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Ultimo Aggiornamento: 24/02/2016 10:27
24/02/2016 10:27
 
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Ayren e Shirael



Riassunto:
Ayren - che porta legati ai polsi i due sacchi che Fehrer gli ha appioppato per insegnargli l'autocontrollo - scende dalla cordigliera e raggiunge la foresta, dove incontra e fa la conoscenza di Shirael.
I due ragazzini, superata l'iniziale diffidenza, scambiano qualche parola riguardo la Loggia Draconica e i Draghi (che Shirael crede appartenenti solo alle leggende) e infine si allenano insieme.
Il Figlio del Fuoco dona la sua arma alla ragazza e i due si salutano con la muta promessa di rivedersi sulla cordigliera.



Commento
Roba da teenager.
Ma teenager di quelli che la sanno lunga. :)



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AYREN [cordigliera > foresta] Scendere dalla cordigliera con le braccia gravate dal peso dei due sacchi che il ragazzino porta legati ai polsi è stata di per sé già un’impresa. La montagna è aspra e il sentiero che discende lungo i suoi severi spigoli non offre al viandante un’esperienza rilassante: il paesaggio che si può ammirare guardando dal lato opposto al fianco roccioso - quella sarebbe l’unica nota positiva della discesa, se, in realtà, non fosse altro che una trappola per viaggiatori distratti - non è concesso allo sguardo di chi deve stare fin troppo attento a dove posare i piedi. Ad ogni modo, seppur non senza fatica, il giovane Prescelto dei Draghi ha raggiunto la base del massiccio roccioso e, nonostante la stanchezza, si è spinto oltre. L’alfiere nero gli ha chiesto di girare per l’isola, di interagire con le sue genti, di portare quei pesi fino a quando la rabbia non fosse diventata consapevolezza di sé, e il ragazzino ha deciso di tentare. Così, passo dopo passo, si è spinto fino alla foresta di luce, senza avere in mente una precisa meta. Cammina con le braccia distese lungo i fianchi e, di tanto in tanto, le solleva entrambe all’unisono piegando lentamente i gomiti a 90 gradi, per poi raddoppiare nuovamente quell’angolo e rimettere gli arti a riposo. Si sta facendo i muscoli e pian piano si sta abituando al peso in eccesso. Oltre ai due sacchi, il ragazzino porta con sé solo il minimo indispensabile: la lunga veste rossa, il medaglione di congrega, e le due spade assicurate alla cinta dal lato sinistro.


SHIRAEL [ Foresta | Radura comune ] Con il sole a splendere sull'Isola e la sua lieve brezza ad accarezzarne il profilo placidamente disteso al centro del lago, la Foresta sembra un luogo di paradisiaca quiete. Lì dove la natura sembra regnare incontrastata senza incorrere in quel penoso massacro che spesso accorre in presenza dell'uomo, essa si staglia coi suoni e gli odori che la rendono un luogo di primitiva bellezza. C'è qualcosa in quella Foresta che le ricorda vagamente le pendici dei monti che l'hanno vista crescere; un profumo nell'aria, forse, o i giochi di luce vividi che danzano tra le foglie verdi. E' rimasta a guardare gli alberi per un tempo indefinibile, prima di prendere il suo bastone per dedicarsi alla Danza dell'Acqua. C'è da dirlo, il bagno ha sortito effetti insperati: quello che era un topolino dai capelli arruffati, il volto sporco e le mani annerite è diventato una giovane di evidenti ascendenze nordiche, con la pelle chiara e la chioma solitamente spettinata annodata in un sobrio nodo dietro la testa. Gli abiti che indossa non sembrano appartenerle; sono arrotolati alle caviglie e alle maniche, così da rendere meno pressante il rischio di inciampare o di impigliarsi nei rami tesi. Ha gettato il mantello scolorito da un lato e adesso, con la fronte madida di sudore, affronta un nemico immaginario armata di solo legno.



