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[ Fortezza Ancestrale ] - [ La Falena Rossa ] - [ok]

Ultimo Aggiornamento: 07/07/2016 09:50
01/07/2016 12:37
 
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Sylhel, Alexandra
Riassunto: Alexandra, con due cesti di vimini, si reca nel Giardino e s'avvicina all'albero tutti-frutti, che stavolta ha dato un'ottantina di mele dalle dimensioni doppie rispetto al normale, per raccogliere i frutti e portarli nelle cucine e ghiacciaia. Sylhel la raggiungerà, e chiederà delle informazioni in merito a quell'albero, scoprendo che è nato dalla magia ed è capace di dare in tempi brevissimi diversi tipi di frutta. Chiederà di poter portare una di quelle mele dalle sue sorelle di razza, per poterla piantare, ed Alexandra la avvisa di fare attenzione per via dell'equilibrio naturale, che potrebbe venir leso dall'eccessiva presenza di quelle piante, e la fata concorda. All'improvviso il potere degli antichi si manifesta, e rendono la Bean Sidhe un'Apprendista di Magia, facendogli dono di un medaglione con cristallo di rocca di dimensioni faeriche. Alexandra infine chiederà a Sylhel di piantare un solo seme, fintanto, promettendole di insegnarle a scoprire le proprietà non tangbili delle piante e non soltanto, così da tenere la situazione sotto controllo.

Commento: Giocata molto bella ed emozionante, finalmente abbiamo un'apprendista, yeee! p.s. esito di master Yawp.

Motivi (***):

Ho già chiesto a Kubren di dare il simboletto a Sylhel, quindi chiedo solo una cosa.

- Sylhel prende una mela dell'albero tutti-frutti con sè per piantarla.

Link scheda dell'albero: Clicca qui!

Intanto vi chiedo di approvarne il possesso, così avete anche il tempo di pensarci e discuterne fra voi. Se volete mi rendo disponibile a un consulto, avendo ideato io l'albero e la/le quest da cui è tratto. Grazie in anticipo!







SYLHEL [giardino] Da molte notti questa piccola creatura non lasciava i suoi bui nascondigli nel bosco oscuro o al chiuso nella stanza che le è stata assegnata alla fortezza. Non saprebbe dire quanti giorni ha passato in completa solitudine senza mai cercare la compagna di una sorella o di altre creature. Ore e ore a sguazzare nella propria malinconia, rimuginandovi continuamente e versando tante stille argentate dai piccoli occhi neri. Cosa sia cambiato stanotte forse non lo sa nemmeno lei, semplicemente all'improvviso, non appena il sole è tramontato, ha deciso di uscire in uno di quei luoghi dove potrebbe essere facilmente vista. E' il giardino della fortezza il posto prescelto perchè è sicuro e allo stesso tempo abbastanza vicino ai pochi Alti che conosce e alla loro vita. Ha deciso di andare a sedersi sulla staccionata che divide il parco dall'area adibita ad orto, lo stesso posto dove avvenne il suo precedente incontro con Alexandra e Danae. E' appollaiata sul legno, con le ali chiuse dietro la schiena e lo sguardo distratto è rivolto ad un punto vicino alla serra. Come sempre non indossa alcun vestito, solo i suoi gingilli preferiti e il medaglione del drago. In silenzio ascolta l'energia che quel luogo emana e si lascia permeare da essa.

SYLHEL ha ottenuto: 11
SYLHEL ha ottenuto: 69
SYLHEL ha ottenuto: 8

ALEXANDRA [[Giardino]] E’ una piacevole nottata estiva, e la maga dopo una lunga giornata trascorsa fra biblioteca e sotterranei ha deciso di raggiungere il giardino interno della fortezza, per rilassarsi. Le gambe sono fasciate da delle brache color castagna, di cuoio morbido e ben sagomato, che si perde in neri stivaletti di pelle. Il busto è cinto da un corpetto castano e nero, giromanica e con una scollatura tale da mettere in evidenza i seni pieni, senza tuttavia apparire indecente. Al collo svetta un pentacolo d’argento con un corvo ben lavorato e una luna crescente in esso incastonato, sulla parte superiore. Ai fianchi, sulla cintola, v’è sempre sulla sx il suo più affilato e fido pugnale, il cui gemello è nascosto nella tasca interna dello stivale dx, mentre a dx della cintola ben allineati i soliti veleni (Coagulox(2x), Clotho, Elysium, Scatter, Igniferum) e pozioni magiche (Inganno, prolungamento, invisibilità, ascendente, fortuna) riposti in due file parallele e in ordine alfabetico da sx a dx. Porta fra le mani un paio di ceste in vimini piuttosto capienti, e sembra volersi avvicinare a uno strano albero. Il fusto è spesso, nero come la pece e sembra quasi dato dall’unione di più rami intrecciati fra loro che non un unico tronco. I rami grandi e ampi, le foglie larghe che terminano a punta, molto innervate e colme della linfa che gli donano un caratteristico color rosso sangue, molto intenso. Ma, quello che potrebbe stuzzicare ancora di più l’interesse, è che ai suoi rami sembrano appese delle… Mele? Stranamente grandi.

