[Tempio] "E sia, Vi lascerò scorrazzare libero per queste mura!"

RIASSUNTO

Dopo essere tornato sull'isola, e aver ricevuto il via libera, l'elfo si dirige al tempio, dove incontra la seconda gestante, Elysiane. La ragazza mostra all'elfo il suo alloggio, e diversi temi vengono trattati nell'itinerario. Dalle richieste dell'elfo per rimanere lì, quindi si occuperà di tutto lui, e il motivo che lo porta lì con una promessa(?) alquanto singolare ma dettata da motivi recenti e ben più antichi di quanto si possa pensare.

COMMENTO

Dunque, a seguito di questa missiva :

[Una missiva viene consegnata alla Magione da Aogan l''inserviente] Rispectae aveas, ser Draugceleb, la Somma Stella ha dato il suo benestare per il vostro temporaneo trasferimento al Tempio: sentitevi pure libero di raggiungerci quando lo riterrete più opportuno, la vostra stanza è già stata preparata. Che la Guerriera vegli su di voi, Inwe

l'elfo se ne va al tempio. Per pietà degli inservienti e per chiusezza (si avete letto bene XD) sua, chiede di fare tutto lui. Era una role che dovevamo fare da un po' con la player di Elysiane e con Elysiane e ci siamo riuscite finalmente. Grazie, persona squisita e gentile, ci vediamo alla prossima volta, è stato un piacere. ;) Adesso starà dietro ai ragazzini in arrivo, quindi guardatevi dall'elfo ninja hihihi.

REGISTRAZIONE

DRAUGCELEB [ingresso] Poca luce questa sera, ma bastevole a seguire per bene il tragitto verso il tempio, mentre Morgor risale la china, imbrigliato e sellato a dovere, anche se l'areldar lascia le briglie morbide così che il morso non gli dia fastidio ai denti e alla bocca. Sul frisone, ormai compagno d'avventura fedele e fidato, ha sistemato i propri bagagli. Non sono molti, anzi, c'è solo il minimo indispensabile e tutto il resto che è importante in questo momento, è addosso, sotto le vesti. Ha le tre chiavi, le due dei cavalieri e quella della guardiana di cui non sanno ancora molto, e anche per la controparte è così. Calmo e placido arriva Morgor all'ingresso del tempio, e nitrisce lasciando trasparire una parte di nervosismo. L'eterno appoggia la destra sul suo collo, sentendone il respiro, e dandogli una pacca. Con l'agilità che gli è propria, la gamba destra si muove in un moto circolare sulla sella, lasciandosi cadere giù. (agilità 4) Porta una tunica blu, il cui colore riprende quello degli oceani freddi, su a nord del mondo, e che sembrerebbe fatta di scaglie. Gli stivali e i pantaloni sono dello stesso identico colore, mentre una cappa pende sul lato destro fino al ginocchio, il suo cappuccio, è però sulle spalle contornate dai capelli d'argento. Lascia Morgor lì, e lo stallone si inoltra nel giardino esterno, mentre avanza l'eterno invece, verso il colonnato nero. Lo aspettano, ma non sa se troverà qualcuno.

ELYSIANE [ . Colonnato . ] Postula fra le marmoree colonne la Signora di Avalon, la schiena poggiata contro la superficie fredda e liscia di una delle esanimi sentinelle del Tempio del Sole. Ha abbandonato l’interno della Sacra struttura per bearsi della piacevole brezza che scuote pigramente le chiome dei meli sopiti nei Giardini e che s’insinua fra gli steli d’erba facendoli ondeggiare come sinuose danzatrici. Nero è il cielo così come nigra è la stoffa che copre a malapena le fattezze della ventiduenne: difatti, il ventre gravido è talmente prominente da impedire alla fanciulla di vedere i propri calzari; i capelli castano ramati sono raccolti in decine di piccole trecce che serpeggiano nel limite dei lacci di cuoio preposti a trattenerle ai lati rasati della testa. ( // www.history.com/s3static/video-thumbnails/AETN-History_VMS/194/263/History_Vikings_BTS_Hair_Design_SF_HD_still_624... ) Là ove il crine è stato asportato sino alla cute, la Somma Stella s’è fatta dipingere dalle Novizie i simboli delle Rune illuminati flebilmente dalla gobbosa Luna Calante. Il Medaglione del Drago è acciambellato sopra la curva del seno e tintinna ogni qualvolta la donna si sposta, accompagnando coi gesti del corpo il saettare degli occhi cerchiati di scuro dal trucco.

