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[ Piazza ] Comizio - [EVENTO NOTO A TUTTI I CITTADINI DI BARRINGTON]

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2016 18:56
23/11/2016 17:08
 
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Riassunto: I due candidati a Governatore di Barrington si ritrovano in piazza per tenere un comizio rivolto ai cittadini; la folla si riversa nel luogo e si pone dinnanzi a loro, ascoltando ciò che hanno da dire. Dapprima, entrambi si presentano, quindi espongono i loro programmi politici.

N.B.: TUTTO ciò che è scritto nella giocata è di dominio pubblico. Gli elettori sono pregati di leggerla per farsi un'idea e votare coscienziosamente.

Registrazione:

XARMOTH [Piazza] Sta in piedi di fronte al palazzo del governatore, fasciato in sobri abiti scuri: stivali foderati di pelliccia di lupo, calzoni e casacca su cui domina, cupo, il muso di una pantera nell'atto di spalancare le fauci. Il mantello giace abbandonato a terra, come un guscio privo di anima, accartocciato su se stesso. I capelli, scossi dalla debole brezza della sera, sono un manto bianco che danza svogliato attorno ad un volto duro, austero, imperoso. [Cittadini delle libere terre, il mio nome echeggia per queste strade da quando la prima pietra fu posata su questa spoglia terra e nacque Barrington.] La voce, alta e profonda, risuona chiara come quella di un comandante sul campo di battaglia. [Ma la gloria passata se la ingoia il tempo e non restituisce altro che ossa. Dunque sappiate che negli ultimi cicli di luna ho portato vendetta per il barbaro assassinio del trapassato governatore, afferrando il Caos per le corna e schiacciando ad esso la testa fino a domarlo.] Mima ciò che dice, stringendo le grandi mani a pugno dinnanzi a sé e poi abbassando le braccia, come lottasse contro un capro invisibile. [Ho riunito le teste di ogni congrega, poi, e fatto sì che rendessero possibile le votazioni che, passate poche notti, permetteranno ad ognuno di noi di scegliere il nostro futuro.] La bocca carnosa si ferma in una linea piatta, mentre gli occhi neri osservano la piccola folla che va radunandosi per ascoltare lui e l'altra candidata. Solo dopo alcuni attimi porta l'attenzione su di ella, e solo per breve. Attende. [Tenebra I]

DANAE [ . Piazza . ] Appare più minuta di quanto non lo sia la ventiduenne accanto all’Eterno: così come il suo sfidante, la giovane postula dinnanzi ad un gruppetto di curiosi che mano a mano diviene sempre più nutrito; alle loro spalle, il Palazzo del Governatore assiste immobile e taciturno al prezioso comizio, utile per la popolazione tutta nella decisione ultima. Con le mani giunte poco più giù del ventre, la Normanna abbraccia la folla con gli occhi cerulei, attendendo la fine del monologo del Signore di Landaras per inserirsi nel discorso. Indossa un abito color vinaccia che ricorda i colori dell’autunno; niun monile o oggetto prezioso abbiglia la Nordica figura se non un manto bianco che arriva sino a terra e che reca una pelliccia voluminosa attorno al collo e sopra le spalle della candidata. Ella non ha coperto il livido che ricopre metà del suo viso, lo posiziona in bella mostra, alla mercé di chi dovrà farsi un’idea. Quando il suo turno giunge, la Maga fa un passo avanti, solleva le braccia e giunge le mani all’altezza del petto. [ Concittadine e concittadini, bentrovati. ] Dona un sorriso fugace ai presenti, facendo scorrere lo sguardo dinnanzi a sé senza soffermarsi su nessuno in particolare, quindi riprende il suo dire con voce ferma e con volume abbastanza alto per sovrastare il chiacchiericcio. [ Molti di Voi non mi conoscono, motivo per il quale mi presento brevemente: il mio nome è Danae Judith, Contessa d’Eu. Solo di recente sono giunta a Barrington e me ne sono innamorata! Nella mia vita ho avuto modo di girovagare per il mondo e di visitare Paesi e Vi posso garantire che nessun posto assomiglia minimamente a questa cittadina. Ella è libera da ogni gabbia imposta dalla società ed ospita centinaia di individui profondamente diversi fra loro, che convivono in una straordinaria armonia. ] Una breve pausa, il tempo di permettere agli ascoltatori di studiarla in ogni minimo dettaglio, indi prosegue. [ Io potrei essere un ulteriore passo in avanti verso la libertà: scegliendo me, sarete liberi dal passato, lontani da ogni vicissitudine che ha macchiato di sangue le nostre strade. Governerei Barrington con imparzialità e con giustizia, poiché non conosco nessuno e mi sarebbe impossibile propendere verso i favoritismi. Vorrei inoltre precisare che non sono digiuna di incarichi di questo genere: ho vissuto tutta la mia esistenza in una corte e conosco molto bene le facciate ed i retroscena che il ruolo di Governatore comporta. ] Chiude la bocca poi, ritornando nella posizione precedente ed attendendo la risposta di Xarmoth.

