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Tutti gli anime della nostra infanzia

Ultimo Aggiornamento: 06/07/2016 12:09
Autore
Stampa | Notifica email    
05/05/2016 15:52
 
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Sono una piattola, lo so, ma avrei un'altra domanda [SM=g27987]
Accetti lo yuri? Rating rosso?
(Alla fine mi vengono mille idee ma non so cosa scegliere ahahah)
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Post: 697
Giudice*****
05/05/2016 17:39
 
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z e l d a, 05/05/2016 15.52:

Sono una piattola, lo so, ma avrei un'altra domanda [SM=g27987]
Accetti lo yuri? Rating rosso?
(Alla fine mi vengono mille idee ma non so cosa scegliere ahahah)



Sì, accetto entrambi :)
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Post: 19
05/05/2016 19:14
 
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Sono così indecisa che alla fine partecipo con una storia di più di un anno fa [SM=g27986]

Nickname: z e l d a
Titolo e link: underwater
Fandom: Saint Seiya
Rating: Verde
Personaggi: Shunrei
Genere: introspettivo
Avvertimenti: potrebbe essere una specie di what if, dato che ho spostato un pochino la cronologia di alcuni avvenimenti e implicitamente dato qualche annetto in più ai ragazzi, perché quattordicenni sono poco credibili. Nessuno stravolgimento però, e tutto ruota attorno ad un fatto avvenuto in canon
Lunghezza: 1175 parole, titolo escluso
Introduzione:
[...] Nel grande salotto della villa l’unico rumore che si percepisce è lo scalpiccio dei tuoi piedi nudi e il ticchettio dell’orologio, che segna ormai mezzanotte meno un quarto. Strano che non siano ancora tornati, pensi. Ti avevano detto che sarebbe stata una missione tutto sommato veloce e che sarebbero tornati in un paio di giorni al massimo. [...]
Perché Shunrei è molto più forte di quanto si possa pensare.
Note: in questa one shot ho buttato dentro una manciata di miei headcanon: nel periodo in cui i ragazzi vivono a villa Kido Shunrei, Miho e Eirii (lo so che ho anticipato i tempi rispetto all’OAV, ma visto che anche lei lavora all’orfanotrofio è plausibile che lei e Hyoga si conoscessero già) hanno libero accesso e ogni tanto Shunrei parte da Goro Ho per andare dal suo baldo giovine. Dormono assieme, sono una coppia ufficiale e Seiya e Hyoga un po’ li invidiano perché a questo livello di intimità con le loro donzelle ancora non sono arrivati. Frequentando il gruppo ovviamente Shunrei ha legato anche con i ragazzi e ora sono amici.
(La citazione finale è presa da Underwater di Mika)



*ho dovuto fare un edit perché non funzionava il link
[Modificato da z e l d a 05/05/2016 19:16]
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Post: 697
Giudice*****
05/05/2016 20:32
 
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Re:
z e l d a, 05/05/2016 19.14:

Sono così indecisa che alla fine partecipo con una storia di più di un anno fa [SM=g27986]

Nickname: z e l d a
Titolo e link: underwater
Fandom: Saint Seiya
Rating: Verde
Personaggi: Shunrei
Genere: introspettivo
Avvertimenti: potrebbe essere una specie di what if, dato che ho spostato un pochino la cronologia di alcuni avvenimenti e implicitamente dato qualche annetto in più ai ragazzi, perché quattordicenni sono poco credibili. Nessuno stravolgimento però, e tutto ruota attorno ad un fatto avvenuto in canon
Lunghezza: 1175 parole, titolo escluso
Introduzione:
[...] Nel grande salotto della villa l’unico rumore che si percepisce è lo scalpiccio dei tuoi piedi nudi e il ticchettio dell’orologio, che segna ormai mezzanotte meno un quarto. Strano che non siano ancora tornati, pensi. Ti avevano detto che sarebbe stata una missione tutto sommato veloce e che sarebbero tornati in un paio di giorni al massimo. [...]
Perché Shunrei è molto più forte di quanto si possa pensare.
Note: in questa one shot ho buttato dentro una manciata di miei headcanon: nel periodo in cui i ragazzi vivono a villa Kido Shunrei, Miho e Eirii (lo so che ho anticipato i tempi rispetto all’OAV, ma visto che anche lei lavora all’orfanotrofio è plausibile che lei e Hyoga si conoscessero già) hanno libero accesso e ogni tanto Shunrei parte da Goro Ho per andare dal suo baldo giovine. Dormono assieme, sono una coppia ufficiale e Seiya e Hyoga un po’ li invidiano perché a questo livello di intimità con le loro donzelle ancora non sono arrivati. Frequentando il gruppo ovviamente Shunrei ha legato anche con i ragazzi e ora sono amici.
(La citazione finale è presa da Underwater di Mika)



*ho dovuto fare un edit perché non funzionava il link



Perfetto! Grazie per aver consegnato :)
A presto!
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Post: 310
Giudice**
07/05/2016 15:27
 
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Mi ritiro
Ciao,

Mi dispiace doverlo fare ma, purtroppo, quest'ultima settimana ho avuto moltissimo da fare e non sono stata in grado di terminare la storia e, di certo, non riuscirei a finirla come si deve entro lunedì. [SM=g28000]
Sono pertanto costretta a ritirarmi sia da questo che dall'altro contest a cui l'avevo iscritta.
Mi scuso infinitamente [SM=g27995]

Ciao,
AceDPortogas


"Se mi arrendessi al tuo potere non potrei più neanche considerarmi un uomo... non vivrò la mia vita lasciandomi dei rimpianti alle spalle... lo capisci idiota?"

Le mie discussioni: Contest che sto organizzando:
Contest ai quali sto partecipando:
Contest Conclusi in attesa dei risultati:
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Post: 697
Giudice*****
07/05/2016 17:31
 
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Re: Mi ritiro
AceDPortogas, 07/05/2016 15.27:

Ciao,

Mi dispiace doverlo fare ma, purtroppo, quest'ultima settimana ho avuto moltissimo da fare e non sono stata in grado di terminare la storia e, di certo, non riuscirei a finirla come si deve entro lunedì. [SM=g28000]
Sono pertanto costretta a ritirarmi sia da questo che dall'altro contest a cui l'avevo iscritta.
Mi scuso infinitamente [SM=g27995]

Ciao,
AceDPortogas



Non importa, gli imprevisti capitano a tutti :)
Grazie per aver avvisato!
A prest
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Post: 2.167
Giudice*****
07/05/2016 19:51
 
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Sono riuscita a finire la storia, non mi serve più la proroga [SM=g27985]

Link: Di vetro e opali
[Modificato da _ Freya Crescent _ 07/05/2016 21:09]





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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Post: 77
08/05/2016 20:57
 
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Ciao, contest interessante!
Ti va bene il fandom di Slam Dunk? Ho una one-shot pronta da mesi, credo possa andare bene in questo caso [SM=g27987]
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Post: 77
08/05/2016 21:01
 
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Accidenti, leggo ora che il contest termina domani!
Pazienza, se è tardi sarà per un'altra volta ^^
OFFLINE
Post: 697
Giudice*****
08/05/2016 21:33
 
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_ Freya Crescent _, 07/05/2016 19.51:

Sono riuscita a finire la storia, non mi serve più la proroga [SM=g27985]

Link: Di vetro e opali



Grazie mille! :) Domani aggiungo il link al topic del bando
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Post: 697
Giudice*****
08/05/2016 21:33
 
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RaElle, 08/05/2016 21.01:

Accidenti, leggo ora che il contest termina domani!
Pazienza, se è tardi sarà per un'altra volta ^^



Non è tardi :) se la OS è pronta, è ben accetta!
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Post: 212
09/05/2016 14:05
 
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Scusatemi, si può avere una proroga? XD Mi farebbe davvero molto comodo!
OFFLINE
Post: 697
Giudice*****
09/05/2016 15:38
 
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Giandra, 09/05/2016 14.05:

Scusatemi, si può avere una proroga? XD Mi farebbe davvero molto comodo!



Mi dispiace, ma per motivi organizzativi non posso proprio concedere proroghe :/
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Post: 291
Giudice**
09/05/2016 18:01
 
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Sorry, non riuscirò mai a finire in tempo, quindi mi ritiro
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Post: 212
09/05/2016 19:44
 
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E bene, pare che io ce l'abbia fatta!

Nickname (sul forum e su EFP): Giandra
Nickname betareader (eventuale): /
Titolo e link: "I'm back".
Fandom: Pokémon
Rating: Verde
Personaggi: Delia Ketchum, Ash Ketchum
Genere/i: Fluff, Introspettivo
Avvertimenti: /
Lunghezza: 1035 parole
Introduzione: Storia ambientata dopo la fine della Lega di Kalos, sperando (invano) in una vittoria del nostro Ash; in sostanza è una specie di tributo (in ritardo) per la festa della mamma, che parla delle emozioni che prova Delia prima e dopo il ritorno a casa del figlioletto.
Note (eventuali): /
[Modificato da Giandra 09/05/2016 19:45]
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Post: 2.167
Giudice*****
09/05/2016 20:09
 
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Perdona l'errore, non avevo messo lo specchietto [SM=g27990]


Nickname EFP: Freya Crystal
Nickname sul forum: _ Freya Crescent _
Titolo e link: Di vetro e opali
Fandom: Tokyo Mew Mew
Rating: Verde
Personaggi: Retasu Midorikawa, Ryou Shirogane
Genere/i: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life
Avvertimenti: nessuno
Lunghezza: 7296 parole
Introduzione: Il silenzio premeva sulle sue spalle come un macigno. 
"Ne è passato di tempo dall'ultima volta che ci siamo visti... sono cambiate tante cose da allora" aggiunse, giocherellando nervosamente col suo tovagliolino di carta.
"Già, hai ragione."
C'era un'amarezza velata nelle parole di Ryou, una rassegnazione alla realtà dei fatti che faceva a pugni con la sua, ma che al tempo stesso ci andava a braccetto.
"Ne sono successe fin troppe, di cose, e in troppo poco tempo" proseguì lui.
Retasu sentiva che la stava guardando, ma non trovò il coraggio di ricambiare il suo sguardo.
"Eppure siamo di nuovo qui." 
Note (eventuali): in fondo alla storia





Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita
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Post: 697
Giudice*****
09/05/2016 22:02
 
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Perfetto! Grazie a chi ha consegnato e "alla prossima" a chi si è ritirato!
Domani provvederò a far spostare il contest tra gli scaduti e ad aggiungere i link delle ultime storie consegnate al topic principale.
A presto e grazie a tutti :)
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Post: 697
Giudice*****
10/05/2016 11:06
 
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Re:
_ Freya Crescent _, 07/05/2016 19.51:

Sono riuscita a finire la storia, non mi serve più la proroga [SM=g27985]

Link: Di vetro e opali




Ciao! Mi sono accorta che non hai pubblicato lo specchietto introduttivo... Potresti aggiungerlo entro stasera? La correttezza dello specchietto è uno dei parametri di valutazione delle storie :/
A presto!

