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Cosa c'è sotto l'albero?

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2017 17:00
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Post: 2.256
Giudice*****
25/12/2016 11:16
 
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Re:
~Open Book, 23/12/2016 23.54:

Dai che ce l'ho fatta! [SM=g28002]
L'ho inviata adesso, spero di non aver dimenticato nulla :P




Grazie mille. Giunto tutto in tempo, sano e salvo. Appena puoi pubblica e aggiungi il link della storia in questa conversazione.
A presto, e buon Natale!
[Modificato da Nirvana_04 25/12/2016 11:17]

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Post: 2.256
Giudice*****
25/12/2016 11:16
 
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Re: Storia pubblicata sul sito
Virginia.Irali, 24/12/2016 14.51:

http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3602845




Grazie, aggiungo subito! Buona Natale!
[Modificato da Nirvana_04 25/12/2016 11:17]

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Post: 2.256
Giudice*****
25/12/2016 11:17
 
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Re: Pubblicazione storia
Azzurra.EFP, 24/12/2016 16.41:

http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3602931




Grazie mille, aggiungo subito. Buon Natale!

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Post: 2.256
Giudice*****
25/12/2016 11:35
 
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ATTENZIONE!
Innanzitutto, Buon Natale a tutte voi!
Mi dispiace dover dire che due partecipanti non hanno consegnato la storia né si sono più fatte sentire, quindi le ho dovute segnalare da regolamento. Inoltre visto che mi sono giunte solo tre storie, il contest non è attivo.
Mi impegno comunque a recensire le vostre storie - come minimo - e a consegnarvi, il prima possibile, delle valutazioni esaurienti per ringraziarvi del vostro impegno e del lavoro svolto.
A presto!

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Post: 87
25/12/2016 16:33
 
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Buon Natale a tutti <3

Ecco la mia, finalmente :P

Last Christmas [SM=g27998]
[Modificato da ~Open Book 25/12/2016 16:34]

~Alla coda ci si abitua, ma le pulci ti uccidono!

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Post: 2.256
Giudice*****
25/12/2016 21:07
 
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Re:
~Open Book, 25/12/2016 16.33:

Buon Natale a tutti <3

Ecco la mia, finalmente :P

Last Christmas [SM=g27998]




Aggiungo subito, grazie. Buona Natale!

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Post: 2.256
Giudice*****
11/01/2017 12:09
 
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ATTENZIONE!
Cari partecipanti, scusate la mia lunga assenza. Spero abbiate passato delle belle feste.
Ho quasi finito con le valutazioni. Sono qui per ringraziarvi ancora una volta di aver partecipato a questo contest e per informarvi che le valutazioni verranno pubblicate il 13/01/17.
A presto!

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Post: 2.256
Giudice*****
13/01/2017 16:46
 
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Valutazioni
Come sapete, il contest non è attivo, ma io ho comunque stilato una valutazione delle vostre storie: sono senza punteggio, ma suddivise nelle varie voci che avevate già visto nella griglia di valutazione, pubblicata sul bando.
Le valutazioni saranno pubblicate seguendo l'ordine di iscrizione al contest, quindi non indicano alcuna classifica di merito.
Ci tengo comunque a dirvi che mi sono piaciute tutte, chi per qualcosa e chi per un'altra: sono particolari e interessanti, e sono state una lettura piacevole.
Vi ringrazio per il vostro impegno e per la partecipazione, spero che le valutazioni siano degne del vostro lavoro e che avrete voglia di prender parte ad altri miei contest in futuro.
Adesso, le valutazioni!

