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[ In Giro per la Terraferma ] - [ Indagini, Scoperte e Ricerche ] - [OK]

Ultimo Aggiornamento: 20/06/2016 09:41
18/06/2016 12:05
 
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ALEXANDRA [[Esterno Fortezza]] || E’ l’alba finalmente sorta l’alba di un nuovo giorno, ed è arrivato il momento di muovere i propri passi per la città. Ha già mandato una missiva a Lothrel, chiedendogli di raggiunga lungo la via principale e poi quella che costeggia la biblioteca lungo la via principale. Vuole vedere coi propri occhi i risultati delle sue azioni e rassicurarsi che il piano di liberazione di Barrington dalla tirannia per riportarlo sotto le ali dell’equilibrio stia procedendo adeguatamente. E’ passato un giorno quasi da quando hanno preso una posizione molto forte e solida, e deve rassicurarsi della reazione della guardia cittadina e della popolazione. E’ per questo che cammina lungo la via principale, cinta da una veste color fuoco, stretta in vita da una cintura di bronzo che ne protegge il ventre risaltandone la figura, già di per sé alta. I capelli sono stati acconciati dall’inserviente, e l’acconciatura è tipicamente nordica, e consta in diverse trecce, di cui una le scorre lungo la fronte a mò di corona o, come ha pensato lei stessa appena si è vista allo specchio, simile a un serpente di fuoco che si arrotola attorno al suo capo. Lo ammette, essersi dovuta pubblicamente e politicamente schierare per la prima volta la rende euforica e inquieta allo stesso tempo, poiché il potere politico è labile, e a esso preferisce di gran lunga quello ancestrale o, al limite, razziale. ||

ALEXANDRA [[Esterno Palazzo]]|| Indossa un mantello nero, fermo sotto al collo da una spilla d’oro che le regalò Ilya molti anni addietro, e insieme al pentacolo che scintilla sul suo petto, è l’unico oggetto di valore che ha addosso. Ai fianchi, sulla cintola, v’è sempre sulla sx il suo più affilato e fido pugnale, il cui gemello è nascosto nella tasca interna dello stivale dx, mentre a dx della cintola ben allineati i soliti veleni (Coagulox(2x), Clotho, Elysium, Scatter, Igniferum) e pozioni magiche (Inganno, prolungamento, invisibilità, ascendente, fortuna) riposti in due file parallele e in ordine alfabetico da sx a dx.. Avrà bisogno della Fortuna, più tardi però. Il Sole s’è sollevato da non molto ormai, ma la città è già in fermento col suo mercato, che sta terminando di essere montato. Già da lì, ove si trova adesso, si sentono i martelli e le gran voci provenire dal mercato. E’ un po’ strano girare la mattina, proprio lei che ha una vita molto più notturna che non altro, ma ogni tanto lo fa, specialmente quando deve muoversi verso l’Isola o andare al mercato cittadino. Passo dopo passo, dovrebbe aver oltrepassato la Fortezza, oltrepassato i Giardini, per giungere dinnanzi al Palazzo del Governatore. Se ci fossero mai state delle guardie dinnanzi alla sua porta, ora non dovrebbe più vederne. Proseguirebbe il suo cammino, iniziando a cercare fra la gente che inizia a muoversi per il viale per chiacchierate mattutine, per tornare in casa dopo una nottata a far baldoria, o per altri loro affari. Stanno magari facendo una ronda o se ne sono proprio andate? ||

ALEXANDRA [[Esterno Dimora]] || Proseguirebbe il proprio cammino, ancora e ancora, senz’alcuna remora. Le domande si affollano nella sua mente, e si guarda anche attorno, per rassicurarsi di tanto in tanto che non sia seguita. Lothrel, ma quando arriverai? Gli ha chiesto di aiutarla per valutare bene la situazione della città dopo averne preso temporaneamente il controllo. Ma intanto comincia da sola. Continuerebbe a incedere imperterrita, non ha alcun timore a farsi il giro di tutta la città da sola, anche se poi si arriverà che è infine mezzogiorno, od oltre. Ha scelto l’alba perché se i guerrieri son avvezzi ad alzarsi secondo i propri turni di guardia, difficilmente perderanno subito tale abitudine, anche nel caso che avessero deciso di andarsene. Anche lei a periodi segue una precisa routine, si sveglia persino da sé, alla stessa ora ogni giorno, finché qualcosa gradualmente stravolge il tutto. Continua a guardarsi tutt’attorno. Osserverebbe il palazzo dei maestri dei mestieri farsi vicino. E ne ammirerà in silenzio le solide mura. Lì, qualche notte prima, appostata da qualche parte, Anya ha protetto le congreghe, durante il loro incontro con Xar di Landaras. Riprenderebbe a guardare la folla, cercando i volti familiari ch’era solita intravedere quando si recava a Palazzo e/o che ha potuto scorgere fuori dalla Rocca quando insieme a Melisande ci si è recata per affiggere il messaggio. Li vedrà? Li troverà? ||

