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....: Scrittura del Giorno :....

Ultimo Aggiornamento: 31/12/2017 08:31
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21/03/2017 08:06
 
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Martedì 21 marzo
Fate una difesa con mitezza e profondo rispetto (1 Piet. 3:15)
Rimanendo umili, i servitori di Geova ubbidiscono a un importante principio esposto da Gesù. Nel Sermone del Monte dichiarò: “Avete udito che fu detto: ‘Devi amare il tuo prossimo e odiare il tuo nemico’. Ma io vi dico: Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano; per mostrare d’esser figli del Padre vostro che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sui malvagi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” (Matt. 5:43-45). È proprio così, quali servitori di Dio dobbiamo imparare ad ‘amare i nemici’, indipendentemente dal loro atteggiamento nei nostri confronti. In ogni campo della vita, i servitori di Geova devono dimostrare sia con l’atteggiamento sia con le azioni che amano Geova e il prossimo. Per esempio, anche se alcuni non reagiscono favorevolmente al messaggio del Regno, mostriamo loro amore quando si trovano nel bisogno. w15 15/11 4:17, 19, 20
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22/03/2017 07:16
 
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Mercoledì 22 marzo
Compresero le parole che erano state loro rese note (Nee. 8:12)
I servitori di Dio hanno sempre utilizzato il linguaggio per lodare Geova e far conoscere ad altri la sua volontà. In tempi più recenti, il linguaggio è stato usato in maniera significativa per promuovere la pura adorazione attraverso la traduzione della Bibbia. Ci sono migliaia di traduzioni bibliche, che trasmettono più o meno fedelmente il messaggio degli scritti originali. Negli anni ’40 il Comitato di Traduzione della Bibbia del Nuovo Mondo stabilì tre princìpi di traduzione che sono stati seguiti in oltre 130 lingue. Il primo è santificare il nome di Dio restituendogli il posto che gli spetta di diritto nelle Scritture (Matt. 6:9). Il secondo principio è tradurre in modo letterale il messaggio ispirato originale tutte le volte che è possibile, ma trasmettere il senso corretto quando una traduzione parola per parola ne distorcerebbe il significato. Il terzo consiste nell’usare un linguaggio facilmente comprensibile che incoraggi la lettura (Nee. 8:8). w15 15/12 2:1, 2
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23/03/2017 06:59
 
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Giovedì 23 marzo
Se la tromba dà un suono indistinto, chi si preparerà alla battaglia? (1 Cor. 14:8)
Un suono di tromba poco chiaro poteva risultare disastroso per un esercito che avanzava. Allo stesso modo, se le nostre parole sono troppo generiche o ambigue potrebbero creare confusione o essere fuorvianti (1 Cor. 14:9). Ovviamente, pur utilizzando parole chiare e semplici, dobbiamo stare attenti a non essere bruschi o privi di tatto. Il miglior esempio di come scegliere bene le parole è quello di Gesù. Consideriamo il suo breve ma vigoroso discorso riportato nei capitoli da 5 a 7 di Matteo. Gesù non si espresse con uno stile fiorito o con parole ambigue. Non usò neppure termini offensivi o duri. Al contrario scelse espressioni chiare e semplici che raggiunsero il cuore di chi lo ascoltava. Ad esempio, per rassicurare chi era ansioso di come avrebbe fatto a procurarsi ogni giorno il cibo necessario, Gesù parlò del modo in cui Geova provvede agli uccelli del cielo. Poi, paragonando i suoi ascoltatori agli uccelli, disse: “Non valete voi più di loro?” (Matt. 6:26). Gesù usava veramente parole semplici, facili da capire, che andavano dritte al cuore! w15 15/12 3:13, 14
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24/03/2017 07:15
 
