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''Il male va estirpato alla radice, e io sono qui per questo''

Ultimo Aggiornamento: 28/11/2014 10:58
28/11/2014 03:00
 
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Okthar e Rastal
Riassunto:

{Una pergamena raggiunge la magione, senza alcun destinatario specifico eccetto i "Cavalieri di Avalon".}

Ombre oscure si aggirano nella notte e le grida degli innocenti vengono inghiottite, inascoltate, dalle tenebre. I cavalieri hanno dimenticato il loro giuramento? Le nebbie sono così fitte da renderli ciechi a ciò che accade al di là del lago? Se così non fosse attenderò al calar delle tenebre presso il molo.

"Un servitore dell''Equilibrio"

Con questa missiva alla mano, Rastal si reca in baia ed incontra Okthar. Dopo una prima fase di studio e diffidenza, i due si sbottonano ed iniziano a parlare di razze oscure. Okthar rivela d'essere sopravvissuto all'attacco di una di queste e Rastal non può lasciarsi sfuggire l'occasione, fornisce anche egli delle informazioni ed alla fine il tutto si chiude con la promessa di un nuovo incontro a breve.

Commento: bella role notturna, piena di spunti di gioco futuri, speriamo si possa proseguire su questo filone.

Richiesta approvazione per:

Rastal viene a sapere da Okthar che:

- Okthar è stato attaccato da una creatura oscura (presume un vampiro) al Cimitero ed è sopravvissuto

Okthar viene a sapere da Rastal che:

- La Magione è stata attaccata dai vampiri, due Cavalieri sono morti
- Le nebbie sono uno strumento per evitare che coloro che rappresentano una minaccia o coloro che sono ostili alla dea, raggiungano l'Isola
- I Cavalieri stanno seguendo la pista di alcune armi in grado forse di poter vincere la potenza delle creature oscure

Postilla:

Cerco di tracciare il sentiero di queste giocate.

L'info passata da Okthar a Rastal è frutto della quest con master Psycho (se serve il link prego Okthar di aggiungere).

Le info passate da Rastal sono:

1) Seguito dell'interrogatorio dei png da parte di Gianpher
2) Informazioni ricevute da Hagall ed apprese nelle varie giocate
3) Seguito della role di Gianpher con Rashin

Non c'è per l'ultima (quella delle armi) una role diretta in cui Gianpher riferisce a Rastal, ma solitamente, correggetemi se sbaglio, non è necessaria per le info di congrega.

Nel caso fossero necessari, si provvederà ad aggiungere i link delle altre giocate.

Spero di non aver dimenticato nulla [SM=g27828]

Registrazione:

OKTHAR [Molo] L'alta figura si staglia nella notte, ritta sul pontile, avvolta in un ampio manto scuro che cela - al momento - l'armatura e le armi che porta con sé. Viene però tradito dall'elmo, calato sul capo, come fosse già pronto alla battaglia. Nella mancina stringe un lungo e nodoso bastone, sebbene non ne abbia bisogno per sorreggersi, mentre lo sguardo d'acciaio è fisso sull'isola avvolta L'aria è fredda e frizzante ma il cielo sgombro, rischiarato dalla mezzaluna e delle stelle, abbastanza perché il nordico sia perfettamente visibile da chi giungesse dall'altra sponda del lago. Attende immobile, quasi respirando appena, chiedendosi se qualcuno dall'altra parte risponderà mai ai suoi appelli.

RASTAL [Barca->Molo] Il solito sacchetto di monete lanciato al barcaiolo di fiducia per compenso. Quindi con tutta la sua grazia s'appresterebbe a sbarcare sul molo. D'armatura completa vestito, sulla quale campeggiano orgogliosamente le effigi della Magione. L'ascia bipenne al fianco destro, lo scudo medio assicurato alla schiena. In testa non porta l'elmo, ma la Corona di Pietra. In due trecce eleganti s'annoda la barba che poggia sul ventre. La mandritta stringe una missiva da poco ricevuta. Non così chiaro il contenuto. Ma l'ipotesi che di una trappola si tratti è stata immediatamente scartata. Non ve ne sarebbe bisogno alcuno. L'oscurità non pregiudica la vista del fiero popolo della roccia [//scurovisione]. Si guarda dunque intorno, il Re. Chi deve aspettarsi? Un servitore dell'equilibrio, questa la firma. Ma ha imparato che le concezioni di equilibrio possono essere molto distanti. Anche i caotici, nella loro anarchia, ne vedono uno. Il suo è quello dell'integrità morale, della Virtus e dell'Honor. Una figura ammantata dovrebbe essere scorta. Non vedendo niente e nessun altro, ad essa farebbe per avvicinarsi.

