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}{ Non è una storia. E’ LA STORIA! }{

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2015 18:30
21/11/2015 18:30
 
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Aingeal - Ascer

}{ RIASSUNTO }{


Aingeal è scesa dalla loggia e, dopo una sosta da Filippa, si siede su di una panchina nei giardini osservando un gruppetto di bambini che giocano a rincorrersi. Il flusso dei ricordi viene interrotto da Ascer che, avendola riconosciuta, si avvicina memore della conversazione piacevole avuta con lei precedentemente. E anche questa volta il mezzelfo non rimane deluso e Aine è ben felice di raccontare quella che è LA STORIA dei draghi. Ma non solo. La Iodrak offre ospitalità ad Ascer che potrà così valutare se davvero la via dei cavalieri dei draghi è quella destinato a percorrere.


.COMMENTO.


Un altro pezzettino di storia che si compone per Ascer. Spero di aver dato spunti di interesse al pg e al player per invorticarlo nei cavalieri dei draghi. E non è finita qui. [SM=g27811]
A presto e grazie! [SM=g27822]


}{ REGISTRAZIONE }{


AINGEAL { Giardini – panchina } ° { Dopo un sosta obbligatoria alla locanda, perché non si può scendere in città senza passare da Filippa rinunciando alla sua torta di mele, invece di riprendere il sentiero verso la cordigliera, Aine si sta attardando presso i giardini. La giornata merita di essere passata all’aperto e poi la loggia è un po’ troppo silenziosa benché tra Nahorem e Sigieth fanno fin troppe chiacchiere. Il mercato con i suoi colori, il via vai della gente che è indaffarata a trovare la migliora offerta, mettono allegria. I giardini antistanti al palazzo reale non sono da meno, le aiuole sono ben tenute; il zampillare dell’acqua della fontana crea giochi di colore con il sole. Passeggia senza una meta precisa beandosi di quel clima sereno. Indossa pantaloni scuri, stivali, la camicetta bianca e il corsetto rosso dotato di cappuccio. La vita sottile è adornata da un grosso cinturone alla quale è assicurata la spada; i capelli biondo rame sono parzialmente intrecciati e lasciati liberi di muoversi al suo incedere. Si siede sulla prima panchina libera, non troppo distante dalla fontana ad osservare un gruppo di bimbetti che si rincorrono girandoci attorno. Sorride ricordandosi di una scena in particolare con sua sorella… sembra passata un’eternità. }


ASCER - [esterno locanda>>giardini] Il tuo vagabondaggio ad Avalon ti allieta da giorni. Vorresti non lasciare mai quel luogo; da quando hai lasciato la terraferma per approdare all’ isola delle Mele c’è qualcosa che ti tiene stretto a quella terra anche se finora hai esplorato soltanto una parte dell’ isola e tanto hai ancora da scoprire; che tu ne sia cosciente o meno. La tua maggiore consapevolezza in quel momento sono i brontolii del tuo stomaco. Non vedi l’ ora di assaggiare una fresca insalata, adatta a quel clima estivo, accompagnata stavolta da un bel tozzo di pane e un sidro di mele. Avanzi dunque a passo deciso ma tranquillo, dopotutto la locanda e Filippa non scappano. Indossi la semplice camicia di seta nera con un colletto relativamente alto, seppur non riesce a coprire interamente il tuo collo longilineo. Il mantello invece lo sorreggi con l’ avambraccio, non sapresti dove lasciarlo d’ altronde, sei un vagabondo. Ora i tuoi piedi calcano gli idilliaci giardini ma non è la prima volta che li attraversi e ne conosci già la bellezza. Piuttosto ti accorgi solo ora di un edificio abbastanza imponente alla tua destra. Trattasi dell’ accademia degli artisti, ma tu non puoi saperlo e ne ammiri l’ estetica. Lo sguardo è ancora concentrato sull’ accademia quando i tuoi sensi di mezzelfo vengono allertati d’ un tratto e freni per non urtare contro un gruppo di bambini intenti a giocare. “Oh, fate attenzione!” lo dici con tono più benevolo che di rimprovero. Pochi istanti e i tuoi occhi si posano sulla figura dai capelli biondo rame seduta su una panchina di fianco a te. Non fai fatica a riconoscerla, né nascondi il piacere di averla incontrata. Le mani vanno sui fianchi e i gomiti larghi, sul viso un’ espressione di sorpresa: “Toh! Sa che non avrei mai pensato di trovarVi qua in questa bella giornata di sole?! Pensavo foste ad abbronzarvi, lassù alla cordigliera”. Si preannuncia l’ inizio di una conversazione cordiale e proficua per la tua mente.