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Post: 2.256
Giudice*****
13/01/2017 16:53
 
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Alcoholic dream

di Virginia.Irali









Grammatica

ad odiarlo -> omettere la d eufonica
Piton lo guardò con il solito disgusto “Strano a dirsi, sono qui per te, Black -> Manca il punto prima del discorso diretto. Questo è un errore che persiste in tutto il testo.
Quindi, per cortesia, non fare cazzate come tuo solito.” Aggiunse, e scomparve. -> il punto va tolto all’interno del discorso diretto e il verbo va messo in minuscolo. Questo errore è ripetuto in tutto il testo
attraversando la porta trascinando Sirius con sé. -> manca la “e” congiunzione.
Si stese sul letto chiuse le tende del baldacchino. -> manca la “e” congiunzione o, se preferisci, una virgola.


Stile

Lo stile è piuttosto semplice, ma gioca sull’introspezione dei personaggi, ravvivando o rimestando i toni a seconda del personaggio di cui parla. Questo espediente mi è piaciuto molto: ha reso i personaggi vivi e reali, creando uno spessore anche in coloro che non erano realmente lì, ma comunque hanno fatto sentire la loro presenza e originalità.
Ho, però, trovato un uso della punteggiatura non sempre corretto o fluido, soprattutto in certi passaggi. Ti porto un esempio: “Regulus era sveglio, seduto sul letto consultava un atlante astronomico”. Personalmente avrei calibrato il ritmo della frase in modo diverso, dando un’intonazione più mesta e meno frettolosa.
Inoltre ho percepito il testo come diviso in due parti: fin quando segui i tre fantasmi del natale, il tono è calmo e ben ponderato, con i giusti ritmi e le giuste pause narrative; all’improvviso, però, quando si tratta del gran finale, velocizzi il tutto e lo racchiudi in un elenco di avvenimenti senza spessore o intreccio narrativo, appiattendo il tutto in un’accozzaglia di avvenimenti originali ma che il lettore non avrà mai modo di leggere con completezza.
I dialoghi, invece, sono il punto forte. Esplicano, in un’esplosione di sapori e azioni descritte, l’essenza di ogni singolo personaggio; ogni parola è ben ponderata, studiata a regola d’arte e intessuta intorno alle caratteristiche del personaggio che le pronuncia. Un lavoro ben riuscito!


Originalità e trama

Ti ha penalizzato molto l’utilizzo del romanzo breve di Dickens. All’inizio ho sbattuto le ciglia e detto: no, per favore, no la solita solfa!
In effetti, l’andazzo è stato quello e non posso nasconderlo. Tre fantasmi, un uomo da redimere e cambiare, e il tutto avvolto dall’atmosfera natalizia. Se posso dirlo, a salvarti in calcio d’angolo sono stati i dettagli, che hanno reso l’operato fluente e coagulante con la trama potteriana e con le intenzioni che la tua storia si era prefissa. Mi sono piaciuti gli accenni alle molestie da parte di Bellatrix e del padre nei confronti di Sirius: hanno denotato una profondità che la narrazione ha un po’ sotterrato, dando un senso più cupo e disperato al comportamento da scapestrato del tuo Sirius. Anche l’austerità in casa Black si è respirata attraverso il passato, come la solitudine e una mancanza di coesione in famiglia che sono emersi dal presente. Ma è stato il futuro che mi ha colpito maggiormente: ha denudato l’amore che comunque è sempre rimasto lì, dietro la maschera che Felpato porta sul viso ogni giorno. L’arazzo ha avuto un ruolo importantissimo nell’aumentare il tono narrativo. E qui, finisce la mia gioia.
Subito dopo hai inserito un excursus della piega che avevano preso gli eventi dal quel cambio di rotta. Hai “abbozzato” una trama completamente stravolta dall’originale, ricca di spunti interessanti e originali: i Potter vivi, Harry che è una peste, Remus che vive con Sirius, Silente che ha sconfitto Voldemorto con l’aiuto di Regulus… interessante e coinvolgente, se non fosse che è solo una frettolosa fine senza spessore narrativo. Hai smesso di narrare e hai creato un elenco che mi sarebbe piaciuto leggere, e non solo come menù del giorno.


