Terza classificata pari merito: Il canto delle foreste fantasma di Manny Barker
Grammatica 8/10:
Sono arrivata anche alla tua storia, e l’ho letta tutta d’un fiato, uno dei motivi è anche che non ho trovato errori rilevanti o particolarmente gravi. Tutt’altro l’ho trovata ben scritta, grammaticalmente corretta, tranne per qualche piccola svista e alcune imprecisioni. Ti sei persa qualche inciso da chiudere, qualche punto fermo a fine frase, alcuni errori di battitura e soprattutto ho trovato delle ripetizioni, ma nel complesso è scritta veramente molto bene.
Anche nella costruzione delle frasi non ho trovato errori di sorta, tutto scorre liscio come l’olio, nel documenti che poi se vorrai ti invierò ho inserito oltre alle correzioni qualche suggerimento su come riformulare qualche periodo, ma non troppi.
Lo scrivo qui, altrimenti lo dimentico, solo un suggerimento, ho notato che ripeti molte volte il cacciatore, il cacciatore, fossi in te oltre ad alternare questo titolo con il nome del personaggio, inserire anche l’uomo, giusto per non creare troppe ripetizioni mentre si legge. Ovviamente non è un errore, ma è solo un suggerimento.
Lessico e stile 9/10:
Innanzitutto voglio farti i miei complimenti, ho notato un netto miglioramento nel tuo stile. Se non ricordo male hai partecipato a un altro mio contest, e lì ho trovato la storia molto gradevole, ma con delle piccole pecche a livello descrittivo; ora non so se sia per il limite di pagine in quel contest, al contrario di questo dove ho lasciato carta bianca sulla lunghezza del racconto, ma ho trovato veramente che tu sia migliorata tantissimo.
Ma andiamo con ordine, come ho detto lo stile è migliorato tantissimo, per quanto tuo caratteristico, mi sono accorta che è molto più scorrevole, hai inserito abbastanza descrizioni, partendo dall’ambiente, passando per i personaggi, senza però ingarbugliarti. Siamo sempre a descrizioni minimal, però le ho trovate gradevoli, le hai inserite in maniera ottimale all’interno della storia, riuscendo a far comprendere quanto avviene e come si svolgono i fatti.
Come ho detto procede tutto in maniera scorrevole e mi è piaciuto il modo in cui hai impostato la storia, ho apprezzato anche il lessico che hai usato, semplice, con alcuni tocchi un pochino più ricercati. Sai come si usano le parole e non le metti a caso, anche qui però devo farti un piccolo appunto, attenta ad alcune, mi sono accorta che le hai scritte in maniera errata, forse potrebbe essere il correttore automatico di word o la distrazione, ma ne ho trovate diverse dove mancava qualche lettera o scritte proprio in maniera errata.
Sviluppo della trama 8/10:
La storia mi ha catturato sin dalle prime battute, forse dal momento in cui ho letto il titolo. Mi sono accorta in piena notte che me l’avevi spedita, e alla fine non ho saputo resistere e la prima lettura l’ho fatta dal cellulare, spaparanzata sul letto. All’inizio volevo solo darle un’occhiata, per vedere se si leggeva, alla fine non sono riuscita a staccarmene. Ovviamente durante la prima lettura non ho fatto caso a piccole incongruenze o agli errori, su quelli ho lavorato in seguito, quando mi sono messa al pc.
La trama mi piace, è lineare e fila abbastanza bene, anche se lo ammetto, forse avrei approfondito alcune parti del racconto.
Partiamo dall’inizio, la storia inizia con il punto di vista del fratello di Narik, questo elfo puro che è in fuga con il suo fratellino e alla fine, per disperazione, spossatezza, fatica vende suo fratello a un bordello. Lo fa per salvarlo, con la morte nel cuore, anche se consapevole che in quel luogo sarebbe stato più protetto piuttosto che con lui. Ma ammetto che mi sarebbe piaciuto leggere della loro fuga, del luogo da dove sono andati via, magari anche della nascita di Narik, visto che di lui affermi essere un mezz’elfo. Magari approfondire un po’ di più questo periodo di guerra, questa caccia degli uomini verso le creature non umane, fino a sterminarle tutte.
Non dico di creare capitoli alla National Geographic su quanto accade, ma almeno dare una spiegazione un pochino più approfondita, avrebbe fatto comprendere meglio la disperazione di Arnas, quanto gli manca la sua terra e quando desideri in cuor suo trovare un luogo sicuro dove fermarsi, dove poter finalmente essere in pace e non più in pericolo.
Ho apprezzato il salto temporale di dieci anni, e quindi il cambio di punto di vista, da Arnas si passa a Narik e da qui iniziamo a vedere il mondo attraverso i suoi occhi; i pensieri di Narik verso suo fratello e il rendersi conto che, anche se non in uno dei migliori posti del mondo, lo ha lasciato in un luogo sicuro. Prostituirsi non è quanto desiderava fare nella vita, ma alla fine è protetto, non è maltrattato e mangia regolarmente.