AINGEAL { Giardini – panchina } ° { Non sono passati chissà quanti anni quando correva dietro la sorella gemella sulle gambette malferme. Quante cadute che ha fatto, era più a terra che in piedi, quel crescere così velocemente le ha dato un po’ di problemi a trovare un suo equilibrio. Sbuffa aria dal naso con un sorrisetto mentre sente nella sua mente le voci delle gemelle Wright che urlano di gioia nel provare qualche nuovo gioco inventata ovviamente da un giovanissimo cigno impavido e coraggioso. [ °°Quel giorno per poco non facevi sentir male quella povera governante quando siete cadute dentro la fontana. Bei tempi. Non mi sono mai divertito tanto ad osservare un umano. Anzi un cucciolo d’uomo. Generalmente siete noiosi… ma tu… tu cara mia sei sempre stata speciale!°° ] Il tono usato dal dorato non è proprio chiarissimo ma Aine lascia correre del resto non ha tutti i torti ammette con un sorrisetto. Talmente è presa dai suoi ricordi che si accorge del mezzelfo solo quando proietta la sua ombra sulla ragazza. Alza lo sguardo incontrando il viso di Ascer, fa una certa fatica ad uscire dall’album della sua infanzia catturando in tempo le parole che le rivolge. } Non siamo isolati sulla montagna, ci piace girare per l’isola anche a noi! Io poi non faccio testo, sono proprio una vagabonda! { Ammette sorridendo. } Vi state ambientando Ascer? { Domanda cortese. }


ASCER [giardini – panchina] Gli schiamazzi dei bambini sono ancora assordanti e fanno da sottofondo all’ incipit di quel dialogo. Ti accorgi che la donna era davvero immersa nei suoi pensieri e sembra uscire dal mondo delle riflessioni quando inizi a interloquire. Poi però il tuo animo gioisce nel constatare che non ha perso il suo spirito scherzoso, giocondo. Un lato fanciullesco e riflessivo che non ti dispiace e che anzi ti fa sentire molto a tuo agio; tutto in te evoca rilassamento: il respiro, la posa, il viso. I tuoi occhi vanno solo per un attimo a posarsi sulla spada che ha con sé e che testimoniano anche la sua forza d’ animo. Non che tu abbia mai dubitato di ciò; soprattutto non da quando ti ha mostrato la sua intensa energia, il cui ricordo ti farebbe rabbrividire. Menomale che ci sono le battute a smorzare il tutto. Quando lei accenna sorridendo al fatto di essere una vagabonda, ti divertiresti rispondendo: “Se Voi siete una vagabonda Lady Aingeal; allora io sono il Re dei draghi, conoscitore di antiche leggende e detentore di uno stranissimo potere che però mi diverto a nascondere dinanzi ai viaggiatori”. L’ espressione è giocosa, poi tornando serio ma non troppo: “Si, devo dire che questo è il luogo migliore in cui ho fatto il vagabondo e in cui ho soggiornato con piacere, e non scherzo. Oh ma stavo giusto andando a mettere qualcosa sotto i denti, invito anche Voi se volete, dopotutto devo sdebitarmi dall’ ultima volta in cui mi avete ospitato in loggia”.