Titolo e impaginazione

L’impaginazione è limitata al testo giustificato, quindi semplice e lineare, ma comunque pulita e ordinata.
Il titolo mi ha fatto storcere il naso: è perfetto per la trama in sé, dona all’atmosfera un’aurea di commedia e leggerezza, ma è limitativo della figura di Sirius e della complessità della sua persona. Rende tutto molto frivolo e divertente, quasi fosse tutto uno scherzo. Forse questo era il tuo reale scopo nella stesura della storia, però io non ho saputo apprezzare fino alla fine.


Caratterizzazione dei personaggi

Se guardo tutto con occhio ironico, i personaggi/fantasmi sono stupendi!
Ti faccio subito i complimenti perché hai saputo perfettamente accoppiare i tre amici di Sirius ai giusti fantasmi, inserendoli nel momento opportuno nella narrazione. La figura di Piton, forse, l’ho trovata un po’ fuori luogo, e non ne ho capito la metafora; sempre se ce ne fosse una alle spalle. Invece con gli altri tre…
Peter è il passato, l’amico che tradisce, traballante e insicuro: dettagli come quello che lo ritrae mentre si mordicchia le unghie sono impagabili. Hai reso perfettamente la sua figura di poco conto, il debole della catena, quello che si aggrega ai più forti. Mi è piaciuto che tu l’abbia ricollegato a questo fantasma: quasi volessi dire che il passato di Sirius fosse da rimuovere, da ribaltare, un male che cerca ancora di risucchiare la sua vita, rendendolo infelice.
James, beh, è James: è il presente, ciò che conta per Sirius. Lui è l’amico, il fratello, la persona più cara, colui che lo comprende e lo completa. Ma James è anche fiducia e lealtà, e sono felice che sia proprio il suo fantasma a ricordargli chi è suo fratello, ad aprirgli gli occhi.
Mentre Remus è il futuro, la guida, colui che ti mostra la strada giusta. Mi è piaciuto particolarmente questo accoppiamento, perché anche nel libro Sirius dice che, del gruppo, è proprio Remus a ricordare a lui e James quando sbagliano, facendoli sentire degli stupidi. Quindi, gli abbinamenti sono stati fatti a regola d’arte.
Regulus è venuto fuori, però è rimasto ai margini: un bambino solitario, in balia della famiglia e della sua casata; colui che cerca di fare il forte ma è preda della corrente. Mi piace il suo essere comunque il fratello minore, bisognoso di Sirius e dell’aiuto di una guida. Ha comunque avuto la sua importanza, anche se grazie alla tua storia non è passata inosservata.
Sirius è il protagonista, ed è colui che subisce il cambiamento: distrutto, incompreso, arrabbiato con il mondo, ferito da tutto e da tutti. Il fatto, però, che anche dopo gli eventi egli abbia mantenuto la sua esuberanza e il suo essere arrogante e impertinente, come si denota dalla scena finale, è stato un dettaglio non di poco conto, che ho apprezzato molto.

Gradimento personale

Troppa fretta nel mettere il punto fine: sembra che alla fine tu abbia dato “un’ammogliata”, si dice dalle mie parti! In altre parole, te ne sei sbarazzata in fretta e furia, accartocciando tutto in due parole in croce, perdendo l’armonia stilistica che avevi mantenuto lungo il resto del testo. Inoltre, per quanto usato con parsimonia e in modo – non originale, certo – ma fluente con la caratterizzazione dei personaggi a tua disposizione, l’uso della storia di Dickens non mi ha fatto impazzire molto, ha donato al tutto un senso ironico che limita la visione dell’evento, riducendolo a commedia. Però, d’altra parte, non posso non riconoscerti che l’idea era molto carina e che comunque ha il suo effetto scenico. In definitiva, una lettura leggera che non appesantisce con l’importanza che realmente dovrebbe avere l’evento stravolgente.