EDIT: scusa, ho visto ora che lo hai pubblicato :)
Tutto ok!
[Modificato da 9dolina0 10/05/2016 11:12]
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Post: 77
10/05/2016 11:17
 
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Scusa, ti ho mandato la storia via e-mail, devo comunque postare le note della storia qui?
Chiedo venia, è il secondo contest a cui partecipo, e nel primo non c'era tutta questa roba [SM=g27990] [SM=g27990]
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Post: 697
Giudice*****
10/05/2016 11:24
 
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Re:
RaElle, 10/05/2016 11.17:

Scusa, ti ho mandato la storia via e-mail, devo comunque postare le note della storia qui?
Chiedo venia, è il secondo contest a cui partecipo, e nel primo non c'era tutta questa roba [SM=g27990] [SM=g27990]




No, tranquilla! Va benissimo via email :)
Sto aggiornando il bando con le storie ricevute proprio in questo momento, quindi non preoccuparti: tra poco vedrai anche il tuo nome aggiunto alla lista ;)
Nel caso in cui non lo avessi ancora fatto, ti chiederei soltanto di pubblicare la storia entro oggi (non è una regola che ho imposto io, ma gli admin del forum) e di lasciarmi il link come commento.
[Modificato da 9dolina0 10/05/2016 11:26]
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Post: 697
Giudice*****
10/05/2016 11:38
 
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Spostamento del contest
Buongiorno a tutti i partecipanti!
Scrivo per informarvi che ho appena fatto richiesta per lo spostamento del contest nella sezione "scaduti", per cui probabilmente a breve non sarà più possibile vedere il bando in questa sezione.
Chiederei a tutti coloro che hanno consegnato la storia di verificare che io abbia aggiunto il loro nome nella lista e che, soprattutto, abbia aggiunto anche la dicitura "consegnato" più il link. Ho cercato di fare attenzione ma, ahimé, potrei aver avuto qualche dimenticanza.
Per quanto riguarda i tempi di valutazione delle storie, temo che, dovendone leggere e giudicare una decina, avrò bisogno di tutto il mese messo a disposizione del regolamento. In ogni caso, potete seguire l'andamento delle valutazioni "in diretta" attraverso il topic principale. Vi pregherei di non postare domande del tipo "quanto ti manca?" e simili: nel caso in cui dovessi rendermi conto di avere dei problemi e di dover tardare nella pubblicazione dei risultati, ve lo farò sapere.
Grazie per l'attenzione e grazie soprattutto per la vostra numerosa partecipazione.
A presto :)
9dolina0
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Post: 77
11/05/2016 03:08
 
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Nickname (sul forum e su EFP): RaElle
Nickname betareader (eventuale): -
Titolo e link: Come sfidare una matricola efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3446265&i=1
Fandom: Slam Dunk
Rating: Verde
Personaggi: Kaede Rukawa, Tutti, OC
Genere/i: Generale, Sportivo, Slice of Life
Avvertimenti: -
Lunghezza: 5141
Introduzione:
Il desiderio di mostrare il suo amore per quello sport fu superiore a qualsiasi altra cosa provata fino ad allora: la stanchezza fu un mero ricordo, e solo in quel momento cominciò lo spettacolo.
Schiacciò e corse ancora, le gambe spinte all'estremo, i polmoni che urlavano pietà; ma nulla avrebbe potuto fermarlo, nulla.
Voleva giocare e lo stava facendo con gran stile.

Note (eventuali): a fine capitolo ^^ quello è il motivo per cui stavo aspettando a pubblicarlo [SM=g27985]
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Post: 697
Giudice*****
11/05/2016 09:33
 
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RaElle, 11/05/2016 03.08:

Nickname (sul forum e su EFP): RaElle
Nickname betareader (eventuale): -
Titolo e link: Come sfidare una matricola efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3446265&i=1
Fandom: Slam Dunk
Rating: Verde
Personaggi: Kaede Rukawa, Tutti, OC
Genere/i: Generale, Sportivo, Slice of Life
Avvertimenti: -
Lunghezza: 5141
Introduzione:
Il desiderio di mostrare il suo amore per quello sport fu superiore a qualsiasi altra cosa provata fino ad allora: la stanchezza fu un mero ricordo, e solo in quel momento cominciò lo spettacolo.
Schiacciò e corse ancora, le gambe spinte all'estremo, i polmoni che urlavano pietà; ma nulla avrebbe potuto fermarlo, nulla.
Voleva giocare e lo stava facendo con gran stile.

Note (eventuali): a fine capitolo ^^ quello è il motivo per cui stavo aspettando a pubblicarlo [SM=g27985]



Perfetto, grazie mille :)
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Post: 697
Giudice*****
07/06/2016 13:29
 
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Avviso
Salve a tutti!
Scrivo per avvisarvi che ho terminato di valutare le storie e che, a breve – ma probabilmente non oggi – sarò in grado di pubblicare la classifica. Vi chiedo soltanto di pazientare ancora un po’ poiché ho bisogno di rileggere le valutazioni, correggere eventuali errori e sommare i punteggi.
Ne approfitto, comunque, per fare un breve – ma non troppo – discorso pre-risultati, prima di postare i giudizi domani o dopodomani.
Come sapete, ultimamente le regole del forum riguardanti i contest sono diventate più rigide, anche a seguito di alcune polemiche sorte a causa della poca chiarezza e oggettività di alcuni giudici circa il loro metodo di valutazione. Questo ha spinto alcuni giudici – generalmente i più seri e preparati – a pubblicare degli specchietti ben precisi sulle loro pagine personali o nei bandi dei contest per rendere palesi fin dal principio i criteri di valutazione che verranno presi in considerazione soprattutto riguardo alla grammaticale. Sappiamo bene tutti quanti, infatti, che la lingua italiana, essendo ancora – e fortunatamente – una lingua viva, è soggetta a mutamenti lenti ma costanti e presenta alcune variabili interne che spesso rendono difficile stabilire se una determinata forma o un determinato uso siano effettivamente scorretti o meno. Per questo alcuni giudici hanno preferito chiarire fin da subito che cosa considerino errore e che cosa no, seguendo spesso i loro gusti personali, evitando a priori eventuali polemiche con i partecipanti ai loro contest.
Insomma, uomo avvisato, mezzo salvato.
Io nella mia pagina giudice non ho fornito alcuna indicazione di questo tipo.
Volendo dare dei giudizi che siano il più possibile oggettivi anche – e soprattutto – per quanto concerne l’ambito grammaticale, ho deciso di accettare tutte le varianti previste nello standard.
Per intenderci, per motivi che non sto qui a spiegare, preferisco di gran lunga utilizzare la forma sé stesso piuttosto che la più comune se stesso – che molti, addirittura, credono sia l’unica corretta – ma, consapevole dell’uso generale, non posso non accettare anche la seconda forma. Un altro esempio: in caso di discorso diretto, preferisco utilizzare – e trovare nelle letture – le caporali (« e »), ma ho comunque preferito non imporre ai partecipanti ai miei contest questo segno grafico rispetto ai trattini o alle virgolette alte.
Insomma, purché le forme da voi utilizzate siano in qualche modo accettate dallo standard, le ho prese tutte per buone, senza comunque evitare di segnalarvi gli eventuali usi impropri. Ciò non esclude, ovviamente, che io abbia potuto comunque commettere degli errori di valutazione e segnare come sbagliate delle forme in realtà corrette. Vi pregherei, in ogni caso, di farlo presente nel massimo dell’educazione.
Per quanto riguarda l’attribuzione del voto numerico circa il parametro sintassi, ortografia, punteggiatura, ho tenuto conto non solo della mera quantità di errori, ma anche della lunghezza delle storie: una storia più lunga ha più probabilità di contenere dei refusi o delle imprecisioni, per cui non avrebbe senso togliere dei decimali e penalizzare un racconto che, nel complesso, potrebbe comunque essere scritto bene. I punteggi sono attribuiti, dunque, “a occhio”, sempre cercando, in ogni caso, di essere più oggettiva possibile.
Tenete presente, inoltre, che in nessun caso ho segnalato tutti gli errori che ho riscontrato – valutare è diverso da correggere – ma, per lo più, ho fatto presenti quelli ripetuti o quelli, anche se non ripetuti, più gravi. I palesi errori di battitura, a meno che essi non fossero davvero tanti, non hanno inciso sull’attribuzione del punteggio.
Chiudo il discorso inerente alla grammatica specificando che per la valutazione di questo parametro ho fatto riferimento al vocabolario Zingarelli 2008 e alla Grammatica Italiana di Luca Serianni, integrandole, sporadicamente, con qualche consultazione su internet al sito dell’Accademia della Crusca e a vari documenti in PDF che conservo nel mio computer.
Tutti gli altri parametri oggetto di valutazione ricadono, molto più che la grammatica, nella sfera del gusto personale. Ho cercato comunque, per quanto possibile, di mantenere una certa oggettività e di spiegare il perché dei miei giudizi. Anche in questo caso, qualora non siate d’accordo con quanto da me espresso, siete assolutamente in diritto di farlo presente, ma sempre portando rispetto per me e per il mio lavoro.

Grazie per l’attenzione e a presto.

9dolina0

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Post: 697
Giudice*****
08/06/2016 11:31
 
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Decimo classificato – z e l d a

Underwater


Sintassi, ortografia, punteggiatura

Nonostante la brevità della storia, di errori, ahimé, ce ne sono parecchi, e ciò di certo non aiuta la lettura, che risulta, anzi, un po’ macchinosa.
Parto dalla sintassi:

Gli dai a malapena il tempo di finire la frase che già stai correndo verso la vostra stanza per recuperare qualcosa che possa coprirti dal freddo e subito schizzare all’ospedale.

Per un certo momento l’idea che Saori Kido, o meglio Athena, fosse lì ti aveva quasi rassicurata, ma a quanto pare aveva di meglio da fare che stare ad assistere gli uomini che […]


Nella prima frase, la parte evidenziata in grassetto si riferisce, per logica, a Shunrei, ma per come l’hai collocata tu all’interno del periodo, è come se il soggetto grammaticale fosse qualcosa – con che a fare da pronome relativo. Dal punto di vista della concordanza, infatti, i verbi coprirti e schizzare sono sullo stesso piano, entrambi all’infinito. L’assenza di virgole e la presenza della congiunzione e finiscono l’opera di livellazione tra le due forme verbali. In alternativa, avresti potuto mantenere la congiunzione e e porre il verbo all’indicativo presente – e subito schizzi – in modo da rendere chiaro che il soggetto è Shunrei, oppure utilizzare al posto della congiunzione un’espressione dal valore consecutivo, come per poiper poi subito schizzare.
Nel secondo periodo citato, mi pare ci sia una certa incongruenza a livello temporale con il resto della narrazione: tutta la storia è al presente, ma nel costrutto citato i verbi sono tutti al passato.

Per quanto riguarda l’ortografia, ti segnalo:

E’ faticoso

E’


La e maiuscola accentata si scrive È. Utilizzare l’apostrofo al posto dell’accento è assolutamente sbagliato. Capisco che tale simbolo non sia presente sulla tastiera, ma Word è impostato generalmente con il correttore automatico e dovrebbe dunque convertirti, dove necessario, la è in È. Nel caso in cui ciò non avvenisse, basta andare sulla voce Inserisci, poi su Simbolo, e cercare i segni grafici e le lettere desiderati.

Anche la punteggiatura mi sembra molto spesso approssimativa:

Di certo non sono andati a dormire, ti avrebbero sicuramente svegliata per far andare a letto anche te.

-Dobbiamo dirglielo- la voce di Ikki proviene dalla cucina.

La porta della cucina è leggermente aperta, e proprio mentre fai per affacciarti incroci lo sguardo con […]

-Eccovi ragazzi, vi stavo cercando-

a parte la vista irrecuperabile, la medicina non può fare miracoli-ti han detto, tutto il resto si sistemerà.


