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[Locanda] Di Nizariti e aghi (ATT.NE MASTER ALIAS) (OK CON INDICAZIONI)

Ultimo Aggiornamento: 16/05/2016 13:56
31/03/2016 22:17
 
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Draugceleb, Lothrel
RIASSUNTO

Dopo aver inviato una missiva al maestro dei mestieri, l'elfo e il mezzo si incontrano da Filippa e lì parlano di armi e commissioni e di progetti su come modificarle e forse potenziarle, ripercorrendo l'esperienza in uno dei viaggi di Draug e il suo avvicinamento all'ordine dei Nizariti o degli Hashashin. Il risultato non è certo, ci sarà bisogno di tempo e l'elfo è disposto ad aspettare per poter saggiare l'abilità dell'altro nella creazione di oggetti rari e particolari.

COMMENTO

Ringrazio tantissimo la player di Lothrel per la pazienza visto il wi-fi che moriva spesso e quindi le ho detto più volte giochiamo stasera e poi non se n'è fatto più niente e finalmente ce l'abbiamo fatta. So che la richiesta che le ho fatto è particolare ma dal momento che è un gdr fantasy storico, ho ritenuto giusto giustificare la mia richiesta con un riferimento storico, quello dei Nizariti che ci sono tutt'oggi e dai quali alla fine è nata tutta la storia della lama celata ecc ecc...ai posteri...o meglio a Alias e a tutti quanti di dovere l'ardua sentenza. [SM=g27823]

REGISTRAZIONE

DRAUGCELEB (tavolo pressi camino) Era passato in effetti del tempo da quando aveva inviato la missiva al maestro della forgia, ma le ronde e i momenti in cui era fuori dalla magione erano troppi e non gli avevano dato molto margine di tempo. E' qualcosa di particolare la sua richiesta e non sapeva nemmeno se fosse possibile metterla in pratica dal momento che persino quelli dai quali l'aveva presa la stavano ancora sviluppato, o almeno lo stavano facendo diverso tempo addietro, ricordava che non era stato facile per loro mantenere il culto del loro ordine lontano dall'estinzione, ma era qualcosa successa molto tempo addietro e in uno dei suoi viaggi, ma che adesso gli tornava estremamente utile. E' seduto al tavolo, con un bicchiere di vino di fronte a se e una richiesta a Filippa di non accettare alcun denaro da parte di alcuno che si trovi in sua compagnia, una richiesta che aveva fatto sorridere la donna che aveva capito le sue intenzioni. La luce delle fiamme danza sulla cotta di maglia e la tunica bianca e l'effigie di fante, questi, gli avevano detto, erano la divisa della congrega e si era deciso ad indossarla, per una volta, anche se la cotta gli da fastidio, non più abituato a portare pesi del genere, non più abituato a movimenti meno fluidi di quanto la propria natura già non gli consenta. Aspetta lì senza ancora aver bevuto un singolo goccio del vino e sperando in tante e molteplici cose, perchè di speranza Avalon ha bisogno con gli ultimi eventi e con la decisione della nuova regina anche.

LOTHREL [verso locanda] da molto i suoi piedi non carezzavano la terra dell'eterna primavera. Doveva rimanere li anche per una richiesta della regina, e non solo per la missiva dell'Elfo cavaliere. Uno zaino in pelle con alcuni cambi, posa sulle spalle come estensione di se stesso. Mentre una treccia raccoglie i capelli, allungati da quando è giunto, come severo ordine di se stesso. Gli occhi toccano il sentiero, mentre rapido lo percorre come se fosse impaziente. Non vede alcuno da giorni, ed è come il fanciullo che va alla schola la prima volta. Sorride sereno, anche se la mancanza delle armi un po lo infastidisce. Ma quelle sono le regole, e non può far altro che rispettarle. Senza quasi rendersene conto, giunge alla città, dove sa bene essere la locanda, e per le vie si muove rapido. Un abito comodo ne mostra il corpo, mentre nemmeno il medaglione del drago verrebbe messo a vista, ne tantomeno simboli di congrega che lo possano rendere riconoscibile. Sembrerebbe quindi un viandante normale trovatosi a passare per di la. E la mancina va ad aprire la porta della locanda, dalla quale un odoroso profumo di cibo fuoriesce invadente. La sua destinazione è giunta.

DRAUGCELEB (tavolo) Il suono della porta che si apre, riporta la sua attenzione verso quella zona della stanza e vede la figura del mezzo che entra e con un cenno del capo lo saluterebbe non appena si fosse reso conto della sua presenza. ''Sid et honor.'' Un semplice cenno della testa verso Filippa per dirle di portare un altro bicchiere di vino o comunque di portare qualsiasi cosa il suo ospite abbia bisogno. E' serio ma comunque cortese nei suoi modi di fare e aspetterà che l'altro si segga di fronte e con la mano sinistra sottolinea subito la cosa così che possano dare inizio alla conversazione e non si perda poi molto tempo perchè ha notato il bagaglio che l'altro porta con se e sicuramente ha altri impegni da portare a termine e non vuole portargli via più del tempo necessario che serve a entrambi per determinare costi e per continuare una conoscenza interrotta diverso tempo addietro dalla menzione sugli orchi, di cui l'altro non aveva colpa, ma per l'elfo non era un argomento proprio felice, da lì erano cominciati quello che gli uomini avrebbero definito guai o sventura e che lui chiamava in altro modo, forse perchè il linguaggio elfico meglio si prestava a dare un vero nome alle cose trovandone perfettamente la loro essenza o almeno era quello che lui pensava a suo modo. ''Cosa posso offrirvi?'' Chiederà infine quando l'altro si sarà seduto.

LOTHREL [tavolo]lo zaino verrebbe deposto, mentre anche il corpo stesso, verrebbe a deporsi davanti all'Elfo. *sid et opus vobis, quello che avete preso voi va bene.* sorriderebbe. In realtà ha tutto il tempo che desidera, un po come l'elfo. Longevi, forti, agili. *Come state Draugceleb?* chiederebbe poi mentre Filippa porterebbe del vino anche a lui. *cosa ci fate con quella cotta addosso?* sa bene che quella è la divisa, ma sa anche bene che non è prettamente la cosa migliore per un elfo. *di cosa mi volevate parlare? Vi ho trovato novizio, e vi ritrovo fante...direi che avete fatto ottimi passi. Mi congratulo con voi* continuerebbe, andando a portar il boccale verso l'alto, per compiere un gesto di brindisi verso di lui, prima di andare a sorseggiar il rubineo contenuto.

