Ottavo classificato – Giandra
I’m back
Sintassi, ortografia, punteggiatura
A livello di sintassi e ortografia, non ho riscontrato errori. Certo, la storia è molto breve, ma la sintassi è comunque elaborata, per cui sei stata brava a non farti scappare qualche imprecisione.
Per quanto riguarda la punteggiatura, ho delle segnalazioni da farti:
Quella si prospettava esattamente una giornata tranquilla, come tutte le altre da diversi anni a quella parte; da quando il suo piccolo Ash aveva indossato cappello e zainetto e aveva intrapreso il suo viaggio in giro per il mondo non era stato raro che si fosse sentita sola, o triste, in quella grande dimora deserta.
Si sentiva estasiata, felice e turbata al tempo stesso: non si era neanche accorta dello svolgimento delle battaglie del suo unico figlio, quella volta — malgrado ciò che lui aveva sostenuto — non era stata al suo fianco, si era limitata a crogiolarsi nel suo dispiacere dimenticando l’intraprendenza che aveva destinato Ash a compiere grandi risultati.
[…] ma questo ad Ash non era mai importato, lui aveva sempre visto la donna sotto il grembiule, sotto le rughe e gli affanni: lui era sempre stato il Sole della sua vita, che con i suoi raggi le rendeva unica ogni singola giornata.
Non aveva rimpianti: avrebbe rifatto ogni singola scelta da capo, consapevole che nonostante tutti i suoi sbagli da essi sarebbe derivata la gioia più grande della sua esistenza.
Nel primo periodo segnalato, il punto e virgola non mi sembra il segno di interpunzione più adatto: meglio mettere il punto fermo, che costituisce una pausa più forte. Quello che segue, in fondo, è un periodo piuttosto lungo e sintatticamente complesso a sé stante. Dopo
mondo, inoltre, occorre inserire la virgola, che ha lo scopo di separare la precedente subordinata temporale dalla successiva frase principale.
Nel secondo periodo segnalato, al posto della virgola occorre inserire un punto fermo. Il periodo, infatti, risulta essere troppo lungo e dunque di difficile lettura. La virgola dopo
fianco andrebbe sostituita con i due punti poiché ciò che segue è la spiegazione di quanto detto in precedenza.
I due punti al posto della virgola andrebbero messi anche nella frase successiva (dopo
importato) per la medesima ragione che ho esplicitato sopra. I due punti che hai inserito dopo affanni non hanno alcuna ragione di essere lì: la frase che segue i due punti e la frase che li precede hanno la medesima funzione logica e sintattica, per cui sarebbe meglio utilizzare il punto fermo o il punto e virgola.
Nell’ultimo periodo, occorre inserire una virgola prima di
nonostante e dopo
sbagli:
nonostante tutti i suoi sbagli, infatti, è un inciso e, come tale, trovandosi in posizione centrale rispetto agli altri elementi della frase, deve essere isolato tra due virgole.
8,5/10
Appropriatezza lessicale e stile
Stilisticamente parlando, la tua storia mi è piaciuta molto. Nonostante la brevità del racconto e una trama relativamente semplice, hai utilizzato piuttosto bene una sintassi abbastanza complessa, ricca di subordinate, nonostante le sbavature dettate dall’uso non del tutto appropriato della punteggiatura.
Qualche volta, ahimé, hai omesso di inserire il soggetto della frase e, sebbene dopo una rilettura più attenta io abbia capito a chi ti riferissi, rimane comunque il fatto che la frase risulti poco chiara:
Non aveva rimpianti: avrebbe rifatto ogni singola scelta da capo, consapevole che nonostante tutti i suoi sbagli da essi sarebbe derivata la gioia più grande della sua esistenza.
Qui, credo che il soggetto sia Delia, ma ciò non è affatto ben esplicitato.
Ti segnalo, inoltre, una ripetizione che stona un po’ troppo:
«Che giornata tranquilla» commentò, rientrando in casa con il cesto di vimini stracolmo di peonie.
Quella si prospettava esattamente una giornata tranquilla […]
Anche se alcuni giudici tendono a farlo, preferisco non includere le ripetizioni tra gli errori grammaticali. Se, infatti, è tradizionalmente consigliato nei testi letterari evitare le ripetizioni, è solamente per una questione stilistica. In effetti, leggere la stessa parola o espressione nel giro di un paio di frasi piace poco anche a me: la lingua italiana è molto ricca, e non dovrebbe essere troppo complicato trovare dei sinonimi.
A livello lessicale, la storia non ha difetti: le parole non sono troppo complesse e sono attinenti al genere e alla trama. Hai anche inserito qualche termine un po’ meno consueto, come
peonie o
immantinente, segno che hai una conoscenza piuttosto buona del lessico.
