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La magia delle Parole

Ultimo Aggiornamento: 10/02/2017 11:15
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Post: 193
Giudice*
13/01/2017 22:40
 
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Volevo scusarmi per non essere passata prima a ritirarmi, me ne sono completamente dimenticata... Mi dispiace, sarà per la prossima
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Post: 2.256
Giudice*****
14/01/2017 00:00
 
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Re:
idkrugens, 13/01/2017 22.40:

Volevo scusarmi per non essere passata prima a ritirarmi, me ne sono completamente dimenticata... Mi dispiace, sarà per la prossima




Non preoccuparti, spero di poter leggere qualcosa di tuo in un altro mio contest. Purtroppo, da regolamento, ho dovuto segnalare già i nomi di chi non si era ritirato per tempo. Mi dispiace.
A presto!

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Post: 2.256
Giudice*****
07/02/2017 21:47
 
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Valutazioni
Eccomi!
Mi scuso terribilmente con voi per averci messo così tanto: tanti impegni che si sono accavallati non mi hanno permesso di dare più tempo alla valutazione. Ci tengo a sottolineare che questo mi ha fatto molto dispiacere perché nel momento in cui ho potuto finalmente dedicarmi ai vostri lavori ho passato delle ore bellissime in compagnia dei vostri personaggi, vittima di un tornado di emozioni sconvolgenti e profonde. Entrambi avete un talento naturale che definirei quasi opposto: uno parla del comune per renderlo speciale, l'altro ha una profondità della psiche umana che temo di non avergli dato il giusto merito, non quanto avrei voluto poiché c'era così tanto da discutere che alla fine mi sembra di non aver detto nulla. Tutto questo per dire che le vostre storie mi sono piaciute molto e che spero, nonostante la mia assenza che vi giuro non è un'abitudine ma un caso eccezionale, voi decidiate di prender parte ad altri miei contest: mi piacerebbe molto leggere altro di vostro.
Adesso le valutazioni: non hanno punteggio e verranno pubblicate in ordine di iscrizione al contest. Le lascerò anche come commento alle vostre storie, poiché forse vi siete anche stancati (e a ragione) di aspettarmi e non controllate più il contest. Ci tengo comunque a ringraziarvi e mi scuso ancora con voi. Mi dispiace davvero tanto!

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Post: 2.256
Giudice*****
07/02/2017 21:50
 
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Una sincera telefonata




Grammatica
 
“Io ricambiavo al tuo bacio”-> “il tuo bacio”
Credo sia dovuto a un cambio di scrittura o a un errore di distrazione. Per il resto, il testo si presenta impeccabile.

Stile

“Ti vengo incontro, a passo veloce.”
“Preda della curiosità, mi avvicino, con molta calma, per non spaventarlo.”
Queste sono alcune delle poche frasi in cui la punteggiatura non incontra il mio favore. Nella prima puoi benissimo omettere la virgola, la frase scorrerebbe meglio; lo stesso vale per la seconda frase, dopo la subordinata inversa, le altre due virgole le puoi togliere, dividono inutilmente il periodo e i suoi complementi.
Il testo è piuttosto scorrevole, gioca con le pause e i significati nascosti, finché non sei tu stesso a svelarli tutti. Il pregio più grande è che, anche se non lo facessi, tutti quei significati sarebbero comunque comprensibili agli occhi del lettore.
Questa telefonata-monologo è una trama intera: forse una lettera sarebbe stata più verosimile per un discorso così lungo, ma immagino che avrebbe minato al senso della tua trama e non ti avrebbe aiutato nella stesura del racconto. Questo aspetto mi ha un po’ diviso, in quanto a credibilità, ma probabilmente è dovuto al fatto che io non mi metterei mai a parlare con la segreteria, lasciando un messaggio così lungo.
I dettagli sono quelli che ho notato maggiormente e il cambiamento di visione del sogno, la stanza che diventa natura, è stata un’opera d’arte, ci tengo a sottolinearlo: le tue descrizioni mi hanno permesso di immaginarmi ogni cosa, di seguire nel dettaglio, come a rallentatore, ogni fotogramma del sogno del protagonista che mutava aspetto e significato.
Infine il lessico è un tutt’uno con il tono narrativo: semplice, ma efficace, segno di uno sfogo spontaneo del protagonista, che per quanto si possa essere preparato la “scaletta”, ogni cosa detta è stata vero impulso, dettato da sentimenti forti e contrastanti, dove rabbia e preoccupazione concorrevano per assalirlo.

