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Non puoi morire, te lo prometto! [Approvato]

Ultimo Aggiornamento: 30/04/2015 01:28
30/04/2015 01:28
 
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Anya-Henz
COMMENTO:
so che non ci sono problemi col player di Henz, ma ci tengo a sottolineare che Anya fa molta fatica a credere ai buoni propositi di Henz, nonostante la veemenza e la convinzione che ci mette nell'esprimere le sue ragioni, in termini off per mancanza di skill che la inducono a credergli, in termini on perché lo conosce fin troppo bene... non dimentichiamo che lo ha conosciuto ubriaco e sfatto in bettola e che le ha più volte proposto di farle da pappone! E' indubbio che ci sia un'attrazione animale, è proprio il caso di dirlo, ma nessuno dei due è disposto a passare sopra ai propri ideali, quindi.... scintille ogni volta!
A parte tutto, adoro Henz!!!!




Riassunto:
a seguito della missiva inviatale da Henz, Anya si reca al palazzo del governatore per incontrarlo. Purtroppo, l'ancestrale è reduce da un esperimento fallito e gli si presenta sotto forma di ectoplasma fluttuante [http://freeforumzone.leonardo.it/d/11053086/Ops-ti-vedo-attraverso-/discussione.aspx], intabarrata da testa a piedi e fatica a rivelarsi. Alla fine però, accetta di levarsi il mantello, scatenando per fortuna l'ilarità del lycan. Si siedono su un gradino della scala che porta al trono e Henz svela il motivo che lo ha portato a contattarla, proponendole di far parte della guardia che intende organizzare per la difesa di Barrington.
Sulle prime, la donna cercherà di fargli capire quali possono essere i motivi che non la rendono adatta allo scopo, anche se l'opposizione non sembra particolarmente convinta. Così, le successive parole del Sovrintendente le faranno accettare l'invito... non senza un battibecco animato che forse, senza il vino, si sarebbe potuto evitare.
Henz chiede obbedienza assoluta dai suoi sottoposti e questo, l'Istruttrice di una congrega neutrale, non può assicurargliela. Gli farà un esempio pratico e lampante, immediatamente comprensibile anche a quel testone di Henz. A quel punto lui le assicura che non le chiederà nulla che vada contro ai suoi principi e le rivelerà un particolare che la lascerà senza parole “non puoi morire... perchè?... perchè te lo prometto!”
Naturalmente Anya non può credere ad un'affermazione tanto ardita, ma l'uomo ha del carisma, bisogna ammetterlo, alla fine spunterà il suo consenso. Ma è un contratto in piena regola, con i due che tirano sul prezzo. A lui non interessa cosa o chi sta dietro a tutto quello che succede, vuole combatterlo e fine. Anya cerca di fargli capire che senza conoscere il nemico e i suoi punti deboli non può farlo. Henz accetta di imparare qualcosa e Anya accetta di stargli al fianco, come tra l'altro ha già fatto in passato.
Fra un'accusa e l'altra, un chiarimento e l'altro, ad Anya risulta chiaro che fra il sovrintendente e gli Arcani da un lato, le Tesse dall'altro (com'è logico in fondo) non scorre buon sangue, ma gli argomenti non verranno approfonditi per il momento.



APPROVAZIONE PER:
Anya si gioca l'ectoplasma che è diventata per un giorno.




Missiva di Henz:
(Una missiva viene lasciata in fortezza ancestrale.) Mia cara, ti aspetto al Palazzo del Governatore, voglio farti una proposta che potrebbe essere interessante. Henz Herzog.





ANYA [palazzo governatore] un ottimo tempismo, non c'è che dire. E' da giorni, settimane che non lo vede, che non ha sue notizie e ora? Già proprio ora! Si getta un mantello nero come la pece sulle spalle, calca il cappuccio fin sugli occhi. Non è più cos' freddo, ma l'Ancestrale deve nascondere quel che è diventata. Avrebbe preferito chiudersi nelle sue stanze alla Fortezza, aspettare, non vedere nessuno... lasciare che scorra quella giornata che ha concesso alla pazza scatenata che ha provocato tutto quello. E invece, si sta dirigendo nel posto più improbabile che potesse pesare. Si agita l'orlo del mantello ben chiuso sul davanti, le mani sono nascoste dalle maniche troppo lunghe, ma la destra stringe un bastone. Quella stessa verga che verrà picchiata sul portone d'ingresso. Non porta armi, non porta il suo prezioso cinturone con veleni e pozioni, non saprebbe dove appenderlo... maledizione! In ogni caso la sua mente è un'arma sufficiente a quell'incontro con Henz. In un'altra occasione avrebbe potuto pensare che lo fosse anche il suo corpo, ma non stasera. Resta alcuni istanti fuori dalla porta, tirando fuori le mani ed osservandole... non ci sarebbe nemmeno bisogno di star li fuori ad aspettare, potrebbe passare attraverso il pesante portone e far prendere un colpo a qualcuno, a Henz magari. Ma non lo fa. In ogni caso non è nemmeno stata attaccata dallo zombi stasera. Altri due pesanti rintocchi si abbattono sul legno e poi torna a nascondere le mani.


