| | | OFFLINE | | Post: 6.492 | Giudice***** | |
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09/06/2015 21:24 | |
5 - “Il peggiore” di hp_in_my_heart.
Totale: 41.5/50.
1) Grammatica e ortografia: 8.5/10.
“Lui mi guarda tranquillo, come se sapesse che non gli avrei fatto del male”: il tempo verbale è sbagliato, per come è narrata la storia dovrebbe essere “Lui mi guarda tranquillo, come se sapesse che non gli farò del male” oppure “Lui mi guarda tranquillo, come se avesse sempre saputo che non gli avrei fatto del male” (- 1).
“Faccio un profondo sospiro di sollievo, immaginando che sia proprio Piton ad ucciderlo”: costruita così la frase non è chiara né corretta in senso logico, il verbo “immaginare” è fuorviante, sarebbe meglio in questa maniera “Faccio un profondo sospiro di sollievo, immaginando che sarà proprio Piton ad ucciderlo” (- 0.50).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 7/10.
Il tuo stile in linea di massima non mi dispiace, anche se sai che lo trovo troppo semplice e che non mi fa letteralmente perdere la testa. Di solito, comunque, non vi riscontro grandi pecche: non mi entusiasma, ma sostanzialmente è ok.
Stavolta, invece, ho trovato la descrizione di tutta la vicenda troppo fredda e razionale. Hai fatto bene ad analizzare i sentimenti del personaggio, era quello che chiedevo che l’introspezione fosse accurata, ma Draco mi è sembrato troppo lucido. Pare quasi che faccia un’analisi clinica di se stesso, mancano del tutto l’urgenza, l’agitazione e l’isterismo che la situazione certamente richiedevano. Oltretutto, avendo tu scelto la prima persona, il tutto risulta ancora più evidente ed esasperato: la vicenda, per come è descritta, non ha presa emotiva, e questo ha influito anche in altri parametri.
3) Titolo: 4/5.
Non posso dire che il titolo non sia adatto per la storia, ma è di una tale banalità che mi chiedo come potrà mai incuriosire i lettori. Potevi scegliere qualunque altro aggettivo e avresti fatto un lavoro migliore: un titolo deve essere incisivo, appassionante, intrigante, non qualcosa di così esplicito da non dire assolutamente niente.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo del tema proposto: 9/10.
Direi che la te sei cavata piuttosto bene. Hai scelto un bel momento e hai realizzato bene l’introspezione del personaggio, sei riuscita a inquadrare come si sentisse.
Anche i personaggi ‘di comparsa’ mi sono sembrati IC, non c’erano note stonate.
Il punto in meno l’hai perso per la questione che ti spiegavo anche nello stile: Draco è troppo lucido. Non è realistico che, in un momento come quello, un ragazzino terrorizzato di sedici anni faccia un’analisi così accurata di tutto ciò che prova. È anche tutto troppo ‘esplicito’; mi spiego meglio: tendenzialmente, una persona non tende a parlare né a pensare in maniera diretta alle vicende che lo gettano nel panico. C’è sempre una sorta di ritrosia, di negazione, frasi come: “Mi sento il peggiore del mondo: sto per uccidere un vecchio che non ha alcuna intenzione di difendersi, solo perché a ordinarmelo è stato un mago pazzoide” ci stanno, ma non riescono a convincermi perché 1) non penso che in quel momento una persona abbia tempo da perdere a biasimarsi (“Mi sento il peggiore del mondo”, sì, certo che lo sei, ma in una situazione del genere non lo realizzi, sei un misto di angoscia e ansia e disgusto che riflettono inconsciamente questo pensiero inespresso), 2) è così terrorizzato da Voldemort che anche pensarci dovrebbe riempirlo di terrore, non può liquidarlo come ‘mago pazzoide’, 3) la visione è troppo nitida, sembra descritto da un osservatore esterno.
In sintesi, la storia non è male, e hai certamente chiari i punti dell’introspezione, ma devi trovare una maniera meno ‘psicologicamente rozza’ di rappresentarli: più ombre, più sottintesi.
5) Originalità della trama e dei contenuti: 5/5.