OKTHAR [Molo] Finalmente una barca sembra avvicinarsi, l'unico movimento nel raggio di miglia, lenta ed inesorabile come il destino. Si guarda un momento attorno il gaelico, compiendo poi un passo indietro per dare spazio al navigatore in arrivo di sbarcare e guadagnare il molo senza impedimenti. Sente il tonfo del legno sul legno e attende senza una parola, vede poi sbarcare una figura della quale vede scendere una figura della quale - da quella iniziale distanza - intuisce solo i contorni, rivelandosi però già tozza e massiccia. ''Dia Abar, Ser'' si rivolge a questi, attendendo che sia il nano - se di tale si tratta - ad avvicinarsi ''Spero siate colui che stavo attendendo...'' Il nano non è stato l'unico, né il primo, ad essere convocato ma il più rapido ad agire in proposito. Un passo in avanti compirebbe il nordico, chiando lo sguardo a ricercare il volto di lui, finalmente rischiarato dalla luce della luna. ''Theron l'errante, al vostro servizio.'' Mente sul suo nome, ovviamente, ma in realtà solo in parte. Quando ancora dimorava nella Foresta quello era il nome, ed il titolo, con il quale lo conoscevano le genti dell'Isola. invero, quasi una seconda natura per chi era avezzo a nascondere la propria ed autentica. Non c'è esitazione nella voce nel parlare, fermo e pacato il tono, né lo sguardo freddo e determinato verrebbe distolto dal volto barbuto e fiero del re dei nani. [Sangue Freddo 3, Volontà 1, Sotterfugio 1]

RASTAL [Molo] Un metro. Quello concederà di distanza tra sé e chi sopravanza. Lo guarda dal basso all'alto, ovviamente. E' abituato anche se con questa stramaledetta corona tra un pò gli verrà il torcicollo. Incrocia le braccia al petto, conserte ed attende che egli abbia finito di parlare. '' Gloria a voi Theron l'errante. Non so chi cerchiate, ma so chi sono io. Rastal Scogliodimorte, figlio di Tordek, Cavaliere Comminus dei Cavalieri di Avalon, Re del fiero popolo dei nani. Ditemi, cercate qualcuno di questi? '' sorride, mentre già passa alla fase due. Studiare colui che ha di fronte. Ne stima altezza, peso, ne ricerca i dettagli, eventuali armi ed armature. E' sulla terraferma, di notte, facendosi beffe del pericolo che essa rappresenta, sfoggiando le effigi di congrega. Meglio prevenire che curare. [//volontà+1, scurovisione] Soddisfatto, aggiungerebbe. '' Si dia il caso che anche io stia cercando qualcuno. Un qualcuno che mi ha dato appuntamento in questo stesso luogo a questa stessa ora. Se avete scritto alla Magione, la Magione ha risposto e vi ascolta. '' attende ora rimando, sempre sull'attenti.

