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[Bosco] "Mamma!"

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2016 20:27
07/12/2016 20:27
 
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Edave, Nhaar

RIASSUNTO:
Al Bosco oscuro, la Luna assiste alla prima mutazione in human della figlia dell'Alpha.

COMMENTO:
Belloooooo!!!! *.* Eda, sei una mamma splendida!


EDAVE [tane (h)] La luna piena osserva il branco, � appena passato il massimo culmine che li spinge a donarsi a lei senza freni e ancora il suo influsso � forte e deciso ma non pi� distruttivo come poche notti fa. Ha riportato i figli alle tane e ora il maschio dorme sul giaciglio nella sua forma umana. Con un sorriso sarebbe uscita chiamando la figlia [Nhaar] e portandosi sotto la roccia dell'alpha appena fuori della loro casa nel bosco atro. E' tempo di vedere anche il volto della piccola, � tempo di portarla a comprendere la triplice anima che alberga in lei e i vantaggi che da essa derivano. Sa, lo sente che il mannaro � latente, appena sotto la sua pelle ma che il Krinos � ancora dormiente in lei, sonnecchia permettendole di crescere e di creare una sua personalit� prima di spingerla al dolore del dono alla Bianca (fratellanza del lupo). Un lungo abito verde stretto in vita da una cinta metallica, una stola di pelliccia nera sulle spalle e i rossi e ricci capelli sciolti sulle spalle. [Nhaar] la chiama ancora rimanendo in piedi e osservando cosa sta per accadere. Come per il fratello sa che dovr� spingerla a mutare, dovr� essere pi� incisiva. Ha gi� capito quanto i due siano diversi, quanto siano simili ma dissimili. Nel maschio sembra albergare l'animo selvaggio dei razior mentre in quella piccola palla di pelo dalle zampe enormi ormai, le sembra di intravedere l'animo lycan del padre. Un sospiro, chiss� dove sar� Blazen, sparito, svanito nel nulla, ha lasciato un vuoto.

NHAAR [Tane - Lupus] Di nuovo il Bosco � casa, tana, territorio. Di nuovo la Luna osserva la pi� piccola delle sue figlie, dipanando i piani che ha tracciato per lei. Questa sar� una notte speciale, notte di sorprese e notte di mutamento. Notte di mutazione, la prima. Ma Nhaar � ancora ignara di quanto la aspetta, mentre sbadiglia facendo splendere nella luce argentea i piccoli dentini affilati, allungando la lingua rosea nell�aria fredda della sera. Si scuote il tepore del sonno di dosso, scrollando la schiena e rizzando qualche istante il pelo soffice da cucciolo. Quindi segue la voce della mamma fuori dalla tana, zampettando con l�andatura un po� buffa tipica dei piccoli di ogni razza, leggermente barcollante, sculettando in modo molto comico, con la coda che ondeggia dietro di lei come il fiero cimiero di un soldato abbandonato al vento. Coi passi piccolini affrettati, cerca di raggiungere alla svelta la mamma sulla roccia dell�Alpha. Non si pone minimamente problemi di gerarchia: ancora per qualche tempo sar� troppo piccola per vedere Edave come capobranco e non solo come madre. Se nulla la fermasse, si affiancherebbe al Rettore e alzerebbe il muso, levando alla donna i grandi occhi color dell�ambra.

EDAVE [tane (h)] Sorride, si piega sulle ginocchia allungando una mano e passandola con delicatezza sulla testa e sul muso della figlia [Sei bellissima Nhaar] non la vezzeggia troppo e velocemente la trae a s� con decisione rialzandosi tenendola fra le braccia e stretta al seno [Stasera voglio farti vedere una cosa nuova] le parla con voce bassa e delicata vicino all'orecchio sinistro lasciando che il soffice pelo che lo contorna le solletichi le labbra. [La vedi quella Bianca Signora lass� in alto?] e la sposterebbe sostenendola con il braccio destro mentre il sinistro si solleva a indicare la luna [Lei � Signora e padrona del Branco, � la nostra amata, � colei che con il suo cambiare chiede anche a noi di cambiare] parla lentamente cos� che la piccola possa capire [dentro di noi si nasconde un segreto, proprio qui] e con l'indice sinistro le toccherebbe il petto all'altezza del cuore [noi abbiamo una unica anima ma tre essenze che in essa vivono e stasera tu ne dovrai scoprire una altra. Tuo fratello ci � gi� riuscito ed ora tocca a te] la osserva, vuole vedere se i suoi occhi si faranno trasportare dalla Madre, sono cos� vispi e intelligenti, vuole sentire la sua voce, vuole vedere il suo viso, vuole vedere non solo il lupo ma anche la umana che � nata dall'amore suo e di Blazen. E' un momento delicato ora e vuole che i figli siano pronti a prendere entrambe le forme per qualsiasi necessit�.

