VII CLASSIFICATO
"Blu come il mare in tempesta" di Hermit_
Grammatica, stile, lessico: 7.9/10 Lo stile è abbastanza gradevole, anche se la punteggiatura può essere migliorata. So che non ci sono regole precise al riguardo, ma ho avuto l’impressione che certe volte, dove hai messo una virgola, ci stesse meglio un punto o un punto e virgola. Certe frasi sono un po’ troppo lunghe e sarebbero risultate più scorrevoli con degli stacchi maggiori.
Due esempi di frasi da migliorare:
“Posò quasi come se abitasse lì da anni la busta sopra il tavolo e …” = in questo caso “quasi come se abitasse lì da anni” stava bene come inciso tra due virgole.
Questa te la segnalo per l’eccessiva lunghezza: “Quando era piccola sua madre era sempre occupata a causa del divorzio con suo padre e con la vita che cercava di farsi al di fuori del divorzio quindi ora che il tempo era passato, cercava in qualche modo di riscattarsi stando sempre più attenta alla vita di sua figlia.”
- Ventana = mi risulta che si tratti di un termine spagnolo che si traduce come “finestra”. Non si tratta di una parola straniera ricorrente, come certe inglesi che sono diventate di uso comune.
- “Si diresse al salotto” = si diresse verso il/ si diresse in
Non mi è chiara questa parte: “Tutt’a un tratto fu come se qualcosa l’avesse fatta sobbalzare, ma controllando non vide niente. E poi, nella descrizione della signora Donati non era segnata nessuna cantina o stanza sotterranea.” Chi è che sobbalza: la protagonista o la casa? Mi è venuto il dubbio perché poi parli di cantina o sotterraneo. Non sono riuscita a collegare le due cose.
- “Tra le sue pagine erano nascoste unicamente spunti per i suoi lavori” = “erano nascosti”, riferito agli spunti.
Mi sembra che tu abbia fatto un buon lavoro per quanto riguarda il lessico. Le telefonate con la madre e l’amica mi sono risultate molto naturali, così come i vari dialoghi sparsi per il testo.
Tra le righe, tuttavia, si trovano anche errori piuttosto gravi:
- “improvvisamente fu come se si risvegliò” = se si risvegliasse.
-“la bocca aperta a mostrare la sua incredibilità” = incredulità
Trama e originalità: 5.5/10 All’inizio sembra andare tutto liscio. Lei appare come una ragazza normale, con una vita normale e quasi noiosa, nonostante viaggi molto e sia una scrittrice. A movimentare il tutto arriva quel “conoscere nuova gente”, che la porta ad attaccare bottone con il ragazzo del chiosco: un tipo che si dimostra piuttosto antipatico. La storia si fa interessante, anche se il giovane in questione appare come il classico badass: bello ma infame. Successivamente la vicenda si fa più confusa. Non si capisce che cosa è andato a fare questo ragazzo vicino alla casa in cui alloggia lei; e non chiaro nemmeno perché stesse litigando con un altro.
Purtroppo nel racconto inserisci dettagli superflui che rischiano solo di confondere il lettore. Per informazioni superflue intendo, per esempio, nomi di persone che non appaiono che per qualche istante, brevi dialoghi con passanti che, in sostanza, non portano a nulla di concreto.
In questo racconto non succede molto. La protagonista arriva in luogo di vacanza da sola, visita luoghi, conosce superficialmente un po’ di persone. Forse il messaggio di tutta la storia è il senso di progressiva scoperta, un po’ come un romanzo on the road. Purtroppo si arriva alla fine con molte domande che non trovano risposta. Inoltre, l’ultima parte, che è quella in cui succede tutto, è raccontata in modo piuttosto veloce e confuso.
Caratterizzazione personaggio/i: 5/10 Anche su questo punto non riesco a darti un sei e ora ti spiego perché.
Inizialmente viene da chiedersi che lavoro faccia la protagonista per potersi permettere di affittare case di volta in volta diverse e anche abbastanza costose. Per come è stata presentata, la protagonista si direbbe una ragazzina. Dopo un po’ viene svelato che è una scrittrice e deve essere anche piuttosto affermata, infatti ha una manager. Si intuisce, dunque, che non può essere una ragazzina.
