11/03/2013 21:46 |
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allego materiale inerente la veterinaria saluti salvotis |
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11/03/2013 21:49 |
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| | | OFFLINE | Post: 313
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cavallo perforato da un proiettile saluti salvotis |
11/03/2013 22:11 |
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avevo già visto da qualche parte questa foto... e ricordo che una didascalia diceva che la povera bestia visse ancora parecchi anni senza particolari problemi... |
11/03/2013 23:55 |
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| | | OFFLINE | Post: 315
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lupo è possibile che un calibro molto piccolo possa fare la stessa cosa sul corpo umano, mentre la parte interessata rimane così oppure i tessuti riprendono a rigenerarsi saluti salvotis |
12/03/2013 00:23 |
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@ salvotis
Buonasera,
riguardo la foto del cavallo se ne era parlato già qualche anno fa:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8324846&t=6349864280...
La foto è stata scattata a Bevorchians (piccola frazione del comune di Moggio Udinese) nel 1915.Il cavallo morì 3 anni dopo.
Cordiali Saluti
Mandi
Paolo Andrea |
13/03/2013 16:40 |
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salvotis, 11/03/2013 23:55:
lupo è possibile che un calibro molto piccolo possa fare la stessa cosa sul corpo umano, mentre la parte interessata rimane così oppure i tessuti riprendono a rigenerarsi saluti salvotis
Salvotis potresti spiegarmi più chiaramente questo tua definizione di cicatrizzazione delle ferite,che per qualche ragione non riesco a comprendere?
grazie, ciao
Francesco |
13/03/2013 16:57 |
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13/03/2013 21:33 |
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il mio quesito si riferiva al proseguo della ferita se il foro rimaneva intatto o i tessuti ricominciano a ricrescere per ricostruire la parte mancante saluti salvotis |
14/03/2013 00:19 |
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quello che dice Salvotis, in effetti, è possibile...in un animale di grandi dimensioni è sicuramente possibile che un proiettile di piccole dimensioni asporti della sostanza senza ledere organi vitali; a questo punto, sempre che non insorgano gravi infezioni (che molto spesso erano la causa reale della morte di moltissimi feriti, non tanto le lesioni in sè...) i tessuti immediatamente circostanti vanno in necrosi, ma quelli sani sottostanti tendono a produrre tessuto di granulazione e a cicatrizzare. Se la perdita di sostanza è ragionevolmente piccola, il "buco" viene riempito da tessuto cicatriziale-connettivo (quindi non proprio uguale a quello di prima...), ma se la ferità è troppo estesa, la riparazione può avvenire fino ad un certo punto, e, come in questa povera bestia, non essere completa...
su un corpo umano può avvenire tranquillamente la stessa cosa, infatti ci sono foto di reduci con esiti veramente spavantosi... eppure questi poveracci vivevano. , |
14/03/2013 09:28 |
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Gia'. Viste le foto di molti feriti in ospedali militari e reduci.
Immagini davvero impressionanti. |
14/03/2013 11:05 |
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Ho capito Salvotis la tua era una domanda. Ricordati in futuro di terminare la frase con il punto interrogativo.
Lupo aggiungo qualcosa alla tua affermazione, per ragione di chiarezza . La riparazione delle ferite avviene per guarigione con "restituzio ad integrum" (ritorno alla normalità) o per cicatrizzazione con sostituzione del tessuto di origine con tessuto fibroso. Per quanto riguarda la riparazione delle ferite tutto dipende dal tipo di tessuto interessato e se i margini della ferita sono collabiti. Per questo motivo la tecnica chirurgica usa il filo di sutura per rimarginare una ferita profonda.
Sulla base della durata della vita delle cellule, i tessuti possono essere classificati in labili, stabili e perenni. I primi, costituiti da cellule indifferenziate, dalla vita breve (da pochi giorni a qualche settimana), sono caratterizzati dalla capacità di rinnovare continuamente gli elementi cellulari morti; appartengono a tale tipo di tessuti gli epiteli di rivestimento ed il sangue. I tessuti stabili (fra i quali i tessuti connettivi, il tessuto muscolare liscio, taluni epiteli ghiandolari) sono costituiti da cellule che, raggiunta la differenziazione al termine dell'accrescimento, cessano di moltiplicarsi, tendendo a conservarsi stabilmente; in caso di lesioni possono riacquistare però la capacità di riprodursi per riparare o sostituire la parte di tessuto morto. Ricordate nella mitologia greca il supplizio di Prometeo? Incatenato ad una rupe del Caucaso, ogni giorno un'aquila gli divorava il fegato e l'organo si rigenerava nel corso della notte in un supplizio senza fine(Il fegato è composto da tessuto perenne e quindi rigenera la parte asportata). I tessuti perenni sono costituiti da cellule che si differenziano precocemente, durante lo sviluppo embrionale, crescendo poi soltanto di volume, ma non più di numero, nelle successive fasi dello sviluppo corporeo, incapaci quindi di sostituire gli elementi cellulari distrutti o danneggiati; sono perenni sia il tessuto nervoso sia il tessuto muscolare striato.
Quindi il muscolo scheletrico per intenderci,nel nostro cavallo per esempio, le fibre del collo non possono rigenerare. In questo caso il foro permane in considerazione dell'elevata perdita di tessuto che non consente una continuità fra i margini della ferita ed una sostituzione del tessuto morto con tessuto connettivo fibroso.
Questa è la risposta al tuo quesito
ciao
Francesco
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14/03/2013 11:10 |
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Scusate per la fretta ho sbagliato. Correggo: " Il fegato è un tessuto stabile e non perenne, come scritto in precedenza". |
28/06/2017 21:47 |
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Cercando un altro vecchio post ho ripescato questo e rispondo in ritardo.
Famosa immagine di cavallo ferito al collo da un proiettile di grosso calibro a Bevorchians (Udine), nel 1915.Sopravvissuto alla spaventosa ferita, sarebbe morto 3 anni più tardi, nel 1918.
ciao
Francesco |
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