-Tsunade-, 16/09/2015 17:05:
IV Classificata
"E Argo volò"
di Amahy (AmahyP)
Grammatica e Lessico: 18/20
Stile: 25/25
Uso dei Pacchetti: 18/20
Uso dell'Immagine: 15/15
Gradimento Personale – Tsunade: 10/10
Gradimento Personale – Ino;Chan: 10/10
Punteggio finale: 96/100
Errori e Refusi
Errori:
- "(...) perdendo ogni coraggio"-0.2 punti
- "(...) forse vi state chiedendo per che motivo ancora resistiamo" -0.2 punti
- "(...) a che diritto una persona tanto meschina" -0.2 punti
- "(...) ho dovuto scappare" -0.5 punti
- "(...) avrebbe dovuto rimanere" -0.5 punti
- "(...) l'ho implorato di farmi tornare nel villaggio" -0.2 punti
- "(...) la malinconia dipinta nel suo viso" -0.2 punti
Refusi:
- "(...) a tal punto da essersi dimenticato (?) una mano lo stava tenendo"
- "Se la città dovesse essere prese (...)"
I refusi non li contiamo come errori ma preferiamo comunque farveli notare per darvi la possibilità di correggere la storia. Come vedi non abbiamo praticamente trovato sviste nel testo, tranne qualche concordanza errata dei verbi modali "dovere" e "potere"; negli esempi riportati le forme corrette sono: "sono dovuto scappare" e "sarebbe dovuto rimanere" perché la regola grammaticale impone di utilizzare l'ausiliare del verbo servile nello stesso modo in cui lo useresti nella sua forma infinita. Attenzione anche alla preposizione articolata "nel", abbiamo visto che ogni tanto tendi ad utilizzarla al posto di altre preposizioni più adatte (nei casi che abbiamo sottolineato, quindi, al posto di "al" o "sul"). Per il resto, invece, vogliamo farti i nostri complimenti per la grammatica, l'ortografia e la sintassi usate alla perfezione e per il lessico molto ricercato.
La prima caratteristica che colpisce della tua storia è l'eccezionale scorrevolezza, riesci a destreggiarti fra una narrazione più spensierata ed una più serrata, fino ad un tono quasi fiabesco verso la metà del racconto. Anche l'alternarsi di introspezione e momenti d'azione è gestito in maniera magistrale, non ci siamo mai trovate spaesate né confuse da qualche passaggio di trama o di POV, e questo lo riteniamo un grande pregio. L'impressione che abbiamo avuto leggendo, vuoi un po' per l'ambientazione, un po' per le citazioni che hai usato, ci ha ricordato opere classiche come "Le Metamorfosi" di Ovidio, in particolare per quanto riguarda la "prova" che Deò deve superare una volta entrata nella capanna di Alisea.
Hai curato ogni minimo aspetto della storia, inserendo anche una sorta di narratore esterno che accentua la sensazione di trovarsi all'interno di una fiaba o di un racconto mitologico. Anche l'organizzazione della società e del culto è ben strutturata e contribuisce a rendere la trama lineare e, soprattutto, ricca. Non ci sono praticamente buchi di trama, niente è lasciato in sospeso e tutto trova una ragione di essere. L'unica perplessità che ci è rimasta leggendo è quella che riguarda Deò e la sua parentela con lo Spirito del Vento. Ci hai spiegato che la ragazza è destinata a reincarnarsi svariate volte per tentare di rimanere assieme al suo amato, però non sappiamo come mai Deò sia consapevole di questo fatto, né quando l'abbia scoperto. Alla fine si tratta di un'inezia, perché il resto della storia è veramente ben articolato e quindi questa piccola pecca non pesa più di tanto, però ci sarebbe piaciuto leggere qualche approfondimento in più a riguardo.
Parlando dei personaggi, ci è piaciuto il tuo delineare tre figure semplici ma solide: Alessi, che non è il classico eroe della favola ma piuttosto un ragazzino pauroso ed un successivo traditore per causa di forza maggiore. Fin dall'inizio è chiara la sua natura di "antieroe" che nonostante tutto riesce a ribaltare il proprio destino, rimanendo costante a se stesso e alla propria natura. Deò, d'altro canto, potrebbe invece sembrare l'eroina senza macchia e senza paura della storia, ma in realtà si tratta di un personaggio bilanciato che non esita ad andare contro alla persona un tempo amata, per un bene superiore. Infine Rheon, che rappresenta una sorta di terzo elemento del triangolo fra questi tre personaggi, inizialmente si presenta come un "buono caotico" e finisce per essere il potenziale distruttore dell'equilibrio fra le varie reincarnazioni di Alessi e Deò. Per fortuna (o purtroppo) il suo rapporto con la ragazza è destinato a prendere una direzione imprevista ed a mutare completamente la propria natura. Alla fine, infatti, Deò muore dopo una scena toccante con Alessi ma non si rivede più con Rheon. Ci è piaciuto il modo in cui hai gestito questa sorta di triangolo, come anche il rapporto tra Alessi e Deò: sempre teso tra l'amicizia e qualcosa di più, risolto nel bacio d'addio finale che non è melenso né "gratuito" bensì dolce e misurato.