ALEXANDRA [[Esterno Torre]] || Il Viale principale è quello. Proseguirebbe oltre, verso la Torre Oscura. Non c’è tanta gente come prima, dato che andando verso il termine della grande via, allontanandosi nel frattempo dalla piazza e dai luoghi pubblici. Lì vi sono delle grandi dimore private, e una via più ristretta che conduce anch’essa al mercato. Continua a guardasi cautamente tutt’attorno. Potrebbe vedere qualcosa o qualcuno di conosciuto? Mmh. Le forme oscure ed arcaiche della Torre Oscura si stagliano, minacciose. Sa chi ci abita al suo interno, ne è perfettamente consapevole. Ma non si avvicinerà alla sua soglia, sebbene forse dovrebbe chiedere un incontro con sua figlia, quantomeno per comprendere qual è la posizione dei vampiri nei confronti del governo. Ci sarà il momento opportuno. Forse stasera. Forse Domani. O quando avrà ottenuto ciò per cui sta lottando al fianco delle congreghe e popolo. Rimarrebbe chiusa nel suo silenzio, appoggiandosi ai suoi sensi d’udito e di vista per sentire, nel chiacchiericcio generale, eventualmente delle parole concernenti lo spaccamento ufficiale della città in due fazioni. Vuole comprendere la reazione del popolo e ogni cosa che dicono. La conoscenza è potere. ||

ALEXANDRA [[Piazza Mercato]] || E’ giunta infine lì. Dove la concentrazione di persone è nettamente maggiore rispetto al viale ove ha passeggiato sinora. Se il gran maestro arriverà, sarà ben per lui, altrimenti continuerà ad avanzare, con passo deciso e breve, privo di fretta ed esorcizzato da ogni ansietà. E’ abituata ad affrontare ben di peggio, sebbene riconosca la diversità dei frangenti e quanto possa essere subdolo quel gioco del trono. Anche se lei non vuole affatto il trono, solo fare sì che venga legittimato in nome dell’equilibrio e dei diritti del popolo, ma sempre che la questione giri proprio attorno a quella scomoda seduta. Continuerebbe a guardarsi attorno, or ora scrutando ancora di più attentamente la folla.. E per farlo decelera il passo. Rimarrebbe concentrata, ferma sul proprio obiettivo, che nella mente è ben ancorato e focalizzato. Continua a passeggiare. Guarda fra i banconi dei mercanti e le persone che s’agitano tutt’attorno. Guarda nei gruppetti che si creano in mezzo alla piazza e che ostacolano le folle che come delle onde un po’ agitate si muovono in una direzione o nell’altra, spesso sbattendo fra di loro. E’ come muoversi in un oceano fatto non d’acqua ma di persone. E non sarà semplice farlo. Se non vedesse i volti delle guardie, o come le si voglia chiamare, proseguirebbe, muovendosi verso le porte della città, rimaste coperte. ||

ALEXANDRA [[Esterno Torre Arcani > Rocca]] || La sua passeggiata esplorativa la condurrà sino alle porte doppie della città. Oltrepasserebbe la prima, muovendosi verso la Torre Arcani, ma anche in indirizzo della Rocca, ove con Melisande aveva scorto due guardie la notte dell’affissione dell’Editto. Che il nano le abbia apposte in risposta alle provocazioni e bloccarle sul nascere? Si è ripetutamente chiesta. Ma questo non ha importanza. Osserverebbe fintanto lo spiazzale in cui si trova, meno affollato della piazza del mercato. Entrano numerosi carri che si recano verso le piazze o dimore con merci e rifornimenti d’ogni tipologia, anche semplice fieno per la scuderia della città. La Torre degli arcani svetta alla sua sinistra. Lì vide apparire il Sire Oscuro. Era già maga ancestrale e accompagnavano il fu Supremo Lucius a trovare la sua compagna, membro della congrega dei conoscitori, di nome Oceania. Al ricordo si sente vecchia. Continua a guardarsi attorno mentre oltrepassa la Torre, tendendo i propri sensi umani, specialmente la vista e l’udito. Udire parole concernenti l’attacco suo e di Melisande, o comunque di Rastal, ma anche delle opinioni più comuni. Da che parte sta il popolo? Nel frattempo si guarderebbe attorno. La Rocca è a un paio di metri ormai, ma non vede alcuna figura lì davanti. Sorge un dubbio, immediatamente: essendo mattina non sono in turno, o forse hanno deciso di ascoltare la giustizia? ||