Nella prima frase, la virgola non è il segno di interpunzione più adatto. Il migliore sarebbero senza dubbio i due punti poiché ciò che segue è la spiegazione di quanto detto in precedenza. Per capire che è così, basta sostituire quella virgola con poiché: i due punti hanno il medesimo valore. In alternativa, una pausa forte dettata da un punto fermo sarebbe comunque stata migliore della semplice virgola.
Nella seconda frase, così come in molte altre che, per motivi di spazio, non posso citare, hai utilizzato il trattino breve – non seguito da alcuno spazio, tra l’altro – per introdurre il discorso diretto. Il segno grafico corretto è “–“ (trattino medio seguito da uno spazio bianco), oppure “—“ (trattino lungo, sempre seguito da uno spazio. Il trattino, inoltre, si può mettere in chiusura della battuta dialogata solo qualora essa sia retta esternamente, sia seguita, cioè, da una frase il cui verbo principale sia dire – o un altro ad esso assimilabile – e il cui soggetto grammaticale sia la persona che ha pronunciato la battuta. Nel caso in questione, la tua non è una battuta retta esternamente, poiché a pronunciare il discorso è Ikki, ma il soggetto grammaticale della frase che segue la battuta è la voce. Dunque, avresti dovuto scrivere in questo modo:
— Dobbiamo dirglielo.
La voce di Ikki proviene dalla cucina.

Nella terza frase segnalata, hai usato le virgole in maniera un po’ troppo approssimativa. La virgola che hai inserito andrebbe messa dopo e, mentre ce ne dovrebbe essere un’altra dopo affacciarti.
Nella quarta frase, ragazzi è un complemento di vocazione – rappresenta, cioè, la persona a cui colui che pronuncia la battuta si sta rivolgendo. Occorre inserire una virgola sia prima che dopo il complemento di vocazione poiché si trova in posizione centrale nella frase. Inoltre, la battuta non è retta esternamente, per cui non va messo il trattino – medio o lungo, ripeto! – alla fine della frase, ma va inserito obbligatoriamente il punto fermo.
Nell’ultima frase, hai usato i trattini per mettere in evidenza un inciso. L’utilizzo va bene ma, come nel caso della battuta dialogata, andrebbe usato sia in apertura che in chiusura il trattino medio spaziato.
6/10

Appropriatezza lessicale e stile
Due sono principalmente le cose apprezzabili per quanto riguarda questo parametro: l’utilizzo di un lessico appropriato – seppur non particolarmente ricercato – e la scelta coraggiosa di scrivere la storia in seconda persona.
Soprattutto per quanto concerne quest’ultima cosa, tanto di cappello.
Tuttavia, nonostante io apprezzi l’originalità di questa scelta stilistica, non posso non notare quanto la narrazione in seconda persona, se non è gestita con maestria, risulti macchinosa. La narrazione non sembra scorrere bene e la storia sembra pare essere talvolta un elenco sterile di avvenimenti e fatti circoscritti nell’hic et nunc, un qui e adesso che non si confà molto con il concetto di testo letterario.
Inoltre, anche se il racconto è breve, ci sono alcune ripetizioni:

E’ faticoso dormire con te, dice sempre, sei alta un metro e mezzo ma il letto riesci ad occuparlo tutto tu.
Devi aver dormito un bel po’, perché il film che stavi guardando con Ikki e Hyoga è ormai finito e nella stanza sei rimasta solo tu. Dove sono finiti quei due? Di certo non sono andati a dormire […]


Le ripetizioni non dovrebbero essere annoverate tra gli errori grammaticali poiché, di fatto, non lo sono; è pur vero, però, che a livello stilistico non è piacevole trovare la medesima parola o due parole diverse aventi la stessa radice nel giro della stessa frase o di poche righe. La scrittura creativa prevede, in teoria, l’uso il più possibile diffuso dei sinonimi.
Non mi convince neanche, a livello grafico, la scelta di non evidenziare attraverso qualche escamotage i pensieri:

No, quei due disgraziati non mi hanno detto nulla, vorresti ribattere […]

Zitto o ci ripenso e quel pugno te lo tiro davvero, pensi.


In entrambi i casi, le prime frasi sono dei pensieri e dunque non fanno parte della narrazione vera e propria – d’altra parte, lo si capisce dal fatto che i verbi principali sono in prima persona e non in seconda.
Tuttavia, a livello grafico la distinzione non è affatto chiara. Avresti potuto evidenziare il pensiero in corsivo, oppure utilizzare le virgolette. Qualunque cosa, insomma, purché si rendesse evidente il fatto che quelli fossero dei pensieri.
7/10

Trama: originalità e sviluppo
La trama non è affatto male, ed è anche intrisa di una certa drammaticità. A livello di originalità ci siamo, anche perché presenta un tema piuttosto sensibile quale la cecità permanente. Il modo in cui, inoltre, il personaggio sia arrivato a questa cecità è decisamente drammatico.
Al di là di questo, comunque, il testo non è molto scorrevole e, in alcuni punti, ho faticato a capire quale fosse il senso delle frasi.
Qui, ad esempio:

[…] eppure in questo momento lo senti come un affronto per te a cui resta sempre la sofferenza della convalescenza oppure il festeggiamento tardivo, quando ormai il peggio è passato.

Anche se, rifacendomi al contesto, ho potuto intuire il senso della frase, esso è tutt’altro che chiaro a una prima lettura.
Ciò crea qualche problema nell’interpretazione della trama, che in alcuni punti è molto chiara, ma in altri si fa confusa.
Anche se, in linea di massima, il racconto ha una sua coerenza interna, non sempre quest’ultima è di facile riscontro. Ti do atto, comunque, di aver saputo narrare una storia drammatica in poche righe riuscendo a mettere in evidenza tutti gli elementi fondamentali: amicizia, sofferenza, amore, frustrazione, rabbia, senso di colpa.
Magari, però, qualche frase in più, e scritta con cognizione di causa, ti avrebbe fatto guadagnare altri punticini.
7,5/10

Caratterizzazione dei personaggi
La caratterizzazione dei personaggi è complessivamente buona, ma trovo che in un racconto dalla trama simile, intriso di drammaticità e in cui uno dei personaggi è stato costretto a procurarsi la cecità pur di sconfiggere un pericoloso nemico, essa dovesse trovare maggiore approfondimento.
La tensione nei personaggi è palpabile, così come l’ansia che attanaglia la protagonista – ignara, fin quasi alla fine del racconto – delle sorti del suo amato. L’introspezione di Shunrei manca di dettagli importanti: mi sembra, ad esempio, che non sia stato messo sufficientemente in evidenza il dolore di questa ragazza alla scoperta della cecità del suo fidanzato. Passi direttamente al “dopo”, al suo lato forte che emerge e che la farà reagire positivamente senza demoralizzarsi. Ci sta, ovviamente, ma qualche parolina in più sul suo dolore avrebbe giovato alla drammaticità della situazione.
I personaggi secondari hanno una caratterizzazione a mio avviso più completa: si percepisce in loro il senso di disagio e di colpa per quanto accaduto, la paura di rivelare alla ragazza la verità, la frustrazione per non aver saputo impedire l’incidente.
Mi è piaciuto molto, invece, come tu abbia messo in luce la scelta coraggiosa, ma forse avventata di Shiryu di procurarsi la cecità pur di sconfiggere Perseus, anche se lo hai fatto attraverso la voce di Shun. Tuttavia, anche riguardo a questo episodio, qualche dettaglio in più sarebbe stato apprezzabile.
7,5/10

Rispetto delle regole del bando/ conformità della storia a quanto scritto nello specchietto
Lo specchietto è ben impostato e le regole del bando sono state tutte rispettate. Non ho riscontrato grosse incongruenze e l’introduzione e le note sono ben scritte. L’unica perplessità riguarda il rating: nello specchietto hai dichiarato un rating verde ma, dopo aver letto la storia, io propenderei per un giallo. Il racconto è infatti intriso di drammaticità ed è parzialmente introspettivo, per cui non credo che il rating verde sia sufficiente.
4,5/5

Gradimento personale
Il tema della storia mi è piaciuto ma, allo stesso tempo, credo che si potesse sviluppare meglio. Tu ti sei concentrata sul momento precedente alla scoperta dell’incidente e sulla rivelazione di quest’ultimo da parte di Shun, ma non hai dato voce al malcapitato che è rimasto cieco e neanche, più di tanto, alla sua ragazza. Come ti ho già detto, avrei preferito che, a seguito della triste scoperta, la mente di Shunrei venisse analizzata meglio, mettendone in luce in maniera evidente un dolore che, invece, tu hai solo accennato.
La storia, comunque, ha un ottimo potenziale e, correggendo anche gli errori di grammatica, potrebbe migliorare tantissimo.

32,5/45
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08/06/2016 11:31
 
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Nono classificato – Oblakom

Sincerity


Sintassi, ortografia, punteggiatura

Partendo dalla sintassi, ti segnalo un problema nella consecutio temporum:

Lord Freezer aveva sotto al suo controllo centinaia di pianeti.
Lord Freezer comandava milioni, miliardi di vite.
Lord Freezer era il volto esterno e la mano nascosta della Planet Trade Organization.
Lord Freezer non era mai stato bambino […]


La storia è narrata al passato e poiché le azioni descritte nelle prime tre frasi avvengono in un periodo temporale antecedente ai fatti narrati nel racconto, i tempi verbali devono essere adeguati in base alle regole della consecutio temporum. Dunque: aveva avuto invece di aveva, aveva comandato invece di comandava, era stato invece di era. Nell’ultima frase hai giustamente utilizzato il trapassato prossimo (non era mai stato bambino).

Ti segnalo adesso alcuni errori di ortografia più o meno gravi:

Ohh

Difronte

un anima

EHH


Lo standard prevede che le interiezioni tipo oh, eh si scrivano con una sola h posta successivamente alla vocale. Nel tuo caso, la posizione della consonante muta è corretta, ma ne hai inserita una di troppo.
Di fronte si scrive in questo modo: la preposizione e il sostantivo non sono univerbati.
Anima è una parola femminile, per cui, in presenza dell’articolo indeterminativo, occorre inserire l’apostrofo.
Nel testo sono presenti anche diversi errori di battitura che non mi pare il caso di segnalare – sono dei palesi refusi. Ti consiglio, comunque, di rileggere la tua storia.

Questione punteggiatura:

«Eddai, canta con noi~!».

Non che funzionasse sempre, ovvio, o sarebbe stato troppo bello e quello, dopotutto, era l’Inferno.


Durante la lettura ho notato che hai usato insistentemente il trattino ondulato al termine delle battute pronunciate dalle creature angeliche. Credo che il tuo intento fosse quello di enfatizzare in qualche modo le loro parole; tuttavia, mi duole dirlo, questo segno di interpunzione e l’utilizzo che ne hai fatto tu non trovano alcun riscontro nello standard. L’idea di aggiungere un nuovo simbolo da utilizzare in casi in cui ancora vige una certa ambiguità sarebbe senza dubbio lodevole, ma nel caso in questione non riesco esattamente a comprendere che cosa tu volessi mettere in evidenza – e dunque enfatizzare – inserendo il trattino ondulato. Magari la voce angelica delle creature? O il fatto che le loro parole fossero “cantate”? L’idea di per sé non è male, ma ti consiglio di spiegare per bene in nota come mai tu abbia voluto utilizzare tale segno.
Un’altra questione che mi preme farti notare è l’abuso dei puntini di sospensione. Nella tua storia ce ne sono davvero troppi, anche quando se ne potrebbe tranquillamente fare a meno. I puntini di sospensione vengono utilizzati, appunto, quando un discorso viene lasciato in sospeso – per esempio quando, durante una battuta dialogata, uno dei due interlocutore viene interrotto dall’atro, oppure non sa che cosa dire, o anche in presenza di un elenco potenzialmente infinito di cose – ma tu, molto spesso, li hai utilizzati anche al posto del più lecito punto fermo. Nell’esempio che ti ho citato, li hai addirittura posti all’inizio della frase. Si può fare, certo, ma solo nel caso in cui la frase in questione sia stata precedentemente interrotta.
7,5/10

Appropriatezza lessicale e stile

Non è stato facile per me valutare l’appropriatezza lessicale di questa storia, soprattutto se rapportata allo stile. Hai inserito molte parole auliche, sicuramente ben selezionate, ma al contempo sono presenti nel testo alcuni termini che mi lasciano perplessa, così come non mi convince del tutto l’utilizzo di alcune espressioni – se rapportate, appunto, a un lessico aulico.
Comincio dalle parole che mi hanno piacevolmente colpita – prese da sole, e dunque estraniate dal contesto in cui le hai inserite:

psichedelico (detto di droghe che provocano dilatazione della coscienza, allucinazioni, fenomeni di evasione dalla realtà / detto di figurazione o composizione musicale che si ispira agli effetti sonori e visivi prodotti sull’uomo dall’uso di droghe allucinogene);

banjo (strumento simile alla chitarra, con cassa armonica rotonda a fondo piatto, introdotto in America dagli schiavi neri);

nemesi (evento, situazione negativa che segue a periodi eccessivamente fortunati, quasi a titolo di giusta compensazione).