Sinceramente, non avrei scelto questo come momento peggiore di Draco e questo è un punto a tuo favore, perché mi hai stupito! Sì, l’ho trovata una scelta particolare, ma anche molto giusta e anche coerente con l’IC del personaggio e con ciò che viene detto in tutto il sesto libro di Draco, ovvero che si stava consumando, anche fisicamente, a causa dello stress e della preoccupazione.
6) Gradimento personale: 8/10.
La storia non è male, è originale e, tutto sommato, non ho grande critiche da farti, ma non posso dire che mi abbia fatto impazzire. Credo che sarebbe risultata molto migliore con uno stile più emotivo e meno lucido, è troppo ‘analitica’ come descrizione del momento peggiore della vita del personaggio, soprattutto perché hai scelto la prima persona.
4 - “Quel giorno” di Severia85.
Totale: 43/50.
1) Grammatica e ortografia: 10/10.
Grammatica perfetta, bravissima!
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 9/10.
Il tuo stile mi piace molto: è lineare, scorrevole, con un lessico appropriato e fortunatamente non aulico (con personaggi della Vecchia Generazione ho sempre paura che qualcuno venga tentato dall’esagerare in pomposità).<
Davvero molto bella la frase finale, mi è piaciuta perché è secca e decisa, molto incisiva. Lo stile così secco ti riesce bene, lo sfrutterei anche di più se fossi in te.
Non ti ho dato il punteggio pieno, però, perché ho trovato la narrazione poco espressiva, poco emotiva, per un uomo che vuole, in fin dei conti, è sul punto di suicidarsi. Anche la scelta della prima persona non ha aiutato in questo senso, ma ho immaginato che potesse trattarsi di una sorta di ‘rassegnazione’ che volevi sottolineare e quindi, anche se non mi convince del tutto, ho deciso di non penalizzarti eccessivamente.
3) Titolo: 4/5.
Il titolo non è male, è breve e adatto alla storia, ma, anche qui, non è davvero niente di entusiasmante. Mi sarei aspettata qualcosa di più avvincente, che catturasse di più la mia attenzione – come quella degli altri lettori.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo del tema proposto: 8/10.
Ecco, qui mi hai messa sinceramente in difficoltà!
Mi è molto piaciuto come hai descritto Cadmus e la sua infelicità, il modo in cui hai tratteggiato la sua introspezione, la sua rassegnazione e la sua delusione nel ripensare a una vita di infelicità, dove è stato costretto a pagare cara la sua arroganza.
L’unico punto che, ti giuro, mi ha lasciata interdetta è la descrizione del suo incontro con la Morte! Spero non ti offenderai perché non è mia intenzione, ma ho trovato un po’ ingenua l’idea che lui e i suoi fratelli abbiano davvero incontrato la Morte, anche perché nei libri è specificato in diversi punti che è metaforico: Hermione stessa spiega che è solo una favola per bambini e che, come tale, vuole far passare un messaggio, e anche Silente spiega a Harry che probabilmente i tre fratelli erano maghi molto dotati che hanno creato oggetti troppo pericolosi. Avrei quindi preferito una versione più realistica della vicenda, anche perché in canon gli spunti non mancavano.
5) Originalità della trama e dei contenuti: 4/5.
Devo dire che mi hai messa un po’ in difficoltà, ho ripensato molto a questa storia perché non capivo se come momento peggiore volessi intendere il giorno in cui il protagonista ‘incontra la Morte’, oppure il momento narrante, ovvero quando si toglie la vita. Avrei detto il primo, da come è impostata la storia, ma anche il secondo non scherza, per cui ero abbastanza indecisa…
Forse non è molto particolare la scelta del momento, dal mio punto di vista avresti potuto fare meglio (per esempio, avresti potuto scegliere quando realizza che la sua fidanzata non è tornata davvero), ma anche peggio (il giorno della morte della fidanzata).
6) Gradimento personale: 8/10.
La storia non mi dispiace, mi è piaciuto come hai raccontato la vicenda e in particolare il suicidio, cambiando lo stile per rendere la descrizione del momento più efficace.