ALEXANDRA [[Piazza]] || Ha già visitato metà della città, Ed adesso si ritrova a passeggiare sul versante destro della piazza principale, quella più grande e prestigiosa della cittadina. Osserva la gente, decelerando il passo proprio come ha fatto con la piazza del mercato. Con il sole alle spalle è più facile guardarsi attorno, scrutare la folla, osservare i loro volti e riconoscerne sesso, razza, lineamenti del viso e suoi colori. Avanza in silenzio, proprio come se la sua voce fosse ancora sigillata dal sigillo arcano della regina delle sirene, la quale glielo ha revocato una volta restituito lo scettro. Guarda a dx e sx, con curiosità, e rallenterebbe il passo ancora, se fosse necessario. Alla sua destra svetta il municipio, di cui occhieggerebbe le porte e le mura per riconoscere eventuali guardie lì appostate a far il proprio turno o a chiacchierare senza curarsi dei loro doveri. E’ una giornata dove il sole non è oscurato da nubi bianche o scure che promettono tempesta. Il cielo è perfettamente terzo, d’un ceruleo gradevole. E non è un caso che da lì a tre giorni ci sarà Litha, la festività che parla del trionfo della luce sull’oscurità. Continua a guardarsi tutt’attorno, percorrendo tutto il viale fino in fondo, ritrovandosi a qualche decina di metri dal palazzo del governatore, poi muovendosi verso sx, raggiunge il versante opposto della piazza, per controllare anche quel lato della piazza. Così facendo si riavvicinerà alle porte della città. ||

ALEXANDRA [[Biblioteca]] || Tornando indietro, una volta raggiunte le porte della città, giungerebbe di nuovo dinnanzi la pubblica biblioteca, dimora di Goffredo d’Altavilla, un uomo che non deve trovarsi a Barrington dato che non ha risposto al suo messaggio. Forse è tornato nella sua terra d’origine? Chissà. Si muove lungo le mura della biblioteca , osservando anche i vicoli alla sua destra e sinistra, prima di entrarvi. Dubita fortemente che dei soldati posano essere entrati in una biblioteca, poiché sono più avvezzi ad agitare uno spadino che non aprire pazientemente un libro per leggerlo, analizzandone e comprendendone il contenuto. Ma la cautela e il dubbio che possano per l’appunto essersi temporaneamente rifugiati nell’ultimo luogo ove si pensa che andrebbero… E’ un’idea da non tralasciare. Del resto, se davvero hanno abbandonato le loro posizioni, potrebbero temere ritorsioni da Rastal. E lei è cauta e astuta al punto tale da varare coi suoi occhi e sensi persino quell’eventualità. Con cautela raggiungerebbe la soglia del suo ingresso e, aprendola con calma, farebbe il suo accesso nell’atrio della dimora, richiudendosela subito dietro di sé. Per qualche istante rimarrebbe ferma, tendendo i sensi e cercando di captare dei suoni. C’è qualcuno lì dentro? A prescindere che senta o non senta, raggiungerebbe la sala comune, salendone i gradini, e inizierebbe a muoversi verso il fondo della sala, rimanendo lungo la linea centrale della stanza.||

ALEXANDRA [[Biblioteca]] || Continuerebbe ad avanzare, cercando di ridurre al minimo il rumore prodotto dall’impatto degli stivali sulla pietra che riveste il pavimento. Non vuole infastidire eventuali presenze nella sala, quindi avanzerebbe piano, appoggiando prima la punta del piede, poi il resto della sua pianta, e avanzando quando più silenziosamente e cautamente possa riuscire. Non vuole annullare i propri suoni, tuttavia, come se fosse una ladra, semplicemente ridurli a un rumore che si può armonizzare con quello emesso degli uccelli che cantano appoggiati ai rami degli alberi lì fuori. [Furtività lvl.2] Avanzerebbe fino in fondo, guardando attentamente a destra e sinistra per scrutare, di scaffale in scaffale –cinque file- se v’è qualcuno a cercare dei volumi di lettura. Solo alla fine, accertatasi che eventuali presenti non siano chi cerca, uscirebbe nel giardino, protetto dalle mura della Biblioteca. Chissà se si sono accampati lì in assenza di Goffredo? Potrebbero averne approfittato. No? E’ un’idea astuta, d’un bravo stratega. E lei è abbastanza guerriera, anche se nell’ars, da pensare che si tratti d’una buona idea. Raggiunto il giardino, guarderebbe bene se vi sono delle presenze. E’ giorno, gli alberi son pochi, dovrebbe bastarle camminare lungo le mura della dimora per accertarsi che non vi sia qualcuno seduto sulle panchine o sdraiato a terra a farsi una dormita sotto al sole. Ed è così che rientrerebbe dall’altra parte, ri-accedendo alla struttura dall’atrio. ||