DRAUGCELEB (tavolo)E' sempre stato cortese con lui, anche se si erano visti appena che una volta, ma la prima impressione è quella che conta a meno che, ovviamente, la sua fiducia non venisse tradita, ma quella che aveva avuto del mezzo era decisamente positiva. Gli sorride, poco, ma lo fa, rispondendo poi alla domanda. ''Bene e spero che per voi sia lo stesso.'' Si informa anche lui delle condizioni dell'altro e tutto sommato sembrerebbe che non ci siano poi troppi problemi. Chi meglio di qualcuno che ha a che fare con diverse genti, può sapere che quella cotta non è proprio il massimo. ''Ammetto che avrei preferito altro e che non mi ci trovo molto a mio agio ma era ora che la indossassi.'' Ci sarà tempo per farsi fare un'armatura degna degli elfi, ma per adesso deve accontentarsi di quella cotta difficile da adattare alla sua altezza e stazza, meno ingombrante di quella di un uomo addestrato ma comunque potente. Accetta con piacere le congratulazioni dell'altro, e compie con lui quel brindisi che vuole esserlo anche per questa collaborazione che sarà probabilmente molto una collaborazione di idee, perchè anche se suo padre gli aveva insegnato qualcosa da piccolo ormai aveva perso la sua poca destrezza e quindi non avrebbe potuto dargli una mano di altro tipo. ''Vedete...in uno dei miei viaggi mi sono imbattuto in un ordine, molto, molto particolare, mai sentito parlare dei Nizariti?'' Lascia il tempo di spiegare per bene la cosa, arricchendola forse di mistero e fascino con la grazia e l'eleganza che scorre in parte anche nell'altro.

LOTHREL [tavolo]lo ascolta attentamente mentre ripoggia il boccale sul tavolo. ora tutta la sua attenzione è calamitata da quelle parole. ''....no'' direbbe. Porta il corpo appena in avanti, andando a dare la massima attenzione all'elfo. Proprio non ricorda, non ricorda nemmeno di averne letto da qualche parte il nome, o se lo ricorderebbe. Dopotutto, anche se apparentemente mostra 34 anni, ne ha quasi 150...forse 160...ma...ne ha talmente tanti per un umano che ha perso il conto pure lui. ''chi sono?” chiederebbe completamente imbevuto di questo nome, di quelllo che il fante ha da dirgli, piuttosto che da alcool e stanchezza.

DRAUGCELEB (tavolo) E' contento in qualche modo di aver catturato la sua attenzione, ricordava ancora l'elfo il tempo in cui aveva fatto qualche lavoretto per loro, per vivere, una via completamente diversa da quella che adesso aveva tracciato ad Avalon ma che per certi versi non gli era dispiaciuta, non troppo almeno, perchè la riteneva e la ritiene ancora adesso un qualcosa di giusto e che forse non era poi troppo lontana almeno nelle modalità dalla concezione del bene contro il male. ''E' un ordine conosciuto e temuto nelle zone del mondo dove la pelle ha il colore del miele. Hanno mosso le fila di governi e paesi con i loro metodi e continueranno a farlo per molto, ne sono certo.'' Fa una pausa per un momento, per riordinare le idee e affrontarle nel modo giusto così da essere chiaro. Le parole escono con lentezza dalle sue labbra e con voce profonda e sguardo acuto. ''Lo fanno nel silenzio più totale, e per questo hanno sviluppato lame molto particolari, da portare sul braccio. Forse qualcuna l'avete anche riprodotta, ma in quegli anni in cui sono stato lì, c'era uno di questi...assassini...che stava sviluppando diversi congegni che forse, la mente di un mezzo potrà riprodurre facilmente. Congegni per aumentare il potenziale di queste...lame.''

LOTHREL [tavolo] assottiglia le iridi come un cacciatore che si prepara ad attaccare andando a concentrarsi. Direbbe poi * certo, ne ho realizzate almeno 4 se non erro. In forme similari come meccanismo e anche come foggia. Voi ne avete in mente un progetto?* chiederebbe sereno e tranquillo, ma incuriosito dall'eventuale modifica che esso ha visto, sentito, o comunque può procurare.

DRAUGCELEB (tavolo)Come immaginava in effetti, solo quattro esemplari, ed è curioso di sapere chi li possiede ma non chiederà perchè si ha in mente un progetto e vuole spiegarlo all'altro che sembra interessato. ''Sono due i progetti che ho in mente, differenti tra loro.'' Completamente diversi, ma sostanzialmente, nel meccanismo di base, gli stessi. ''So che sapete fare bene il vostro lavoro, l'ho visto con le vostre lame e con quelle di Seahorn, per questo vi propongo i progetti.'' Berrà ancora un sorso di vino con noncuranza ed eleganza, stuzzicando ancora la curiosità dell'altro, vuole che in qualche modo quel lavoro sia piacevole e stimolante. ''Un primo progetto prevedeva che attraverso un meccanismo, la lama si impregnasse di veleno e devo dire che questo, era stato realizzato con un discreto successo da quel ragazzo.'' Per un attimo ne ricorda i tratti e l'indole, davvero un tipo interessante, ma oramai doveva essere morto, forse i suoi eredi erano ancora in vita da qualche parte. ''La seconda, un meccanismo oserei dire ibrido, una balestra e una cerbottana insieme per lanciare lunghi aghi di ferro, avvelenabili all'occorrenza.'' Un qualcosa che avrebbe potuto fare recuperando il meccanismo della prima lama e applicandolo alla seconda. Solo se saranno fattibili, chiederà che vengano realizzate in un modo, molto preciso, sa bene cosa vuole e cosa chiedere.