AYREN [sentiero > radura] E' solo la seconda volta, da quando ha coscienza di sé, che il ragazzino si inoltra per i sentieri della foresta. Pertanto non è strano che lo stupore prenda il sopravvento sulla fatica: il giovane, mentre continua a camminare senza fretta, si guarda intorno ed ammira il rigoglioso spettacolo verde che aveva osservato soltanto da lontano, dalla sommità della montagna e, passo dopo passo, riesce a dimenticare i due pesi che gli rendono difficili e faticosi i movimenti delle braccia. La foresta è affascinante, ma la mente del ragazzo non può immergersi completamente nell'armonia che essa trasmette, perché dal baratro fiammeggiante dei suoi pensieri giunge costante il respiro della Bestia Scarlatta, che non gli permette di staccarsi del tutto dall'angoscia, dalla rabbia, dai sentimenti contrastanti. Così, ben presto, il roco borbottio del drago cancella come un colpo di spugna la sfera di verde serenità, sostituendola con il consueto inferno di roventi fiamme rosse. ''Uffff...'', sbuffa il ragazzino, ricominciando a sentire il peso, sia fisico che mentale, che porta con sé. Quando giunge nei pressi della radura - il suo arrivo non sarà certamente dei più silenziosi, sia per il rumore causato dalle armi che sbattono tra loro, sia perché Ayren non fa nulla per evitare di farne -, il figlio del fuoco si ferma: non aveva pensato di incontrare qualcuno, né tantomeno qualcuno propenso all'utilizzo delle armi. Gli viene spontaneo osservarsi i polsi, ai quali sono legati i due pesanti sacchi, e pensare che, se venisse attaccato, non avrebbe molte possibilità di cavarsela. Tuttavia, al momento, la ragazza non sembra certo un bandito pronto ad assalire qualsiasi viandante, pertanto il ragazzo resta ad osservarla ad una decina di metri di distanza senza dire una parola.


SHIRAEL [ Radura ] Sta su un piede solo, il destro, tenendo il ginocchio opposto piegato e sollevato, alla ricerca del migliore equilibrio. Il bastone, arma improvvisata che certo non potrà mai sostituire la spada perduta, lo mantiene a due mani, entrambe posizionate nella parte centrale a circa trenta centimetri l'una dall'altra. Tentando di restare in piedi cerca di colpire l'aria dinanzi a sè con la sommità lignea, ma un frastuono metallico la induce a voltarsi immediatamente, ondeggiando nel tentativo di non finire a gambe all'aria. Dovesse riuscirci, gli occhi verde giada non dovrebbero faticare poi così tanto ad individuare la figura di Ayren che resta a dieci metri di distanza. Una distanza sufficiente tuttavia a spaventarla, e a farla arretrare verso il fitto alle sue spalle. Cammina all'indietro, le gambe piegate e la schiena china verso il basso, il bastone teso in avanti come in un avvertimento: ha tutta l'aria di un animale braccato, con lo sguardo che saetta tra i due sacchi appesi alle braccia del Prescelto nel tentativo di mettere insieme i pezzi per creare un immagine che abbia senso nella sua mente. Si tratta di uno schiavo, forse? Ma quando mai uno schiavo se ne è andato girando per le Foreste? Senza dire una parola, arretra fino ai cespugli che segnano il limite interno della radura. Dietro di lei una distesa sconosciuta di alberi e selva, coi sentieri battuti dalle bestie e nessuna traccia apparente del passaggio umano. Si affianca ad un tronco, ci poggia una mano sopra, svanendo in parte dietro di esso ma lasciandosi una feritoia per continuare ad osservare.



AYREN [ radura] I grandi occhi scuri osservano con attenzione la ragazza ed i suoi movimenti. Non è difficile intuire che si stia allenando per migliorare il proprio equilibrio o la propria abilità nell'uso del bastone. E, che sia una o l'altra cosa, al ragazzino viene subito voglia di sfruttare la situazione per i propri scopi. Non fa però in tempo a materializzare quel pensiero che la sconosciuta, vedendolo, si allarma e si ritrae come un'animale in fuga da un predatore, cercando riparo tra gli alberi. Il draconico sbuffa per una seconda volta: pare che oggi non sia proprio la sua giornata. Decide di avanzare verso il centro della radura e, se nulla lo ostacolasse, percorrerebbe cinque metri in linea retta. Lo farebbe con estrema lentezza, continuando a guardare in direzione della ragazza o, per lo meno, verso la zona di alberi dentro ai quali si è nascosta. Nel contempo solleverebbe le braccia all'esterno del corpo, tese, con i palmi delle mani rivolti in alto, in modo da mostrare bene i due sacchi e farne intuire il peso. Vuole che sia chiaro che non può essere una minaccia. ''Hei'', la chiama senza alzare troppo la voce. ''Non scappare! Non sono certo un pericolo conciato in questo modo!'' Fa spalluce, mostrando in viso un sorriso amaro, attendendo una reazione da dietro i tronchi.