OKTHAR [Molo] Abbozza un freddo quanto rapido sorriso, divertito nella prontezza del nano a presentare sé stesso e i molti titoli che abbelliscono il suo nome. S'arresta anch'egli, lasciando che quell'unico metro divida i due guerrieri, in segno di prudenza quanto di rispetto per il cavaliere appena incontrato. ''Sono numerosi ed impegnativi i titoli che portate, Ser'' torna nuovamente a parlare con lo stesso tono usato in precedenza ''Ma voglio suppore ne siate degno.'' Un'occhiata rapida e prudente alle effigi di congrega che, se non altro, dimostrano lo spavaldo coraggio del Re. ''In ogni caso, ser, lieto di fare la vostra conoscenza... è la prima volta che incontro un Re.'' Non sembra esserci menzogna nelle sue parole, né malizia nel suo sguardo che diretto ricerca il volto del nano ''La vostra ricerca è già finita.'' replica ancora, senza più sorridere, il volto che torna ad essere severo ed impassibile. ''Sono alla ricerca di alleati...'' rivela quindi al nano ''Per combattere le socure forze che minacciano questa terra.'' Rose non sarebbe d'accordo a queste sue parole, ma lei non esiste più...a dire il vero, non è mai esistita. [Sangue Freddo 3, Volontà 1]

RASTAL [Molo] Si va dunque di sorriso in sorriso. Annuisce alle considerazioni circa i vari titoli che ha spiattellato, ma subito cerca di fare chiarezza '' Non sono certo dei titoli ad esprimere ciò che siamo e quanto valiamo. Dei miei sono onorato, ma a dir la verità li utilizzo solo per una questione di forma. Credo sia buona educazione, quando ci si presenta, capire e far capire con chi si sta avendo a che fare. Non sono un vanto, ma tantomeno ho qualcosa da nascondere. '' si rilassa per un attimo quando il suo interlocutore si rivela per ciò che è, o almeno quanto afferma. Un alleato. '' Dunque pare che si abbia qualcosa in comune qui. Ma perdonatemi se vi pongo alcuni quesiti prima di intavolare un discorso così delicato: siete consapevole delle forze che sono in gioco attualmente? Conoscete la reale potenza delle forze oscure che dite di voler combattere? E soprattutto, cosa ci fa un servitore dell'Equilibrio nella tana del Caos? '' Il tono non è inquisitorio, ma le domande sono una necessità, di certo se colui che ha di fronte ha le intenzioni che afferma di avere, comprenderà.

OKTHAR [Molo] Lasciare la possibilità al nano di restare vicino al molo, e alla barca attraccata al pontile, per quanto scomodo per entrambi è ora necessario, finché non avranno imparato l'uno a fidarsi dell'altro. Del resto il nordico non teme la notte e la sua battaglia è così disperata che non ha nulla da perdere. Annuisce appena alle sue prime parole, senza però replica alcuna, concentrandosi poi sulle successive. ''Consapevole lo sono da tempo, ser... eppure conosco il nemico assai meno di quanto vorrei. Per questo sono qui.'' subito offre al cavaliere le motivazioni della sua presenza sul lato sbagliato del lago - o almeno parte di esse - preferendo una leggera reticenza ad un'aperta, ed inutile se non dannosa, menzogna. ''Il male va estirpato alla radice, e io sono qui per questo.'' Non un tremito nella voce o nello sguardo a quelle parole, ed anzi un lampo d'orgoglio illumina le iridi d'acciaio. [Volontà 1, Sangue Freddo 3]

RASTAL [Molo] Riflette, sembra piuttosto convinto e convincente. Alle sue prime considerazioni aggiunge '' Purtroppo ancora nessuno conosce il nemico come dovrebbe, per questo non lo abbiamo ancora sconfitto. '' non c'è vergogna ad ammetterlo, questa è per ora la grande debolezza dell'Isola. Non aver ancora ben compreso con chi o cosa si ha a che fare. Sono stati fatti tanti passi avanti, ma ancora non abbastanza. Il proposito del nordico sembra buono, veritiero il suo dire. Ma prima di parlare d'altro, di andare a fondo, c'è ancora un'ultima cosa che il Comminus vuole e deve sapere. Espressione seria, imperscrutabile, granitica come la roccia, quella del volto. Gli occhi leggermente socchiusi come fessure, prima di farle l'ultima fatale domanda. [//Volontà +1] '' Potete passare le nebbie, Ser? '' e nulla più, silenzio. Un ago ed una bilancia.