Punti pacco

Qui hai fatto un lavoro ineccepibile!
Hai creato un “what if?” non solo rispondendo alla mia domanda, ma mostrando al lettore cosa abbia scatenato il cambiamento in Sirius e nel suo rapporto con il fratello. Mi è dispiaciuto solamente che l’attenzione che hai posto nella spiegazione, non l’hai altrettanto equilibrata negli eventi che si sono susseguiti diversamente dalla trama originale.
Non hai stravolto il rapporto che c’era alla base del libro, ma hai esplicato le ragioni psicologiche che c’erano dietre, dando una buona visione dei fatti anche se personale, per poi inserire ciò che ha influenzato da quel momento in poi la loro relazione fraterna. Hai messo molta cura nel non stravolgere le loro personalità, creando un rapporto basato sulla fiducia e sulla redenzione.
La parte migliore l’hai saputa creare con la citazione, a mio avviso. Sirius aveva già iniziato la sua rivolta personale: il suo essere diverso e incompreso dalla famiglia lo portava a istigare e a rivoltarsi contro tradizioni e insegnamenti vecchi secoli. Ma tu hai creato un ponte, una specie di valanga che investe anche Regulus. Anche lui, a suo modo, si rivolta nella trama originale, ma lo fa in modo suicida, e la sua obiezione passerà inosservata e incompresa se non dai tre protagonisti, molti anni dopo. Invece, nella tua one-shot, la rivolta si espande in un tripudio di gloria e scossa morale grazie alla collaborazione dei due fratelli, della risanazione del loro rapporto e della complicità che avrebbe dovuto esserci tra di loro: si parano le spalle a vicenda, covando sotto la cenere e aizzandosi contro la sordità di un’intera stirpe.
L’arazzo ha giocato un ruolo chiave nello sconvolgimento dell’anima di Sirius, creando l’imput dello stravolgimento di trama. Hai saputo rendere bene quel momento, creando un ottimo effetto scenico. Davvero, nulla da ridire su questo punto!


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Post: 2.256
Giudice*****
13/01/2017 16:57
 
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Last Christmas

di Open Book









Grammatica

Ad innaffiare -> omettere la d eufonica
il lieve sorriso si trasformo -> “trasformò”
Il ricordo di una giornata simile a quella gli attraversò la mente e il lieve sorriso si trasformo in una smorfia divertita, eco di quel ricordo lontano. -> ripetizione di “ricordo”.
«In fondo...» Mormorò, osservando ancora la neve. «... avevi torto, James, come al solito.» Concluse
passandosi una mano tra i suoi compostissimi capelli castani. -> i verbum dicendi vanno scritti in minuscolo dopo le virgolette basse; non serve il punto dopo “neve” perché il discorso diretto è continuativo, né va inserito dopo “solito” perché anche concluse è un verbum dicendi.
si dia il caso che questo sia il tuo ultimo anno a Hogwarts -> “si dà il caso”
Peter tirò fuori la bacchetta con un timido accenno di ghigno e con un tocco, sollevò un'altissima -> Peter è anche soggetto di “sollevò”, quindi la virgola va assolutamente tolta.
ciò che i quattro ragazzi si erano promossi -> “promessi”
Qualunque cosa fosse successa avrebbero dedicato ogni giorno della loro vita l'un l'altro e, qualora uno di loro avesse perso fiducia in loro o avesse perso la vita, avrebbero vissuto anche per lui -> questo è ciò che si sono promessi, giusto? Io la unirei, quindi, alla principale, con i due punti.
Commentò con ironia, l'ultimo del Marauders -> non si mette la virgola tra verbo e complemento oggetto
Peter aveva cercato di fare il possibile per convincere Lily a dare una chance a quello che riteneva il suo migliore amico e lui, Remus si era tenuto in disparte -> “lui” è riferito a Remus, quindi “Remus” specifica lui che è il vero soggetto, quindi va chiuso in un inciso.
Il seguente non capisco se è un errore o ha un significato che non comprendo:
- Domandò Sirius con un enorme punto di domanda sul volto. «Non sono stupido, James... quelli erano gli altri regali... Cavoli!» -> è James o Sirius?


