Vi ricordo di essere il più precise possibile!
LAMPANTI
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"Urla nella notte"
di S.Elric_.
Lentamente s'insinua nella tua mente il dubbio – usurpatore di ragione.
Striscia codardo e in silenzio nel buio della notte, ti penetra nell’anima, infanga i tuoi ricordi.
Arde in te e si trasforma in cieca follia che ti corrode dall’interno, riducendo il tuo cuore a una massa di pulsante vendetta. Riversi il tuo odio in un ringhio gutturale tentando di annullare i tuoi pensieri – fili disconnessi privati di ogni forma di raziocinio.
Bestemmi, piangi, invochi il perdono, ma nulla metterà a tacere l’eco delle
loro urla nella notte, che rimbomba incessante nella tua testa.
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"Schiava superba"
di ValeriaL.
Danza attraverso le mura, superba, ma schiava dell’invisibilità finché nuove richieste spezzano le sue catene. Remota, confinata in un mondo di oggetti perduti o nascosti, segreti e peccati.
Sarebbe fiera di dire che è stata sulla bocca della figlia dell’erudita, se potesse parlare.
Direbbe troppo però, se potesse: si lamenterebbe di quelli incapaci di trovarla nuovamente. Oppure si vanterebbe di avere conosciuto due teste rosse e di averli nascosti più volte.
Direbbe che la figlia invidiosa, quando ancora non era maledetta da quella finta morte, l’aveva chiamata. Aveva aiutato anche lei, era stata generosa; un posto sicuro per nascondere il suo peccato.
Questo non l’aveva, però, salvata dalla sua condanna.
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"Eroe"
di Releeshahn.
Le gocce sulla lingua sono gelide come la morte.
Un presagio? si domanda, incapace di darsi risposta - terrorizzato da quel che potrebbe sentire.
Lo sa, l'ha scelto con una determinata consapevolezza che ha sconvolto anche lui. Eppure, nonostante sia giusto - no, necessario, vitale! - scambiare la sua vita sprecata con pezzo di
Lui, non riesce a sopportare il peso di quel silenzio innaturale, dell'eternità che lo attende sul fondo del lago.
Guardiano in eterno, prigioniero della follia d'un pazzo.
E mentre il dolore di tutti i suoi errori gli lacera mente e anima, uccidendolo lentamente, un pensiero fra tutti lo strazia.
Mio fratello non saprà mai che sono stato alla sua altezza.
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"Il prigioniero liberato"
di Monnalisa1974.
Era libero finalmente!
La possibilità di scorrazzare indisturbato per gli stretti condotti e i corridoi bui, se potevano non dire nulla ad altri, gli davano un sollievo infinito.
Non che avesse una meta, un luogo cui arrivare, ma osservare negli occhi chi gli si imbatteva usando il suo potere, lo rallegrava.
Lasciare una scia di immobilità sembrava essere il suo unico scopo. Gli era anche capitato di uccidere qualcuno, una volta, ma era stato solo un attimo e, sinceramente, sentire quella vocina lamentosa sopra di lui era stata una punizione peggiore della prigionia.
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"L’un contro l’altra armate"
di cloe sullivan.
Ha in sé due anime contrapposte, separate negli intenti ma costrette assieme da una forza più grande di loro, divise nel profondo ma legate da un destino interconnesso.
Una – subdola e infame – è votata a provocare il male, foriera di malessere e dolore.
L’altra – salvatrice – è la sola investita del potere di sconfiggerla, l’unica destinata a contrastarla in una lotta intestina senza esclusione di colpi.
Sono due facce opposte della stessa medaglia, due metà dal sapore difforme, due sfumature diverse dell’arcobaleno: la parte arancione ti farà vomitare, quella viola ti farà smettere!
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"Gennaio, 1994"
di Ester.EFP.
L’hai spiegato, ai tuoi amici, chi sei tu?
Vai in giro come si deve? Il mento sollevato, le spalle coperte, la divisa fiammante, l’aria curata?