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Venerdì 24 marzo
Il vostro amore fraterno continui (Ebr. 13:1)
Cosa significa mostrare amore fraterno? Il termine greco usato da Paolo, filadelfìa, significa letteralmente “affetto per un fratello”. L’amore fraterno è un tipo di affetto caratterizzato da un forte e caloroso attaccamento, come quello che si prova per un familiare o per un amico intimo (Giov. 11:36). Noi non fingiamo di essere fratelli e sorelle: siamo fratelli e sorelle (Matt. 23:8). I forti sentimenti di attaccamento che proviamo l’uno per l’altro sono ben riassunti nelle seguenti parole: “Con amore fraterno abbiate tenero affetto gli uni per gli altri. Nel mostrare onore gli uni agli altri prevenitevi” (Rom. 12:10). Questo tipo di amore, insieme a quello basato sui princìpi, cioè l’amore agàpe, promuove stretti vincoli di affetto fra i servitori di Dio. Il cristianesimo abbraccia tutti i credenti, a prescindere dalla loro nazionalità (Rom. 10:12). Proprio perché siamo fratelli, Geova ci ha insegnato a mostrare affetto fraterno l’uno per l’altro (1 Tess. 4:9). w16.01 1:5, 6
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25/03/2017 06:04
 
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Sabato 25 marzo
L’amore che ha Cristo ci costringe (2 Cor. 5:14)
L’amore che nutriamo per Gesù ci motiva a impegnarci con tutta l’anima nell’opera di predicare e fare discepoli (Matt. 28:19, 20; Luca 4:43). Nel periodo della Commemorazione avremo la possibilità di fare i pionieri ausiliari e dedicare 30 o 50 ore all’opera di predicazione. Possiamo organizzarci in tal senso? Un fratello vedovo di 84 anni pensava di non essere in grado di fare il pioniere ausiliario per via dell’età e della salute malferma. Comunque i pionieri della zona vennero in suo aiuto. Lo accompagnavano con la macchina e sceglievano territori adatti, così che alla fine il fratello riuscì a raggiungere la quota di 30 ore. Possiamo renderci utili e aiutare qualcuno perché possa avere la gioia di fare il pioniere ausiliario nel periodo della Commemorazione? Forse non tutti saranno in grado di fare i pionieri ausiliari. Nonostante ciò possiamo impiegare al meglio il tempo e le energie per accrescere il nostro sacrificio di lode a Geova. w16.01 2:7, 11
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Domenica 26 marzo
Verremo con voi, poiché abbiamo udito che Dio è con voi (Zacc. 8:23)
Se non è possibile conoscere con certezza i nomi di tutti gli israeliti spirituali in vita sulla terra in questo momento, in che modo i componenti delle “altre pecore” possono ‘andare con loro’? Prendiamo in considerazione quello che dice la profezia di Zaccaria dei simbolici dieci uomini: questi avrebbero “[afferrato] per il lembo un uomo che è un giudeo, dicendo: ‘Certamente verremo con voi, poiché abbiamo udito che Dio è con voi’”. Anche se si parla di un solo giudeo, viene poi utilizzato il pronome “voi”. Questo giudeo spirituale quindi deve essere una persona composita, non un singolo individuo. Ne deriva che non è necessario identificare i giudei spirituali uno per uno per ‘andare con loro’. Al contrario, dobbiamo identificarli come gruppo e dare loro il nostro sostegno. Le Scritture non incoraggiano assolutamente a seguire un singolo essere umano. Il nostro “Condottiero” è Gesù (Matt. 23:10). w16.01 4:4
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27/03/2017 07:46
 
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Lunedì 27 marzo
Tu, o Israele, sei il mio servitore, tu, o Giacobbe, che ho scelto, il seme di Abraamo mio amico (Isa. 41:8)
Dalla culla alla tomba, ciò di cui abbiamo più bisogno è l’amore. Gli esseri umani hanno un grande bisogno di dare e ricevere amore, e non solo amore romantico. Desideriamo fortemente amicizie e relazioni sociali. Ma c’è un tipo di amore di cui abbiamo bisogno più degli altri: l’amore di Geova. Per molti è difficile credere che degli esseri umani possano avere un’amicizia stretta e calorosa con l’Onnipotente Dio. Noi però siamo convinti del contrario! La Bibbia mostra che esseri umani imperfetti diventarono amici di Dio. Vale la pena di riflettere sul loro esempio, perché costruire questa amicizia è l’obiettivo più nobile che si possa avere nella vita. Abraamo fu uno straordinario esempio di come coltivare un’amicizia del genere (Giac. 2:23). Come riuscì Abraamo ad avere un legame così stretto con Geova? Un fattore chiave fu la fede. Infatti la Bibbia chiama Abraamo “il padre di tutti quelli che hanno fede” (Rom. 4:11). w16.02 1:1, 2
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28/03/2017 07:55
 