SHIRAEL [ Radura ] Al lontano dalla luce del sole che bagna l'intera radura, la Nivraim si nasconde nella penombra del fitto, accucciata dietro l'albero come una cerva che ha fiutata l'odore del cacciatore e attende il via libera prima di correre lontano, e il più veloce possibile. Quello tuttavia non demorde e avanza persino, trascinandosi dietro i suoi pesi e il loro clangore. Persino quando parla lei sobbalza, senza accennare neppure ad un mezzo passo fuori di lì, ma raggiungendo l'estremità opposta del tronco per celarsi completamente. E' tenendo la testa appoggiata contro la corteccia e gli occhi chiusi che lo ascolta, respirando l'aria umida e il profumo del muschio a pieni polmoni. Se avesse ancora la sua spada, non esiterebbe di certo. Non si nasconderebbe come un topo, nè sarebbe arretrata per nascondersi. Armata di solo bastone tuttavia il suono metallico che accompagna il ragazzo è sufficiente a metterla in allarme, a renderla diffidente. Tuttavia è noto che le donne - si, anche quelle in erbe - siano creature curiose; è per questo che fa capolino oltre la betulla per studiare la figura del giovane. Sembra piuttosto alto, e come se non bastasse pure robusto, anche se all'apparenza gravato da un peso che prende vita in quella smorfia che gli piega la bocca. Un sorriso? Ci assomiglia veramente poco ''Cosa sono?'' La domanda arriva oltre la siepe per raggiungerlo. La voce è acuta, di ragazzina, denuncia senza un minimo di pudore la sua età. Che si riferisca ai sacchi legati ai suoi polsi le pare ovvio, e così non aggiunge altro a riguardo. Prima di mordersi la lingua però riesce a chiedere ancora ''Chi sei?''


AYREN [ radura] Continuando a muoversi il più lentamente possibile e sempre con le braccia larghe all'esterno del corpo, il ragazzino cerca di raggiungere il centro della radura percorrendo altri cinque metri e portandosi quindi all'incirca nello spazio occupato in precedenza dalla ragazza. Allora finalmente si ferma. Le braccia gli fanno male, ma cercando di sfruttare la forza dei muscoli che pian piano stanno crescendo (//potenza +1), il giovane Prescelto cerca di tenere la braccia immobili, mentre risponde alla sconosciuta. ''Mi chiamo Ayren'', mormora senza sprecare troppo ossigeno. ''Sono un cavaliere della Loggia dei Draghi e questi'', continua lanciando uno sguardo verso destra e uno verso sinistra, ''sono l'idea di un mio superiore. Un modo per allenare il fisico e per gestire la rabbia.'' Ora può abbassare le braccia e lo farà senza esitare, ma sempre con movimenti lenti e misurati. ''E tu, chi sei?'' Domanda quindi, seppur senza troppa gentilezza. ''Su, vieni qui, possiamo allenarci insieme!'' Appena pronuncia quella frase, nella sua mente esplode un ruggito profondo, rabbioso, frastornante. La bestia si è risvegliata all'idea di uno scontro [**FINALMENTE QUALCHE PAROLA SENSATA!**] Sbraita Vesnah tra i pensieri del Prescelto, causandogli la solita fitta di dolore alle tempie. Il giovane, colto impreparato, stringe gli occhi per un paio di secondi. Poi, riaprendoli, torna a concentrarsi sulla situazione in cui si trova. Muovendo lentamente il braccio destro e afferrando solo con tre dita il pomolo della spada corta, la sfilerebbe dal fodero e, sfruttando ancora la propria forza fisica (//potenza +1) cercherebbe di lanciarla il più possibile lontano da sé, in direzione della ragazza. ''Ora, se hai paura, mi libererò anche dell'altra'', promette senza pensarci due volte.