Mi è piaciuto come hai descritto un po’ tutto, ma non ti ho dato il punteggio pieno perché, come ti dicevo prima, ho trovato l’interpretazione della vicenda un po’ ingenua: non potevano davvero aver incontrato la Morte, e così l’intera storia ha perso di realismo.
3 - “Orribile” di Veronica.28.
Totale: 46.9/50.
1) Grammatica e ortografia: 9.9/10.
La grammatica va bene, c’è solo una piccola svista.
“È orribile, non vero?”: “non è vero” o il più arcaico “nevvero” (- 0.10).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 10/10.
Lo stile che hai utilizzato mi è piaciuto proprio molto! È semplice, ma non troppo, hai usato un lessico che ho gradito, con accostamenti verbali magari non dei più comuni, ma che io ho trovato davvero efficaci (“E quelle risate rimbombano e rimbalzano, stridono e invadono ogni angolo del bagno vuoto.”).
Ho gradito anche che verso la fine la narrazione diventasse più spezzata, con troppe virgole, quasi ansiogena, di pari passo con l’isterismo crescente del personaggio.
Davvero un buon lavoro!
3) Titolo: 4/5.
Il titolo va bene per la storia, è composto da una parola sola (che è quasi sempre un pregio), ma trovo che, per incuriosire davvero il lettore, avrebbe dovuto essere un po’ più incisivo, un po’ più ‘carismatico’. “Orribile” è adatto, ma non superlativo.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo del tema proposto: 10/10.
Mi è piaciuto molto come hai gestito il personaggio di Mirtilla (sicuramente non uno dei più facili da far agire) e come ne hai curato l’introspezione. La tua è una ragazzina sola, infelice, quasi disperata (perché a quindici anni l’opinione che hanno di te gli altri non è tutto, ma quasi), che arriva addirittura a essere disgustata da se stessa a causa dello stupidità e della cattiveria delle altre ragazze.
Mi ha molto colpita la descrizione rabbiosa che fai dell’opinione che ha di se stessa: lei arriva quasi a odiarsi, perché sente che non c’è niente di sé che possa salvarsi, che non sia schifoso, e osceno, e orribile. È una verità triste, ma che posso capire, grazie alla tua abilità.
Inoltre, credo che tu sia stata molto ‘chiara’ nella narrazione: hai descritto senza sconti una realtà difficile come il bullismo nelle scuole, senza ricamarci sopra, né essere eccessivamente premurosa. Sei stata secca, diretta, esplicita, quasi cruda in certi passaggi (“Guardati: nulla, nel tuo viso, è giusto. Gli occhi da pesce, la fronte larga e le guance deturpate da quelle orripilanti lenticchie. No, non lentiggini, né efelidi. Lenticchie: grosse, scure e viscide, come ha detto Hannah.”), ma sei anche riuscita a non risultare disturbante – a me, perlomeno.
5) Originalità della trama e dei contenuti: 4/5.
La storia è molto carina per come l’hai organizzata, ma non posso dire che sia particolarmente originale. Tu sei stata brava a gestirla, non sei caduta in quell’effetto da già visto e rivisto, ma descrivere delle umiliazioni di Mirtilla e della sua morte è qualcosa che ho già visto. In più è esattamente quello che sappiamo essere il suo momento peggiore, e io avevo esplicitamente detto che avrei preferito qualcosa di più nuovo.
6) Gradimento personale: 9/10.
Nonostante tu abbia descritto il momento peggiore di Mirtilla che noi tutti conoscevamo, la storia non mi è dispiaciuta. Hai gestito bene l’introspezione del personaggio, hai descritto in maniera accurata ed efficace le situazioni che hai scelto e ho trovato, in effetti, la frase finale particolarmente poetica (“Saluta il tuo destino, piccolo mostro: orribile per l’eternità, sotto uno sguardo d’oro lucente.”).
Tuttavia, non ti ho dato il punteggio pieno essenzialmente per la questione dell’originalità, ammetto che mi aspettavo qualcosa di più sorprendente.
2 - “Priorità” di Fri.
Totale: 47.8/50.
1) Grammatica e ortografia: 9.8/10.
La grammatica va benissimo, ci sono solo un paio di sviste.
