di "prestare" la mente alla donna è quasi annoiato, scettico, ma nasconde un po' di confusione e alla fine si trasforma in preoccupazione per quello che sta per accadere alla donna, curiosità per quello che è successo e un tarlo che la spingerà a riflettere sulla sua vita. Hai reso molto bene il suo pensiero, anche e soprattutto a livello di tono, dandogli carattere.
Diversamente è andato per la donna. Si comprende essere ormai anziana e, forse, vicino alla morte. La sua voce però, per quanto più gentile e con quella consapevolezza che manca a Lydia, è "giovane", e qui si rifà il discorso sul differenziare maggiormente il lessico: ti avrebbe aiutato a rendere più personale e reale la personalità della donna. Non saperne il nome è un problema per me che valuto, ma è stato un colpo di genio ai fini della trama: il sogno è onirico, molto offuscato, ciò che conta non è la tangibilità ma le emozioni che suscita; gli unici dettagli che prendono sostanza sono quelli simbolici, densi di significato.
La donna del ricordo non è molto delineata, il suo spirito vive in funzione dei ricordi, ma si possono dedurre un grande dolore e la forza di andare avanti; molti ricordi malinconici ma nessun rammarico. È forte e densa di vita, l'opposto di Lydia. Mi sarebbe piaciuto averne una caratterizzazione più definita, ma va bene anche così: lei vive per il suo amore, è questo ciò che conta.


Gradimento personale: 4.5/5

Nonostante alcuni punti vuoti e la diversa idea che abbiamo avuto del pacchetto – mi hai davvero fatto una bella sorpresa – la storia mi è piaciuta molto. Il tuo stile va un po' arricchito ma possiede fluidità, e questo è molto importante se non si vuole tediare il lettore. Inoltre mi hai incollato alla pagina, facendomi interessare alla trama e, soprattutto, a questa coscienza che s'impossessa di Lydia. Ci sono alcuni punti oscuri che mi piacerebbe tu riempissi, se ti va, ma in generale la storia è riuscita a prendermi, e non è facile.
Infine la storia d'amore che fa da sfondo e da coprotagonista mi ha attratto come il miele può far con un ape. Sei stata molto delicata nel tendere le sfaccettature, alcune andavano un po' più definite, ma nel complesso lasciare libera interpretazione al lettore funziona, e a me piace.
Ancora una volta, complimenti!


Punti bonus: 10+2/10+2

Hai usato perfettamente la citazione, soprattutto perché l'hai inserita in un momento cruciale della trama, il momento che – confesso – ho preferito. Hai saputo non solo farla scorrere perfettamente con il tono narrativo, ma ne hai dato una variante che è stata perfetta, l'ha arricchita.
La clessidra è arrivata alla fine ed è volata via in un lampo, si può dire, ma il suo significato e il suo simbolismo è stato così forte e prepotente che mi ha conquistato. Inoltre il senso della clessidra, ovvero lo scorrere del tempo, è praticamente il tema della tua storia. Questo fa sì che questo oggetto non sia presente solo fisicamente ma anche in senso metaforico. Una trovata geniale, davvero!
Infine guadagni i due punti bonus, poiché hai mantenuto la storia e soprattutto il finale in un'atmosfera pacifica, all'inizio un po' cupa e tediosa per la protagonista, ma via via sempre più purificatrice, tanto che il finale dà modo alla sconosciuta di rivivere i suoi ricordi e "andare" in pace, mentre Lydia si ritrova a contemplare con un senso di tranquillità il suo cappuccino freddo.

Punteggio: 53.2+2/60+2


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Post: 2.256
Giudice*****
04/07/2017 18:53
 
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Primo Posto
Uccideteli nel ventre delle loro madri
di OldFashioned











Grammatica: 8.2/10

La grammatica è perfetta, per quello che ho potuto vedere. La sintassi, invece, risente della punteggiatura. In molti casi fai lo stesso errore, mentre altri sono dovuti a una confusione d'interpunzione, che va a creare legami logici errati tra le varie parti della frase. Ti riporto di seguito errori e consigli.

PRIMO CAPITOLO
Tossì, si passò una mano sugli occhi, e la ritrasse umida → -0.8 (Questo è un errore che commetti in tutto il testo. Usare la virgola tra congiunzioni è possibile in casi specifici, ma non sicuramente tra coordinati, come in questo caso. Come annunciato, non toglierò penalità per ogni simile errore, ma un generico mezzo punto. In ogni caso, riporto in elenco gli altri trovati.)
zuppa di un pane nero → -0.1 (di pane nero.)
Gli altri T-34 arrestarono la loro avanzata, e virarono →
Non importava. L’unica cosa che importava → -0.1 (È ridondante la ripetizione, userei un sinonimo o muterei la frase.)
Fece per ritrarre la vanga, non ci riuscì, puntò il piede, la lama scricchiolava incastrata in un costato. → -0.2 ("che scricchiolava…". In generale, in questa frase avrei utilizzato una punteggiatura differente, onde evitare l'effetto "elenco")
Koch si alzò in piedi: il dolore al fianco era un pulsare sordo che gli faceva stringere i denti a ogni respiro. Si guardò intorno; Jäger continuava a combattere: ormai sembrava un cinghiale capitato in mezzo a una muta, Zellweger e i suoi erano riversi al suolo in un lago di sangue, la mitragliatrice aveva sparato le poche munizioni di cui disponeva ed era diventata un inerte pezzo di ferro. → -0.3 (Qui c'è stata una confusione di punteggiatura. Sostituirei i due punti iniziali con una virgola o un semplice punto. Dopo "si guardò intorno" elenchi ciò che vide, quindi vanno lì i due punti, mentre vanno assolutamente tolti dopo "continuava a combattere", e la virgola prima di "Zellweger" va sostituita con un punto-virgola, perché è comunque qualcosa che vede Koch, ma è indipendente dalla frase legata a "Jager".)
Friedo Haase/“Frido!” urlò Schirmer, → 0.1 (Ho un dubbio: è un errore di distrazione o è un modo amichevole di Schirmer per chiamare il compagno? Se non è un refuso, tolgo la penalità)