XARMOTH [Piazza] Solleva il mento, mentre arringa la folla con lo sguardo feroce, prima ancora delle parole. [Guardate a cosa ci hanno ridotto i precedenti governi, che si sono arrogati il diritto di rendere ereditaria una carica nata per essere eletta.] Spazia con la mano su tutta la piazza, terminando in un ampio gesto del braccio che comprende il palazzo alle sue spalle. [Gli ultimi accadimenti hanno addirittura portato un cavaliere assiso sullo scranno del comando. Volete forse che questo possa ripetersi?] Fa una pausa, carica di retorica. [Non in mio nome.] Scandisce con maggior lentezza le parole, conferendo solennità e forza. [Non vi è sangue ad attendere il mio governo, bensì pace. Ho tentato di mediare con il nano Rastal, ex cavaliere.] Ripete con gravità. [Il risultato è stato l'intervento dei maghi, che si sono impossessati di ciò che DEVE essere pubblico. Ad oggi non conosciamo le liste del censo e solo poche notti sono trascorse da quando, finalmente, sono stati resi noti i nomi di noi candidati. E' forse questa Giustizia? Forse potete chiamare ciò Equilibrio?] Le labbra si muovono formulando accuse prive di accento, poiché l'origine di un vampiro risiede in echi di tempo così duraturi da perdere ogni colore d'origine, lasciando al suo posto soltanto volontà, sangue e potere. [Tenebra I]

DANAE [ . Piazza . ] Annuisce la Contessa d’Eu: la carica deve essere elettiva e così è questa volta, per fortuna. Lascia che il suo avversario sfoghi le sue idee col suo tono accattivante e coi modi forti di chi ne ha passate tante, quindi prende nuovamente la parola, non staccando gli occhi dai cittadini. [ Conosco personalmente Lady Alexandra, il cui compito era quello di occuparsi del censo. Ebbene, posso confidarVi che i suoi servigi sono stati richiesti molto lontano da qui, motivo per il quale ella si è dovuta allontanare in fretta senza rendere pubblica la lista; grandi cambiamenti sono in corso presso la Fortezza Ancestrale e mi rincresce che questo possa essere letto come inganno. ] Gli occhi sono sgranati in un’espressione amara, la mancina è aperta all’altezza del seno, tentando di far sembrare il suo discorso ancora più accorato. [ I nostri nomi sono stati pubblicati da poco, è vero. Ma anche a questo c’è una spiegazione: abbiamo già perso un Governatore, un uomo che a Barrington teneva come una figlia. Era davvero necessario mettere in pericolo la mia vita e quella del mio avversario dando la possibilità a chicchessia di eliminarci molti giorni prima dell’elezione? Che scelta libera sarebbe stata senza candidati? ] Tace di nuovo, permettendo alla folla di rimuginarci su prima di incedere nuovamente. [ Io non ho accuse da muovere a nessuna congrega, ecco perché continuerei con l’enunciare i punti fondamentali del mio programma politico. Prima di tutto: la sicurezza. ] L’indice destro sfiora l’ematoma che chiazza il suo niveo viso. [ Non molto tempo fa sono stata vittima di un’aggressione: un uomo incappucciato mi ha picchiata per appropriarsi dei miei averi e dei miei denari. Questo è avvenuto IN PIENO GIORNO. ] Incalza. [ E la notte è persino peggio, lo sapete bene. Le strade vanno protette e sorvegliate, per il bene dei concittadini e per l’interesse di chi gestisce un’attività economica anche notturna. ]