AINGEAL { Giardini – panchina } ° { Nota l’occhiata che rivolge alla sua spada. } Vi faccio una confidenza! In realtà la tengo per vanità. Non sono una buona schermagliatrice, ma non ditelo in giro. Non vorrei perdere la mia reputazione, ma del resto non posso nemmeno mentire. Soprattutto a voi. { Sorride divertita. } In realtà preferisco di gran lunga l’arco, è più pulito, non c’è contatto. Meno sangue da togliere… non so se mi capite. { Arricciando le labbra in una smorfia disgustata lasciando l’avventore in un ragionevole dubbio. } Ascer… ma voi potete essere benissimo il re dei draghi. Chi sono io per negarlo? Praticamente non vi conosco e non conosco la terra vostra di origine. Io penso che ognuno di noi possa essere e divenire quello che vuole. Ci vuole solo determinazione e costanza. Sarei curiosa di vedere il vostro potere… ma { assottiglia lo sguardo. } Vi darò tempo. Qui c’è troppa gente ed è meglio non spaventare i bambini! { Le labbra si arcuano in un sorriso gentile e un po’ malizioso. Si alza da dove è seduta accettando così l’offerta di Ascer. Lungi da lei dal rivelargli che c’è appena stata, d’altronde un’altra fetta di torta se l’è sempre meritata. } Vi seguo, ma non c’è bisogno di sdebitarvi, mi ha fatto piacere aprirvi le porte della loggia e… non me ne avete dato il tempo, ma se è vostro interesse saperne di più sulla vita che conducono i cavalieri dei draghi, potete prendere dimora direttamente da noi. Vi risparmiereste un bel po’ di viaggi per la cordigliera e non sarebbe il solo vantaggio. { I suoi occhi limpidi guardano il mezzelfo con estrema sincerità. }


ASCER [giardini] “Oddio, anche se ho capito cosa intendiate, non è che la violenza si misuri in base a quanto sangue sia stato versato. Ne esistono di vari tipi; ma questo penso che Voi lo sappiate bene”. Solleveresti il sopracciglio dando alla discussione un taglio più serio pur senza, all’ inizio, abbandonare la vena giullaresca “Ad esempio, abbandonare qualcuno nei cunicoli di un’ immensa grotta, dalle mie parti è considerato un gesto alquanto irrispettoso; sapete?” di nuovo un sorriso per poi continuare con sarcasmo ma senza più divertirti a quel pensiero: “Così come rinchiudere un uomo, o mezzelfo che sia, dentro una prigione per anni sperando che impazzisca e sottoponendolo a torture psicologiche di ogni tipo”. Gli occhi spaziano di qua e di là quando racconti questa parte del tuo passato; e non sai nemmeno perché lo stai facendo. Forse è per questo, perché ti senti a disagio, che sfuggi gli occhi azzurri della giovane. Ti accordi nondimeno che il tuo tentativo di smorzare la serietà del momento va in fumo e osservi la ragazza mentre ti parla con sincerità. Un impercettibile sussulto ti coglie e la testa va leggermente all’ indietro, non riesci a credere alle tue orecchie. “In sostanza mi state offrendo un alloggio stabile e conoscenza? Come posso rifiutare!” ma il tuo stupore e il tuo imbarazzo sono così grandi da nasconderti ancora una volta dietro una battuta“Certo, adesso dovrei offrirVi il pranzo per almeno dieci persone. E’ una bella tattica sapete? Non l’ avevo mai usata” Sorridi e dietro la tua gentilezza si nasconde l’ accettazione di quell’ invito che vale più dell’ oro.


AINGEAL { Giardini -> locanda } ° { Per un momento Ascer evita lo sguardo di Aine soprattutto quando fa quell’esempio sulla tortura psicologica. Inarca appena il sopraciglio la ragazza. Non conosce nulla del passato del mezzelfo. Possibile ci possa essere un’esperienza così terribile? [//Empatia lvl 3] Aine sa leggere molto bene le persone che ha davanti riuscendo a capire anche molte cose che vengono volutamente celate, almeno a parole. Lascia scemare il discorso sebbene la vena sia sempre goliardica. Appoggerebbe invece la propria mano sull’avambraccio di Ascer in un segno di affetto sincero. } Se lo desiderate potete venire stasera stessa alla loggia. Abbiamo innumerevoli camere per gli ospiti che desiderano conoscere più da vicino cosa significa essere un cavaliere dei draghi. { Annuisce a voler dar peso alle sue parole. } Non abbiamo solo cunicoli dove abbandonare i cavalieri indegni. Siamo forniti di una vasta e fornita biblioteca; una sala dove è possibile allenarsi con qualsiasi arma vogliate. Una dispensa fornitissima, una sala da pranzo calda e accogliente e molto altro. E poi avreste l’occasione di comprendere se questa è la vita per il quale siete stato chiamato e…. non voglio nessun pagamento. La vostra fedeltà, il vostro amore per quella che sarà la vostra causa un domani, sarà un ringraziamento più che sufficiente. Ora però vorrei, anzi voglio, pretendo una fetta di torta! Mi avete fatto venire fame! Ho altre tattiche, non mi comprate con una fetta di torta. Che vi rimanga ben chiaro in mente! { Agitando il dito indice nell’aria. }