ALEXANDRA [[Biblioteca]] || Giunta di nuovo all’atrio, si fermerebbe per qualche istante, meditando sulle identità di chi avrebbe potuto vedere nella sala comune e nel giardino, per eventualmente raffrontarle ai volti delle guardie che ha visto negli ultimi mesi e un giorno prima sostare fuori dalla Rocca. Indi, eventualmente accertatasi che non sia chi cerca, guarderebbe la porta alla sua sinistra. Una porta che è rimasta sempre chiusa ma che, per logica deduttiva essendo l’unica, dovrebbe condurre ai piani alti. Mettiamo il caso che Goffredo c’è e non aveva voglia di risponderle si arrabbierà, o infastidirà, ma s’impegnerà con la dialettica per rabbonirlo, e ha la scusante dell’urgenza degli ultimi eventi per fargli comprendere il perché delle sue azioni. Indi si avvicinerebbe alla porta e, abbassando la maniglia, la sospingerebbe verso di sé. E’ chiusa a chiave? E’ aperta? Chissà. Quel che è certo, signori lettori, è che se la porta si Apre, la Maga ha abbastanza faccia tosta, vista la situazione, di entrare. E in quel caso salirebbe le scale e, giunta al piano superiore, si fermerebbe, cercando di captare eventuali suoni e notare dei volti sconosciuti o riconoscibili. Supponendo che ci siano anche le stanze dei custodi della biblioteca, non si azzarderà ad aprirne le soglie. Quello sì che sarebbe accusabile. Quindi si limiterebbe ad avanzare, fermandosi di porta in porta per appoggiarvi l’orecchio. E bloccando persino il proprio respiro, pur di fare silenzio assoluto, cercherebbe di udire anche solo il minimo rumore. In quel caso busserebbe, altrimenti continuerebbe verso la porta successiva. E poi quella ancora. Fino a passarsele tutte. Se non rispondesse alcuno scenderebbe, per uscire dalla dimora della conoscenza e dirigere i suoi passi altrove, altrimenti si ritroverebbe a valutare la situazione, affrontandola senza remora. ||

ALEXANDRA [[Sanitarium-Casa Veleni]] || La sua passeggiata esplorativa prosegue. Si muove lungo una via più stretta, secondaria in un certo senso a quella che corre davanti ai palazzi più grandi, e procederebbe con cautela, in gran silenzio finché non ci sarà motivo di fermarsi o di dialogare. Il viso è catturato dai raggi del sole, che ne carezzano la guancia destra creando delle ombre sul suo lato sinistro. Un equilibrio persino adesso, meraviglioso e concreto, almeno per chi potrebbe osservarla in volto. Continua ad avanzare ancora, passo dopo passo. Ancora e ancora. Qui dovrebbero esserci meno persone, quindi non servirebbe camminare piano, ma in risposta ci sono numerosi vicoli che s’aprono alla sua sinistra, per la zona di residenza della popolazione meno ricca della città, perciò avanza con tutta calma, come se possedesse i segreti del tempo e la sua vita fosse così lunga da poterselo permettere. Si guarda e riguarda attorno. Ormai, obiettivamente, non vi è dimora a Barrington, almeno di razze e congreghe, che non abbia mai visitato. Le era rimasto giusto l’underdark e la sconosciuta cripta di Kubren, e si può ben dire di aver visto davvero tutto. L’udito è teso, cercando di captare le discussioni della folla. Magari attraverso quelle si potranno anche aiutare gli occhi blu, intenti a cercare di riconoscere i volti delle guardie, onde comprendere in modo più assoluto possibile se hanno deciso di abbandonare Rastal o meno. ||

ALEXANDRA [[Sanitarium-Casa Veleni > Scuderia]] || Non si ferma, procede ancora, oltrepassando la Casa dei Veleni, ove ha steso l’Editto insieme a Melisande, una donna su cui riversa molta fiducia, del resto dopo tutti quegli anni passati insieme, unite da razza ed eventi, come potrebbe non essere così? E la medesima cosa si ritrova a pensare, mentre scruta vicoli sia a sinistra che a destra, ad Edave, e al Sanitarium ch’è stato purtroppo vittima di un recente affronto. Forse potrebbe far qualcosa, con la magia, per proteggere meglio la sua dimora. Glielo proporrà più in là. O forse stasera stessa, considerando che Rastal potrebbe metterla in pericolo. Se vedesse volti conosciuti li seguirebbe, altrimenti proseguirebbe verso le scuderie. Ormai sono rimaste soltanto quelle. Passeggerebbe tutt’intorno all’edificio prima di entrarvi e chiedere di far sellare il proprio cavallo. Dubh Diabhal, il suo andaluso morello. Se non fosse riuscita a trovare le guardie nella città, forse è opportuno guardare fuori. E non intende certo farsela a piedi! ||

