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[TOPIC UFFICIALE] Rome Casus Belli Gold

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2022 16:56
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È una musica del vanilla, in effetti.
Sempre se non è considerato spam, intendo questa :
www.youtube.com/watch?v=eV9sdtwXpJM
15/02/2013 10:22
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Tribunus Angusticlavius
@LouisAquila

Sei un grande. Lo adotterò come loading screen, o comunque cercherò di inserirlo per metterlo bene in evidenza (vorrei mantenere il mio splash originario eheehhe :) Grazie mille ;)

straordinarie immagini.
[Modificato da Iulianus Apostata 15/02/2013 10:22]
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

15/02/2013 12:17
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Allora,io avrei un piccolo problema. Ho installato nuovamente la mod dopo aver formattato il pc. Bene, compio la procedura per avviare il gioco con l'exe di BI (la modifica del file bat) ma... al caricamento si blocca e appare una finestra con su scritto "script error in data/descr_mount.txt line 323 column 1 elephant syrian could not find battle model for mount"

Vado a vedere il file in questione e mi pare che sia tutto a posto:

type elephant syrian
class elephant
model elephant_syrian
radius 5.8
x_radius 1.6
height 3.3
mass 15.3
banner_height 1
bouyancy_offset 4
water_trail_effect elephant_water_trail
root_node_height 2.52
attack_delay 2.2
dead_radius 2.5
tusk_z 3.0
tusk_radius 2.0
riders 3
rider_offset 0.0, 1.635, 1.45
rider_offset 0.0, 1.45, 0.5
rider_offset 0, 1.45, -.25

Invece, con l'exe di RTW, il gioco funziona perfettamente. Ma non vorrei che a un certo punto sti elefanti siriani mi creino dei problemi...


15/02/2013 13:51
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Tribunus Angusticlavius
Ok quando avrò tempo proverò a far partire il gioco con BI. Ma in precedenza, prima i formattare il pc, giocavi a Casus Belli normalmente con BI? Non ti crashava?
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Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

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«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

15/02/2013 14:53
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Sinceramente è la prima volta che provo a giocare con BI... può dipendere dal fatto che ho eliminato la cartella "data vegetation" come da te consigliato?
E poi non è proprio un crash: avvio il gioco e mi appare il caricamento di BI e non quello di CB. Si blocca e per uscire devo premere il tasto Windows. Poi trovo la finestra d'errore.


15/02/2013 15:04
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Per "Big Iulianus"
Girando girando nell'universo delle Mod per RTW e MED2TW finisco sempre per ritornare a casa: ROME CASUS BELLI.
Non riesco a scordarmene...perchè?
La verità è che la vostra Mod ha qualcosa di speciale, che non si trova mai negli altri, induabbiamente anch'essi pregevoli, lavori nel campo del modding.
Onori e conclamati riconoscimenti (tutti meritati...da sempre!) a parte, vorrei chiederti se, sul piano delle modifiche prettamente personali (perdona e tollera le mie velleità...ti prego!), si potrebbe reinserire la fazione del Senato e le missioni senatoriali.
Guardando un po' i tutorial in materia mi sono fatto, per grandi linee, un'idea, ma le domande alle quali non riesco a trovare risposta attendibile sono le seguenti:
1)-in quale file, in particolare, sono contenuti gli script delle missioni senatorie?
2)-il numero massimo di fazioni inseribili nella campagna imperiale è già saturo, oppure c'è uno slot ancora utilizzabile?
3)-la fazione S.P.Q.R. ribelli è utilizzabile per ricreare la fazione Senato, oppure ciò andrebbe a confliggere, poi, con gli script delle ribellioni e/o altro eventualmente da voi scriptato?
4)se fosse possibile un reinserimento, quali altri files dovrei pazientemente esplorare per sperimentare questo mio piccolo progetto personale?
Aspetto "ansiosamente" una tua risposta, sopprattutto per avere elementi di ricerca certi e ridurre, a minimi termini, eventuali implicazioni a danno degli scrit della vostra spettacolare Mod.
Grazie...soprattutto per la pazienza!
[Modificato da LouisAquila 15/02/2013 16:03]







15/02/2013 15:08
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Re:
Tonio_79, 15/02/2013 14:53:

Sinceramente è la prima volta che provo a giocare con BI... può dipendere dal fatto che ho eliminato la cartella "data vegetation" come da te consigliato?
E poi non è proprio un crash: avvio il gioco e mi appare il caricamento di BI e non quello di CB. Si blocca e per uscire devo premere il tasto Windows. Poi trovo la finestra d'errore.




