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Tamyl incontra Rawel

Ultimo Aggiornamento: 07/07/2016 15:55
05/07/2016 18:45
 
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RAWEL [Est. Tempio] Vaga da sola da notti e giorni interi, non ha trovato ciò che cerca o meglio non ha trovato coloro che avrebbe desiderato vedere. Si avvicina al Tempio ogni giorno ed ogni giorno si siede lì su quel muretto del giardino, come una mendicante in quell'abito scuro che le stringe la vita sottile e magra. Il tempio cambia colore e lei lo osserva. Non può che mirare quella soglia per molti motivi, soprattutto perché i suoi genitori si sono proprio innamorati su quella pietra e sotto questa Dea. Le orecchie a punta le tiene nascoste in quei lunghi capelli color dell'onice, lucidi e particolarmente splendenti che mettono in risalto il biancore della sua pelle liscia. Sta mollando la presa sull'idea di tornare al tempio, questo posto forse è stato un errore, forse non è qui che la Dea la starebbe attendendo. Alla cinta v'è il sacchetto di rune, quello prezioso, quello che le ha lasciato in ricordo Jehny. Negli occhi di Rawel v'è solo il silenzio e quel gracchiare strano di corvi neri che sembrano sempre artigliarle l'anima.

TAMYL Camminavo senza meta in questa nuova terra, quando notai in lontananza, su un'altura, una strana costruzione dalla forma di un antico tempio greco o celtico, checchessia. Così decisi di raggiungerlo, più per curiosità e svago, che per altro. Dopo una lunga camminata in salita, eccomi dunque davanti a questa costruzione che mi aveva attirata a sé. In piedi, innanzi all'ingresso dell'edificio, mi domando chi ci possa vivere e soprattutto chi sia la divinità che adorano. Imbambolata rimiro l'edificio sotto il caldo sole pomeridiano, che fa rilucere di bellezza il mio abito bianco e dorato, retaggio del mio nobile passato.

RAWEL [Est. Tempio] L'aria è calda, sembra arrivare da molto lontano, le sembra portare voci, notizie, oppure fantasmi. I suoi Demoni tutti in fila e tutti tesi per dimostrare a lei stessa di essere diversa, oppure reietta, vagabonda. Tutto e nulla. Una corrente tiepida le smuove una ciocca di capelli, ma è l'unico balzo, la cosa viva che respira in lei. E' seduta ed è statuaria, ha il capo abbassato, il viso nascosto, potrebbe guardarsi la punta dei piedi, sembrare finta. Il vento le fa librare anche i lembi della veste nera, ogni parte piccola di Rawel è aggrappata a taciti silenzi. Tiene entrambe le mani appoggiate al muretto sul quale è seduta, non c'è molto da dire anche se avverte la presenza di qualcuno giungere da fuori il tempio. Sarà solo in quel momento che solleverà appena il viso.

TAMYL Un calda follata d'aria m'investe, facendo frusciare la mia lunga gonna e scompigliando alcune ciocche nere, che riporto subito dietro l'orecchio. Avanzo lentamente verso l'ingresso, oltrepassandolo, ritrovandomi in una sorta di giardino. Mi guardo attorno esterrefatta: non avevo mai visto un giardino dentro una specie di tempio. Mi domando il perchè di questa strana costruzione e non trovo risposta. Ripeto, non ho mai visto una cosa simile in nessun altro luogo. Se solo ci fosse qualcuno a cui domandare, pensai tra me. In quel momento, notai una figura seduta su un muretto. [Salve] dissi, avviandomi verso di essa.

TAMYL SCUSA UNA DOMANDA... MA CHE E QUELLA SCRITTA CHE METTI ALL'INIZIO DEL TUO TURNO?

RAWEL [Est. Tempio] La voce dell'altra è chiara ed è presente. Rawel si desta da un sogno, perché per un po' socchiude e stringe le palpebre in quel modo particolare di chi ha rotto sì il silenzio ma anche quel vetro di cristallo che la tiene lontana dagli altri. Questa figura la disturba in parte, ma del resto non può evitarla. [Sid] risponde, ripete il medesimo saluto che le è stato rivolto dagli abitanti dell'isola.. Non dice altro, anche perché non ha realmente nulla da dirle, la guarda e basta e stringe le dita sulla pietra per poi farle scivolare via da lì per incrociare le mani al grembo. La fissa adesso, tiene il viso alto per via dell'altezza di posizione delle due e la tiene così in quello sguardo chiaro pieno di insidie però.