Originalità e trama

Posso affermare che mi hai presentato una trama al contrario: parti dalla fine, dal tormento e dall’angoscia del protagonista, ci mostri la sua rabbia per l’essere ignorato, ci fai capire quanto preoccupato sia dall’assenza dell’altro, anche se è un fatto che si è ripetuto altre volte, portando il lettore a chiedersi perché questa in particolare lo agiti tanto; poi ci fai un lungo excursus del sogno che fa nell’ultima settimana, non spiegandoci ancora il motivo per il quale lo racconti proprio quel giorno, in quel momento; infine dai le informazioni che erano lì, sotto gli occhi del lettore, nascoste da rabbia e preoccupazione.
Questa originale trama mi è piaciuta molto, ha dato un tocco particolare alla storia, permettendole di essere invasa totalmente dalle sensazioni del protagonista prima, e dalle emozioni che il suo significato suscita dopo. Molto bella e, come sempre, coinvolgente al punto giusto.
Il finale non lo definirei aperto, ma sottinteso: la profondità del discorso, la drammaticità del tono del protagonista e la vivida commozione del tono narrativo impedisce al lettore di pronunciarsi per una fine più comica e leggera, prendendo tristemente coscienza di questo legame talmente profondo da annunciare la fine di un amore che non è potuto essere.
Le ultime battute sono la cosa più banale del mondo che tu, inserendole in questa maniera, hai reso uniche e originali, una sentenza di vita per chi legge e scrive.

Titolo e impaginazione

Sull’impaginazione, come al solito, siamo in disaccordo, ma tu ne sei consapevole: manca il testo giustificato!
Per il titolo… beh, a parte il fatto che è perfetto e racchiude l’intera trama nella sua accezione più diretta ed esplicita… ha un significato di sottofondo che, forse ho inventato io di sana pianta, ma che mi piacerebbe condividere con te: la telefonata non è solo sincera per la confessione fatta dal protagonista, il suo amore per Giedrius, ma è anche la sincerità, la rivelazione di ciò che sta accadendo nel mondo reale, al di là della cornetta. Non c’è possibilità che la premonizione del protagonista sia fallace o solo un sogno; per quanto egli vi speri disperatamente, altrettanta speranza non può avere il lettore che, grazie alla narrazione e al significato del titolo, può solo divenire consapevole della fine non esplicitamente trattata nel testo. Questa duplice funzione è rivelatrice di talento e invettiva, cose che io non posso che lodare e apprezzare: amo i dettagli e tu sai come renderne ricche le tue storie!

Caratterizzazione dei personaggi

Anche se Giedrius è solo una sagoma presentata dalle parole che sgorgano dall’animo di Vytautas, egli risulta vivo e attivo nella trama, attraverso la voce, i pensieri e i sentimenti del protagonista che ce lo presenta come solo lui potrebbe fare. Giedrius è un uomo solitario, chiuso ma che ha una premura particolare verso le persone a lui care. Si presenta come un personaggio distaccato, che tende a evitare gli altri e a non farsi ferire dalla loro vicinanza; ma questo lo porta anche a non voler ferire gli altri. Il contatto, la relazione di amicizia con Vytautas è portata avanti dalla forza di quest’ultimo che cerca di abbattere le barriere dietro cui l’altro si è richiuso. Ma non capisce – lo fa troppo tardi – che l’ultimo silenzio è un gesto d’amore (e di paura) verso chi si capisce egli ama, di un amore effimero e inafferrabile, ma comunque amore.
Vytautas è, invece, il protagonista della storia. C’è in lui la recondita consapevolezza di chi sa da un po’ che qualcosa non va ed è molto significativo che questa sensazione egli l’affoghi nell’alcool: dimostra la sua debolezza, la sua paura di venir a conoscenza di ciò che il suo cuore sa già; anche il fatto che si preoccupi prima di lasciare il messaggio in segreteria piuttosto che andare subito in ospedale denota la paura e l’incertezza emotiva in cui egli vessa. La sua rabbia per il dolore patito in quei giorni si tramuta in uno sfogo per la preoccupazione accumulata, il non sapere con certezza ma dover comunque convivere con quella sensazione dettata dal loro inspiegabile legame. Alla fine, la sua speranza, il suo appello disperato non è altro che l’ultima supplica verso la persona di cui ha bisogno di più: il suo coraggio non viene dettato dalla forza, ma dalla necessità di avere ancora accanto a sé Giedrius, un bisogno egoista e tremendamente umano.