SECONDO CAPITOLO
Poi si rese conto che un posto del genere non c’era più, a Berlino → -0.2 (Di solito, casi simili possono significare un cambio di posto tra "tema" e "rema"; ma in questo caso "a Berlino" è direttamente legato al verbo)
I rossi non avevano voglia di fare le scale → -0.1 (Anche qui credo di non aver capito io, forse. Se sbaglio, correggerò togliendo la penalità. Volevi dire "russi" o intendevi "rossi" per indicare metaforicamente l'esercito russo?) ERRORE ANNULLATO
Reinhardt si era abbandonato, ed era silenzioso in un modo che lo angosciava →
Si chinò avvicinando ad esso la guancia → -0.1 (a esso, soprattutto perché crea un'ambiguità "fonetica" con l'avverbio "adesso")
Carcasse di mezzi tedeschi e soprattutto russi, ingombravano le strade → -0.2 (Mai mettere la virgola tra soggetto e predicato)
Ad esso ne seguì un altro. → -0.1 (a esso. Stesso problema di prima)


CORREZIONE: "Rossi" mi è stato confermato che è inteso come simbolo dei "comunisti", quindi tolgo la penalità.

Stile: 8.5/10

Io ho la brutta abitudine di dividere la punteggiatura in due casi: quelli che sono errori sintattici riconosciuti e facilmente verificabili, e quelli che "potrebbero" andar bene ma che intaccano sullo stile, poiché io comunque li ritengo nemici di una narrazione fluida.
Ti riporto alcuni esempi, dandoti una motivazione per ognuno e offrendo alcuni consigli da considerare strettamente personali.

- Stringeva ancora in mano il braccio esile di una bambina che sporca e piangente gli si era aggrappata per strada chiamandolo Vati → La frase è lunga e manda il lettore in apnea. Visto che hai usato l'articolo indeterminativo prima di "bambina" si presuppone che la frase che segue logicamente sia una relativa esplicativa, quindi potresti mettere una virgola. Io addirittura metterei "sporca e piangente" tra inciso, poiché sono comunque direttamente legati a "bambina", quindi andando a creare un incrocio)

- Adocchiò i suoi: Bauer giaceva sulla schiena con le braccia aperte, come in una grottesca crocifissione. Il petto squarciato dalle schegge lasciava vedere il ghigno bianco delle coste tranciate. Trautmann era steso bocconi, il cancello di ferro battuto che lo inchiodava al suolo. → In questo caso, o metti sia Bauer e Trautmann in elenco, o non metti i due punti, il che sarebbe la scelta migliore vista la complessità del paragrafo)

- Il primo dei due carri brandeggiò e sparò verso un edificio, che crollò con un rombo cupo sollevando una nube di polvere e calcinacci, l’altro diede tutto gas[…] → (La congiunzione per asindeto va bene quando la prima principale è breve; in questo caso, invece, crea solo un ulteriore affanno alla lettura, che scorre troppo veloce. Sostituirei la virgola con un punto-virgola)

- Non c’era tempo di puntare o ricaricare e la battaglia procedeva all’arma bianca → (Questo è uno dei casi in cui io accetterei la virgola tra coordinate, poiché una è la conseguenza dell'altra. Si crea un rapporto di "sottomissione", se vogliamo chiamarlo così. Inoltre mettere una virgola prima della "e" eviterebbe l'uso continuo di due congiunzioni, visto che prima hai adoperato la "o")

La frase che segue, per me, è bruttissima da leggere, ma ho tentennato nel considerarla un errore di sintassi. In effetti, stai legando diverse principali, creando un rapporto diretto seppur spezzato da una fragile pausa, come quella creata dalla virgola. Ci sono molti cambi di soggetto e le scene che descrivi, anche se strettamente legati da un'azione continua, sono separate tra loro. Il testo, e questo è un esempio, non respira con frasi simili. Hai praticamente legato frasi che compongono un paragrafo in un intero periodo.

- Il soldato crollò all’indietro zampillando sangue dalle carotidi recise, altri si protesero verso le armi individuali, Koch fece saltare un braccio, lo vide volare via in una grottesca parabola, qualcuno urlò di dolore, menò un altro fendente, che andò ad arrestarsi contro qualcosa di molle.

Un'altra cosa che rimprovero è l'incoerenza nello stile. Ti riporto un semplice esempio:

- Quando arrivò a destinazione aveva il fiato corto
- Soltanto quando fu un poco sazio, poté concedersi uno sguardo attorno

Le frasi sono logicamente identiche, ma ciò che ho notato è il modo diverso in cui le hai trattate. Non credo che nessuna delle due sia sbagliata, si tratta di una decisione stilistica dell'autore. Questo "errore" lo commetti anche con l'uso del gerundio: a volte lo leghi alla frase, altre lo separi con una virgola. Quello del gerundio è un caso particolare, perché si tratta di riconoscere la sua funzione rispetto al verbo portante; ma nel tuo caso, anche in casi simili sei indeciso, adottando prima un metodo e poi l'altro. Quello che non mi piace è trovare entrambi i metodi in un unico scritto. Ciò che a volte penalizza qualcuno è l'indecisione: bisogna scegliere e portare avanti un'unica linea stilistica, anche se poi non viene apprezzata. Prima di tutto, coerenti con se stessi.
Ci tengo a precisare che i miei sono solo consigli e che il mio parere è molto soggettivo. Molti degli errori che fai io li ritrovo nei miei stessi scritti. È più facile vederli negli altri e imparare, quindi tratta tutto questo con le pinze e, se inutile, rigettalo.
Un ultimo consiglio che ti do. I numeri! Sono un problema quando si deve scrivere un testo narrativo. Io ho l'abitudine a dividerli in due casi: quelli che servono a indicare una data e quelli che indicano un numero in quanto misura.

- gli assalti agghiaccianti della primavera millenovecentodiciotto

In questo caso, io avrei messo il numero in cifre.