HENZ_  = Sala del trono - H = Frontale al trono, con lo sguardo truce e la testa china, bassa su questi. Non è tranquillo da giorni, non perché abbia qualche forma di preoccupazione, ma perché tutto questo è così pericoloso che più che per la sua stessa vita teme per quella degli altri, della sua famiglia in primis, degli abitanti poi. Ha un pellicciotto sulle spalle, a mo di poncio, una tunica viola, rossa e ricamata d'oro lungo tutta la lunghezza del suo corpo, fino a strusciare un pò in terra, sgargiante senz'altro, ma anche preziosa, lo si nota dall'oro che la ricama, dal pregio del tessuto. Le maniche gonfie, e gli anelli dorati alla mano destra, nelle ultime tre dita, mentre tra l'indice ed il pollice spicca un piccolo tatuaggio raffigurante un'aquila stilizzata, che è sinonimo di libertà, della sua libertà di quella del suo popolo. Lerch, l'inserviente, nel frattempo va ad accogliere Anya che arriva e proprio mentre aprirà la porta e la vedrà, la voce roboante di Henz arriverà da lontano. [ Lasciala entrare. E per favore lasciaci soli... ] Sentenzia, è sicuro che sia lei, non aspetta nessuno che busserebbe prima di entrare. Al fianco destro la testa del becco di corvo che porta con se come arma, mentre ha una bastarda esattamente appoggiata al bracciolo sinistro del trono, con l'elsa a terra e la punta verso l'alto. Si volta non sedendosi sul trono, ma rimando sopra la scalinata che porta verso esso. Guarda gli arazzi che testimoniano vittorie epiche, ere lontane, guerrieri formidabili, i dipinti, tutto ciò che è un reperto viene rapidamente dal Lycan prima di tornare con lo sguardo verso l'anticamera dell'ingresso, aspettando che sbuchi la figura di Anya.


ANYA [palazzo governatore] un uomo viene all'ingresso, apre e la squadra con aria interrogativa. Non parla e La donna nemmeno vuole sentirla la sua voce, quindi lo precederebbe {sono Anya Haley, sono attesa da ser Henz} direbbe, fingendo di appoggiarsi al bastone, come se ne avesse bisogno davvero, come un'anziana signora. Cercherebbe anche d'incurvare la schiena, per non ritrovarsi col volto alla stessa altezza dell'omone, non sarebbe credibile, come spiegare a quell'energumeno che non sta camminando ma fluttuando a 30 cm d'altezza? [//sotterfugio 1]. Non ha oggetti da lasciare all'ingresso, come detto, niente armi, niente torce, forse potrebbe sembrare strano ma in quel buio assoluto un ectoplasma non può che trovarsi a suo agio. Si lascia condurre fin nella sala del trono, dove rialzerebbe appena il capo, il tanto che le fosse sufficiente pe individuare la schiena di colui che l'ha mandata a chiamare. Ode la sua voce in lontananza, proveniente dal fondo di quella vasta sala ove non è mai entrata {Henz, direi che avete fatto strada dal nostro primo incontro} ancora lo ricorda, ubriaco e sfatto in bettola, ma vuole ricordarlo anche a lui. Come se lo avesse visto nudo, privo degli orpelli di cui ora si fregia. Non leva il mantello, non sfila il cappuccio, tuttavia la sua voce dovrebbe essere ben riconoscibile a quanti la conoscono da tempo. Avanza verso di lui, con quell'andatura innaturale che non mostra nemmeno i piedi, fluttuando, mostrandosi come se provenisse da un'altra dimensione.


HENZ_  = Sala del trono - H = Lo vede di schiena, lei, prima che lui si giri, poi lui si volta e la vede arrivare: l'andatura è strana certo, irregolare, ma lei è quella capace di rendere il Ductor del Caos docile come un agnellino, in grado di comandarla semplicemente focalizzando la propria attenzione su di lei, quindi come scandalizzarsi per una semplice irregolarità nella camminata? Alza il mento quando lei constata ciò che ormai è constatabile da tutti, e sorride fiero. [ Si Anya, mia cara... Sono divenuto sovrintendente governativo alla guardia e alle milizie di Barrington, non è un segreto ormai che ho preso la fetta di torta che volevo da questa città, anche se adesso che ho mangiato sono sazio, presto avrò di nuovo fame. ] Afferma schietto, non vuole certo fermarsi qui. [ Tu come stai? ] Le chiede tranquillamente come se fosse una domanda retorica, attendendone però una risposta prima di proseguire ed arrivare più o meno ad affrontare la discussione per il quale l'ha interpellata, infondo di lei vuole comunque interessarsi. Si fossilizza sul suo viso ben nascosto però dal cappuccio che, se non provvederà a togliersi, le chiederà di togliere, per ora però non ce n'è bisogno, la mano destra afferra con l'indice ed il pollice il vertice destro del baffo, arricciandolo ed appuntendolo. Inizia quindi a discendere solennemente le scale che accompagnano al trono, in maniera lenta e curata. [ Lerch, dei calici e del rosso... ] Chiede tranquillamente con educazione comunque.