DRAUGCELEB [colonnato] Avanza con tranquillità mentre lascia tintinnare le armi sulla sinistra, la lunga e il pugnale di fattura elfica, mentre una figura di donna si mostra agli occhi attenti e cangianti. Nota il ventre della ragazza, la osserva, la conosce e la riconosce. L'ha vista a Beltane, l'ha nominata Valstaf, l'ha nominata anche Inwe. La seconda donna ad essere incinta, una vita cresce nel suo grembo ed è per quello che è lì. Si avvicina e porta la destra all'altezza del cuore per poi lasciare che si muova verso l'esterno. [Immagino voi siate Elysiane.] Poi lo sguardo si ferma sul ventre ed un leggero sorriso distende le cicatrici sul volto. [Quanto manca?] È chiaro il suo riferimento, mentre allarga la propria coscienza a toccare quella del bambino, non quella della madre invece. (Sussurro di Manwe) È ben tranquillo, si sente al sicuro lì, vicino a sua madre, poi ritorna con lo sguardo sulla donna. [Immagino Inwe vi abbia aggiornato sul fatto che sarei arrivato.] O almeno dalla missiva della regina, così era stato detto. Morgor intanto si avvicina ma ancora si mantiene lontano.

ELYSIANE [ . Colonnato . ] Giochi di luce nascono sul capo chiaro dell’Elfo, baciato dai raggi argentei di Selene. Gli angoli della bocca della fanciulla si sollevano non appena le iridi abbracciano l’elegante figura in procinto d’appropinquarsi. [ Rispectae Aveas ] Il saluto di congrega sfugge celere dalle labbra rosee, le quali poco dopo si schiudono ancora, accompagnate da un cenno assai eloquente del capo [ Sì, sono io. ] S’accorge della direzione dello sguardo del Cavaliere e comprende immediatamente a cosa egli si riferisca. [ Oramai è questione di giorni ] Precisa tamburellando le dita sul pancione; sino a qualche mese fa sarebbe stata infastidita dalle attenzioni altrui per quella gravidanza inaspettata, eppure giunta al quasi al termine della gestazione riesce a riconoscere una generosa dose di contentezza in merito alla vita che cresce dentro di lei, ovviamente mescolata ai timori che ronzano nella mente di qualsiasi futura madre. Il giovane viso si fa serio e concentrato non appena il nome della Reggente s’espande nell’aere. [ E’ vero, sono stata avvisata in precedenza: io stessa ho acconsentito con piacere alla Vostra iniziativa. Per noi la Vostra presenza è una sicurezza ulteriore, considerando anche il fatto che presto le più alte cariche dell’Isola entreranno in travaglio fra queste mura! ] Rabbrividisce pensando a quel momento, si stringe nelle spalle e con la mancina esorta l’Elfo ad entrare nel Tempio. [ Lasciate pure il Vostro animale nei giardini, la servitù s’occuperà di condurlo nelle stalle. Vi ho già fatto preparare una stanza e se avete fame o sete dirò a Rois di procurarvi qualche biscotto o una zuppa calda. ] In questi mesi s’è lasciata alle spalle i modi infantili imparando a parlare e ad agire come una perfetta padrona di casa: tenterebbe di incedere al fianco del Cavaliere, al quale di tanto in tanto indirizza un’occhiata gioviale. [ Tutte noi Vi siamo grate per ciò che state facendo. Ditemi, come vanno le cose alla Magione? ] Lei stessa è stata ospite del Supremo Novello: più volte i due si sono incontrati per discorrere di faccende delicate.