LOTHREL [tavolo] ci pensa, medita, mentre sorseggia un altro ampio goccio di vino. Rimane in silenzio, per qualche istante. poi verbia * devo dire che la cosa complessa sarebbe la balestra cerbottana, data la netta differenza tra le due tipologie di armi. spiegatemi bene cosa intendete* andrebbe a chiedergli ancora andando a gettare gli occhi nei suoi. Per la prima parte non vi sono problemi. Il veleno per armi però deve essere messo solo da un velenifero con una specie di additivo ed ha una durata specifica. Quindi sarà da fare la sede per due veleni. a meno che le cose non siano cambiate. Quello che però proprio lo incuriosisce è l'arma da tiro. Proprio non riesce ad immaginarsela. Ha capito degli aghi, ma non il resto. Vuoi la stanchezza, vuoi altro...ma quello proprio. E quindi non rimane altro che chiedere specifiche a lui che lo sai di certo. anzi. Dallo zaino prenderebbe il proverbiale blocco con il pennino di piombo. *Disegnatela se volete* anche se gli schizzi saranno poco chiari, almeno si capirebbe l'idea. E col sorriso rimarrebbe ad attendere le sue specifiche e delucidazioni.

DRAUGCELEB (tavolo) E' un lavoro quello che sta richiedendo che richiede perizia, ma è certo di potersi fidare di quella che l'altro possiede, l'ha vista, ne ha avuta la prova e quindi con un gesto del capo di assenso comincerà a spiegare meglio. ''Il concetto è quello di avere la potenza di una balestra e la struttura di una cerbottana. Ipotizziamo una cerbottana di piccole dimensioni e ad essa correlato un meccanismo che possa da se stesso tirare gli aghi.'' Fa quello che potrebbe definirsi un azzardo, proporre un'idea che a lui come all'ideatore delle sue lame, era passata solo per la mente senza avere la possibilità effettiva per mettere in pratica quel tipo di prototipo. ''Magari...un meccanismo che possa incanalare l'aria e sfruttarne la forza per lanciare l'arma oppure...'' vagliare tutte le opzioni no fa mai male infondo. ''...il sistema di una balestra molto piccolo.'' Ma forse in effetti è meglio fare un disegno della cosa e prenderà il blocco e comincerà a tracciare i segni col pennino. In primis la struttura schizzata della lama e sopra di essa un meccanismo apponibile, costituito da un tubo e da un meccanismo con cui caricare l'arma. Uno schizzo, il più accurato possibile, così che la sua idea possa cominciare a prendere forma anche nella mente dell'altro. Quindi porgerà il risultato all'altro così che possa osservarlo e fare le sue osservazioni. (http://eik.weebly.com/uploads/7/6/1/2/7612528/1330210949.jpg)

LOTHREL [tavolo]ne guarda i tratti venire alla luce, adagiandosi sulla pergamena e dando vita al pensiero e all'idea come ad un figlio istantaneo. Rimane pensieroso non tanto per la lama, cosa già vista, ma per l'altro sistema. *Ci devo pensare. devo capire come poter strutturare al meglio il meccanismo in modo che non si inceppi e non disturbi.* direbbe prendendo il piombo ed iniziando a modificare ed annotare alcune particolarità. *quanto tempo ho?* direbbe poi secco negli occhi al suo interlocutore, alzando lo sguardo e gettandosi in lui. Questa è una cosa che sa essere di lunga risoluzione e lui purtroppo in questo momento non è attento come al solito. Quindi deve sapersi regolare per bene.

DRAUGCELEB (tavolo)Era certo che avrebbe dato quella risposta quindi lo guarda modificare e annotare ciò che gli serve e cominciare a muoversi su quella nuova arma. Risponde sempre al suo sguardo, con calma e risoluzione gli risponde. ''Il tempo necessario perchè ciò che chiedo non di inceppi e sia secondo il vostro giudizio perfetto.'' Gli sta dando carta bianca perchè capisce che gli ci vorrà del tempo e vuole che quelle lame vengano fatte nel modo migliore possibile e che gli siano davvero di utilità, ha la spada e per ora dovrebbe essergli più che sufficiente. ''C'è un ulteriore elemento che vorrei fosse presente sulle armi.'' Si prende il suo tempo perchè ne ha e perchè come detto, ogni cosa deve essere fatta per bene. ''Voglio che il riflesso della lama o dei meccanismi non sia percepibile, meglio tenerle nascoste se non sono necessarie.'' Qual'ora si fosse rivelato necessario, sarebbero state la sua ultima difesa. ''Valutate voi quanto debbano essere lunghi gli aghi perchè possano uccidere un uomo se lanciati nei punti giusti.'' Parla con freddezza perchè in questo genere di questioni è anche fin troppo calcolatore. ''E che possa avvelenarli.'' Si fida, ma è come se facesse un ripasso mentale di quello che chiede così da poter essere sicuro di aver chiesto tutto. Si crede di aver detto tutto. ''Il vostro preventivo?'' Una domanda di rito più che altro e una domanda giusta insieme.

DRAUGCELEB (tavolo)Capisce ciò che dice, era pronto anche a questa eventualità in effetti, era qualcosa di particolare quello che chiedeva. ''Si certo, capisco.'' Sembra dunque che sia riuscito a rendere in ogni caso, la realizzazione di un oggetto problematico, una sfida da superare per l'altro, forse era davvero questo che lo muoveva, una sfida per superarsi ogni volta nella realizzazione di oggetti che richiedevano la sua totale attenzione e propensione. ''Mi fido delle vostre mani e della vostra mente.'' Ritorna ad essere più tranquillo, più caldo forse, a differenza della freddezza con cui aveva trattato l'argomento precedente e capisce una cosa interessante, che forse, la visione delle sue regine, era qualcosa solo dell'isola e che non aveva toccato gli abitanti di Barrington. Terrà alcune cose per se, perchè come aveva detto il comandante dei guardiani, era meglio trattenere la notizia. ''Il mio consiglio è di recarvi a Barrington a meno che non dobbiate parlare con altri qui sull'isola.'' Il tono è sempre cortese e lontano dal consigliargli quello perchè si metta subito all'opera, ma perchè avrebbe perso tempo. ''Ci sarà presto un cambio di reggenza, Nyule e un'altra donna di cui non conosco il nome si contenderanno la carica. La precedente regina, ha abbandonato Avalon e la reggenza.'' Gli da queste informazioni, bevendo di nuovo il vino e finendo la sua dose, conosceva la sacerdotessa e aveva riconosciuto che l'altra era tale per la stella sulla fronte, ma non l'aveva mai vista, una pecca la sua, aveva frequentato troppo poco il tempio.