TAMYL Notai l'atteggiamento un po' chiuso della donna in nero, ma non ci badai. Ciò che mi colpì davvero fu il modo con cui rispose al mio saluto. Mi avvicinai e con nonchalance mi sedetti alla sua destra. Inarcai la schiena, respirando a occhi chiusi, poi mi voltai verso di lei con un sorriso dipinto sulle labbra, come avevo imparato a fare a corte. Sì, in passato fui dama di compagnia di nobildonne che mi istruirono alla perfezione tramutandomi da umile contadina orfana in donna degna di presentarsi a corte, seppur priva di titolo. Ma questa è un'altra storia. [Non ho capito bene cosa mi hai detto. Sarebbe un saluto?] dissi curiosa portando l'indice alla bocca [Non ho mai sentito qualcosa di simile nelle terre da cui provvengo]


TAMYL LETTO ORA LA MISSIVA. GRAZIE PER LA SPIEGAZIONE. :)

RAWEL [Est. Tempio] Non ha voglia di parlare, non ha voglia nemmeno di stare ad ascoltare, non ha voglia di niente se non di se stessa, di quella linfa che la penetra oscura e crudele, cattiva da farla sembrare priva di un cuore, anche quando un cuore Rawel nel petto ce l'ha. E lei lo sente, lo sente pulsare spesso, spesso gli parla e gli chiede cosa deve fare, perché lei non lo sa. Flette il capo sulla spalla destra, piega di poco il collo in avanti, in una posa che sa di innaturale. [Si dice Sid] sono brevissimi suoni che sgorgano dalla bocca della mezza e sono parole senza suono alcuno. [Un saluto di Avalon] non perde le parole, nemmeno quelle che raccoglie tra i denti. [Io non posso aiutarvi, non sono che una viandante, non conosco questo posto] smorza un po' gli angoli della bocca, quasi volesse invitare l'altra a lasciarla in pace, a chiudere quella conversazione ancora prima che possa esser detta nata.

PERSO PEZZO – UFFA ;-(

RAWEL [Est. Tempio] Tamburella con le dita sui dorsi rispettivi, non può che guardarla, perché le si para innanzi e vede solo lei. Questa sconosciuta che svela le sue orecchie e Rawel le vede benissimo. Rimane per un lunghissimo istante a fissarle, sono come le sue. Diverse ed appuntite, sono spettrali per lei, per lei che le ha odiate tanto e tanto le ha nascoste, come in questo momento, sotto la cascata nera dei suoi lunghi capelli. [Tu… ] mormora [sei…] socchiude le labbra per un lungo altro momento [come me?] E' chiaramente una domanda, non è affatto un'affermazione in corso o una richiesta di chissà cosa. Andrà molto lentamente a sollevarsi dal muretto, mentre sembra non badare più alle rosse mura del tempio. Fa che alzarsi, muta. Senza una parola, senza quei vetri di parole. Senza nulla di lei, solo quell'immagine di ragazza apparentemente ventenne per gli umani.

TAMYL [Est. Tempio] [Come te? In che senso?] ribattei stupita dalla sua reazione. Non capivo cosa volesse intendere con quelle parole, o semplicemente desideravo qualche dettaglio in più. Poche parole mi uscirono dalla bocca, mentre i miei occhi nocciola la fissavano in cerca di spiegazione.

RAWEL [Est. Tempio] Non è straordinario incontrare qualcosa che somigli a noi, qualcosa di più di un semplice specchio in cui Rawel potesse riflettersi senza confronti, nemmeno ombre accanto ad ella. Questa persona che le sta di fronte è qualcosa di similare ad ella, ma forse, forse la mezza corvaccia si sta sbagliando, forse sta prendendo un abbaglio, o forse è solamente stanchezza quella che le batte negli occhi. Decide di rivelare anche lei il suo segreto, ma no… non è un segreto, è ciò che la rende assente, diversa, del tutto spiacevole agli occhi umani, prettamente umani. Solleva le mani ai lati delle tempie e con le dita, in un dolce quanto lento movimento, sposta le ciocche ai lati del viso, fino a ritirarle indietro e sistemarsi anche lei i capelli dietro le orecchie. Così ora saranno visibili e per un istante Rawel abbassa gli occhi, nuda e spogliata, solo in questo modo, molto probabilmente.

TAMYL [Est. Tempio] [Anche tu hai le orecchie strane come le mie?] mormorò sconcertata da quella visione [Credevo che fosse solo un mio problema... e invece... in queste terre strane, vengo a scoprire che non è così]. Parlai a lei, ma quelle parole erano più un pensiero detto ad alta voce che un asserzione. Fino ad ora credevo di essere l'unica umana con tal difetto e invece mi sbagliavo. Sorrisi come un ebete e l'unica cosa che dissi in aggiunta fu una domanda ripetitiva [da dove vieni?]