Gradimento personale

Inutile dirti quanto tu sia capace di coinvolgermi nelle vicende narrate nelle tue storie: fatti di vita quotidiana che prendono possesso di questo grande palcoscenico che è la scrittura. Ciò che è comune tu lo innalzi a epico e commovente. Non lasci possibilità al lettore di non immedesimarsi, catturandolo e trascinandolo nella storia fino all’ultimo rigo.
La storia mi è piaciuta molto e mi ha commosso, trascinandomi in questo vortice di dolore e sofferenza, piangendo per un protagonista disperato che, nonostante la certezza di chi affoga nell’alcool per trovare fiducia e speranza illusoria, sa nel suo cuore di aver perso l’amore della sua vita.
Ma come fai???? Io, davvero, ti faccio i miei complimenti!

Punto categoria

Non ho molto da dire, poiché questa era una voce strettamente legata al punteggio e qui risulta inutile; ma ci tengo a dire che hai centrato in pieno ciò che la categoria da te scelta chiedeva. Complimenti ancora!


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Post: 2.256
Giudice*****
07/02/2017 21:52
 
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Te l’avevo detto che saresti di divenuto bragia su basi di Talete




Grammatica

Eravamo pagine bianche da compilare: quando pensavamo di aver terminato il libro, si apriva un altro capitolo, lungo, lambiccato, significativo: più s'andava avanti, più si cresceva, più s'imparava ad amarsi o a odiarsi. -> non so quanto giusto sia mettere in un periodo i due punti continuativi. Voglio dire: dopo i due punti, se non chiudi con un punto secco, non credo tu possa usarli nuovamente. Non so se si è capito cosa voglio dirti. Questo uso della punteggiatura si ripete molto spesso nel tuo testo, e io non l’ho mai scorto in un nessun altro testo pubblicato.
lentamente, poco a poco -> c’è uno spazio in più.
Stavo bene. Ma tutto sarebbe finito, perché era bene e il bene decadeva, lentamente, poco a poco, come le gocce di rugiada mattutine da una foglia; il male, no: il mondo era governato dalla legge del più forte, che era un'ingiustizia, la quale era male. -> Stesso discorso per l’uso dei due punti dopo il punto e virgola: mai visto e non credo sia corretto.
- Che cazzo volete da noi? - Chiese a dei passanti -> i verbi dicendi vanno usati in minuscolo dopo il discorso diretto. È un errore che ripeti in tutto il testo.
ma non riesci ad accettarti con tutti i i tuoi pregi e i tuoi difetti... -> c’è un “i” di troppo.
Io amo esserlo, anche se l'amore non dovrebbe fare male. - /em>Sostenni. -> sembra essere un problema con l’html.

