| | | OFFLINE | | Post: 1.988 | Giudice***** | |
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12/06/2015 16:07 | |
L’orizzonte degli eventi di Cygnus_X1
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Grammatica e stile: 9,5/10
- La storia mi è parsa ben scritta fin da subito, con uno stile buono e lineare, che secondo me può migliorare ancora molto. La storia si legge senza fatica e ti prende nel modo adeguato. In mezzo a tutto ciò, però, ho scorto giusto due piccolissime pecche, sviste che ora ti mostro subito:
[-0,1] “«Che senso avrebbe che combattessi senza crederci?»” – questo ‘che’ lì in mezzo non ha senso di esistere, semmai andrebbe inserito ‘se’, ma ‘che’ proprio no!
[-0,1] “Il pilota si volta verso Eva[,] confuso.”
Originalità: 4,5/5
- Il modo in cui i due protagonisti si incontrano e quello in cui si lasciano sono secondo me le parti più belle della storia. Sono in guerra, Eva è il capitano di Røkkr, Eva è una Nephilim di soli ventitré anni che è molto forte e molto pericolosa, ed è temuta dai nemici. Eva è una donna che ormai lotta perché abituata a farlo, dopo anni di battaglie e perdite.
Røkkr invece, quando lei gli chiede perché combatta, risponde: “«Mio padre era un pilota. Prima di essere ucciso mi ha insegnato molto. Come lui, combatto perché qualcuno deve farlo, se vogliamo concludere questa guerra. E visto che mi riesce dignitosamente e ho la possibilità di farlo, a differenza di molti, mi sembra...» esita, frugando nella sua mente alla ricerca della parola più adatta, «... corretto.»”
La risposta mi ha ricordato quella di un personaggio di Macross Frontier, Klan, che combatte perché così è sempre stato nella sua famiglia e non per un motivo in particolare. Crede che vinceranno e così anche Røkkr.
La mentalità è simile. Eva un po’ ne dubita, eppure continua a lottare e nel finale fa realizzare questa convinzione. E forse quel sacrificio, correlato allo scambio di punti di vista avuto in precedenza, dona un tocco di originalità in più al tutto.
Caratterizzazione: 9/10
- Fra le storie del contest, penso che questa presenti i personaggi meglio caratterizzati. Ma sono anche quelli che secondo me avrebbero avuto uno sviluppo migliore se non avessi messo un limite di parole. Mi è piaciuto il modo di pensare di Eva, mi è sembrata realistica e matura, ma al tempo stesso tremendamente fragile. Una vita come la sua non deve essere facile. Eppure, malgrado tutto, lei continua a lottare. Lotta e si prende la responsabilità delle proprie azioni, anche se questo la porta a sacrificarsi per porre fine al conflitto con una tale potenza da sconvolgere tutti.
Røkkr è invece quello che definirei un bravo soldato. Intelligente, bravo, acuto, si accosta bene al personaggio di Eva. La loro relazione fin dall’inizio sembra palese. Magari quando Eva ha quella ‘crisi’ prima della fine e fa l’amore con lui è lievemente forzata – mi è parsa tale e lo imputo al limite di parole anche qui – ma per il resto comprensibile.
Il finale conferma quanto Eva sia un personaggio interessante e la storia ben gestita.
Trama: 9,5
- Per tutto il racconto abbiamo avuto uno scambio di vedute oltremodo interessante, da una parte il pilota, dall’altra il capitano. Una relazione fin da subito interessante, un modo differente di vedere le cose che ha creato dialoghi interessanti e ben pensati.
La condizione di Eva porta a un finale tragico e doloroso per Røkkr, ma giusto da un certo punto di vista.
Giudizio personale: 4/5
- L’orizzonte degli eventi è una storia ben scritta, ben pensata e ben strutturata, con personaggi interessanti e gestiti a meraviglia. Sarebbe interessante leggere una storia più approfondita in merito a questa vicenda – e se lo penso significa che comunque la storia è bella e meriterebbe una certa attenzione.
Punteggio quasi pieno. Complimenti!