SHIRAEL [Radura] Ascolta in silenzio, nelle orecchie il solo rumore del suo respiro e del suo cuore. Tutto il resto lo esclude, fino a quando non arriva nuovamente la voce del Prescelto a sovrapporsi sui suoni della Foresta, cancellandoli in un colpo improvviso. Ad ogni parola, lei emerge un po' di più dalla tana che s'è andata a cercare. Sfugge qualche ciocca di capelli, poi si intravede un occhio, le ciglia scure, la curva morbida di una guancia. Quindi la bocca, dischiusa, a far intravedere i denti regolari dietro le labbra, e l'immancabile bastone ''Mi chiamo Shirael'' Fa eco, sgusciando oltre il tronco ma restandogli accanto, come pronta a tornare lì dietro al primo movimento brusco o segnale d'allarme ''E non ho paura'' aggiunge dopo qualche istante, pure se le sue azioni non fanno che smentirla quasi prendendola a pugni in faccia ''Ho perso la mia spada'' Biascica, a mo' di scusa, avanzando di qualche passo in avanti per arrivare di fianco a quei cespugli che delimitano la radura, pur tentando di mantenere almeno tre metri di distanza dal Prescelto ''Cos'è la Loggia dei Draghi?'' Le sembra un nome buffo. Altisonante. Per chi come lei conosce i draghi solo attraverso antiche leggende è comprensibile. Meno lo sono i sacchi ai suoi polsi ''Deve essere scomodo'' Commenta, inclinando la testa di lato e guardandoli con una certa curiosità, prima di tornare a fissare il suo volto ''Cos'hai, non ti senti bene?'' Non le dovrebbe sfuggire probabilmente il dolore che prende forma sul viso del giovane, costringendolo a socchiudere gli occhi ''Io comunque non mi alleno con nessuno'' Sentenzia. In effetti, è sempre stata da sola da quando il suo Dunwir è morto.


AYREN [ radura] La simbionte non approva la scelta del ragazzo e non si fa il minimo problema a farglielo notare [**RIPRENDI IMMEDIATAMENTE QUELLA SPADA! UN GUERRIERO NON SI LIBERA MAI DELLE SUE ARMI! MAAAAIIII!!!**] Un dictat che arriva dritto nel cranio del Prescelto e lo inonda con una tempesta di fiamme incandescenti che sarebbe capace di distruggere la volontà di chiunque. Il ragazzo cede al dolore improvviso e, questa volta, è costretto a piegare un ginocchio e posarlo sul terreno. ''Argh...'' ringhia tra i denti serrati, cercando comunque di non perdere di vista né la ragazza, né l'arma che riposa sul fogliame. ''Non si direbbe'', commenta qualche secondo dopo, quando la giovane afferma di non provare paura. ''Anzi, avrei detto proprio il contrario'', aggiunge mentre cerca di rimettersi in piedi. A quel punto, lascia passare diversi secondi ascoltando le domande e le affermazioni di Shirael, alle quali replicherà una dopo l'altra. ''Prendi la mia'', le concede, indicando con il mento l'arma a terra. ''Può tornarti utile.'' Si voltac quindi verso le montagne e, sollevando nuovamente un braccio appesantito dal sacco, indica la sommità della cordigliera. ''La Loggia Draconica è la casa dei Cavalieri dei Draghi. Coloro che tengono viva la memoria dell'antica stirpe qui sull'isola di Avalon. E' la congrega di cui faccio parte.'' Si volta nuovamente verso di lei, senza muoversi per lasciare a tre metri la distanza tra loro. Non le spiegherà nulla di Vesnah, del suo dolore, della simbiosi, ma si limiterà a liquidare la faccenda con un rapido ''non è niente, sto bene.'' Infine, riporta il discorso sulla sola argomentazione che lo interessa. ''Allenarsi da sola non serve a niente.'' L'ha imparato egli stesso a sue spese. ''Perché non lo fai insieme a me? Io porto questi fastidiosi pesi, sono un perfetto manichino da allenamento!'' Si lascia scappare un altro mezzo sorriso, amaro anche questa volta.