XARMOTH [Piazza] Sbuffa, gesto che in breve si trasforma in una profonda risata che scuote l'ampio petto e le larghe spalle del vampiro. Poi si placa. [Sicurezza.] Lascia la parola domare la piazza bisbigliante, prima di incalzare. [Ho calcato i suoli di molte battaglie, ho visto guerre far stragi di popoli, sovrani cadere, altri morire avvelenati. Ho visto notti così scure in cui si teme che non sopraggiunga mai l'alba.] Senza guardare Danae, con un gesto vago della mano va ad indicarla. [Conosco il cuore dell'uomo ed il braccio del soldato e personalmente mi occuperò di addestrare un gruppo di guardie cittadine solido e fedele a Barrington.] Stringe una grossa mano a pugno dinnanzi a sé, lasciando alla luna e alle fiaccole in piazza il compito di allontanare le ombre dai solchi delle cicatrici che dominano quella sua bianca pelle e che raccontano storie di armi e violenza. [Come ho piegato il Caos, così piegherò chiunque sfidi Barrington ed il suo libero popolo ad una rapida resa.] Sbuffa di nuovo. [Incruenta, ove possibile.] Conclude, lasciando le braccia incrociarsi dinnanzi a quella pantera intessuta sulla casacca.[ Ciò di cui questa città ha bisogno sono lavori pubblici. Farò in modo che le congreghe in prima persona si possano occupare degli spazi pubblici, edificando e restaurando alla bisogna.] Fa secco, con voce cupa e potente, sollevando un poco il mento ed assumendo un'aria particolarmente austera che ben si confà all'alto Flagello dei draghi. [Tenebra I]

DANAE [ . Piazza . ] Le verrebbe da fulminare Xarmoth con lo sguardo quando lo ode sbuffare, sbeffeggiando quasi il suo programma politico. Tuttavia, la giovane non gli dona neanche un’occhiata, preferendo fissare un punto indefinito dinnanzi a sé sino a quando egli non ha terminato con le sue proposte. [ Le Congreghe vanno stimolate. ] Proferisce, collegandosi col discorso del suo avversario. [ Ecco perché oltre che assegnare loro i lavori di restauro e mantenimento vorrei che pensassimo più in grande: potremmo rafforzare i nostri scambi commerciali, cominciando dalle terre limitrofe. Avalon è il nostro maggior partner ma non deve per forza essere l’unico; potremmo investire in una flotta, raggiungere le coste più ricche ed entrare in contatto con molti mercati. Ho molti agganci lontano da queste terre, potenti commercianti che potrebbero piazzare i prodotti dei nostri artigiani con facilità. Ma non è tutto. ] Solleva il mento, preparandosi a toccare il punto successivo. [ Se sarò eletta mi occuperò del dialogo con l’Isola, rinnovando la pace ma ribadendo la nostra indipendenza culturale e religiosa. Vorrei anche potenziare l’aspetto culturale che, si sa, rende liberi: mi occuperei di rendere la biblioteca fiorente come un tempo e donerei spazio ed incentivi a feste ed eventi pubblici organizzati dalle congregazioni. ] Ha finito, può ritrarsi. Con un sorriso, esprime il suo commiato. [ Grazie a tutti ! ]

