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La riproduzione delle mantidi

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2016 12:00
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Città: CITTADUCALE
Età: 70
Sesso: Maschile
27/04/2016 19:15

la riproduzione delle mantidi


Chi ama le mantidi, prima o poi decide di provare a farle riprodurre; in effetti l'accoppiamento è l'unica vera fase critica;
tutte le mantidi andrebbero alloggiate singolarmente, anche quegli empusidi considerati poco aggressivi come Gongylus gongylodes :
ho perduto negli anni un paio di maschi, divorati dalle rispettive consorti, proprio per aver sottovalutato le capacità predatorie delle femmine;
credo poi che la selezione naturale premii quelle femmine che uccidono il maschio subito dopo la copula, ricavandone energia da investire nella
deposizione dell'ooteca ed eliminando nel contempo un potenziale concorrente alle risorse alimentari del territorio;
per tentare la riproduzione mi muovo così:
1) sposto la femmina in un terrarietto di circa 15x15 cm di base, per un'altezza di 20 cm; questo terrarietto è idoneo a tutte le mantidi di grandezza
similare od inferiore a quella di Hierodula membranacea;






al momento sto però utilizzando dei contenitori in rete nati per proteggere i capi di biancheria intima delicati durante i lavaggi in lavatrice; sono molto pratici in quanto dopo
l'utilizzo possono essere lavati e riposti in pochissimo spazio; li ho acquistati in un negozio gestito da cinesi a circa 4 euro l'uno; si presentano così



ed hanno una zip che corre tutto intorno; oltre alle due calotte di irrrigidimento non hanno altri sostegni, quindi si afflosciano




per evitare questo basta tagliare un bastoncino, appuntirlo alle estremità



e incastrarlo al centro delle due calotte in modo che funga da distanziale; ecco in trasparenza come appare




la sistemazione di alcune riproduttrici nella camera calda




per i Gongylus e le Idolomantis utilizzo una teca dalla stessa base ma più sviluppata in altezza
(circa 35 cm);









2) alimento la femmina con la solita cadenza, giusto per renderle meno traumatico il cambio di sistemazione
3) quanto al maschio, aumento di pochi gradi (3-5) la sua temperatura di stabulazione
4) nei tre-quattro giorni precedenti il tentativo, alimento abbondantemente sia la femmina che il maschio
5) arrivato il tardo pomeriggio del fatidico giorno (gli animali divengono via via più calmi all'approssimarsi della sera), somministro alla femmina
una bella preda; normalmente utilizzo una camola del miele, ma anche mosche di grossa taglia o blatte-grilli andrebbero bene;
6) mentre la femmina è intenta al pasto, introduco nella sua teca il maschio ed
7) osservo attentamente quello che succede
generalmente la femmina percepisce la presenza del maschio; ciò è evidenziato dal frenetico movimento delle sue antenne; anche il maschio però
si accorge della femmina e muove le antenne allo stesso modo;
consideriamo alcune situazioni tipiche:
1)il maschio nota la femmina e fugge terrorizzato; capita raramente, ma capita; toglierlo immediatamente e riprovare dopo qualche giorno,
ben sapendo però che difficilmente il maschio vorrà accoppiarsi
2)il maschio si avvede della femmina e si immobilizza; conviene aspettare ulteriori sviluppi
3)la femmina “sente” il maschio, smette di mangiare, si volta verso di lui e lo “punta” insistentemente; è meglio togliere il maschio
altrimenti verrà divorato
4)la femmina si accorge del maschio, si volta a guardarlo distrattamente ma poi ritorna al suo pasto; questa è la situazione migliore e probabilmente
tutto andrà a buon fine; il maschio impiega qualche ora per saltare sul dorso della femmina; a quel punto si può tirare un sospiro di sollievo:
le possibilità che avvenga la copula sono molto alte ed il maschio in quella posizione non corre grossi rischi; la copula dura qualche ora;
al mattino gli esemplari si sono di norma già divisi; se la copula è terminata togliere in ogni caso il maschio, anche se dovesse trovarsi ancora
sul dorso della femmina; alla femmina andrà evitata qualsiasi forma di disturbo, limitandosi alla somministrazione delle prede vive e delle
nebulizzazioni necessarie; dopo una decina di giorni, ma a volte meno, la femmina deporrà la sua prima ooteca, generalmente molto chiara (diverrà
scura per ossidazione con il trascorrere delle ore); personalmente tolgo il rametto e lo ridimensiono con una cesoia da potatura per farlo entrare in un
bicchiere di plastica da 500 ml tipo birra, che turerò con un ritaglio di tulle; conviene dare un numero progressivo all'ooteca e segnare sul bicchiere
i dati salienti: numero di ooteca, numero della femmina che ha deposto, giorno di deposizione; tengo questa specie di “incubatrice” a temperatura
ambiente (20-24°C) e nebulizzo un paio di volte a settimana; la schiusa avviene dopo circa un mese dalla deposizione e le neanidi nascono
quasi tutte nel giro di un giorno o due: organizzarsi per tempo con i contenitori in cui sistemarle e con il cibo da somministrare loro (drosofile)!!!
Fin dalla nascita le immetto singolarmente in bicchieri da caffè arredati con un solo pezzetto di grosso spago (messo in diagonale come uno stelo di erba per consentire alla neanide di arrampicarsi;





non ce ne sarebbe bisogno visto che al primo stadio riescono benissimo a camminare su pareti lisce e che di norma stazionano a testa in giù attaccate alla rete del coperchio); somministro una o due drosofile al giorno alle specie medio piccole, tre-cinque a quelle di grossa taglia o molto aggressive (Idolomantis); nebulizzo a giorni alterni, anche quelle specie che vorrebbero poca umidità, come Gongylus e Blepharopsis; questo per scongiurare mute difficoltose od incomplete che inevitabilmente porterebbero alla morte dell'esemplare

link alla preparazione dei bicchieri di allevamento:
www.freeforumzone.com/d/11266165/Prepariamo-i-bicchieri-di-allevamento-per-le-mantidi/discussi...


link alla preparazione di due pabulum per le drosofile:
www.freeforumzone.com/d/11264893/Prepariamo-il-pabulum-per-l-allevamento-delle-drosofile/discussi...
www.freeforumzone.com/d/11265949/Prepariamo-il-pabulum-per-l-allevamento-delle-drosofile/discussi...

Alcuni accoppiamenti:










<---Creobroter apicalis


Una curiosità: nonostante la presenza di rametti, le coppie di Gongylus gongylodes hanno sempre deposto le ooteche sulla volta della teca, sia sulla rete che sulla plastica;












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[Modificato da lobivia 13/07/2016 12:00]
Perchè non avvenga più che si dia come carità ciò che è loro dovuto per giustizia

Articolo 3

Hai presente la famosa mela che cadde in testa a Newton? Credi che senza la formulazione di quella legge ... le mele che si staccano dall'albero rimarrebbero sospese in aria?
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