Totale: 36,5/40
Katabasis di La sposa di Ade
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Grammatica e stile: 8,8/10
- Lo stile è molto buono, certo ben curato, tuttavia mi sono ritrovata un po’ in difficoltà in certi passaggi, poiché ho notato un uso non proprio corretto della punteggiatura (punti in cui mancano virgole, per esempio, o frasi che andrebbero decisamente riviste e che mettono parecchia confusione in testa durante la lettura). Fra parentesi quadre, dove necessario, troverai le virgole mancanti e le correzioni.
[-0,1] “di un uomo mortale che, accecato dal desiderio della vita eterna e di un immenso potere[,]”
[-0,2] “Vex si riscosse nell'istante in cui fu consapevole di essere sotto lo sguardo attento del Dio degli Inferi,[.] colmato[Colmato] di un'insolita sensazione di disagio[,] guidò il cavallo in mezzo al gruppo di anime in attesa di giudizio, osservandole una ad una.”
[-0,1] “Continuò a controllare che non ci fosse nessun tentativo di inganno;[,] poiché erano stati molti i viventi che avevano provato ad attraversare il regno dei morti per guadagnare l'immortalità.”
[-0,1] “Gilgameš la guardava i[in] modo così possessivo”
[-0,1] “ma anche la sua stessa anima che, entrando in contatto con quella di Gilgameš[,] si stava irrimediabilmente macchiando.
Eppure [in] quel momento la donna avvertì vagamente un cambiamento nell'aria”
[-0,1] “Lo salutò, ricevendo in cambio uno sguardo duro;[,] freddo e accusatorio.”
[-0,1] “Per questo Vex si chiese di chi fosse quella vita che, i[in] modo assolutamente confuso, gli stava passando davanti agli occhi.”
[-0,1] “E capì che il veleno, da solo, non l'avrebbe mai ucciso, e nonostante il dolore notevole che doveva provare in quel momento[,] fu anche sorpreso di vedere il suo volto distendersi in un sorriso e lui stesso alzarsi sulle gambe tremanti.”
[-0,2] ““Sei più che mai vicino al fallimento[,] Eabani,[.] Lei trionferà.””
[-0,1] “Anche nella morte il suo volto rimaneva il ritratto del potere divino; gli occhi grigi offuscati dalla morte avevano mantenuto quel gelido sguardo deciso, i capelli candidi parevano la rappresentazione i flutti del Fiume dell'Irkalla erano ancora trattenuti dalla fine corona che sormontava la sua fronte e che indicava chiaramente un titolo di cui neanche la morte avrebbe mai potuto privarlo.” [in questo punto sono andata in confusione e non ho ben capito se c’è una mancanza di virgole o qualche errore di battitura, so solo che andrebbe decisamente rivista!]
Originalità: 4/5
- La storia è originale, senza alcun dubbio, e ci mostra il presente e il passato, il passato di Vex come Gilgameš e la sua ‘nuova vita’ come Cavaliere, dimentico del passato.
La storia si sviluppa in maniera buona, forse non è originalissima (le ‘divergenze’ – chiamiamole così! - fra Eabani e Gilgameš mi sanno di già visto, così come il finale nell’Irkalla). Bene o male, comunque, non è banale e la cosa mi fa piacere!
Caratterizzazione: 8/10
- Penso che i personaggi siano tratteggiati bene, soprattutto Gilgameš e Eabani – il primo corrotto, il secondo retto – mentre non posso dire lo stesso di Vex, che non mi ha lasciato molto. Ho trovato inoltre i suoi pensieri, non dico confusi, ma comunque nel contesto generale ho fatto molta confusione fra lui, i ricordi del passato e Nergal. Nel complesso, quindi, avrei preferito una maggiore cura dei personaggi.
Trama: 8,5/10
- Questo credo sia il punto più dolente di tutti. Vuoi per la punteggiatura, vuoi per altro, ma ho fatto fatica a seguire la storia. Credo che la parte più chiara sia quella del passato, mentre quella del presente a un certo punto se ne va per i fatti suoi. Penso che sia stata gestita un pochino male. Poi, ripeto, magari sono io che ho fatto confusione, ma davvero ho avuto difficoltà a seguire il tutto.