ANYA [sala del trono] lo osserva da lontano, addirittura bello oserebbe pensare, da quando si è dato una ripulita {non tutti i mali vengono per nuocere allora, anche se non siete riuscito a farvi ammettere dal superiore di quella pazza scatenata di Inisyl...} resta a qualche metro di distanza, fingendo che la vicinanza possa in qualche modo render vani i tentativi di restare mentalmente lucidi. Gli è già caduta fra le braccia, fisicamente parlando, almeno un paio di volte. Sembra incredibile, ma ogni volta che lei ha un problema, lui è li {mirate al trono forse?} chiederebbe e, se levasse quello straccio nero che la ricopre, Henz potrebbe vederla ammiccare. Non ha mai pensato a se stessa negli stessi termini, ma deve ammettere che il potere, la fama, la gloria, non sono argomenti da lasciare indifferenti. Come stai... le domanda a bruciapelo. Una domanda che, ora come ora, è più difficile di quanto chiunque non creda {direi bene, almeno penso...} strana certamente la risposta di lei che, vedendolo discendere la scala che porta al trono, avrebbe un sussulto e arretrerebbe d'un passo soltanto, come a rimettere le distanze fra loro {non per me} direbbe poi con voce ferma, agitando il bastone come fosse il prolungamento del suo braccio. Non sa ancora quale effetto possa fare un liquido che passa attraverso un ectoplasma privo di consistenza. Non vuole mostrarsi all'inserviente, forse nemmeno a Henz, anche se teme che sarà inevitabile.


HENZ_  = Sala del trono - H = Sorride quando pensa ad Inisyl, quando le sue parole lo portano lì con la mente. [ Non ho voluto, avrei voluto ma ho cambiato strada poi... ] Afferma schietto. [ Non perché non mi interessi il Caos in sè, ma per tanti altri motivi, il potere mi interessa questo si... ] Quindi la domanda riguardo al trono piomba puntuale... [ ... certo che punto al trono, ma non finché ci sarà il culo di Gildor MacNamara sopra. ] Afferma. [ E' mio fratello, e non voglio spodestarlo in alcun modo. Tuttavia Anya, vuoi tenerti quella roba sulla testa ancora per molto? ] Le chiede tranquillo come se la volesse aiutare a togliersi quel fasciame. [ Come mai diresti bene? Qual'è il tuo problema? ] Chiede ancora. [ Immagino possa essere il buio... ] Abbozza una spiegazione, ma non si ferma certo qui... [ O forse i non morti che a questo buio conseguono. Sono qui in questa posizione per coordinare le azioni di difesa della nostra città, per difendere tutti, persino la tua amata Fortezza... Hai visto qualcuno di questi mostri? ] Le chiede così come fa con tutti per sapere se a tutti gli effetti quei mostri abbiano già buttato il naso negli affari cittadini. Ha già scritto anche in Rocca a riguardo, vuole sapere da chiunque abbia avuto a che fare con questi mostri delle informazioni, vuole sapere come sono fatti prima di mettere su una squadra d'appoggio per combatterli.


ANYA [sala del trono] mantiene la testa bassa e sorride alle sue parole, nascosta dalle stoffe, per poi rispondere, puntuale e sarcastica {allora, lunga vita al nuovo Governatore... non vorremo mica farci governare da qualcuno che prende le decisioni con un tiro di dado? O che le faccia prendere dalle sue puttanelle perchè non è in condizione di intendere e di volere} sono schermaglie le loro, hanno sempre avuto quel tipo di rapporto e prima o poi lo sa anche Anya dove porterà tutto quello. Ma non ora, sembra il ritornello dei loro incontri. Ma che colpa ne ha se è di quella sostanza impalpabile, è proprio il caso di dirlo! Suo fratello? O bella questa, non sapeva che Henz avesse un fratello... ma di lui in realtà cosa sa? Ben poco a dirla tutta, più meno quanto lui sa dell'Istruttrice. Ed ecco il momento che cercava di evitare {e va bene} sospira, sbuffa più che altro, lui è l'unico che riuscirebbe a farle fare ciò che non vuole. Si volterebbe di schiena per poi portare le mani a sciogliere i nodi che tengono chiuse le pesanti coltri, mentre armeggia risponderebbe alle sue domande, un buon modo per anticipare ciò che vedrà di li a breve {in questo momento il buio è l'ultimo dei miei pensieri, anche se ho indagato parecchio in proposito e i mostri... beh, ne ho incontrato uno giusto stasera, fuori dalla bettola e.... come dire... ha avuto paura di me} conclude, facendo scivolare a terra il mantello e voltandosi di nuovo verso di lui, rivelandosi finalmente per quel che è in questo momento, una sorta di fantasma azzurrino, nel quale si possono chiaramente distinguere i lineamenti della Maga che lui conosce e tuttavia eterea, impalpabile e forse anche leggermente luminescente. Ecco, in questo buio avrebbe i suoi vantaggi {ecco qual è il mio problema... un esperimento andato male} sbuffa ancora.