LOTHREL [tavolo->uscita] lo ascolta attento. ''uh...succede...questa sarebbe solo la mia terza regina....se così vogliamo dire'' sorriderebbe poi, tornando a quello che deve fare ''beh, a questo punto , mi metto subito al lavoro ser Draugceleb. dato che qui non ho altro da fare. La ringrazio per il vino, era ottimo. Non di certo come la bevanda della bettola* sorriderebbe alzandosi e riprendendosi lo zaino per tornare da dove era venuto. *avrete presto mie notizie egregio Fante. Opus e a presto* direbbe ancora, mentre prenderebbe la via verso casa. La sua casa, quella vera. La sua ampia magione vuota e deserta. La terraferma che anche essa ha la vacanza di un posto. Quasi quasi.... bah, andiamo a lavorare che di incombenze ce ne sono a sufficienza. Un cenno cordiale, mentre si chiude la porta della bettola dietro a se, come un folletto che appare e scompare. Ed il sentiero della isola dalla temperatura ideale va ad accoglierlo, nel sentiero che lo riporta indietro.

DRAUGCELEB (tavolo)Ascolta con calma, Avalon è ancora in un momento critico e così le congreghe e le reggenze e si era aspettato una cosa del genere, così come anche la scoperta che altro cambierà in questi giorni è qualcosa che non si può fermare e che a suo modo porta ordine o distruzione a seconda del punto di vista dal quale si guarda la cosa. ''Sono io a dovervi ringraziare, vi ho dato qualcosa su cui pensare e lavorare un bel pò.'' Quasi gli dispiace che vada via, ma ognuno ha i suoi impegni e il suo è tornare in magione a meno che non ci sia qualcosa a trattenerlo fuori e in effetti c'è e più di una cosa. ''Sid et honor Hodoer Lothrel.'' (saggio) E così facendo, rimarrà ancora un pò lì a pensare e pagato il proprio andrà via, verso ciò che questa sera gli porterà, inebriandosi dei ricordi di quei quartieri, ricchi di colori e musica e anche di quelle cose che aveva preso, rosse come ciò che scorreva nelle sue vene e inebriandosi anche del sentimento della tristezza per quella vita che ancora una volta, da umana qual'era, gli era sfuggita dal suo controllo.



DRAUGCELEBஒ CAVALIERE ESPLORATOREஒ ELFO ARELDAR
31/03/2016 22:34
 
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*chiedo venia*
c'è un punto in cui ho saltato di registrare la risposta di Lothrel, la riporto essendo il più esaustiva e completa possibile...Lothrel dice che ovviamente avrà bisogno di tempo e dovrà testare l'arma perchè sia perfetta e che quindi dovrà aspettare ma non assicura nulla sul risultato del progetto e che dal momento che le due lame si compongono si diversi elementi, il prezzo ovviamente non sarà di semplici 1000 denari ma aumenterà, di quanto non lo sa e dovrà pensare perchè possa dargli una risposta certa e che ha molta voglia di mettersi all'opera, ma prima di farlo chiede al fante un consiglio, se recarsi prima a Barrington oppure recarsi dalla regina perchè anche con lei ha da parlare.


chiedo ancora scusa, di solito non capita ma ho riportato tutto, pensieri, parole, opere ed omissioni lol

DRAUGCELEBஒ CAVALIERE ESPLORATOREஒ ELFO ARELDAR
31/03/2016 23:04
 
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*chiedo venia 2*
e mi sa tanto che ho sbagliato sezione, un disastro insomma XD chiedo scusa ancora

DRAUGCELEBஒ CAVALIERE ESPLORATOREஒ ELFO ARELDAR
04/04/2016 09:54
 
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Master Alias




06/04/2016 11:26
 
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Il consiglio master ha discusso su questa giocata, premettiamo che sia di grosso interesse per tutti noi e che l'idea ci piaccia molto ma (..e sapete che quando c'è un ma è sempre opportuno leggere la frase che lo segue perchè, di consueto, è la parte più interessante) un player non può portare on game conoscenze proprie trasponendole alle conoscenze del pg.
Mi spiego, la leggenda di cui parla Draugceleb, è una leggenda che conosce la sua player, non vi è traccia nel suo bg in alcun modo di questa storia come, non vi è traccia, nelle giocate pregress, di acquisizione on di tale notizia.
Questo fatto mette innanzi ad una duplice scelta:
- annullare la role
- sospendere il risultato della role e sottoporlo ad una giocata che porti on game, nel back ground del pg, tale conoscenza.

Noi abbiamo optato per la seconda perchè vogliamo pagare sia il buon gioco di Draug che la buona volontà della sua player.

Quindi da ciò si desume che questa giocata rimane sospesa, la player di Draug è invitata ad acquisire on tale conoscenza per poi considerarla giocabile.
Come puoi fare?

Ti rechi in biblioteca, incontri il bibliotecario - Ghaof e Sharizia di certo sono utilissimi e possono fare parte di questa scoperta.
Cerchi tra i libri della biblioteca, con certezza ad oggi non è presente nulla su questa leggenda di cui parli quindi tirerai un dado:

RANGE DADO
DA 0 - 50 NON ESISTE UN LIBRO IN BIBLIOTECA CHE CONTENGA QUESTA LEGGENDA E DOVRAI TROVARE UN MODO ULTERIORE PER SCOPRIRLA

DA 51 IN SU ESISTE UN LIBRO CHE TRATTA DEI NIZARITI CHE DRAUGCELEB POTRA' LEGGERE ON

Per invogliarti al gioco e alla scoperta se alla role saranno presenti altri pg avrai un bonus +10 di scoprire il libro per ogni pg partecipante oltre a te (esempio è presente un pg al risultato del dado che otterrai potrai aggiungere +10, sono presenti due pg aggiungi +20 etc).

La posterai qui sotto la giocata, se Draug sarà così fortunato da trovare il libro ti chiederei di preparare anche un documento sulla leggenda che sarà inserito in biblioteca ufficiale.
Grazie e Buon gioco.


Master Alias




06/04/2016 23:17
 
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Ghaof e Sharizia



Per me, d'ora in poi sei Evade, sallo.



D'Altavilla Goffredo






"Cosa. Sto. Leggendo."








Gheof



"Ma che cazzo te guardi? Che stai a rosicà che io so parlà co le donne e tu no? I giovani d'oggi so' tutti froci!"












07/04/2016 12:34
 
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ahahahahahahaah non ho beccato un nome a morire ahhaahahahahahahahah


GHEOF




meglio ora? [SM=g27828]

Edave
Rettore degli Ospitalieri di Avalon
Wendingo Mannari



L'opinione è un'idea che possedete voi mentre, la convinzione, è un'idea che possiede voi.