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Martedì 28 marzo
Non ci fu nessuno simile a lui (2 Re 18:5)
Sebbene suo padre fosse stato uno dei peggiori re di Giuda, Ezechia divenne uno dei migliori in assoluto (2 Re 18:6). Pose rimedio ai terribili errori commessi da suo padre. Di conseguenza purificò il tempio, fece espiazione per i peccati del popolo e distrusse gli idoli pagani in una vigorosa campagna di vasta portata (2 Cron. 29:1-11, 18-24; 31:1). Quando affrontò gravi difficoltà, come la minaccia dell’attacco a Gerusalemme per mano del re assiro Sennacherib, Ezechia dimostrò grande coraggio e forte fede. Fece affidamento su Dio per avere la salvezza e rafforzò il popolo con le parole e con l’esempio (2 Cron. 32:7, 8). In seguito, quando dovette essere corretto per la sua superbia, Ezechia si umiliò e mostrò pentimento (2 Cron. 32:24-26). È evidente che Ezechia non permise al suo passato di rovinargli il presente o di privarlo di un futuro. Al contrario, mostrò di essere un amico di Geova e un eccellente esempio da imitare. w16.02 2:11
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Mercoledì 29 marzo
Se un uomo fa qualche passo falso prima che se ne renda conto, voi che siete spiritualmente qualificati cercate di ristabilire tale uomo con uno spirito di mitezza (Gal. 6:1)
La benignità ci può aiutare quando è difficile decidere a chi essere leali. Facciamo un esempio. Supponiamo di sapere con certezza che un fratello o una sorella ha commesso una grave trasgressione. È probabile che vogliamo essere leali a questa persona, specialmente se è un caro amico o un parente. Ma se coprissimo il suo grave errore, saremmo sleali a Dio. Ovviamente la lealtà a Geova viene prima di tutto. Dobbiamo essere benigni e gentili ma fermi. Esortiamo il nostro amico o il nostro parente a chiedere aiuto agli anziani. Se non lo fa entro un ragionevole periodo di tempo, la lealtà a Dio ci spingerà a riferire la cosa agli anziani. In questo modo saremo leali a Geova e benigni con la persona a cui vogliamo bene, perché gli anziani cercheranno di “ristabilire tale uomo con uno spirito di mitezza” (Lev. 5:1). w16.02 4:14
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Giovedì 30 marzo
Quale sorta di persone dovete essere voi in santi atti di condotta e opere di santa devozione! (2 Piet. 3:11)
Le “opere di santa devozione” includono sia le attività relative alla congregazione, come andare alle adunanze e partecipare al ministero, sia le attività spirituali che altri non vedono, come la preghiera e lo studio personale. Chi ha deciso di dedicare la propria vita a Geova non svolge queste attività per puro senso del dovere. Al contrario mostra lo stesso atteggiamento del re Davide, che disse: “A fare la tua volontà, o mio Dio, mi sono dilettato, e la tua legge è dentro le mie parti interiori” (Sal. 40:8). Tieni presente che come cristiano dedicato e battezzato renderai personalmente conto di te stesso a Geova. Il servizio che gli rendi non deve dipendere da altri, nemmeno dai tuoi genitori. I tuoi “santi atti di condotta” e le tue “opere di santa devozione” dimostrano che hai fatto tua la verità e che stai facendo progressi verso il battesimo. w16.03 2:10, 12, 15
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Venerdì 31 marzo
Prima che arrivasse la fede, eravamo custoditi sotto la legge. Quindi la Legge è divenuta il nostro tutore che conduce a Cristo (Gal. 3:23, 24)
La Legge mosaica fece da muro protettivo contro il degrado morale e le pratiche religiose disgustanti delle altre nazioni. Quando la nazione di Israele ascoltava Dio, ne riceveva le benedizioni. Quando non teneva conto di Dio, subiva amare conseguenze (Deut. 28:1, 2, 15). C’era un’altra ragione per cui servivano delle istruzioni. La Legge indicava un importante sviluppo relativo alla volontà di Geova: la venuta del Messia, Gesù Cristo. La Legge rese evidente, come mai prima, che gli israeliti erano imperfetti. Inoltre fece loro capire chiaramente che avevano bisogno di un riscatto, di un sacrificio perfetto che coprisse pienamente i loro peccati (Gal. 3:19; Ebr. 10:1-10). Oltre a ciò, la Legge servì a preservare la linea di discendenza che portava al Messia e aiutò a identificarlo quando apparve. Quindi la Legge agì temporaneamente da “tutore” per condurre a Cristo. w16.03 4:6, 7
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Sabato 1° aprile
Siate vigilanti. Il vostro avversario, il Diavolo, va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno (1 Piet. 5:8)
Un tempo aveva goduto di una condizione approvata agli occhi di Geova. A un certo punto, però, questa creatura spirituale iniziò a desiderare di essere adorata dagli esseri umani. Anziché respingere questo desiderio errato, lo alimentò e lo lasciò crescere fino a commettere un peccato (Giac. 1:14, 15). Sappiamo che questa creatura è Satana, che “non si attenne alla verità” ma si ribellò contro Geova e divenne “il padre della menzogna” (Giov. 8:44). Da quel momento in avanti Satana ha dato prova di essere il più grande nemico di Geova, e di certo non si è rivelato un amico per l’umanità. I titoli dati a Satana rivelano la profondità della sua corruzione morale. Satana significa “uno che fa (oppone) resistenza”, a indicare che questa malvagia creatura spirituale non sostiene la sovranità di Dio, ma anzi la odia e la combatte in modo agguerrito. Satana vuole vedere la fine della sovranità di Geova più di qualunque altra cosa. w15 15/5 1:1, 2
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02/04/2017 07:33
 