SYLHEL [giardino] Resta immobile sulla straccionata, gli occhi vacui restano socchiusi. Tutto, che sia vegetale o animale o semplice roccia, emette energia e lei la lascia fluire dentro di sè facendola sua e restituendola sotto forma di sentimento in un continuo dare e avere. E' questa in fondo l'essenza di una fata. Grazie all'ascolto coglie anche la presenza non lontana di qualcuno, con ogni probabilità uno degi abitanti della fortezza [sensi sviluppati: udito]. I sensi faerici non sono puramente fisici come quelli delle altre creature, ma è un sentire e vedere che ha sempre a che fare con l'energia dell'ambiente e le sue variazioni. Attratta da quella presenza, le ali da falena iniziano a frullare e la fata si alza in volo. Abbandona la staccionata e cerca di seguire la fonte dei rumori. Se vi riuscisse, si troverebbe a volare verso un albero molto particolare come mai ne ha mai visti altri in vita sua. Inutile dire che il suo interesse viene stuzzicato in meno di un attimo. Si tiene ad un metro e mezzo da terra, l'aura sanguigna non trattenuta quindi chiunque potrebbe facilmente notarne il bagliore.

ALEXANDRA [[Giardino]]S’avvicina alla pianta, alta due tre metri ormai, e dopo aver posato a terra i due cesti di vimini, appoggerebbe la mano sul tronco dell’albero. Non potrebbe far a meno di percepire la sua durezza, pari e superiore al mogano, e la levigatezza dei rami che ne formano il fusto principale. E’ incredibile che esista una pianta simile, ancora si chiede come possa esser possibile, ma da quel che s’è fu la shalafi a reperire il seme, insieme all’arendal. [Stavolta le mele, eh?] mormora, a bassa voce, mentre andrebbe a sollevare maggiormente il capo per rendersi conto di quante mele ci siano da raccogliere questa volta. Non ha ancora trovato il tempo per osservarne per bene la fioritura, ma è a conoscenza di quando accada e di cosa poi venga fuori. Non si accorge di non essere sola. I lunghi capelli ramati, raccolti in una treccia che raggiunge la vita, oscilla mentre la maga inizia a raccogliere i frutti, pronti per esser staccati dall’albero madre, e questo accade con una facilità assoluta, perché vengono via come se la pianta non attendesse altro. Obiettivamente sa che è così, perché non durano più di qualche giorno prima che cadano a terra. Le mele sono piuttosto grandi, potrebbe notare Sylhel, almeno il doppio del normale, ed hanno un aspetto sano, invitante tanto quanto lo è il loro profumo. Peccato che… La pianta non sia assolutamente un melo.

SYLHEL [giardino] Si avvicina all'albero sconosciuto e di conseguenza ad Alexandra che però le da le spalle. Lo sguardo non può fare a meno di correre dalla corteccia, ai rami e ai frutti dell'albero cercando di cogliere ogni dettaglio. Il colore così scuro in parte le ricorda la sua dimora nel bosco oscuro, ma la somiglianza si ferma a quello. Non sembra nemmeno esserci un tronco solo ma una specie di intreccio. Lo stesso colore delle foglie è decisamente inusuale per non parlare delle gigantesche mele. La banshee sulle prime non si rende conto di non essere stata notata dall'Arcimaga, dimenticando che gli Alti non hanno una sensibilità come la sua. La donna mormora qualcosa e la fata da per scontato che quelle parole siano rivolte a lei. [Mele... cosa?] chiede perplessa ripetendo l'unica parola che ha capito. La vocetta, dopo tantissimi giorni in cui non è stata mai usata, suona ancora più roca e stridula del normale. Cerca di portarsi vicina ad Alexandra, portandosi in volo a circa 1 metro da lei e poi fermandosi a fluttuare a mezz'aria. Lo sguardo passa dalla donna ad un grosso frutto che le penzola vicino. [E' un melo?] la domanda le sfugge dalle labbra praticamente subito. Niente convenevoli, niente cortesie inutili da Alti ma solo i modi diretti che userebbe con le sue sorelle.