Stile

Ad innaffiare il tutto quella che era diventata la sua compagna di vita -> io metterei una virgola dopo “tutto”, giusto per dare l’intonazione adeguata, visto che la locuzione fa riferimento alla frase precedente.
Hai ripetuto in continuazione, anche nel giro di poche righe, le parole “migliore amico” e “amico”; avrei cercato una soluzione meno ridondante.
L’uso del narratore mi ha un po’ perplesso. Durante il momento presente, mi è parso di cogliere un narratore esterno ma con focalizzazione sul punto di vista di Remus, mentre nel passato/ricordo hai utilizzato una focalizzazione zero. Questa scelta non la condivido molto: di solito viene usato un solo tipo di narratore e focalizzazione per l’intero testo; inoltre il ricordo appartiene al professore, quindi credo sia opportuno mostrarlo dal suo punto di vista, invece che saltare dalle sensazioni di un malandrino all’altro.
Ho apprezzato, invece, la scelta di utilizzare i nomi in lingua originale, ha dato un tocco speciale alla lettura.
La spartizione del testo in presente-passato-presente mi è piaciuta, ha amalgamato la trama e dato una continuità al senso malinconico con cui il presente racchiude un ricordo essenzialmente felice.
Lo stile utilizzato è composto da frasi più o meno lunghe, che non mi hanno per nulla infastidito; anzi, richiamavano il senso di rimembrante pacatezza che ha percorso la storia, con uno stile semplice e lineare, scorrevole e fluido, senza troppe pause a enfatizzare toni o a creare tensione. Insomma, adatto a tal punto da essere affine al carattere del protagonista. Se c’è qualcosa che, invece, mi ha fatto storcere il naso è stato il monologo finale, prima del ritorno al presente, dove Remus fa quella lunga introspezione pensando a Lily e alla loro amicizia: mi è piaciuto l’inserimento di questo particolare, che a molti sembra sfuggire (io penso che fossero buoni amici, Lily e Remus), ma il pezzo è stato appesantito da un lessico ripetitivo.
Invece l’uso di frasi corte e nette all’inizio del flashback, accompagnate dalla ripetizione “neve” hanno creato un climax di colori e profumi, sensazione a trecentosessanta gradi; quindi, è molto ben riuscito.
I dialoghi li ho trovati pertinenti al contesto e, soprattutto, hai personaggi; hai saputo adattarli alla loro personalità e allo sfondo scenico.


Originalità e trama

Qui voglio farti i miei complimenti! Ho adorato la tua trama e le scene da te affrontate. Considerato l’aspetto originalità molto alto, ho soprattutto apprezzato la tua cura per i dettagli, che hanno reso l’evento da te narrato plausibile e ben legato alla trama originale. Le date – sì, le ho controllate scrupolosamente – sono veritiere, come anche la luna piena di quel Natale. Quindi ottimo lavoro.
La storia in sé mi è piaciuta molto. Il senso di malinconia, di perdita, di ricordi effimeri e lontani si è sentito per tutto il tempo, tanto che anche durante le scene del passato, grazie all’intreccio narrativo, il mio cuore ha comunque smesso di battere per il sapore dolceamaro che si respirava.
Per ragione che ti spiegherò ne “punti pacco” la trama, però, non era perfetta.


Titolo e impaginazione

L’impaginazione è un po’ fallace e poco ordinata. Manca il testo giustificato e appaiono spazi tra un capoverso e l’altro: io la rivedrei un attimo, giusto per pulire l’estetica del foglio.
Riguardo al titolo, è perfetto: ha una doppia ambivalenza e calza a pennello con la trama e i pensieri di Remus. Non solo è un richiamo perfetto al Natale del 1977, svoltosi durante l’ultimo anno di scuola dei malandrini, ma è anche una bella opposizione nei confronti di quelle parole che si sono avverate, ma inversamente ai pronostici fatti da James.