Dopo averla riletta un paio di volte, e anche di più, sono arrivata alla conclusione che non sarebbe dovuto succedere. Nel senso: avrei dovuto capire la storia già alla prima lettura, avrei dovuto assorbire lo sviluppo nell’immediato. Invece per collegare il tutto – per quanto comunque palese – mi è toccato rileggere determinati punti e fare due più due.
La trama secondo me avrebbe necessitato di uno sviluppo migliore e meno confuso, più accessibile a un occhio esterno.
Giudizio personale: 3,5/5
- Devo essere sincera: la storia è bella, ma non troppo. Mi è piaciuta l’atmosfera che le hai dato, i ricordi del ‘passato’ e molte descrizioni del ‘presente’, tuttavia il racconto risulta confuso, a tratti pesante, e non sono riuscita ad assaporarlo appieno.
Molte sviste hanno influito, comunque, e mi dispiace moltissimo.
Totale: 32,8/40
Behind Her Golden Hair di Carlos Olivera
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Grammatica e stile: 9,3/10
- Hai uno stile molto buono, la lettura risulta scorrevole e sì, decisamente piacevole. Le uniche pecche riguardano un uso spesso eccessivo di virgole e qualche piccola svista, più alcune ripetizioni che ti segnalerò poi. Per quanto riguarda l’uso eccessivo di virgole, con una veloce rilettura ti accorgerai che spesso e volentieri avresti potuto benissimo farne a meno, rendendo meno spezzettata la lettura (soprattutto all’inizio durante la simulazione).
[-0,1] “Per nulla preso da sentimenti di riverenza[,] Jake si difese egregiamente, trovando però in quell’inaspettato avversario un osso molto più duro di quelli appena sconfitti”
[-0,1] “I membri della Commissione si guardarono tra di loro, parlottando dubbiosi; tra di loro” – ripetizione!
[-0,2] “«Sissignore.» bisbigliò lei a denti stretti.
«Molto bene. Questa riunione è aggiornata.»” – punti fermo all’interno delle virgolette, in questo caso scorrette.
Ora invece mi tocca incollarti un’intera parte, perché c’è stata una ripetizione allucinante di ‘sempre’ in poche righe, tant’è che sono rimasta un po’ intontita.
[-0,3] “Quando poteva, Jake cercava di passare del tempo con lei, ma più passavano i giorni, con lui impegnato nella fase più dura del corso di formazione ufficiali e lei presa dal nuovo lavoro, più le occasioni per vedersi, con l’eccezione di brevi incontri alla mensa, divennero sempre rare.
A un certo punto Ezra smise di seguirlo nel simulatore, facendosi sempre più evasiva e irritabile, e allora Jake iniziò a preoccuparsi sul serio.
A detta dei superiori il suo nuovo incarico non presentava particolari difficoltà, eppure il volto della ragazza era spesso solcato dai segni di un affaticamento che di giorno in giorno si facevano sempre più evidenti; benché cercasse di nasconderlo, eludendo le domande relative ai problemi che pure ammetteva di avere, Ezra appariva stanca, provata sia nel corpo che nello spirito.
Jake era sempre più in ansia, soprattutto per l’atteggiamento di Ezra, che a ogni occasione possibile, se interpellata in merito, si sforzava di minimizzare le proprie reali condizioni di salute, salvo poi venire tradita in molti casi dal suo stesso corpo con capogiri, svenimenti improvvisi e crisi di affaticamento dovute all’evidente mancanza di sonno.”
Originalità: 4,5/5
- Il mondo da te creato mi è piaciuto, il modo in cui hai sviluppato la storia idem. Si vede l’impegno con cui hai cercato di creare il tutto, anche in questa one-shot. L’uso della magia e tutti gli organismi che vi ruotano attorno mi sono apparsi piuttosto chiari – anche grazie alle delucidazioni che hai inserito a inizio racconto, certo – e ho trovato interessante la piega presa dalla storia. Forse di scene simili se ne sono già viste (la reazione di Ezra e la sua fuga, per dire) ma il modo in cui hai descritto ogni cosa ha fatto sì che avesse una sua originalità. Il finale soprattutto, non c’è che dire.
