Battle report: Egiziani Vs Nubiani
Lui, Ahmetep, era un semplice governatore militare. Il suo compito? Doveva controllare il confine sud, oltre la prima cateratta del nobile fiume, il Nilo. Là, dove iniziavano le terre del Regno di Kerma , la terra di Nubia. Una volta alleati, ma ora?
Stava al balcone del palazzo nel quale era arrivato sei mesi prima. Le notizie che giungevano dal nord dicevano che il suo signore aveva radunato le truppe disponibili e stava marciando verso il confine occidentale, dove un esercito di libici e popoli del mare avevano invaso il sacro suolo della terra d’Egitto. Anche le fortezze verso il confine orientale erano in allerta. Correvano voci di ribellioni in terra di Pelestina e Canaan. Traditori!
Gli ufficiali mandati in esplorazione non avevano portato buone notizie. Anzi. Kerma aveva mobilitato un esercito. Non aveva notizie complete; mancavano ancora alcuni dei suoi uomini. Dove si trovavano? Cosa stava minacciando la sua Terra?
Quella stessa mattina, aveva dato ordine ai suoi scriba di allertare tutte le unità che formavano la sua divisione, la Khnum. A quel pensiero guardò distrattamente, come per cogliere un qualche auspicio, le insegne sacre che la rappresentavano: la testa a forma di caprone del Dio lo osservava di rimando.
Il sole stava ormai tramontando ad occidente, nel deserto al di la del Nilo; il cielo era inondato da una luce rosso sangue. Un cattivo presagio? Cosa?
I suoi pensieri furono interrotti da un improvviso vociare proveniente dalla strada sotto di se. Un carro da guerra si era fermato difronte all’ingresso del palazzo, ed un uomo con il pettorale di bronzo ne era subito balzato a terra ed era corso dentro le fresche sale. Qualche istante dopo l’ufficiale faceva irruzione nella stanza. Portava la ferale notizia. I nubiani avevano attraversato il confine. Il papiro che gli porgeva riportava la consistenza delle forze nemiche da lui osservate. Guardò l’auriga. E con un sibilo disse “Raduna i tuoi carri. Andiamo in guerra”.
Alle prime luci del giorno, dopo una marcia notturna , la divisione Khnum raggiunse i nubiani. Durante l’avanzata gli esploratori in avanguardia erano riusciti a catturare od uccidere alcune spie nubiane; ma molto probabilmente qualcuno era sfuggito. Il nemico era stato messo sull’avviso e si era già schierato.
Ahmentep osservava il terreno che da li a poco avrebbe visto i due eserciti scontrarsi ; le sue truppe stavano cominciando a schierarsi seguendo gli ordini dei loro ufficiali.
Alla sua destra si estendeva il Mare di Dune (intransitabile) che giungeva quasi a lambire il Nilo, che si intravedeva brillare lontano ad occidente; quindi da qui fino all’estrema sinistra si trovava un distesa di terreno compatto, prima di arrivare al Mar Rosso, interrotto solo dall’Oasi di Amar con il suo palmeto (difficile); questa divideva il campo di battaglia in due parti, una, quella verso il mare, doppia rispetto a quella verso la distesa di dune.
Nel tratto a destra dell’Oasi si era posizionato una battaglione di fanteria di linea (FP), mentre l’oasi era tenuta dalle due unità di arcieri veterani. Subito alla sinistra del palmeto, si trovava il grosso sua fanteria: da destra un battaglione di fanteria leggera cananea (FL) armata di giavellotti, quindi la Guardia Reale (FP) , che lo accompagnava e proteggeva in battaglia, e al suo fianco sinistro l’altro battaglione di fanteria di linea (FP), anche se non a ranghi completi. Infine la sua linea di battaglia vedeva lo schierarsi dei due squadroni di carri da guerra preceduti da uno schermo di mercenari asiatici armati di fionda.
Sull’altro lato del pianoro la morfologia del terreno vedeva la piana delimitata a destra e sinistra da due terreni sconnessi (rotti), disseminati di pietre, l’uno quasi di fronte all’oasi, ma più spostato verso occidente, mentre l’altro occupava quasi un terzo del terreno verso il mare. Il generale nubiano aveva schierato nel terreno a occidente due bande di arcieri e una unità di fanteria leggera, mentre il resto delle sue forze erano state disposte nella piana in due gruppi; nel centro altre due unità di fanteria leggera con ai fianchi due di arcieri e precedute da due bande a schermaglia armati di giavellotto. Chiudevano la linea nemica le ultime due unità di arcieri affiancate da un’unità in ordine sparso anch’essa armata di arco.
(Turno 1,Iniziativa Egizio)
Senza indugio Amhentep ordina l’avanzata generale. Alla sua sinistra gli schermagliatori si lanciano in avanti proteggendo i carri che li seguono da presso (8); anche il centro egizio si lancia in avanti come una linea unica (5); nel frattempo nell’oasi gli arcieri riescono a raggiungere il limitare del palmeto dal quale potranno colpire i nemici in avvicinamento, ma nel farlo perdono coesione. Infine anche la fanteria a destra dell’oasi comincia a marciare verso i nemici di fronte a loro, nascosti tra le pietre e gli anfratti.