A me la Mod va sempre in crash quando esco da gioco, tanto che devo sempre chiudere l'applicazione dal "task-manager".
Però, al momento, tranne un lieve ed impercettile bug per i guerrieri Marcomanni (credo nella parte del modello CAS che riproduce la spada) non ho notato altre cose da segnalare.
La Mod è sempre più beeeella, altro che caaazzi!! (ehm...con licenza parlando).
[SM=g8080] [SM=g8080] [SM=g8080] [SM=g8080] [SM=g8080]
[Modificato da LouisAquila 15/02/2013 16:06]







15/02/2013 16:31
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@LouisAquila: anche a me la mod va in crash SOLO quando esco dal gioco, ma ho voluto segnalare questa cosuccia per correttezza. Che poi Casus Belli è la mia mod preferita al pari di Europa Barbarorum è sottinteso. ^^


15/02/2013 16:41
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Tonio_79, 15/02/2013 16:31:

@LouisAquila: anche a me la mod va in crash SOLO quando esco dal gioco, ma ho voluto segnalare questa cosuccia per correttezza. Che poi Casus Belli è la mia mod preferita al pari di Europa Barbarorum è sottinteso. ^^




Perfetto, allora è solo un piccolo, ma non inficiante, bug della Mod, piuttosto che un sintomo al riguardo di una possible mia erronea installazione sul pc.
Casus Belli è il luogo ludico in cui si mento sempre emozionato...non so perchè!
[SM=g8119]
[Modificato da LouisAquila 15/02/2013 16:44]







15/02/2013 21:40
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Re:
Tonio_79, 15/02/2013 14:53:

Sinceramente è la prima volta che provo a giocare con BI... può dipendere dal fatto che ho eliminato la cartella "data vegetation" come da te consigliato?
E poi non è proprio un crash: avvio il gioco e mi appare il caricamento di BI e non quello di CB. Si blocca e per uscire devo premere il tasto Windows. Poi trovo la finestra d'errore.




Big Iulianus mi ha chiesto di segnalare a tutti che, al momento, non può accedere al Forum, quindi nel frattempo potete eventualmente scrivergli tramite mail.

Tonio_79: sempre Iulianus mi ha detto di dirti anche che il bug riscontrato con l'avvio della Mod con BI non ha nulla a che vedere con la cancellazione della cartella "vegetation" preinstalllata nella versione originale.
Questo è quanto!

[SM=g8138]







16/02/2013 01:39
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Re: Re:
LouisAquila, 15/02/2013 21:40:



Tonio_79: sempre Iulianus mi ha detto di dirti anche che il bug riscontrato con l'avvio della Mod con BI non ha nulla a che vedere con la cancellazione della cartella "vegetation" preinstalllata nella versione originale.
Questo è quanto!

[SM=g8138]



L'avevo immaginato. Comunque grazie per il chiarimento. [SM=g8320]



18/02/2013 19:02
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Scusate per l'eventuale disturbo ma ho constatato che con la fazione romana mi si presenta soltanto un tipo di caserma che si chiama "presidio militare". Nel catalogo degli edifici non è visualizzato nessun upgrade come invece capita per tutti gli altri edifici. Di conseguenza mi ritrovo a poter addestrare solo guardie cittadine.. ho provato ad aspettare la riforma di Gaio Mario ma non è cambiato assolutamente nulla... qualche suggerimento a riguardo? :\
19/02/2013 15:54
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Re:
Harren86, 18/02/2013 19:02:

Scusate per l'eventuale disturbo ma ho constatato che con la fazione romana mi si presenta soltanto un tipo di caserma che si chiama "presidio militare". Nel catalogo degli edifici non è visualizzato nessun upgrade come invece capita per tutti gli altri edifici. Di conseguenza mi ritrovo a poter addestrare solo guardie cittadine.. ho provato ad aspettare la riforma di Gaio Mario ma non è cambiato assolutamente nulla... qualche suggerimento a riguardo? :\




Ciao. Tanto per fugare ogni dubbio stai usando anche tu RTW 1.5?
[Modificato da LouisAquila 19/02/2013 15:55]







19/02/2013 18:29
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si si, ho messo tutte le patch necessarie.. ho riletto la procedura e reinstallato tutto più volte per esser sicuro di non aver scordato qualche pezzo ma non riesco a trovare un errore
19/02/2013 18:31
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Per Harren86.
Hai attivato gli script a inizio partita????
[Modificato da Eddard92 19/02/2013 18:32]
19/02/2013 19:18
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uhm... non mi pare.. in cosa consiste? O_o
19/02/2013 19:26
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Ho dato un'occhiata a questi "script" e ora che me lo hai fatto notare effettivamente era proprio quello il problema, grazie mille :D
19/02/2013 20:28
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Re:
Harren86, 19/02/2013 19:26:

Ho dato un'occhiata a questi "script" e ora che me lo hai fatto notare effettivamente era proprio quello il problema, grazie mille :D




bene, a quanto pare il problema è stato risolto!
[SM=g8336]







19/02/2013 20:46
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si si, errore mio ^^ avevo letto il pezzo riguardante il caricamento delle campagne salvate ma non il pezzo finale che era proprio quello più interessante :D
25/02/2013 15:16
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Salve ragazzi sono tornato. Nel tempo libero lavoro ad una campagna provinciale con mappa RS II. Sono tuttavia molto occupato con gli esami universitari.
Tale campagna inizierà nel 202 a.c. (un turno prima della battaglia di Zama, che cercherò di simulare nell'Inverno 202 a.c.). La data è stata proposta da Costantinus; è definitiva.

Sto sistemando l'impostazione geopolitica della mappa al 202 a.c.

Se avete informazioni riguardo ai territori della Lega Achea nel 202 a.c., non esitate a inviarmele.
So che franco.scaglia, nella mappa inviatami, aveva sistemato i territori greci al 200 a.c.; ma temo che a distanza di due anni la Lega Achea abbia mutato la sua territorialità.

Soprattutto, avrei bisogno di una brevissima descrizione della Seconda Guerra Macedonica (200 - 197 a.c.), che non faccia menzione della battaglia di Cinocefale (la quale avrà una sua propria descrizione negli eventi storici).

[Modificato da Iulianus Apostata 25/02/2013 15:19]
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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

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Gianni Granzotto,"Annibale"

26/02/2013 22:53
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Io invece, sto proseguendo quella picola variate alla Mod di cui ti ho già parlato, spero di riuscire nel mi intento.


Buon lavoro big Modder!

[SM=g8147]
[Modificato da LouisAquila 26/02/2013 22:53]







27/02/2013 11:02
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Re:
LouisAquila, 26/02/2013 22:53:

Io invece, sto proseguendo quella picola variate alla Mod di cui ti ho già parlato, spero di riuscire nel mi intento.


Buon lavoro big Modder!

[SM=g8147]



Grazie, altrettanto ;)


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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

27/02/2013 19:08
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ottimo lavoro complimenti Iulianus!!

2 appuntini soli voglio fare!

-come già è stato detto:la potenza degli arcieri,ma ovviamente il giocatore se è intelligente evita di fare un esercito con piu di 2 archi/frombole ;) per ovviare a ciò

-la cavalleria che insegue i nemici in rotta è irritante a volte!!mi spiego,invece di uccidere i soldati nemici li fa volare in aria e molto spesso non muoiono,ad esempio sono stato 3-4 minuti a vedere volare un oplita senza che la cav lo uccidesse eheh [SM=g8119]

cmq a parte questo la mod è stupenda!!ed ecco alcune immagini dalla mia nuova campagna con i tolomei!