NHAAR [Tane - Lupus] La mamma si china e Nhaar le offre uno sguardo immenso di occhi d�oro dentro un musetto scuro. Ascolta la voce morbida e calda di Edave e, anche se � difficile pensare che la piccola mannara ne colga tutti i significati, sicuramente ne comprende i toni e le sfumature e gorgheggia al complimento. Sbuffa quando viene sollevata e scalcia con le zampine inferiori contro l�aria � � abbastanza evidente che non le piaccia essere maneggiata � ma poi si cheta quando viene stretta al petto umano di Edave. L�Alpha le sussurra nell�orecchio e la piccola alza il muso verso il viso della madre, tirando fuori la linguetta rosa per leccare un po� a casaccio il mento o le labbra della Lupa, nel tipico gesto di chi chiede cibo. Sar� ancora una nanerottola, ma sicuramente Nhaar inizia a mostrare un appetito degno di una mannara! Ma, a quanto pare, il pasto dovr� attendere e alla giovane lupa viene richiesto di alzare gli occhi al cielo per presentarsi alla Bianca. Non � un incontro inatteso: il muso la insegue e ne punta i contorni, salutando una presenza costante nei pensieri, nei gesti e nei discorsi del Branco. � qualcosa di naturale e ovvio, che osserva dal cielo in ogni notte i suoi figli. Come naturali sono le anime che si guardano l�un l�altra all�interno di un solo corpo � la piccola le ha avvertite, in qualche maniera istintiva ed embrionale. Nhaar guarda la mamma: ha capito.

EDAVE [Tane (H)] Si lascia leccare, sorride, sa anche che la piccola ha fame, ha gi� pronta per lei della carne che ora � sul fuoco a cucinarsi. Le ha posato degli abiti umani su una pietra cos� da essere pronta quando prender� la forma homid. Si chinerebbe nuovamente posandola terra e sedendosi sulla roccia dell'alpha, le gambe che si raccolgono sotto il corpo e le mani che si cingono in grembo [Noi siamo una famiglia molto strana] parla e le racconta ma ora � palese anche alla piccola che a parlare non � pi� solo la madre. Vi � un atavico rintocco di parole, suoni e significati che il branco tramanda da secoli, di concetti che non moriranno con loro ma che saranno raccolti da chi verr� dopo di loro [siamo un branco di lupi, siamo degli umani e quando la luna grida la sua maggior gloria siamo delle bestie assestate di sangue, morte e distruzione] una favola della buonanotte che poche madri hanno il piacere di narrare ai propri figli [nella notte dei tempi la Luna ci ha legati a lei, ci ha dato dei doni, ci ha resi forti, quasi invincibili, ha fatto in modo che il nostro lato oscuro prevalesse sull'animo di luce ma ha preteso da noi un tributo] il fioco crepita in un angolo lontano [noi temiamo il fuoco, possiamo impazzire innanzi ad esso ma quando siamo forti e grandi impariamo a vincere questa fobia, il sacro � qualcosa che ci � precluso cos� come la magia] sono parole per ora con poco significato per Nhaar ma sono la prima spinta [tu devi imparare a camminare su due zampe, a parlare come me ora, a mescolarti agli umani cos� da rendere ancora pi� potente la nostra razza.]