12/05/2016 20:16
 
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Dopo tutto questo tempo? Sempre
COMMENTO

Riecco dunque il vostro amichevole, scocciatore, presuntuoso, borioso, rompiscatole elfo di fiducia. Prima di leggere la role e il riassunto vi chiedo di leggere il commento. Vi spiegherò cosa è accaduto e lo sottopongo al corpo master che mi ha accordato fiducia e con la stessa fiducia voglio rispondere, ma cominciamo dalle cose principali. Shariziah e Gheof sono state disponibilissime ad accompagnarmi in questa ricerca e sempre pronte a continuare il "viaggio" e per questo le ringrazio davvero tanto. Quando c'è stato il responso dove mi si chiedeva di cercare la storia dei Nizariti ci siamo messi subito in movimento chiedendo loro di aiutarmi. La mia richiesta è stata ben accolta e due giorni dopo eccoci in biblioteca ad un orario improponibile eheh e abbiamo cominciato. Per ovvi motivi di stanchezza, abbiamo messo in pausa la role, che era in gran parte già fatta. Purtroppo gli impegni off non sono stati clementi e come avete avuto modo di vedere la giocatrice di Gheof ha fatto "partire" il suo umano. Anche la player di Shariziah non si trova in una situazione migliore. I miei ringraziementi vanno ad entrambe ma, per non portare la situazione dietro ancora per molto tempo e per vedere come evolverla abbiamo deciso di farla muovere in un certo verso. L'elfo è arrivato, si è presentato, sanno perchè è lì e ho semplicemente tirato un dado in biblioteca ma anche aggiungendoci il bonus, sempre se valido, la situazione è proprio tragica XD. In ogni caso, non ho trovato nulla lol un misero +1 di cui vi allego immagine e che trovate anche in biblioteca. Detto questo, aspetto di capire in che modo procedere da qui in avanti, la mia solita fortuna ladra che ci vogliamo fare. Un uno! [SM=g27832]

[IMG]http://oi65.tinypic.com/2e2e650.jpg[/IMG]

RIASSUNTO

L'elfo va sulla terra ferma e si incontra con la mezza Shariziah e l'umano Gheof alla ricerca di un libro e un'idea particolare per le armi. Dopo le prime battute, si metterà subito all'opera fino al mattino successivo mentre i presenti si addormenteranno o comunque cederanno alla stanchezza, ma l'elfo non avrà trovato proprio niente.

REGISTRAZIONE

E’ una sera come tante altre a Barrington. Un elfo ha attraverso il lago, da sponda a sponda, cercando cultura alla Torre Arcana. Lì vi ha trovato una stanca mezzelfa, sufficientemente in forze, però, da poter indossare il mantello e fargli strada fino alla biblioteca. I due si trovano adesso davanti il portone di quest’ultima, proprio dove le gambe di Shariziah hanno condotto entrambi.
[Turni: Shariziah, Draugceleb, Gheof]
[GDR PLAY]

SHARIZIAH [Ingresso] Il portone della biblioteca, da quanto tempo non si ergeva davanti ai tuoi occhi? Da quanto le tue iridi non ammiravano la maestosità di questo edificio? Un lato delle tue labbra si alza appena accennando un debole sorriso. La testa fa ancora male, ma adesso il dolore comincia ad essere sopportabile, a tratti quasi scompare. Forse il lagothe sta andando definitivamente via. Sei avvolta in un mantello scuro che ti copre dal vento. Sotto di esso i classici vestiti da uomo coprono il corpo. Nessuna effige sulla camicia, nessun medaglione. Chi ha bisogno di mostrare quello che è prima ancora di aprire bocca? I piedi, adesso che siete arrivati, ti portano ad accelerare un minimo per portarti due passi avanti all’elfo, nell’intenzione di aprire la porta e fare gli onori di casa. Afferreresti allora la maniglia con la mano destra e, ruotandola appena, andresti a far forza con il braccio intero per spingere e spalancare quella porta. Nel frattempo lo sguardo andrebbe a cercare, da sopra la spalla, l’elfo dietro di te. {Siamo arrivati. Accomodatevi pure}. Diresti a lui entrando per prima, spostandoti dal lato della porta stessa e tenendogliela aperta, in modo da agevolargli l’ingresso. Da quanto tempo non entri in quel luogo? Da quanto tempo non respiri quell’aria? Sa di… Di tanto. Veramente tanto. Adesso aspetteresti che lui varchi la soglia per poi richiudere la porta dietro di lui e condurlo verso la sala comune. {Ditemi, di cosa volevate parlarmi?}. Diresti adesso all’elfo, andandolo a cercare con lo sguardo. Un lungo corridoio quello da percorrere, poi davanti a voi si aprirà l’immensità della sala comune. Forse dovresti salire in cella a chiamarlo.

DRAUGCELEB (ingresso)Senza l'aiuto della mezza non sarebbe mai riuscito a trovare la biblioteca. Osserva tutti i dettagli e memorizza, non si sa mai se potrà tornargli utile, anzi è certo che sarà così, come può un elfo non recarsi in una biblioteca e immergersi nei suoi libri? Sono cose che pensa tra se mentre arriva in quel luogo, coperto dal mantello nero e dal cappuccio che nascondono lui tanto quanto la cotta di maglia e la divisa e i panni pesanti che ha indossato per recarsi a Barryngton. La lunga è nascosta anche lei sul fianco sinistro. ''Grazie'' Dice solo quello e poi in fretta si infila in quella che è la biblioteca, togliendo con la sinistra il cappuccio e osservandosi intorno, perso nei dettagli, curioso come sempre, come è nella sua natura di elfo. Ciò nonostante non è così distratto da dimenticarsi di dove è e con chi si trova e quindi risponderà, calmo e con voce profonda presente a se stesso. ''Cerco qualcosa, un'idea particolare per un'arma. Entrambi sappiamo come siano ingegnosi gli uomini.'' Non dice di più, incerto persino su quello che c'è da cercare perchè non sa nemmeno se la cosa sia fattibile o possibile o per lo meno credibile anche per lui stesso. Peccato non vi sia una biblioteca anche sull'isola, non che disprezzi quella che c'è sulla terra ferma, ma avrebbe fatto bene agli isolani poter consultare una biblioteca senza temere ciò che gli sarebbe potuto capitare sulla terra ferma o così è che gli hanno detto. Il suo sguardo dall'ambiente passerà a cercare quello dell'altra semplicemente per vedere cosa gli potrà dire al riguardo e per concentrarsi su di lei che conosce meglio di lui sicuramente quel luogo.