RAWEL [Est. Tempio] Il ghiaccio freddo negli occhi di Rawel si tramuta in una strana certezza, sa e non sa di questa ragazza ma le fa celermente scuotere il capo come se qualcosa di sbagliato ci fosse ed esistesse tra quelle parole. [Tu non sei umana] mormora abbassando le braccia lungo i fianchi e permettendosi di nuovo un passo indietro. [Non è un problema è il nostro sangue] scocca quelle verba come se non ve fossero di più vere e sincere per lei. [Tu non sai cosa sei? Non ti sei mai chiesto davvero cosa scorra nelle tue vene?] è decisamente fresa, distaccata nel modo di fare e di esprimersi, ma sembra raccogliere un certo fuoco nero che le scuote l'anima. Si guarda intorno, per non guardarle l'altra più a lungo. [Mezza umana e Mezza Elfa, lo sai che cosa vuol dire?] è feroce ma lo è anche senza spalancare le fauci tese. [Io vengo da un piccolo paese e non è più quella la mia casa, sarebbe inutile ora rivangare il dove vengo e il dove sto andando.] Amara. Amara come le piume nere che le invadono lo spirito.

TAMYL [Est. Tempio] Spalancai la bocca meravigliata dall'atteggiamento poco cordiale dell'interlocutrice, ma non solo. Anche le sue parole la colpirono. Le aveva detto chiaramente: non sei umana... sei mezza elfa e mezza umana. Paole che mi risuonarono a lungo nella mente prima che io potessi risponderle adeguatamente e con dovuto contegno. Avrei rischiato di essere troppo dure con lei, dicendo esattamente cosa stessi pensando davanti a quel suo atteggiamento. Era meglio evitare, mentenendo un atteggiamento sobrio. [Stai dicendo che sono un mezzelfo?] dissi retoricamente [Credevo fossero solo una leggenda. Nelle terre da cui provengo, il continente, non se ne sono mai visti.] La guadai dritta negli occhi [E come ti ho già detto sono orfana. Non ho mai conosciuto i miei genitori, ne tanto meno le mie origini... come ti ho già detto.] Sottolineai con il mio tono le ultime parole. Ma quella rivelazione mi aveva davvero sconvolta. Pensavo di essere un'umana e invece... a quanto pare... mi sono sempre sbagliata. [Ditemi il vostro nome mylady] dissi alzandomi in piedi, sostenendo il suo sguado amaro [e io vi dirò il mio].

RAWEL [Est. Tempio] Avvertirebbe quella stizza nell'atteggiamento di lei, ma in fondo a Rawel non importa di smuovere alcune maligne o benigne sensazioni innanzi ad ella, anzi, a lei poco importa. Si concentra solamente su quella parole, povere ancora dell'altra [Esistono gli umani ed esistono gli elfi, tu sei questo, ibrida, a metà, non sei pienamente una cosa, ma nemmeno l'altra. Come hai potuto non accorgerti che sei diversa…? Quanti anni hai tu? Quanti anni ha l'umana e quanti l'elfa?] le viene da ridere, ma trattiene gli angolo della bocca arricciandole le labbra [sei inconsapevole, mezzelfa… è questo potrebbe divenire un problema. Devi conoscere la tua razza e ciò che ti rende diversa dagli altri che non sono te, che non sono come te] Non è amabile, ma è molto vera, in ciò che esprime e nel modo in cui lo starebbe facendo con lei. [Mi chiamano Corvo Oscuro, un altro nome se lo vuoi è Rawel] marmorea, scura e quasi infernale.

TAMYL [Est. Tempio] [Allora... ti chiamerò semplicemente Rawel!] dissi pacata, trattenendomi davanti al suo atteggiamento apparentemente ostile [Io mi chiamo Tamyl]. Portai una mano al petto e aggiunsi [Tamyl Von Cavendish. Come avrai compreso, provengo dalle terre germaniche.] Riportai la mano lungo il fianco e valutai, attentamente quali altre parole usare, per riallacciarmi alle sue parole così pungenti. Rimasi in silenzio per un po', dopodiché ripesi la parola [Dunque sarei un ibrida... una creatura leggendaria... ibrida. Ora mi spiego molte cose, certe strane abilità che ho e di cui non ho mai parlato con nessuno per timore di incuter lor paura ingiustificata. Mi chiedi l'età, ma non la so. La duchessa mi diceva che da quando dimoravo con lei non era invecchiata di una virgola. Per lei ero sempre una stupenda ventenne, anche se gli anni passavano... ma la mia età reale non la so... forse anche perchè da piccola persi la memoria in seguito a un incidente... ma tutto questo non è motivo di risa] la fissai. Avevo visto quell'accenno di riso sulle sue labbra e con le mie parole volevo fargli capire che non mi era sfuggito [Comunque credo che tu ne sai molto sulla razza a cui anch'io appartengo. Spiegami... illustrami... dimmi quale potrebbe esser la mia età. Attendo]. In silenzio, mi risedetti e attesi.