Così si conclude il comizio di questa notte. La folla che si è radunata ad ascoltare i due contendenti al ruolo di Governatore di Barrington, non più accalorata dalle parole dei candidati viene man mano scacciata dal freddo. Nei prossimi giorni si parlerà spesso di ciò che è stato pronunciato stanotte e, in un modo o nell'altro, a tutti i cittadini di Barrington giungerà voce dei programmi elettorali di Xarmoth e Danae. Chi vincerà, tra i due, questa è un'altra storia. [GDR END]

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YARIN [Piazza] In mezzo al gruppo dei cittadini che si sono radunati sulla piazza locale, la giovane gallese ascolta le voci dei due contendenti, avvolta strattamente nel suo mantello. L’aria umida del tardo autunno scivola tra le persone assembrate e sembrerebbe cercare di ghermirle in ogni modo ed in ogni dove. Il capo quasi nascosto tra le falde del cappuccio del mantello, le braccia strette intorno al corpo stringendo le falde del mantello. La donna è vicina ad un’altra figuretta sottile e minuta, ugualmente paludata e stretta in un mantello. La voce tonante dell’uomo e la voce più morbida della donna spezzano il silenzio. Le questioni importanti per ciascun candidato vengono affrontate e dipanate. Poi si conclude il comizio elettorale di questa sera. La folla che si era radunata per ascoltare i due contendenti al ruolo di governatore di Barrington, non più accalorata dalle parole dei due candidati, viene man mano scacciata dal freddo. La gallese si rivolge alla figura vicino a lei [Vieni cara. Sarà meglio che ci sbrighiamo a tornare a casa]. Tra le prime a lasciare l’assembramento, vi sono due figurine minute, avvolte strettamente nei loro mantelli.

REHETAN [Piazza] La ragazza e la sua maestra si sono affrettate a raggiungere la piazza, nella speranza di riuscire a raggiungere un fornitore, presso il quale devono fare spese. Il freddo comincia a stringere la sua morsa in questo angolo di mondo. Sulla strada del ritorno verso la Torre delle Sirene, le due donne si sono ritrovate strette tra la folla che si assembra per ascoltare un comizio che sta per tenersi sulla pubblica piazza. Yarin si ferma e si volta verso due figure che cominciano a parlare e a cercare di imbonire gli astanti. Rehetan le resta accanto ascoltando e guardandosi attenta intorno. Le parole dei due aspiranti scivolano nell’aria fredda ed umida, raggiungendo gli ascoltatori e creando nella folla più di qualche mormorio di apprezzamento, per una o l’altra frase proclamata. La folla ascolta, rumoreggia, parteggia, approva le frasi che l’hanno colpita. Qualcuno sussurra scambiando impressioni col vicino. Le due donne ascoltano in silenzio, strette nei loro mantelli per vincere il freddo. Ci sarà anche il tempo di discutere, quella sera, quando tornate a casa si scalderanno con una bevanda calda davanti al fuoco scoppiettante del camino. Il comizio finisce e la nordica invita la giovane amica a seguirla, riportandosi nuovamente sul tragitto di ritorno a casa.

Le nebbie mi hanno ghermita e mi hanno scaraventato nell'abisso e nella disperazione...
ne sono uscita in un'altra vita, grazie all'animo gentile di colui che fu mio maestro e mio marito...
ora proseguo sul cammino sul quale mi ha rimessa: il sapere.



Pura. Bianca. Innocente. Dress Up Games, Doll Makers and Cartoon Dolls @ The Doll Palace
I tuoi occhi sono bendetti. Le tue mani, create per guarire, per donare vita.
Tu conoscerai il segreto del grembo materno. Tu saprai la natura di chi è stato generato.
Tu custodirai i fiori e proteggerai le Acque. Io ti amo e tu ami me.
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