Forum dei Masters di Avalon - Forum Ufficiale del sito www.isoladiavalon.net

Questo forum fa riferimento all'ambientazione Fantasy www.isoladiavalon.net

Nomi e riferimenti usati in questo forum sono frutto di pura fantasia e si riferiscono al gioco in oggetto.

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

)O( Avrai paura )O(

Ultimo Aggiornamento: 22/07/2015 13:08
22/07/2015 13:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.840
Post: 296
Registrato il: 02/02/2009
Avalonese
Utente Veteran
OFFLINE
Ragnhild - Roseline



Una mattinata placida e soleggiata accoglie nel silenzio dei Giardini Reali Roseline dell'Inverno che, seduta presso la fontana, tenta di spogliarsi delle sue preoccupazioni. La Sovrana tuttavia non resta sola a lungo, poichè la voce di Reinilde la sottrae ben presto ai suoi pensieri. Il confronto tra le due questa volta è quieto, una partita giocata ad armi pari che si svolge serenamente. Neppure adesso però mancano gli enigmi, le amare confessioni e le domande. Una su tutte decide le sorti dell'incontro: la Nordica chiede infatti di divenire allieva del Tempio, ma è solo dopo averla messa in guardia che la Decana la conduce con sè per presentarla alla Dama del Lago.



COMMENTO:

purtroppo ho perso mezzo mio posto iniziale :(
Ragnetta, è sempre un piacere. Vieni con zia Rose che ci divertiamo [SM=g27837]



oltre il suo. Passeggia lentamente, liberandosi di un pensiero ad ogni passo, lasciandolo cadere nell'erba del prato curato come fosse un sassolino. Dietro di lei, una scia di preoccupazioni fa seguito al corteo dei morti che mai stanchi, e affatto avviliti dal sole, le stanno addosso ostinati. Si sente soltanto la loro voce. Quando la Stella del Vespro arriva alla fontana che sta al centro esatto delle aiuole è certo più leggera. Non si volta indietro a guardare quanto lasciato alle spalle, saprà raccogliere dopo, più tardi. Si siede sul bordo di marmo, immergendo una mano nell'acqua fresca; qualcosa dentro di lei scalpita, artigli balenano nel buio della sua anima. Eppure basta un blando sforzo della sua volontà per mettere a tacere la sua doppia natura, e ciò che essa comporta }



RAGNHILD § Giardini § A Feainnewedd piace il silenzio. Dall'altra parte del mondo è affiancato soltanto dalla cortina innevata di fiocchi bianchi e dal sibilo del vento. E quello alla lunga impari a comprenderlo, a meno che tu non sia ostinato nell'intenzione di ignorarlo. La luce di un sole gradevole illumina il profilo della vegetazione assiepata in un ordine preciso, millimetrico, dove sebbene siano invisibili le mani che l'hanno curato, è palese che delle forze attratte dall'equilibrio perfino delle presenze scultoree del marmo (e delle sue costruzioni) e quelle rigogliose dei sempreverdi. La giovane donna ha indosso una tunica che le lascia scoperte le braccia e le spalle e che termina con un orlo regolare all'altezza delle ginocchia: è stretta alla vita da una cintura dello stesso grigio alla quale, a differenza dell'ultima volta che gli occhi delle due si sono incrociati, non stanno armi. Se non fosse per la capigliatura complicata, simile a quella delle amazzoni che cavalcano bianchi destrieri nell'immaginario dell'ultima scena nordica a disposizione degli sguardi dei vinti (e assieme vincitori) e per il fisico tornito, si potrebbe dire che la sua andatura sia aggraziata. Ma è un'illusione, perché Reinilde dell'Armrinn ha in corpo più guerra e mascolinità di quanta ne possiedano molti uomini di queste terre. { Rhena? } Pronuncia a mezza voce, alle spalle della fontana raggiunta mediante un altro sbocco. Le hanno detto che l'avrebbe trovata qui.