Caratterizzazione: 9,2/10
- Sviluppare dei personaggi in sole 5000 parole – o anche meno – è molto difficile, secondo me. Bisogna fare attenzione, tratteggiare tutti con cura, rendersi conto di cosa manca e via discorrendo. Bene, penso che nell’insieme tu abbia fatto un buon lavoro. Sia Jake che Ezra sono ben caratterizzati, Jake si dimostra molto acuto e attento, un soldato disciplinato che sa quali sono i suoi doveri, ma che cerca in ogni modo di aiutare quando può – in questo caso, Ezra – mentre la Dottoressa si dimostra determinata a tutto pur di portare avanti i propri studi, tanto da compiere un gesto estremo. Prevedibile, forse, ma comunque sorprendente.
Il fatto che sia riuscita a fuggire lascia aperti molti interrogativi.
Hai dato un certo carattere anche a chi fa parte della commissione esaminatrice, facendo capire i contrasti che vi sono fra loro e Ezra – e anche fra di loro, suppongo.
Per me hai svolto un ottimo lavoro, nulla da dire.
Trama: 9,5/10
- Hai sviluppato la storia in un modo direi buono, con chiarezza. Hai spiegato ogni cosa nei tempi e nei modi giusti, senza annoiare, e hai introdotto i personaggi con attenzione. L’unica parte della storia forse un po’ ‘pesante’ è quella della simulazione, ma più per una questione di costruzione – la punteggiatura, okay – che per altro, motivo per cui l’impatto iniziale non è stato del tutto positivo. Hai recuperato a fine simulazione.
Il rapporto fra Ezra e Jake forse avrebbe necessitato di maggior accuratezza, ma per il resto mi è sembrato buono, così come il modo in cui Jake la scopre, cercando di farla ragionare. Ma la perdita del fratello è stata troppo per lei, tanto da spingerla all’estremo.
Mi è piaciuto il fatto che, malgrado sia stato costretto a ‘denunciarla’ al Generale, Jake abbia cercato di porre rimedio alla situazione, peccato che non abbia fatto in tempo a mettere in atto le proprie intenzioni. Era destino che finisse così, purtroppo.
Giudizio personale: 4,5/5
- La storia mi è piaciuta particolarmente! Devo dire che mi sembra ben fatta – e soprattutto ben pensata – e malgrado un certo numero di ripetizioni e un uso delle virgole forse eccessivo, è stata una lettura piacevole.
Ho apprezzato particolarmente l’ambientazione e l’uso che hai fatto della magia e della componente fantascientifica, mescolando il tutto alla perfezione. Mi sono piaciuti anche i personaggi, nulla da eccepire!
Complimenti!
Totale: 37/40
Bandiera Nera - Emrad di Ghost Writer TNCS
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Grammatica e stile: 9,7/10
- Non ho trovato chissà quali errori, tranne alcune sviste, come il punto fermo all’interno delle virgolette dei dialoghi accanto ai soliti “disse”, “borbottò” e così via, punto che in questi casi non va messo. Ti consiglio di rileggere per levarli e rendere il tutto più ordinato.
L’altra vista – che causa un -0,1 – è questo: “Un nome azzeccato per la ciurma di colei che possiede[possedeva] la Black Soul” – non concorda col resto della storia.
Per quanto riguarda lo stile, devo dire che l’ho trovato adatto al tipo di racconto proposto, scorrevole e semplice. Non ho trovato intoppi durante la lettura, quindi ti faccio i miei complimenti.
Originalità: 4,2/5
- Un uomo che vuole entrare nella ciurma di un pirata, in questo caso di una piratessa che di solito non accetta tanto facilmente i propri candidati, tanto da essere ancora sola. Però col potere che ha può pure permetterselo, questo è poco ma sicuro! Questa storia mi è parsa originale, forse non troppo, ma comunque è un lavoro svolto bene.