8,5/10
Trama: originalità e sviluppo
La trama non è molto complessa, ma comunque è apprezzabile. Ho trovato il tuo racconto molto dolce, sebbene parzialmente introspettivo, e non ho avvertito la pesantezza che di solito colgo quando leggo lunghi monologhi nelle menti dei personaggi.
Certo, in quanto a originalità ci stiamo solo in parte: l’attesa di una madre nei confronti del rientro a casa del figlio dopo lungo tempo è piuttosto scontata, ma ciò non toglie che Delia sia un personaggio non troppo in primo piano nelle varie serie – o generazioni – di Pokémon, e dunque la tua storia presenta, comunque, un apprezzabile elemento “innovativo”.
Lo sviluppo del racconto è lineare, senza
flashback o altri tipi di salti temporali. È carina l’idea che Delia scopra in ritardo della vittoria di suo figlio alla Lega di Kalos e altrettanto dolce e divertente è il fatto che Ash si presenti a casa ancor prima che ella abbia finito di pensare a come accoglierlo. Diciamo, insomma, che seppur in poche righe di storia, hai inserito un efficace “effetto sorpresa”. Scontato, magari, ma di sicuro non troppo.
8/10
Caratterizzazione dei personaggi
La tua storia si basa tantissimo sull’introspezione e, per quanto concerne tale aspetto, la mente della protagonista del racconto è ben sviscerata.
Hai analizzato molto bene i suoi pensieri e hai dato voce alla sua mente in maniera pressoché impeccabile, mostrando al lettore le sue ansie, le sue paure, i suoi sacrifici passati e, soprattutto, la sua grande soddisfazione per i brillanti risultati ottenuti dal figlio. Delia non è uno dei protagonisti dell’anime, per cui è stato bello leggere una fanfiction introspettiva quasi interamente dedicata a lei. Hai attribuito a questo personaggio i pensieri e i sentimenti che probabilmente ogni madre nella sua situazione proverebbe, ma lo hai fatto con grande accuratezza e dovizia di particolari, nonostante la brevità della storia.
Di Ash, che compare a partire dalla metà del racconto in un’intervista televisiva, metti invece in risalto il carattere vivace e un po’ precipitoso: il ragazzo, subito dopo aver parlato con il giornalista, non impiega molto tempo a darsela a gambe e a tornare dalla sua adorata madre.
Bellissimo, ovviamente, il momento del loro incontro: hai saputo trasmettere molta dolcezza e felicità.
Peccato che la mente di Ash non sia stata sviscerata quanto quella di Delia: sarebbe stato bello leggere un intenso spezzone introspettivo riguardante il ragazzo.
9,5/10
Rispetto delle regole del bando/ conformità della storia a quanto scritto nello specchietto
Sicuramente, hai rispettato in pieno le regole, presentando una storia conforme a quanto richiesto dal bando. Lo specchietto è abbastanza preciso – rating, generi e personaggi riscontrati durante la lettura sono conformi a quanto dichiarato nello specchietto introduttivo –, tuttavia hai omesso di scrivere che questa storia è una
what if?. Ash, infatti, non ha mai vinto la lega di Kalos e leggendo ciò che hai scritto nella parte relativa all’introduzione, ho pensato che il ruolo di Delia fosse quello di consolare Ash dopo la sconfitta. In realtà, tu hai invece ipotizzato un finale completamente differente della Lega di Kalos, con un Ash che, alla fine della competizione, trionfa su tutti.
Questo particolare non è stato esplicitato nemmeno nelle note dell’autore: d’accordo, la trama era molto semplice e non necessitava di spiegazioni ridondanti, ma questo dettaglio, a mio avviso, doveva essere esplicitato.
3/5
Gradimento personale
La tua storia mi è piaciuta per la sua linearità e per la semplicità della trama, accompagnate comunque da un uso sufficientemente articolato della sintassi. Come ti ho già detto, mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa in più su Ash a livello introspettivo, ma comunque il risultato complessivo è molto buono. Credo che tu abbia una buona penna: se riuscissi a padroneggiare meglio la punteggiatura – magari con l’aiuto di un buon beta-reader – sicuramente otterresti risultati anche migliori di questo.
Puoi comunque ritenerti soddisfatta del tuo lavoro: non è facile riuscire a trasmettere tante emozioni attraverso un testo relativamente breve.
37,5/45
Settimo classificato
Settimo classificato – (setsuna)
Ritorno alla vita
Sintassi, ortografia, punteggiatura
Come hai giustamente fatto presente, la storia è stata già valutata per un altro contest, dunque molti errori sono stati corretti. Qualcuno, però, continua ad esserci, nonostante la lettura sia comunque abbastanza scorrevole.
Dal punto di vista sintattico, ti segnalo:
Come sempre, non poté fare a meno di osservare, in fondo, la sua vita non era nient’altro che questo […]
Nessuna aveva trovato nulla di strano in quell’atteggiamento: erano tutte commosse, felici per essere tornate in vita e grate per poter riabbracciare le loro compagne.