Scommetto di sì.
Tuo padre mi ha raccontato di come hai messo a tacere i pidocchiosi del tuo corso.
Tua madre è così orgogliosa: sei il suo tesoro prezioso. Vedrai, ti regaleranno il bolide che desideri.
Dimenticavo: l’hai rivisto, vero, quel Potter?
Quel perdente, lo sfregiato, l’orfanello poverello con cui dividi il tetto e i pasti … Fagli capire chi comanda, mi raccomando.
Tu comandi, chiaro?
Sii il principe del tuo regno, il più forte, il vincitore. Ricorda: il delinquente non è al tuo livello.
Fatti onore.
Baci, nipotino tesorino.
Saluti da Squarta.
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"Risvegli"
di __cory__.
Nei miei sogni tu ricambi veramente il mio amore:
i tuoi occhi sono più sinceri e dolci, i tuoi gesti più spontanei e onesti.
Nessun inganno ti tiene legato a me.
Nei miei sogni io sono una donna più bella e meno insicura:
mi presento davanti a te spogliata di ogni menzogna e debolezza,
vestita solo di desiderio e del calore del tuo sguardo.
Al culmine dell'amplesso gridi il mio nome e il tuo amore per me,
e niente sembra più giusto di così;
a volte mi chiedo se io stia davvero dormendo o se ciò che vedo è la realtà.
Ma all'improvviso apro gli occhi e tu non ci sei.
Io non ci sono.
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"Lithium"
di TheHeartIsALonelyHunter.
Era una gioia ripulire le menti.
C’è un che di sottilmente piacevole, nel movimento lento e concentrato del polso con cui la parola fatale si accompagna, nel tremore delle dita che si stringono febbrilmente attorno alle bacchette prima di compiere il passo definitivo, nel respiro profondo e deciso che accompagna la decisione risolutiva.
Era una gioia sciacquare via anni e anni di conoscenza e di maldestra seduzione, scacciare le ombre di un matrimonio fallito, gettare nel secchio dei ricordi indesiderati, accanto a quel colloquio malriuscito e quel figlio mai nato, la stoica attesa di un marito infedele e la tiepida solitudine di un letto ormai vuoto.
Era una gioia soffocarli nell’oblio.
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"Suggerimenti stilistici"
di Mitsuki91.
"Occhi verdi e lucenti di rospo in salamoia"
Devi inorridire come sto inorridendo io nel comporre questi stupidi versi.
"Capelli neri e lucidi come di corvo in volo"
Corvo simbolo di sventura che manderò a cavare gli occhi al tuo cadavere, non appena ne avrò la possibilità
fisica...
"Vorrei che fosse mio – quale divina gioia! –"
Mio, Potter,
mio, dove potrò strapparti il cuore dal petto e brindare con il tuo sangue.
"L'eroe che ha sgominato del Mago Oscuro il dolo."
Il perché ora non mi sembra importante, ora ciò che preme è che tu muoia; se non nella realtà... almeno di imbarazzo.
Che ne dici, mia cara?
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"Ferito a morte"
di alida.
Ferito a morte nella mia dimora verde, e con raziocinio sconsigliata, resto disteso a terra; né arco né bacchetta mi può aiutare ora.
Non ho più la forza di alzarmi e benché sappia che questa è la fine, la mia tristezza non è riservata alla mia condizione, ma è diretta al fatto che il male, nutrendosi di me, potrebbe vivere… e vivere a lungo.
Mi chiedo se così perderò la mia purezza, ma il mio animo non è corrotto e con quest’unica certezza mi spengo, fissando un cielo scuro e puntellato di un destino che non è più scritto per me.
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"Il diario perduto"
di AlyssaNott.