HENZ_  = Sala del trono - H = Bene, la cosa assume dei connotati decisamente strani. Quando lei decide di slacciarsi il tutto la guarda un pò stranito, soprattutto perché percepisce già quella sua luminosità. In balìa della sorpresa va a sedersi sul gradino del trono esattamente dietro di lui, non che si sia ripulito, ha ancora la stessa barba stepposa che va a massaggiarsi quando decide di sedersi lì. [ Ah ah ah !! Questa poi è fantastica. ] Commenta ridendo... [ Com'è possibile che tu sia diventata un... ectoplasma? ] Chiede un pò sorpreso... [ Vabbè ma infondo chi se ne frega di cosa sei... è una condizione temporanea o definitiva? ] Infondo se fosse definitiva per il suo scopo sarebbe ancora meglio, però non è più toccabile e non può più portarsela a letto. [ Peccato, stasera avevo delle strane perversioni in testa... ] Scherza con lei. [ Comunque mi serve un mago della vostra fortezza per combattere questi Non Morti, in più se hanno paura di te potresti servirmi molto. ] Annuisce. [ Potresti essere adatta a far parte della mia guardia. Tu che ne pensi? ] Le chiede a bruciapelo, senza pensarci troppo, infondo a lei le sue valutazioni. Il Molosso rimane seduto, mentre Lerch gli porta lì una brocca di vino rosso e un calice che lui prontamente poggia a terra per non raccogliere più per attaccarsi adesso alla brocca di vino rosso. La guarda scrutandola a fondo, vedendola un pò luminescente in questa penombra resa lieve solo dalle fiaccole, dalle torce e dai candelabri. Attende già una sua risposta pronta, senza dirle altro.


ANYA [sala del trono] evita di avvicinarsi, evita di toccarlo, anche se questo potrebbe farla sentire normale è cosciente del fatto che non avrebbe il piacere di sentirlo davvero, oltre al fatto che gli lascerebbe addosso quella bava appiccicosa che lascia su tutto, anche sull'oste a cui è passata attraverso. Il ghigno che le si dipinge in faccia sarebbe rivolto a quel ricordo di poche ore prima. Ha messo a soqquadro la bettola, ha spaventato la gente, uno si è persino gettato fuori dalla finestra, è passata attraverso il corpo grasso e laido di Richard, ha spaventato uno zombi.... quella di Henz, se non altro, è la reazione meno eclatante. E del tutto prevedibile oserebbe pensare, adesso che da fiato alle trombe. Una smorfia sul volto di Anya, mentre adesso si avvicinerebbe per voltargli ancora le spalle e sedersi... o almeno assumere la posizione di una persona seduta, al suo fianco, fluttuando sul gradino accanto a lui, i gomiti puntati sulle gambe piegate e le mani a pugno sotto al mento. Inclina il capo verso Henz mentre lui fa la sua proposta, lo ascolta e resterebbe alcuni istanti in silenzio, pensosa. Eviterebbe di rispondere alle provocazioni, ci saranno altre occasioni per quello, almeno lo spera {non so se questa mia condizione sarà perenne, non credo... tutti i composti, siano naturali o meno, ad un erto punto esauriscono la loro carica venefica o benefica che sia... immagino che questo non faccia eccezione} esprime a voce alta una speranza, come se potesse renderla reale solo dicendolo. Sospira ancora {mi stai offrendo un posto nella guardia governativa?} sgrana gli occhi, certo la prima cosa che le verrebbe da rispondere è: e io cosa ci guadagno? In fondo per certi versi non sono poi troppo diversi, invece si prenderebbe alcuni momenti per riflettere {lo sai vero che sono parte integrante di una congrega che ha giurato di difendere l'Equilibrio?} chiede, altrettanto diretta {tutto questo non è Equilibrio, lo so e sono convita si debba fare qualcosa, ma con che mezzi pensate di opporvi? Contro chi? Con quali conseguenze? Ve lo siete chiesto oppure è solo voglia di menar le mani e trovare un capro espiatorio?} conclude con una serie di domande a cui bisogna dar risposta.