ALEXANDRA [[ Mura delle Città]] || Tenendo ben strette le briglia dell’andaluso fra le mani e le gambe serrate sulla sella e fianchi dell’animale che cavalca, seguirebbe il suo galoppo mantenendo la schiena dritta e il bacino leggermente sollevato dalla sella, in modo tale da non sballottarsi e saltellare in modo lesivo per la schiena sulla sella, in risposta alle ampie falcate del cavallo. Il corpo è leggermente flesso in avanti, per sfidare l’aria che le corre contro e che le fa oscillare selvaggiamente il mantello. Una volta uscita di città ha iniziato a percorrerne le mura, alla ricerca di gruppi di persone che, una volta avvistati, avrebbe preso tutto il tempo d’analizzare decelerando cautamente e con meno sospetto possibile la corsa del cavallo, le cui briglie e quant’altro sono stati fermati dallo stalliere della città e anche controllati per cautela eccessiva dall’arcimaga medesima. E così sarebbe tutto il suo giro delle mura. Un trotto laddove vi sono piccoli gruppi di persone, decelerato a passo semplice se l’agglomerato di persone è più folto, fino a diventare un galoppo nelle zone del tutto sgombere. Si ritroverebbe persino lì, nel cimitero. A quel punto dirigerebbe lì l’animale, per poi fermarsi davanti all’ingresso di quel luogo lugubre, posto alla fine di una vallata e perciò perennemente umido e fosco, più ombreggiato della città. Legherebbe le briglie dell’animale al cancello, in modo fermo. Quindi entrerebbe nel luogo ove riposano i morti di Barrington. ||

ALEXANDRA [[Cimitero]] || Dubita fortemente che i soldati possano trovarsi lì, ancora meno che in biblioteca di barrington. Ma decide comunque di entrare. Anche perché, or che ci pensa, anche quel luogo non lo aveva mai esplorato. Non ci era neanche mai andata quando morì il padre di sua figlia, con cui v’erano unicamente stati dei momenti di passione, mai altri sentimenti. Il luogo ha una forma a croce, ed è suddiviso in zone più o meno ricche, com’è giusto che sia in fondo. Chi ha denaro ha diritto di farsi una tomba degna di tal nome, sebbene ben poco valga poi, una volta oltrepassata la soglia dei vivi. E’ più un cimelio che si lascia alle generazioni future, e motivo di vanto per figli e nipoti, che non altro. Adocchierebbe qua e là, alla ricerca di volti conosciuti. Probabilmente ci saranno vedove, orfani e quant’altro, girare per il luogo. Se fosse notte s’aspetterebbe forse anche morti erranti e spettri, se non addirittura l’oscuro sire.. Ma è giorno, e coloro che sono stati maledetti nella non-morte non si muovono sotto la luce del sole. Giungerebbe, infine, dopo tutto il giro del cimitero alla caccia di volti noti, proprio lì, dove l’istinto l’ha guidata. La tomba di Aaron Cornero. Il viso della maga è imperscrutabile. Chissà quale pensiero s’anima nella sua mente? Quale ricordo sboccia di nuovo, facendoglielo rivivere? Non è dato sapere. E’ un segreto racchiuso nella sua anima. Quindi arretrerebbe dal tumulo e, guardandosi attorno un’ultima volta, se non vedesse volti noti, uscirebbe dal cimitero per montare di nuovo in sella al cavallo e completare il giro delle mura. ||

ALEXANDRA [[Sentiero]] || Il giro della maga prosegue, imperterrito. Continua lo stesso modus operandi di prima. Aveva avvertito Lothrel che una volta terminato di indagare per tutta la città –dicendogli anche il giro esatto che avrebbe fatto- avrebbe preso il suo cavallo per andare a fare un giro rilassante alla baia, e sapeva anche che si sarebbe alzata all’alba per uscire dalla dimora ancestrale. Forse intuirà che è già lì. O starà ancora girando all’incontrario il suo itinerario per incontrarla. Ma prima o poi capirà che è andata oltre. Girando per le Mura della Città si è ritrovata verso il punto di partenza, ovvero le porte di Barrington. Da lì prenderebbe il sentiero che conduce alla baia e, guardandosi attorno, cercherebbe di notare gruppi di persone, folti o radi che siano, e s’avvicinerebbe nel modo meno sospettoso possibile –quindi rimanendo a cinque o sei metri da loro- per poterne scorgere i volti e valutare se li conosce oppure no. Gruppi fermi. Accampamenti. Persone che vanno e vengono a bordo di cavalli, carri, a piedi o su diligenze che giungono o se ne vanno dalla cittadina. La giornata le è di aiuto. Il cielo è così terso e il sole così caldo, dovuto al fatto che si è vicini a Litha, che non dovrebbe esserci la minima traccia di foschia che possa rendere più difficile guardare in lontananza. Quindi la visuale dovrebbe essere sgombra, e gli unici limiti quelli derivati da alberi, rocce, dimore e ovviamente i suoi sensi umani. ||

LOTHREL [sentiero] Era da molto che non prendeva il cavallo.Ed era il caso di farlo, dato il carattere di urgenza della situazione di Barri. Per fortuna che nonostante l'assenza di congreganti, gli inservienti han sempre mantenuto ottimamente anche i destrieri che servono per le consegne,e quindi non è difficile averne uno pronto a correre.E la strada che esso percorre, è inversa a quella della donna. In quel modo egli è certo di poterla trovare.Si avvia per il sentiero, verso la baia, costeggiando il bosco oscuro...e trovandosi proprio la, cercandola con la vista e facendo rallentare il cavallo giusto il prossimità di baia e porto.Spera di trovarla quanto prima, per capire di che cosa ha bisogno.