SHIRAEL [Radura] Sta per dire qualcosa, la ragazzina. Schiude la bocca per ribattere, per dare fiato ai suoi pensieri, ma il giovane crolla come se l'avessero colpito alle spalle, macinando un dolore che lei non riesce a comprendere ''Ma cos...'' Non ha neppure il tempo di chiederselo, scatta in avanti nel tentativo di raggiungerlo, prima di bloccarsi a forse un metro di distanza. La sofferenza sembra essere tornata da dov'è venuta, così, in un solo istante ''Sei strano.'' Commenta senza pietà e, ancora una volta, senza educazione. Non arrossisce, non distoglie lo sguardo, ma continua a fissarlo come se stesse guardando una creatura aliena. Lo guarda come se vedesse un elfo, o un drago. ''G-grazie'' Non si fa problemi neanche ora, accettando senza remore quell'offerta e chinandosi nel tentativo di afferrare l'elsa con la destra, lasciando andare il bastone in terra e cercando comunque di non perderlo di vista. Adesso ai suoi occhi è persino più strano di prima ''Congrega...'' Ripete quella parola, sollevando lo sguardo verso la cordigliera e schermandosi gli occhi chiari con la mano libera, nel tentativo di vincere il sole e di poter vedere quello che l'altro fatica ad indicare. Lei, dal suo canto, stenta a non ridere ''Vuoi davvero che ti creda? Lo sanno tutti che non esistevano i draghi, se non nelle storie delle vecchie'' Ginevra le ha consigliato di smetterla di dar credito a quelle storie per bambini, e lei ovviamente non se l'è fatto ripetere due volte. Sia mai che dovesse reputarla infantile. Eppure. Eppure, a guardarla bene, Ayren potrà scorgere nei suoi occhi un fondo luminoso di curiosità mai sopita ''Io... Non so'' Lo fissa indecisa, osservando la spada che tiene in mano con una punta di desiderio e due di diffidenza. Gratta il terreno con il piede destro, un sintomo chiaro di nervosismo, prima di tornare con gli occhi su di lui. Deve alzare la testa per riuscire ad osservargli il volto ''E va bene.''


AYREN [ radura] Il sorriso scompare completamente dalle labbra del ragazzino, che sembra quasi indispettito da alcune delle parole della ragazza. ''I draghi sono esistiti ed esistono ancora!'' esclama alzando un po' la voce ''Un tempo abitavano proprio su quelle montagne, dove ora sono rimasti solo i loro cavalieri.. Dovresti salire lassù a vedere la Grande Porta...'' annuisce quasi con orgoglio, ma lo fa inconsapevolmente. ''Non è detto che tu un giorno non ne incontri uno. Sull'isola sono rimasti degli esemplari della stirpe metallica. Non ti sto prendendo in giro.'' Negli occhi scuri del prescelto brilla la luce della più spontanea sincerità. Dopo aver osservato la giovane raccogliere l'arma, il draconico estrarrebbe la sua - quella rimasta - con la mano destra e indietreggerebbe di due passi, fermandosi a due metri frontale a Shirael. Si posizionerebbe quindi col piede sinistro avanzato e ruoterebbe leggermente il busto in senso orario, in modo da avanzare anche la spalla sinistra. Il braccio da quel lato verrebbe lasciato morbido lungo la linea del fianco, mentre il braccio destro verrebbe teso in diagonale a destra, così da portare la spada a 45° rispetto alla verticale del corpo, con la punta rivolta al terreno per ridurre al minimo lo sforzo nel dover sopportare il peso dei sacchi appesi ai polsi. ''Forza allora... colpisci!'' la invita, preparandosi a contrastare l'assalto.