ASCER [giardini>>fontana] La donna prosegue con sincera determinazione a rinnovare il suo invito. Le sue parole non evocano semplicemente ospitalità e tu lo sai bene questo. Questa volta non c’è nulla da smorzare, nulla su cui scherzare e il tuo volto è più serio che mai. Assottigli leggermente le palpebre, segno che desidereresti afferrare meglio ciò di cui la donna parla. Non dubiti della sua sincerità, piuttosto sei sempre stato un tipo pragmatico; sapiente ma piuttosto realista. I pensieri astratti, così come le semplici nozioni, non ti sono mai piaciuti e così, dato che il tuo interesse è stato stimolato abbastanza e la tua diffidenza si è ridotta altrettanto; risponderesti con tono fiducioso e carico di rispetto: “E di questo Vi ringrazio; mi state dando l’ opportunità di cambiare la rotta della mia vita. Non sapete quanto sia prezioso per me questo momento”. Ti lasci poi andare ad un intenso e lungo sospiro, come se volessi scrollarti di dosso tutti gli anni di vagabondaggio. Ti apriresti quindi verso la giovane dai capelli color del sole “Sapete cosa diceva sempre il Maestro Ruah? Che la persona veramente saggia, sa accettare con umiltà, i doni che altri gli fanno. E’ l’ umiltà di chi riceve che fa la differenza, non il dono in sé! Concordate?!” Sposti la testa di lato lanciando un’ occhiata che cerca approvazione. Sondare il terreno non fa mai male, anche se difficilmente l’ acume della ragazza ti potrebbe deludere, finora non l’ ha mai fatto. Proseguiresti poi dando di nuovo corda a quell’ atteggiamento di gioco: “Una sola fetta di torta… Brava! State imparando! Adesso sì che parlate da vera vagabonda. Ricordate che un vero viandante non rifiuta mai il cibo…” Anche tu alzeresti l’ indice puntualizzando: “PERO’! Non approfitta mai dell’ ospitalità altrui! Ah Lady Aingeal, ho ancora tante cose da insegnarvi” un sorriso fa da transizione per una domanda più seria: “Ma tornando al discorso precedente, credete davvero che io possa essere chiamato ad essere un membro della loggia? Io ho qualche dubbio. In cosa consiste esserne membro? Mi attende un qualche giuramento? Suppongo dovrò studiarmi tutti i cunicoli e dove essi conducano…ma venite incamminiamoci intanto”. Ti avvieresti facendo un gesto cortese con la mano aperta e il palmo all’ insù.


AINGEAL { Giardini -> fontana } ° { Annuisce alle sue parole. } Ascer, non sono io che vi sto dando la possibilità di cambiare. Lo state facendo voi stessi. Io vi sto solo dando ospitalità e la possibilità di conoscere cosa significhi essere un cavaliere dei draghi. Sarete voi a decidere cosa fare della vostra vita benché ci sia già per ognuno di noi un progetto divino, non c’è dato di sapere come e quando lo realizzeremo. Possiamo procedere per tentativi fintanto che non troviamo il sentiero che ci porterà alla realizzazione di esso. { Prende un profondo respiro muovendo qualche passo in direzione della fontana. } Il vostro maestro vi ha insegnato bene. { Osserva il proprio riflesso nello specchio d’acqua e in quel riflesso compare Azhael al suo fianco. Quando si parla di “insegnanti” per Aine il pensiero corre automaticamente al fu alfiere cromatico. Sorride immergendo le dita nell’acqua quasi a volergli fare una carezza immaginaria. } Credo che bisogna essere umili per comprendere l’inestimabile valore del regalo che ci viene fatto. Comunque… non posso dirvi se sarete o meno scelti da un drago. Posso aiutarvi a comprendere cosa comporterebbe stringere una simbiosi con un drago; posso aiutarvi a preparare affinchè possiate essere un giorno pronti a quel contatto. Questo lo posso fare certo. Come cavalieri abbiamo un codice ovviamente da osservare e rispettare e a quel codice sarete chiamato a prestare giuramento. Ma procediamo un passo per volta altrimenti vi sembrerà una meta irraggiungibile e vi assicuro che non lo è. Io sono l’esempio! { Sorridendo sincera. } Solo perché mi ritrovo a capo dei cavalieri dei draghi non vuol dire che io non abbia ancora tanto da imparare e si può apprendere da chiunque. Anche voi potreste insegnarmi qualcosa certo! { Volge ancora uno sguardo allo specchio d’acqua sorridendo all’immagine che le viene restituita. }