ALEXANDRA [[Giardino]]La vocina bassa della bean sidhe la farebbe sobbalzare, e forse solo il gelido sangue nordico che le scorre nelle vene le eviteranno di saltare nel vero senso della parola, dato ch’era totalmente assorta nel suo compito di raccolta mele, che la vecchia Dierna potrebbe ben pensare di utilizzare per le conserve, e magari una parte andranno in ghiacciaia. [ Sylhel…] mormora, girandosi quanto basta per poterla intercettare con lo sguardo. [ Ben trovata. ] aggiunge, dopo poch’istanti, mentre si guarda attorno per rassicurarsi che non vi siano altri abitanti od ospiti della fortezza in giro per il giardino, quindi tornerebbe su di lei. [ Non è proprio un melo. E’ una pianta unica nel suo genere, generata da chissà quale magia. ] gli spiega, senza entrare nei dettagli finora. Appoggerebbe le mele raccolte nel cesto di vimini, facendo attenzione a non farle battere contro di loro con troppa violenza, e si rialzerebbe, per andarne a prendere altre dalla pianta magica. [ Molto strana, vero? ]

SYLHEL [giardino] Non fa caso al sobbalzo della Maga, ma quando questa si gira verso di lei, la fata le si avvicina di più cercando di portarsi al suo fianco, sempre rimanendo sospesa a mezz'aria. I suoi movimenti non costano fatica e nemmeno il continuo frullare delle ali perchè per una fata spostarsi è solo una questione di volontà. Ascolta con attenzione e curiosità la spiegazione di Alexandra riguardo a questa strana pianta, ma quando viene nominata la magia come origine dell'albero gli occhietti della banshee si spalancano. Si volta a fissare l'Alta e non nasconde in nessun modo la sua sorpresa. [Magia...?] chiede ancora [Intendi dire che... che non è come... gli altri alberi? Che non è nato da un seme e cresciuto grazie alla pioggia e il sole?] resta qualche secondo in silenzio, mentre lo sguardo va all'albero e poi di nuovo al volto di Alexandra. [Forse è strano... ma io non conosco tutti gli alberi del mondo... se ci fosse un posto dove di questi ne esistono tanti... non sarebbe più strano... o no?] risponde. Poi, sempre in volo, cerca di avvicinarsi al fusto dell'albero e appoggiarvi su entrambe le piccole mani grigie. Cerca di ascoltare l'energia della pianta e entrarvi in sintonia facendo pulsare il proprio cuore energetico in armonia con essa. Cerca di fare conoscenza con l'albero, in sostanza.

ALEXANDRA [[Giardino]] [ E’ nata da un seme, ma quel seme non viene da alcuna pianta. Ha semplicemente cominciato a esistere, per via di una magia di cui sono state vittime dei maghi, ma è cresciuto nutrendosi della terra, della pioggia e del sole. C’è anche un’altra pianta, unica, e dei funghetti mai visti e da studiare ancora. Gli altri semi che son venuti fuori sono invece piante normali, alcune molto rare e che non resistono a questo clima.. Perciò le teniamo nella serra laggiù. ] gli spiega, poi annuisce alla sua teoria, molto intelligente come risposta, ma rispecchia una naturale ingenuità di cui le fate sono custodi, e le fa accennare d’istinto un sorriso, leggero, a malapena visibile. [ La particolarità di questa pianta è che ogni settimana fiorisce e dà frutti.. Sempre diversi… Di dimensioni e numero variabile. Una volta sono uscite fragole grandi come la mia testa, te l’assicuro. ] e parlare di frutti rossi, quando lei ha una testa del medesimo colore, potrebbe risuonare non poco divertente. Appoggerebbe con cura le mele raccolte nei cesti. Ad occhio sulla pianta ce n’erano una ottantina circa, quindi riprenderebbe a raccogliere le altre, sfruttando la luce della luna decrescente.