SHIRAEL [ Radura ] Non smette di osservarlo, fissandolo con un pizzico di ingenuità e sincero interesse ''Non c'è bisogno di arrabbiarsi'' Ribatte, eppure la cosa sembra in qualche modo divertirla ''Va bene... Se mai incontrerò un drago verrò a scusarmi per non averti creduto'' Assicura con un sorrisetto furbo ''E si. Andrò a vedere la Grande Porta'' Dice, sollevando istintivamente lo sguardo verso la Cordigliera, mentre la nostalgia le colpisce il cuore come in una stilettata. Non ci sono abbastanza montagne a riempirle lo sguardo, su quest'Isola. E' tornando a posare gli occhi sul Prescelto che riesce a spazzare via quei pensieri: che non sia più tempo per le parole lo si legge nella posizione che lui assume, allontanandosi e preparandosi a ricevere il colpo della sua stessa spada. Shirael tiene le gambe in linea con i fianchi, così da avere una miglior presa sul terreno e ridurre la possibilità di scivolare o perdere l'equilibrio. Quindi solleva il braccio destro, tendendolo all'esterno con una lieve inclinazione del gomito, mentre l'altro resta lungo il fianco. La spada sarebbe dunque parallela al terreno, e dopo un solo momento di esitazione la ragazzina tenterebbe un passo in avanti col piede destro per poter meglio caricare il colpo, aggiungendovi il suo peso esiguo, mirando alla spalla sinistra altrui con un tondo portato dall'esterno verso l'interno, da destra a sinistra, tenendo ben salda l'elsa della spada nella mano.



AYREN [ radura] Al ragazzino risulta decisamente più facile rapportarsi a una ragazza tanto giovane - sembra addirittura più giovane di lui, che è ben lungi dall'essere un uomo fatto e finito - piuttosto che ad uomini e donne adulti, com'è accaduto da quando è nato. Forse oggi non è proprio la giornata più sfortunata della sua vita: che il destino stia provando a sorridergli? ''Aspetterò le tue scuse'' esclama con la sicurezza di chi tiene la verità in tasca, mentre osserva la ragazzina che prende posizione. Se è vero che precedentemente lui si è fermato a due metri da lei e se è vero che lei fa un solo passo prima di scaricare il tondo, la spada corta di Shirael non ha molte possibilità di andare a segno da un metro e mezzo di distanza. Tuttavia, per evitare rischi inutili, il Prescelto slancerebbe le spalle all'indietro, in modo da allontanare il più possibile il busto dalla corsa della spada, che dovrebbe sfilargli davanti senza nemmeno sfiorarlo. Approfittando poi dell'errore, il ragazzino riporterebbe il busto in avanti in maniera fulminea (//agilità +1), ruotandolo massimamente in senso antiorario, mentre muoverebbe il piede destro in avanti di un passo in modo da ridurre ad un metro la distanza e scaricare un ridoppio dritto da destra a sinistra verso il ginocchio sinistro della ragazza. Lo farebbe sollevando il braccio destro in diagonale in avanti da destra a sinistra e dal basso verso l'alto proprio mentre il busto ruota, così da sfruttare la forza impressa dal movimento del corpo intero, oltre a quella insita nei muscoli del braccio (//potenza +1), e ridurre così al minimo il fastidio dovuto al peso aggiuntivo assicurato al polso. Nonostante le proteste del drago, il ragazzino avrebbe cura di ruotare il polso in modo da colpire - se andrà a segno - col piatto del debole della lama lunga, invece che col filo tagliente.


SHIRAEL [ Radura ] Si morde la lingua in un impeto di frustrazione: quello non è il suo bastone, e neppure la sua spada. Il colpo dunque va a vuoto, ma non c'è tempo da perdere a rimuginarci su, perchè la reazione di Ayren non si fa attendere. I suoi movimenti sono veloci nonostante i pesi ai polsi, ma la Nivraim cerca di non farsi prendere di sorpresa. Non ha armi nella mano sinistra, nè uno scudo. Non può intercettare il colpo che le arriva verso il ginocchio sinistro e per questo motivo tenta di schivarlo, scartando verso destra. Sposterebbe il piede sinistro all'indietro, in diagonale, per poi far seguire a quel movimento anche lo spostamento del piede destro: se riuscisse a mantenere l'equilibrio e a non inciampare vorrebbe ritrovarsi un metro più indietro di prima, spostata di mezzo verso destra, nel tentativo quindi di sfuggire alla traiettoria del riddoppio. Fosse riuscita effettivamente a non farsi azzoppare un ginocchio, porterebbe la spada nuovamente parallela al terreno, questa volta però tendendo il braccio a sinistra. Dunque farebbe per guadagnare un metro in avanti e mezzo verso sinistra, prima di cercare di scaricare un tondo roverso - badando questa volta a colpire in caso col piatto - puntando al fianco del Prescelto, tentando cioè di inserirsi nella sua guardia, poichè il colpo portato precedentemente gli aveva sollevato il braccio. [Esp. armi leggere 1]