Alla vista del movimento egizio anche i nubiani avanzano a piena velocità verso il nemico di fronte a loro.
(Turno 2, Iniziativa Egizio)
Ahmetep vede ridurre la distanza tra le due schiere. Guardando a sinistra vede che gli squadroni di carri con la loro scorta serrare sul nemico (8), anche il centro si avvicina all’odiato nubiano (5); nell’oasi intanto gli ufficiali riorganizzano le linee degli arcieri, preparandoli a ricevere il nemico, sia che arrivi dalla “pietraia” che dalla piana di fronte a loro. All’estrema destra la fanteria pesante di arresta e attende il nemico.
Da parte loro i nubiani non perdono tempo: all’estrema sinistra le bande di arcieri raggiungono il limitare del terreno rotto, dal quale vedono ormai distintamente le file di fanti egizi; nello stesso tempo i fanti al loro fianco escono dal terreno rotto. Il centro continua ad avanzare, disunendosi però , in quanto gli arcieri superano (6) le fanterie (4) per arrivare quanto prima a tiro del nemico, mentre le unità in ordine aperto continuano a fare il loro “lavoro” davanti al grosso dell’esercito. Il fianco destro invece si ferma e prepara le proprie armi per ricevere i carri che sono preannunciati da una grossa nuvola di sabbia.
(Turno 3, iniziativa nubiana)
Il nubiano continua ad avanzare. Alla sua sinistra i tiratori avanzano verso la fanteria egizia isolata, mentre la fanteria impetuosa cambia direzione e punta contro gli arcieri nell’oasi. Il centro continua la sua avanzata verso la linea egiziana, mentre il fianco destro continua a rimanere fermo.
Gli egizi continuano anche loro la loro marcia: la fanteria all’estrema destra, vedendo gli arcieri nubiani in terreno aperto serra i ranghi e sollevati gli scudi avanza verso il nemico. Intanto ordini vengono impartiti all’interno del palmeto e, prima una poi un’altra , due salve di frecce (1 d6 ognuna) partono verso i fanti provenienti dalla destra (-3 penalità per distanza), ed entrambe raggiungono il bersaglio (un colpo entrambe); ma mentre la prima provoca soltanto disordine tra i nubiani (test di coesione superato) la seconda provoca parecchie vittime tra le fila nemiche (TC=4-1D-1C=2, tiro 5 => 3 ferite) lasciando uno sparuto gruppo di guerrieri ancora in grado di battersi. Ahmentep segnala alla sua linea di fermare l’avanzata e si prepara a fronteggiare l’orda nemica in avvicinamento. Il fianco sinistro invece si spezza: mentre gli schermagliatori si portano avanti per colpire da distanza ravvicinata il nemico, ma senza risultato, gli squadroni di carri rallentano e quello più esterno scaglia una salva di frecce verso gli arcieri in ordine sparso di fronte a loro, ma senza ottenere risultati (5-2M-2S=1d6).
(Turno 4, iniziativa egiziana)
Con un urlo terribile la fanteria di linea all’estrema destra carica gli arcieri nemici, coinvolgendo entrambe le unità (bonus di carica 6 => 3+5=8) . Gli egizi tirano 6d6 (5vbu+1i) contro 5d6 del nubiano (3vbu+3/2=2 supporto).L’egiziano ottiene 3 colpi a segno contro 1 del nemico. I conseguenti test di coesione vedono, con un 6, l’unità di tiratori scomparire mentre i fanti si disordino. L’altra unità nubiana tenta di ripiegare al sicuro nel terreno rotto ma viene raggiunta dai guerrieri urlanti che riaccendono la mischia; questa volta vengono tirati 5d6 vs 3d6. Entrambe le salve di dadi ottengono un colpo a segno, che causano una ferita alla fanteria egizia per somma di disordine mentre una ferita e disordine al nubiano. Questi tenta ancora di staccarsi dal combattimento ma i fanti non mollano e l’unità cessa di esistere come forza combattente. ((-4VD del il nubiano). Dall’oasi gli arcieri egizi continuano a tempestare di frecce i pochi superstiti dell’unità inchiodata davanti alle palme, spazzandoli via. ((-7VD)). Nel centro la fanteria cananea carica gli schermagliatori di fronte a loro travolgendoli (4d6 vs 2d6, 2 colpi a segno per gli egiziani seguiti da un TC=6 del nubiano), ((-8VD)), mentre la fanteria di linea e la Guardia Reale avanzano verso l’unità di arcieri posti sul fianco destro del gruppo centrale nemico. Alla sinistra le cose sono un pochino più caotiche. Prima di tutto gli schermagliatori tirano con le fionde contro gli arcieri di fronte a loro (0d6) per poi spostarsi alla loro destra ponendosi di fronte agli altri tiratori nemici (chiudendo loro la linea di tiro), a questo punto le due unità di carri caricano, con test di carica, rispettivamente gli arcieri e gli schermagliatori di fronte a loro. L’unità leggera viene subito travolta; cosa meno facile è lo scontro tra i carri e gli arcieri (6d6 vs 3d6): il test di coesione lascia i carri in disordine mentre i tiratori si ritirano avendo subito una ferita e successivo disordine. Ma la loro ritirata ha poca storia poiché vengono inseguiti dai carri e distrutti. ((-11VD)).