ASCER [giardini – fontana] L’ acqua zampilla limpida e a ritmo costante si riversa sull’ ampia vasca. Il suo scorrere lento dà quel tocco di tranquillità e amenità in più alla situazione. La giovane adesso parla con sapienza e ciò non può che farti piacere; ami la riflessione, ami chi sa pensare prima di agire e Lady Aingeal sembra possedere tutte quelle caratteristiche. Anche tu ti specchi inizialmente nell’ acqua, ma l’ approccio è più crudo, meno malinconico e più realista. Vedi solo un mezzelfo, un reietto, un vagabondo. Lo stomaco continua a mormorare ma adesso la fame può attendere, hai questioni più urgenti di cui occuparti e da approfondire. Ti appoggeresti dunque al bordo della fontana con il bacino. E’ quasi un sedersi, quel tanto che basta per sorreggere la schiena; di fatto sei rimasto in piedi e le braccia si incrociano all’ altezza del diaframma, il volto è pensieroso mentre ascolti con curiosità le parole dello Iodrak. “Aspettate, avete detto… simbiosi con un drago? Come è possibile una cosa simile? Mi pare di ricordare che voi abbiate detto che i draghi non abitano più la cordigliera. Giusto?”.


AINGEAL { Giardini - fontana } ° { Al contrario di Ascer, Aine si siede sul bordo della fontana immergendo nuovamente la mano nell’acqua compiendo piccoli cerchi. Ascolta le sue perplessità e annuisce pazientemente. } Magia. Mi pare ovvio! { Strizza l’occhio al mezzelfo, prendendosi qualche istante prima di riprendere a parlare. } Ricordate bene. I draghi con il quale stringiamo la simbiosi non sorvolano questa terra. La maledizione che li affligge è proprio questa: non poter stare vicini ai propri cavalieri. { Prende un respiro per iniziare la storia dal principio. } Ci fu una tremenda lotta molti anni addietro tra due grandi semidei Draghi. Chevalier e Harsgalt. Per una qualche ragione divina i due semidei si sono scontrati, sebbene entrambi rappresentassero la neutralità e non ci fosse bene e male a renderli diversi, non era plausibile che entrambi permanessero in queste terre. Lo scontro tra le divinità drago finì con la sconfitta di Harsgalt, che fu costretto ad abbandonare Avalon. Chevalier, uscito vittorioso dallo scontro, consapevole del rischio che correva nel caso in cui Harsgalt fosse tornato ad ingaggiar battaglia, impose un’interdizione che impediva per sempre l’accesso ai suoi territori a tutti i draghi schierati dalla parte di Harsgalt e a tutta la loro discendenza, maledicendoli per sempre. Inoltre il Chevalier limitò l'ingresso alle sue terre, in maniera meno definitiva, anche a tutti gli altri draghi del mondo, decidendo di accettare solo quelli di stirpe metallica e solo in seguito ad un giuramento di fedeltà. { Guarda per un momento il cielo sgombro da nuvole. } Se non vi è ancora capitato, potreste incontrarne qualcuno se vi tratterrete qui ad Avalon. Sono magnifici. { Ammette con una punta di orgoglio. } Dov’ero rimasta? Ah sì. Dunque Chavalier impedisce quindi alla discendenza di Harsgalt di volare su queste terre obbligandoli a separarsi dai propri cavalieri. Ma il semidio Harsgalt, per contrastare alla maledizione lanciata dal neo Pendragon, benedisse la propria progenie alleviando la loro pena rendendo possibile il rito della Simbiosi. Attraverso questa benedizione, i draghi che gli erano rimasti fedeli e che avevano perso tutto poterono entrare in comunione con i cavalieri che nel corso dei tempi si fecero portavoce, e lo facciamo tutt’ora, delle loro gesta. Verrà un giorno in cui riusciremo a congiungerci nuovamente ai nostri compagni alati. { Osserva attentamente l’espressione di Ascer, non è facile immaginare che quanto ha appena raccontato possa essere successo davvero. Ma Avalon è terra di magia, si sa. } Se avete qualche dubbio non trattenete le domande. Immagino che, per chi venga da fuori non sia facile credere così automaticamente.