ALEXANDRA [[Sentiero]] || Non può far a meno di bearsi del bel tempo e del calore, da figlia del fuoco qual è. I capelli si sono leggermente arruffati, ma sono per lo più intrecciati in modo fermo nella capigliatura e ciò le donerà un aspetto un po’ selvaggio più che trasandato. Continua per il sentiero e, d’un tratto, dovrebbe notare una figura venire a cavallo proprio verso di lei. Continuerebbe ad adocchiare le persone che camminano lungo il viale ma, di tanto in tanto, osserverà quel qualcuno o qualcuna farsi sempre più vicino. Ovviamente Lothrel la riconoscerà prima di lei, avendo una vista molto più sviluppata e precisa di quella umana della maga, che si limiterà solamente a continuare sul sentiero con cautela. ||

LOTHREL [sentiero] ed eccola, la in fondo...la vede e le alza la mano in cenno di saluto. con un colpo deciso di talloni fa partire il cavallo nella sua direzione, che ferma proprio vicino a lei. Si ricorda bene, quel bastone, uno dei primi da mago che ha realizzato. [Alexandra!] direbbe sorridendo di un sorriso sincero, ma anche un pizzico di tensione [come è andato il vostro giro?]chiederebbe poi?cercando di spostare leggermente l'attenzione dal discorso principale. Sa però così poco di lei, che gli piacerebbe capie che tipo di persona sia.La osserva ed attende le sue parole, sorridendole ancora.

ALEXANDRA [[Sentiero]] || Non riconosce subito l’uomo che agita la mano, in modo quieto e del tutto non allarmato, in suo indirizzo. E’ la sua tranquillità a non metterla del tutto all’allerta, perciò la mano scorrerà lungo al fianco, ad accarezzare il pugnale, altrimenti si sarebbe già concentrata tanto per avanzarsi nel lancio dell’incanto. Ma non è necessario nulla di tutto ciò. Quando sente il suo nome ergersi nell’aeree dovrebbe riuscire a riconoscerne l’appartenenza al Gran Maestro, e in contemporanea dovrebbe essersi avvicinato abbastanza anche da riconoscerne senz’alcun ombra di dubbio l’identità. [Arcane Imperia, Lothrel.] Attende che si avvicini abbastanza da potergli parlare a bassa voce, e per sicurezza si guarderebbe attorno, per esser certa che eventuali presenti siano a distanza adeguata per non sentire il sussurro successivo [Uhm. Ho notato che non ci sono più guardie. Hanno abbandonato la loro postazione, sembrerebbe. O son stati cambiati i loro ordini, ma così in conseguenza all’Editto? Ne dubito. Dovremmo controllare se sono ancora in città, magari convincerli a difendere il Vero Governo. Che ne pensate? Secondo voi potrebbero costare molto?] Poi a più bassa voce, percepibile ai suoi sensi di mezzelfo [Uhm uhm, ho molti denari da parte… Ma continuiamo il giro della baia… Poi andiamo alla Bettola, ormai è mezzodì e la gente si riunisce lì a mangiare.] ||

LOTHREL [sentiero] ascolta le parole della donna. In effetti quella ''sparizione'' non si sa a cosa sia dovuta esattamente. Li devono trovare, portare dalla loro in caso di eventuali tumulti, dato che, in effetti, barri non ha un vero e proprio esercito. [Parlate di costo...dobbiamo dargli una motivazione a seguirci...all'eventuale prezzo da pagare...ci penseremo] sorride sapendo quanto ha a disposizione di sua mano, ed in estrema razio, nelle casse di congrega. [la vostra idea della bettola è ottima, andiamo, vi offro il pranzo] sorriderebbe ancora in sua guisa, per distenderla. [cercheremo se ci sono o meno in giro, con la mia vista un po più lunga vi posso aiutare] direbbe senza velleità di dichiarare chissà che superiorità di razza, ma davvero con l'idea di aiutare la donna.