AYREN [ radura] Le braccia del draconico sono indolenzite, d'altronde si sta portando appresso dieci chili appesi alle braccia da tutto il giorno. E' arrivato alla radura con uno sforzo pregresso non indifferente e ora ne sta facendo altri per tentare di annullare il suo svantaggio, che può compensare solo grazie alla sua forza muscolare, che è leggermente superiore a quella della ragazza. Pertanto, dovrà sfruttare al meglio i suoi primi attacchi, perché non ne potrà portare molti altri. Shirael è giovanissima, ma sembra tutt'altro che inesperta. Sì, è vero, ha fatto un errore, ma si dà subito da fare nel tentativo di rimediare e, scartando verso la propria destra, si porta fuori misura del colpo di Ayren che, per cercare di essere rapido, era partito da una distanza superiore a quella che avrebbe assicurato un colpo a segno difficilmente evitabile. Così, distanze, lentezza dovuta ai pesi, e competenze della ragazza, fanno sì che il ridoppio del prescelto vada a vuoto. Ayren non si scompone, gliel'ha insegnato Fehrer: mai cedere alla frustrazione e alla rabbia. Resta concentrato e osserva i movimenti (tanti) della giovane avversaria, che dovrebbero dargli tempo e modo di reagire. Dopo il proprio colpo andato a vuoto, si dovrebbe trovare con la spada alta alla propria sinistra, il busto ruotato verso sinistra e il braccio destro incrociato davanti al petto. Appena vedrebbe avanzare nuovamente Shirael, il draconico indietreggerebbe il piede destro avanzato per metterlo in linea col sinistro e ruoterebbe massimamente busto e spalle in senso orario, cercando di far scattare il braccio destro da sinistra a destra nel modo più istintivo possibile (//agilità +1) per andare ad intercettare la spada corta che dovrebbe arrivare da quel lato (//dici ''fianco'', ma manca l'informazione fondamentale: quale fianco? E' scontato, ma è obbligatorio dichiararlo perché un colpo possa andare a segno. Mancano anche altri dettagli, per cui mi permetto di considerare il colpo parato). Nella corsa del braccio, Ayren ruoterebbe il polso in senso orario, così da mettere la lama in verticale, e allargherebbe massimamente l'angolo interno del gomito, cercando di guadagnare potenza nuovamente grazie alla forza cinetica e a quella dei muscoli (//potenza +1). Vorrebbe far impattare le due lame nei rispettivi medi, formando una croce tra le due e dovrebbe riuscirci senza troppa fatica. Non è ancora abile nell'utilizzo delle armi, ma il sangue che gli scorre nelle vene - quello di suo padre - gli deve aver lasciato un dono naturale non indifferente in materia di combattimento. ''Non ti arrendi mai, eh?!'' Domanda sorridendo, lasciando in gioco forza le due armi e fissando ora da molto vicino negli occhi la giovanissima ragazza.