OKTHAR [Molo] Il nano - ...e cavaliere, e re... - sembra ben disposto nei suoi confronti, abbastanza almeno da ascoltarne le parole con interesse ed attenzione. ''L'unica conoscenza che voglio è sapere come distruggerli.'' I punti deboli di quelle creature - in parte - ignora, soprattutto ancora non è in grado di discernere la verità da quelli che sono soltanto miti e leggende. Eppure l'esperienza diretta qualcosa gli ha insegnato, qualcosa che potrebbe tornare forse utile in futuro. Ode quindi la domanda del nano e, senza scomporsi, replica. ''Lo ignoro. Quando si sono alzate ero già qui sulla Terraferma, e non ho fatto ancora alcun tentativo per oltrepassarle.'' lo osserva quindi con decisione, evidente nello sguardo, senza però che il pallido volto tradisca emozione alcuna ''Fa differenza?'' Si interrompe qualche istante, in attesa di una risposta o di una reazione, poi aggiunge ''Non si può camminare nel fango senza sporcarsi almeno gli stivali, ser... ma non sono sicuro le nebbie questo possano comprenderlo.'' Poco o nulla sa di quel sortilegio, che solo suppone come una qualche forma di difesa dell'Isola stessa. [Volontà 1, Sangue Freddo 3]

RASTAL [Molo] Accoglie con leggero stupore le parole del nordico. '' Non credevo che qui in terraferma esistesse qualcuno con questi propositi. O meglio, qualcuno ancora vivo. Certo dovrà essere difficile per voi vivere nella città che è alcova dell'oscurità ed allo stesso tempo covare questo sentimento d'avversione. '' Il dubbio questa volta gli viene, sì, che non sia del tutto vero ciò che dice. Tuttavia, di questi tempi, sarebbe assai disdicevole perdere un prezioso possibile alleato per un misero dubbio. '' Dovremo scoprirlo. Fa differenza e vi spiegherò perchè dandovi due motivazioni. La prima è che ,se non ne siete a conoscenza, passa le nebbie solo chi ha un animo nobile, chi non è avverso alla Dea il cui potere permea la Sacra Isola, chi non rappresenta una minaccia. La seconda è che, è proprio oltre queste nebbie che si cela la nostra più grande speranza, il nostro ultimo baluardo. Dunque, se il vostro fine è estirpare il male, il mezzo si trova al di là del lago, non qui. '' qualche attimo di pausa perchè le parole arrivino e lascino la giusta traccia nell'animo del suo interlocutore. '' Abbiamo bisogno di alleati. Menti, braccia, spade, informazioni, segreti, fonti, qualsiasi cosa per combattere questa che prima non avrei osato definire così, ma in realtà è proprio una guerra. Dunque, il vostro aiuto, come quello di chiunque, potrebbe essere fondamentale. Ma ahinoi, ci tocca dover sottostare ad alcune precise regole. Sono sicuro che le vostre intenzioni sono nobili. E che passerete. Solo allora potremo essere certi di avere in voi un alleato. Queste oscure nebbie, al contrario di quanto affermava la vostra missiva, non ci hanno chiuso gli occhi. Ma ce li hanno aperti. ''