HENZ_  = Sala del trono - H = Quando lei le si ''accomoda'' al suo fianco lui la guarda forte negli occhi, perché quelli sembrano non essere cambiati nonostante siano della stessa sostanza del corpo. Lei si spiega, spiega il fatto che secondo lei non sarà una condizione permanente ecc... lo spera, lo spera perché comunque non è certo la migliore delle circostanze. [ Non ti sto offrendo un posto nella mia guardia. Non prego nessuno, né tanto meno vengo a chiederlo a te. Ho bisogno di un mago, di te mi fido, hai operato al posto mio per il mio bene, lo hai fatto bene, hai reso un cane bastonato il Ductor del Caos, credo tu sia abbastanza potente per affiancarmi. Ti sto portando a pensare, non sto offrendo nulla, non sono un mercante. ] L'ammonisce con tono fermo, deciso. [ Tuttavia ti avviso che non ho voglia di menare le mani, ho voglia di assumermi delle responsabilità e di guidare la città alla difesa. Io in questo buio vivo meglio di quando sole e luna si alternano, non ci sto male come tutti, quindi a me per assurdo del buio non mi frega nulla, ma so che dietro c'è qualcosa, perché dall'inizio del mondo non mi risulta sia mai accaduto un evento tale. ] Afferma con convinzione. [ Non è un'ossessione mia sapere cosa c'è dietro, ma quando intacca la città che ho giurato di difendere allora lo combatto. Questi nemici non hanno sangue in circolo, non hanno paura, salvo dei fantasmi, quindi penso di oppormi con la spada e il martello... ] Porta l'attenzione dell'Ancestrale sul becco di corvo al suo fianco. [ Ma voglio le tue arti al mio fianco, voglio arcieri, voglio gente valida, e l'avremo. Voglio ubbidienza assoluta nel frangente dell'azione, non voglio gente che non sta alle direttive di chi le coordina. Quindi se pensi di avere problemi a sottoporti abbiamo perso tempo in due. ] Lui è diretto, schietto, tanto sa che non abuserà di quella ''sottomissione'' al di fuori della battaglia. [ Non sono il capo di nessuno, neanche di me stesso Anya, ma qui c'è in gioco la vita di migliaia di persone, c'è in gioco la tua fortezza, c'è in gioco l'equilibrio che tanto servi a cui tanto aneli. ] Scandisce il tono sempre fermo ma più melodico, ascoltabile, che adesso si alza in quantità di decibel [ Che ognuno di noi abbia pure motivazioni personali che lo spingano ad uccidere questi dannati mostri, purché alla fine di tutto ciò venga raggiunto l'obiettivo di distruggere chiunque possa minare l'equilibrio di questa città. ] ''Chiunque possa minare l'equilibrio di questa città'' in una frase è inclusa l'intera enciclopedia degli avvenimenti accaduti a Barrington negli ultimi anni, in una sola frase si riassumono tutti gli intenti del nuovo governo. [ Oggi sono non morti, domani potrebbero essere umani, o non morti più potenti di questi ed in seno a Barrington da più tempo, non mi interessa, difenderò questa città. ] Asserisce. [ E chi giurerà di starmi accanto ora che sto formando un gruppo di fedeli alla causa e fidati, vorrei rimanessero al mio fianco per molto tempo, e molto ancora, finché non avremo difeso Barrington abbastanza volte da poter esigere rispetto persino dagli déi. ] Il tono è convinto, nonostante stia seduto ed ingioiellato. [ Questa è la mia intenzione. Non so tu cosa voglia fare, ma credo che sia importante per me avere delle arti al mio fianco, e per i Maghi difendere questa città visto che in questa città sono nati e in questa città vivono ogni giorno. ] Termina adesso portando nuovamente lo sguardo su di lei dopo averlo puntato in avanti per tutta la durata di questo soliloquio.


ANYA [sala del trono] si guarda intorno, una scena che se potesse vedere da fuori sarebbe abbastanza strana: un'enorme stanzone quasi vuoto, a parte gli arazzi alle pareti che infondono un calore che è solo intuito, abbozzato, e due persone che occupano uno spazio molto ristretto, sedute a terra, su uno scalino, fianco a fianco, come se volessero riscaldarsi con la vicinanza dei loro corpi. E invece l'Ancestrale si guarderebbe bene dal toccarlo, anche solo sfiorarlo col fianco. Ogni volta che lui si dovesse muovere, fosse un semplice scatto di nervi o muscoli mentre parla, lei cercherebbe di allontanarsi di qualche centimetro, evitando in qualsiasi modo di rendergli reale quella sua inconsistenza. Le parole di Henz le arrivano dirette, sì... decisamente ha affinato il suo stile, le piace quello che vede e che sente. Dovrebbe pensarci su, ponderare bene prima di prendere una decisione, parlare con Alexandra, tuttavia non c'è più tempo per le parole, questo è il momento di agire ed è convita che, almeno su quel punto, loro due sono totalmente in accordo. E poi Henz ha il potere di esprimere bene ciò in cui crede... ammesso creda davvero in qualcosa oltre alla possibilità di scalare la vetta del potere temporale. E se quell'attacco che dal buio giunge distrugge la cittadina, egli non avrebbe più una cittadina da comandare e dominare {per quel che mi riguarda, ti dico sì, qui e ora} con quella veemenza acconsentirebbe a qualsiasi cosa, probabilmente {ma ci sono questioni che è bene chiarire da subito. Sono disposta ad eseguire gli ordini perchè senza una guida comune ed una tattica non sia arriva da nessuna parte. L'anarchia non è contemplata nella mia testa. Tuttavia, potrebbero esserci ordini che non sono disposta ad eseguire, facciamo un esempio, se per distruggere un'orda di non morti mi chiedessi di dar fuoco all'intera isola sacra... ammesso e non concesso che abbia il potere di farlo, non lo farei. E' bene che tu lo sappia. Al contrario, qualsiasi cosa possa salvare le nostre terre, entrambe} si perchè ormai sono le loro terre e sottolinea entrambe {sono disposta a farlo. Se riusciremo a risolvere questa situazione contingente e urgente, potremmo rivedere anche le nostre posizioni e i nostri accordi. Naturalmente sono tenuta a riferire questa conversazione ai miei superiori e non escludo che Alexandra voglia parlarne personalmente con il Governatore... potrebbe essere ancora più rigida di me ma... a quanto pare in battaglia ci sarò io e non lei} concede e toglie, come in ogni buon accordo si deve fare, finchè non si trovi un punto d'incontro, un'alleanza possibile fra due parti che mirano a fini diversi [//capacità oratorie 3] {detto questo, se ancora mi vuoi al tuo fianco, sono qui} allargherebbe le braccia, guardandosi sempre dal toccarlo. Sembra quasi ridicolo detto da un ectoplasma! Ma non si perderebbe questa occasione per nulla al mondo.