Hotaru l’aveva guardata con un sorriso che le aveva fatto ricordare tutte le sensazioni provate durante la battaglia e il senso di colpa che l’aveva attanagliata a doverla lasciare sola in compagnia di due gatti […]
Il primo periodo che ti ho citato non ha molto senso dal punto di vista strutturale. Credo che tu abbia inteso quel
non poté fare a meno di osservare come un inciso indipendente; tuttavia la costruzione risulta comunque forzata e di difficile comprensione a primo acchito. Penso che sarebbe meglio se tu inserissi un
che tra
osservare e
in fondo.
Nel secondo e nel terzo caso c’è un errore nell’uso della concordanza temporale. Il testo è narrato al passato, ma i verbi che ti ho evidenziato sono al presente. Dunque, dovresti scrivere
aver potuto riabbracciare e
per averla dovuta lasciare.
Non ho trovato errori ortografici (se non qualche evidente refuso), ma ci sono diverse imprecisioni per quanto riguarda l’uso della punteggiatura:
“Beh Non sei contenta? Finalmente ci sarà questo matrimonio e a breve nascerà Chibiusa.. Usagi […]
Haruka si concedeva una gioia così palese, che abbassava le difese per permettere alla felicità di entrare nella sua vita.. e lei non era nessuno per distruggerla.
Dopo le interiezioni, come lo è appunto
beh, occorre sempre inserire la virgola. Inoltre, hai utilizzato la lettera maiuscola per
non, anche se, probabilmente, questo è solo un refuso.
Ho riscontrato, inoltre, un uso alquanto eccessivo dei puntini di sospensione, anche quando si potrebbero usare altri segni di interpunzione. Inoltre, i puntini di sospensione si usano sempre in numero di tre, non di più, non di meno. Nei casi che ti ho messo in evidenza, oltre a non essere assolutamente necessari – si poteva usare il punto fermo nel primo caso e la virgola nel secondo – sono stati inseriti in numero di due. Questo è assolutamente scorretto.
7/10
Appropriatezza lessicale e stile
La storia è scritta bene: a livello lessicale, mi pare che il testo sia coerente al genere e ai personaggi, senza troppi paroloni ma con termini comunque appropriati.
A livello stilistico, hai cercato di mantenere un andamento piuttosto omogeneo, con una sintassi non troppo semplice, ma neppure baldanzosa. In alcuni casi, però, mi pare che i periodi siano un po’ troppo lunghi:
Così era stato quando era andata con le inner nel futuro e aveva fermato il tempo per impedire che Demando facesse entrare in contatto il Silver Moon Crystal del futuro e quello del ventesimo secolo di Sailor Moon causando un paradosso temporale, e anche quando si era trovata contro quelle due sailor che non conosceva, che l’avevano colpita con quelle luci abbaglianti: si era sentita leggerissima, quasi impalpabile.
Tra le pecche, ho riscontrato anche una ripetizione:
[…] e non poteva permetterlo. E così permetteva ai suoi pensieri di continuare a […]
Di solito, tendo a non considerare le ripetizioni come degli errori grammaticali poiché, in effetti, non lo sono. Dal punto di vista stilistico, però, non è molto elegante, soprattutto in un testo letterario, utilizzare la stessa parola, o due parole aventi la medesima radice, all’interno di una stessa frase o in due frasi contigue. Nel caso in questione, si poteva utilizzare un sinonimo.
Chiudo, inoltre, consigliandoti di curare meglio lo stile grafico: la storia appare come un unico blocco, senza divisioni evidenti tra un paragrafo e l’altro. Se provassi a suddividere il racconto anche a livello grafico, la lettura del testo ne gioverebbe.
8,5/10
Trama: originalità e sviluppo
Al contrario di ciò che concerne lo stile “Sailor moon”, di solito tendente a un genere decisamente più drammatico e sentimentale, spesso ai limiti dell’esasperazione, tu hai preferito narrare un
missing moment piuttosto leggero, con una vena vagamente malinconica ma sostanzialmente entro i limiti della “normalità”.
Setsuna e le altre guerriere sono appena uscite da una battaglia molto dura che ha seriamente messo in pericolo le loro vite. Questo clima di euforia che si respira tra le ragazze riesce però solo in parte a contagiare Setsuna, la protagonista della tua fanfiction.
Il suo amore non corrisposto verso Mamoru le dà tormento, nonostante ella sappia benissimo che ella non può far nulla per impedire al destino del suo amato di compiersi.