Caratterizzazione dei personaggi

Tra le altre cose, ho da lodare le sfaccettature che sei riuscita a inserire nell’introspezione dei personaggi.
Partendo da Remus, che è il protagonista indiscusso: la sua personalità pacata e ponderatrice ha influenzato l’intera narrazione, regalandoci una descrizione degli ambienti un po’ distaccata, tiepida, come è nel suo stile, quel sorriso accennato che sa di gentilezza e analisi approfondita; hai mostrato il suo corpo e animo sfregiato a vita, ma ne hai dipinto anche molto bene l’aspetto umano e divertente, quello che al di là di tutto si è riuscito a ritagliare un po’ di serenità e gioia nella vita. Il suo personaggio l’ho trovato molto riuscito e ben congegnato. Ciò che mi è piaciuto molto è il suo sapere e non dire, la sua lealtà non solo nei confronti dei malandrini ma della sua amica; il suo carattere lo rende l’amico perfetto per tutti.
Anche il carattere canzonatorio e amichevole di James è molto credibile ed è attinente a ciò che sappiamo di lui: il suo altruismo (mi dispiace che molti fan in lui vedano solo l’arrogante e figlio di papà, solo perché così lo dipinge Piton; a mio parere, si possono amare entrambi i personaggi senza affondare l’uno o l’altro, visto che entrambi possiedono sia tratti chiari che scuri) è quello che più si nota, insieme alla sua ossessione/amore per Lily Evans. Me lo sono perfettamente immaginato con un sorrisetto sulle labbra, mentre gli amici lo prendevano in giro per la sua fatidica impresa.
Sirius è rimasto un po’ celato, e questo mi è dispiaciuto molto visto che il pacchetto richiedeva che fosse uno dei personaggi. La sua personalità è rimasta velata dietro le quinte e anche se non hai commesso errori nel descriverlo e farlo partecipare alla scena, è anche vero che Peter ha avuto un ruolo più importante di lui nella trama, e questo mi ha deluso.
Riguardo a Peter: ottima l’idea di lui che si è mantenuto taciturno negli ultimi mesi, silenzioso e meno allegro. Hai fatto presagire cosa da lì a poco sarebbe successo, e il tutto rendendo plausibile da parte dei suoi amici l’incapacità di prevedere tutto ciò e fraintendendo il suo atteggiamento.

Gradimento personale

Ho respirato appieno la malinconia che ha pervaso l’intero testo, soprattutto grazie alla strutturazione della trama, che mi ha permesso di assaporare l’amaro sapore di un ricordo lontano e che non può più tornare, con gli occhi di chi sa già cosa accadrà. La gioia che dovrei sentire nelle immagini del passato è soppressa dagli occhi con cui ci fai guardare, ovvero quelli di Lupin, e anche questo è un punto a tuo favore: uno strazio per quei cuori che hanno amato e che vorrebbero, come ME, avere tra le mani un degno omaggio agli anni d’oro dei malandrini. Mi è piaciuta molto, il problema è stata la mancanza di completezza con ciò che richiedeva il contest; questo, però, non mi ha impedito di godere comunque di questa mesta lettura.


