milla4, 22/12/2016 02.46:
15° posto: Home – Sherazade 31.8
Stile: 9.5/10
Stile colloquiale, dal ritmo scorrevole e fluido senza intoppi nella lettura.
Il lessico usato, il modo di pensare però, mi sembra più adatto a un’adolescente che a una donna adulta. Nelle espressione, nei termini mi sembra come se non fosse cresciuta e stona un po’ con il contenuto, con l’introspezione da te creata.
Non so, ad esempio quando parli del voler rimanere con i nonni, la frase mi è sembrata sopra il tono, esagerata.
Originalità e trama: 6.5/10
Devo iniziare dicendo che non ho ben compreso l’attacco tra le due parti (l’inizio e la fine): la storia inizia con il racconto della gravidanza di Carmillina, per poi passare al racconto dell’infanzia e della successiva vita fuori la sua città ed i problemi che ha dovuto affrontare per avere il suo spazio di mondo.
Il finale inizia con la fine di una seduta dii gruppo.
Mi è sembrato tutto troppo spezzettato, con tre parti non omogenee, che non si ricollegano bene tra loro.
Il sentimento che prova, la solitudine è comune ad altre storie, anche se hai cercato di renderlo più personale, più distinto dalla massa. Non si sente sola perché non ha amici, ma perché tutti le remano contro.
Personaggi e introspezione: 11/15
Come detto nello stile trovo che a volte la tua protagonista abbai degli atteggiamenti e dei pensieri un po’ infantili.
Se all’inizio della storia era più che giustificato, con il proseguimento mi è sembrato come se non riuscisse andare avanti, che il personaggio si fosse fermato a quelle sensazioni, a quei pensieri senza provare a cambiare. Poteva tornare a Milano per frequentare l’università, casa era sua, intestata a lei e anche se il padre voleva affittarla, avrebbe potuto almeno provare a controbattere. E invece è stata passiva, aveva in qualche modo la possibilità di riscattarsi, ma non l’ha colta.
Il padre mi è sembrato molto ancorato a una realtà patriarcale, dove il suo comando è legge, al contrario di Susanna, donna forte e conciliante che tenta di fare il meglio possibile per quella bambina orfana di madre e di una città che amava come se stessa.
Personaggio a sé stante è l’ambiente in cui vive la protagonista che la soffoca, che la isola, che la uccide pian piano.
Gradimento personale: 4.8/5
Leggendo la tua storia ho colto quasi uno sfogo verso una realtà che non ti appartiene, del razzismo che permane anche dopo anni e anni nel nostro paese.
Io non giustifico mai un pregiudizio, anche se potrebbe essere fondato, preferisco essere io ad approfondire la conoscenza e giudicare io stessa. (Insomma mi puoi stare sulle scatole ma non perché sei “polentone” terrone”, “basettone” ecc ma perché la persona mi sta sulle scatole).
Detto questo c’è un origine reale al perché c’è il pregiudizio che nel settentrione si è razzisti verso noi “terroni” (sono di Roma); prima, ma molto prima, l’emigrazione al nord per trovare lavoro spesso non era ben vista da chi viveva già quelle terre ed il razzismo verso i “terroni ruba lavoro” c’era.
Ma questo è successo troppi anni fa per avere ancora recriminazioni che invece purtroppo permangono; come a dire che le colpe dei padri ricadranno sui figli ed è sbagliato.
Perché lo stesso sarebbe accaduto al contrario
Non posso giudicare una persona che abita al Nord Italia perché abita al Nord, come non posso giudicare una persona del Sud Italia solo perché abita al Sud. Non ha senso, fa solo male e basta.
Non sai quante volte sento dire in metro da turisti “ I romani sono fanno sempre macello, sempre a mangiare, urlare” e fidati che non è bello, quindi ti capisco.
Quindi sì ti capisco, ma ti assicuro che non siamo tutti così.
Questa storia sapevo che non era il massimo, non mi aspettavo quindi di avere una buona posizione in classifica, tuttavia, son contenta del punteggio 31.8 su 40 sarebbe un po' come un 7 1/2, più o meno. E la cosa mi basta.
Sono molto soddisfatta per la voce dello stile: ti dirò che ho voluto mantenere un po' alcuni discorsi infantili.
Volevo sperimentare con questa storia, non è andata benissimo, ma ci ho provato.
La mia idea iniziale era una storia su Lucifero e la sua caduta, ma era uscita una vera schifezza e per questo ho voluto virare su un altro tema, quello dei pregiudizi.
Poi avevo pensato di parlare di alcolismo o di depressione e ho trovato una via di mezzo con gli attacchi di panico :).
Trattare di questi pregiudizi, nella realtà di oggi, sembra una cosa fuori dal tempo, ma in realtà è, ahimè un tema attuale.
Io di solito mi rapporto con una persona e giudico come si comporta: poi decido se mi piace o meno XD. Origini, credo politico o religioso e simili, passano in secondo piano ^^.
Son stata a Maggio a Roma, c'ero già stata nel 2010, e ho avuto conferma di quello che avevo visto 6 anni fa: al di là di tutto, la gente è tranquilla, piuttosto disponibile e cordiale.
In generale, per gli stranieri sono gli italiani, tutti, estremamente chiassosi, e, purtroppo, se vai all'estero, gli italiani li riconosci subito.
Un annetto fa ero su animeclick e mi ha contattata un ragazzo, parlando del più del meno mi ha "accusata" di essere ricca perché lombarda XD. Al nord son tutti ricchi a quanto pare XD, con lavori da sogno e ville lussuose.
Ci ho fatto una risata sopra, ma mi ha lasciata un po' così.
Quaranta/cinquant'anni fa, quando molti meridionali arrivarono al nord, ci furono tante cose spiacevoli, comportamenti davvero molto discutibili.
Ma non solo verso di loro, neanche un decennio prima era successo lo stesso con gli esuli istriani... per fortuna oggi le mentalità sono cambiate. Certo, i pregiudizi ci sono ancora, l'importante è riuscire, un giorno, a superarli U_U.
Io ho voluto provare a raccontare di questo, di pregiudizi stupidi e infantili, che ci sia riuscita o meno, almeno ci ho provato ^^.
Grazie per l'impegno e il tempo speso per leggere la mia storia, mi piacerebbe riceverla come recensione se fosse possibile :D
Alla prossima ♥
[Modificato da Cendrillon89 22/12/2016 09:33]