HENZ_  = Sala del trono - H = Annuisce quando la vede convinta, quando si capacita dell'essere riuscito a trasmetterle la stessa passione e convinzione che ha lui. Nota tutti i suoi movimenti conseguenti a quelli del Molosso, quasi abbia paura di toccarlo. [ Parlerò personalmente con Alexandra. ] Spegne subito qualsiasi possibilità di ''no'' sia legata al volere del suo superiore. [ Non ti chiederò cose che vadano oltre le tue capacità e contro i tuoi principi. ] La rassicura al riguardo, poi modestamente: [ Avrete la migliore guida che possiate desiderare. ] Riferito a sé stesso. [ Se credi che ci sia un altro tuo confratello o consorella che vogliono unirsi in questa missione per difendere la cittadina sarò ben felice di fare con costui o costei una chiacchierata al riguardo. ] La butta la, non si sa mai. Tiene nella mano destra la brocca di vino. [ Non ti sto chiedendo di proteggere il Governatore, ma la Guardia è governativa ed in questo frangente la posizione del Governatore è fortemente legata all'equilibrio dati gli ultimi sconvolgimenti. Fallo per la tua città. ] Afferma tranquillamente come se questa fosse una cosa di poco conto. [ Ma soprattutto il Governatore non starà dall'alto di una terrazza a guardarci, sarà con noi nel campo di battaglia a spaccare crani morti e spolpare ossa marcescenti. So anche di orde barbariche che potrebbero voler invadere la città. I nostri informatori sono ovunque, i miei occhi anche, ci terremo pronti ad ogni evenienza, per questo qualsiasi forza sia motivata da giusti propositi è ben accetta tra le mie fila. Preferisco gente più debole ma coordinata a quello che dico piuttosto che gente molto talentuosa in battaglia ma poco propensa ad essere un unico corpo con tutti gli altri compagni. ] Afferma nuovamente come a voler sottolineare quel concetto fondamentale. Gli dona un sorriso molto bieco e poco reale.


ANYA [sala del trono] dubita che la Suprema possa accontentarsi di parlarne con un subalterno, ma eviterebbe di dirlo a Henz, anche solo di esprimere la perplessità con lo sguardo o l'atteggiamento [//sangue freddissssssimo 3] tuttavia sorride all'idea che lui possa esserle guida, mentore o insegnante in qualsivoglia campo... anche a letto, le verrebbe da pensare, ma continuerebbe a tener per sé quelle considerazioni che vanno ben oltre all'incontro di questa sera. Annuisce infine {sì, è quel che intendo fare, farlo per la città} e sicuramente, prima di muoversi o fare qualsiasi cosa, dovranno fare un'altra lunga chiacchierata, ma non in quelle condizioni. Vuole avere la mente libera da altri problemi, deve tornare nelle sue normali condizioni fisiche, anche se lui ritiene che così possa far paura ai morti... come mai a lui invece ha fatto ridere? Vuole discutere con lui davanti ad un boccale di birra come ai vecchi tempi, magari... perchè no, bevendo vino rosso rotolandosi fra le pelli d'orso {cosa sapete voi della maledizione che le sacerdotesse hanno scagliato contro alcuni abitanti di questo borgo?} chiederebbe allora a bruciapelo. Lei è disposta a dare notizie, è il momento di vedere se lui è disposto a condividere ciò che sa. Non le piace per nulla quell'espressione che gli legge in volto. L'istruttrice non per nulla empatica, nemmeno le interessa esserlo, ma ciò che vede non può fare a meno di notarlo. Ed è una persona abituata ad osservare bene cose e persone.


HENZ_  = Sala del trono - H = E' chiaro comunque che Henz non sia la finezza e l'eleganza fatta persona. [ So che le Sacerdotesse possono chinarmisi davanti e aprire grande la bocca... Non sapevo di questa maledizione. ] Mente, ma non troppo, in realtà qualcosa ha sentito da Valstaf, ma non lo può dare a vedere che mente perché in realtà al riguardo non sa proprio nulla e sposta lo sguardo di fronte a sé. [ Cosa sai tu al riguardo. ] Adesso è lei che gli da del voi, se lo merita addirittura? Sputa a terra Henz, nel centro della sala proprio, prima di portare nuovamente del vino alle labbra, schiudendole in maniera naturale. [ Non ho più visto Inisyl da allora... ] Asserisce ripensando a quanto fatto da Anya per convincersi sempre di più che a tutti gli effetti è la persona più adatta per questo incarico e più fedele ad Henz. Ottimo acquisto per il Molosso della Foresta. [ Ah, una cosa che mi sembra giusto dirti e sulla quale rassicurarti. Non puoi morire. ] Tanto per dire, così se anche quello fosse un ostacolo sul quale riflettere sarebbe distrutto dalla convinzione che non può morire. Deve pensare bene, deve pensare molto bene a chi includere in quella guerra. Ha un miliardo di scartoffie. Deve chiedere una mappa ad Almarth sulla quale appuntare l'azione. I primi avvistamenti sono stati in piazza ed in bettola, ottimo a sapersi, ci rifletterà.