SHIRAEL [ Radura ] Tenere a freno la rabbia. Questa una lezione che lei non ha mai imparato. Forse andarsene in giro con i pesi appesi ai polsi potrebbe aiutare anche lei, del resto. Così, quando le due lame si incrociano in un clangore che le fa vibrare il braccio della spada un verso di pura frustrazione sfugge ai denti digrignati. Si troverebbe dunque col braccio destro quasi perpendicolare al busto, con la lama intercettata e incrociata con quella del Prescelto ''Mi hanno insegnato a non farlo'' Biascica, rilassando solo adesso la tensione della mascella e ricambiando lo sguardo sollevando il viso. Lei non sorride, e anzi, l'espressione del giovane riesce ad insinuare un minimo di furia nella rabbia che già monta. L'istinto le dice di muoversi ancora, di colpire con un calcio il ginocchio destro del ragazzo già affaticato nel tentativo di farlo finire per terra, ma... Non sarebbe una mossa molto onorevole, giusto? Quindi fa per muoversi di mezzo passo all'indietro, tentando di disimpegnare la spada e di guadagnare almeno un altro mezzo metro di distanza da lui ''Non sarei riuscita neanche a sollevare la spada con quei pesi'' Una constatazione. Un complimento ?


AYREN [ radura] ''Ti hanno insegnato bene'', replica quasi immediatamente, annuendo con convinzione, mentre lascia che la ragazza guadagni un minimo di distanza disimpegnando le due lame. Non è difficile percepire la diffidenza che la ragazza cova nell'animo, ma non sarà certo il prescelto ad indagare tra i sentimenti di lei: lui non è decisamente la persona più adatta a comprendere le persone e non lo sarà mai, almeno fin quando non avrà compreso a fondo sé stesso. ''Un giorno ci riuscirai, se continuerai ad allenarti a questo modo'', le risponde dedicandole un nuovo sorriso spontaneo. Senza preavviso, poi, il draconico riporrebbe la propria spada lunga nel fodero e, indicando il braccio armato della ragazza sollevando il mento, le direbbe ancora ''quella puoi tenerla. Non è una grande spada, ma è sicuramente meglio di un bastone di legno!'' Senza più armi in mano, si avvicinerebbe quindi a lei, annullando le distanze, e le porgerebbe una mano sforzando per l'ultima volta il braccio gravato del peso aggiuntivo. ''E' stato un piacere conoscerti, Shirael. Quando vorrai venire a vedere dove abitavano i draghi, sarai la benvenuta.'' Gli occhi scuri restano per un attimo in quelli della ragazzina, poi scappano a cercare nuovamente la vetta più alta della montagna. ''Lassù c'è molto più che aspra roccia.'' La voce risuona lievemente malinconica e, se la giovane conoscesse la storia di Ayren, non faticherebbe a capire il perché di quel tono di voce.


SHIRAEL [ Radura ] Se la Nivraim fosse appena un po' più abile ad immedesimarsi negli altri, comprendere la natura di Ayren, che emerge in superficie, non sarebbe così arduo. Quel giovane è animato dalla foga tipica della sua età, e da una ben più grande. Tuttavia, cosa può saperne lei, giovane più di lui e alle prese con rancori altrettanto grandi? Guardare ad un palmo dal proprio naso, talvolta, è veramente difficile. Eppure, guardandolo negli occhi, le risulta impossibile non rispondere alle sue parole con un mezzo sorriso che le ingentilisce i tratti del viso e si estende fino agli occhi verdi, illuminandoli ''Continuerò'' Assicura, con una fermezza che fa sfoggio di se stessa, rendendo la voce vibrante ''Grazie, per questa'' Mormora poi, la voce di un tono più basso, sollevando appena la spada come a voler sottolineare le sue parole ''Troverò un modo di sdebitarmi'' Di questo il Draconico può essere altrettanto certo. Gli porge la mano a sua volta, stringendogliela in quello che sembra un gesto di amicizia, o comunque di rispetto, per poi sollevare come lui lo sguardo verso la Cordigliera ''E se anche fosse nuda roccia, credo mi basterebbe'' Anche questo lo dice a mezza voce, più a se stessa che all'altro probabilmente, facendo poi per spezzare la stretta e arretrare ancora per riprendersi il bastone. Vero che adesso ha una spada, ma non si sa mai ''Avevi ragione, comunque: è stato meglio che da sola'' Non aggiunge nient'altro. Non è brava con i commiati, nè conosce gli usi di quella terra, quindi si limita a voltargli le spalle per prendere il primo sentiero che saprà condurla nuovamente alla città di Avalon.







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