OKTHAR [Molo] Ancora abbozza un rapido sorriso dalla sfumatura ironica, così come la successiva favella ''Sono stato prudente, a modo mio.'' Strano a dirsi per chi si è ritrovato ad affrontare un vampiro, un duello - ed non sarà l'unico - e a rischiato di divenire cibo per mannari... ma questi sono dettagli. Ascolta quindi le parole del nano, che gli rivela le precise finalità delle nebbie – sebbene taccia sulla loro origine - e altro ancora. Ascolta senza interrompere le parole del monarca, e solo infine replica ''Non attraverserò le nebbie, non ancora.'' Il tono è quello di sempre, permeato dalla ferrea determinazione che lo anima [Volontà 1]. Si concede un momento di pausa, poi prosegue ''Il campo di battaglia è qui, e non intendo abbandonarlo.'' Non sembra ammettere repliche, osservando il nano con ferma convinzione e volto severo. Ed è soltanto pura verità quella che esprime, la stessa che lo portò a raggiungere quelle sponde per dare inizio alla sua personalissima battaglia. Eppure c'è dell'altro, dell'altro che decide di tacere e nascondere dietro l'impassibile maschera del volto e allo sguardo duro e freddo [Sangue Freddo 3, Sotterfugio1]. ''Sono consapevole di non poter vincere da solo, per questo mi sono rivolto a Voi, eppure se anche non otterrò la vostra fiducia continuerò la lotta.. fino alla fine.'' Semplice per chi, da quando ha toccato queste sponde, si considerà già un fantasma. Qualche istante di pausa, poi aggiunge ancora ''Eppure forse c'è un altro modo per convincervi, una soluzione pratica, che è forse anche il principale movente che mi ha spinto a cercare aiuto ora...'' Tace ancora, lasciando che il cavaliere abbia il tempo di assimilare le precedenti parole, preparandosi alle successive ''Ho incontrato uno di questi esseri oscuri non molto tempo fa. Una creatura dalla parvenza umana, sorta dalle tenebre, e scomparsa al loro interno...'' il ricordo, benché si stia allontanando nel tempo, per poco non lo fa rabbrividire ''Sono sfuggito per miracolo alle sue grinfie, ed ora intendo distruggerlo.'' afferma deciso ''So dove trovarlo ma, se è ciò che temo, io solo non riuscirò nell'impresa.'' Esistono altri particolari, particolari che per il momento tace.

RASTAL [Molo] Si fa sempre più interessante quell'incontro. Ed allo stesso tempo cresce l'alone di mistero che si sviluppa intorno a quell'uomo. '' Sono molto sorpreso, Ser, da ciò che dite. Non metto in dubbio che diciate il vero, ma permettetemi di manifestare il mio sconcerto. Chiunque abbia incontrato queste creature non è stato in grado di raccontarlo, o meglio tutti, tranne pochi. E questo non far altro che delineare ancor di più il contorno della situazione in cui siamo. Ci sono due possibilità. O voi siete un uomo molto coraggioso, valoroso, abile, una preziosa risorsa. Oppure, senza offesa, siete un'esca. '' non ama i giri di parole, il nano, va dritto al sodo. '' Tuttavia concedetemi di ammonirvi. Al momento, non siamo in grado di vincere questa battaglia sul campo. Non ne abbiamo i mezzi. Persone a me care sono morte assassinate da nemici che di umano non avevano niente. Nemici che sono in grado di fare un corpo a brandelli. E, per quanto ne sappiamo, potrebbero essere in grado di manipolare la stessa mente. '' serio, ben cadenzato il ritmo delle parole. '' Su una cosa vi do pienamente ragione. Da solo, non potete avere la meglio, ad oggi ma unendo le forze, allora sì ci sarebbe una speranza, forse. Se potessimo unire i tasselli del mosaico di cui rispettivamente siamo in possesso, forse potremo finalmente arrivare a capo di questa vicenda. '' riflette ancora, disperatamente per trovare una soluzione. Poi come un lampo di genio. '' Non siete disposto a passare le nebbie. Non vi chiederò perchè a meno che non vogliate spiegarmelo voi. Siete disposto però, ad incontrare qualcuno che possa garantire che dite il vero? Qui, in questo stesso luogo. Non dovrete muovere un passo. '' attende, ancora.