I nubiani vedono la loro situazione molto compromessa e tentano di reagire in modo energico. Sul loro fianco destro li arcieri caricano gli schermagliatori di fronte a loro ma restano invischiati nel corpo a corpo. Nel centro, i tiratori sulla destra prendono di mira la fanteria di linea di fronte a loro ma le frecce si infrangono sugli scudi egizi. La fanteria leggera carica la controparte cananea (7d6 vs 3d6) che sconfitta (ferita e disordine) si ritira incalzati dai nubiani che raggiuntili non riescono a spazzarli via. Intanto i rimanenti fanti e schermagliatori si avvicinano agli arcieri nell’oasi di Amar, mentre gli altri arcieri coprivano la loro avanzata con salve di frecce.
(Turno 5 , iniziativa egizia)
Ahmentep comprende la crucialità del momento, e da l’ordine di carica. La Gaurdia Reale e la fanteria di linea al suo fianco caricano gli arcieri di fronte a loro, sfruttando il bonus di carica. 9d6 vs 3d6 (4 vbu + 1 I + (5vbu+2)/2=>4 >=9) che danno 3 colpi a segno contro i nubiani e 2 contro la fanteria egizia. I successivi test di coesione vedono entrambe le unità venir spazzate via dal campo di battaglia ((-2VD x egizi, -13VD per nubiani=rotta). Gli arcieri nell’oasi tirano gli uni contro l’unità leggera di fronte a loro (4vbu-2s=2d6) ottenendo un colpo a segno e successiva dispersione del nemico ((-14vd)), mentre l’altra tira alla fanteria leggera ora non più schermata riuscendo a disordinarla. Nel frattempo, sul fianco sinistro egizio, si conclude anche lo scontro tra i nubiani e gli schermagliatori egizi, con l’eliminazione di questi ultimi ((-3 VD)). Stessa sorte subiscono i cananei ((-4VD)). Nel frattempo, ormai liberi da impedimenti i due squadroni di carri cominciano a ruotare verso il centro de campo di battaglia, e scagliano salve di frecce verso gli arcieri nubiani, senza per altro sortire alcun effetto.
Ormai la battaglia e quasi finita, le ultime schermaglie si svolgono intorno al limitare dell’oasi. Mentre gli arcieri nubiani scagliano salve su salve di frecce contro la loro controparte egizia all’interno del palmento, la fanteria leggera tenta di caricarla, ma arrivano al limitare dell’oasi dove le difese approntate dal nemico li fermano e li disorganizzano (fallito il test di carica). Il generale nubiano non avendo nessun nemico di fronte a se ordina alla sua unità si entrare nell’oasi, mentre l’unica unità che tiene ancora il fianco destro si sta riorganizzando per fronteggiare i carri che si stanno lanciando su di loro. E solo a quel punto che il generale nubiano si rende conto che ormai la battaglia è perduta e ordina la ritirata generale.
Ahmentep, circondato dalla sua Guardia osserva il campo di battaglia; i lamenti dei moribondi aleggia sulle sabbie come una nebbia mortifera. Verso occidente vedeva profilarsi la schiera del battaglione che aveva preso la “pietraia”. A sud si poteva ancora vedere la polvere alzata dai carri che stavano inseguendo i nemici in fuga. Le urla di supplica e i lamenti si stavano placando, man mano che i nemici feriti a terra venivano finiti. Era anche iniziata la tragica conta dei nemici uccisi, tramite il taglio della mano destra delle vittime. Il sole stava scendendo basso sull’orizzonte; la divisione Khnum aveva vinto. Lui, Ahmentep aveva vinto. Non aveva mancato al suo dovere verso il suo signore. Verso il suo Faraone.
Era ora di tonare a casa.
Army List
Nubiani (beta list) 24/12, 12 Unità
3 x FL 8/4/3/3 Impetuosi Una può avere generale
6 x T 6/3/1/2 Arco Corto A
1 x S 8/2/0/1 Arco Corto B
2 x S 8/2/0/1 Giavellotto
Egizi (ricavata da Extra Impetus 1) 19/10, 9 Unità
2 x CGL 10/5/1/3 Varie
1 x FP 5/4/1/2
2 x T 6/4/0/2 Arco Corto A
1 X FP Reale 5/5/2/3 Movimenti Traslati senza disordine
1 x FP 5/5/1/2
1 x S 8/2/0/1 Fionda
1 x FL 8/3/1/1 Giavellotto
Luca Bordone