Anche la struttura dei poteri elementali è ben congegnata e abbiamo apprezzato il fatto che le due "fazioni" di maghi possiedano dei poteri opposti e allo stesso tempo complementari. Anche Deò e Alessi in qualche modo si completano, dato che lui possiede i poteri di Terra e Acqua mentre lei di Aria e Fuoco.
Parlando dei Pacchetti, abbiamo ben pochi appunti da farti. L'Immagine, intanto, è usata benissimo ed è ben piazzata, quindi prendi punteggio pieno per questo parametro. La Situazione, pur non essendo inserita come citazione, è ben delineata attraverso tutta la storia perché tutto si poggia sull'idea di un destino che si costruisce con il tempo, in questo caso addirittura su vari piani astrali e varie reincarnazioni. La Classe, pur essendo sfruttata veramente molto bene, è applicata a due personaggi che sono entrambi Maghi ed tutti e due molto importanti nella storia. Insomma, è come se tutta la narrazione avesse due protagonisti e per questo non riusciamo a capire a chi dei due tu abbia deciso di assegnare questa specializzazione. Un altro punto che vorremmo capire bene è come mai gli abitanti di Mesembrine e di Domon siano gli unici ad avere affinità con la magia e, soprattutto, come funzioni l'assegnazione dei poteri alla loro nascita. Non abbiamo capito, inoltre, se tutti loro ad un certo punto della vita acquisiscano i poteri, oppure se ci siano delle persone normali che non hanno affinità con la magia e che quindi non potranno mai esercitarla, pur facendo parte di questi due villaggi.
Tirando le somme di questa valutazione, siamo davvero felici di aver letto questa storia e complimenti per la creatività e per il bello stile così scorrevole. Grazie per aver partecipato!
Fra l'altro non sappiamo se ci hai fatto caso ma il vero nickname della giudice Tsunade (su EFP e sul web in generale) è Ailisea, che si ispira proprio al nome dei venti, più un'altra componente nominale. Insomma, una simpatica coincidenza. :)
O-ommmioddio *-* Ma che meravigliosa sorpresa! *-* Davvero, anche io mi ero sognata i risultati di questo contest, e non ero nemmeno arrivata a metà classifica, non mi aspettavo davvero di trovarmi in quarta posizione! :D
Sono davvero felicissima del risultato! Vi ringrazio, prima di dire altro, per la vostra impeccabile presenza come giudici e per aver stilato un giudizio così cortese e accurato (maledetti refusi ahahah mi scappa sempre qualche errore di battitura XD), inoltre il banner mi piace davvero tantissimo! Adoro quell'immagine, e lo metterò sicuramente all'interno della storia
! Siete state anche veloci, a mio parere, perché avete saputo gestire un alto numero di storie, tanto che io, con la mia scarsissima organizzazione, mi sarei messa subito li meni nei capelli! Invece il vostro lavoro è stato incredibile, brave brave!
Il mio messaggio probabilmente sarà un po' lungo, ma dato che siete state precise vorrei rispondere con la maggiore accuratezza possibile :)
Intanto continuo a fossare il punteggio, ancora incredula del fatto che sia così alto! **
Partendo dal parametro "Errori e refusi", sono assolutamente d'accordo con voi per quanto riguarda quei "nel", dannazione, lo cambierò il prima possibile! Non sono molto d'accordo, invece, per quanto riguarda il verbo "dovere": la regola grammaticale corrente non
impone di utilizzare l'ausiliare del verbo servile nello stesso modo della sua forma infinita: certo, quella senza dubbio è una forma corretta, ma con i verbi intransitivi (esistono anche esempi letterari) è attestata e accettata anche la forma con ausiliare avere, come in "è dovuto uscire" o "ha dovuto uscire". Potete trovare qui la risposta data al quesito dall'Accademia della Crusca, qui quella nel sito della Treccani e qui, ugualmente dato da un professore nel sito della Treccani, un esempio in cui l'ausiliare "essere" e l'ausiliare "avere" vengono usati assieme ad un verbo servile (in questo caso è "potere") in due lettere di Leopardi con valore equivalente. Concludendo questo discorso (temevate di essere pedanti? State tranquille, c'è chi, come me, lo è molto di più XD ahaha scusatemi), io ho sempre utilizzato l'ausiliare "avere" in casi come questo perché trovo che suoni molto meglio, e non mi è mai stato corretto. Con questo ovviamente non voglio in alcun modo che venga modificato il punteggio, e sicuramente siete voi le giudici e non io, ci tenevo a dirvi che, comunque, non penso sia corretto considerarlo come errore :)