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Domenica 2 aprile

Se qualcuno ama Dio, è conosciuto da lui (1 Cor. 8:3)

Lo studio delle Scritture non si limita ad aiutarci a capire in quali campi possiamo migliorare in senso spirituale. Accresce anche il nostro apprezzamento per i modi teneri che Geova ha nei nostri confronti, il che ci spinge ad amarlo ancora di più. Quando il nostro amore per lui aumenta, aumenta anche il suo amore per noi, e questo rafforza il legame. Se vogliamo avvicinarci a Geova, però, è indispensabile studiare con il giusto obiettivo. Giovanni 17:3 dice: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di “conoscere” meglio Geova come Persona (Eso. 33:13; Sal. 25:4). Se impariamo a conoscere Geova sempre più a fondo, di fronte a certi episodi narrati nella Bibbia non ci sentiremo eccessivamente turbati se non capiamo perché in quelle situazioni abbia agito in una determinata maniera. w15 15/4 3:6-8
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03/04/2017 07:40
 
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Lunedì 3 aprile
Timoteo vi ricorderà i miei metodi riguardo a Cristo Gesù, come insegno dappertutto in ogni congregazione (1 Cor. 4:17)
Di recente è stato chiesto ad alcuni anziani che riescono molto bene ad aiutare altri a crescere spiritualmente cosa trovano utile fare per addestrarli. Sebbene le circostanze di questi fratelli siano notevolmente diverse, i loro suggerimenti sono stati molto simili. Cosa indica questo? Che l’addestramento basato sulla Bibbia vale “dappertutto in ogni congregazione”, proprio come ai giorni dell’apostolo Paolo. Per addestrare altri occorre creare le condizioni giuste. Proprio come un agricoltore deve dissodare il terreno prima di seminare, chi addestra deve incoraggiare chi riceve l’addestramento preparando il suo cuore prima di insegnargli cose nuove. Come si possono creare queste giuste condizioni? Seguendo un metodo simile a quello impiegato da Samuele nel preparare Saul come condottiero di Israele (1 Sam. 9:15-27; 10:1). w15 15/4 1:11, 12
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04/04/2017 07:46
 