Stile

Personalmente prediligo una narrazione meno a balzi: le frasi che compongono i paragrafi sono spezzettate spesso da una punteggiatura dura, rigida, sicuramente usata per dare un ritmo forte ed enfatico, ma non aiuta la fluidità della lettura, che risulta pesante e difficile da portare a termine.
All’inizio tutti quei discorsi, particolare che caratterizza il testo, mi hanno confuso e disorientato: gli avrei limitati un po’. Devo, però, riconoscerti la profondità delle parole e dello scambio delle battute.
Il contesto è molto vago, il tono è “filosofico” nell’accezione più leggera e frivola, nel senso che si parla di tutto e di niente, a prima vista. Se all’inizio anche questo aspetto mi ha dato fastidio, alla fine si tirano parecchi fili e si arriva a molti punti interessanti: ogni cosa acquista senso e significato, trovando il giusto posto nella trama. Personalmente devo ancora comprendere, nonostante le diverse letture fatte per valutare questo testo, la parte iniziale del testo, e molte battute mi sono ancora incomprensibili.
A esempio:
- Non fare quel faccino.
- Mi hai ferito.
- Dovrebbe essere naturale.
- Ciò che ci si presenta come naturale non è che l’abitudine d’una lunga abitudine che ha dimenticato il disabituale da cui deriva. Ma io non l'ho dimenticato. Lo tengo stretto, come se fosse l'unica cosa che mi lega a te. Non posso separarmene: se lo facessi, perderei te e io non posso perderti. Non ancora. Non ora.
- Le paure sono polvere: tornano sempre. Non è necessario lasciarle andare, perché, quando si ama veramente, si rivelano per ciò che sono: un'illusione.
- Dopo tempo.
- Posso aspettare.
- Non puoi.
- Perché?
- Hai fretta di essere di qualcuno, di farti plagiare.
- Non voglio scomparire.
- L'amore fa sbiadire tutti, cancella ciò che c'è di meglio in una persona: la ragione.
- Per questo te ne tieni lontano.
- Come fai tu.
- Ho amato... in passato.
- Sappiamo entrambi com'è finita.
- Sappiamo entrambi che non è stata colpa mia.
- Questo è ciò che dicono le tue parole.
- Non mi accusare di ciò di cui non posso essere accusato.
- Il tuo cuore ti fa sentire colpevole.
- Il cuore non ha sempre ragione: fa parte d'un uomo, in fondo: è imperfetto.
- Non dovresti razionalizzare ciò che non deve essere razionalizzato.
- Lo dici tu?
- Lo dico io.
Se a iniziare il discorso è l’interlocutore della voce narrante, allora “posso aspettare” lo dice l’interlocutore? Credo che, contando i righi (una battuta per ciascuno), o ne manca uno o si invertono i ruoli. Voglio dire: non è l’interlocutore che ferisce con le sue parole la voce narrante?
A piacermi molto è il tono narrativo: originale e perfetto per ciò che volevi trasmettere. Il fatto che la trama si sbrogli attraverso i dialoghi e che le informazioni siano contenute nelle parole che i due uomini si scambiano rende questa storia particolare e perfetta per il contest. Hai centrato il tema!
Il lessico mi ha spiazzato: credo tu faccia molti riferimenti a testi letterari di diverso tipo, che ammetto di non aver colto, non tutti almeno. Ho riconosciuto subito la frase di Heidegger e ho apprezzato la diversa accezione che ne dai: mentre egli la usa per parlare della “conoscenza” e della “meraviglia primordiale”, tu la adoperi come giustificazione delle “parole avvelenate”, e questo capovolgimento è stato un colpo di genio che mi è piaciuto molto. Ma altri, invece, non li ho compresi, e mi è dispiaciuto. L’uso di un lessico forbito, inusuale, con queste immagini di pensiero molto astratto e allo stesso tempo profondo mi hanno sorpreso, in definitiva in positivo: hai messo sul fuoco molti spunti interessanti, che avrei voluto vedere più approfonditi. Tanti accenni diversi hanno reso trama e lettura molto veloce, in un certo senso, ricca di sfumature che si sono andate ad accavallare l’una sull’altra. Mi hai dato parecchio da pensare!
Cerchi di dare alla narrazione un tono sopra le righe, leggero e allo stesso tempo profondo: sicuramente ci riesci, ma a mio avviso ne hai abusato un po’ troppo.

Originalità e trama

La trama è perfetta per questo contest, sembra esser stata scritta apposta, leggendomi nel pensiero!
Un amore che viene etichettato come sbagliato, peccaminoso; è bandito dalla chiesa e dalle persone che ne vengono a contatto. I due protagonisti, diversi tra loro ma che si contaminano a vicenda, sentono in qualche modo il peso di questo “giudizio universale” e ne subiscono gli effetti. Alle spalle il protagonista sembra essersi lasciato già un amore doloroso che lo ha ferito, mentre il suo interlocutore s’intravvede avere ferite altrettanto profonde che, però, riesce a celare a tutti, lettore compreso, dietro a sarcasmo cinismo e una forte dose di scetticismo poetico e filosofico. Entrambi lottano contro la società e l’omologazione della vita, cercando di appiattire il più possibile i loro sentimenti per non avere delusioni o coinvolgimenti.
All’inizio la trama mi è apparsa confusa e caotica: le battute si susseguivano nell’inerzia, facendo riferimento a un passato che, però, non viene mai spiegato del tutto e che viene lasciato a interpretazione del lettore.
Superata la prima parte, però, la nebbia si è diradata e io ho visto finalmente cosa nascondeva: due uomini tormentati da vita ed esperienze passate, che si sono in qualche modo trovati ma che non hanno ancora scoperto il modo per placare l’uno le sofferenze dell’altro e quindi fanno ciò che conosco meglio, del male a vicenda. La fine è romantica e aperta a molti possibili futuri, non togliendo spazio alla speranza e una rinascita del loro amore che diventa più profondo e concreto, uscendo da frasi filosofeggiate e pensieri che si perdono nel fumo. L’infantilità, che tanto uno deride e l’altro allontana come non appartenente a lui, è la chiave per riscoprire le gioie che li erano state precluse.
Le ultime parole sono tristi e fanno presagire un amore violento e passionale, pieno di insidie e ostacoli. Ma è proprio l’amore il culmine e la chiave di tutto: non importa dove sarebbero giunti con quella nuova svolta, essi avrebbero amato fino alla fine, a loro modo.