RAWEL [Est. Tempio] Decide di rimanere ancora un poco lì, poi lascerà quella stazione, per tornare domani, e dopo domani ancora, finchè non incontrerà una sacerdotessa, oggi sembra non essere stata ancora fortunata. Si siede quindi, piccolissimi movimenti sterili. [Sembri come me, potresti avere quasi 90 anni ed apparire molto giovane come vedi, un mezzelfo vive più a lungo di una semplice esistenza umana. Ora lo sai e comprenderai che vedrai gli altri umani invecchiare rapidamente e abbandonarti, moriranno e tu vivrai ancora.] non sorride più, nemmeno su quell'onda sarcastica di poco prima [Io ho un udito molto sviluppato ad esempio e non mi serve molto dormire] lascia che l'altra possa ascoltarla per poi concludere [Io non ho mai conosciuto mia madre, lei era un'elfa ed era una sacerdotessa di questo tempio] si volge di poco verso le mura che sembrano lentamente mutare ancora colore, indica l'edificio e torna a guardarla.

TAMYL [Est. Tempio] [Ci sono altri come noi?] domandai, cercando di capire se noi due erano le uniche oppure no. L'unico pensiero che mi passò per la mente, fu quello di dover metabolizzare una notizia così sconcertante, piovuta dal cielo in quel momento. Assorta, persi qualche parola di Rawel, ma le ultime mi rimase impresse. [Tua madre era una sacerdotessa in questo Tempio che non ha eguali al mondo? Dunque sai quale divinità si veneri in queste terre?] fu l'ultima domanda che le posi, prima di lasciarla nuovamente parlare.

RAWEL [Est. Tempio] Asserisce con poca convinzione dopo tutto [Forse non siamo le uniche dopo tutto] si solleva in piedi e la guarda con meno acredine del resto [Una sacerdotessa di questo tempio della Dea, ma è stato molti anni fa, ora sono qui perché ho fatto una promessa e voglio sapere qual è il mio destino] c'è qualcosa che sfuma tra ciò che dice e il modo in cui la guarda adesso. [Io vado via, se vuoi torno qui tutti i giorni] poi non sa più cosa dirle, la lascia sola e le dispiace anche, ma è un modo suo per farle intendere che le potrebbe far piacere rivederla. [Ricordati… il Sid] le sorride poco ma lo fa. Poi ascolterà quello che le rimanda e lascerà anche oggi quel muretto per scendere alla cittadella.

TAMYL [Est. Tempio] Alle parole di Rawel sorrisi. Un sorriso sincero, non uno di circostanza, che imparai a mimare per apparir gioviale alle corti nobiliari. Sorrisi sinceramente e dissi [Spero tanto che tu abbia ragione!]. Ora sapevo che un motivo per cui mi sono risvegliata sulle sponde di quest'isola c'era ed era riscoprire me stessa. Chi sono io davvero. Pochi attimi ancora e Rawel, mi salutò. Si alzò. Alcune parole ancora e poi la vidi scomparire lungo la via che avevo percorso per raggiungere questo posto. [Arrivederci, Rawell] le dissi accompagnandole con un gesto chiaro della mano. La guardai scomparire, mentre io rimasi lì a rimirare quell'edificio religioso così strano e diverso dal solito.
05/07/2016 18:46
 
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Spero vada bene così... Rawel mi ha dato il link del forum e mi ha detto dove mettere la giocata che mi ha fatto salvare.
Se c'è qualcosa che non va ditemelo :)

Buona serata.
07/07/2016 09:48
 
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manca solo un piccolo riassuntino della giocata e un consiglio, nei salvataggi evita di salvare anche i messaggi tra voi ed evita, on game, di mettere delle frasi in off, usa lo strumento sussurra o le missive. [SM=g27823]


Master Alias




07/07/2016 15:55
 
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Re:
ALIAS.ALIAS, 07/07/2016 09.48:

manca solo un piccolo riassuntino della giocata e un consiglio, nei salvataggi evita di salvare anche i messaggi tra voi ed evita, on game, di mettere delle frasi in off, usa lo strumento sussurra o le missive. [SM=g27823]



Ok grazie [SM=g27835] ... ma cos'è lo strumento sussurra? [SM=g27825]



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