Scheda d'allevamento di Blepharopsis mendica
Torno attivo sul forum presentandovi la scheda d'allevamento della mia specie preferita:
Blepharopsis mendica.
Classificazione:
Ordine: Mantodea
Famiglia: Empusidae
Sottofamiglia: Blepharodinae
Genere:
Blepharopsis
Specie:
B. mendica
Distribuzione e habitat:
La specie ha un ampio areale che va dalla Mauritania fino all'Egitto, in Asia la si trova fino in India mentre in Europa è molto rara in Spagna meridionale. Abita aree molto secche, zone cespugliose, pietraie e simili, nelle quali si mimetizzano alla perfezione. Si trovano anche nelle oasi più isolate del Sahara, possono infatti percorrere diversi chilometri nel deserto per raggiungere un'area ospitale. Si rinvengono anche presso al costa, in aree retrodunali.
L2 e l3 a confronto
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Descrizione:
Dimensioni della femmina: (da capo a estremità delle appendici alari): 65-78 mm. Dimensioni del maschio: 57-69 mm. Pronoto assai variabile per via delle espansioni laterali. Capo largo, dotato di occhi sporgenti e tondeggianti e un ridotto corno cefalico. Le anetenne della femmina sono di media lunghezza e di medio spessore, quelle del maschio sono assai allungate e con lieve bipettinatura. Gli arti anteriori presentano nel lato interno delle coxe una macchia sfumata color azzurro-violetto. Gli arti posteriori e mediani sono lunghi e abbastanza sottili, all'apice dei femori è presente una espansione di modesta entità. Le ali e le tegmine sono ben sviluppate e larghe, con costola laterale più sviluppata nei maschi. L'addome è corto e tozzo, presenta delle espansioni lobiformi negli urosterniti, 5 nella femmina e 6 nel maschio. La colorazione è assai variabile, la forma più tipica è quella bianca screziata di verde, ma il verde può essere rimpiazzato dal bruno e dal beige.
Contenitore per l'allevamento di 2 l2 o 1 l3
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Allevamento:
In quanto si tratta di mantidi semi-deserticole è bene consentire ad esse un contenitore ben areato, con almeno 3 lati in rete. Le neanidi fino al IV stadio possono essere alloggiate in bicchieri di plastica con copertura di rete. Basta nebulizzare una volta a settimana o meno, dato che le mantidi non bevono, ma l'umidità è solo utile per la muta. Come cibo è consigliato utilizzare prede alate: al primo stadio le neanidi accettano facilmente
Drosophila melanoganster o collemboli, dal secondo stadio iniziano a nutrirsi di
D. hydei e dal IV-V stadio sono capaci di predare mosche e falene. La temperatura va sempre mantenuta alta nelle ore giornaliere, circa 34-37°C, mentre la notte bisognerebbe scendere a 15-20°C per ricreare gli sbalzi termici dei loro luoghi natii. Tali temperature si possono facilmente ottenere attraverso una lampada ad incandescenza da spegnere nelle ore notturne. Le neanidi possono essere tenute in contenitori comunitari solo fino al IV-V stadio, poi andrebbero divise o rischiano di cannibalizzarsi.
L2 che muta in l3
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Note:
Non è un mantide da neofiti, questo per via delle esigenze di areazione e temperatura.
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Marco Villani
no hablo espanol!
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