Caratterizzazione: 9/10
- Punteggio quasi pieno anche qui. Anna e Emrad hanno una caratterizzazione semplice ma abbastanza buona, si capisce subito che Anna è una tipa tosta, mentre è un uomo accorto, per niente stupido. Entrambi – soprattutto Anna – possono dare del filo da torcere a chiunque e dopo questo capitolo non c’è da stupirsi. Mi spiace che il limite di parole non abbia permesso un maggior approfondimento dei personaggi, tuttavia mi ritengo soddisfatta!
Trama: 9,4/10
- In questa storia, come mi è parso di capire, viene introdotto Emrad, primo membro della ciurma di Anna, una piratessa che possiede la Black Soul, un potere devastante che le permette di essere decisamente più forte di molti altri. In pochi possiedono questo potere, ed è il motivo per cui lei è tanto temuta e può permettersi di fare quel che vuole. Da quanto si deduce, non è certo stupida!
Nemmeno Emrad lo è. Si dimostra fin da subito deciso a entrare nella sua ciurma, sfoderando tutte le carte che ha a disposizione. Credo sia un’ottima qualità e penso che anche Anna ci abbia fatto caso.
Esegue pure gli ordini senza fare storie, altro lato positivo, direi!
Comunque solo in due sono stati in grado di mettere KO un’intera ciurma di pirati, tutto per conquistare il vessillo degli avversari – gli stessi che, senza tanti complimenti, si sono permessi di importunarla in quel modo. Peccato che ci siano delle regole, altrimenti lei li avrebbe presi a calci molto tempo prima!
Comunque questo primo capitolo della raccolta non è affatto male, decisamente!
Giudizio personale: 4,5/5
- Devo dire che a un certo punto mi è sembrato di leggere un capitolo di One Piece! (unico incontro mai avuto dalla sottoscritta coi pirati…). Ancor più a causa delle abilità possedute dai personaggi.
Devo dire che questa piccola storia è ben scritta, piacevole, e l’ho apprezzata. Leggerei volentieri altro in merito – e ovviamente hai aggiornato la raccolta, quindi credo che la seguirò con piacere!
Totale: 36,8/40
Il mietitore di Barcellona di Futeki
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Grammatica e stile: 9,9/10
- Non ci sono errori, giusto una virgola più o meno superflua:
[-0,1] “Non appena varcò la soglia, un uomo sulla cinquantina che stava fumando un sigaro appoggiato al muro,[non necessaria] si alzò di scatto e sorrise.”
Per il resto, stile pulito, scorrevole, che comunica a meraviglia e fa immergere nella lettura! Fino a questo momento, penso che sia una delle due-tre storie che ho apprezzato di più per stile.
Originalità: 4,8/5
- La morte di Barcellona. Il mietitore. Un mietitore che riporta in vita un’umana – solo per un po’, finché il destino non deciderà di portarsela di nuovo via. Le ha solo regalato pochi giorni, ma sono stati abbastanza per consentirle di trovare i soldi per le cure del fratello. La storia mi è parsa originale, ben costruita, fresca, ed è stata soprattutto aiutata dal tuo modo di scrivere.
Punteggio quasi pieno, complimenti!
Caratterizzazione: 9,5/10
- Allora, come sempre, in 5000 parole è difficile dare spessore a determinati personaggi, ma penso che tu ci sia riuscita. Certo, forse l’incontro fra i due o comunque l’attrazione è stata un po’ troppo frettolosa fin dall’inizio, ma imputo questa pecca al limite di parole, come ho fatto con gli altri. Malgrado tutto, i tuoi personaggi mi sono piaciuti, soprattutto il Mietitore, il cui punto di vista è fondamentale e onnipresente. Vediamo Leya dal suo punto di vista e scopriamo che è forte, ma anche molto buona e affezionata al fratello. E appunto per lui si spinge a uccidere, lo fa per dargli le cure che gli servono – si rifiuta di morire per dargliele e addirittura ci riesce.
Se la storia non avesse avuto questo limite, ho l’impressione che sarebbe stata ancora più bella, meglio approfondita di sicuro!