Lo stile di questa storia è molto sintetico, rigido potrei definirlo. Il suo pregio è che sembra di vedere la scena attraverso gli occhi del Feldwebel: lo stesso rigore marziale, la stessa crudele visione della vita. Di conseguenza anche il tono narrativo è perfetto per questo scritto: secco, cupo, fatto da frasi brevi e spezzate. Le descrizioni sono sparse in modo magistrale, non si perdono in dettagli e forniscono un quadro esauriente del contesto. L'ambientazione è stata studiata nei minimi particolari e rende bene, sostenendo con forza la trama e il tipo di caratterizzazione dei personaggi.
Un complimento a parte va al lessico: semplice perché si mantiene su toni diretti e crudi, ma non si priva di termini più ricercati. La proprietà lessicale e lo studio che vi sta dietro sono particolari mirabili. La cura dei dettagli fa quasi paura. Questo permette al lettore di essere catapultato all'interno della storia, di viverla da vicino e in modo vivido. Complimenti.
La frase d'apertura è una grandissima e perfetta metafora di ciò che è Berlino in quel momento: la pura madre dei tedeschi spezzata e ridotta in lacrime silenziose che non riusciranno a fare pietà al nemico. E sotto di lei, c'è la tragedia; e nonostante ciò, il Feldwebel divora una zuppa di fortuna. Il tocco iniziale è davvero impressionante. Ancora una volta, complimenti!
Il resto delle similitudini si mantiene su toni neutri e comuni, ma questa ha spiccato conferendo tutt'altro tono all'incipit, rendendolo accattivante e interessante.
I dialoghi sono ben ponderati: non cerchi di perderti in chiacchiere, ma quelle poche battute sono esplicative dei personaggi e del contesto. Alcuni sono risultati più densi e servi della caratterizzazione – come quelli di Jager – altri invece hanno mantenuto toni più neutri e meno marcati, ma comunque validi.
In definitiva il tuo stile è stato costruito con grande cura attorno alla storia, il che lo rende perfetto per il genere; manca solo un'impostazione decisa su certe pause e una cura più marcata nella punteggiatura.


Originalità e trama: 9.5/10

Parto subito dall'originalità del testo. Il tema "guerra" è uno dei più amati, ironia della sorte, ma permette anche una maggiore flessibilità, perché è terribile e stimola parti della memoria che a volte vorremmo cancellare; tratta argomenti crudi e orribili, ma in qualche modo scrivere su di essi ha un effetto catartico. Qui, però, io l'originalità l'ho vista eccome. Probabilmente non sei il primo che scrive di questo argomento, ma sei comunque il primo di cui leggo, e questo fa la differenza ai miei occhi e sull'impatto che la tua storia ha avuto su di me. Il protagonista e vittima dell'attacco è il tedesco! Si ha uno scontro tra due potenze estreme, che rivoltano il concetto di "giusto" e "sbagliato", di "nemico" e "giustiziere". Il tema principale della tua storia, per me, è che in guerra tutti sbagliano e tutti sono vittime e carnefici. La forza del suo testo sta nel mostrare la logica che sprona i soldati tedeschi a credere e a combattere con un senso di giustizia e onore sconcertante, quanto meno è questo che ha il lettore: la sua mente è ripiegata su se stessa e vede le cose dall'altra parte della barricata. Il tutto fatto senza che l'autore si metta da una parte o dall'altra, senza che si schieri o giustifichi le atrocità. Semplicemente, tu mostri! Complimenti!
La trama offre un'apocalisse originale: non la fine del mondo di per sé, ma la fine del mondo conosciuto dai tedeschi fino a quel momento. L'apocalisse diventa la fine della vita e dei valori del protagonista e dei suoi compagni. La scena inizia in media res, un effetto che io ho gradito tantissimo, perché lancia il lettore subito nella mischia, in un momento di relativa calma, dove la morte ha appena ghermito un altro po' di vittime e il protagonista sembra assuefatto a tal punto che tutto ciò che conta è sopravvivere – vedi come si getta sulla zuppa lanciando solo un misero sguardo ai compagni defunti.
Questo ti permette di sfruttare entrambi gli obblighi di pari passo, fin dal primo istante, in un connubio ben amalgamato. In questo modo continua anche il resto della narrazione, in cui Koch incontra nuovamente personaggi che lui conosce ma che al lettore vengono presentati lungo la lettura, in modo sintetico e diretto. Non solo c'è il confronto tra il giovane e il vecchio, il soldato navigato e colui che si appresta alla guerra dalle file più inesperte, costretto da un mondo arrivato al limite; c'è anche il confronto tra il distruttore e il salvatore, due ruoli che continuano a invertirsi e a scontrarsi nella carta e nella mente del lettore, di cui emblema è la scena in cui Koch si scontra con il prigioniero russo. La descrizione dell'orrore mi ha fatto pensare a un'unica verità: se cresci nell'odio, puoi solo imparare a odiare. Ed è quello che hanno fatto i tedeschi, usciti dalla prima guerra mondiale distrutti e umiliati, gli uomini schiavi costretti a vedere l'orrore e i soprusi indescrivibili sulla parte più tenera e fragile del loro regno: donne e bambini. Hitler ha solo offerto loro l'unica strada che potessero desiderare in mezzo a quell'orrore. Ma restano uomini, sia gli uni che gli altri.
C'è di nuovo morte e di nuovo la perdita di uomini. Sembra arrivare la fine, ma c'è una speranza. E Koch si ostina a portarla avanti. La guerra quindi da protagonista diventa uno sfondo pesante e incombente, un cacciatore che fiuta e stana la preda. In questo contesto Koch arriva alla sua fine: permette al giovane di salvarsi, mentre l'apocalisse esplode e lo raggiunge.
E sopra e intorno a tutto questo, c'è la morte con il suo cavallo nero. Una cosa che ho ammirato e apprezzato dall'inizio è l'escalation delle leggende: dapprima una figura altrettanto reale come loro, ma man mano che si ripresentava e si faceva più definita, ecco che paradossalmente si ammantava di leggenda e incertezza, fino a diventare intangibile anche se reale per Koch. Molto bello il fatto che il cavallo galoppasse indefinito nella nebbia a ogni nuovo morto o attacco, fino a quando si ferma davanti a Koch, annunciando la sua fine.
Il mezzo è stato tolto per obbligo mio, in quanto hai trattato il genere "storico" molto al limite con quello che io accettavo. Grazie ai tuoi appunti, molto è stato facile verificarlo; mentre non ho trovato riscontri sulla canzone. Ho sviscerato il web, ma niente. Ti sei addentrato un po' nel dettaglio, e questo ti penalizza solo agli occhi del bando. Ma la storia merita, eccome.