ROSELINE { Giardini }{ FU }{ Ci sono giochi di luce che la sorprendono, sbizzarrendosi sulla superficie increspata dell'acqua come minuscoli fuochi d'artificio silenziosi. A lei che è figlia delle Tenebre e che in esse vive spesso sfugge quanto possa essere piacevole, talvolta, concedersi una giornata di sole. Non sembrano dello stesso avviso gli Spettri che la circondano, intenti a riempire i giardini con il loro lugubre lamento. Non ha voglia di sentirli, oggi. Non adesso. E quelli lo percepiscono, arretrando appena con le bocche evanescenti distorte dal dolore e da un rancore sordo. Ma non importa, oh non importa affatto. Ormai ha abbastanza potere da tenerli lontani quando desidera, e un cuore abbastanza duro da non lasciarsi intenerire dalle loro lacrime perlacee. Non sussulta quando la voce di Reinilde spezza la quiete dei Giardini. Vestendo il solito velo di indifferenza si volta verso di lei [impeturbabilità lvl5] divorando con gli occhi ogni lembo di pelle, ogni più misero ed insignificante dettaglio. Quella tunica, per esempio, è troppo corta. } Non vi avevo sentita arrivare { afferma con voce sommessa, ma che certo riuscirà a raggiungere la donna dell'Armrinn. Il Medaglione fa capolino oltre lo scollo della veste, adagiandosi appena su un seno troppo piatto per essere definito tale. Ha il volto scavato e lo sguardo appesantito da profonde occhiaie ma, a parte questo, sembra sfiorare vagamente una momentanea serenità }




RAGNHILD § Giardini § I piedi infoderati in un paio di stivaletti che rintoccano sull'onda di un metronomo, devono prodursi in un'altra manciata di passi per raggiungere l'oggetto delle sue mire. Reinilde pare possedere un certo non so che di quella calma serafica (quando non si immerge nel Voden: lì son dolori) tipica dei messi apostolici incontrati sulla strada della navigazione. L'Italia. E il suo Dio e il suo Diavolo, tanto somigliante a quello che ha fatto capolino negli occhi di Gwynbleidd. L'Italia e la sua divinità che le racchiude tutte. Ecco, lei è tranquilla. Lei ha la quiete dentro. E fissa Roseline con la neutralità di chi finge indifferenza. Perché se è vero che non sia sconvolta da ciò che è accaduto, non si può dire che non sia lievemente imbarazzata per come è fuggita allora. { Ceádmil, Regina di Cenere. Non mi avete sentita eppure non vi ho colta in fallo. } Prova ad aggirare la struttura e a studiarle il volto senza tema d'apparire indiscreta, ma per quanto il libro sia alla mercè delle mani, le sue pagine non si concedono alla lettura e non dovrebbe riuscirle di scorgere alcunché. Indica la seduta occupata dall'animorph: { Posso? } Ciò detto siederebbe al suo fianco scegliendosi possibilmente un posto rintanato nell'ombra di un salice. { L'ultima volta non vi ho salutata in maniera decente e me ne scuso. } Contrariamente a quanto farebbero altri, Feainnewedd non dice ''ma ho dovuto riflettere'' accennando a ciò che ha fatto in questi giorni. Inutile fare cenno a cose scontate. { In ogni caso capisco il perché della sua scelta. } Di Fehrer. Anche questo è superfluo aggiungere.



ROSELINE { Giardini }{ FU }{ La torsione del busto le permette di osservare il volto della Nordica, scolpito nel ghiaccio e nella neve, così come il suo. Nella complicata acconciatura della Guerriera - e che invidia per la mirabile pazienza che l'ha costruita - ravvisa la stessa tonalità che a lei concede una chioma intessuta con la luce più pura delle stelle. Non argento, nè oro, ma tutto questo assieme. Una luminosita che a lei sta attorno al volto in ciocche disodinate, puntellate qua e là da piccoli fiori bianchi. } Chadmìl { Ripete quella parola, saggiando con la lingua un suono che ha già conosciuto ma che inevitabilmente non riesce a riprodurre. Troppo morbido, aspirato. Le labbra incespicano l'una sull'altra portando musicalità in una lingua che ha in sè lo strepitio della guerra. } Le ceneri seguono le Fiamme, Reinilde. Ma vedi, non c'è mai stato alcuno incendio in me. { Solo una notte senza fine. Questo non lo dice però, accennando un assenso col capo per poi vedersela seduta accanto. E' allora che le dita sottili, simili a rami spogli, dalle lunghe unghie di gatta, tornano a giocare tra i zampilli disegnando ghirigori articolati } E' compito di una figlia del Tempio non lasciarsi mai cogliere in fallo. Ed è anche quello di una Regina, io credo { Spiega con aria assorta, per poi accogliere le scuse della donna scuotendo appena il capo } Non dovete scusarvi. Io so. Lei sa. { Pare voler procedere per enigmi, la Stella del Vespro. Eppure poi cerca chiarezza a sua volta. Cogliendo il nome di Fehrer nell'aria [empatia +3] domanda } E quale sarebbe questo perchè?