SYLHEL [giardino] La sua linfa vortica e il cuoricino pulsa in sincrono con l'energia dell'albero. E' un continuo scambio fatto di emozioni e sensazioni, un momento di profonda comunione in cui due creature figlie della natura fanno conoscenza tra loro in un modo del tutto particolare. Per quante informazioni possa ricevere da Alexandra, una fata non potrebbe mai dire di conoscere qualcosa senza prima aver fatto tutto questo. Durante questo scambio però la banshee non manca di ascoltare la Maga. [Vittime... ha un suono negativo... Vuol dire che per nascere ha dovuto fare del male ad alcuni maghi?] chiede ancora. Non ha paura di porre continuamente domande perchè non teme di essere giudicata, del resto tra le fate non esistono giudizi. [Un albero che fa frutti tutte le settimane... nutrirebbe tutti gli uccelli del bosco...] osserva [Se ci sono semi in queste mele... vorrei portare qualcuno con me...] volge uno sguardo interrogativo all'Arcimaga chiedendole implicitamente il permesso. Sa bene che tra gli umani non si possono prendere le cose come nulla fosse, nemmeno i frutti. In silenzio poi vola verso uno dei frutti più vicino e cerca di andare ad afferrarlo, anche se ciò dovrebbe implicare di andarlo letteralmente ad abbracciare con tutto il corpicino viste le dimensioni. C'è solo da sperare che non sia troppo pesante per lei dato che sta per staccarsi... [Ma aspetta... una settimana è tanto o poco? Cioè... so che è tempo... ma...] non capisce del tutto e non teme di ammetterlo.

ALEXANDRA [[Giardino]] [ No, no. Sono stati diciamo ‘soggetti’ a una magia, ma non hanno sofferto da che mi hanno raccontato. ] mormora, in risposta al suo quesito. Non furono molto precisi nel raccontare l’evento, hanno spiegato che i frutti sono usciti dalle loro labbra, ma non come siano caduti vittima di quella stranezza magica. Sì trova un attimo in difficoltà, come può spiegarle che normalmente i meli danno frutti una volta l’anno, e invece quella pianta li dà per cinquantadue volte nell’arco annuale? E’ cosciente del fatto che non hanno il senso del tempo, e parlare di matematica è ancora più complesso. [ Una settimana è pochissimo, davvero poco. E i meli fanno frutti solo una volta l’anno. ] Una breve pausa [ Guarda bene quanti frutti ci sono su quest’albero. ] sussurrerebbe poi, presa da un’illuminazione. Ne dovrebbero essere rimaste giusto una cinquantina, dato che una parte le ha già raccolte. [ Pensa che una mela sia quello che dà una pianta di melo. Bene, ora guarda quante mele sono rimaste attaccate ai rami, queste rappresentano quelle che può dare questa pianta magica nello stesso tempo. Sono molte, molte di più, vero? ] domanda. Se non lo comprende così non sa come altro spiegarglielo. E’ un esempio molto visivo e facile da intendere, dubita che avrà dei dubbi al riguardo. [ Non posso dirti se dai semi di queste mele cresceranno piante come questa.. All’interno abbiamo già visto in passato che i semi sono quelli di Melo. Ma possiamo provare… Tuttavia ricordati, Sylhel, dell’Equilibrio naturale. Troppe piante come queste non potrebbero alterarlo? ]

SYLHEL [giardino] Con un piccolo sforzo, come se la pianta stessa volesse fare dono dei suoi frutti, la mela si stacca e la fata si ritrova a dover sorreggere da sola il peso dell'immenso frutto. Ci vuole uno certo sforzo di ali e volontà per non finire a terra assieme alla mela e comunque qualche decina di centrimetri di quota si ritrova a perderla lo stesso. Lentamente e con attenzione la banshee prova a portare il frutto al cesto. Ci arriverebbe sopra appena in tempo prima che la mela le sfugga dalle braccia e cada pesantemente in mezzo alle altre. Una smorfia le attraversa il visetto grigio, forse non è stata una buona idea cimentarsi con qualcosa di così grosso. Lo sguardo torna alla chioma dell'albero quando Alexandra tenta di spiegarle quanti frutti possa produrre il melo magico in un anno. La banshee non conosce i numeri ma certamente distingue il poco dal molto. [Sì... è tanto] risponde mentre ci pensa su [Ma tanto tanto] è l'unico modo in cui riesce a esprimere la sua comprensione. [Vorrei provarci...] risponde poi [Troppe non andrebbe bene... Ma posso vigilare perchè non lo diventino, vero?... Troppi frutti poi potrebbe voler dire troppi uccelli... e troppi uccelli farebbero sparire tutti i frutti poi... E alla fine non ci sarebbe più niente] tace poi.