GHEOF -Sala Comune- Dai, diciamolo. E' vero. E' tardi. O meglio, lui solitamente non è tipo che si addormenta facilmente. Ma tre bicchieri di vino sono andati via come l'acqua. Un libro sulle ginocchia. Un libro veramente noioso. Perchè gli amanti dei libri non è che lo fanno a prescindere. Ci sono libri interessanti ed altri meno. Questo, è uno di quelli meno. Anche lui, farsi venire in mente di prendere un libro che parla di come è fatto un albero. No, non è stata un'idea interessante, ma voleva sapere che cosa porta una donna a studiare gli alberi. Il legno degli alberi. Libro noioso, scritto in maniera sintetica e senza approfondimenti. Un obbrobrio. E niente, va bene. E' lì, seduto su una delle poltroncine della sala comune, davanti ad un tavolino, con il gomito poggiato sul bracciolo che regge il viso. Si sta praticamente addormentando. Anzi, confessiamolo. Si è addormentato sul serio. L'altra mano è posata sulle pagine del libro soporifero, rimasto aperto sulla dicitura di una foglia. Ma Goffredo è anche una persona che ha il sonno leggero. O s'addormenta di piombo - e le volte sono rare- oppure sonnecchia. Ecco, il termine giusto è sonnecchia. Ci sono dei passi, un vociare. Apre le palpebre molto lentamente. Le lenti da vista, belle arrotondate sono appese sulla punta del naso, il mento punta verso il collo, sfiorandolo. Ha una camicia porpora, un gilet nero e pantaloni dello stesso colore. Sotto la camicia si intravedono i grani di un rosario di legno. C'è qualcuno. La biblioteca ultimamente si affolla troppo spesso soprattutto in orari poco consoni. Che non sia quella taglialegna piagnona egiziana della volta scorsa. Alza il viso da dietro lo schienale. In pratica la poltrona e lui danno le spalle ai nuove avventori. Socchiude gli occhi e sì, arriva qualcuno. E no, non è quella donna. E' Shariziah. Un attimo, si è appena ripreso. Non era stanca? Che ci fa qui, adesso. Ma dietro c'è qualcun altro. Uno spilungone. Chi diamine è? E' come se lì per lì non riuscisse a fare due più due. Morfeo è in grado di afferrare le sinapsi anche dopo aver liberato l'uomo dal suo sonno, ma che ne sapete voi, elfi e mezz'elfi. Che ne sapete.]

SHARIZIAH [Sala Comune] Sh. Silenzio. Man mano che si avvicina alla sala comune i passi cercano di farsi più leggeri, la voce più cauta. A prescindere che ci sia qualcuno o meno, quello è un luogo di culto per lei. La biblioteca. I libri. La cultura. Quella sala. Draugceleb si perde con lo sguardo dentro quelle mura e lo stesso fai tu. Ti piace. C’è poco da dire o da fare. Per te le biblioteche sono fonte d’ossigeno. Beh. Forse questa lo è in particolar modo. Un fugace sguardo al corridoio per assaporare di nuovo quei luoghi, per poi tornare con lo sguardo su quello dell’elfo. I passi vanno da soli. Tu non sei attiva come al solito. Ci metti un po’ a ingranare, senti ancora la necessità di prenderti il tuo tempo. E’ alla parola arma che o sguardo si acciglia un attimo. Arma. Una parte tuo spirito si oppone fermamente a quella parola. Non servono armi. L’altra ci mette un po’ a far presente alla prima che stai parlando con un cavaliere e che quindi, magari, è normale che cerchi nuove armi. Lo sguardo si acciglia di nuovo alla parola umani, come se gli stesse chiedendo di cosa si stia parlando praticamente. {Che idea, esattamente?} chiederesti adesso, quasi in un sussurro, entrando nella sala comune. Ragioni lentamente, ma sai bene di non aver bisogno di parlare con toni particolarmente alti a lui che ha orecchie addestrate come le tue. La sala comune. E’ su quella porta che i tuoi passi si arrestano per permettere agli occhi di ispezionare il luogo. Distratta, con il volto, rivolgeresti a lui un’altra richiesta. {Non so quale sia il regolamento della biblioteca, ma forse sarebbe meglio se lasciaste eventuali armi in questo punto, all’ingresso. Sapete, non credo sia il caso di portare tali oggetti in un luogo come questo}. Il tono cercherebbe di rimanere basso, cordiale. Una richiesta avanzata dalla, seppur non dichiarata, nuova scriba della biblioteca -diplomazia +2-. In quel vagare i tuoi occhi forse adesso potrebbero trovare, alla stessa poltrona di sempre, lì dove effettivamente lo stavi cercando, lo sguardo di Goffredo. Ed eccolo, il mezzo sorriso di prima che ritorna. Un attimo. Fugace. A lui rivolgi un cenno con il capo che si china appena per salutarlo. Poi lo sguardo tornerebbe sull’elfo, aspettando che espleti la tua richiesta. intanto le mani andrebbero a sciogliere i nodi che tengono insieme i lembi del mantello, per poi sfilarlo dalle spalle e riporlo, ripiegato a caso, sul braccio. {Venite, prima di iniziare la ricerca voglio presentarvi una persona}. E se l’altro avesse finito ed eseguito la tua richiesta, faresti strada a lui verso Goffredo. {Sono certa che potrà aiutarvi nella ricerca, meglio di quanto non possa farlo io}.