Ho letto diverse storie dove uno dei protagonisti si prostituisce, ma allo stesso tempo è innamorato, ricambiato di qualcuno. E proprio queste storie d'amore sono gestite malissimo, con pianti e scenate di gelosia, i pianti da parte di colui che si prostituisce, mentre afferma di quanto possa essere ingiusta la vita e scenate di gelosia da parte dell’innamorato di turno, perché non vuole che l’altro vada con chiunque che sia lavoro o meno. Sono cose che nella tua storia non compaiono e ti ringrazio per questo. Sia Narik che il cacciatore sono ben consapevoli dei loro ruoli, della loro vita. Sanno che stare assieme è un'utopia, un sogno irraggiungibile. E tutto sarebbe andato avanti a quel modo, se proprio il cacciatore non avesse avuto l'idea di stravolgere questi equilibri. Per amore, soprattutto ragazzi ingenui e sognatori come Narik, sarebbero disposti a fare tutto; e l'uomo più grande ha anche saputo smuovere le dovute corde per far si che Narik tentasse l'impossibile.
La punizione che gli riserva Morhea, poi, mi hai sorpreso, avrei pensato più a torture e urla, invece lo caccia solamente, ma obiettivamente è anche la peggiore, come rinfacciargli il sacrificio del fratello e come lo stesso Narik ci abbia sputato sopra a quel modo. Ma Morhea dubito possa comprendere che per amore si è disposti a fare le cose più impensabili.
Quanto fa il cacciatore per salvarsi, invece, non mi ha stupito più di tanto, introduci la sua razza come esseri spietati che inseguono e uccidono i Nhu, perciò, non mi ha sorpreso la sua decisione, il suo modo di agire e strappare gli occhi di Narik per poi venderli.
Quest'ultima parte, anche se ho pianto tutte le mie lacrime, sappilo xD, è quella che ho apprezzato di più. Il silenzio di Narik, l'amore che si trasforma in odio, la disperazione in consapevolezza: se glielo avesse chiesto avrebbe dato i suoi occhi volontariamente al cacciatore, invece lui se li è presi e basta; e qui nascono il pensiero, il timore che potrebbe diventare una cosa abituale: lo stesso Narik diventerebbe un fornitore di organi ogni qualvolta potrebbe servire all’altro.
Ecco, forse avrei fatto sentire un po' in colpa questo cacciatore che sembra essere molto legato a Narik, soprattutto quando Kaylan gli chiede se può tornare quello di prima: decisamente egoistica come richiesta.
Il finale tragico e perfetto. Forse, alla fine, Narik ha raggiunto i suoi simili, un luogo dove sarebbe stato finalmente al sicuro.
Veramente una bella storia, con una trama lineare che si svolge attorno a questo elfo, una trama che parla di odio razziale, di paura, ma anche di amore, egoismo e avidità.
Cosa non si fa per amore.
Cosa si è disposti a fare per paura della morte.
Narik e Kaylan ne sono un lampante esempio.
Caratterizzazione dei personaggi 8/10:
I personaggi della tua storia sono molteplici e tutti con un ruolo rilevante all'interno della storia.
Partiamo con Aran, compare poco, solo a inizio storia, ma alla fine è lui il fulcro di tutto. È stata la sua decisione a fare in modo che la vita di Narik prendesse una determinata piega. Leggendo di lui, mi è sembrato esausto fisicamente che mentalmente. Esausto di essere solo, di scappare, di avere paura per lui e per quel fratellino che si è ritrovato a proteggere.
Ad un certo punto è crollato Aran, ha ceduto per lui, ma anche per quel ragazzino che mai voleva facesse per sempre la sua stessa vita, e forse per un verso ha anche avuto ragione. Per 10 anni, Narik non è stato cacciato, picchiato o altro. Certo non si può dire che prostituirsi fosse il suo sogno, ma è rimasto al sicuro.
Mi piace come lo spettro di Aran, anche se compare solo a inizio capitolo, alla fine sia presente in tutta la storia, tramite i ricordi di Narik, e alla fine, tramite quelle voci che il ragazzo sente prima di togliersi la vita.
Forse sarebbe stato interessante scoprire se fosse morto veramente, ma ho trovato molto malinconico il modo in cui lo ha pensato Narik, quel rompersi, sgretolarsi all’improvviso.
Passiamo a Morhea, anche lui è un personaggio che appare e non appare, è più una presenza per coloro che lavoro nel bordello in mezzo al deserto, ma sono in pochi a vederlo e per brevi istanti.
Potrà sembrare strano, ma lo trovo il più caratterizzato della tua storia, solo attraverso le sue poche battute, ma anche attraverso i pensieri degli altri, sei riuscita a creare un personaggio complesso. Avido, perché lo è, protegge i Nhu, quelle creature particolari più per tornaconto personale che per magnanimità. Lo immagino anche come un collezionista, li protegge, li vende, ma al tempo stesso sono suoi, una sua collezione persona con cui può fare ciò che vuole, e stranamente tutti lo “amano” gli sono grati, e non gli farebbero mai del male.