Entrò nella stanza il più silenziosamente possibile, anche se, essendo l’ora di pranzo, non era necessario. Si avvicinò piano al letto di Harry, come se avesse paura di rompere la strana magia che gli aleggiava attorno. Lasciò scivolare gli occhi sui libri di scuola, e furono proprio quelli a ricordargli il motivo per cui era andata lì. Perché poteva anche essersi innamorata di Harry Potter, ma lui aveva preso il
suo diario e lei doveva ritrovarlo, ne sentiva il bisogno. Poteva quasi sentire quella vocina che la incitava, che la spingeva a rivoltare il letto, a lanciare pergamene in aria. Finché, finalmente, non
lo ebbe tra le mani.
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"Lack of luck"
di Occhi di nebbia.
Ho visto il mio volto, dipinto nel dolore.
Ho afferrato la mia inconsistenza, la mia inutilità, la mia impotenza.
Rabbia, senso di colpa, paura, apatia.
Non sapevo dare un nome al mostro che mi divorava il petto.
Sentivo la sua risata, contava sul mio fallimento.
Sentivo i suoi singhiozzi, temeva la mia morte.
Qualcuno spalancò la porta. Mi voltai di scatto: col cazzo che mi sarei fatto vedere così! Avevo ancora una manciata di orgoglio. Ma era solo lui, quel pallone gonfiato. Sapevo gestirlo. Un incapace con un tremendo culo. D’altronde, così sta al mondo, con la fortuna. E io avevo finito la mia scorta da un bel pezzo.
“AVADA KEDAVRA!”
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"Like a bolt through the fire"
di Fefy_07.
C’è confusione: schiamazzi, boati, urla. La differenza con il dormitorio, immobile e deserto, mi lascia spaesata quasi quanto la sensazione di volare da sola.
Quando riconosco la presa sicura, mi sento meglio: qualsiasi forza mi abbia trascinato qui, è stato il mio padrone a evocarla.
Sfrecciamo a gran velocità, tornando spesso nella stessa zona, ma allontanandoci sempre di colpo. Percepisco ringhi e calore; sono molto vicini, tanto che coprono la cacofonia di poco prima. Cosa stiamo cacciando?
“Anche Harry Potter conquista l’Uovo!” urla a un tratto qualcuno.
Non significa molto per me – c’è voluto parecchio già a capire il Quidditch – ma Harry esulta. Mi rilasso: il mio lavoro è finito.
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"Babele"
di Lalani.
La mia bacchetta non trasfigurava, non sprizzava stelle argentate, non dava corpo o voce ai miei desideri.
Perchè il legno marcio ero io: una strega senza magia era un controsenso.
Pronunciavo formule, trituravo ingredienti e sognavo un Patronus come i miei pari…eppure la mia bacchetta non capiva.
Era come se parlassi un’altra lingua.
Eppure loro adesso sono qui, davanti a me, e i loro lineamenti alla luce fioca appaiono grotteschi.
Non è fame di giustizia quella nei loro occhi: è la stessa luce efferata dei miei gatti quando seviziano, per gioco, una preda.
Eppure mi ascoltano perché le mie parole, per la prima volta, sembrano comprensibili.
È come se fosse il mio primo incantesimo.
ASSURDE
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"Senza mai richiamarli"
di ValeriaL.
Quegli occhi celesti erano mesti e antichi, celanti rimpianti e amori perduti – vetusti quanto te.
Lambirono la tua memoria, carezzarono immagini crudeli, attinsero a ricordi nebulosi – fatti di tintinnii e pallidi luccichii.
Distolse lo sguardo che – privo, forse, dell’audacia della compassione – tentennò sotto la mole della tua angoscia, non sostenendo la vista del tuo esile corpo, spezzato dallo strazio.
O, forse, erano gli squittii a spaventarlo? Parevano esserci topi nella tua gola riarsa che, rabbiosi, scavavano nella carne viva.
L’indice scosso ad ammonire. «Sempre e solo, un cucchiaino!».
Dovevi portarlo alla bocca, per nutrire i sorci feroci che sapevano di vomito e colpa.
Saresti morta con loro, senza mai richiamarli.
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"Sempre sveglio"
di alida.