ANYA [sala del trono] ecco che torna l'Henz che ha conosciuto tanto tempo fa... a quanto pare un bel restauro non impedisce ai batteri di continuare a distruggere la tela originale. Sogghigna Anya, se l'aspettava in fondo una risposta del genere, forse meno brutale ma... sì, se l'aspettava! Elude la domanda e la rivolge contro Anya, distoglie lo sguardo. La nordica lo conosce abbastanza per sapere che non le sta dicendo tutto. Ottimo! Una collaborazione che inizia davvero nel migliore dei modi {a dirla tutta non molto, altrimenti non ti avrei posto la domanda. So che è stata scagliata tempo fa, questo è tutto. C'è chi ritiene sia questa la ragione dello squilibrio, non le sacerdotesse ovviamente} [//capacità oratorie 3] anche lei da qualcosa a cui pensare, si atteggia a quella che sa più di quanto non sappia in realtà [//sangue freddo 3, sotterfugio 1]. Ha fatto le sue indagini, ha parlato con parecchia gente, ma non ha ancora cavato nulla di concreto per ora, tuttavia è determinata a proseguire su quella linea di condotta {cosa significa che non posso morire? Stai forse facendo dello spirito sul mio stato?} chiede infine. Sa benissimo che con la battaglia contro l'Armata delle Fiamme è morta parecchia gente e non si illude che questa guerra sia diversa.


HENZ_  = Sala del trono - H = Ed è la verità, non sa nulla, ne ha solo sentito parlare, ma evidentemente manco lei sa nulla, e vabbè, non sarà un argomento da toccare questa sera. Si versa l'ultimo lungo goccio di vino in gola, così, alla cattiva. [ Io delle congetture delle persone non so cosa farmene e ti ripeto, magari resistesse questo buio a lungo, talmente a lungo da non poter più vedere la luce, e chi se ne fotte delle piante e degli esseri che senza sole non sanno stare, l'umano si adatterà. ] Non è umano il Lycaone che parla, eppure prende per scontato che il genere umano possa adattarsi. [ Mi interessa sapere cosa c'è dietro e non per curiosità ma per combatterlo. ] Adesso si alza in piedi per sgranchirsi le gambe e la guarda ponendosi di fronte a lei [ Cosa sai degli Arcani? ] Ovvio che vuole difendere entrambe le terre, ma la sua responsabilità ricade su Barrington. [ DEL VINO LERCH! ] Inizia ad alzare il tono, ad essere molesto, a fare schifo come al solito, con la differenza che una volta lo faceva alla bettola, adesso a palazzo, non gli si può certo contestare il fatto di non essere coerente con la sua attitudine al Molosso. Lei lo sa bene. Non gli interessa di essere fidato ed affidabile qui, lo sarà in battaglia, a lei questo deve importare.


ANYA [sala del trono] si alzerebbe a quel punto, imitando i gesti di lui, stranamente non sentendo nessun muscolo indolenzito per la lunga permanenza nella stessa posizione, né alcun scricchiolio di ossa, come sarebbe normale in quell'umidità costante, tanto all'esterno quanto negli ambienti interni. Ora che ci pensa, non è nemmeno mai rabbrividita, nonostante l'ampiezza della sala e l'assenza di focolari. E' ancora notte li fuori? Perchè non dovrebbe, in fondo non fa altro che da contraltare al suo umore nero.... tutta colpa del piccolo chimico... ignorante, incosciente! Maledizione! Non avrebbe smesso un istante di imprecare fra sé. Se lo avesse fatto a voce alta ogni volta, forse Henz sarebbe persino fiero di lei {ti sbagli, l'uomo non è in grado di adattarsi. Senza luce e sole, la base della catena alimentare scomparirà e piano piano, ogni essere vivente perirà} si rende conto che ad una mente non erudita questi concetti possano essere astrusi {e comunque non capisco, te ne fotti ma vuoi combattere quello che ci sta dietro, cos'è, solo voglia di vedere scorrere del sangue?} gli starebbe di fronte, pareggiandolo in altezza ora che fluttua a 30 cm da terra e gli starebbe parlando con durezza ora, talmente vicina al suo volto che lui potrebbe sentirne il fiato in faccia, se solo lei emettesse fiato {non mi hai risposto, cosa significa che non posso morire?} insiste e non risponderà ad altre domande, fin tanto che lui non risponderà alle sue. Proprio gli Arcani poi... proprio oggi che avrebbe tirato volentieri il collo a Had! Torna fuori l'Henz di un tempo, lo conosce, non le fa paura, sebbene forse dovrebbe, ma il fuoco che la domina la rende impavida, qui come altrove. Vorrebbe sentirlo anche lei il gusto del vino sulle labbra, magari forse le darebbero meno fastidio certe uscite del nordico.