NHAAR [Tane - Lupus] Le zampe toccano di nuovo terra e i polpastrelli saggiano la consistenza dura e forte della roccia dell�Alpha. Edave parte e, in qualche modo, non � solo madre, ma reclama il ruolo che � suo nel Branco: Wendigo, capobranco. Lo avverte, Nhaar, in modo ancora piuttosto immaturo � non � ancora stata messa al suo posto dai denti e dalle zampe dei fratelli � e poco consapevole. Capisce, quanto meno, che non � tempo di giochi e di cena. La cucciola valuta qualche istante se valga la pena sfidare l�autorit� che sente nella voce del Rettore: alza lo sguardo, lo distoglie, lo riporta sul volto umano di Edave. Infine, abbassa il posteriore per terra e si siede, la coda ferma e le orecchie leggermente abbassate di lato, lo sguardo fisso sulla madre.

EDAVE [tane (h)] La osserva, gli occhi verdi si fissano in quelli ambrata di lei con decisione, lascia che la sua voce moduli i toni cos� che i concetti espressi siano chiari e inequivocabili [Il branco � composto da vari fratelli, ed ognuno nasconde dentro di s� una propensione, c'� chi � pi� selvaggio, pi� legato al mondo naturale, si chiamano razior e sono il clan che protegge il bosco] e le mani si allargherebbero cos� quasi a volerlo abbracciare [difendono le tane, controllano i nostri confini, sono propensi a preferire la forma di lupi, quella che tu hai adesso]. E' conscia che la piccola percepisca la differenza fra la sua attuale forma e quella della madre [Vi sono i Lycan, Zio Valstaf e Zio Variniel, il tuo stesso padre] cerca nei suoi occhi quella luce quasi folle che accompagna quel clan [loro sono il nostro braccio armato, sono i pi� violenti] semplifica, inutile perdere del tempo ora [e poi ci sono i trekindoo, quelli come me, pi� diplomatici ma per questo non meno pericolosi, sono di consueto coloro che guidano il branco o che consigliano l'alpha] le sorride mentre la parola che la identifica come guida della loro minuscola famiglia rintocca loro intorno riempiendo l'aria di vibranti sensazioni [Tu sei ancora troppo giovane e cos� anche Cathal per comprendere quale sia la vostra anima, verso quale dei clan sarete attirati e per capirlo ti serve percorrere non solo la strada del lupo ma anche quella dell'umano e quella della bestia] un altro invito a mettersi alla prova [cerca dentro di te la tua anima umana, allunga la tua mente e cerca di catturarla e di farla emergere ora].

NHAAR [Tane - Lupus] Grandi occhi color ambra catturano la luce della Luna e Nhaar rivolge a Edave le iridi cerchiate d�oro. Il muso di lupa � puntato dritto al viso della mamma mentre questa parla, racconta del branco, traccia il ritratto di ruoli e di fratelli. Poi quell�invito a cercare qualcosa di pi� e di diverso, richiuso dentro il giovane corpo di bestia. La figlia dell�Alpha sbuffa, starnutendo aria e pulviscolo dal piccolo naso umido, poi muove lo sguardo incerto, spostandolo istintivamente dalla figura della capobranco alla Bianca. E l� si ferma e si perde, facendo dell�astro uno specchio in cui cercarsi. Immerge lo sguardo nel candore lattescente e spinge la coscienza pi� a fondo o forse un poco pi� in l� di dove ora si trova. � uno sforzo di immaginazione e di ricerca � � un tremolio buffo della pelliccia, come pelle d�oca. L�altra anima � l�, � sotto la pelle di lupa e la guarda l�animale avvicinarsi a una sagoma umana � piccola fragile nuda. Annusa l�aria circostante, Nhaar, quasi aspettandosi un odore nuovo, imparando l�istinto di chi incontra qualcuno di nuovo, pure se quel qualcuno non � altro che se stessa e non � altro che rinchiusa sotto la sua stessa carne.