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Martedì 4 aprile
Tutto il mondo giace nel potere del malvagio (1 Giov. 5:19)
Molto di quello che questo mondo promuove va contro le norme bibliche. Con questo non vogliamo dire che tutto ciò che il mondo offre sia dannoso. Ma dovremmo aspettarci che Satana lo usi per far leva sui nostri desideri e spingerci a peccare o a provare amore per il mondo, trascurando così l’adorazione che rendiamo a Geova (1 Giov. 2:15, 16). Anche alcuni cristiani del I secolo si lasciarono influenzare dall’amore per il mondo. Per esempio Paolo scrisse: “Dema mi ha abbandonato, perché ha amato il presente sistema di cose” (2 Tim. 4:10). La Bibbia non dice quale aspetto del mondo Dema abbia amato, al punto da spingerlo ad abbandonare Paolo. Forse cominciò ad amare le cose materiali più di quelle spirituali. Se così fosse, Dema si lasciò sfuggire emozionanti privilegi di servizio. E per che cosa poi? Il mondo poteva forse offrirgli qualcosa di più prezioso delle benedizioni che Geova gli avrebbe potuto dare quale compagno di Paolo? (Prov. 10:22). w15 15/5 2:10, 11
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Mercoledì 5 aprile
Geova è misericordioso e clemente (Sal. 103:8)
Anche se non aveva mai vissuto le loro situazioni, Gesù sentiva il dolore che provavano gli altri. Per esempio, i capi religiosi ingannavano le persone e imponevano su di loro molte regole umane, incutendo timore nella gente comune (Matt. 23:4; Mar. 7:1-5; Giov. 7:13). Al contrario, Gesù non li temeva né fu mai ingannato da loro. Ciò nonostante, riusciva a immedesimarsi nella situazione in cui si trovava il popolo. Per questo “vedendo le folle ne ebbe pietà, perché erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore” (Matt. 9:36). Come suo Padre, Gesù mostrava amore e compassione. Si sentiva spinto a mostrare amore alla gente che soffriva, e in questo imitava alla perfezione suo Padre. Dopo un lungo giro di predicazione, lui e i suoi apostoli stavano andando in un luogo appartato per riposare un po’. Vedendo, però, le tante persone che lo stavano aspettando, Gesù “fu mosso a pietà [...] e cominciò a insegnare loro molte cose” (Mar. 6:30, 31, 34). w15 15/5 4:3, 4
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Giovedì 6 aprile
Le cose che mi dilettavano erano presso i figli degli uomini (Prov. 8:31)
Il figlio primogenito di Dio fu la prima e più completa espressione della sconfinata sapienza di Geova. Fu la sapienza personificata, “un artefice” accanto al Padre. Possiamo solo immaginare la gioia e la soddisfazione che provò quando il Padre “preparò i cieli” e “decretò le fondamenta della terra”. Oltre ad apprezzare la creazione inanimata, però, “le cose che [lo] dilettavano erano presso i figli degli uomini” (Prov. 8:22-31). Il tenero affetto che Gesù prova per l’umanità, quindi, risale alla sua esistenza preumana. Poi, esprimendo amore e lealtà nei confronti del Padre, nonché profondo amore per “i figli degli uomini”, il Primogenito di Dio “vuotò se stesso [...] divenendo simile agli uomini”. Lo fece spontaneamente per provvedere un “riscatto in cambio di molti” (Filip. 2:5-8; Matt. 20:28). Gesù ama davvero tanto la famiglia umana! w15 15/6 2:1, 2
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07/04/2017 08:15
 
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Venerdì 7 aprile
Dio mandò il suo unigenito Figlio nel mondo affinché ottenessimo la vita per mezzo di lui (1 Giov. 4:9)
Sei grato per quello che Geova ha fatto per te? Allora è appropriato che dedichi la tua vita a lui e ti battezzi. Non dimenticare che con la dedicazione prometti solennemente a Geova di fare la sua volontà per sempre, costi quel che costi. Questo impegno ti dovrebbe forse spaventare? No di certo! Ricorda che Geova ha a cuore i tuoi interessi ed “è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano” (Ebr. 11:6). La dedicazione a Geova e il battesimo sicuramente non renderanno la tua vita peggiore. Al contrario, se servi Geova la tua vita cambierà in meglio. Che differenza rispetto a Satana, che si interessa di te solo per fini egoistici. Lui non offre nessuna ricompensa eterna a chi si schiera dalla sua parte. E come potrebbe darti qualcosa che nemmeno possiede? w16.03 2:16, 18, 19

Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (fatti avvenuti di giorno: 9 nisan) Luca 19:29-44
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Sabato 8 aprile
Padre, ti ringrazio di avermi ascoltato. Veramente, io sapevo che mi ascolti sempre (Giov. 11:41, 42)
Se vogliamo che la nostra relazione con Geova sia reale, dobbiamo essere certi che ascolta le nostre preghiere. Riflettiamo su questo: nella sua esistenza preumana Gesù osservò da vicino il modo in cui Geova risponde alle preghiere dei suoi servitori umani. Poi, durante il suo ministero terreno, Gesù si servì della preghiera per esprimere i suoi sentimenti al Padre che era in cielo. Lo avrebbe fatto, una volta addirittura per un’intera notte, se avesse pensato che Geova non ascolta veramente? (Luca 6:12; 22:40-46). Avrebbe insegnato ai suoi discepoli a pregare se avesse pensato che la preghiera non è altro che un aiuto psicologico? È chiaro che Gesù sapeva che la preghiera è un modo per comunicare realmente con Geova. Anche noi possiamo essere certi che Geova è l’“Uditore di preghiera” (Sal. 65:2). w15 15/4 3:11, 13

Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (fatti avvenuti di giorno: 10 nisan) Luca 19:45-48; Matteo 21:18, 19; 21:12, 13
(Luca 19:45-48) Ed entrato nel tempio, cominciò a cacciare quelli che vendevano, 46 dicendo loro: “È scritto: ‘E la mia casa sarà una casa di preghiera’, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladroni”. 47 Inoltre, insegnava quotidianamente nel tempio. Ma i capi sacerdoti e gli scribi e gli uomini principali del popolo cercavano di distruggerlo; 48 eppure non trovavano che cosa potessero fare, poiché tutto il popolo lo ascoltava, pendendo dalle sue labbra.
(Matteo 21:18, 19) Mentre tornava in città la mattina di buon’ora, ebbe fame. 19 E, scorto un fico presso la strada, vi andò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: “Non nasca più frutto da te in eterno”. E all’istante il fico si seccò.
(Matteo 21:12, 13) E Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che vendevano e compravano nel tempio, e rovesciò le tavole dei cambiamonete e i sedili di quelli che vendevano colombe. 13 E disse loro: “È scritto: ‘La mia casa sarà chiamata casa di preghiera’, ma voi ne fate una spelonca di ladroni”.
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09/04/2017 07:39
 
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Domenica 9 aprile
Abba, Padre, ogni cosa ti è possibile; rimuovi da me questo calice. Tuttavia non ciò che io voglio, ma ciò che tu vuoi (Mar. 14:36)
Quando pregate umilmente in presenza dei vostri figli, questi imparano a fare affidamento su Geova. Ana, che vive in Brasile, dice: “Se c’erano problemi, per esempio quando i miei nonni non stavano bene, i miei genitori chiedevano a Geova di dar loro la forza di affrontare la situazione e la sapienza per prendere decisioni sagge. Anche quando erano sotto forte pressione lasciavano i loro problemi nelle mani di Geova. Questo mi ha insegnato a confidare in lui”. Quando pregate con i vostri figli non limitatevi a pregare per loro. Chiedete a Geova di aiutare anche voi, magari ad avere la forza di chiedere al datore di lavoro il permesso per assistere a un congresso, il coraggio per dare testimonianza a un vicino, o per qualche altra cosa. Fate umilmente affidamento su Dio, e i vostri figli impareranno a fare lo stesso. w15 15/11 1:7, 8

Lettura della Bibbia per la Commemorazione: (fatti avvenuti di giorno: 11 nisan) Luca 20:1-47
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