Sono sempre sveglio, devo fare attenzione a tutto e a tutti perché lei si fida di me, come del resto chiunque li ami e ne abbia cura.
Devo avere occhi e orecchie sempre aperti e difatti è così: niente mi sfugge.
Non è nella mia indole fermarmi e riflettere e men che meno tornare sui miei passi.
Qualunque cosa accada io vado avanti, né lento né veloce ma in sintonia con la realtà dei fatti.
Seppur in me c’è tanta magia, nessuno troverà fantasia o sogni, perché se così fosse io non sarei me stesso e non servirei né tra i maghi né tra i Babbani.
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"Coscienza"
di Releeshahn.
C'era stato un momento, scendendo dalla scogliera, in cui un pensiero quasi umano l'aveva sfiorato.
Affetto.
Allora, per un istante solo, aveva provato un dolore profondo, simile a quello che l'avrebbe tormentato fino alla fine della sua esistenza, graffiando la sua coscienza già martoriata da anni di soprusi, e aveva desiderato di più.
Un fratello, o magari solo un amico. Un confessore. Un legame che trascendesse i vincoli del servilismo.
Ma cosa ne sapeva uno come lui dell'amore umano? Non era mai stato tale.
E forse, se solo fosse nato in una realtà diversa, si sarebbe reso conto in tempo che quel che desiderava era lì, proprio davanti a lui.
Pronto a perdersi.
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"L'incognita"
di Monnalisa1974.
Ogni incantesimo è diverso. Ognuno ha la sua preparazione, più o meno lunga e ingredienti di tutti i generi vi vengono usati.
Un capello per la Polisucco, succo del Fagiolo Sapoforoso per il Distillato di Morte Vivente, la Pietra Filosofale per l'Elisir di Lunga Vita, i Vermicoli per il Distillato Soporifero, la radice di Mandragola per la Pozione Depietrificante, le uova di Ashwinder per l'Amortentia, l'acqua di una sorgente nascosta per la Felix Felicis.
Profumi aleggiano nell'aria e colori diversi vengono versati nelle ampolle.
Solo tu sei l'incognita che non cambia mai.
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"Un giorno mi sputò"
di Ester.EFP.
Arancia, limone, fragola, lampone, *
fritto di pesce, pasticcio di rognone,
pizza e tè, pepe e caffè!
Sardina un po’ salata, toast e marmellata,
Erbetta di prato, trippa o cioccolata,
spinaci per te, curry se c’è!
Sale, menta piperita, persino un bel ribés,
e non dimenticate: cavoletti di Bruxelles!
Tutto è meglio che saper di me.
Se mi ignoran tutti io non so perché:
son bruna, son carina, sono piccolina,
discreta, naturale, una brava coinquilina!
Capite, di amici non ne ho molti;
torcono il naso, quegli stolti!
Sconosciuta da che sono nata,
spesso sul fondo son restata.
Ma un gemello rosso un giorno mi sputò,
e la mia esistenza leggenda diventò!
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"Anime legate"
di __cory__.
Sono la tua ombra, il tuo lato nascosto.
Nessuno più di me riesce a capire i tuoi silenzi, ma nell'intensità delle tue passioni sono come un naufrago in mezzo al mare: ogni sensazione mi travolge come un'onda anomala, ogni emozione mi lascia boccheggiante e in cerca d'aria.
Compagno di vita, siamo anime gemelle, anime legate.
Ti inseguo tra i cunicoli della tua mente, cercando di raggiungerti e renderti finalmente mio, tu che mio lo sei sempre stato: perché sono nei tuoi sogni segreti, nei pensieri più oscuri; sono in ogni attimo di rabbia, in ogni desiderio sinistro.
Lasciati andare, lasciati andare a me.
Siamo due anime che si sfiorano, intrecciate in un solo destino.
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"In silenzio nell'oscurità"
di S.Elric_.
Te ne stai immobile e taciturna: in questo modo ti hanno concepito e così hai sempre vissuto, senza ribellarti.