Titolo e impaginazione: 5/5

Il testo è giustificato, la pagina è pulita e regolare.
Il titolo è accattivante, forte e suggestivo come la storia di cui fa da copertina. Non è solo il motto con cui avanzato i russi, non è solo una parte della loro società e del loro passato, il quale si è già incrociato con quello tedesco; è soprattutto la metafora perfetta di ciò che è accaduto durante la battaglia di Berlino. Il titolo rappresenta lo scontro, avvenuto nel ventre del potere tedesco, durante il quale ha avuto fine la dominazione del Terzo Reich.
Potrei parlare ore di quanto questo titolo sia perfetto, e non solo per la sua attinenza con la storia. Mi ha affascinato e intimorito prima ancora che aprissi il racconto. Di solito i titoli lunghi sono difficili da gestire, ma il tuo possiede le carte in regola per ammaliare e agghiacciare il lettore allo stesso tempo. Persino il tono che esprime è in linea con il genere: il titolo è un ordine di comando, con cui si sono mossi e hanno avuto luogo atrocità e abomini indescrivibili. È suggestivo e ha la stessa potenza che permea anche la trama.


Caratterizzazione dei personaggi: 9/10

Indiscusso protagonista ce n'è soltanto uno: il Feldwebel Koch. Attraverso i suoi occhi ci viene presentata la storia e attraverso di lui conosciamo gli altri personaggi. Devo dire fin da subito che è l'unico di cui si ha un quadro completo, o comunque sfaccettato, della personalità. Tutti gli altri sono chiusi in piccoli mondi stereotipati, unidirezionali, di cui ci vengono fornite solo immagini bidimensionali. Hai curato molto la descrizione fisica e la prima impressione, ma non sei andato oltre la facciata; ed è forse questo aspetto che mancava anche in alcuni dialoghi. Partiamo dai secondari, allora.
Di alcuni, come Friedo Haase, ne dici davvero poco, e va bene perché in una storia servono le comparse. Il suo ruolo è marginale, semplicemente un commilitone del giovane Schirmer che serve per mostrare lo strazio della perdita e il punto di rottura di questo giovane soldato. Lo stesso posso dire di Zellweger: a parte l'aspetto, di lui possiamo dedurre solo l'onore e la forza con cui combatte ed esegue gli ordini.
Poi abbiamo il tenente Von Stachau: il suo parlare è maturo, carismatico e vigoroso, tipico di chi si fa rispettare, cresciuto in fretta a causa del periodo in cui vive. Forse ci avrei visto comunque qualche accenno in più alla sua giovane età, nel senso che per quanto cresciuto in fretta resta comunque un ventiduenne, e invece ho l'impressione di sentir parlare un quarantenne. Per il resto, rimane in ombra.
In un certo senso, la figura di Jäger è più sfaccettata: la descrizione fisica che ne fai è vivida e ne mostra in parte anche la personalità; il suo parlare è emblematico della sua persona e lo caratterizza in modo più profondo e curato. Egli è un omone pratico, fatto per l'azione, diretto e nerboruto sia nel corpo che nella mente. Il suo modo di combattere risalta e lo mostra in azione, e questo fa si che il suo personaggio resti impresso nella mente del lettore.
E poi abbiamo Schirmer: sembrerebbe il classico giovane uomo della Hitlerjugend – dedito all'obbedienza, pronto a morire per la sua patria, cuor di leone e smanioso di far carriera nell'esercito del Reich – ma di lui offri anche il pensiero oltre che lo stampo. Schirmer è un ragazzo che crede fermamente in quello che gli è stato insegnato, i valori del Reich sono profondamente radicati in lui. Questo però non gli impedisce di avere un "crollo" quando muore il suo commilitone, il quale rappresenta la sua umanità e il suo legame alla vita quotidiana, quella che la guerra tende a distruggere con la sua rigidità e orripilante vena mortifera. Anche la ferita mostra la sua debolezza, quella che si nascondeva dietro all'efficiente soldato che distrugge carri armati. Anche quando intende continuare a combattere nonostante la morte annunciata di Hitler, mostri la sua giovinezza, l'ardore di chi ha visto ancora troppi pochi inverni per poter morire per orgoglio e valori.
Gerhild von Oettingen è un altro di quei personaggi che si prestano a marcare la personalità tedesca, ma in lei c'è comunque molto di più: è una vedova, la vita e la guerra le hanno tolto tutto tranne la sua patria. Per lei la morte è solo la giusta fine per una vita dedita all'onorare gli insegnamenti e i valori della sua patria. Inacidita da questi pensieri, non può tollerare una fine diversa. Ma è anche una donna che cura e salva, ed ella non può semplicemente essere distrutta. Anche per questo, credo che salvarla sia stato purificatorio per Koch.
E veniamo finalmente a lui. Koch è il soldato che combatte fino alla fine, ma che a differenza degli altri sembra non essersi dimenticato di ciò che c'è al di là della guerra. Mentre tutti gli altri sembrano muoversi solo per esse e in funziona a essa, il Feldwebel è umano, realistico. Combatte con onore e ha il rispetto di chi lo conosce, perde i suoi uomini ma il bisogno fisico annulla i suoi sensi perché mangiare è impellente; cerca un modo per vincere e protegge e si nasconde e combatte, e odia anche, mostrando il suo passato e le sue idee. Non è un idealista, lui crede in quello che porta addosso perché ha i suoi stessi valori, non li ha appresi, li aveva già. Sa però quanto una battaglia è persa e quanto sia importante non arrendersi nello spirito. È un uomo navigato, che vuole sapere la sua nazione capace di rialzarsi; ed è questo che rappresenta Schirmer, ed è per questo che lo salva. La fine è catartica, degna di chi ha dato tutto e si è meritato il congedo finale, guardando la morte in faccia e salutandola da pari.


Gradimento personale: 4.25/5

La storia mi ha sorpreso fin dalle prime note. La scena iniziale è coinvolgente e sconvolgente, cattura e sorprende, davvero ben costruita. Gli sfondi un po' indefiniti, le parti incerte di chi si muove nel giusto e chi no, quest'incertezza morale mi ha fatto riflettere. E se una storia fa riflettere, allora ha già raggiunto un grandissimo traguardo.
In linea di massima è stata una lettura coinvolgente, a parte alcune pause che hanno reso il testo incespicante in alcuni passaggi. I personaggi sono interessanti ma avrei gradito un approfondimento in questo senso. A parte il protagonista, gli altri si mantengono sullo sfondo, sono un po' delle marionette della scena che servono a far interagire il Feldwebel. In un certo senso, molte comparse e pochi protagonisti tolgono equilibrio, facendo apparire il tutto un po' costruito a una concezione ristretta.
La trama e il modo in cui hai gestito il pacchetto è ciò che mi ha entusiasmato. Hai saputo sfruttarlo in maniera originale, molto distante da quello che io mi aspettavo da esso; e anche questo è un punto a tuo favore.
Insomma, la tua penna l'ho riconosciuta e l'ho gradita come sempre.