EDAVE [Tane (H)] Un sorriso mentre la osserva, lentamente si rimette diritta, lascia che le mani corrano a far cadere la pelliccia che ha addosso e poi a slacciare la veste. Con lentezza e armoniosi movimenti le vesti scivolano sul suo corpo, i piedi scappano dagli stivali bordati di pelle di coniglio e rimane li, sotto la luce della luna, in piedi nuda [Guarda] sussurra alla figlia. Non le � sfuggita la sua attenzione alla luna e ora le mostrer� il procedimento inverso a quello che a Lei � richiesto stanotte. Cerca il filo sottile di quella triplice veste che vive dentro la sua anima, la scandaglia con la forza e la potenza. Conosce bene quei tre volti con cui convive da molto e ne carezzer� solo uno, quello della lupa. E immediato sar� l'avvio della sua mutazione. Non vi � dolore ma gioia mentre i suoi occhi si sollevano alla luna, il corpo inizia a ricoprirsi di una fitta e folta peluria rossa, gli occhi si allungano sino a raggiungere la tipicit� della forma a mandorla incorniciando il suo sguardo, il viso perde i tratti umani, il cranio si allunga, i denti si allungano sino a diventare fauci, gli arti mutano la loro conformazione ossea e la colonna vertebrale si allunga divenendo una coda mentre a 4 zampe ora siede innanzi a Nhaar osservandola con un sorriso ''lupino'' la lingua a penzoloni, lo sguardo che la invita a provare a invertire ci� che la madre ha fatto. Un sottile filo di pensiero che non pu� trasmetterle ma che � leggibile nei suoi occhi, quasi una sfida [Fai di meglio] sembra dire l'alpha alla sua piccola [mutazione h ->l 1/1]

NHAAR [Tane - Lupus] La piccola lascia che l�Alpha assista mentre incontra la sua anima umana e che la guidi attraverso la mutazione, mostrandole per la prima volta il processo. Nhaar guarda il corpo di Edave che muta e che risponde alla chiamata della Lupa, fondendosi a lei completamente. Coglie la sfida la piccola e la accetta, sollevando anche le zampe posteriori e tornando a rizzarsi sui quattro arti. Increspa il pelo e cerca la soglia da attraversare, quel velo che, scostato, le permette di diventare quel suo altro corpo mai conosciuto, di guardare attraverso occhi mai posseduti. Pizzica la pelle, mentre la cucciola tende gli arti, muovendosi quasi dovesse incontrare la sagoma umana a met� strada: sente distendersi le lunghe ossa e le avverte rimodellarsi seguendo geometrie che il corpo animale non conosce. Gnaula, mentre la coda inizia a ritirarsi, cercando momentaneo rifugio schiacciando le vertebre contro le vertebre, incollandosi in una pi� corta colonna vertebrale. Il musetto affilato rincorre la mutazione, iniziando ad accorciarsi, mentre pure le orecchie cominciano a spostarsi lungo il cranio. [Mutazione L -> H 1/3]

EDAVE [tane (l)] Rimane li immobile, studia Nhaar con attenzione, guarda e cerca di comprendere la lotta interiore che costa quella prese di coscienza, quel rendersi conto che vi � di pi�, che si pu� pretendere maggiormente da s� stessi. Segue senza ansia alcuna ogni singolo tremito del corpicino della piccola cos� come ha seguito la prima mutazione di Cathal. Lascia che la forza del branco la sostenga, lascia che scorra quel legame atavico che solo la morte potr� mutare [fratellanza del lupo] e quando sar� conscia che il processo � iniziato si alza la grossa testa, gli occhi puntano alla Bianca e sar� un ululato che risuona come un boato a squarciare la notte [auuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu] con tutto il fiato che ha in corpo, ulula alla luna la Signora del Branco, ulula rendendo onore a chi li guida, accoglie cos� la mutazione della prima tra i suoi tanti figli.

NHAAR [Tane - Lupus] Tutto trema attorno alla cucciola dell�Alpha: l�aria pare stranamente densa, mentre viene risucchiata nei polmoni in trasformazione. Rabbrividisce la pelle, mentre i fili setosi della pelliccia si accorciano piana piano, in un movimento impercettibile, come la risacca di un�onda. Trema tutto il corpo giovane e acerbo, vibrando dell�energia immensa che la trasformazione genera. Non prova dolore la cucciola: attraversare la soglia � qualcosa di naturale, di incredibilmente giusto e lei lo sente. Ma avverte come piccole innocue scosse che accompagnano l�adattamento della sua figura e quella dell�altra sua anima. E l�umana viene sempre di pi� in superficie, mentre il pelo scuro lascia intravedere la grana tenera della sua pelle nuova e rosea, gli arti si avvicinano sempre pi� a somigliare a quelli di una bimba, le ditina si allungano e gli artigli si ritraggono e le orecchie si arrotondano ai lati di un musetto spelacchiato e incompiuto. [Mutazione L -> H 2/3]