Trama: 9,5/10
- Anche qui, come sopra, il peso del limite delle parole per me ha influito – oppure sono io che ne volevo ancora e volevo capire meglio i due protagonisti. Malgrado ciò, hai costruito una storia bella, interessante e per nulla noiosa. Il tuo modo di scrivere mi ha rapita subito e mi ha fatto amare questo racconto dalla prima all’ultima riga.
Tu hai scelto il Bangsian Fantasy, un genere che poteva essere interpretato in molti modi. L’hai sfruttato bene col Mietitore, quindi penso che la storia vada più che bene. Ottimo lavoro.
Giudizio personale: 4,8/5
- Credo che, fra le storie lette, questa sia la mia preferita. Decisamente! Okay, il romanticismo vince ancora, però l’ho trovata davvero ben curata, scorrevole, con citazioni inserite a meraviglia! Mi duole – come ho già detto ad altri – che il limite di parole abbia costretto molti di voi a trattenermi, ma possiamo considerarla una sfida. Di certo, tu hai svolto un lavoro egregio.
Totale: 38,5/40
Know your Enemy di Aurelianus
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Grammatica e stile: 9,5/10
- Non ho trovato particolari errori, giusto qualche piccola svista che ora ti segnalerò:
[-0,1] “In quei giorni il sangue ha sostituito i fiumi e la pioggia, tante[o] ne è scorso.”
[-0,1] “Lo sapevo, me lo sentivo che c’entravano loro: le notizie erano troppo frammentate, incomplete e colme di un’inquietudine che solo loro sanno provocare. La piaga del mondo non è stata del tutto debellata, dunque.” [ripetizione fastidiosa di ‘loro’]
Per il resto, la storia è ben scritta, lo stile è buono ma non eccelso, ma si presta bene alla tipologia di racconto proposta e ci si immerge facilmente nella lettura dello scritto, che raramente appare pesante o confuso.
Originalità: 4,8/5
- Abbiamo una Cacciatrice incaricata di uccidere i Margher e porre fine alla loro esistenza una volta per tutte. All’inizio non è ben chiaro cosa siano, eppure nel finale sono rimasta appunto di stucco scoprendo che non sono altro che elfi! Quasi sterminati ben cento anni prima del racconto, come si apprende dalla Cacciatrice, e pronti a dar battaglia, con tanto di draghi addestrati e brutali. Devo dire che il lavoro da te svolto per cogliere di sorpresa il lettore nel finale è riuscito alla perfezione. Non me lo sarei proprio aspettata, voglio dire: pensavo ce ne fossero in giro, nel mondo da te creato, e con un atteggiamento e una situazione totalmente differenti. Invece sono stati praticamente sterminati (non che in altre storie la loro situazione sia migliore, comunque…).
Punteggio quasi pieno, nulla da dire!
Caratterizzazione: 9,5/10
- Il personaggio della Cacciatrice è quello su cui ci si sofferma maggiormente – ovvio – e di certo il suo ruolo lo svolge alla perfezione. Come in molti racconti del genere, non è certo una novellina, ma sa il fatto tuo, ha esperienza ed è ben addestrata. Non perde nemmeno tempo in chiacchiere ma passa subito all’azione, d’altronde sta comunque svolgendo un lavoro. Ogni suo gesto è ben pensato, così come quelli de personaggi con cui ha a che fare.
Trama: 9,5/10
- Tutta la storia è costruita in modo da sorprendere il lettore nel finale, è palese e conferma ciò che hai detto nelle tue note. All’inizio mi sono chiesta infatti chi fossero Loro, per giungere alla conclusione che prima o poi lo avrei scoperto – o mi sarei fatta un’idea, come succede in ogni storia quando si incontrano esseri o personaggi dalle caratteristiche sconosciute.
La storia è ben strutturata, tipica del genere fantasy, breve ma comunque buona, non ci si annoia quasi mai e giunti verso la fine si fanno i conti con la situazione, arrivando a capire tutto il racconto. Sono dell’idea che il racconto sia stato scritto bene, forse è un pochino ‘forzato’ per condurre al finale, ma per il resto non ha altre pecche.