OKTHAR [Molo] Ascolta le parole del nano e anniusce. ''Potrei sbagliarmi, ne sono consapevole.'' concede senza problemi, mostrandosi si fermo sulle sue posizioni ma non ottuso ''Eppure qualunque cosa fosse quella creatura, quell'uomo se preferite, in lui vi era qualcosa di oscuro...'' Come spiegare al nano il senso di impotenza al suo solo sguardo, il suo scivolare tra le ombre come fosse parte di esse, il suo della sua voce che solo bastava a raggelarlo. Poi, prosegue ''L'abilità non sarebbe mai bastata in un simile frangente'' spiega anch'egli senza mezzi termini, è sempre stato uno schietto l'ex ranger ''Sono stato fortunato, e molto.'' rivela ''Eppure ho colpito quell'essere con la mia spada almeno una volta, se non due, senza minimamente scalfirlo.'' rivela ancora, deciso a narrare nano i dettagli di quel suo terrificante incontro. ''Non ho le armi per abbatterlo, non in un normale duello, ma forse voi Cavalieri si.'' poi sembra riflettere ''Pensate a qualcuno in particolare?'' domanda ''Se vi riferite alla storia che ho narrato non c'è nessuno che può farlo, e certo nessuno di cui mi fidi...'' Non può coinvolgere Eilantia in questa storia, non approverebbe mai e potrebbe persino decidere di ostacolarlo. Quanto alla donna incontrata al cimitero, quella notte, non ne ha più avuto notizie. Poi però dopo qualche momento di riflessione, aggiunge ''Eppure c'è qualcuno che può garantire per me, qualcuno che condivide il vostro stesso codice... parlate con lady Hellenia e fatele il nome di Theron,saprà rassicurarvi.'' Dopo una breve pausa, aggiunge ancora ''Sono intenzionato a fare la mia parte, aiutatemi nella mia impresa e avrete trovato un sicuro alleato...''

RASTAL [Molo] E' come se si aprisse un mondo quando il nordico fa il nome del Bianco. Eccolo il ponte, il collegamento. '' Diamine, Ser Theron, cosa aspettavate a dirmelo invece di farmi cuocere nel brodo del dubbio. Se avete la fiducia di lady Hellenia, avete la mia. Per quanto comunque non potremo mai essere sicuri fino a quando non varcherete le nebbie. Lady Hellenia è tornata da pochi giorni dopo un lunghissimo peregrinare. Potreste essere cambiato e le nebbie ci darebbero la risposta. Ecco io pensavo, una Sacerdotessa. Lei sì che potrebbe darci un responso sulla nobiltà del vostro animo. Sul fatto in sé e per sé che raccontate, vi credo. '' fa spallucce '' Comunque, per ora non ho motivo di credere che stiate mentendo. Dunque ditemi di più ed io potrò fare lo stesso. Che tipo di essere avete incontrato? Un vampiro? Un mannaro? O qualche altro abominio del genere? Forse posso darvi qualche utile suggerimento. Ma vi prego, nel mentre, non tentate gesta eroiche avventate. Il vostro rifiuto di venire con me oltre le nebbie rallenterà la nostra comunicazione, ma riusciremo ad organizzarci in breve ed andare a stanare questa belva di cui raccontate. ''

OKTHAR [Molo] Annuisce ancora, ignorando le pur giuste proteste del cavaliere. ''Lo so, l'ho incontrata su queste stesse spiagge. Siamo stati costretti a registrarci da una guardia del presidio'' spiega subito ''E perciò non ho avuto modo di parlarle, ma quando ho inviato la missiva alla vostra Magione confidavo che sarebbe stata lei a varcare le nebbie.'' Se cè delusione per quel mancato incontro il nordico non lo paleserebbe, limitandosi a mantenere immutata la severa espressione del volto [Sangue Freddo 3]. ''Una sacerdotessa, dite?'' Nasconde un sorriso, che sarebbe sincero questa volta, iniziando quasi a ben volere il Re tarchiato. ''Non vi nascondo, ser, che una missiva assai simile dovrebbe aver raggiunto anche il tempio, ma ancora non ho ricevuto risposta.'' A volte è stato avventato è vero, ma non è uno sciocco e certo non lesina sulle alleanze. ''Andrà bene, portatela pure... e prima sarà, meglio sarà.'' Riflette alcuni istanti, poi aggiunge ''Credo... io credo possa essere un vampiro.'' aggiunge poi ''Purtroppo su questa vicenda non ho altre informazioni, eccetto il luogo dell'icontro: il Cimitero.'' attende ch'egli intenda quello che ha detto, poi prosegue ''Ho sentito e visto altro che potrebbe interessarvi, ma al momento sarebbe prematuro parlarne... una cosa alla volta, e quando avremo portato a termine questa impresa saremo pronti per la prossima.'' Adesso si che sorride, ma non c'è nulla di rassicurante in quella fredda espressione. ''Per qualunque comunicazione ser, indirizzate le vostre missive alla biblioteca di barrington.'' conclude in attesa di risposte. Davvero in nano sa qualcosa di cui lui è all'oscuro?.