Punti pacco

Ho apprezzato molto il cambio temporale, che ha racchiuso il missing moment. Hai strutturato bene quest’obiettivo, collegandolo a uno sfondo credibile della trama originale. Inoltre, non ti sei limitata a creare la tua storia, ma hai anche fornito al lettore un retroscena di ciò che è accaduto il giorno di Natale a Remus, credibile ed emotivamente coinvolgente.
Purtroppo, questa tua scelta ha penalizzato la coppia, tenendola un po’ ai margini e non facendola spiccare dagli altri personaggi; anzi, il protagonista indiscusso è Lunastorta, che ha rubato parecchio la scena ai due, limitando la loro introspezione, anche troppo direi.
Sulla citazione avrei voluto qualcosa di più vivido e diretto, esplicito, ma comunque è un buon lavoro: l’eccellenza a cui si rifà non è solo a livello accademico, ma la costanza con cui trasgrediscono le regole, vincono nella vita, ottenendo risultati importanti e divertendoci con le loro malandrinate. Hai mostrato una delle tante sgattaiolate fuori dal castello, dove la loro trasandata bellezza si rivela in una scena amichevole e spassosa, in cui però viene esaltata la loro amicizia e il loro altruismo nei confronti dell’amico.
L’utilizzo della foresta proibita, invece, è quello che ti è riuscito meglio: il suo inserimento, l’atmosfera del ricordo è tutta intrisa della sua essenza; ne hai fatto un disegno completo e funzionale, coinvolgente e attivo, proprio per l’uso del legno che Codaliscia adopera per i suoi regali. In questo modo, parte della foresta continua a persistere anche nel presente del terzo anno, insieme a Lupin nel suo ufficio.


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Post: 2.256
Giudice*****
13/01/2017 16:59
 
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The unbroken bond

di Azzurra.EFP









Grammatica

«No», Sirius scosse appena il capo. «Ma ho frequentato ragazze Babbane» -> Quando si scrivono i discorsi diretti e li si accosta a quelli indiretti, come in questo caso, la punteggiatura non serve per separare il diretto dall’indiretto, ma per dare l’intonazione all’interno di quelli diretti o indiretti, anche se separati da un inserimento di quello indiretto. In altre parole, la virgola prima di “Sirius” è sbagliata, visto che il discorso diretto seguente è in maiuscolo.
curvando gli angoli delle bocche -> “della bocca”
Regulus, d’antro canto -> “d’altro canto”
di cui lo sguardo fu inaspettatamente colto da un velo di sorpresa -> in questo caso, il pronome ha funzione “aggettivale”, quindi non necessita della preposizione “di” e va inserito l’articolo; quindi “il cui sguardo”.
Spostò le azzurre iridi sulla parente -> “sulla parete”


Stile

Hai utilizzato uno stile semplice, lineare, senza metafore o figure retoriche di rilievo. Il testo si presenta asciutto ed essenziale. A mio parere manca un po’ di spessore stilistico, qualcosa che lo metta in risalto e lo faccia spiccare, con qualche chiaroscuro che non gusta mai. Anche l’ambiente mi ha un po’ perplesso: l’intera storia sembra essere avvolta da un velo quasi etereo, fuori dal tempo, e quest’idea è stata amplificata dal fatto che tu non abbia specificato tempo o spazio. Ho capito che si trovano a casa Black, ma quando? In un tempo della loro infanzia? O in un futuro ipotetico? Oppure, ed è questa l’idea che per la maggior parte del tempo mi ha travolto di più, sono in un momento spazio-temporale post-mortem? So che può sembrare un po’ estrema come idea, ma è qualcosa che mi è frullato nel cervello per tutta la lettura, anche per come i fratelli si comportano, in questo modo un po’ statico e stoico, sopra le righe e indifferenti, con le emozioni controllate. L’uso del narratore esterno ha influenzato molto questa mia folle idea.
I dialoghi sono puliti e diretti, esplicano in modo essenziale il carattere dei due personaggi: quello più arrogante e mascalzone di Sirius, e quello più posato e composto di Regulus.