DRAUGCELEB [colonnato] Apprende dell' avvicinarsi del parto, e nota i gesti dell'altra, comprendendo bene cosa potrebbero essere le sue preoccupazioni, il parto non è facile per gli uomini, pericoloso anche per gli elfi, un momento particolare per tutte le razze. [E di questo, vi ringrazio.] Osserva per qualche istante Morgor, facendo un cenno di diniego con il capo. [E' di questo che dovevo parlarvi e di altro in effetti. Di Morgor me ne occuperò personalmente, non lascia che altri oltre me gli si avvicinino, ma non vi arrecherà disturbo. Nel tempo che sarò qui, mi occuperò personalmente della stanza e anche del cibo. Potete lasciare tranquilli i vostri inservienti.] Non ha intenzione di essere un peso, e in ogni caso, lo sarebbe viste le richieste particolari che smuovono gli sbuffi e i fastidi degli inservienti della magione stessa, per questo, non sarà un problema per lui, occuparsi da se delle sue questioni al tempio, oltretutto, ci sono oggetti che è meglio lasciare nell'ombra dei bagagli e che nessuno quindi venga a disturbarlo. Segue la donna, tranquillo, mentre con lo sguardo la valuta e comincia già a controllare lei e la vita che in lei cresce. [Ascoltatemi bene Elysiane. Il tempio, la reggenza, non hanno motivo di essermi grati per ciò che farò d'ora in avanti. Se vi spiegassi perchè lo faccio, non potreste comprenderlo, non a pieno.] Ma lascia che nelle parole, in quel tempo in cui si occuperà della faccenda, si presagisca che ancora ha da parlare al riguardo, che ancora non ha finito, mentre passa a dare risposta alla domanda della giovane donna. [Al momento, la situazione [è tranquilla. Vecchi cavalieri sono tornati e una nuova novizia ha cominciato il suo cammino. Geinevre. So che è stata ospite del tempio, lune fa.] Parla con il tono tipico degli eldar, accompagnando tranquillo e seguendo il ritmo della donna così da non affaticarla, perchè di norma, sarebbe più lesto di un semplice umano. [Le sacerdotesse sono forti nello spirito, capaci nel corpo. Riposate e non temete, quando decideranno di vivere fuori, allora portategli energia, non paure e timori e non fatelo nemmeno adesso.] Un commento portato ad ammorbidire quella tensione e preoccupazione che prima ha visto.

ELYSIANE [ . > Stanze Ospiti . ] Le due figure avanzano cullate dalla penombra sacerdotale, percorrendo la Navata Centrale che confluisce nella postazione dell’Altare e dei tre Absidi. Elysiane sa bene che l’Elfo si sta sforzando di mantenere il suo passo, così come ha imparato ad apprezzare i nobili intenti della congregazione di cui egli fa parte. [ E sia, Vi lascerò scorrazzare libero per queste mura! Vi prego solo di tenere lontano il Vostro animale dai meli ] Commenta sorridendo, fermandosi per un istante dinnanzi ad una porta. [ Questa è la cucina. Se avete bisogno di latte per la colazione o di qualsiasi altra pietanza non fate complimenti. ] L’incedere riprende appena in tempo per addentrarsi in un corridoio più stretto, al termine del quale Draugceleb potrà raggiungere il giaciglio a lui destinato. Le parole sibilline del suo interlocutore solleticano la ventunenne, la quale cerca il volto dell’altro col proprio sguardo. [ Mi spiace, ma sono alquanto testarda ] Si stringe nelle spalle fingendo un’espressione noncurante. [ E continuerò ad esserVi grata, a meno che non proviate a spiegarmi queste complesse motivazioni .. ] Sorride indi di fronte alla propria trappola giocosa. Annuisce poi, ripensando alla rapida ed elegante Mezza dai capelli chiarissimi e dal buffo modo di parlare. [ Ho avuto modo di conoscere Ginevra, è una combattente eccezionale. Sono lieta che si sia unita ai Cavalieri! ] Così com’è contenta che altri paladini stiano rimpolpando le schiere di guerrieri pronti a battersi per Avalon e per i bisognosi. La destra scivola sulla superficie lignea d’una porta, indi le dita ghermiscono il pomello permettendo all’Elfo di spiare l’interno dell’alcova, grazioso e pulito. [ Ecco il Vostro letto. Avete a disposizione anche una scrivania, un paio di sedie ed un catino per la Vostra igiene personale. Vi prego di permettere alla servitù di lavare i Vostri vestiti qualora ne abbiate bisogno. ] Il dire s’interrompe bruscamente e le labbra restano dischiuse, almeno finché la Romana non intuisce di chi l’argenteo interlocutore stia parlando. Al che china il capo e distende le labbra. [ Ma certo, proverò a calmarmi. ] Il primo figlio è uno scoglio duro per ogni gestante.