Fredda e oscura, celata al mondo intero, sei in continua attesa di una visita; giorno dopo giorno, anno dopo anno, attendi che qualcuno si ricordi te.
Al centro esatto del tuo statico esistere, vi è la
ricchezza; non sai con precisione da quando tempo, ma nascosto dalle tue viscere umide e terrose, mantieni un segreto, un piccolo, ma
vitale segreto.
Lentamente qualcuno si avvicina, percepisci suoni a te familiari: sapevi che alla fine sarebbe giunto il momento.
Arrivano, ti raggiungono e vanno via e tu rimani di nuovo svuotata e sola.
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"Maschere artigianali"
di Mitsuki91.
Sconta la propria pena con un sorriso calmo e misurato sul volto.
"Sono stato io." dice; una recita perfetta e cortese, volta a mascherare la rabbia.
È così che impara a dominare se stesso; è in quel modo che inizia a distinguere cosa è accettabile e cosa, invece, deve impegnarsi a nascondere.
È grazie all'espressione severa di quell'uomo che impara ad incollare la carta strato dopo strato, modellandola sul suo viso. Fabbrica un essere ideale, la persona che gli altri saranno in grado di vedere; solo lui sa che non avrà pace fino a che non avrà distrutto il suo salvatore.
È quel giorno che comincia a costruire se stesso.
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"Stille di oblio"
di EuryDike.
“Il tempo. Il più grande e il più antico di tutti i tessitori. Ma la sua fabbrica è un luogo segreto, il suo lavoro silenzioso, le sue mani mute.”
Charles Dickens
Se c’era una cosa che aveva imparato in tanti anni di servizio era fidarsi dell’istinto, nonostante gli ammonimenti dei suoi maestri.
Sapeva cosa dire, cosa scegliere, lui li
sentiva.
Cosa non conosceva invece era la fama che lo attendeva.
Su di lui fiorivano leggende, chiunque conosceva il suo nome.
Aveva conosciuto studenti di ogni dove, donando loro il destino di un grande audace o di un giovane ambizioso.
Eppure, in alcuni momenti, quando il sole calava, si era sempre domandato cosa sarebbe successo se un giorno la sua vita si fosse spenta in silenzio.
Non ebbe mai risposta, ben conscio che
tutto sarebbe poi finito nell’oblio con lui.
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"Nulla di più"
di cloe sullivan.
Fu così che, inconsapevole, decretò la mia condanna.
Mi scelse affinché lo accompagnassi in quell’avventura inattesa
– affinché lo aiutassi a catturare ciò che per loro restava inaccessibile.
Doveva essere quello il mio compito
– nulla di più.
Armato di un entusiasmo abbagliante mi portò con sé a esplorare i meandri di quel nuovo mondo
– un mondo a cui io non appartenevo.
Dove andava lui c’ero anche io, così diventammo ben presto inseparabili.
Eppure, nessuno avrebbe mai previsto che sarebbe finita in quel modo
– che avrei protetto la sua esistenza al costo della mia.
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"Reverse"
di Occhi di nebbia.
Rise, sguaiatamente, avanzando verso di lui.
“Non osare farmi del male, sono pur sempre tuo …”
Ma l’altro lo interruppe e alzò le sopracciglia: “Padre, volevi dire?”
Rise di nuovo, con l’astio che avvelenava le sue parole, una dopo l’altra.
Alzò la bacchetta in modo quasi solenne e, con gli occhi deliranti, gliela puntò proprio in mezzo alla fronte imperlata di sudore: “Tu mi hai ucciso! Quale
padre farebbe questo?” L’uomo indietreggiò: “Ho fatto quello che era giusto fare. Andiamo figliolo, sono tuo padre! Sono tuo padre!”
“Sono tuo padre!” rise, facendogli il verso. Poi, sorridendo, inclinò il volto: “Tu non sei affatto mio padre! Io non ho
mai avuto un padre!”