Originalità e trama

Lo stile un po’ indefinito, in realtà, non mi è dispiaciuto, se lo considero all’interno della mia idea un po’ extracorporea. La verità, però, è che elementi materiali come le luci di natale mi fanno capire che è comunque sbagliata. Questo rende originale il testo, sì, ma confuso e indeterminato. Inoltre il fatto che nell’arazzo non siano preseti le date di morte dei due Black smonta non poco la mia teoria.
La trama, di conseguenza, ha grossi buchi. Manca il contesto “storico”: quando e dove si svolge la vicenda? Manca il “perché” di ciò che ci mostri: come ci sono finiti Sirius e Regulus davanti alle luci di Natale e all’arazzo, a parlare in toni riflessivi e amichevoli?
- «Però…». Sirius formulò un lieve sorriso, camminando verso il fratello, di cui lo sguardo fu inaspettatamente colto da un velo di sorpresa. «Avrei dato vita a una vera e propria rivolta, se ciò fosse servito a portarti via da quegli squilibrati». -
Cosa è successo? Sembra che Regulus sia comunque diventato un mangiamorte; quindi, sono morti? Oppure è sopravvissuto in qualche modo? Hai mostrato una singola scena, in modo molto riduttivo, e questo ha penalizzato lo sfondo, che risulta minimalista e insoddisfacente.

Titolo e impaginazione

L’impaginazione è semplice ma compatta, il testo è giustificato, quindi nulla da ridire.
Il titolo è un po’ come il tuo testo: se da un lato calza a pennello, dall’altro alla stessa indefinita peculiarità della storia. Dice tutto e dice niente, un po’ sopra le righe, senza un fondamento. Non c’è una motivazione al perché stiano insieme; cosa, nel tuo mondo utopico, è andata diversamente dalla storia originale? Il loro legame non si è interrotto, ma non mi dici cosa è cambiato.


Caratterizzazione dei personaggi

Hai disegnato due personaggi con pacatezza. Ogni loro movimento, azione o frase detta si svolge in una relativa calma, quasi avessero bevuto un placebo che li tenesse calmi, pronti per essere dissezionati. A questo modo, ciò che è saltato all’occhio è stata la parte malandrina e un po’ dongiovanni di Sirius, il suo essere bello e attraente, ma distaccato dalla cosa, quasi non avesse importanza o fosse di poco conto. I ricordi che egli mostra di pensare lo fanno sospirare con un’aria superficiale e leggera. Mentre la pacatezza di Regulus è più aristocratica, posata e rigida. Anche questi particolari sono serviti a renderli diversi, seppur legati da un’infanzia e dai ricordi comuni.


Gradimento personale

Personalmente non so che dire: l’aurea misteriosa mi è piaciuta all’inizio, proprio per i motivi sopra indicati, ma alla fine mi ha lasciato un senso insoddisfatto nella lingua. La storia manca del corpo, di una struttura, di una giustificazione. Mi dispiace avere un parere così confuso e discordante, ma non saprei davvero cos’altro dire. Aggiungo solo che l’idea di un confronto così tiepido e placido tra i due non mi è dispiaciuto; anzi, hai avuto modo di mettere in risalto, anche se in modo distaccato, le loro personalità in modo originale.


Punti pacco

L’obiettivo del tuo pacchetto era quello di mostrarmi cosa sarebbe successo se Sirius si fosse preso a cuore Regulus. Nella tua storia tu mi mostri che stanno insieme, discutono, e che non provano astio o odio l’uno nei confronti dell’altro. In realtà, non hai risposto alla mia domanda.
Sulla coppia hai fondato l’intera trama, hai sviluppato un rapporto basato sul confronto e sul dialogo, quasi come se, alla fine di tutto, stessero tirando le somme della loro vita.
La citazione l’ho sentita distaccata, slegata dalla storia. Considerato il fatto che i fratelli sono insieme e discutono amichevolmente, posso dedurre che in qualche modo la rivolta di cui parla la citazione sia avvenuta, ma non so né ho idea del modo in cui esso sia accaduto. Avrei voluto che fosse l’anima del racconto e che la sua importanza fosse centrale e più completa, affine alla trama in sé, e non solo una citazione da inserire.
Anche l’arazzo ha un ruolo marginale e un po’ “disinteressato” dalla trama, non ha un significato profondo o un’importanza rilevante. Avresti potuto esaltarne l’utilizzo in modo diverso e più diretto.


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Post: 2.256
Giudice*****
13/01/2017 17:00
 
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Al più presto le lascerò come recensioni alle storie.
A voi la parola!

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