Inoltre, non capisco perché mi abbiate segnalato "perdendo ogni coraggio", "forse vi state chiedendo per che motivo ancora resistiamo" (è una normale interrogativa indiretta, no? .-.) e la locuzione "a che diritto" (forse quest'ultima è colloquiale, ma l'ho trovata spesso) come errori :)
La cosa che mi ha emozionato di più è stata vedere il vostro gradimento della mia storia: punteggio pieno, e tutti quei complimenti! ** Inoltre, mi sono leteralmente sciolta quando ho visto che la mia storiella vi ha ricordato addirittura Ovidio! Wow! Io sono un'appassionata di classici latini e greci, e il fatto che - pur non facendo riferimenti puntualissimi all'antichità - io sia riuscita a mantenere quello stile che mi piace tanto perché ricorda il classico mi riempie di gioia! :D Siete state anche troppo gentili! ^^
Per quanto riguarda la vostra domanda, se non ho capito male non avete capito come Deò viene a conoscenza del fatto delle reincarnazioni, giusto? :P È qui, nella parte in corsivo dell'ultimo capitolo, quando parla con suo padre:
"«Tu hai vissuto in molti mondi, Deò. Hai attraversato molti piani dell’esistenza, e molti ne hai ancora da attraversare. Tu non ricordi, ma in ognuno di essi, in ogni maledetto, singolo istante, ti sei innamorata di quel ragazzino».La maga sbarrò gli occhi, mentre l’esistenza di tutte le figure che le danzavano intorno acquistava un senso. Erano sempre in coppia, un maschio e una femmina[...].«Queste sono mie… reincarnazioni?» mormorò Deò, incredula."
Questo è il momento in cui lei acquista consapevolezza del suo destino :)
Sono felicissima che vi siano piaciuti i personaggi *__* (ma su questo punto devo tornare dopo!), mi ero affezionata molto a loro e ho puntato tanto sulla loro caratterizzazione, quindi sono felice che vi siano sembrati completi! Avevo paura che il fatto dei poteri legati agli elementi fosse banale, ma sono contenta di sapere che non vi è sembrato così! :) Avete ragione, non ho spiegato molto bene il fatto di come avessero avuto i poteri, un po' per mancanza di tempo e un po' per pigrizia: l'idea è che ci fossero, intorno al villaggio di Mesembrine e a quello di Domon, questi quattro cristalli di Aria, Acqua, Fuoco e Terra, che sceglievano tra gli abitanti (
tutti gli abitanti del villaggio ad una certa età, non ce n'è uno che resta fuori) quelli a cui donare il proprio potere: ognuno, a seconda delle proprie affinità, veniva per dir così "preso sotto l'ala protettrice" di un cristallo: proprio per l'influenza di queste pietre, gli abitanti dei due villaggi hanno affinità con la magia.
Spero di essermi spiegata in modo non troppo confusionario! ^.^
E, sì... ho scelto di dare la classe "mago" a tutti e due, perhé non sapevo, mentre stavo scrivendo, se avrei finito per parlare più di Alessi o più di Deò, alla fine ha vinto la seconda ed è andata così :)
E veniamo (finalmente! ahaha) all'ultimo punto.
Quel... quel premio speciale! AWWWW
Non me lo aspettavo, perché non lo avevo notato dal banner, ma l'ho letto alla fine dei vostri giudizi e sono stata felice come una bambina con un enorme lecca lecca in mano *-*
Sono molto affezionata al personaggio di Deò, ci tenevo davvero che fosse una buona protagonista e, ad un certo punto della storia, avevo davvero paura che fosse diventata una "Mary Sue", una specie di "donna angelo" bella e buona, insomma! Per questo alla fine ho deciso di farla agire d'impulso e in modo appassionato :) Che sia risultata la miglior protagonista femminile è incredibile ** (*abbraccia Deò*).
Intendevo iniziare una specie di serie con questi due personaggi ricorrenti, nelle loro varie reincarnazioni, e lei è stata una specie di "prova generale": vi ringrazio, perché coi vostri complimenti mi avete convinto a realizzare il prgetto che ho in mente, mi avete davvero dato una spinta! :D
Per quanto riguarda la recensione premio, se vi può interessare c'è questa:
Thalatta, thalatta!, sono due capitoli ma veramente brevi, come leggere una one-shot! Ricordate la ragazzina coi capelli verdi che appare a Deò mentre è con il Cristallo dell'Aria? :) Ecco, questa è la sua storia, perciò ve la propongo ^^ Inoltre, potreste lasciare il vostro bel giudizio come recensione alla mia storia? Mi farebbe davvero molto piacere!
Concludo qui, vi faccio i complimenti per come avete saputo gestire questo bellissimo contest, e sappiate che se ne organizzerete un altro parteciperò di sicuro! :) Complimenti ancora per il vostro lavoro, e soprattutto per essere giunte alla fine di questa chilometrica risposta :P
Amahy
«Tuonare spetta a Zeus, non a me». (Callimaco di Cirene)