RAGNHILD § Giardini § Quando si muove scuotendo la testa o parlando o semplicemente voltandosi, come fa adesso alla ricerca delle gemme incastonate nel bel viso di lei, le perle tra quei capelli studiati da Roseline ricordano la loro presenza e friniscono come piccole creature che stiano cantando il canto dell'estate. Sorride con cortesia, percependo l'errore nella ripetizione, ma non la corregge, perché Reinilde contrariamente a qualche altro barbaro di sua conoscenza (//fa ciao ciao con la manina al biondo lassù) sa quando è il momento di tacere e quando è quello di parlare. Piuttosto le spiega il significato della parola: { E' un saluto rispettoso ed assieme un piccolo dono. Se mi presento così a un guerriero prima del duello, gli prometto che onorerò la sua vittoria dicendomi fiera di perire per mano sua. Perché sarà stato (o stata) superiore. E viceversa. } Quante volte se lo sono detto, lei e Gwynbleidd. E quante volte hanno oltraggiato gli dèi, promettendosi onore e morte ma non andando mai fino in fondo. { Le ceneri le anticipano, talvolta. Vorrebbe poter dire che presto ci sarà, o che tu ignori il tuo. I demoni non vengono dall'inferno sotto di noi e gli incendi divampano quando lo vogliamo. } Non ha problemi ad adattarsi alla linea informale intrapresa dalla Regina e le dà del tu con la naturalezza di coloro che non conoscono rigidità e toni pomposi. { Forse sì. Forse no. Ma ogni tanto vorresti che qualcuno lo facesse. } Non specifica se si riferisca a lei o se il discorso sia generalizzato. Sta di fatto che è femminile attendersi di venire stupita. { Perché sei bella. Saggia. Giovane. } L'ultima parola la concede piegando la testa: si passeranno una decina d'anni come minimo, lei che ha qualche primavera in più di Fehrer. { Qualità che nel Nord gli uomini apprezzano. }



ROSELINE { Giardini }{ FU }{ Ascolta in silenzio, l'attenzione protesa verso la Guerriera e le mani ancora tutte intente in quel gioco infantile. Sa bene che la sua pronuncia è imperfetta, sporcata di quello'accento che anche dopo molti anni non vuole abbandonarla, ma lascia che si perda nel turbine di parole che si accalcano sulle labbra della Nordica, e che trovano in lei un porto pronto ad accoglierle. } La vostra lingua esprime in una sola parola concetti che nella mia o in quella corrente richiederebbero molto più tempo ed inventiva { Commenta, con gli occhi che suggeriscono quante cose si muovano dietro il velo pallido che la astrae dal mondo } E' diverso qui, Reinilde { Una mano bagnata sale al petto, cerca il cuore } Quando sei toccata da Rhiannon non c'è fiamma che possa accendersi. { Spiega, sapendo quanto sia impossibile all'altra capire. Solo chi ha la fronte marchiata dalla Dea può comprendere quanto possa essere assoluto e devastante essere scelti dall'acqua, dal fuoco o dalla terra. } I Misteri sono Misteri per un motivo. Non ti mentirò dicendoti che hai ragione, mi limiterò a dire che servire la Triade ti cambia. Ti cambia per sempre. Tutto quello che credevi di essere ti sembra una menzogna. E diventi cose che mai avresti neppure lontanamente immaginato, neppure nei sogni più belli e negli incubi peggiori { Non la guarda più adesso, ma volge gli occhi alle cime degli alberi, senza vederli. Quando chiude le palpebre nel buio che esse generano si rivede fanciulla, con l'abito verde e la fronte madida di sudore, ad ingerire sale, ad ustionarsi, a precipitare in una voragine. Un istante dopo tuttavia ride, nascondendo i ricordi ancora una volta [imperturbabilità lvl5] con la testa reclinata all'indietro e la bocca dischiusa. I pochi spiriti che le erano rimasti attorno fuggono via terrorizzati } Non credo siano queste le ragioni, no { dice, ancora ridendo } Certe volte penso che in realtà non ci sia motivo alcuno, e mi pare molto più bello così { Confessa, come se fosse una giovane madre innamorata del proprio compagno, e basta. } Ma non sarai venuta fin qui solo per le tue scuse, non è vero?