Giudizio personale: 4,5/5
- Il giudizio è alto per un insieme di fattori: il finale, perché tutto mi aspettavo meno che Loro fossero gli elfi; il fatto che sia una storia ben costruita, difficilmente noiosa e ben immersa nel genere scelto per il contest.
Gli amanti del genere l’apprezzeranno sicuramente.
Totale: 37,8/40
La vera felicità di Lady Warrior
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Grammatica e stile: 8,5/10
- La storia è ben scritta, molto semplice, tuttavia lungo il testo c’è il solito problema: all’interno delle virgolette dei discorsi manca il punto fermo dove necessario! Il punto fermo va messo.
[-0,1] “<<è questo che ti hanno detto? Io prendo questi ragazzi per donare loro un’esistenza migliore>>” – La ‘è’ andrebbe maiuscola!
Non credo ci siano altri errori, quindi mi concentrerò sullo stile: è buono, chiaro, forse non eccelso ma comunque in grado di migliorare con tanto esercizio.
Purtroppo questo stile un po’ acerbo credo abbia pesato moltissimo nella valutazione dello scritto e, leggendo gli altri punti, probabilmente ti renderai conto del perché.
Originalità: 4/5
- Raheel deve affrontare un mago che prende dei fanciulli dal suo villaggio. Di base la storia può sembrare semplice, invece contiene interessanti riflessioni sul bene e sul male, su ciò che è giusto e ciò che non lo è. Lo scambio fra la protagonista e l’anziano mago si rivela interessante, così come le prove che l’elfa affronta per poter porre fine alla sua vita.
Mi ha sorpresa il vero scopo del mago: invece di uccidere quei fanciulli ha fatto sì che fossero sempre felici, ma come dice Raheel, quell’illusione da lui creata non può essere vera felicità perché, per quanto il mondo sia crudele, la vera felicità va cercata in mezzo a tanta infelicità, a tanto dolore. Il mondo ha tanto male, ma ha anche tanti anzi tantissimi lati positivi, lati che un’illusione non può avere – né dare di conseguenza.
Caratterizzazione: 8,5/10
- Il voto è basso giusto per un motivo: per quanto le riflessioni dei personaggi siano buone e interessanti – forse banali certe volte, ma non troppo – avrei gradito una miglior caratterizzazione di Raheel, che mi è parsa un po’ piatta in certi passaggi e anche troppo forzata in altri (le prove che affronta risultano piccole sciocchezze viste dalla sua prospettiva, i pensieri che fa in merito avrebbero necessitato di una elaborazione migliore e meno approssimativa).
Il mago è una figura importante ma anche sfuggente e solo nel finale rivela la propria natura e le proprie intenzioni. Nel suo ‘piccolo’ ha dato il suo, quindi non ho niente da aggiungere in merito.
Trama: 9/10
- Come dici tu, questa storia parla della linea sottile fra bene e male. Raheel cerca di fare giustizia, ma lei stessa ha fatto tanto male a causa della propria ambizione, così come in un certo senso ne ha fatto il mago. Entrambi, fin dall’inizio, avevano solo buone intenzioni, almeno dal loro punto di vista. Ed è proprio in questo scontro di idee che si nota. Avrei preferito – così come ho detto sulla caratterizzazione di Raheel – un po’ più di maturità nell’elaborazione delle prove, perché per come le hai descritte, mi sono parse banali, prive di quel qualcosa necessario a renderle anche solo avvincenti. E’ il motivo per cui anche qua, malgrado veda tante buone intenzioni, ho levato un punticino.
Giudizio personale: 3,5/5
- Spero capirai che il voto basso in gradimento è dovuto alla costruzione delle storia, principalmente, e al fatto che non l’ho apprezzata come avrei voluto. L’intento di presentare una storia su cui riflettere è palese, ma il modo in cui è scritta non funziona.
Non per me, poi magari – come dico sempre – ad altri il risultato sembrerà certo migliore, ma io nel mio piccolo non sono proprio riuscita ad apprezzarla. Detto con tutta la sincerità del mondo.
Totale: 33,5/40
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