Se l’utilizzo della parola banjo è senza dubbio coerente con il contesto e decisamente chiaro, non si può dire esattamente lo stesso delle altre due parole citate. Tu le hai utilizzate nei seguenti modi:

Strattonò l’appendice con un movimento secco, liberandola dalle mani… zamp… onestamente non gli importava quale fosse, di preciso, fra quei sottoprodotti di un arcobaleno canterino psichedelico per scimmie rosa ritardate a toccarlo, l’unica cosa che sapeva – e che, se possibile, incrementava ancor più la sua cieca collera ed il suo sdegno – era che lui in morte come in vita rimaneva pur sempre Lord Freezer […]

Perché una cosa era il sospetto che la sua nemesi avesse potuto trovarsi al centro di quella situazione, un’altra era la certezza.


Come ti ho precedentemente indicato, psichedelico ha un significato ben preciso. Suppongo che tu lo conoscessi bene prima di utilizzare tale parola, tuttavia rimane il fatto che, leggendo il periodo in cui lo hai inserito, non risulta chiaro se tu abbia compreso o meno il significato del termine. Potrebbe addirittura venire il sospetto che tu lo abbia usato solo perché il suono prodotto dai foni che lo formano è molto gradevole.
Anche l’uso di nemesi non è proprio chiarissimo: volendo sostituire tale lessema con il suo sinonimo più prossimo – cioè espiazione – il senso della frase risulta leggermente più chiaro, ma rimane palese una certa forzatura nel significato generale dell'intero costrutto.

Nel testo, ho riscontrato addirittura una parola che non esiste: idiotica.

Decisamente preferiva non immaginare l’espressione idiotica su quel muso ritardato che si ritrovava […]

Il dizionario registra l’uso di idiota, ma non di idiotica. Dal contesto in cui hai inserito questo aggettivo, suppongo che tu volessi dire proprio idiota, ma non riesco a capire come mai, dunque, tu lo abbia storpiato in questo modo.

A fronte di un lessico apparentemente aulico – inserito in espressioni spesso lunghe e sintatticamente complesse come nel caso di psichedelico – suonano male anche le numerose – eccessive, a mio avviso – interiezioni che hai inserito, le risate (ahahaha) e gli eddai (tra l’altro questa grafia rispecchia in maniera troppo pedissequa il parlato).

Anche lo stile risente di queste scelte a mio avviso contraddittorie: come ho già detto in precedenza, alcuni periodi sono molto lunghi e complessi – spesso difficili da interpretare – mentre altre frasi, soprattutto se inserite nelle battute dialogate, sono fin troppo sbrigative e farfugliate. Capisco che il parlato è molto diverso da una descrizione/narrazione nuda e cruda, però lo stacco mi pare un po’ troppo evidente.
6/10

Trama: originalità e sviluppo
In quanto a originalità, la tua storia merita senza dubbio il punteggio pieno.
Certo, negli ultimi tempi nel fandom di Dragon Ball è abbastanza comune leggere storie relative all’ultima serie – la tanto osannata/criticata Super – ma è comunque fuori discussione che non tutti gli autori sanno elaborare bene gli spunti proposti. A mio avviso, tu lo hai fatto. Insomma: l’idea che Goku chieda a Re Enma di potergli mettere a disposizione un’anima infernale solo per il piacere di apprendere da un essere completamente diverso da lui nuove tecniche di combattimento è… geniale! E perfettamente coerente allo stile Dragon Ball. D’altra parte, questo anime si presta a mille generi diversi poiché in esso convivono il comico, il drammatico, il guerresco, il demenziale e molti altri. Tu hai scelto di buttarti sul lato più ironico di questo capolavoro di Toryama e il risultato è senza dubbio coerente con l’opera originale.
Anche lo sviluppo della storia non è affatto male e, anzi, devo dire che l’effetto sorpresa che hai mantenuto fin quasi alla fine è molto apprezzabile. Se devo trovare un difetto, da questo punto di vista, esso sta nel fatto che, ahimé, in alcuni punti la suspance è un po’ troppo alta e, qualche volta, diventa difficile seguire il filo degli eventi. Mi rendo conto che la cosa sia assolutamente voluta, però alle volte sono dovuta tornare indietro e rileggere alcuni spezzoni per poter ricollegare i vari punti della trama. Non è nulla di particolarmente limitante, ovviamente – alla fine della lettura, il senso della storia era chiarissimo – ma alle volte, lo ammetto, mi sono un po’ “persa”.
Nonostante tutto, mi è piaciuta tantissimo l’idea di base e il fatto che, fino all’ultimo momento, persino lo stesso Goku abbia avuto difficoltà nel capire quale piano “diabolico” avesse architettato Re Enma.
Spendo qualche parola anche per il modo in cui descritto l’Inferno – che, molto intelligentemente, nel caso di Freezer assomiglia al Paradiso –: nell’anime non si vedono molte scene ambientate nel regno celeste, ma sicuramente, nel mio immaginario, io ci vedo molte meno creature angeliche – o angelicate, che dir si voglia. Tuttavia, non trovo che il tuo Paradiso – immaginando che tali creature abitino normalmente in questo luogo – sia poco plausibile, soprattutto se per gli esseri che vi abitano c’è la possibilità di spostarsi all’inferno con facilità. In poche parole, mi è piaciuto molto il contrasto che hai creato tra Freezer e le creature angeliche, esseri completamente agli antipodi che, nel loro essere antitetici creano un’atmosfera ancora più comica e demenziale.
Ottimo lavoro!
9/10

Caratterizzazione dei personaggi
Parto da un presupposto: in un’anime come Dragon Ball non è sempre facile individuare un canone per l’IC. Gli stessi protagonisti, analizzati in momenti di serietà, appaiono caratterizzati in un certo modo, per poi essere stravolti – non completamente, certo, ma quasi – se posti in altre situazioni.
Per la tua storia, hai scelto il genere comico – uno di quelli che preferisco, se applicati a Dragon Ball – e hai caratterizzato i tuoi personaggi di conseguenza.
Partendo da quello che mi sembra essere il miglior IC, ti dico subito che il tuo Goku ha una caratterizzazione praticamente perfetta: plausibilissima è l’idea fuori dalla norma di chiedere a Re Enma di mettergli a disposizione un dannato pe i suoi allenamenti. Ancora più IC è il fatto che il guerriero non si renda conto dell’assurdità della richiesta. Goku, però, raggiunge il top quando, nel mentre in cui il giudice dell’Aldilà gli annuncia che finalmente è stato trovato il guerriero adatto alle sue esigenze, egli non si rende conto che Enma si riferisce a Freezer, che pure, in quel preciso istante, si trova insieme al saiyan nello studio del dio.
Molto buone, anche se a mio avviso non perfette, sono le caratterizzazioni di Freezer e Re Enma.
Per quanto riguarda il primo, pur essendomi piaciuto molto il contesto in cui lo hai inserito e, nel complesso, il modo in cui lo hai caratterizzato, trovo comunque che sia un po’ troppo “sincero”. Al di là dell’IC – che, comunque, è perfettamente rispettato – trovo che a stonare sia il fatto che Freezer, pur essendo un dannato e pur essendo di per sé incline a mentire – cito, a tal proposito, l’episodio in cui chiede perdono a Goku nella serie Z – si ostini sfacciatamente a dire la verità a proposito dell’opportunità che gli è stata offerta e che, evidentemente e giustamente, sembra non gradire. Non che egli non ne abbia tutte le ragioni, però mi pare un po’ forzato che proprio Freezer, fra tanti, sia l’unico a essere a tutti gli effetti sincero.
Re Enma, seppur caratterizzato molto bene, mi sembra un po’ troppo vendicativo. Anche in questo caso, non metto in discussione l’IC del personaggio, quanto il fatto che tutto sommato il giudice dell’Aldilà non dovrebbe prendersela tanto a male se Goku chiede dei favori prima a Lord Bills piuttosto che a lui. In fondo, mi pare che la scala gerarchica delle divinità di Dragon Ball sia piuttosto chiara e Lord Bills è, fino ad ora, colui che si trova al vertice. Tra l’altro, il fatto che sia stato scelto proprio Freezer, rende palese il desiderio di vendetta di Re Enma – cosa plausibilissima, ripeto, ma appena un po’ troppo forzata.
Nel complesso, comunque, il voto che ti attribuisco in questo parametro è più che buono.
8,5/10

Rispetto delle regole del bando/ conformità della storia a quanto scritto nello specchietto
Qui non ho niente da contestare: lo specchietto è molto preciso e non ci sono errori di sorta. I generi indicati, così come il rating, corrispondono a quelli effettivamente riscontrati. L’introduzione è molto accattivante: ottima la scelta di citare alcuni passi cruciali del testo. Le note non sono eccessivamente corpose, ma la trama della storia è sufficientemente chiara, per cui direi che vanno bene anche così.
5/5

Gradimento personale
Dragon Ball è uno dei miei anime preferiti – anzi, no: è il mio preferito in assoluto – per cui ovviamente ho letto la tua storia con un occhio un po’ più attento e pretenzioso. Non sono affatto rimasta delusa dalla lettura: innanzitutto, adoro le fanfiction che trattano il lato più “soft” di Dragon Ball, che giocano sulle caricature dei personaggi più che sui personaggi stessi e che puntano a strappare un sorriso al lettore. Mi piace, insomma, quando a essere trattato è il lato comico di questo anime. Tu lo hai fatto e il risultato è senza dubbio apprezzabile: mi hai strappato un sorriso e hai addolcito per qualche minuto una delle mie tante monotone mattinate.
Peccato per le scelte lessicali e stilistiche che non mi hanno convinta appieno.

36/45
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Giudice*****
08/06/2016 11:32
 
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Ottavo classificato – Giandra

I’m back


Sintassi, ortografia, punteggiatura
A livello di sintassi e ortografia, non ho riscontrato errori. Certo, la storia è molto breve, ma la sintassi è comunque elaborata, per cui sei stata brava a non farti scappare qualche imprecisione.
Per quanto riguarda la punteggiatura, ho delle segnalazioni da farti:

Quella si prospettava esattamente una giornata tranquilla, come tutte le altre da diversi anni a quella parte; da quando il suo piccolo Ash aveva indossato cappello e zainetto e aveva intrapreso il suo viaggio in giro per il mondo non era stato raro che si fosse sentita sola, o triste, in quella grande dimora deserta.