Il nome di questa donna non mi è chiaro. Perché la manager la chiama Martine se all’inizio si chiama Rebecca (e i conoscenti la chiamano con il diminutivo Becca)? Poi si presenta alla ragazza che conosce in spiaggia con un altro nome ancora: Marta? Due righe più sotto si chiama Martine, come l’aveva chiamata inizialmente la manager. E poco dopo si chiama di nuovo Marta. Insomma, questa parte è pasticciata. Sono arrivata a intuire verso la fine che, forse, uno dei due è il nome d’arte. Se è così, avresti potuto chiarire con un accenno, in modo da togliere ogni dubbio.
Oltre a ciò, la protagonista non mi è sembrata convincente. Ha una pettinatura che non le piace. Ok, ma visto che ha molti soldi potrebbe permettersi di cambiarla e trovare qualcosa che la faccia sentire meglio. Non mi convince nemmeno il suo lavoro: quando aveva deciso di dedicarsi alla scrittura non credeva che fosse così stressante. Non si capisce se le piaccia o se lo faccia tanto per fare.
Bene, invece, per quanto riguarda la descrizione dell’aspetto fisico, che viene svelato pian piano a partire dall’inizio.
Buona anche la caratterizzazione del ragazzo misterioso, sia dal punto di vista fisico che quello caratteriale. Paradossalmente hai rivelato molti nomi di personaggi insignificanti, ma non quello del giovane che ha un ruolo così fondamentale.
Personaggi secondari:
- La signora Donati è accennata nelle prime righe. Hai fatto un buon lavoro anche parlando di alcune cose personali che la riguardano. Visto che è colei che fornisce le case alla protagonista, un minimo di descrizione è stata utile a figurarsela.
- Laura Biomera non si sa chi sia. Usare il nome proprio per un personaggio secondario solo accennato crea confusione. Almeno di Giulia Sabini dici che è la sua migliore amica.
Tutte queste finiscono per abbassare di un po’ il punteggio.
Uso/descrizione dell'abitazione: 6.5/10 Per circa un quarto del racconto non sono riuscita a indentificare l’abitazione da te scelta.
L’immagine riprende una casa di due piani (di cui uno subacqueo) in mezzo al mare, più quello che sembra un attico con tettoia. Inizialmente sembra che la protagonista sia arrivata in una casa qualunque: non si percepiscono particolarità corrispondenti all’immagine. Poi, finalmente, la donna arriva in salotto e ammira il mare oltre la parete di vetro. Non è chiaro quanto effettivamente questa casa sia vicina al mare. Se il mare si trovasse a due passi, appena arrivata, la protagonista si sarebbe resa subito conto che dall’altra parte c’era una distesa d’acqua. Tutto è un po’ confuso, ma almeno, a questo punto con un po’ di fantasia si può riconoscere l’abitazione.
Per gran parte del racconto l’edificio sembra non avere un ruolo centrale; appare come una delle tante case in cui alloggia durante il suo periodo di vacanza-lavoro. Hai lasciato poco spazio alla cosa più importante: solo alla fine viene svelata la “cantina” subacquea segreta che, assieme all’identità del misterioso ragazzo, fornisce alla protagonista l’ispirazione per il suo nuovo libro.
Gradimento personale: 6.5/10 La storia non mi ha emozionato molto; probabilmente sono stata condizionata anche dalle cose che ho riportato sopra sulla caratterizzazione della protagonista e le parti pasticciate. La trama è piuttosto monotona. Però ho apprezzato il senso che hai dato al viaggio intrapreso dalla protagonista. La tua storia mi ha fatto tornare in mente il detto che viaggiare arricchisce l’anima.
Editing: 2/5 Il font non è dei migliori. È certamente leggibile, ma sembra sia tutto scritto in grassetto e ad un certo punto ostacola la lettura. Questa cosa va a tuo sfavore anche quando nel testo utilizzi altri formati, per esempio il corsivo, perché risaltano poco sul resto. Oltre a ciò manca il testo giustificato. Per il resto va bene.
TOTALE 33.4/55