La notte è chiara, limpida. Le stelle in cielo brillano più del solito, essendo poco ostacolate dalla luna ch’è ridotta ad una sottile falce, sinistra e sensuale allo stesso tempo. Il vento è leggero, e lì protette dalle quattro mura della Fortezza, è quasi irrilevante nel suo tocco. Nel giardino poco distante s’ode la melodia di qualche creatura che vi ha preso dimora da qualche anno a questa parte, e ch’ora osserva la maga e la fata parlare fra loro. Ma non ci son soltanto creature viventi in quel luogo, stanotte. Un’impercettibile entità prende spazio e forma attorno a loro, compattandosi sino a divenire una nebbiolina d’una tonalità rossiccia che s’armonizza perfettamente al colore dell’aura della bean sidhe. [Equilibrio… Equilibrio… Equilibrio… ] mille voci, giovanili, vecchie, maschili, femminili, risuonerebbero nel luogo. Voci gentili, dure, aggressive, placide, amorevoli, rigorose. [ Equilibrio… Equilibrio… Equilibrio… ] ancora continuano. L’aura si raccoglierebbe attorno alla figura esile della fata, che riesce a prendere fra le braccia quella grande mela, che per una qualche strana magia inizierà ad esser leggera, come una piuma. [ Equilibrio è tutto … Equilibrio è l’unica via… Equilibrio diventerai… Sylhel… Falena rossa… ] E con queste parole, che artigliano e carezzano il suo animo piangente, la nebbiolina scatterà, prendendo a condensarsi attorno al suo collo. E una volta che la luce sarà svanita, un pentacolo di misura faerica apparirà al suo collo, con un cristallo di rocca incastonato al suo interno.

[PLAY, TURNI: SYLHEL, ALEXANDRA]


SYLHEL [giardino] La mela, prima che la fata la lasci cadere, prende ad essere improvvisamente leggera come una piuma. La banshee non può che essere sorpresa da questo cambiamento repentino che le permette di tenere tra le braccia quel grosso frutto, ma non è la cosa più particolare che sta capitando in questo momento. Qualcosa inizia ad addensarsi attorno a loro, una specie di presenza che prende la forma di una nebbiolina rossa esattamente come la sua aura. Ci sono delle voci nell'aria, tantissime che parlano insieme, con tutte le tonalità e tutti gli stati d'animo esistenti. Pronunciano un'unica parola: Equilibrio. La stessa parola su cui vertevano molte delle conversazioni avute con i maghi, un concetto che in questi tempi ha avuto modo di approfondire e capire. E' ciò che ha dichiarato di voler servire e che ora la sta chiamando. La nebbiolina si addensa attorno al suo collo e prende la forma di un ciondolo con un cristallo trasparente. E riceve un nuovo nome, Falena rossa. La fata apre la boccuccia ma non ne esce nessun suono. Come esprimere l'agitarsi di emozioni dentro di lei? Non è in grado di provare felicità e allo stesso tempo non può restare insensibile a questo importante momento. Ciò che per un attimo può sperimentare è unicamente l'assenza di dolore, una pace transitoria ma a cui lei si aggrappa con forza. [Lo sarò... lo prometto...] risponde con un tono strano che, per una volta, non sa di dolore.

ALEXANDRA [[Giardino]]Ed ecco che, inaspettatamente, la presenza degli antichi si manifesta sotto forma d’una rossastra aura di colore così simile a quella della bean sidhe. Non ha dubbi che siano loro, li ha percepiti così tante ch’ormai li riconosce quasi istantaneamente. Gli antichi che tolgono, gli antichi che danno. Le loro guide. Il pentacolo con cristallo di rocca appare al collo dell’oscura, e se ne compiace profondamente. Falena rossa. Le si addice come epiteto, sia per la sua natura, sia per il suo carattere curioso ed avido. [ Sì, ma pianta un solo seme per il momento, e scopri cosa crescerà. T’insegnerò a riconoscere le proprietà non tangibili delle piante, e non soltanto questo…] mormora, avanzando d’un passo verso di lei, lasciando da parte la raccolta di mele [ Crescerai, maturerai come quella mela che tieni stretta a te… Apprenderai magie e piegherai gli elementi al tuo volere, o ne richiamerai il potere dalle Gocce, la nostra fonte di potere. Hai un cammino molto lungo e tortuoso davanti a te, ma non sarai sola, lungo il sentiero. ] dice solo questo, non aggiunge nient’altro. Si limita ad osservare la nuova generazione di maghi ancestrali prendere finalmente il proprio posto.