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"Radici"
di Fefy_07.
Illustra la storia attraverso occhi antichi, che ricambiano statici lo sguardo di chi osserva. Il tempo ha consumato una parte dell’antico splendore, ma l’anima dorata risalta ancora, intessendo un percorso lungo generazioni.
Racconta di matrimoni e di eredi, ma anche di veleno e sangue amaro: porta sul corpo consumato le cicatrici di scelte sbagliate, una purificazione necessaria tramite il mezzo più nobile – un giusto omaggio all’antichissima famiglia di cui porta il nome.
Le ramificazioni giungono al termine bruscamente, spezzandosi come le vite degli ultimi uomini dal prestigioso cognome: nessun volto nuovo verrà aggiunto accanto ai fieri antenati. E la linea si estingue.
STORIE DEI GIUDICI
LAMPANTI
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"Baci di fiele"
di Mary Black.
Ogni giorno le mormori qualche segreto.
Lei ti è devota, le scivoli attorno come una serpe
– le tue bugie sono zucchero per un’anima candida, fiele per un’anima incorrotta.
Accarezzi con le unghie, quasi distrattamente, le sue paure.
Le tue spire le si stringono attorno
– sono parole e promesse, e lei t’è così grata, non riesce a vederti chiaramente, per quello che sei.
Lei non capisce.
Tu le chiudi gli occhi con baci avvelenati e lei ti ricompensa con un sorriso debole, sempre un po’ più debole
– le occhiaie le artigliano il volto, è sempre più bella, sempre più pallida, sempre più color seppia.
Ogni giorno lei è sempre più tua.
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"La sorgente eterna"
di _Freya Crescent_.
Sono un prisma dalle mille facce, un mosaico d'infinite forme di sapere. La mia pelle è una variopinta mappa dell'umanità, la mia voce storia taciuta, dimenticata, nascosta.
Ingegno, bellezza e perdizione albergano dentro di me con la stessa intensità. Così il proibito si mescola all'innocenza, l'utile al dilettevole, la luce al buio.
Gli sprovveduti farebbero tuttavia meglio a non cercarmi. Potrei rubare i loro tesori, distribuire segreti preziosi agli estranei,
diffondere magia proibita nelle mani sbagliate. È per questo che mi nascondo. La mia secolare ricchezza è concessa a pochi.
Solo chi mi conosce veramente sa dove trovarmi.
ASSURDE
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"Luna dopo luna"
di Mary Black.
L’acqua gocciola lungo i muri
– snervante ticchettio, frastuono di echi distorti.
Lei s’agita nella sua prigione di pietra.
Passa il tempo covando rancori, luna dopo luna
– e le lune sono secoli che scivolano sulla sua pelle senza intaccarla.
La solitudine è gravosa da sopportare.
Ha il più nobile dei compiti, lui gliel’ha spiegato
– sono passate decadi e lei non ricorda più il suo volto, ma la sua voce imperiosa e l’odore del suo sangue la colpiscono ancora come un maglio, anche attraverso il velo distorto della memoria.
Lei sa per cos’è nata.
Eppure a volte anche una regina sogna di gettare la corona nel fango per un assaggio di libertà.
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"Assassina d'ombre"
di _Freya Crescent_.
Giacqui dimenticata in un velo di tenebre, finché non mi risvegliai dinanzi a un avido cercatore. Lì, tra la polvere e il silenzio, ignorai che avrei detto addio alla mia casa. Ignorai che sarei stata comprata come una lussuosa puttana per un desiderio impulsivo, per un mero capriccio –
il suo capriccio.
Ora so cosa sono diventata. Una schiava appassita nell'abbandono, l'accompagnatrice di un possessore indegno.
C'è chi sostiene la verità come una torcia. Io sono costretta a illuminare il mio cuore soltanto per lui.
Per il suo tocco, per le sue mani. Posso essere solo e soltanto sua.
[Modificato da Mary Black 08/09/2016 11:33]