HENZ_  = Sala del trono - H = Non le ha chiesto di diventare sua moglie, non è necessario andare d'accordo. [ L'uomo si adatterà come si è sempre adattato nel passare delle ere. I libri lo testimoniano. ] Non affonda la provocazione, si ferma lì. [ Non puoi morire perché non ti farò morire, non lo permetterò. Non sarà una guerra come le altre. ] Sorride ancora quando lei insinua che voglia vedere scorrere soltanto del sangue. [ Ancora? Non voglio vedere sangue sulle strade, voglio solo difendere questa città. Non mi interessa di ciò che c'è dietro perché non è la curiosità che mi spinge ad interessarmi come per tanti altri, io mi interesso perché questa cosa tocca me tocca te, tocca tutti noi. E voglio difendervi a costo della mia vita. ] La include in quel ragionamento. Non è egoista, non lo è mai stato né mai lo sarà. [ Quindi non morirai perché te lo prometto, e vedrai che alla fine di tutto mi darai ragione. ] Le assicura per quanto adesso possa non crederci. Adesso aspetta la risposta sugli Arcani, se solo gli spiegasse di Had poi... [ Per una volta le motivazioni che mi fanno agire sono nobili, non metterle in dubbio, non smorzare la carica che sta spingendo questa città, per una volta nella sua storia, ad agire unita contro il pericolo, con il supporto di Avalon. Non voglio messe in discussione, voglio solo punti di vista chiari, solo questo. ] Afferma secco, asciutto, privo di ogni inflessione dubbiosa della voce, qualsiasi cosa possa instillare in lei insicurezza verrà tolta via dal suo timbro di voce.


ANYA [sala del trono] è credibile, la veemenza con cui esprime il suo pensiero lo rende tale, eppure Anya non gli crede fino in fondo, soprattutto non crede che lui sia in grado di difendere tutto e tutti, non da solo, non con la sua sola forza di volontà, non quando è il vino a parlare per lui {datti una calmata, fatti una dormita e quando sarai nelle stesse condizioni di quando mi hai invitata qui, continueremo la nostra conversazione. Non ti interessano le notizie? Ti basta menar le mani e le spade? Indici un bel torneo! Se invece vuoi combattere contro le forze arcane che ci stanno attaccando abbassati ed impara a conoscerle, solo se capisci e conosci il tuo nemico puoi individuarne i punti deboli. E allora io sarò con te fino in in fondo} lo dice come fosse una lezione, è dura con lui tanto quanto lui lo è con lei. Un bel match davvero. Si avvierebbe verso la parte opposta della sala, mentre torna a coprirsi col mantello poi, come se le tornasse in mente la domanda si volterebbe ancora verso di lui, mostrando stavolta solo il volto trasparente e azzurrino {gli Arcani? Hanno organizzato una riunione con i Sommi esponenti delle gilde neutrali, ma non so cosa sia stato decretato, io non c'ero...} presto avrà un resoconto da Alex, ma per il momento non ne sa molto {ma se sono in questo stato è colpa loro, la cosa non mi piace, non mi va di parlarne e credo che non sarei obiettiva stasera} concluderebbe così l'argomento. Ha scoperto parecchie altre cose durante i suoi incontri, ma non ha intenzione di parlargliene stasera, ammesso che Henz sia interessato, nei fumi dell'alcol non sarebbe obiettivo neppure lui [//sangue freddo 3]. A quel punto riporterebbe il cappuccio sulla testa, intenzionata ad andarsene se lui non la fermasse... e come potrebbe? {non scomodarti ad accompagnarmi, conosco la strada} sa che non aveva alcuna intenzione di accompagnarla, ma lo dice lo stesso, una piccola lezione di galanteria che magari potrebbe ricordare in un'altra occasione.


HENZ_  = Sala del trono - H = Non lo ha capito, sembra che per voler essere anticonformista in questa situazione debba dargli contro a prescindere. [ Mi abbasserò, ma non stasera, perché non è per questo che ti ho chiesto di venire. L'ho fatto per sapere se avresti voluto stare dalla mia parte, se mi dici di si mi insegnerai cosa devo sapere riguardo a questi esseri. ] Ma tanto sa che lei vuole stare dalla sua parte, quindi si preparerà a stare dalla sua. [ I pezzi di questo mosaico si comporranno al punto giusto, nel momento in cui vorremmo si compongano, non dubitiamone. Nel frattempo mi metto in moto per formare questa guardia. E non irritarti, sei sempre così irascibile, mestruata anche quando le tue ovaie hanno la stessa consistenza di una scorreggia. ] E se la ride, perché deve farla ridere questa uscita. [ Ti contatterò io mia cara. Sei sempre preziosa, molto preziosa! ] La lusinga adulandola infondo. Mentre lei se ne va, e lui rimane sul gradino più basso della scalinata che porta al trono, con la brocca in mano, chiudendo nel peggiore dei modi una serata fin troppo proficua altrimenti. Ha ricevuto il suo si, è tranquillo, può sbronzarsi.
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