È un uomo particolare, certo lo stesso cacciatore ha messo in mostra i suoi lati negativi agli occhi di Narik: il modo in cui lo ha venduto, come gli toglie tutto quello che i clienti gli regalano, il farlo prostituire notte dopo notte. E poi le punizioni che riserva a chi gli mente.
Mi piace, lo trovo ambiguo, ma al tempo stesso non nasconde nessun lato del suo carattere, tutt’altro è il più limpido, non nasconde nessun lato del suo carattere ed è proprio questo che mi piace di lui, la sua sincerità. Non nasconde il perché aiuta quei ragazzi, come non nasconde il tornaconto che gliene viene. Forse l’unica parte che tiene ben celata agli occhi di tutti è il suo essere sadico, lo afferma chiaramente che può torturare senza problemi. Lo stesso, si occupa personalmente di punire chi gli disubbidisce, e non tutti hanno tanto fegato o sono altrettanto sadici, dipende dai punti di vista.
Veramente un ottimo personaggio di cui mi sarebbe piaciuto sapere di più, ma va bene anche così.
Kaylan, il cacciatore. Lui mi è antipatico, e questa antipatia è nata proprio per come lo hai caratterizzato. Trovo anche lui ambiguo, ma in maniera differente. Il suo comportamento con Narik è strano, lo considera un oggetto, si comporta con lui in maniera gentile, eppure il suo status di cacciatore non me lo fa sembrare sincero. E così è stato, Narik poteva essere protetto, per lui Kaylan poteva anche provare dei sentimenti, ma alla fine, quando è stato necessario salvarsi lo ha usato come un oggetto, senza chiedergli nulla, senza aver mai compreso quello che Narik gli diceva: che lo amava e avrebbe fatto di tutto per lui.
Quando l'elfo ha sfogato la sua rabbia, l'odio sul cacciatore sono stata contenta, Kaylan si meritava quanto gli è accaduto.
E finalmente siamo arrivati a Narik. Alla prima lettura ho pensato che, anche se il protagonista indiscusso della storia, non fosse ben caratterizzato. L'avevo trovato troppo in balia degli eventi. Poi rileggendola mi sono accorta che quando suo fratello lo ha lasciato lui era solo un ragazzino, in seguito la protezione e il non essere più in costante pericolo lo hanno fatto adattare alla sua situazione. In seguito la comparsa del cacciatore ha smosso qualcosa in lui, l'amore fa diventare un po' tonti e si è lasciato convincere a tradire colui che dopotutto lo aveva aiutato. In seguito, dopo quanto accaduto, ecco che ha tirato fuori il carattere, la rabbia. Si è vendicato prima di trovare la pace.
A primo impatto, leggendo, ho pensato che fosse una creatura delicata, troppo fragile, ma non è così.
Narik a modo suo è forte, lo è stato quando si è separato dal fratello, venduto e tradito. Lo stesso vale con il cacciatore, anche lui lo tradisce, lo usa. Alla fine l'unico che non gli ha mai tenuto nascosto quanto voleva da lui è proprio Morhea. Quello più sincero di tutti era il padrone del bordello.
Pensando ai tuoi personaggi, mi sono accorta che hai creato delle creature molto complesse, non lo stereotipo del personaggio buono, ma nemmeno di quello cattivo e analizzando, quello che a primo impatto sembra l’antagonista della storia, colui che si frappone fra Narik e il cacciatore è proprio colui che alla fin fine è il meno oscuro. Limpido nelle sue parole, in quel che vuole e quel che desidera, cosa che invece non è Kaylan. È un cacciatore, un uomo che uccide creature non umane per sopravvivere, tanto da arrivare a considerarle alla stregua di oggetti, animali e che ne sia consapevole o meno è così che si comporta con Narik.
Uso dell’immagine 10/10:
L’immagine che hai scelto è azzeccatissima per la storia, in alcune descrizioni che hai fatto di Narik mi è tornata alla mente, l’avevo lì davanti ed era lei, quindi non posso fare altro che darti il punteggio massimo per come l’hai utilizzata, per come l’hai descritta e per come sei riuscita a creare un personaggio che mi è piaciuto tantissimo, bravissima.
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Sappi che ho adorato la tua storia, mi è piaciuta moltissimo e voglio veramente farti tutti i miei complimenti per come è strutturata e per come hai portato avanti trama e creato i personaggi. Non è una pwp, o una storia erotica, ha una trama complessa, in cui hai inserito tutto quel che il contest richiedeva, e hai dato una spiegazione dettagliata del come Narik è finito a vendere il suo corpo, ma sei andata ben oltre perché alla fine in un modo o nell’altro, che lo volesse o meno lui ha lasciato la casa di piacere di Morhea per essere finalmente libero.
Brava, brava, brava.
Veramente tutti i miei complimenti e mi fermo qui, altrimenti continuo a scrivere frasi senza senso.
Totale: 43/50
Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché è un male pericoloso e contagioso.
Pierre Abélard