Titolo e impaginazione

L’impaginazione è poco curata, manca il testo giustificato che io reputo il minimo indispensabile per un foglio pulito e ordinato, usato da chiunque nella pubblicazione di un romanzo.
Il titolo è un mistero che ti chiedo di risolvermi: molto intrigante e particolare, in linea con la narrazione, ma suppongo che abbia un senso che, però, ancora una volta mi sfugge. Fatta questa premessa, ecco ciò che ho pensato io.
L’unico teorema di Talete che mi è venuto in mente è quello dei segmenti che tagliano in modo trasversale un fascio di rette parallele. Questo rende il mio pensiero astruso e macchiavellico, ma visto che ci sono ti dimostro quanto pazzo è il mio cervello e quanto tu mi abbia fatto scervellare per questa storia, tanto la valutazione non poteva essere meno professionale di così, ormai…
I due segmenti sono Robert e James, mentre il fascio di rette parallele è la gente, l’omologazione rappresentata dalla massa, da coloro che giudicano e bandiscono il loro amore e il loro essere, ma può essere anche lo scorrere dei sentimenti umani, delle lame e delle ferite ricevute dal loro passato. In questo, Robert e James sono contro corrente, prendono strade sbagliate che troncano il pensiero comune e lo distruggono con le loro azioni e la loro “indolenza”; e nel fare ciò, si trovato, si completano, si conoscono e si uniscono. Sono i segmenti che nascono dall’anticonformismo, dall’essere diversi e dal non nascondersi. Pur nascendo ognuno separati l’uno dall’altro, si scoprono essere simili e proporzionali, completandosi a vicenda, concatenanti. Essi non si sottraggono ai dolori della vita, ma quasi con un senso masochistico vi si mettono davanti, lasciandosi trapassare da tutto e tutti con una falsa indolenza.

Caratterizzazione dei personaggi

I tuoi personaggi sono il punto forte della tua storia: il loro ruolo non è definito nella coppia né nella trama, tanto da evolversi durante il loro confronto.
Robert è all’apparenza il debole della coppia, colui che ha bisogno dell’altro per sopravvivere. Ferito da una relazione passata, è consapevole delle ferite che il rapporto peccaminoso con James lascerà sulla sua pelle, ma anche sulla sua anima. Lui sembra colui che viene manovrato e influenzato dal modo d’essere dell’altro, ma in realtà è una condizione con cui, se non all’inizio, nel momento del presente narrativo egli viene a patti pur di continuare quel rapporto. Il dolore che si procurarono a vicenda non è la base del loro amore, ma è il tramite – l’unico che essi reputano possibile – con cui perpetuarlo, poiché non pensano di poter accedere a un altro tipo di felicità o grado di serenità o gioia.
James, invece, è il più complessato e apatico: deluso da tutto e tutti, pessimista(realista) nei confronti della gente e della vita, asociale e anticonformista, arrabbiato e inacidito dalle sue esperienze passate, si è allontanato da tutti, ha ferito ogni cosa feribile, accettando di far del male piuttosto che dare a qualcuno la possibilità di farne a lui, in modo improvviso e imprevedibile. Egli vuole il controllo di sé, e per averlo è costretto a diventare il cattivo, colui che giudica e sentenzia.
Questa coppia non può certo essere definita opposta, ma io la chiamerei complementare: l’uno comprende l’altro e lo completa, dandogli definizione e contorno.

Gradimento personale

Il mio gradimento della storia è qualcosa che si scopre pian piano. Non voglio nasconderti che, se non avessi dovuto leggerla per un contest, non avrei mai raggiunto la fine; e questo sarebbe stato un peccato per me. Questo vuol dire che personalmente rivedrei inizio e stile, rendendo più invogliante e fluida la lettura, ma allo stesso tempo comprenderò se mi manderai a quel paese. Così come i tuoi protagonisti, anche la tua scrittura è anticonformista, e alla fine ha comunque saputo coinvolgermi in questa storia d’amore, ampliando i miei orizzonti e donandomi il giusto lieto fine per una trama dolorosa e acida in ogni sua parte, che va a nascondere sentimenti complessi e profondi quanto la psiche umana.
Spero di aver detto qualcosa di giusto in tutta questa massa di giudizi e opinioni che, ora più che mai, voglio precisare essere strettamente personali. Mi hai proprio fuso il cervello!