SYLHEL [giardino] Ha la sensazione di aver compiuto il primissimo passo verso qualcosa di molto più grande. Se prima percorrere questa strada era solo una speranza ora sa di aver ottenuto il permesso di imboccarla. E' una sensazione gradevole, la cosa più vicina alla gioia che una banshee potrebbe mai provare. Alexandra le ricorda che sarà un percorso irto di difficoltà e una parte della mente della fata lo comprende bene, solo che l'altra parte non ha proprio voglia di lasciare che questo attimo di quasi benessere venga smorzato prima del tempo. Avrà tutto il tempo dopo, nella sua malinconia, di meditare a fondo sulla questione. [Sì, solo uno... Lo porterò dalle mie sorelle... Loro che sono luce e vita mi aiuteranno a farlo crescere...] dallo sguardo si capisce facilmente che cerca l'approvazione di Alexandra per questo. Non ha ancora chiaro il confine su ciò che può fare di sua iniziativa e cosa no tra gli Alti, meglio chiedere. Ha deciso spontaneamente di sottostare a queste regole dopotutto. [Mi impegnerò... Prometto anche questo... Lo prometto anche a me stessa... anche se non comprendo tutto quello che mi dici...] continua pensando alle Gocce mai udite prima [Un giorno ci riuscirò].

ALEXANDRA [[Giardino]] [ Imparerai, e ci riuscirai. ] le promette, ed è pienamente consapevole di ciò che và dicendo. Ha già insegnato ad una sua sorella di razza e di clan, perciò sa già in che modo insegnarle gli argomenti più ostici e tortuosi. L’esperienza gioca a suo favore, ancora una volta. [ Portalo pure, ma sarà tuo primo incarico di maga ancestrale di supervisionare la situazione, per evitare che si crei disequilibrio. ] sussurra, mentre riprende a raccogliere le mele dall’albero, non ne mancano molte e le ci vorrà poco tempo per riuscire a prenderle tutte. Già sa che l’albero che ha davanti non si riproduce facilmente, come certe piante infestanti, ne è prova che da due anni a questa parte non è nato un solo germoglio ai suoi piedi o nel perimetro del giardino, quindi non dovrebbero esserci problemi in tal senso. [ Capirai, cosa sono le gocce, anzi, presto le sentirai tu stessa.. ] le promette, mentre appoggia l’ultima mela all’interno delle ceste di vimini ed afferrandole con ambedue le mani si muoverebbe verso la porta, accostata, che conduce all’interno della dimora arcana. [ Vieni, ti mostrerò le zone riservate ai Maghi. ]



{{ Alexandra Eleanor Wright di Crysanies }}
- § Regina dei Corvi ~ Hrafnaguð § -
[[ Arcimaga Ancestrale ]]






• [ The magic is in the blood, it flows from the heart. Every time you use it, part of yourself goes with it. Only when you are prepared to give of yourself and receive nothing back will the magic work for you. ] •
05/07/2016 10:02
 
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leggo e torno [SM=g27811]
[Modificato da ALIAS.ALIAS 05/07/2016 10:05]


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07/07/2016 09:50
 
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- Sylhel prende una mela dell'albero tutti-frutti con sè per piantarla.



Un piccolo responso:

All'improvviso Alexandra sente un tocco alla spalla sinistra. vede una luce evanescente e si rende conto di sapere che è Rostha. Da quella luce fuoriesce il medaglione del drago che si allaccia nuovamente al suo collo.

"Vi ho traghettati sino ad ora, ora vi lascio remare, torna ad essere suprema e guida i tuoi figli, hai una seconda scelta"

poi la luce svanisce e Rostha torna fra gli antichi.

Chiedi a Kubren il pannello e i permessi.

Bella la nuova maga!!


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