DRAUGCELEB [stanze] Sorride in modo affilato pensando a Morgor e al suo appetito, ma non costituirà un problema. [Non mi vedrete girare in queste mura, ma sarà bene che sappia dove sono le vostre stanze e quelle di Inwe. Sappiate che non intralcerò il parto, ma se avrete bisogno di qualcosa potrete chiedere. Non è la prima volta che vedo qualcuno mettere al mondo un figlio, e come eldar, ho buona capacità per essere utile piuttosto che un problema.] Come cavaliere, offre aiuto anche in questo caso, nel chiamare chi di dovere e portare primo aiuto all'inizio, anche se dubita che possa servire. Si inoltra nel corridoio, osserva ancora la pancia, manca davvero poco, oramai ha reso le forme di Elysiane morbide e piene e osserva senza malizia perchè in ogni caso non potrebbe esservi. Incontra lo sguardo dell'altra, sorridendo. [Come madre voi lo amate, la vita che portate in voi è giovane, forte, e innocente. Così come è dolce il periodo della gravidanza per le madri, così lo è per gli elfi, in modo più profondo, difficile da far comprendere.] Le da una semplice infarinatura, senza scendere nei dettagli, qualcosa a cui sta rinunciando, quel tempo che gli è stato negato per molti aspetti e che in futuro potrebbe essergli ancora negato, e ricorda il passato, un'altra vita, un'altra era.Osserva l'interno della stanza, ringraziando ancora con un muto cenno del capo. E' d'accordo su quanto dice di Geinevre. [Lo stresso vale per me, è un fiore che ancora deve sbocciare, ma sulla buona strada per farlo.] Ne parla con affetto, amicale o qualcosa di diverso non è definito di preciso in effetti. E per il momento, è meglio che sia così. [Elysiane, Haynes, le cause della sua scomparsa, sono ignote. Adesso voi e Inwe siete in procinto di dare all'isola due nuove vite. Cresceranno in fretta, rimarrò al tempio fino a che la loro statura non ricordi quella degli uomini che abbiano passato i cinque inverni.] Ma ci sono delle condizioni a tal proposito. Come cavaliere, non vuole che accada di nuovo, come elfo, la loro vita gli è cara perchè cari sono i figli per gli elfi e la loro nascita, rappresenta il periodo più felice della loro eterna esistenza. [Poi, lascerò il tempio, ma se voi ed Inwe lo vorrete, continuerò a osservarli fino a quando la loro statura non abbia raggiunto quella di uomo o quella di donna. E non dovranno saperlo.] Per ovvi motivi, o per motivi che solo all'elfo sono conosciuti attualmente. Sarà la loro ombra, così come ha detto ad Inwe, e per quello che potrà, li seguirà con occhio attento, senza farsi vedere da loro.

DRAUGCELEB [stanze] Aggiorna i dettagli che conosce in merito alla vicenda e il viso si distende, pacifico e calmo come uno specchio d'acqua profonda e limpida. [Allora dama del lago, avrai gli occhi di un eldar a guardia della vita che tu e Inwe, portate. Non sapranno, vivranno normalmente la loro giovinezza.] E se dovesse capitare che i loro occhi cadano sulla sua figura, allora muoverà le fila della situazione a suo vantaggio. Ed è con la tipica natura degli elfi che la saluta, osservandola muoversi e rimanendo sulla soglia della stanza fino a quando non sarà scomparsa alla vista e in ogni caso, non all'udito perchè la sente bene e la osserva così come la sua presenza qui vuole. E prima che vada, a tal proposito parlerà. [Siete voi che dovete riposare.] Un ultimo consiglio, mentre pensa a quelle parole e a dove adesso si trovi, sotto il tetto di una dea che sua non è, ma che difenderà come l'essere cavaliere prevede.

Penultimo post, lo ho saltato T-D

ELYSIANE [ . Stanze Ospiti . ] Da essere umano giovane qual è, la ventunenne si rende conto di non riuscire ad inquadrare la vita nel modo che sembra essere congeniale a Draugceleb. La Romana resta in silenzio, permettendo all’elfo di spiegarsi forbitamente. Mano a mano che rivolge l’oto in direzione del Cavaliere, la Dama del Lago capisce più a fondo le sue intenzioni, motivo per cui la sua contentezza circa la presenza dell’altro si fa sempre più greve. [ La vicenda di Haynes è stata a dir poco tragica, considerando il fatto che alla ragazza sia stata strappata via la madre e cancellata la memoria. ] C’è amarezza nelle sue parole, dinnanzi agli occhi della mente ha il volto della Lupa Bianca. [ Comprendo le Vostre preoccupazioni, che sono eco delle mie: non sono madre solo a livello terreno Ogni germoglio, ogni nuova vita che appartiene all’Isola è sotto la mia diretta responsabilità. Proprio per questo sento che questa creatura mi appartiene due volte.. ] Accarezza gentilmente la pancia, indi rivolge un sorriso all’Elfo. [ Vi lascio riposare. Possa la Dea benedirVi e guidare le Vostre gesta ] Così s’accomiata la Signora, chinando il capo e sparendo nella penombra del sacro loco.