ASCER [giardini-fontana ] Ascolti attentamente le delucidazioni della ragazza. Una storia singolare, ma perché dovrebbe mentirti? Tutto in quell’ isola è avvolto dal mistero. Abbozzi un sorriso quando lei ti schiaccia l’ occhio in segno di intesa e parlando di magia. Non è l’ incredulità ad afferrarti e mentre lei accenna alla possibilità di avvistare un drago nei cieli di Avalon, tu alzeresti lo sguardo come a volerlo scorgere subito. “Beh una storia affascinante, non lo metto in dubbio. E se non avessi già visto le vostre abilità, che penso siano dovute a tale simbiosi, non ci avrei mai creduto; magia o non magia” lo ammetti, annuendo un po’ con il capo “Adesso che avrò ufficialmente un alloggio, lassù alla cordigliera, imparerete a conoscermi e scoprirete che sono un tipo realista. E ciò che mi avete mostrato quel giorno era reale, ne sono sicuro. Quell’ energia era tangibile, avrei potuto toccarla” Faresti ora un gesto con le mani, in particolare con le dita, come se stessi tastando qualcosa di immaginario nell’ aria: “E non dico che non siate riuscita a stuzzicare il mio interesse per i draghi, Lady Aingeal” Confessi assumendo una posizione salda e sistemandoti il mantello sulle spalle “A proposito di alloggio e draghi, che ne dite di continuare questa nostra conversazione presso la loggia stessa?” la proposta è detta con un tono convincente, nel tentativo di suscitare l’ altrui consenso. Alzi le sopracciglia per rimarcare l’ idea. “Prego, fate strada”. Diresti essendo quasi sicuro che lei accetti.


AINGEAL { Giardini -> cordigliera } ° { Si alza dal bordo della fontana dando un’ultima occhiata al riflesso suo con Azhael al suo fianco che lentamente vedrebbe svanire. Sorride annuendo a lui o a se stessa Ascer questo non potrà ovviamente saperlo. } Sì andiamo, anche io devo rientrare e poi le mie storie vi sembreranno meno assurde nella casa dei draghi. { Lo prende affettuosamente in giro. } Non è una storia. E’ LA STORIA. E quello che vi ho raccontato è successo davvero così come avete dedotto bene, il potere che vi ho fatto vedere deriva proprio dalla simbiosi che ho con il mio drago, così come avete sicuramente notato dal potere di Fehrer, non sono tutti uguali. Ma avremo modo di parlare tra qualche giorno di quanti draghi ci sono e delle loro vie. Vi lascio con la curiosità, avete già da mantecare quanto vi ho appena raccontato. { Sorride gentile mentre le fa cenno di far strada. } Un giorno di questi vi sfiderò a farvela di corsa! Per il momento avrò pietà del vostro fisico non allenato. { Allaccia le braccia dietro la schiena e si avvierebbe con fare baldanzoso verso la cordigliera. }




Il mio nome è Aingeal Eilinoir Branwen Tinuviel e sono il Cigno dei Wright




Ogni volta che dico qualcosa di cui mi pento urlo “Non voglio perderti!” Ma in qualche modo so che non mi lascerai mai!

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