Punto categoria

Qui non mi dilungherò, perché la categoria è nata per un punteggio e qui è superflua, ma ci tengo a dirti che la tua storia era perfetta per la categoria da te scelta e che la “lingua avvelenata” di James è stata tagliente a punto giusto.


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Post: 219
10/02/2017 02:01
 
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Re:
Nirvana_04, 07/02/2017 21.50:


Una sincera telefonata




Grammatica
 
“Io ricambiavo al tuo bacio”-> “il tuo bacio”
Credo sia dovuto a un cambio di scrittura o a un errore di distrazione. Per il resto, il testo si presenta impeccabile.

Stile

“Ti vengo incontro, a passo veloce.”
“Preda della curiosità, mi avvicino, con molta calma, per non spaventarlo.”
Queste sono alcune delle poche frasi in cui la punteggiatura non incontra il mio favore. Nella prima puoi benissimo omettere la virgola, la frase scorrerebbe meglio; lo stesso vale per la seconda frase, dopo la subordinata inversa, le altre due virgole le puoi togliere, dividono inutilmente il periodo e i suoi complementi.
Il testo è piuttosto scorrevole, gioca con le pause e i significati nascosti, finché non sei tu stesso a svelarli tutti. Il pregio più grande è che, anche se non lo facessi, tutti quei significati sarebbero comunque comprensibili agli occhi del lettore.
Questa telefonata-monologo è una trama intera: forse una lettera sarebbe stata più verosimile per un discorso così lungo, ma immagino che avrebbe minato al senso della tua trama e non ti avrebbe aiutato nella stesura del racconto. Questo aspetto mi ha un po’ diviso, in quanto a credibilità, ma probabilmente è dovuto al fatto che io non mi metterei mai a parlare con la segreteria, lasciando un messaggio così lungo.
I dettagli sono quelli che ho notato maggiormente e il cambiamento di visione del sogno, la stanza che diventa natura, è stata un’opera d’arte, ci tengo a sottolinearlo: le tue descrizioni mi hanno permesso di immaginarmi ogni cosa, di seguire nel dettaglio, come a rallentatore, ogni fotogramma del sogno del protagonista che mutava aspetto e significato.
Infine il lessico è un tutt’uno con il tono narrativo: semplice, ma efficace, segno di uno sfogo spontaneo del protagonista, che per quanto si possa essere preparato la “scaletta”, ogni cosa detta è stata vero impulso, dettato da sentimenti forti e contrastanti, dove rabbia e preoccupazione concorrevano per assalirlo.

Originalità e trama

Posso affermare che mi hai presentato una trama al contrario: parti dalla fine, dal tormento e dall’angoscia del protagonista, ci mostri la sua rabbia per l’essere ignorato, ci fai capire quanto preoccupato sia dall’assenza dell’altro, anche se è un fatto che si è ripetuto altre volte, portando il lettore a chiedersi perché questa in particolare lo agiti tanto; poi ci fai un lungo excursus del sogno che fa nell’ultima settimana, non spiegandoci ancora il motivo per il quale lo racconti proprio quel giorno, in quel momento; infine dai le informazioni che erano lì, sotto gli occhi del lettore, nascoste da rabbia e preoccupazione.
Questa originale trama mi è piaciuta molto, ha dato un tocco particolare alla storia, permettendole di essere invasa totalmente dalle sensazioni del protagonista prima, e dalle emozioni che il suo significato suscita dopo. Molto bella e, come sempre, coinvolgente al punto giusto.
Il finale non lo definirei aperto, ma sottinteso: la profondità del discorso, la drammaticità del tono del protagonista e la vivida commozione del tono narrativo impedisce al lettore di pronunciarsi per una fine più comica e leggera, prendendo tristemente coscienza di questo legame talmente profondo da annunciare la fine di un amore che non è potuto essere.
Le ultime battute sono la cosa più banale del mondo che tu, inserendole in questa maniera, hai reso uniche e originali, una sentenza di vita per chi legge e scrive.