Si sentiva estasiata, felice e turbata al tempo stesso: non si era neanche accorta dello svolgimento delle battaglie del suo unico figlio, quella volta — malgrado ciò che lui aveva sostenuto — non era stata al suo fianco, si era limitata a crogiolarsi nel suo dispiacere dimenticando l’intraprendenza che aveva destinato Ash a compiere grandi risultati.

[…] ma questo ad Ash non era mai importato, lui aveva sempre visto la donna sotto il grembiule, sotto le rughe e gli affanni: lui era sempre stato il Sole della sua vita, che con i suoi raggi le rendeva unica ogni singola giornata.

Non aveva rimpianti: avrebbe rifatto ogni singola scelta da capo, consapevole che nonostante tutti i suoi sbagli da essi sarebbe derivata la gioia più grande della sua esistenza.


Nel primo periodo segnalato, il punto e virgola non mi sembra il segno di interpunzione più adatto: meglio mettere il punto fermo, che costituisce una pausa più forte. Quello che segue, in fondo, è un periodo piuttosto lungo e sintatticamente complesso a sé stante. Dopo mondo, inoltre, occorre inserire la virgola, che ha lo scopo di separare la precedente subordinata temporale dalla successiva frase principale.
Nel secondo periodo segnalato, al posto della virgola occorre inserire un punto fermo. Il periodo, infatti, risulta essere troppo lungo e dunque di difficile lettura. La virgola dopo fianco andrebbe sostituita con i due punti poiché ciò che segue è la spiegazione di quanto detto in precedenza.
I due punti al posto della virgola andrebbero messi anche nella frase successiva (dopo importato) per la medesima ragione che ho esplicitato sopra. I due punti che hai inserito dopo affanni non hanno alcuna ragione di essere lì: la frase che segue i due punti e la frase che li precede hanno la medesima funzione logica e sintattica, per cui sarebbe meglio utilizzare il punto fermo o il punto e virgola.
Nell’ultimo periodo, occorre inserire una virgola prima di nonostante e dopo sbagli: nonostante tutti i suoi sbagli, infatti, è un inciso e, come tale, trovandosi in posizione centrale rispetto agli altri elementi della frase, deve essere isolato tra due virgole.
8,5/10

Appropriatezza lessicale e stile

Stilisticamente parlando, la tua storia mi è piaciuta molto. Nonostante la brevità del racconto e una trama relativamente semplice, hai utilizzato piuttosto bene una sintassi abbastanza complessa, ricca di subordinate, nonostante le sbavature dettate dall’uso non del tutto appropriato della punteggiatura.
Qualche volta, ahimé, hai omesso di inserire il soggetto della frase e, sebbene dopo una rilettura più attenta io abbia capito a chi ti riferissi, rimane comunque il fatto che la frase risulti poco chiara:

Non aveva rimpianti: avrebbe rifatto ogni singola scelta da capo, consapevole che nonostante tutti i suoi sbagli da essi sarebbe derivata la gioia più grande della sua esistenza.

Qui, credo che il soggetto sia Delia, ma ciò non è affatto ben esplicitato.

Ti segnalo, inoltre, una ripetizione che stona un po’ troppo:

«Che giornata tranquilla» commentò, rientrando in casa con il cesto di vimini stracolmo di peonie.
Quella si prospettava esattamente una giornata tranquilla […]


Anche se alcuni giudici tendono a farlo, preferisco non includere le ripetizioni tra gli errori grammaticali. Se, infatti, è tradizionalmente consigliato nei testi letterari evitare le ripetizioni, è solamente per una questione stilistica. In effetti, leggere la stessa parola o espressione nel giro di un paio di frasi piace poco anche a me: la lingua italiana è molto ricca, e non dovrebbe essere troppo complicato trovare dei sinonimi.
A livello lessicale, la storia non ha difetti: le parole non sono troppo complesse e sono attinenti al genere e alla trama. Hai anche inserito qualche termine un po’ meno consueto, come peonie o immantinente, segno che hai una conoscenza piuttosto buona del lessico.
8,5/10

Trama: originalità e sviluppo

La trama non è molto complessa, ma comunque è apprezzabile. Ho trovato il tuo racconto molto dolce, sebbene parzialmente introspettivo, e non ho avvertito la pesantezza che di solito colgo quando leggo lunghi monologhi nelle menti dei personaggi.
Certo, in quanto a originalità ci stiamo solo in parte: l’attesa di una madre nei confronti del rientro a casa del figlio dopo lungo tempo è piuttosto scontata, ma ciò non toglie che Delia sia un personaggio non troppo in primo piano nelle varie serie – o generazioni – di Pokémon, e dunque la tua storia presenta, comunque, un apprezzabile elemento “innovativo”.
Lo sviluppo del racconto è lineare, senza flashback o altri tipi di salti temporali. È carina l’idea che Delia scopra in ritardo della vittoria di suo figlio alla Lega di Kalos e altrettanto dolce e divertente è il fatto che Ash si presenti a casa ancor prima che ella abbia finito di pensare a come accoglierlo. Diciamo, insomma, che seppur in poche righe di storia, hai inserito un efficace “effetto sorpresa”. Scontato, magari, ma di sicuro non troppo.
8/10

Caratterizzazione dei personaggi
La tua storia si basa tantissimo sull’introspezione e, per quanto concerne tale aspetto, la mente della protagonista del racconto è ben sviscerata.
Hai analizzato molto bene i suoi pensieri e hai dato voce alla sua mente in maniera pressoché impeccabile, mostrando al lettore le sue ansie, le sue paure, i suoi sacrifici passati e, soprattutto, la sua grande soddisfazione per i brillanti risultati ottenuti dal figlio. Delia non è uno dei protagonisti dell’anime, per cui è stato bello leggere una fanfiction introspettiva quasi interamente dedicata a lei. Hai attribuito a questo personaggio i pensieri e i sentimenti che probabilmente ogni madre nella sua situazione proverebbe, ma lo hai fatto con grande accuratezza e dovizia di particolari, nonostante la brevità della storia.
Di Ash, che compare a partire dalla metà del racconto in un’intervista televisiva, metti invece in risalto il carattere vivace e un po’ precipitoso: il ragazzo, subito dopo aver parlato con il giornalista, non impiega molto tempo a darsela a gambe e a tornare dalla sua adorata madre.
Bellissimo, ovviamente, il momento del loro incontro: hai saputo trasmettere molta dolcezza e felicità.
Peccato che la mente di Ash non sia stata sviscerata quanto quella di Delia: sarebbe stato bello leggere un intenso spezzone introspettivo riguardante il ragazzo.
9,5/10

Rispetto delle regole del bando/ conformità della storia a quanto scritto nello specchietto
Sicuramente, hai rispettato in pieno le regole, presentando una storia conforme a quanto richiesto dal bando. Lo specchietto è abbastanza preciso – rating, generi e personaggi riscontrati durante la lettura sono conformi a quanto dichiarato nello specchietto introduttivo –, tuttavia hai omesso di scrivere che questa storia è una what if?. Ash, infatti, non ha mai vinto la lega di Kalos e leggendo ciò che hai scritto nella parte relativa all’introduzione, ho pensato che il ruolo di Delia fosse quello di consolare Ash dopo la sconfitta. In realtà, tu hai invece ipotizzato un finale completamente differente della Lega di Kalos, con un Ash che, alla fine della competizione, trionfa su tutti.
Questo particolare non è stato esplicitato nemmeno nelle note dell’autore: d’accordo, la trama era molto semplice e non necessitava di spiegazioni ridondanti, ma questo dettaglio, a mio avviso, doveva essere esplicitato.
3/5

Gradimento personale

La tua storia mi è piaciuta per la sua linearità e per la semplicità della trama, accompagnate comunque da un uso sufficientemente articolato della sintassi. Come ti ho già detto, mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa in più su Ash a livello introspettivo, ma comunque il risultato complessivo è molto buono. Credo che tu abbia una buona penna: se riuscissi a padroneggiare meglio la punteggiatura – magari con l’aiuto di un buon beta-reader – sicuramente otterresti risultati anche migliori di questo.
Puoi comunque ritenerti soddisfatta del tuo lavoro: non è facile riuscire a trasmettere tante emozioni attraverso un testo relativamente breve.

37,5/45
Settimo classificato
Settimo classificato – (setsuna)

Ritorno alla vita


Sintassi, ortografia, punteggiatura
Come hai giustamente fatto presente, la storia è stata già valutata per un altro contest, dunque molti errori sono stati corretti. Qualcuno, però, continua ad esserci, nonostante la lettura sia comunque abbastanza scorrevole.
Dal punto di vista sintattico, ti segnalo:

Come sempre, non poté fare a meno di osservare, in fondo, la sua vita non era nient’altro che questo […]

Nessuna aveva trovato nulla di strano in quell’atteggiamento: erano tutte commosse, felici per essere tornate in vita e grate per poter riabbracciare le loro compagne.

Hotaru l’aveva guardata con un sorriso che le aveva fatto ricordare tutte le sensazioni provate durante la battaglia e il senso di colpa che l’aveva attanagliata a doverla lasciare sola in compagnia di due gatti […]


Il primo periodo che ti ho citato non ha molto senso dal punto di vista strutturale. Credo che tu abbia inteso quel non poté fare a meno di osservare come un inciso indipendente; tuttavia la costruzione risulta comunque forzata e di difficile comprensione a primo acchito. Penso che sarebbe meglio se tu inserissi un che tra osservare e in fondo.
Nel secondo e nel terzo caso c’è un errore nell’uso della concordanza temporale. Il testo è narrato al passato, ma i verbi che ti ho evidenziato sono al presente. Dunque, dovresti scrivere aver potuto riabbracciare e per averla dovuta lasciare.
Non ho trovato errori ortografici (se non qualche evidente refuso), ma ci sono diverse imprecisioni per quanto riguarda l’uso della punteggiatura:

“Beh Non sei contenta? Finalmente ci sarà questo matrimonio e a breve nascerà Chibiusa.. Usagi […]

Haruka si concedeva una gioia così palese, che abbassava le difese per permettere alla felicità di entrare nella sua vita.. e lei non era nessuno per distruggerla.


Dopo le interiezioni, come lo è appunto beh, occorre sempre inserire la virgola. Inoltre, hai utilizzato la lettera maiuscola per non, anche se, probabilmente, questo è solo un refuso.
Ho riscontrato, inoltre, un uso alquanto eccessivo dei puntini di sospensione, anche quando si potrebbero usare altri segni di interpunzione. Inoltre, i puntini di sospensione si usano sempre in numero di tre, non di più, non di meno. Nei casi che ti ho messo in evidenza, oltre a non essere assolutamente necessari – si poteva usare il punto fermo nel primo caso e la virgola nel secondo – sono stati inseriti in numero di due. Questo è assolutamente scorretto.
7/10

Appropriatezza lessicale e stile
La storia è scritta bene: a livello lessicale, mi pare che il testo sia coerente al genere e ai personaggi, senza troppi paroloni ma con termini comunque appropriati.
A livello stilistico, hai cercato di mantenere un andamento piuttosto omogeneo, con una sintassi non troppo semplice, ma neppure baldanzosa. In alcuni casi, però, mi pare che i periodi siano un po’ troppo lunghi:

Così era stato quando era andata con le inner nel futuro e aveva fermato il tempo per impedire che Demando facesse entrare in contatto il Silver Moon Crystal del futuro e quello del ventesimo secolo di Sailor Moon causando un paradosso temporale, e anche quando si era trovata contro quelle due sailor che non conosceva, che l’avevano colpita con quelle luci abbaglianti: si era sentita leggerissima, quasi impalpabile.