ALEXANDRA [[Sentiero]] || Annuisce alle favelle del Gran Maestro. Il denaro è il miglior modo di contrattare, e i mercenari generalmente vi si piegano senza problemi, soprattutto se è per motivi legali o comunque non scellerati come barbarie di cui ha, suo malgrado, memoria. [Sì, è una buona idea. Infatti l’ho lasciata per ultima. Facciamoci ora un giro rapido della baia, con questo bel tempo è più facile vedere alla lontano, e prestatemi la vostra vista. Controlliamo le persone a piedi, in gruppi grandi o piccoli, ma anche i carri, e soprattutto fermiamo il galoppo se dovessimo vedere degli accampamenti.] Detto ciò darà con i tacchi degli stivali dei colpi ai reni di Diabhal, non troppo forti perché ormai sa quanta forza dare nel calciare per farlo scattare, e partirebbero ambedue al galoppo, onde guardare la baia in lungo e in largo, nel circondario della cittadina. Il sentiero che porta al molo l’hanno già visto, ora manca tutto il resto. Ll’aria tiepida le urta il viso, la corsa le dona un forte brivido d’eccitazione. AH, che piacere! [Cavalcare lvl.1] ||

LOTHREL [bettola] Quella bella cavalcata a due erano anni che non veniva condotta. Arrivano appaiati, a passo veloce. [eccoci] direbbe il mezzo, mentre fermerebbe e scenderebbe da cavallo, legandolo all'apposito posto. La attende, mentre assieme percorrono i pochi metri che li separano dalla porta, che da lui viene aperta per controllare se la situazione sia tranquilla. Apparentemente non vede nessuno di pericoloso per la donna, e quindi decide di farla entrare subito dopo a lui. Non la perderebbe mai di vista standole sempre accanto, una sorta di protezione anche se sai benissimo quanto essa possa fare...o meglio, se lo immagina. E così dicendo si avviano verso ad un tavolo, strategicamente posizionato tra le scale che scendono dal piano superiore, e la porta di ingresso.

ALEXANDRA [[Bettola]] || Nonostante l’abbia fatto per raggiungere un determinato obiettivo, la maga non ha potuto non godere della sua corsa a cavallo, specialmente perché le ha permesso di rivedere tutto il circondario delle mura di Barrington, anche quelle che corrono dietro la Fortezza. E vederla da lì, da quella prospettiva così di rara, è stato un piacere. Seguirebbe Lothrel al suo interno, dopo ovviamente essersi fermata a dare un’occhiata ai vicoli alla destra e sinistra della bettola, per accertarsi che non vi siano persone e, nel caso, se le loro facce sono note. Ormai è diventato ripetitivo, come una delle nenie che si utilizzano per raggiungere la concentrazione. Indi entrerebbero e si posizionerebbero in un luogo strategico, fra ingresso e scale che conducono ai piani alti. La maga slaccerebbe la spilla del mantello, facendolo scorrere lungo il braccio, per piegarlo a metà e poi appoggiarlo sopra la sedia accanto a quella ove si diede. Ai fianchi, sulla cintola, v’è sempre sulla sx il suo più affilato e fido pugnale, il cui gemello è nascosto nella tasca interna dello stivale dx, mentre a dx della cintola ben allineati i soliti veleni (Coagulox(2x), Clotho, Elysium, Scatter, Igniferum) e pozioni magiche (Inganno, prolungamento, invisibilità, ascendente, fortuna) riposti in due file parallele e in ordine alfabetico da sx a dx. La Pozione di Fortuna la berrà quando avrà trovato chi cerca, sempre che ci siano ancora e non abbiano abbandonato la città. ||

LOTHREL [tavolo] lui non ha manti da slacciare, ma un abito semplice, un farsetto che ne sottolinea le forme tornite del fabbro. [cosa posso offrirle?] chiederebbe mentre poi a tono flebile ma udibile da lei [voi che conoscete chi stiamo cercando...li vedete?] la bettola rimane tutta innanzi a loro, la sala si staglia in tutta la sua ampiezza. Solo lei sa sicuramente chi è che stanno cercando.

ALEXANDRA [[Tavolo]] || [Ordinate a Richard giusto un po’ di Zuppa, vi ringrazio per il pranzo offerto Lothrel.] mormora, con garbo. E’ raro ritrovarsi seduta in un locale a condividere il cibo con un uomo che non sia un alleato, o membro della famiglia o della congrega. Ma il fatto di pranzare li rende omogenei alla folla che và riversandosi nella Bettola. Si avvicina a lui, seduto dall’altra parte del banco, flettendo il busto in avanti fino a spingersi contro il tavolo. Sussurrerà piano, molto piano, ma i suoi sensi dovranno captarlo [Forse alcuni li avete visti anche voi, erano appostati fuori dalla Rocca negli ultimi giorni, ed è lì che li ho visti quando abbiamo affisso l’editto. Provate a vedere… Se vi sovvengono familiari i volti delle persone qui dentro.] Mormora, lasciando che il Gran Maestro ordini da mangiare e bere per sé stesso e per lei, fintanto ne approfitterà, con apparente noncuranza, come se fosse una semplice avventrice del locale –in cui non è certo la prima volta che viene, trovandosi davanti la Fortezza sebbene a buon distanza- e non una persona alla ricerca di qualcuno. Maschererebbe il suo attento e rigido studio dietro veli e veli di vago interesse, frammisto a noia e desiderio di cibo, poiché farebbe sì che lo sguardo s’accenda quando, fra un volto e l’altro, osserverà i piatti che vanno divorando. [Sotterfugio lvl.3] Cercherebbe ancora, e ancora. In gran silenzio. [Attendiamo un po’ qui, e vediamo se riconosco qualcuno o se verranno.. Dovranno pur mangiare, no? Oppure possiamo riprovare a fare un giro per la piazza. Se sono rimasti in città non possono sfuggirci] sussurra molto piano, accostando il suo volto a quello di Lothrel. Ha pazienza, la Maga. Molta pazienza. E continuerà ad averne molta, poiché la città è grande, e non è mai stato facile trovare qualcuno ||