Titolo e impaginazione

Sull’impaginazione, come al solito, siamo in disaccordo, ma tu ne sei consapevole: manca il testo giustificato!
Per il titolo… beh, a parte il fatto che è perfetto e racchiude l’intera trama nella sua accezione più diretta ed esplicita… ha un significato di sottofondo che, forse ho inventato io di sana pianta, ma che mi piacerebbe condividere con te: la telefonata non è solo sincera per la confessione fatta dal protagonista, il suo amore per Giedrius, ma è anche la sincerità, la rivelazione di ciò che sta accadendo nel mondo reale, al di là della cornetta. Non c’è possibilità che la premonizione del protagonista sia fallace o solo un sogno; per quanto egli vi speri disperatamente, altrettanta speranza non può avere il lettore che, grazie alla narrazione e al significato del titolo, può solo divenire consapevole della fine non esplicitamente trattata nel testo. Questa duplice funzione è rivelatrice di talento e invettiva, cose che io non posso che lodare e apprezzare: amo i dettagli e tu sai come renderne ricche le tue storie!

Caratterizzazione dei personaggi

Anche se Giedrius è solo una sagoma presentata dalle parole che sgorgano dall’animo di Vytautas, egli risulta vivo e attivo nella trama, attraverso la voce, i pensieri e i sentimenti del protagonista che ce lo presenta come solo lui potrebbe fare. Giedrius è un uomo solitario, chiuso ma che ha una premura particolare verso le persone a lui care. Si presenta come un personaggio distaccato, che tende a evitare gli altri e a non farsi ferire dalla loro vicinanza; ma questo lo porta anche a non voler ferire gli altri. Il contatto, la relazione di amicizia con Vytautas è portata avanti dalla forza di quest’ultimo che cerca di abbattere le barriere dietro cui l’altro si è richiuso. Ma non capisce – lo fa troppo tardi – che l’ultimo silenzio è un gesto d’amore (e di paura) verso chi si capisce egli ama, di un amore effimero e inafferrabile, ma comunque amore.
Vytautas è, invece, il protagonista della storia. C’è in lui la recondita consapevolezza di chi sa da un po’ che qualcosa non va ed è molto significativo che questa sensazione egli l’affoghi nell’alcool: dimostra la sua debolezza, la sua paura di venir a conoscenza di ciò che il suo cuore sa già; anche il fatto che si preoccupi prima di lasciare il messaggio in segreteria piuttosto che andare subito in ospedale denota la paura e l’incertezza emotiva in cui egli vessa. La sua rabbia per il dolore patito in quei giorni si tramuta in uno sfogo per la preoccupazione accumulata, il non sapere con certezza ma dover comunque convivere con quella sensazione dettata dal loro inspiegabile legame. Alla fine, la sua speranza, il suo appello disperato non è altro che l’ultima supplica verso la persona di cui ha bisogno di più: il suo coraggio non viene dettato dalla forza, ma dalla necessità di avere ancora accanto a sé Giedrius, un bisogno egoista e tremendamente umano.

Gradimento personale

Inutile dirti quanto tu sia capace di coinvolgermi nelle vicende narrate nelle tue storie: fatti di vita quotidiana che prendono possesso di questo grande palcoscenico che è la scrittura. Ciò che è comune tu lo innalzi a epico e commovente. Non lasci possibilità al lettore di non immedesimarsi, catturandolo e trascinandolo nella storia fino all’ultimo rigo.
La storia mi è piaciuta molto e mi ha commosso, trascinandomi in questo vortice di dolore e sofferenza, piangendo per un protagonista disperato che, nonostante la certezza di chi affoga nell’alcool per trovare fiducia e speranza illusoria, sa nel suo cuore di aver perso l’amore della sua vita.
Ma come fai???? Io, davvero, ti faccio i miei complimenti!

Punto categoria

Non ho molto da dire, poiché questa era una voce strettamente legata al punteggio e qui risulta inutile; ma ci tengo a dire che hai centrato in pieno ciò che la categoria da te scelta chiedeva. Complimenti ancora!







Scusa il ritardo con cui ti rispondo, ma ho dato l'ultimo esame della sessione e sto lavorando ad una storia che, se la terminerò entro tre giorni, potrà piacerti ancora di più di quelle che hai già letto - e spero di rimanere entro le diecimila parola, ma le vedo dura -. Beh, eccomi qua. :-D

Ho visto che hai già rilasciato questa valutazione come recensione: ben fatto, tanto te l'avrei chiesto di farlo anche se fosse stata negativa. (Y) ;-) :-)

