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L'epopea del Gaijin - La guerra di Kolme

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2016 20:01
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Gaijin
Il Nano ti vede.
14/02/2016 19:37
 
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Di notte nel mezzo di una radura dei nativi americani sono accampati. Sono un numero esiguo, poche tende, un fuoco a scaldarli e le parole di un vecchio a riunirli.
“…e così il Grande Spirito una volta svegliatosi dal suo lungo sonno, ci riporterà alla Terra del Sogno”
“È davvero giungo il momento, Grande Capo?”
“Non siamo mai stati più vicini, i sintomi ci sono tutti. Per questo dobbiamo seguirlo”
Un’ombra muta è scivolata nel cerchio di luce provocato dal modesto falò rivelando la sua presenza:
“Bella storia, Anziano. Bella davvero”
“Ti è piaciuta davvero, uomo che ha attraversato il mare?”
L’ombra si rivela essere un uomo giapponese vestito in eleganti abiti occidentali. Gli indiani muovono tutti un passo in avanti con intenzioni ostili ma il loro anziano capo li ferma con un gesto della mano, persuadendoli per il momento dall’aggredire l’orientale.
“Molto interessante. È curioso come tutti i popoli della Terra, separati da mari e montagne e per questo mai incontratisi, abbiano sviluppato leggende così simili l’uno dall’altro. È come se cantassimo tutti la stessa canzone ma a ritmi diversi”
“Buon uomo, siamo tutti abitanti della stessa terra. La terra su cui muoviamo i nostri passi, i fiumi dai quali ci abbeveriamo, i frutti che raccogliamo, tutto ciò che ci circonda emette una sola ed unica vibrazione. Sono i sensi di ognuno a differire, quello è chiaro. E ciò comporta notevoli problemi di comunicazione…”
“Gli occidentali sembrano esserne sordi. Non trovate?”
“Hanno preferito tappare le loro orecchie. Un giorno o l’altro dovranno aprire i loro sensi e tornare alla percezione. Sarà un duro colpo tutto in una volta, una vera esplosione. Ma loro hanno deciso che così deve essere”
“Triste, nevvero?”
“Già…”
Silenzio, una lieve brezza fa ballare il falò.
L’uomo dall’Estremo Oriente riprende la parola.
“Non è la vostra guerra, lo sapete”
“Ah, c’è una guerra in corso?”
“Per favore, siete uomini saggi e colmi d’onore. Adesso dovete andarvene”
“Dovreste chiederlo a Lui”
“Lui non parla. E non vi vuole qui”
“Voi non sapete niente di Lui né cosa vuole, noi ce ne andremo quando sarà giunto il momento. Per adesso, concediamoci una pacifica coesistenza”
“Mi dispiace, Anziano. Ciò non è realizzabile”
Delle ombre sbucano fuori dall’oscurità, la fioca luce del falò rivela le loro facce, maschere dal volto infuriato. Gli indiani si stringono attorno al fuoco dando a questo le spalle e ponendosi in una formazione difensiva. Una battaglia è imminente.
“Non c’era davvero bisogno di arrivare a questo, viso curiosamente pallido”
Il giapponese nel frattempo si è alzato e allontanato dal fuoco.
“C’era eccome, Anziano. Finora vi abbiamo lasciato fare, poi qualche settimana fa vi siete permessi di farlo sparire. Un ragazzo è stato punito per colpa vostra”
“E chi è stato a punirlo? Noi forse? E credete davvero che Lui possa permettere che qualcuno lo ‘faccia sparire’ senza il suo consenso? Voi non sapete niente di Lui, l’ho già detto e lo ribadisco. Sarà bene che ne stiate lontani o quello che porta con sé vi divorerà un giorno o l’altro!”
“Parole senza significato. Che siano le azioni a parlare”
Le ombre mascherate si scagliano sui pellirosse ma un attimo prima che avvenga l’impatto dalle tenebre si propaga una cantilena.

[VIDEO]

“Sbagliato, Uomo Oltremare. Sono le parole a parlare, le sue”
Le ombre mascherate crollano a terra una dopo l’altra di fronte allo stupore dei nativi americani.
Le nuvole liberano la luna che coi suoi raggi rivela la radura mostrando un’ombra più grande delle altre. Quest’ombra in avvicinamento indossa una maschera ritraente la disperazione incarnata. La cantilena si spegne via via che la distanza tra ombra e fuoco si accorcia.
L’imponente figura si ferma di fronte al vecchio indiano e all’uomo giapponese. Quest’ultimo abbassa lo sguardo e scrolla le spalle.
“Va bene, Straniero, come desideri. Ci vedremo quando lo vorrai tu”
Il nipponico si allontana, le ombre mascherate distese a terra sono scomparse.
I nativi americani sono sconvolti, eccetto il loro capo che si rivolge a Gaijin.
“Ma dove hai incontrato questa gente? Ne avresti di storie da raccontare, Straniero, se solo potessi…”
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