RASTAL [Molo] Restano pochi dubbi ormai, se anche il tempio è coinvolto, non v'è motivo di preoccuparsi tanto. Annuisce ed il sollievo muta in un sorriso. Sorriso che si spegne quando egli nomina quella creatura. Un'espressione più cupa in volto. '' Vampiri. Hanno osato varcare il confine della Sacra Isola. Sono arrivati alle porte della Magione. Si sono presi due vite appartenenti a miei confratelli. Non so come siate sopravvissuto, forse sottovalutate le vostre capacità. Perchè due di quelle creature da sole hanno quasi espugnato la nostra roccaforte. Ma, vi dirò. Potrebbero esserci delle armi in grado di superare persino le loro difese. Siamo molto vicini all'entrarne in possesso. E poi c'è il Tempio. Una delle nostre più grandi risorse. '' si ferma, non aggiunge altro, non prima che sia fatta completamente luce sulla vicenda. '' Vi scriverò molto presto e tornerò altrettanto presto. Vi prego di non sfidare il fato ancora una volta, fino a quel momento. Gloria a voi ser!'' ed attenderebbe suo rimando, prima di far perno sulla gamba destra e tornare in direzione della barca. Con la fiamma della speranza che brilla di nuova intensità. Si volterebbe una sola ultima volta, per aggiungere sottovoce, ma abbastanza perchè il nordico senta. '' Alla Magione farebbero comodo uomini come voi. '' lascia così, appesa ad un filo sottile quella affermazione, prima di risalire in barca facendo rotta verso l'Isola, se non vi fossero impedimenti di sorta.

OKTHAR [Molo] Si stringe nel mantello, forse avvertendo per la prima volta gli artigli del gelo notturno, e tuttavia non distoglie la sua attenzione dalle parole del nano. ''Io, voi e una sacerdotessa abbastanza coraggiosa da affrontare l'oscurità sul suo terreno... non chiedo altro.'' Non mette da così tanto tempo piede al tempio che non può azzardare ipotesi su eventuali risposte delle attuali sacerdotesse ''Perorate la mia causa presso il tempio, se credete, ho apposto al messaggio la stessa firma che concludeva quello che avete raccolto voi...'' Potrebbero ancora ricordare il nome di Theron al tempio? Lo ignora, ed evita così di menzionarlo al nano, che poi farà come meglio crede, indubbiamente. ''Attenderò vostre notizie ser, e vi scriverò io stesso se dovessi apprendere qualcosa d'altro...'' Che non è proprio una promessa di prudenza, in effetti. ''Se davvero è uno di quei mostri quello a cui diamo la caccia, e riusciremo nell'impresa, allora avremo ripulito il mondo da un grande male...'' afferma con una certa enfasi, quasi sorpreso dalla dimenticata sensazione di non essere il solo a combattere quella battaglia. Quando il nano inizia ad allontanarsi egli stesso compie una mezza rotazione orario sulla gamba destra, e però in parte rallentato dalle sue ultime parole replica. ''lo so Rastal, lo so.'' Azzardando un sorriso divertito all'idea - malgrado tutto - e di più ancora alla faccia di Hellenia in un simile frangente. Poi termina il movimento e, rivolte le spalle al cavaliere, si allontana in direzione della città.
"Il destino di un nano non è scritto da nessuna parte.... il suo futuro invece, viene scolpito nella roccia dalle sue stesse mani, ogni giorno."

"Affrontali e assaggerai le loro asce,
ignorali e assaggerai la potenza dei loro pugni
fatteli amici ed assaggerai la bontà della loro birra..."


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Sì, qualcosa l'ho dimenticata. Gli asterischi. [SM=g27813]
"Il destino di un nano non è scritto da nessuna parte.... il suo futuro invece, viene scolpito nella roccia dalle sue stesse mani, ogni giorno."

"Affrontali e assaggerai le loro asce,
ignorali e assaggerai la potenza dei loro pugni
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E' tutto ok, le informazioni sono comprovate.

Prego Erebo di spostare la giocata.



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