EDAVE [tane (l)] Si gode la mutazione di Nhaar ma vuole accoglierla nella sua forma umana e con un procedimento inverso al precedente, naturale vista la sua anzianit� e la sua carica, carezzer� nuovamente le corde dell'arpa dell'anima suonando la nota che le doner� la forma umana. E' un attimo e ritorna la Edave umana, la Edave dalla carnagione chiara, dai rossi capelli ricci. [Trasformazione l->h 1/1] e appena ritrova posa eretta, senza mai distogliere lo sguardo da Nhaar, indossa nuovamente i suoi abiti e la pelliccia e dalla sacca che aveva posato li di fianco trarr� i primi abiti umani che la figlia indosser� [Forza piccola mia] le parla senza distrarla, una nenia dolce e incoraggiante che supera le nebbie della mutazione cercando di infonderle la forza necessaria a terminare la mutazione.

NHAAR [Tane - Homid] La vicinanza di Edave � avvertita come un cuore caldo, pulsante, vivo. L�energia del wendingo � una corrente bollente che chiama e fa eco alla mutazione della piccola: attraverso il capobranco, in qualche modo Nhaar pu� avvertire la forza di tutto il branco e trarre coraggio da ognuno dei suoi fratelli, anche se non li ha mai incontrati tutti. Un altro piccolo passo per varcare del tutto la soglia: i denti affilati si ritirano e si formano labbra rosee sopra precari incisivi da latte; il tartufo umido lascia il posto a un piccolo naso di bimba; manine e piedini grassocci sostituiscono le zampette da belva; la pelliccia scura si � ritirata del tutto ed ha lasciato posto a una morbida chioma di un castano tanto cupo da parere nero. Dove stava un cucciolo di lupo, ora vi � un cucciolo d�uomo: la palla di pelo � mutata in una bimbetta nuda e robusta. Attraverso le ciglia, un ultimo bagliore di iridi d�oro saluta la mamma, prima che le ciglia si abbassino e si rialzino sullo sguardo umano della figlia dell�Alpha: l�occhio destro sempre color ambra, quello sinistro dello stesso verde dello sguardo materno. Le piccole labbra si schiudono e sotto di esse sorridono piccoli denti candidi. [Mutazione L -> H 3/3]

EDAVE [tane (l)] [Mentis vivacitatem a te mio tesoro] lentamente si china, il ginocchio destro si posa a terra mentre la mano destra passa sul viso di Nhaar [Sei bellissima anche in questa forma] ha un corpo ben sviluppato e i muscoli definiti anche se i tratti del viso sono quelli tipici di ogni bambino umano della sua et� [In lingua umana ti chiami Nhaar] le parla cos� che si abitui a provare a parlare. Un paio di stivaletti, i calzoncini, una camiciola e un mantello di pelo di coniglio [Vieni qui selvaggia, non hai pi� il pelo a scaldarti, devi indossare questi o ti ammalerai] ha sempre parlato loro anche quando erano in forma lupo e sa, lo sente, � l'istinto di madre ora a prevalere su quello di alpha, che viene compresa. Non la forza in alcun modo, lascia che si goda quel momento, il primo affacciarsi a quel lato umano della sua anima trina. Non allunga le mani per forzarla aspetta semplicemente di capire cosa decider� di fare.

NHAAR [Tane - Homid] L�aria � fredda su un corpo privo di peli e per la prima volta Nhaar avverte la vulnerabilit� della pelle umana. Si corrugano le piccole sopracciglia scure e sul volto si forma una smorfia crucciata, mentre il corpo rabbrividisce, scontento di aver perso il confortante rifugio della pelliccia. Per la prima volta su gambe umane, Nhaar muove i suoi passi: goffi e sbilenchi ancheggi in direzione di Edave, con le braccia cicciotte protese in avanti. Se nulla la fermasse, la lupetta farebbe quel paio di passi necessari a scontarsi con le gambe piegate dell�ospitaliera. Allora strofina il visino contro la coscia materna, come farebbe in forma di lupo per vestirsi dell�odore del branco e farlo proprio, aggiungendovi la propria essenza. Poi leva le iridi eterocrome fiso al volto della capobranco. Inspira a lungo, riempiendo le guance pi� che i polmoni e trilla, con vocetta melodiosa e acuta: �Mamma!�

EDAVE [tane (h)] Se fosse una donna umana ora sarebbe il tempo delle lacrime ma l'alpha si riempie di gloria, vanit� e orgoglio. La figlia si avvicina, si struscia come un cucciolo e dalle sue labbra esce per la prima volta quel suono antico che tutti i bambini del mondo, a prescindere dalla loro vera natura, non possono non conoscere [Si sono io la tua mamma] ride di gusto mentre le mani sollecite vanno a catturare uno degli amori della sua vita per i quali potrebbe morire e a issarla fra le braccia mentre si lascia cadere a terra [Sei stupenda amore mio] sussurra annusandole la testa mentre continuando a coccolarla la infiler� nei vestiti che lei stessa ha cucito per i suoi gioielli. Prima i pantaloni [sai che assomigli a pap�] si dondola mentre la camicetta di lana passa sopra la testa di Nhaar e quando la piccola riemerge le soffia in viso per poi darle un bacio sulla punta del naso [Ma tu sei ancora pi� bella] la mantellina foderata di pelle di coniglio e il cappello le si infilano in testa e infine anche calze e scarpe [Ecco fatto] gioia pure mentre la sieder� in grembo ma senza trattenerla [almeno tu parli, tuo fratello non pare averne intenzione alcuna] spera che la vicinanza di Nhaar spinger� Cathal a uscire dal suo guscio cos� simile a quello di Akenna [E adesso amore mio ci sono un sacco di cose che devi sapere, la prima che questa cosa che sai fare di diventare lupo e umano � un segreto che non devi dire a nessuno, solo al branco, lo devi tenere stretto come segreto e non permettere a nessuno di saperlo].

NHAAR [Tane - Homid] Il calore di Edave � lo stesso di prima: la figura immensa, rassicurante e grandiosa dell�Alpha � tutto quanto la piccola ha bisogno di possedere per essere al sicuro. Viene sollevata e grugnisce, cercando di divincolare le membra nude e gelate, scrollando il corpicino morbido � questo non � cambiato: essere sollevata, per qualche motivo, non piace affatto alla cucciola. Ma le piacciono le coccole, i baci soffiati attraverso le labbra morbide di Edave, il suo respiro che scompiglia i capelluzzi sottili sottili mentre la annusa come farebbe una lupa, i vezzeggiamenti sussurrati da una voce innamorata e amatissima. Si lascia, suo malgrado, maneggiare, infilare uno a uno gli strati che sostituiscono la pelliccia. Imita un gaito, iniziando a grattarsi la maglia pelosa sulle braccia, irritata da una sensazione che non sa bene chiamare, ma che pizzica e prude e non � naturale affatto. Le scarpe, poi, la lasciano piuttosto dubbiosa e scontenta, mentre tira calcetti rabbiosi contro l�aria, cercando di capire con che facilit� si tolgono queste cose. Il discorso dell�Alpha la riesce a distrarre, comunque: quando nomina il fratello, gli occhi disuguali si fanno affamati, quasi cercassero la presenza del gemello attorno a loro. Sente l�esigenza, quasi un prurito fisico, di averlo accanto. Annuisce frettolosamente. �S� mamma�. Ma � un modo di scrollarsi di dosso l�argomento per parlare di qualcosa di pi� importante. �Cathal?� Chioccia la bimba, pronunciando per la prima volta e in tono di possesso il nome che ha sentito incatenare al proprio dal primo attimo di vita. E che ora reclama.

EDAVE [tane (H)] La osserva [Selvaggia non c'� dubbio] mormora rimettendola a terra e tendendole la mano destra [se vuoi vedere cathal] e la sua voce si riempirebbe di amore anche per il suo figlio maschio [vieni con me, dorme nella tana ma � ora che si svegli, andremo tutti e tre nella nostra seconda casa al sanitarium e li scopriremo un sacco di cose] aspetta di capire cosa decider� di fare la figlia. Sa che per istinto conosce esattamente l'ubicazione della tana [forza chiamalo a voce altra digli di svegliarsi] e la sospingerebbe in avanti seguendola con un sorriso [Cathallll] direbbe a voce alta [svegliati pigrone e vieni a giocare con noi] ride soddisfatta, le sono proprio venuti bene quei due!
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