“come si potevano semplificare in maniera vergognosamente parziale e con tale insensibilità il dolore di una persona?”: è “poteva” perché è riferito a “dolore”, che è singolare (- 0.10).
“Teddy prese la mano del paziente tra le sue, traendone più conforto di quanto potesse offrirne: era arrivato il momento distruggere le sue speranze.”: “di distruggere” (- 0.10).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 10/10.
Il tuo stile mi piace sempre molto. Anche se non è particolarmente ricercato, lo trovo particolare nella sua semplicità, e non mi disturba per la mancanza di ‘fronzoli’.
In questo caso, ho trovato che fosse un po’ freddo. Credo sicuramente che mi sarebbe piaciuto di più se fossi stata più emotiva, meno ‘razionale’, ma devo anche ammettere che per un personaggio come Teddy, un medico, una mente scientifica, l’ho trovato particolarmente adatto, e quindi il ‘difetto’ si è rivelato un pregio!
3) Titolo: 4/5.
Sicuramente il titolo ci sta, è ‘corretto’ per la storia, la riprende in maniera corretta, ma non è proprio niente di che: è un po’ freddo, secco, piatto. Penso non renda giustizia alla carica emotiva della situazione che hai descritto, ci sarebbe voluto qualcosa di più coinvolgente, a mio parere.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo del tema proposto: 10/10.
Già la scelta del personaggio mi è risultata particolarmente gradita, e un po’ da parte tua me l’aspettavo, e, come al solito, non mi hai per niente delusa!
Sei davvero brava a cogliere l’essenza di questa famiglia, è un dono particolare, ogni autrice ha un rapporto più stretto, più intimo, con un personaggio, un personaggio che crede di sentire come nessun altro al mondo (con molta arroganza, ti confido che il mio credo sia Gellert!), e tu sei sicuramente legata a Remus e Tonks (e ora anche a Teddy) in maniera speciale.
Mi è piaciuta da principio anche solo la scelta di farlo diventare un Guaritore e un ricercatore, trovo che sia davvero azzeccata l’idea che la licantropia di suo padre e il desiderio di trovare una cura l’abbiano spinto in quella direzione. Inoltre, ho gradito lo spunto realistico delle persone che protestano: qualunque cosa si faccia, qualcuno avrà da lagnarsi con i cartelli e, come dimostri tu stessa, con atti anche più violenti.
Crudele e amaro il finale, con anni di lavoro andati in fumo e tante speranze letteralmente squarciate, ma invidiabile e appropriata per il personaggio la ‘calma’ di Teddy.
L’ho davvero trovato un personaggio ben caratterizzato, dalla sua rabbia fredda alla pietà per il paziente, al disprezzo velato che prova verso la gente pronta a protestare perché degli animali vengono sacrificati dalla ricerca, ma che è così ignorante da non accettare nemmeno una mano tesa in cerca di conforto.
5) Originalità della trama e dei contenuti: 5/5.
Su questo proprio non ho niente da ridire, sei stata originalissima! È vero che hai preso uno spunto da Pottermore, ma sinceramente mi sembrerebbe ridicolo penalizzarti per ogni parola che la Rowling scrive.
Mi è piaciuto molto come hai immaginato la vita di Teddy e come l’hai caratterizzato, è particolare ma in qualche modo ‘giusto’, appropriato. Mi sento anche di dire che probabilmente hai capito molto meglio tu questo personaggio (o, per meglio dire, hai immaginato meglio come potesse sentirsi una volta cresciuto questo personaggio) di tutte le autrici di cui ho letto finora, me compresa.
6) Gradimento personale: 9/10.
La storia mi è piaciuta davvero, davvero tanto. So che pensavi di non aver fatto un buon lavoro perché credevi che una flash fosse troppo corta per descrivere al meglio una situazione come quella che hai scelto, io invece trovo che non abbia perso niente. È la descrizione di un momento, perché tutto in un momento succede.
Non ti ho dato il punteggio massimo per la questione dello stile: per quanto adatto al personaggio, l’ho trovato freddo e non mi ha coinvolta fino in fondo.
[Modificato da Mary Black 09/06/2015 21:25] |