Punti bonus: 10+1.5/10+2

Sia la citazione che il bonus sono stati usati in maniera magistrale. Il senso di perdita e disperazione permane in tutto il testo, con una fatalità e un senso di sacrificio stoico finale che ha saputo chiudere questo climax in maniera spettacolare. Il cavallo è stata una figura allegorica, quasi sfuggente, per tutto il testo, il cui significato e ruolo si sono definiti solo alla fine.
Ciò che ho apprezzato maggiormente, e non solo per questo punto, è stata la personalità con cui hai trattato gli elementi che ti sono stati dati: il cavallo non è qualcosa di tangibile, ma è il destriero della morte; la citazione non è solo ciò che fa da sfondo alla storia, ma è anche stata rivisitata in chiave tedesca con una fluidità che mi ha lasciato con un sorriso stupito in faccia. Davvero complimenti!
Infine – non ci sarebbe bisogno neanche di dirlo – la storia si guadagna i 1.5 punti bonus, poiché hai scelto un pacchetto Demoni e hai mantenuto la trama su toni cupi e foschi; nonostante il mettere in salvo Schirmer(una scintilla che rinfranca in parte la fine cupa), non si può negare l'evidenza, ovvero che Koch si arrende alla morte. Inoltre la guerra e le tematiche trattate e il modo in cui le porti avanti rendono la storia logorante, distruttiva, nefasta.

Punteggio: 54.45+1.5/60+2

[Modificato da Nirvana_04 04/07/2017 20:55]

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04/07/2017 18:54
 
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A voi la parola!

04/07/2017 20:53
 
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Io comincio subito con un dubbio idiota: ti ho risposto alla recensione che mi hai lasciato su EFP, poi mi sono accorto di questo post.
È costumanza risponere su EFP o devo cancellare la mia risposta? (ri-scusa: sono cretino).

Detto questo, ti ringrazio anche qui per questo bellissimo contest, e per tutto il tempo e la competenza che hai speso nel valutare i nostri lavori. È stata una bellissima occasione di confronto e si spera di miglioramento.

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04/07/2017 20:57
 
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Re:
OldFashioned, 04/07/2017 20.53:

Io comincio subito con un dubbio idiota: ti ho risposto alla recensione che mi hai lasciato su EFP, poi mi sono accorto di questo post.
È costumanza risponere su EFP o devo cancellare la mia risposta? (ri-scusa: sono cretino).

Detto questo, ti ringrazio anche qui per questo bellissimo contest, e per tutto il tempo e la competenza che hai speso nel valutare i nostri lavori. È stata una bellissima occasione di confronto e si spera di miglioramento.





E' una scelta del partecipante:D

Ripeto: troppo duro con te stesso!

E' stato un piacere leggere e confrontarmi con le vostre storie.
Per le recensioni, fammi sapere:D

04/07/2017 21:33
 
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Allora, a tuo comodo e senza alcuna fretta, tre recensioni me le gioco per "il mostro di Galgenberg", l'altra invece scegli tu una storia che ti ispira.
Grazie in anticipo!
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04/07/2017 23:01
 
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Dato che il mio computer è fuori uso, farò una risposta decisamente ristretta a quella che avrei voluto darti. Che dire, avevo già previsto il risultato, ma sono così felice di essere stata giudicata da te che in realtà non mi importa nulla della classifica hahah
Sono rimasta scioccata per quanto riguarda il punteggio di grammatica, ma sono comunque grata dei tuoi consigli e cercherò di seguirli (anche se davvero non credevo di andare così in basso [SM=g27994] )
Per il resto, sono cose che più o meno mi aspettavo, anche perché è stato un esperimento questo modo di scrivere, e nonostante non sia riuscito questa volta cercherò di migliorarlo la prossima volta.
Sono contentache alcune cose ti siano piaciute.
Per ultimo, il mutaforma: i mostri vengono cacciati dalla città, ogni tipo, di fatto il mutaforma è un mostro. Jules rinegga la sua natura continuamente, perché in realtà è un serpente. Così, continuando a rinnegare la sua natura e amando un'umana, si tramuta in uomo.
Per me i mutaforma sono quelli che rinnegano la propria natura, è per questo che si trasformano in qualcos'altro. Lui odia il suo aspetto da serpente perché è viscido e freddo, quando gli piacciono le lucciole e le margherite.
Il titolo: la bugia (più verità non detta) di Jules è bastata all'Inferno e per lui è stata fatale, gli è costata la morte. Il titolo si riferiva maggiormente a questo. Di fatto, non è una cosa negativa celare ciò che si è alla donna che si ama?
Come ti ho detto, non farò un commento punto per punto o precisazione per precisazione, e dunque la mia risposta finisce qui. Complimenti agli altri due c:
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05/07/2017 12:36
 
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Re:
Little_Rock_Angel5, 04/07/2017 23.01:

Dato che il mio computer è fuori uso, farò una risposta decisamente ristretta a quella che avrei voluto darti. Che dire, avevo già previsto il risultato, ma sono così felice di essere stata giudicata da te che in realtà non mi importa nulla della classifica hahah
Sono rimasta scioccata per quanto riguarda il punteggio di grammatica, ma sono comunque grata dei tuoi consigli e cercherò di seguirli (anche se davvero non credevo di andare così in basso [SM=g27994] )
Per il resto, sono cose che più o meno mi aspettavo, anche perché è stato un esperimento questo modo di scrivere, e nonostante non sia riuscito questa volta cercherò di migliorarlo la prossima volta.
Sono contentache alcune cose ti siano piaciute.
Per ultimo, il mutaforma: i mostri vengono cacciati dalla città, ogni tipo, di fatto il mutaforma è un mostro. Jules rinegga la sua natura continuamente, perché in realtà è un serpente. Così, continuando a rinnegare la sua natura e amando un'umana, si tramuta in uomo.
Per me i mutaforma sono quelli che rinnegano la propria natura, è per questo che si trasformano in qualcos'altro. Lui odia il suo aspetto da serpente perché è viscido e freddo, quando gli piacciono le lucciole e le margherite.
Il titolo: la bugia (più verità non detta) di Jules è bastata all'Inferno e per lui è stata fatale, gli è costata la morte. Il titolo si riferiva maggiormente a questo. Di fatto, non è una cosa negativa celare ciò che si è alla donna che si ama?
Come ti ho detto, non farò un commento punto per punto o precisazione per precisazione, e dunque la mia risposta finisce qui. Complimenti agli altri due c:




Ciao, sono felice che tu abbia apprezzato la valutazione. Ti ringrazio per aver spiegato i punti oscuri. Ci tengo a ripetere che l'idea di fondo è molto interessante e che mi piacerebbe vederla ampliata.
Ti spetta una recensione premio: dimmi se la vuoi a una storia in particolare o se posso scegliere io.
A presto!

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Giudice****
05/07/2017 19:59
 
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Re: Re:
Nirvana_04, 05/07/2017 12.36:




Ciao, sono felice che tu abbia apprezzato la valutazione. Ti ringrazio per aver spiegato i punti oscuri. Ci tengo a ripetere che l'idea di fondo è molto interessante e che mi piacerebbe vederla ampliata.
Ti spetta una recensione premio: dimmi se la vuoi a una storia in particolare o se posso scegliere io.
A presto!




sì, il continuo è già in mente e ha tre capitoli già pronti. Beh ho una flash su PJ e l'altra su HP. Vedi tu c:
06/07/2017 17:41
 
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Eccomi qui^^
mi sono presa del tempo sia per correggere la lista di errori che per riflettere bene e punto per punto sulle cose da dirti.

Sulla sezione della grammatica ho solo una cosa da dire: mannaggiaccia alle virgole!! Ho la tendenza a metterle perché do ascolto a come suonano le frasi nella mia testa, cioè con molte pause. Ahah, sarà perché sono pigra e allora ho bisogno di riposare ogni tot parole? Mahh, comunque ci farò molta più attenzione d'ora in poi, credo che le virgole da sole mi siano valse qualcosa come due punti [SM=g27993]

Sullo stile. Ora, non sai come mi hai reso felice con le tue parole. Rendere la storia fluida lo posso considerare il mio primo obiettivo da sempre. È il pallino che mi preme di più, passo più del tempo a cruciarmi sulla punteggiatura che sulla trama di per sè.
Lo stacco delle scene è un'altra cosa su cui sto lavorando, così come appunto le descrizioni che uso spesso per introdurre una nuova situazione. E qui sono contenta che tu le abbia trovate ottime, per me sono ancora un po' ostiche da gestire. Devo trovare il giusto equilibrio perché non siano troppo... troppo.
E ammetto, il vocabolario mi ha fatto entrare in crisi perché mentre scrivevo ero perfettamente conscia della poca varietà lessicale. Dove potevo andavo a cercare dei sinonimi, o qualcosa per sostituire del tutto ciò che stonava. Ci devo lavorare ancora, leggere di più mi aiuterebbe senz'altro, ma purtroppo io sono altalenante anche in quello.

In tutta onestà quando lessi il pacchetto pure io avevo un'altra idea di trama. E qui non te lo dico per pararmi il didietro dai buchi di trama, ma perché così è stato: mi sono ritrovata a scrivere la storia gli ultimi tre giorni in fretta e furia. Il che significa che la trama con un minimo di logica di cui ti scrissi è andata a farsi benedire. Alla fine ho dovuto ispirarmi a un vecchio videogioco d'infanzia per cavarne un ragno dal buco. Al momento non ho presente i titoli che mi hai citato, ma dopo andrò a darci un'occhiata per capire cosa intendevi tu.
Vorrei rispondere alle tue domande sulla trama, cominciando dalle ultime due dato che sono scene che per motivi di tempo ho dovuto tagliare. Hai intuito bene, il ragazzo è dovuto partire per motivi di guerra e purtroppo non ce l'ha fatta.
Perché ha scelto lei? Spero di non smontarti, ma io sono un'amante della fatalità e della teoria del caos e affini.
Come ha fatto questa donna a contattarla? Vedi, un giorno mi stavo annoiando e mi sono messa a fantasticare. Ho immaginato di essere nei panni di qualcuno/qualcosa che vive e può muoversi liberamente in cielo. Un qualcosa dalla forma strana che non può essere visibile nella nostra dimensione. Un qualcosa senza forma o corpo ma con tanti altri amichetti, il cui unico modo di comunicare è attraverso la voce del pensiero. Pensiero che non è come il nostro o come lo intendiamo noi, poiché tutto ciò di cui possono parlare non è altro che il presente, al massimo il futuro. Il passato non esiste e ogni forma di ricordo è fisica, è vivibile attraverso le sole emozioni private dei sensi. Ecco, per questa storia mi è tornato utile anche il mio fantasticare sconclusionato perché te lo dico ora e non vorrei smontarti ancora di più, ma la donna di per sé non esiste più. Detto terra terra, la voce ha il pacchetto ma non il tramite. Lydia è il tramite. Fra l'altro, vedo che ti ho creato un po' di casino con quel nome, te l'ho visto scrivere in tutte le salse :p)
Quindi, la donna è già morta. Purtroppo è un piccolo dettaglio ricorrente che faceva parte delle descrizioni e che forse è passato inosservato, ma Lydia ogni volta che entra in contatto con la voce o sta per avere delle visioni sta guardando il cielo.

Sono molto contenta che tu abbia notato la doppia valenza del titolo [SM=g27985]

Per quanto riguarda la caratterizzazione della voce, mi sono accorta io stessa durante la stesura di come il suo tono cambiasse. All'inizio era più impostato, poi è divenuto più colloquiale. Ho preferito lasciarlo così vedendolo come una forma di familiarità e confidenza che la voce cominciava a provare nei confronti di Lydia e che di conseguenza si rifletteva nel suo parlato. Per quanto riguarda il fattore età, non avendo mai considerato anziana la voce, non l'ho caratterizzata come tale. Continuo a concordare sul fatto del lessico comunque.