Tra le pecche, ho riscontrato anche una ripetizione:

[…] e non poteva permetterlo. E così permetteva ai suoi pensieri di continuare a […]


Di solito, tendo a non considerare le ripetizioni come degli errori grammaticali poiché, in effetti, non lo sono. Dal punto di vista stilistico, però, non è molto elegante, soprattutto in un testo letterario, utilizzare la stessa parola, o due parole aventi la medesima radice, all’interno di una stessa frase o in due frasi contigue. Nel caso in questione, si poteva utilizzare un sinonimo.

Chiudo, inoltre, consigliandoti di curare meglio lo stile grafico: la storia appare come un unico blocco, senza divisioni evidenti tra un paragrafo e l’altro. Se provassi a suddividere il racconto anche a livello grafico, la lettura del testo ne gioverebbe.
8,5/10

Trama: originalità e sviluppo
Al contrario di ciò che concerne lo stile “Sailor moon”, di solito tendente a un genere decisamente più drammatico e sentimentale, spesso ai limiti dell’esasperazione, tu hai preferito narrare un missing moment piuttosto leggero, con una vena vagamente malinconica ma sostanzialmente entro i limiti della “normalità”.
Setsuna e le altre guerriere sono appena uscite da una battaglia molto dura che ha seriamente messo in pericolo le loro vite. Questo clima di euforia che si respira tra le ragazze riesce però solo in parte a contagiare Setsuna, la protagonista della tua fanfiction.
Il suo amore non corrisposto verso Mamoru le dà tormento, nonostante ella sappia benissimo che ella non può far nulla per impedire al destino del suo amato di compiersi.
Insomma, la tua storia è una lunga introspezione circa un amore non ricambiato, al quale la vittima è costretta a piegarsi senza poter fare altro che sognare. Dal punto di vista dell’originalità, tematiche simili sono abbastanza comuni: lei è innamorata di lui, ma lui è destinato a stare insieme all’altra, che è anche la protagonista assoluta dell’opera.
Nonostante ciò, hai portato avanti la storia in maniera coerente e, seppur nei limiti, hai inserito qua e là qualche elemento che rendesse la storia un po’ più corposa rispetto al filone principale (quello, cioè, dell’amore non ricambiato): c’è, ad esempio, il rapporto madre figlia tra Setsuna e Hotaru, il senso dell’amicizia con le varie guerriere Sailor, il tentativo forse un po’ goffo di intraprendere una vita normale.
Insomma, hai svolto un buon lavoro.
8/10

Caratterizzazione dei personaggi
Setsuna/Sidia era il mio personaggio preferito in questo anime. Mi piaceva tantissimo, perché era bellissima, misteriosa e protettiva. Mi ha fatto piacere, dunque, imbattermi in una storia in cui lei fosse protagonista. Nel tuo racconto, inoltre, c’è molta introspezione, per cui hai analizzato con grande dovizia di particolari i pensieri al quanto tormentati dell’affascinante guardiana del tempo.
Presenti al lettore una Setsuna provata dall’ultima battaglia, che con molta umanità analizza gli avvenimenti appena accaduti e capisce di essere stata molto fortunata.
Il fatto che tu abbia preferito concentrarti su Setsuna in quanto donna normale piuttosto che sullo stesso personaggio ma in versione Sailor è una scelta coraggiosa ma, sicuramente, alla luce della bella introspezione che è venuta fuori, la fatica è stata premiata. Hai messo in luce tutte le fragilità di un personaggio spesso apparentemente imperturbabile, dando voce ai suoi più reconditi pensieri, anche e soprattutto riguardanti l’uomo di cui è innamorata.
La rassegnazione è un altro sentimento che emerge in modo quasi prepotente: Setsuna non è, e non sarà mai, ricambiata da Mamoru. Tra l’altro, ella è perfettamente conscia del destino che attende l’uomo che ama, ovvero quello di sposare Usagi e dare alla luce la loro bambina. Questo, però, non le impedisce di tormentarsi sul suo amore non corrisposto. Insomma, Setsuna appare umanamente fragile e devo dire che mi piace questo tipo di caratterizzazione.
Gli altri personaggi compaiono solamente con ruoli secondari e fanno semplicemente da contorno a Setsuna. Forse, le uniche eccezioni sono Hotaru e Usagi che, comunque, non vengono approfondite in maniera troppo dettagliata. Hotaru è un personaggio chiave: Setsuna le fa da madre e, dunque, avendo sulla ragazzina la responsabilità genitoriale, quest’ultima è l’unica che, meglio delle altre sue amiche, riesce a ridestarla dal torpore e dalla malinconia. Proprio per questo, mi sarebbe piaciuto leggere qualche cosa in più circa il rapporto madre figlia instaurato tra Setsuna e Hotaru.
Usagi ricompare verso la fine del racconto dopo una fugace comparsa nella parte iniziale – con conseguente dipartita in compagnia dell’amato Mamoru. La telefonata che ella fa spiazza Setsuna più del dovuto: Mamoru, come la guardiana del tempo avrebbe dovuto prevedere, ha chiesto a Usagi di sposarla. La sua reazione, una volta appresa la notizia, è abbastanza fredda, tuttavia la bionda principessa non può accorgersene, essendo al telefono. Usagi dimostra grande entusiasmo, parecchia frenesia e un pizzico di giustificato menefreghismo, non sospettando minimamente che la notizia del suo matrimonio ha incupito Setsuna. Tuttavia, trovo che un tale atteggiamento da parte di Usagi sia conforme al suo personaggio.
9,5/10

Rispetto delle regole del bando/ conformità della storia a quanto scritto nello specchietto
Non ci sono errori di sorta nello specchietto o incoerenze rispetto a quanto riscontrato nella lettura. I generi e il rating coincidono, così come le ulteriori annotazioni – il fatto che la storia sia un missing moment, per esempio. Buona l’introduzione – non troppo corposa ma comunque efficace – così come le note – concise, ma esplicative.
5/5

Gradimento personale
Sailor moon è uno degli anime che ricordo con maggiore affetto. Mi piaceva e ho continuato a seguirlo anche durante le varie repliche. La tua storia non parla né di drammi, né di combattimenti, ma si concentra su un momento di “quiete” che, alla luce della trama dai contorni spesso drammatici dell’anime, ogni tanto fa piacere leggere.
In realtà, le storie su Sailor Moon me le immagino, e le preferisco, più romantiche e drammatiche; però, a prescindere da quelli che sono i miei gusti personali, una lettura leggera, ogni tanto, è decisamente apprezzabile.

38/45
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08/06/2016 11:34
 
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Sesto classificato – .Mana-sama.

Second hand news


Sintassi, ortografia, punteggiatura

La storia si può leggere bene, in quanto non sono presenti grossi errori di grammatica. Tuttavia, ci sono delle imprecisioni – alcune, probabilmente, dettate da una rilettura poco attenta – che intendo segnalare.
Partendo dalla sintassi, cito alcune frasi in cui non viene rispettata la concordanza dei tempi verbali:

In fondo quel vecchio idiota di Genma Saotome le aveva promesso che Ranma l’averebbe sposata, un giorno. Aveva diritto di precedenza!
Certo… la validità delle promesse di quell'uomo era opinabile, e razionalmente sapeva che il ragazzo non aveva alcuna colpa nelle malefatte del padre.
E inoltre...
Ammetterlo le è costato tantissima fatica, ma ha finalmente capito che il Ranma […]


Nelle prime due frasi, i tempi verbali sono giustamente al passato: trapassato prossimo, condizionale passato per indicare il futuro del passato, imperfetto. Poiché la ragazza sta ricordando un evento accaduto quando era ancora una bambina, l’uso di tali tempi è corretto. Nella frase successiva – da certo a padre – la narrazione si sposta, però, di nuovo al presente, ed avendo tu scelto il presente come tempo verbale per tutto il racconto, anche questa frase deve avere tale tempo. Dunque, Certo… la validità delle promesse di quell'uomo è opinabile, e razionalmente sa che il ragazzo non ha alcuna colpa nelle (è più corretto dire per le) malefatte del padre.
A dimostrazione di ciò, c’è l’ultima frase riportata: l’uso del passato prossimo in quelle determinate posizioni è infatti coerente con la narrazione al presente.

Dal punto di vista della punteggiatura, ho riscontrato qualche imprecisione nell’uso di virgole e punti e virgola, ma il difetto più grande è l’abuso dei puntini di sospensione.

Certo la validità delle promesse di quell'uomo era opinabile, e razionalmente sapeva che il ragazzo non aveva alcuna colpa nelle malefatte del padre.

Ma ciò che lei desidera sul serio, quell’amore così profondo e incondizionato quello è sempre stato solo per Akane.

Ryoga scuote la testa sconsolato, mentre osserva Ranma e Akane litigare; tutti speravano che […]

Ora che è tornata la calma tra i due promessi sposi la cerimonia può continuare […]


I puntini di sospensione servono a tenere un discorso in sospeso e devono essere utilizzati esclusivamente con questo tipo di funzione. Tuttavia, molto spesso gli scrittori amatoriali tendono ad abusare di questo segno di interpunzione, e a utilizzarlo anche quando potrebbe benissimo essere sostituito da altri ben più corretti. Nella prima frase che ti ho segnalato, per esempio, una semplice virgola sarebbe stata molto più appropriata poiché la pausa che l’orecchio percepisce tra quel certo e la frase che segue, non è dettata da una sospensione del discorso, ma semplicemente dal fatto che certo ha in questa frase la funzione di avverbio con valore rafforzativo. Nella seconda frase, al posto dei puntini di sospensione, si dovrebbe inserire semplicemente la virgola. Quell’amore […] incondizionato è, infatti, un inciso e, come tale, se è stato introdotto da una virgola – avresti potuto, al limite, inserire il trattino medio spaziato o le parentesi – con lo stesso segno deve essere chiuso.
Nella terza frase che ti ho segnalato, hai inserito il punto e virgola in una posizione che, a mio avviso, non ne consente l’uso. Il periodo che segue, infatti, presenta un cambio di soggetto e anche un cambio di situazione/contesto, si passa, cioè, da un’azione materiale che compie Ryoga – scuotere la testa – a un’azione astratta compiuta da tutti – lo sperare. Molto meglio utilizzare il punto fermo.
Nell’ultima frase, io avrei inserito una virgola dopo sposi per separare la temporale – Ora che è tornata la calma tra i due promessi sposi – dalla principale – la cerimonia può continuare.
Qua e là c’è anche qualche refuso, ma si tratta di palesi errori di battitura che non incideranno sulla decurtazione di punti.
8,5/10

Appropriatezza lessicale e stile
Parto dal lessico.
Hai utilizzato, all’interno del tuo racconto, molti termini propri della lingua giapponese e dell’anime di Ranma ½ e questo, senza dubbio, è un fatto lodevole.
Cito alcune delle parole in questione:

dojo
kami
katana
zen


L’utilizzo di un lessico appropriato e conforme all’anime da cui è tratta una fanfiction è sempre molto positivo e senz’altro può aiutare non solo dal punto di vista stilistico, ma anche per quanto riguarda l’interpretazione dei personaggi, della loro caratterizzazione e la comprensione della trama.
Al di là di questo che si potrebbe, in senso molto lato, definire lessico specialistico, c’è poi il resto della terminologia da te utilizzata: il lessico è chiaro, conforme al genere letterario e alla trama e non sono presenti ripetizioni. Ogni tanto compare qualche parola un po’ più colorita, come, ad esempio, idiota, tuttavia non ci sono vere e proprie parolacce – che, d’altra parte, non sarebbero state del tutto giustificabili in questo tipo di storia.
Dal punto di vista stilistico, parto col dirti che la scelta di narrare al presente forse non è stata la più adatta. Innanzitutto, come ti ho fatto notare già prima, la scelta di questo tempo verbale ha creato inevitabili problemi nella concordanza dei tempi – i personaggi si perdono spesso nei ricordi, ma talvolta “dimentichi”, una volta tornata al presente, di adeguare i tempi verbali.
Inoltre, il tempo presente risulta più macchinoso rispetto al passato e, se non viene utilizzato con maestria, sembra che le azioni descritte e narrate si susseguano a blocchi.
Certo, nel complesso la lettura è molto scorrevole, complici anche le alternanze tra la narrazione vera e propria e i pensieri dei vari personaggi, per cui il lavoro che hai fatto è giudicabile positivamente.
9/10