A proposito della valutazione, cercherò di essere breve. Una parte di me era abbastanza certa che l'avresti gradita, ma non avrei pensato così tanto! È una delle migliori valutazioni che abbia ricevuto fino a ora e ho preso parte a decine di contest - letteralmente! -: fa piacere, perché è uno dei pezzi più intimi tra quelli pubblicati sul sito di EFP e penso si sia potuto notare a lettura terminata. Peccato che abbiamo consegnato solo in due, perché sarebbe stato interessante leggere i punteggi di ogni singola voce: parlo per me, ovviamente. Sono d'accordo con tutto quello che hai scritto, lodi comprese, e ammetto di averci pensato alla lettera, ma visto che per la serie 'Lietuvoje mirtis' ne avevo già scritta una (vedi "Lettera d'addio"), ho pensato ad una telefonata, o, per meglio dire, ad una conversazione a una sola voce con la segreteria telefonica dell'amico. Mai fatta una e neppure so come si registri un messaggio in segreteria: non so nemmeno se si possa registrare un messaggio così lungo, a dire il vero. Una cosa te la devo dire: ho fatto copia e incolla del commento alla voce 'gradimento personale' e l'ho mandato ai miei amici più stretti, camminando sulle nuvole e orgoglioso come ben altre volte. E ti rispondo in questo modo: non lo so come faccio. La mia vita è tranquilla, a volte al limite della noia e altre volte alquanto stressante (ma chiunque direbbe il contrario e giustamente): ho visto molti film introspettivo-drammatici, penso siano loro la mia principale fonte d'ispirazione, anche se poi è tutta farina del mio sacco, come si dice. :-)

Grazie mille per aver rilasciato la valutazione e per aver gradito ancora una volta un mio scritto. (Y) ;-) :-)

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Post: 2.256
Giudice*****
10/02/2017 11:15
 
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Re: Re:
BandBfun, 10/02/2017 02.01:






Scusa il ritardo con cui ti rispondo, ma ho dato l'ultimo esame della sessione e sto lavorando ad una storia che, se la terminerò entro tre giorni, potrà piacerti ancora di più di quelle che hai già letto - e spero di rimanere entro le diecimila parola, ma le vedo dura -. Beh, eccomi qua. :-D

Ho visto che hai già rilasciato questa valutazione come recensione: ben fatto, tanto te l'avrei chiesto di farlo anche se fosse stata negativa. (Y) ;-) :-)

A proposito della valutazione, cercherò di essere breve. Una parte di me era abbastanza certa che l'avresti gradita, ma non avrei pensato così tanto! È una delle migliori valutazioni che abbia ricevuto fino a ora e ho preso parte a decine di contest - letteralmente! -: fa piacere, perché è uno dei pezzi più intimi tra quelli pubblicati sul sito di EFP e penso si sia potuto notare a lettura terminata. Peccato che abbiamo consegnato solo in due, perché sarebbe stato interessante leggere i punteggi di ogni singola voce: parlo per me, ovviamente. Sono d'accordo con tutto quello che hai scritto, lodi comprese, e ammetto di averci pensato alla lettera, ma visto che per la serie 'Lietuvoje mirtis' ne avevo già scritta una (vedi "Lettera d'addio"), ho pensato ad una telefonata, o, per meglio dire, ad una conversazione a una sola voce con la segreteria telefonica dell'amico. Mai fatta una e neppure so come si registri un messaggio in segreteria: non so nemmeno se si possa registrare un messaggio così lungo, a dire il vero. Una cosa te la devo dire: ho fatto copia e incolla del commento alla voce 'gradimento personale' e l'ho mandato ai miei amici più stretti, camminando sulle nuvole e orgoglioso come ben altre volte. E ti rispondo in questo modo: non lo so come faccio. La mia vita è tranquilla, a volte al limite della noia e altre volte alquanto stressante (ma chiunque direbbe il contrario e giustamente): ho visto molti film introspettivo-drammatici, penso siano loro la mia principale fonte d'ispirazione, anche se poi è tutta farina del mio sacco, come si dice. :-)

Grazie mille per aver rilasciato la valutazione e per aver gradito ancora una volta un mio scritto. (Y) ;-) :-)




Ciao, tranquillo:D
Negativa? Impossibile!
Se ti può far piacere, sarebbero stati alti, sia per te che per l'altro concorrente. Le storie erano davvero belle, ognuna per le sue particolarità. Ammetto che mi avete un po' fatto sudare con queste valutazioni: le storie erano talmente profonde e dense di significati che pensavo di non riuscire a spiegare bene ciò che ho provato nel leggerle; difficile riportare tutto in un giudizio:D
Wow... è un onore aver azzeccato a tal punto. Ciò che ho scritto era tutto sincero, quindi non gongolare di sorpresa, va fiero del tuo operato;)
Spero di rivederti in un prossimo contest. A presto!

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