DRAUGCELEB (sala comune)Oltre all'odore dei libri, c'è anche l'odore della mezza e di qualcos'altro che non sa ben definire perchè non ha mai sentito prima. (senso sviluppato) C'è qualcosa di strano nella mezza, sembrerebbe essere meno pronta del solito e probabilmente è solo stanca, come tutti di questi tempi, troppe cose e troppe preoccupazioni che si mescolano insieme e che lo rendono poco o per nulla tranquillo. Nota come si accigli al pronunciare le armi, certo non è mai utile usare la conoscenza per le armi, ma meno esse sono distruttive e più incontrano la sua approvazione, e lascia correre perchè ognuno ha diritto ad avere il proprio pensiero, o altrimenti non le reputerebbe persone intelligenti quelle che pensano da per se, senza l'aiuto o senza il controllo di altri. La segue e risponde al sussurro con un sussurro. ''Una lama nascondibile, da portare fissa al polso.'' Un'idea balzana forse o forse no ma sarebbe certo di molta utilità. Capisce perfettamente la richiesta successiva e risponde con un piccolo sorriso e cominciando a slacciarsi la spada dalla cintura. Poggiandola sulla destra, la tirerà fuori dalla copertura del mantello e la affiderà anche al palmo della sinistra, in modo elegante per poi portare la sinistra a slacciare il mantello e ad avvolgere la lama in quella coperta nera, quasi al sicuro, come se si trovasse in un involucro materno perchè poteva fare la differenza in casi particolari. Poi, appoggerà la lama e di conseguenza il mantello al muro, in piedi e continuerà a seguire la mezza. Fa un semplice cenno affermativo alle parole successive, forse ecco cos'era quell'odore che aveva sentito prima, un'altra persona in quella stanza, cosa avvallata anche da un terzo ritmo di respiro presente e dal cenno del capo dell'altra. Intanto, saluta la nuova conoscenza. ''Sid et honor.'' Non sussurra ma nè grida, farà solo in modo di essere sentito perfettamente anche da un umano e di essere cortese come sempre.

GHEOF -Sala Comune- Hey. Coraggio. E' l'ora di svegliarsi. Quello che vede da sopra le lenti che restano sulla punta del naso gli ricorda di essere sul pianeta terra e non a bruciare tutti i libri inutili dentro una foresta galleggiante ricca di alberi che possono diventare rosari bellissimi. Un gran bel sogno - ah ah ah- ma è l'ora di tornare qui, ed ora. Sì, laggiù c'è Shariziah e dietro c'è uno spilungone. Parlottano, sussurrano qualcosa che non riesce a percepire, povero umano. Corruga la fronte alzando il viso. Non molla gli occhi dalla coppia, per nessun motivo. Mentre lo fa chiude il libro e lo afferra, alzandosi dalla poltroncina. Lo posa distrattamente sul tavolino basso di fronte alla seduta abbandonata da poco. Lei sorride e questo va bene. E' quello che sta facendo l'altro, là dietro, che no, sulle prime non comprende. Sta nascondendo qualcosa sotto il mantello e quel qualcosa si rivela essere una spada. Corruga di più la fronte andando a guardare Shariziah, immediatamente, con la coda dell'occhio. E' uno sguardo eloquente. ''Quello che diamine è e che cosa sta facendo.'' E' uno sguardo veloce, secco, e fermo che torna con la stessa velocità su di lui. Passa l'arma da destra a sinistra.] Piano con quell'arnese! [Accenna a voce appena più alta, rivolgendosi a Draugceleb, senza nessun tipo di sconti.] Non è un'armeria nè un'arena e neppure un campo di battaglia. Non è il palco per l'incoronazione di nessun Re e quindi, di nuovo, la spada non ... [Vede come la copre dentro il suo mantello. Arcua velocemente le sopracciglia. Offre un nuovo sguardo a Shariziah.] ..Serve. Senem honor reverentiaque decebant, messere. Che forse, con quelle armi si fatica a raggiungere. [Da per scontato che sappia il latino. O meglio, diciamo la verità. Da quasi per scontato che non lo sappia dato che la maggiorparte delle persone qui, quella lingua la utilizza esclusivamente perchè è stato detto loro. Sapientia Vobis, Sid et Honor, Sid et lex Lex Draconis e tutti questi bei saluti resi gloriosi dall'utilizzo improprio di questa lingua così importante. Infila una mano in tasca dirigendosi verso Shariziah. Con la mano libera avvicina le lenti da vista agli occhi, facendo un no con la testa. Non le dice quel che le vorrebbe dire ma non dovrebbe essere in piedi, non dovrebbe essere qui e no. Inspira solo dal naso guardando con la coda dell'occhio l'arma per poi chiudere un momento gli occhi. La voce di Goffredo non esagera con il volume ma il tono non ha alcunchè della cortesia che uno si aspetterebbe dopo che ci si approccia in maniera educata. Di nuovo, Shariziah e si rivolge dicendo:] C'è qualche problema? Come mai a quest'ora?

SHARIZIAH [Sala Comune] Lo sguardo crucciato di Goffredo salta subito al tuo occhio, già mentre sistema le sue cose sul tavolino. E’ su quello sguardo che ti soffermi cercando di studiare la sua reazione, di capirla -empatia +2-. Nonostante la stanchezza fisica sia andata via, però, il cervello ragiona ancora lentamente. E’ per questo che quando, alzandosi dalla poltrona, Goffredo viene di voi, ti rivolge quello sguardo eloquente, il tuo è confuso, come se non capissi. Intendiamoci, non è che non capisci il messaggio inteso implicitamente in quegli occhi. E’ che non riesci a contestualizzarlo in maniera da dare un senso alla scena. Quando infine si decide a parlare, decidi finalmente di volgere lo sguardo indietro, all’elfo che sta avvolgendo la sua spada nel mantello. Un attimo per poi tornare con gli occhi a cercare quelle di Goffredo. {Non so bene quale siano le regole della biblioteca riguardo le armi, ma ho supposto non fosse consentito portarle dentro}. Scuoti il capo come a cercare di far andare via un po’ di confusione. {In realtà, anche se non c’è nessuna regola scritta, credo che nessuno dovrebbe avere il permesso di entrare armato in un luogo come questo}. Il tono è basso, ma adesso è calibrato in modo che giunga chiaro anche a Goffredo, pur cercando sempre di non disturbare il silenzio della sala. Fatta quell’affermazione ti volteresti a controllare che l’arma sia stata riposta, per poi, ancora una volta tornare su Goffredo, questa volta che aria tra il confuso e l’interrogativo. A cos’è che non ho pensato? Che succede? Maledetto mal di testa testa che in questi giorni sembra diventato perenne! Sono sguardi che rivolgi a lui, e solo a lui. Arrivano delle nuove domande. Ed è a questo punto che torni a guardare l’elfo, come se cercassi in lui le risposte che Goffredo cerca. Lentamente chiudi le palpebre. Silenziosamente annuisci come se avessi ritrovato il filo. Prendi un respiro un po’ più profondo. Poi torni ad aprire gli occhi su Goffredo. {Messer Draugceleb è uno dei cavalieri dell’isola}. La mano libera adesso andrebbe, a palmo aperto, a mostrare la figura dell’elfo all’uomo. {E’ venuto in Torre chiedendomi aiuto e dal momento che ciò che cerca è un libro, ho pensato di condurlo qui in biblioteca}. Annuisci adesso a quelle tue stesse parole, mentre l’espressione del viso cercherebbe di rilassarsi un po’ di più, verso di lui. Ancora solo lui. A parte i pensieri rallentati sta bene, dovrebbe essere evidente. E poi, riguardo l’ora, seriamente Goffredo, hai mai visto Shariziah frequentare quel luogo ad un orario decente? {Mi spiace se ti abbiamo disturbato}. Il tono sarebbe pacato, basso, realmente dispiaciuto adesso.