Trama: originalità e sviluppo
Dal punto di vista dell’originalità, questa storia non mi convince molto. È vero che hai parlato del matrimonio tra i due protagonisti attraverso gli occhi di alcuni invitati, ma comunque il tema non è poi così innovativo e i personaggi da te scelti sono tutti sentimentalmente molto coinvolti – perché innamorati di uno dei due sposi, o perché innamorati di chi è innamorato di uno degli sposi. Non so, forse sarebbe stato più originale se avessi affiancato, insieme ai pensieri di uno di questi personaggi, anche quelli dei genitori di Ranma e Akane o comunque di qualche altro personaggio che non provasse sentimenti amorosi verso i protagonisti dell’anime.
La trama è senza dubbio sviluppata bene e il modo in cui hai impostato graficamente i vari paragrafi è senz’altro funzionale allo scopo prefissato – che, suppongo, fosse quello di rendere evidente chi stesse pensando/osservando. D’altra parte, ognuno dei personaggi chiamati in causa riflette e agisce in contemporanea agli altri, per cui era lecito da parte tua separare anche graficamente i diversi spezzoni. Di azioni vere e proprie, però, ne compaiono poche, a parte i due sposi che litigano, Shan-Pu che se ne va e poche altre. La tua storia si basa più che altro sull’introspezione, ed è per questo che la trama, in parte, risulta un po’ piatta. Ciò non significa, ovviamente, che la storia non sia bella: le introspezioni sono molto ricche e riescono a rendere oggettivamente bene l’idea di quello che sta succedendo davanti agli occhi dei protagonisti del racconto.
7/10

Caratterizzazione dei personaggi
Credo che questo sia il punto forte del tuo racconto.
I personaggi presentano tutti una profonda introspezione e molto spesso, negli spezzoni a loro dedicati, analizzi anche alcuni fatti riguardanti il loro passato. Chi più, chi meno, stanno tutti soffrendo per quel matrimonio a cui sono stati quasi costretti a partecipare; ma, nonostante questo, accettano di prendervi parte, sperando in qualche modo di riuscire ad accantonare i loro sentimenti. Ryoga ha un atteggiamento molto remissivo e appare rassegnato. È ormai consapevole che non avrebbe avuto alcuna speranza con Akane, ma ciò non gli impedisce di continuare a ritenere Ranma inadeguato e a desiderare di ammazzarlo – in senso, ovviamente, più o meno metaforico.
Ukyo, a differenza del ragazzo, prova ancora molto risentimento, soprattutto nei confronti del padre di Ranma che, in un passato un po’ troppo lontano, le aveva promesso che sarebbe stata lei a sposare il figlio. Il fatto che Ranma continui ad esserle amico non riesce del tutto a farle accantonare quel perché non io? e la sofferenza della ragazza risulta piuttosto evidente durante tutta l’introspezione.
Di Shan-Pu viene messo in risalto il rapporto amore-odio con il protagonista dell’anime: amore per Ranma ragazzo, odio – o, meglio, rivalità – per Ranma ragazza. Ella si rende conto che il volere a tutti i costi Ranma è stata più una forma di sfida che non un desiderio vero e proprio e che, di fatto, lei di lui sa ben poco. Questo, però, non le impedisce, al termine della cerimonia, di uscire fuori stizzita.
Anche Mousse sta soffrendo. Lui, però, non è innamorato di uno degli sposi ma di Shan-Pu. È stato lui a convincerla a partecipare alla cerimonia, speranzoso che, l’essere messa di fronte al fatto compiuto, l’avrebbe fatta rinsanire. Purtroppo, la fuga della ragazza gli palesa che, no, forse Shan-Pu non lo avrebbe mai notato e non si sarebbe mai innamorata di lui.
È vero: come hai giustamente specificato in nota, c’è un leggero OOC nei personaggi, ma comunque direi che è pienamente accettabile poiché di fatto è passato molto tempo dall’ultimo atto dell’anime ed è plausibile che le loro menti si siano trasformate.
10/10

Rispetto delle regole del bando/ conformità della storia a quanto scritto nello specchietto
Lo specchietto non presenta grossi difetti e la storia presentata è conforme al regolamento imposto dal bando. Il rating e il genere riscontrati durante la lettura coincidono con quanto dichiarato nello specchietto. L’unica cosa che mi sento di farti notare è che l’introduzione è forse un po’ troppo scarna e poco chiara, ma ciò non compromette di sicuro la lettura.
4/5

Gradimento personale
La storia mi è piaciuta, essendo io una tipa romantica e malinconica. Certo, tra le righe di questo racconto c’è molta tristezza, però, conformemente alla trama e ai personaggi scelti, direi che è plausibile. Non mi sono piaciuti molto gli intermezzi in cui inserisci la canzone: in generale, non amo le fanfiction in cui compaiono dei testi musicali (songfiction) e il fatto che fosse in inglese mi è sembrato oltremodo fuori luogo (in considerazione soprattutto del fatto che il testo pullula in realtà di riferimenti alla lingua e alla cultura giapponese). Nonostante ciò, si tratta di una scelta tua personale che non mi permetto di giudicare e, per questo motivo, te la segnalo in questo parametro che non prevede l’attribuzione di alcun punteggio.

38,5/45
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08/06/2016 11:34
 
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Quinto classificato – ValorosaViperaGentile

Les roses conservent leur beauté même dans la mort


Sintassi, ortografia, punteggiatura

Nonostante la lunghezza della storia, non ho riscontrato moltissimi errori. La lettura è generalmente scorrevole e alcune delle imprecisioni in cui sono incappata sembrano più che altro essere degli errori di battitura.
Tuttavia qualcosa da segnalare c’è.
Parto dalla sintassi:

Spera che con Necker lontano il Re riceva dei migliori consigli, che nessuno più gli sussurri pensieri che mettono in pericolo la sovranità della loro famiglia […]

La frase principale di questo periodo è costituita unicamente da un verbo, spera, seguito da delle subordinate rette da che. Quando il verbo principale indica speranza, desiderio, volontà, paura e simili, il verbo della subordinata deve essere coniugato al congiuntivo. Tu hai giustamente scritto riceva – congiuntivo presente, terza persona singolare – nella prima subordinata, ma hai poi usato mettono – indicativo presente, terza persona plurale – nella seconda. Seguendo la regola dei verbi principali che indicano desiderio, e anche per rispetto della consecutio temporum relativamente alla prima frase subordinata, avresti dovuto scrivere mettano, congiuntivo presente.
Ti segnalo ora alcuni usi impropri delle preposizioni:

[…] davanti (a) una drammatica […]

[…] dando ordine (di) sostituire […]

[…] su di uno (dei) tavolini […]

[…] quella che ancora non sa (di) essere l'ultima regina di Francia.


Anche se ormai l’uso comune tende a essere diverso, la grammatica prevede che l’avverbio davanti sia retto dalla preposizione a.
L’espressione dare ordine più verbo all’infinito è retta dalla preposizione di. Dunque, nel tuo caso: dando ordine di sostituire.
La seconda espressione che hai scritto contiene una partizione. In questo caso, occorre inserire dei – con funzione, appunto, di articolo partitivo – prima di tavolini.
Il verbo sapere più infinito, con significato di essere cosciente, regge la preposizione di: quella che ancora non sa di essere […]. Senza la preposizione, il verbo essere assume il significato di essere in grado, saper fare.

L’ortografia è generalmente corretta, ma ti faccio comunque una segnalazione:

[…] sfida la balbuzia […]

In realtà, la parola corretta è balbuzie.

A livello di interpunzione ci sono diverse imprecisioni, anche se ritengo che alcune siano dovute a disattenzione. Ti segnalo, comunque, gli errori più gravi:

A Parigi distruggono e rubano, rovesciano le carrozze per arraffare gioielli e quanto altro riescano, tentando anche di mietere delle vite – brividi, freddi brividi lungo la schiena di Oscar mentre attraversa i corridoi senza fine della Reggia […]

«Louis-Joseph mi manca terribilmente» – una risposta, contegnosa e dolorosa, mentre Oscar torna col pensiero […]

Forse voi non lo sapete amica mia, ma […]

[…] forse riuscirete anche a chiudere questo capitolo spiacevole per la monarchia... ma così facendo rischiate […]


Partendo dalle due prime frasi citate, non mi è chiaro l’uso del che hai fatto del trattino medio spaziato, uso, tra l’altro, che ho riscontrato in tantissime altre frasi che non cito per mancanza di spazio. Generalmente, questo segno di interpunzione andrebbe usato per gli incisi, ma non mi pare proprio che gli esempi da me postati rientrino in questa categoria.
Nella terza frase, amica mia è un complemento di vocazione e, trovandosi in posizione centrale, deve essere non solo seguito, ma anche preceduto, da una virgola.
Nella quarta frase c’è un abuso dei puntini di sospensione. Il discorso non viene lasciato affatto in sospeso, per cui sarebbe più opportuno utilizzare una semplice virgola.

Nel testo ci sono tanti altri refusi che non segnalo qui, ma ti consiglio comunque di rileggere per bene la tua storia e di correggerli: anche la presenza o meno di questi piccoli errori, pur se palesemente di distrazione, incidono sulla capacità della storia di attrarre il lettore.
7/10

Appropriatezza lessicale e stile

Ottima la storia dal punto di vista dell’appropriatezza lessicale. Conformemente al periodo storico, hai inserito molti termini specifici dell’epoca ma anche del luogo, dimostrando di avere una conoscenza piuttosto approfondita.
Cito, tra i tanti: stiletto, camarilla, luigi (d’oro).
Altre parole, pur non strettamente legate al periodo storico, sono comunque molto eleganti: (voci) querule, mefitici rigagnoli, doccioni.
Anche lo stile è decisamente buono, con battute dialogate che si alternano a periodi generalmente lunghi e sintatticamente complessi, in tono con l’argomento drammatico presentato dal racconto. La sintassi elaborata non impedisce comunque la lettura, anzi esalta ancor di più le descrizioni e rende più accattivanti le narrazioni.
Unica nota stonata è il fatto che in alcuni punti non si capisce immediatamente se si abbia a che fare con dei pensieri o con delle narrazioni vere e proprie.
Cito a tal proposito:

Se i soldati non verranno ritirati da Parigi, io credo che al popolo non resti che soltanto una cosa da fare. Farà la rivoluzione. La rivoluzione comincerà presto e sarà il popolo a uscirne vincitore. Come avete visto, i soldati dei vari reggimenti sono divisi e così non riusciranno mai a fermarlo.