RAGNHILD § Giardini § E chi l'avrebbe detto mai. Parlare con la donna del suo vecchio nemico, per eccellenza. Del resto ogni giorno qui la introduce a novità che fino a quello prima riteneva impossibile rivelare. Le lascia il tempo e il modo di esprimersi come meglio creda, limitandosi a sbattere le palpebre e a respirare quieta. Non la interrompe infatti, e non si intromette nelle pause naturali che le daranno modo di rispondere a tutti gli argomenti aperti mano a mano che le bocche tessono le proprie verità. Soltanto quando la pausa sarà più lunga delle altre, dandole modo di percepire che la voce abbia esaurito la sua volontà, Feainnewedd farà risuonare la sua: { Tu ragioni da Sacerdotessa, Rhena. } Mormora senza inflessione, che sia d'accusa o che sia di rimprovero o che sia d'elogio. { Mi riferisco a un altro tipo d'incendio. Essere donna di per sé lo è. Ma, come dicevo prima, tu sei giovane. } Lascia l'affermazione in sospeso come a sottolineare una piccola aggiunta: ''con gli anni lo capirai.'' Non l'aveva mai neppure vista sorridere, crede. E ora ride. Un traguardo o un insulto? Le labbra di Reinilde sono immobili e non per offesa, quanto perché nuovamente si occupa di provare a interpretare le (poche, ovviamente) rughe del volto della ragazzina-regina. E si dice che quell'emozione è sincera, allorché mentre il resto è taciuto da un'inespressività disarmante l'amore tra i due pare innegabile e virtuoso. Non aggiunge altro. Soltanto, stavolta è lei a immergere una mano nell'acqua della fontana e a prelevarne una piccola dose. { Lì dov'è stata forgiata la donna che vedi ti insegnano a essere l'ultimo baluardo tra gli innocenti e i predatori. Ho ucciso molte persone e bada bene, non sono qui a mostrare pentimento. Tutte lo meritavano. Assassini, violentatori, disertori. Ma è qui il punto. Gli uomini e le donne non sono nessuno per decretare chi sia passibile di morire, e il fatto che io ritenga giusto quel che ho compiuto non lo rende più accettabile. E se prima di approdare ad Avalon ero alla ricerca dei miei dèi per sottoporre loro la voragine e il senso di incompiutezza, qui ho incontrato qualcosa che, sento, potrebbe... } La Dea come suo giudice. La Dea come suo mentore. La Dea come inappellabile verità. La guarda di nuovo, estraendo la mano dall'acqua. { C'è una strada che desidero seguire perché, se nessuno può indicarmela, il nostro vecchio incontro mi ha comunque aiutato a comprendere quali altre io non debba intraprendere. E non si tratta di andare a esclusione, Roseline, ma di sentire. Il mio cuore. Vorrei che mi insegnaste e che faceste di me un'allieva. Tutte. }



ROSELINE { Giardini }{ FU }{ Le mani segnate da innumerevoli lame si posano ora sul bordo della fontana, mentre pallidi opali della Stella si fissano nuovamente sul volto della Guerriera. Non le mette fretta, non incalza il suo dire, nè si insinua tra una pausa e l'altra del suo discorso, rispondendo solo lì dove il respiro si fa abbastanza ampio da consentirle di intromettersi } Ragiono da Sacerdotessa perchè è ciò che sono. { afferma, con una mitezza che pare quasi non appartenerle } Posso essere Regina, Madre, Amante. Questo e molto altro di più. Ma il Tempio ti forgia così come hanno forgiato te tra le Montagne, e forse anche di più. Ti plasma. Quando la Stella ti bacia la fronte per la prima volta, che sia bianca, nera o rossa, sei altro da te { Tace di nuovo, soppesando le parole dell'altra, accogliendo il suo passato e custodendolo come se fosse un confessore. Non porta croci tuttavia, se non una. Quello stesso marchio che è anche delizia, più spesso pare condanna. } Non è agli Dèi che dobbiamo sottoporre il nostro dolore. In loro possiamo trovare soltanto la forza per superarlo. La Saggezza necessaria, la Forza, la Speranza. { Si alza con un movimento aggraziato, figlio della sua natura felina, tendendole una mano } Se è questo quello che vuoi ti accompagnerò dalla Dama del Lago. E per te le chiederò di sollevare il Velo. Se è questa è davvero la tua strada lo scoprirai, Reinilde. Lo scopriremo tutte. Ma devi sapere che non sarà facile. Che avrai paura. Che cambierai. Se sei disposta ad accettarlo, allora vieni con me. { E soltanto dopo la sua risposta la Decana del Tempio saprà se condurla con sè alla Dimora o andarci da sola. }








MASTER DESCRITTIVO DEITHWEN


)O(


Che era morta. Le dissero che era morta...
Che nell'alba l'avevano vista galleggiare. Come un cigno.



Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:52. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com