{{ Alexandra Eleanor Wright di Crysanies }}
- § Regina dei Corvi ~ Hrafnaguð § -
[[ Arcimaga Ancestrale ]]






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18/06/2016 12:23
 
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Riassunto: Alexandra esce dalla Fortezza e fà un giro perlustrativo della città. Passando dal palazzo del governatore dovrebbe notare che non ci sono più guardie, e continuerà a cercarle per tutta la durata del suo itinerario, di cui aveva reso partecipe Lothrel via missiva. Nel frattempo tende l'orecchio per ascoltare la popolazione e i suoi commenti riguardo ciò che è successo, ma nel mentre cercherà di vedere se ci sono guardie che stanno facendo la ronda. Deve capire se sono ancora agli ordini di Rastal o se hanno deciso di prendere le distanze come da invito in Rocca. Le cerca in ogni vicolo e piazza (del mercato e quella principale), passa davanti a ogni dimora di gilda e davanti alla torre oscura, e persino davanti al municipio (piazza) e rocca, che sosta a pochi metri dalla torre arcani, vedendo che non ci sono più le guardie che dovrebbe aver visto la sera che ha affisso il messaggio insieme a Melisande. Uscirà anche dalla città, a cavallo, per fare un giro di perlustrazione delle Mura, andrà di seguito al cimitero (non tanto per le guardie, ma per curiosità e per visitare la tomba di Cornero), e poi andrà alla baia, dove incontrerà finalmente Lothrel che l'aiuterà nella ricerca. Alla fine, all'unisono, decideranno di andare alla bettola. Essendo mezzogiorno è un orario strategico, poichè la gente vi si riversa per consumare il pranzo. Si siederanno, ordineranno, e si guarderanno attorno, Alexandra con più consapevolezza dato che le guardie dovrebbe averle viste sia alla rocca che anche per via dei suoi trascorsi al governo. Rimangono lì, dicendosi che, se non arrivano, faranno un altro giro della piazza per vedere se sono ancora in città o se hanno deciso di abbandonare del tutto il regno. La città è grande, ma l'Arcimaga ha molta pazienza.

Commento: Stamattina mi sono svegliata alle 8. Alle 8. E non sono proprio riuscita ad addormentarmi, oh. Insonnia malefica. Comunque ho fatto una giocata così lunga, andando anche nei luoghi meno probabili, per dar la possibilità a chiunque di entrare nella giocata. Sara era sveglia stamattina e l'ho coinvolta, proprio per allungare un pò i tempi e giocando lentamente dato che tutte e due stavamo facendo le pulizie di casa. Abbiamo finito poco fà. P.S. i post sono sparsi per tutta barrington, tranne che la casa dei veleni che l'ho fatta in chat sanitarium (ho fatto due post però, invece di uno).

Motivi (***):

- Alexandra tende l'orecchio: cosa dice la popolazione di quello che è successo?
- Alexandra scopre che non ci sono più guardie al palazzo del governatore, alla rocca e neanche di ronda.
- Alexandra, raggiunta poi da Lothrel, vedrà e riconoscerà le (ex)guardie cittadine girando qua e là per tutta la città e anche fuori?

Abbiamo messo PAUSA, anche se scusatemi se mi sono dimenticata di scriverlo, ma è presente in chat BETTOLA, perchè penso che serva un master per continuare la giocata!




{{ Alexandra Eleanor Wright di Crysanies }}
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18/06/2016 15:13
 
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20/06/2016 09:41
 
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- Alexandra tende l'orecchio: cosa dice la popolazione di quello che è successo?



Il popolo è indifferente ai capricci dei politici.


- Alexandra scopre che non ci sono più guardie al palazzo del governatore, alla rocca e neanche di ronda.



ok


- Alexandra, raggiunta poi da Lothrel, vedrà e riconoscerà le (ex)guardie cittadine girando qua e là per tutta la città e anche fuori?



Non ci sono, vero, ma lei non capisce come agiranno prossimamente, per questo serve il master.


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