Insomma, la tua storia è una lunga introspezione circa un amore non ricambiato, al quale la vittima è costretta a piegarsi senza poter fare altro che sognare. Dal punto di vista dell’originalità, tematiche simili sono abbastanza comuni: lei è innamorata di lui, ma lui è destinato a stare insieme all’altra, che è anche la protagonista assoluta dell’opera.
Nonostante ciò, hai portato avanti la storia in maniera coerente e, seppur nei limiti, hai inserito qua e là qualche elemento che rendesse la storia un po’ più corposa rispetto al filone principale (quello, cioè, dell’amore non ricambiato): c’è, ad esempio, il rapporto madre figlia tra Setsuna e Hotaru, il senso dell’amicizia con le varie guerriere Sailor, il tentativo forse un po’ goffo di intraprendere una vita normale.
Insomma, hai svolto un buon lavoro.
8/10
Caratterizzazione dei personaggi
Setsuna/Sidia era il mio personaggio preferito in questo anime. Mi piaceva tantissimo, perché era bellissima, misteriosa e protettiva. Mi ha fatto piacere, dunque, imbattermi in una storia in cui lei fosse protagonista. Nel tuo racconto, inoltre, c’è molta introspezione, per cui hai analizzato con grande dovizia di particolari i pensieri al quanto tormentati dell’affascinante guardiana del tempo.
Presenti al lettore una Setsuna provata dall’ultima battaglia, che con molta umanità analizza gli avvenimenti appena accaduti e capisce di essere stata molto fortunata.
Il fatto che tu abbia preferito concentrarti su Setsuna in quanto donna normale piuttosto che sullo stesso personaggio ma in versione Sailor è una scelta coraggiosa ma, sicuramente, alla luce della bella introspezione che è venuta fuori, la fatica è stata premiata. Hai messo in luce tutte le fragilità di un personaggio spesso apparentemente imperturbabile, dando voce ai suoi più reconditi pensieri, anche e soprattutto riguardanti l’uomo di cui è innamorata.
La rassegnazione è un altro sentimento che emerge in modo quasi prepotente: Setsuna non è, e non sarà mai, ricambiata da Mamoru. Tra l’altro, ella è perfettamente conscia del destino che attende l’uomo che ama, ovvero quello di sposare Usagi e dare alla luce la loro bambina. Questo, però, non le impedisce di tormentarsi sul suo amore non corrisposto. Insomma, Setsuna appare umanamente fragile e devo dire che mi piace questo tipo di caratterizzazione.
Gli altri personaggi compaiono solamente con ruoli secondari e fanno semplicemente da contorno a Setsuna. Forse, le uniche eccezioni sono Hotaru e Usagi che, comunque, non vengono approfondite in maniera troppo dettagliata. Hotaru è un personaggio chiave: Setsuna le fa da madre e, dunque, avendo sulla ragazzina la responsabilità genitoriale, quest’ultima è l’unica che, meglio delle altre sue amiche, riesce a ridestarla dal torpore e dalla malinconia. Proprio per questo, mi sarebbe piaciuto leggere qualche cosa in più circa il rapporto madre figlia instaurato tra Setsuna e Hotaru.
Usagi ricompare verso la fine del racconto dopo una fugace comparsa nella parte iniziale – con conseguente dipartita in compagnia dell’amato Mamoru. La telefonata che ella fa spiazza Setsuna più del dovuto: Mamoru, come la guardiana del tempo avrebbe dovuto prevedere, ha chiesto a Usagi di sposarla. La sua reazione, una volta appresa la notizia, è abbastanza fredda, tuttavia la bionda principessa non può accorgersene, essendo al telefono. Usagi dimostra grande entusiasmo, parecchia frenesia e un pizzico di giustificato menefreghismo, non sospettando minimamente che la notizia del suo matrimonio ha incupito Setsuna. Tuttavia, trovo che un tale atteggiamento da parte di Usagi sia conforme al suo personaggio.
9,5/10
Rispetto delle regole del bando/ conformità della storia a quanto scritto nello specchietto
Non ci sono errori di sorta nello specchietto o incoerenze rispetto a quanto riscontrato nella lettura. I generi e il rating coincidono, così come le ulteriori annotazioni – il fatto che la storia sia un
missing moment, per esempio. Buona l’introduzione – non troppo corposa ma comunque efficace – così come le note – concise, ma esplicative.
5/5
Gradimento personale
Sailor moon è uno degli anime che ricordo con maggiore affetto. Mi piaceva e ho continuato a seguirlo anche durante le varie repliche. La tua storia non parla né di drammi, né di combattimenti, ma si concentra su un momento di “quiete” che, alla luce della trama dai contorni spesso drammatici dell’anime, ogni tanto fa piacere leggere.
In realtà, le storie su Sailor Moon me le immagino, e le preferisco, più romantiche e drammatiche; però, a prescindere da quelli che sono i miei gusti personali, una lettura leggera, ogni tanto, è decisamente apprezzabile.
38/45