Sono avanzato verso nord togliendo subito 2 importanti insediamenti ai seleucidi ;)


e questo è l'esercito che ha conquistato senza difficolta gerusalemme


situazione in grecia qualche anno dopo( [SM=g8111] per i traci???)




27/02/2013 20:59
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Grazie mille per i complimenti!

1) Gli arcieri non erano stati depotenziati da Costantinus credo:) Ma direi che vadano bene!

2) Il fatto che i soldati caricati dalla cavalleria facciano dei salti mortali, è frutto di una modifica di Costantinus (credo) alla fisica del gioco.

Il lavoro per la campagna provinciale prosegue spedito!
Se avete degli eventi storici da proporre per gli anni 202/171 a.c., postateli quì!
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Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

27/02/2013 23:11
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mmm non essendo ancora arrivato al 133 a.c. non so se già è stato implementato,comunque

- 134 A.c-133 A.c. Assedio di Numantia
oppure
-139 A.c. Guerra Partico-Seleucida(conquista partica di Babilonia)

poi doopo aver completato la campagna con i Tolomei e aver visto tutti gli eventi storici che ci sono ti saprò aiutare meglio
[Modificato da Admiral Nelson 27/02/2013 23:12]



28/02/2013 10:49
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Re:
Admiral Nelson, 27/02/2013 23:11:

mmm non essendo ancora arrivato al 133 a.c. non so se già è stato implementato,comunque

- 134 A.c-133 A.c. Assedio di Numantia
oppure
-139 A.c. Guerra Partico-Seleucida(conquista partica di Babilonia)

poi doopo aver completato la campagna con i Tolomei e aver visto tutti gli eventi storici che ci sono ti saprò aiutare meglio



Ti ringrazio, ma credo di essermi spiegato male:)

A me servirebbero eventi storici dal 202 a.c. al 172 a.c.; oltre il 172 a.c. non ho bisogno di inserirne altri.

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28/02/2013 12:10
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giusto ahahah avevo letto 112 A.c. scusami allora fammi pensare:

189 A.c.:Battaglia di Magnesia
196 A.c.:Flaminio Legge a Corinto il decreto Senatorio per la libertà dei Greci
179-178 A.c.:campagna di Tiberio Sempronio Gracco in Spagna
200-191 A.c.:Riconquista della Gallia Cisalpina(fondazione di 189:Bononia,183 Mutina e Parma(colonie Agrarie)

mmm poi devo spulciare bene alcuni libri che ho,per ora queste sono quelle che ricordo!!Vanno bene?



28/02/2013 14:55
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Vanno benissimo !Grazie!

è importante avere informazioni, in particolare, tra il 185 a.c. e il 172 a.c. (periodo un pò "morto" nell'attuale lavoro che porto avanti ehhehehe)

E' importante non focalizzarsi solo su eventi che riguardino solo i Romani.
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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

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«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

01/03/2013 17:20
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Ho trovato:

181 a.C. - Farnace I del Ponto invade la Galazia iniziando così la guerra tra Pergamo e Ponto.
180 a.C. - Roma sconfigge i Liguri e ne deporta 40.000
179 a.C. - Eumene II di Pergamo sconfigge Farnace I del Ponto costringendolo alla resa.
178 a.C. - Roma riporta vittorie contro popolazioni iberiche. Guerra contro gli Istri.
177 a.C. - Roma batte Istri ed Illiri


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

01/03/2013 21:42
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Re:
Legio XIII gemina, 01/03/2013 17:20:

Ho trovato:

181 a.C. - Farnace I del Ponto invade la Galazia iniziando così la guerra tra Pergamo e Ponto.
180 a.C. - Roma sconfigge i Liguri e ne deporta 40.000
179 a.C. - Eumene II di Pergamo sconfigge Farnace I del Ponto costringendolo alla resa.
178 a.C. - Roma riporta vittorie contro popolazioni iberiche. Guerra contro gli Istri.
177 a.C. - Roma batte Istri ed Illiri



Grazie mille! Sicuramente metterò gli eventi che riguardano Farnace I ed Eumene II ;)

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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

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-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

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«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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