DRAUGCELEB (sala comune)Quanta scena, tanto rumore per nulla, non ha mica sguainato l'arma, ma continua nei suoi movimenti quasi senza far caso alle parole dell'uomo che sembra oltremodo preoccupato per qualcosa che non sa l'elfo ma gli sta simpatico, ha un modo stano di porsi o forse lo è più lui che non si cura di niente in questo momento. Osserva attentamente quel dialogo muto, fatto di sguardi e capisce quantomeno che forse tra i due c'è più di una semplice amicizia, meglio così ne è contento. E poi l'altro dice qualcosa di strano che gli sfugge, che non comprende totalmente in effetti e che senza approfondite lezioni non potrebbe capire, un pò come lo è per la sua di lingua invero. E risponderà a entrambi che danzano in un dialogo quasi concitato se non fosse per la lentezza se così si può definire. ''Sapete meglio di me che Barryngton non è sicura.'' Si rivolge prima alla mezza e poi all'uomo, nota che hanno oltretutto la stessa altezza e che con quegli occhiali gli ricorda davvero i bibliotecari impolverati e polverosi del suo passato da bambino quando la madre umana gli forniva i testi per ampliare la propria conoscenza che però erano appunto in latino come da consuetudine di questo periodo, alcuni erano proprio belli ma meglio lasciare il passato dove è per il momento. ''Avrei potuto capire di più, lingua meravigliosa ma l'ho dimenticata col tempo nella mia...'' Non è sicuro di aver compreso perfettamente quella parola ma quelle legate dalla congiunzione si perchè lo riguardavano da vicino essendo cavaliere. ''...vecchiaia.'' Fa un sorriso quasi rammaricato e pronuncia l'ultima parola con una certa incertezza. Lascia che ci siano le presentazioni e si porta una mano ai capelli scoprendo l'orecchio appuntito e portando lo sguardo intorno a osservare l'ambiente, chissà se avrebbe trovato ciò che cercava?

DRAUGCELEB (sala comune)Non si cura più di nessuno, semplicemente si metterebbe a cercare se lì può trovare ciò che cerca e nel caso contrario trovare un modo differente. Si sposta con acume e attenzione tra i molteplici tomi antichi, chi più chi meno ma tutti hanno il loro modo di essere, la loro diversità, le loro pagine piene di sapere, la loro carta e ne sentirebbe quasi il rumore tra le proprie mani. Cerca, con lo sguardo, con i sensi, tutti, mentre si incurva per raggiungere i tomi più in basso o si estende per quelli più in alto. Sente che gli altri due starebbero parlando adesso tra loro e si siederebbero per poi sentire i loro respiri divenire più pesanti. Solo adesso si volta, solo ora, e vede che si sarebbero addormentati. Quanto tempo è passato? Era notte fino a pochi minuti prima, ma adesso è il sole a fare da padrone nel cielo. Ha quasi finito, quasi svuotato l'intera biblioteca della sua essenza e proverebbe a cercare nell' ultima zona che gli manca ma niente, niente di niente. La biblioteca è vuota, non c'è nulla. Lascerà un biglietto ai due, un semplice grazie e poi andrà via in silenzio chiudendosi dietro le spalle la porta.

DRAUGCELEB ha ottenuto: 1





DRAUGCELEBஒ CAVALIERE ESPLORATOREஒ ELFO ARELDAR
16/05/2016 09:01
 
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Vorrei smettere di ridere ma non ce la faccio..

HAI FATTO 1



bene torno composta...


RANGE DADO
DA 0 - 50 NON ESISTE UN LIBRO IN BIBLIOTECA CHE CONTENGA QUESTA LEGGENDA E DOVRAI TROVARE UN MODO ULTERIORE PER SCOPRIRLA

DA 51 IN SU ESISTE UN LIBRO CHE TRATTA DEI NIZARITI CHE DRAUGCELEB POTRA' LEGGERE ON

Per invogliarti al gioco e alla scoperta se alla role saranno presenti altri pg avrai un bonus +10 di scoprire il libro per ogni pg partecipante oltre a te (esempio è presente un pg al risultato del dado che otterrai potrai aggiungere +10, sono presenti due pg aggiungi +20 etc).



al tuo risultato del dado devi aggiungere +20 come bonus per la partecipazione di Gheof e Shari e ciò sommato dà un risultato di 21 [SM=g27837]

Come da prescrizione precedente, con tale risultato, il nostro elfo si rende conto che non vi è alcun libro nella biblioteca di Barrington che avvalori le sue parole.
Ciò comporta che, ad oggi, la storia che Draugceleb ha raccontato a Lothrel altro non è che una storiella che potrebbe anche essersi inventato.

Non vi è alcun fondamento nel suo racconto, sono elucubrazioni sue...chissà che magari andando dai contrabbandieri non gli venga una bella idea.... [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
[Modificato da ALIAS.ALIAS 16/05/2016 09:01]


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16/05/2016 12:59
 
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Sigh, dadi del cavolo [SM=g27834] lol comunque...domanda. L'elfo non trova nulla è potrebbe essersi inventato la storia è fin qui ok...mi recheró da Anya o Cristobal, ma, e qui c'è quello che vorrei capire, Lothrel può creare le armi oppure no? [SM=g27814]

DRAUGCELEBஒ CAVALIERE ESPLORATOREஒ ELFO ARELDAR
16/05/2016 13:56
 
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Proverà a creare le armi che la fantasia di Draug ha partorito, chissà se funzionano [SM=g27828] ?

Createle e proviamole e vediamo [SM=g27828]


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