Nella prima di queste frasi c’è un io credo che lascia intendere che questo sia il pensiero di uno dei personaggi. Nel testo, però, non ci sono elementi grafici che lo facciano esplicitamente capire: in altri casi, i pensieri sono in corsivo, ma queste frasi, forse per una semplice dimenticanza, non lo sono, e non sono neanche virgolettate.
9/10

Trama: originalità e sviluppo
Sicuramente eccellente lo sviluppo della trama, portato avanti nella cura dei minimi dettagli, attingendo sia alle fonti storiche che agli spunti offerti dall’anime. Ciò rende la tua storia molto interessante e apprezzabile sotto vari punti di vista, tra i quali, appunto, la coerenza.
Certo, a livello di originalità perde qualcosa, poiché il tema della rivoluzione francese, con annessi e connessi vari – regnanti, presa della bastiglia etc… – è molto abusato tra gli autori di EFP, siano essi dediti al genere storico per racconti originali o alle fafiction. Insomma, scrivendo sul fandom di Lady Oscar, era abbastanza scontato aspettarsi che la storia riguardasse la rivoluzione francese. Ciò non toglie, comunque, che il tuo racconto sia molto appassionante e che lo si possa leggere con interesse. A mio avviso, hai descritto molto bene gli ultimi giorni di vita di Lady Oscar e della regina Maria Antonietta, mettendo in risalto con estrema crudezza, tra le altre cose, la totale cecità della regina di fronte a una situazione che è ormai sfuggita al suo controllo. Ottimo anche il modo in cui hai contrapposto lo sfarzo della reggia di Versailles al degrado parigino, ultima scintilla prima del fuoco. L’aspetto che però ho apprezzato di più è comunque il rapporto di amicizia tra Oscar e Maria Antonietta, rimasto saldo nonostante il tradimento della protagonista dell’opera.
8/10

Caratterizzazione dei personaggi

Credo che la caratterizzazione dei personaggi sia il punto forte di questa storia. Le protagoniste di questo racconto sono anche protagoniste dell’opera originale, per cui, nel tuo rifacimento, hai dovuto tener conto anche della caratterizzazione data dall’autrice originale. Trovo che tu lo abbia fatto molto bene, senza cadere nell’OOC. Nel corso della lettura, mi sembrava proprio di vedere coi i miei occhi le scene narrate e di osservare i personaggi nelle loro movenze e azioni. Il meglio del loro carattere viene fuori non solo attraverso i gesti – o le gesta, nel caso di Lady Oscar – ma anche dai dialoghi, dal modo in cui pronunciano le battute e interagiscono tra di loro, dalle parole dette e non dette ma comunque ben udibili pur nel loro mutismo.
L’amicizia tra Oscar e Maria Antonietta è il filo conduttore di tutto il racconto che, pur snodandosi tra vicende molto dolorose, riesce comunque a non far mai perdere di vista al lettore il sentimento che unisce le due donne.
Eccellente e conforme all’opera originale è la caratterizzazione di Oscar: fedelissima alla sua Regina fino all’ultimo precipitare degli eventi, la giovane donna cerca fino all’ultimo di farla capitolare e di farla desistere dal fatale proposito di mettersi contro il popolo. Il fallimento di tali tentativi non impedisce però a Oscar di agire secondo la propria coscienza e, pur esprimendo anche durante il loro ultimo incontro il suo forte sentimento di amicizia nei confronti della sovrana, non si esime dallo schierarsi a favore del popolo, ormai alle prese con una povertà fin troppo austera.
La regina, anch’essa fedelissima al personaggio dipintoci dall’autrice dell’anime, è invece vittima della propria ingenuità e della prigione dorata in cui vive. Versailles è solo la seconda faccia di una moneta, e la prima è costituita da quel popolo di cui la sovrana ignora quasi completamente lo sfinimento. Nonostante i vari tentativi di Oscar, Maria Antonietta persevera nella sua folle chiusura nei confronti del suo popolo, fino a dover fare i conti con una violentissima morte.
Anche i personaggi secondari, pur rivestendo un ruolo marginale, sono ben caratterizzati e IC: su tutti, Rosalie, che assiste l’ormai ex regina fino al giorno della sua morte con assoluta gentilezza e un pizzico di devozione.
Ottimo lavoro.
10/10

Rispetto delle regole del bando/ conformità della storia a quanto scritto nello specchietto
Assolutamente perfetto il modo in cui hai compilato lo specchietto: generi e rating corrispondono a quelli riscontrati durante la lettura e l’introduzione è piuttosto corposa.
Una nota di merito va data sicuramente alle note: precise, dettagliate, incisive, segno di un ottimo lavoro di ricerca.
5/5

Gradimento personale
È sempre un piacere, per me, leggere storie scritte bene, con una trama abbastanza articolata e dei personaggi ben costruiti; per cui, tanto di cappello a te e al tuo racconto. Il periodo della rivoluzione francese è molto utilizzato nelle fanfiction/originali di genere storico, eppure, nonostante ciò, di solito non mi annoia mai. Tra l’altro, tu hai fatto un ottimo lavoro di ricerca, senza però minare l’essenza dell’anime che hai scelto, integrando anzi molto bene elementi storici ed elementi fantastici – questi ultimi, comunque, assolutamente plausibili anche nella realtà.
Brava!

39/45
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Post: 697
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08/06/2016 11:35
 
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Quarto classificato – Kuruccha

Il crocevia del melo e della lucertola


Sintassi, ortografia, punteggiatura
La tua storia è corretta sotto ogni punto di vista: certo, è molto breve, ma comunque non sono presenti errori tali da rendere la lettura fastidiosa o da far inorridire un giudice.
Ti segnalo, per quanto riguarda l’uso della punteggiatura, un paio di imprecisioni:

È poco più che una bambina; la sua voce è ancora acerba, quasi stridula, sottile quanto il garrire di una rondine.

Quando la incontra la seconda volta ha la pancia piena del riso bianco e del pesce arrosto che sua madre gli ha fatto trovare per pranzo […]


Nella prima frase, al posto del punto e virgola, sarebbe stato più corretto inserire i due punti: ciò che segue, infatti, è la descrizione del personaggio introdotto nella frase precedente.
Nella seconda frase, a seguito della subordinata temporale – Quando la incontra la seconda volta – sarebbe opportuno inserire una virgola che determini una breve pausa.

Ho infine riscontrato un piccolo refuso:

[…] allontonando il ricordo del brontolio del proprio stomaco […]

Ovviamente, quest’ultimo errore non è grave a tal punto da ammettere la decurtazione di punti.
9,5/10

Appropriatezza lessicale e stile
Ho apprezzato tantissimo la tua storia dal punto di vista stilistico e lessicale, soprattutto per la numerosa presenza di similitudini e buone descrizioni.
Anche se la narrazione è al presente – tempo verbale che non prediligo – la lettura non è stata affatto pesante per me e, anzi, ho trovato che fosse estremamente piacevole. La sintassi non è molto complessa, conformemente al genere letterario, alla trama e ai protagonisti, e anche se qualche volta compaiono dei periodi più lunghi e articolati, questi sono sempre in concomitanza con le descrizioni, e dunque coerenti.
Esemplari, come già ti accennavo, le similitudini usate per descrive i protagonisti:

La riconosce subito perché i fiori del melo ora sono intrecciati tra le ciocche scure dei suoi capelli. Anche lei ricorda: lo strascicare di quei piedi è ora più simile al passo veloce dell’iguana, ma la timidezza nei gesti è ancora quella della lucertola.

Questa, in particolare, non solo è indicativa della personalità del protagonista maschile ma, insieme al dettaglio dei fiori di melo intrecciati tra i capelli della ragazza, contribuisce a creare il titolo della storia.
La semplicità dei personaggi è accompagnata anche dalla schiettezza dello stile e del lessico: ho trovato molto interessante quel Suu di qua, Ema di là che, ripetuto più volte, contribuisce a rendere più evidente il “problema” che attanaglia i due giovani, quello, cioè, di perdersi.
Apprezzabili anche le scelte lessicali:

garrire
bentō


L’uso di termini specifici è senz’altro lodevole, anche in storie dalla trama semplice.
Ti segnalo soltanto un termine che, ahimé, suppongo non esista:

È lei a condire la sua visione con il cinciare allegro degli uccelli […]

Ho provato a cercare riscontri su questo termine, ma il dizionario che ho consultato (Zingarelli) non lo riporta. Per il verso degli uccelli mi risulta soltanto cinguettare o cinguettio. Peccato: la parola che hai scritto tu risulta comunque onomatopeica e tutt’altro che cacofonica.
9,5/10

Trama: originalità e sviluppo
L’originalità della tua storia sta nella scelta dei personaggi: i genitori di Ryoga, seppur menzionati nell’anime/manga, di fatto sono soltanto delle comparse alle quali, come hai giustamente fatto notare tu, neppure è stato attribuito un nome. Tuttavia, la trama in sé del racconto – il primo fortuito incontro di due giovani e la nascita di un amore – non presentano di certo una grande originalità.
La tua storia è comunque molto dolce e piacevole da leggere: basandoti su quel poco che si sa circa i genitori di Ryoga, hai inventato una versione dei fatti molto plausibile circa la nascita e l’evolversi dei loro sentimenti. Molto bella, per esempio, l’idea che si siano conosciuti molto giovani: d’altra parte, dovendo fare affidamento al destino per potersi incontrare di nuovo, è bene che i due abbiano avuto la possibilità di conoscersi fin da quando erano poco più che bambini.
Nella storia hai insistito molto sui loro incontri fortuiti, come se il fato, in qualche modo, avesse contribuito a fargli perdere tutte le strade, ma non quelle che li avrebbero riportati l’uno tra le braccia dell’altra. Un po’ come se i protagonisti “sapessero” dove andare a perdersi.
La dolcezza di questa storia è innegabile e le numerose descrizioni e similitudini che hai inserito contribuiscono a rendere più saporita una trama piuttosto semplice. La storia in sé, infatti, non presenta avvenimenti eclatanti o che lascino col fiato sospeso, però hai saputo giocare molto bene con le parole e questo ha contribuito a rendere la lettura meno noiosa.
7,5/10

Caratterizzazione dei personaggi

Dovendoti basare su quel poco che si sa tramite internet dei genitori di Ryoga, hai comunque fatto un ottimo lavoro con la loro caratterizzazione. I due personaggi da te scelti rappresentano quasi un territorio vergine, poiché, di fatto, gli spunti caratteriali che già si conoscono di loro, possono potenzialmente aprire la strada a mille diverse personalità.
Tu hai scelto di battere quella della purezza dello spirito, descrivendo lei come poco più che bambina, con i capelli intrecciati dai fiori di melo ed estremamente gentile. Anche lui appare come un bravo ragazzo, ma è comunque molto giovane e l’acerbità della sua personalità si riflette nel suo incedere, pronto a divenire quello di un’iguana, ma ancora troppo simile a quello di una più modesta lucertola.
Forse, le loro personalità sono un po’ troppo stereotipate – giovani, belli, bravi e innamorati – ma hai comunque costruito quasi per intero dei personaggi apprezzabili.
9/10

Rispetto delle regole del bando/ conformità della storia a quanto scritto nello specchietto
Lo specchietto introduttivo è ben impostato: non ho riscontrato generi e rating differenti da quelli da te segnalati e le note finali sono estremamente utili, oltre che complete. Se proprio devo trovare un difetto, questo sta nel fatto che alla voce introduzione hai risposto con appena una frase, a mio avviso un po’ troppo scarna. Comunque, non è nulla di particolarmente invalidante per la lettura.
4,5/5

Gradimento personale
Da brava romanticona quale sono, ho letto con piacere la tua storia e l’ho anche apprezzata. Pur nella sua semplicità, racconta un episodio sul quale si potrebbe facilmente fantasticare e che, di sicuro, hai descritto e narrato in maniera molto plausibile. A convincermi poco è solo il fatto che i personaggi mi sembrino un po’ stereotipati ma, al di là di questo, il tuo racconto non ha grossi difetti ed è anzi molto ben costruito sotto diversi punti di vista – quello stilistico su tutti.
La storia è molto breve, ma non per questo meno intensa: il dono della sintesi non è da tutti, e tu hai dimostrato di averlo.

40/45
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