Qui mi hai fatto sorridere di nuovo. Averti incollato alla pagina e creato una trama quantomeno interessante è il massimo che potessi desiderare. Prometto che tornerò sulla storia a rielaborarla e riempirne i buchi, devo solo lasciar passare un po' di tempo perché ora come ora non la posso vedere.
Sono anche contenta di esser riuscita a sfruttare a pieno il pacchetto, ho fatto le mie ricerchine e tutti i ragionamenti per poter inserire tutto in maniera logica e non scontata o fuori luogo.

Scusami se verrà fuori un papiro più lungo della mia oneshot (odio che sia venuta così corta ;;) e scusa se ci saranno degli errori ma ci sto mettendo davvero troppo a rispondere che non finisce più.

Congratulazioni ancora per il contest e tutti i pacchetti davvero interessanti. Complimenti agli altri partecipanti che hanno consegnato e spero di partecipare, anzi, consegnare ad altri tuoi contest in futuro [SM=g27985]
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07/07/2017 10:35
 
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Re:
molang, 06/07/2017 17.41:

Eccomi qui^^
mi sono presa del tempo sia per correggere la lista di errori che per riflettere bene e punto per punto sulle cose da dirti.

Sulla sezione della grammatica ho solo una cosa da dire: mannaggiaccia alle virgole!! Ho la tendenza a metterle perché do ascolto a come suonano le frasi nella mia testa, cioè con molte pause. Ahah, sarà perché sono pigra e allora ho bisogno di riposare ogni tot parole? Mahh, comunque ci farò molta più attenzione d'ora in poi, credo che le virgole da sole mi siano valse qualcosa come due punti [SM=g27993]

Sullo stile. Ora, non sai come mi hai reso felice con le tue parole. Rendere la storia fluida lo posso considerare il mio primo obiettivo da sempre. È il pallino che mi preme di più, passo più del tempo a cruciarmi sulla punteggiatura che sulla trama di per sè.
Lo stacco delle scene è un'altra cosa su cui sto lavorando, così come appunto le descrizioni che uso spesso per introdurre una nuova situazione. E qui sono contenta che tu le abbia trovate ottime, per me sono ancora un po' ostiche da gestire. Devo trovare il giusto equilibrio perché non siano troppo... troppo.
E ammetto, il vocabolario mi ha fatto entrare in crisi perché mentre scrivevo ero perfettamente conscia della poca varietà lessicale. Dove potevo andavo a cercare dei sinonimi, o qualcosa per sostituire del tutto ciò che stonava. Ci devo lavorare ancora, leggere di più mi aiuterebbe senz'altro, ma purtroppo io sono altalenante anche in quello.

In tutta onestà quando lessi il pacchetto pure io avevo un'altra idea di trama. E qui non te lo dico per pararmi il didietro dai buchi di trama, ma perché così è stato: mi sono ritrovata a scrivere la storia gli ultimi tre giorni in fretta e furia. Il che significa che la trama con un minimo di logica di cui ti scrissi è andata a farsi benedire. Alla fine ho dovuto ispirarmi a un vecchio videogioco d'infanzia per cavarne un ragno dal buco. Al momento non ho presente i titoli che mi hai citato, ma dopo andrò a darci un'occhiata per capire cosa intendevi tu.
Vorrei rispondere alle tue domande sulla trama, cominciando dalle ultime due dato che sono scene che per motivi di tempo ho dovuto tagliare. Hai intuito bene, il ragazzo è dovuto partire per motivi di guerra e purtroppo non ce l'ha fatta.
Perché ha scelto lei? Spero di non smontarti, ma io sono un'amante della fatalità e della teoria del caos e affini.
Come ha fatto questa donna a contattarla? Vedi, un giorno mi stavo annoiando e mi sono messa a fantasticare. Ho immaginato di essere nei panni di qualcuno/qualcosa che vive e può muoversi liberamente in cielo. Un qualcosa dalla forma strana che non può essere visibile nella nostra dimensione. Un qualcosa senza forma o corpo ma con tanti altri amichetti, il cui unico modo di comunicare è attraverso la voce del pensiero. Pensiero che non è come il nostro o come lo intendiamo noi, poiché tutto ciò di cui possono parlare non è altro che il presente, al massimo il futuro. Il passato non esiste e ogni forma di ricordo è fisica, è vivibile attraverso le sole emozioni private dei sensi. Ecco, per questa storia mi è tornato utile anche il mio fantasticare sconclusionato perché te lo dico ora e non vorrei smontarti ancora di più, ma la donna di per sé non esiste più. Detto terra terra, la voce ha il pacchetto ma non il tramite. Lydia è il tramite. Fra l'altro, vedo che ti ho creato un po' di casino con quel nome, te l'ho visto scrivere in tutte le salse :p)
Quindi, la donna è già morta. Purtroppo è un piccolo dettaglio ricorrente che faceva parte delle descrizioni e che forse è passato inosservato, ma Lydia ogni volta che entra in contatto con la voce o sta per avere delle visioni sta guardando il cielo.

Sono molto contenta che tu abbia notato la doppia valenza del titolo [SM=g27985]

Per quanto riguarda la caratterizzazione della voce, mi sono accorta io stessa durante la stesura di come il suo tono cambiasse. All'inizio era più impostato, poi è divenuto più colloquiale. Ho preferito lasciarlo così vedendolo come una forma di familiarità e confidenza che la voce cominciava a provare nei confronti di Lydia e che di conseguenza si rifletteva nel suo parlato. Per quanto riguarda il fattore età, non avendo mai considerato anziana la voce, non l'ho caratterizzata come tale. Continuo a concordare sul fatto del lessico comunque.

Qui mi hai fatto sorridere di nuovo. Averti incollato alla pagina e creato una trama quantomeno interessante è il massimo che potessi desiderare. Prometto che tornerò sulla storia a rielaborarla e riempirne i buchi, devo solo lasciar passare un po' di tempo perché ora come ora non la posso vedere.
Sono anche contenta di esser riuscita a sfruttare a pieno il pacchetto, ho fatto le mie ricerchine e tutti i ragionamenti per poter inserire tutto in maniera logica e non scontata o fuori luogo.

Scusami se verrà fuori un papiro più lungo della mia oneshot (odio che sia venuta così corta ;;) e scusa se ci saranno degli errori ma ci sto mettendo davvero troppo a rispondere che non finisce più.

Congratulazioni ancora per il contest e tutti i pacchetti davvero interessanti. Complimenti agli altri partecipanti che hanno consegnato e spero di partecipare, anzi, consegnare ad altri tuoi contest in futuro [SM=g27985]




Sono felice che tu sia soddisfatta della valutazione.
Per gli errori, tranquilla che si correggono e poi s'impara a non farli. Conosco il problema troppo bene, per quanti io ne corregga, nelle mie storie, poi ne trovo sempre altri; sembra che non finiscano mai.
Lo stile ha un'ottima base, mancava qualche raffinatezza e poi sarebbe stato perfetto.
Sì, avevo pensato che fosse morta per la maggior parte del tempo, poi l'ultimo ricordo che le mostra mi ha fatto cambiare idea perché è proprio l'ultimo e poi si salutano. Non ho riflettuto abbastanza, invece, sul dettaglio del cielo. Scusa.
Per il nome: daiXD l'ho sbagliato solo due volte:D La fretta è cattiva consigliera, anche quando si deve battere sulla tastiera:D
Infine, se vuoi puoi dirmi tu su quali storie vuoi le recensioni premio. Te ne spettano due. Sennò scelgo io. Fammi sapere.
A presto!

P.S. Mi farebbe molto piacere leggere altre tue storie per altri miei contest. Complimenti ancora!

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Post: 2.256
Giudice*****
08/07/2017 13:57
 
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Recensioni premio
1° Posto
OldFashioned: 4/4

2° Posto
molang: 2/2

3° Posto
Little_Rock_Angel5: 1/1

Questa è la classifica da tenere d'occhio per le recensioni premio; se qualcosa non quadra, fatemelo sapere!
[Modificato da Nirvana_04 24/10/2017 14:51]

10/07/2017 20:21
 
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Domandina! Quanto tempo ho per riscattare le recensioni premio? Al momento non ho pubblicato niente che tu possa leggere, se c'è abbastanza margine di tempo potrei far uscire qualcosa, altrimenti fa lo stesso, mi accontento della medaglia d'argento [SM=g27987]
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Post: 2.256
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13/07/2017 14:27
 
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Re:
molang, 10/07/2017 20.21:

Domandina! Quanto tempo ho per riscattare le recensioni premio? Al momento non ho pubblicato niente che tu possa leggere, se c'è abbastanza margine di tempo potrei far uscire qualcosa, altrimenti fa lo stesso, mi accontento della medaglia d'argento [SM=g27987]




Tranquilla, da regolamento ho/hai 4 mesi di tempo per lasciare le recensioni premio/per indicarmi le storie da recensire. Se non hai abbastanza storie entro questo tempo, puoi indicarmi una storia di un altro autore a tuo scelta dove io possa lasciare le recensioni premio.
Aspetto tue notizie, allora:D

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Post: 2.256
Giudice*****
16/07/2017 15:09
 
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Cari partecipanti
Non vi ho dimenticato. Ho appena finito di lasciare le recensioni premio per l'altro mio contest. A breve inizierò anche con le vostre.
A presto!

17/07/2017 21:17
 
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Re: Cari partecipanti
Nirvana_04, 16/07/2017 15.09:

Non vi ho dimenticato. Ho appena finito di lasciare le recensioni premio per l'altro mio contest. A breve inizierò anche con le vostre.
A presto!


[SM=g28002]
penso che entro metà agosto riesco a pubblicare le due storie da farti recensire [SM=g27988]
ti ringrazio per la pazienza~


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Post: 2.256
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06/08/2017 19:04
 
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D'accordo, per il momento - e solo per il momento - ho finito.
molang, quando sei pronta, lasciami un messaggio nel topic:D

22/09/2017 22:40
 
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Con un ritardo di un mese e una settimana, mi ripresento!

Che imbarazzo... sono passata a linkarti il mio ultimo parto [SM=g28005]
credo di non aver mai scritto tanto in vita mia, e visto che ti ho già fatto aspettare abbastanza penso che per la seconda recensione ti linkerò una flash di un'altra autrice, devo ancora scegliere quale perciò ripasso nei prossimi giorni per farti sapere.

Giuro che non sparisco per un altro mese! [SM=g27997]
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Post: 2.256
Giudice*****
23/09/2017 09:38
 
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Re:
molang, 22/09/2017 22.40:

Con un ritardo di un mese e una settimana, mi ripresento!

Che imbarazzo... sono passata a linkarti il mio ultimo parto [SM=g28005]
credo di non aver mai scritto tanto in vita mia, e visto che ti ho già fatto aspettare abbastanza penso che per la seconda recensione ti linkerò una flash di un'altra autrice, devo ancora scegliere quale perciò ripasso nei prossimi giorni per farti sapere.

Giuro che non sparisco per un altro mese! [SM=g27997]




Non preoccuparti, se pensi di scrivere altro posso aspettare ancora per la seconda. A me basta che mi resta qualche giorno dei 4 mesi per avere il tempo di passare^^
Quindi fino a fine ottobre, così che per novembre ci arrivo^^
Se invece hai piacere a segnalarmi un altro autore, io sarò felice di scoprirlo:)
Intanto inizio con questa. Grazie!
[Modificato da Nirvana_04 23/09/2017 12:15]

24/10/2017 00:43
 
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Rieccomi dopo un mese e un giorno, tanto per ricordare le ultime parole famose.

Mi sono consultata con l'autrice per farmi suggerire la storia e alla fine è saltata fuori questa:

L'abbiamo trovato

Spero che possa piacerti, io in effetti devo ancora leggerla [SM=g27995] [SM=g27990]
Ti ringrazio ancora per tutto ♥
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Post: 2.256
Giudice*****
24/10/2017 10:26
 
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Re:
molang, 24/10/2017 00.43:

Rieccomi dopo un mese e un giorno, tanto per ricordare le ultime parole famose.

Mi sono consultata con l'autrice per farmi suggerire la storia e alla fine è saltata fuori questa:

L'abbiamo trovato

Spero che possa piacerti, io in effetti devo ancora leggerla [SM=g27995] [SM=g27990]
Ti ringrazio ancora per tutto ♥




Va benissimo, grazie a te^.^

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