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Johnny Cash (American Recordings)

Ultimo Aggiornamento: 08/07/2015 19:19
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Il suo testamento in musica


Grande canzone contenuta nell'album della serie "American Recordings" (Ain't No Grave Vol. VI). Pubblicato il 23 Febbraio 2010.
Le canzoni presenti nel CD furono registrate durante le stesse sessioni di American V : Hundred Highways, tra Maggio e Settembre del 2003.

...A proposito dell'album ...

Di una bellezza straziante, raccoglie le sue ultime incisioni fatte prima della morte.

Con voce stentorea, il passo doloroso e intimo, Cash sembra dirci cosa abbia voluto fare in attesa della morte: cantare.

E questa magia riesce, eccome. È il caso della messa in musica di un breve passo delle lettere di San Paolo, dalla prima ai Corinzi, "I Corinthians 15-55". E' un lamento funebre, scritto in seguito alla morte dell'amata moglie June e insieme una preghiera, retoricamente affidata all'ascendenza biblica, che varrebbe da solo l'acquisto del disco. E' un'orazione forse sdolcinata dall'arrangiamento, meno asciutto del solito e può sembrare stucchevole o commuovere fino alle lacrime a seconda della disponibilità a seguire un Cash che canta da una sedia dall'altro lato del tavolo, disarmante ed intimo, con la voce sempre più stanca, ma che riesce ancora ad essere evocativa e piena di pathos. Le parole ti colpiscono al cuore:

Morte dov'è la tua vittoria? Morte dov'è il tuo pungiglione?
Il pungiglione che produce la morte è il peccato, ma la potenza del peccato è la legge - ma grazie a DIO, poichè egli ci da la vittoria per mezzo del nostro signore Gesù Cristo.

[Modificato da B-PAUSE 25/03/2013 18:05]
03/10/2012 15:45
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Inoltre ...


La serie "American", la resurrezione di Johnny Cash patrocinata da Rick Rubin, cominciò nel 1994 con un umile abbagliante album.
Le registrazioni continuarono negli anni e si infittirono dopo l'uscita del volume IV, 2002, mentre la salute del protagonista peggiorò.
Cash, aveva ben presente che la morte lo stava prendendo, e anzichè arrendersi... moltiplicava gli sforzi per lasciare quanti più documenti della sua arte. Rubin, racconta che c'erano sempre un tecnico è un chitarrista a disposizione, tutte le volte che Johnny si fosse sentito pronto per registrare. Andò così fino a Maggio 2003, fino allo stremo delle forze. A Settembre, Cash se ne andò.

Queste, furono le estreme registrazioni, i nastri di quella dolorosa primavera, e guai a pensare a pagine tirate via, a bozze imprecise, a riempitivi per le lacrime degli appassionati. Cash rimane se stesso, pur con tutta la fatica e gli sforzi del caso, con quella voce assediata dal dolore, graffiata, smangiata, eppure meravigliosamente incisiva. Suona con Mike Campbell, Benmonth Tench e altri ospiti, in piccoli esembles sempre molto misurati, ed è emozionante il contrasto tra lo scintillio degli strumenti e la tenebra del suo canto.
Il grande Cash una volta di più... ha aperto il quaderno della moderna musica americana e ha scelto, da lontane pagine a più recenti: REDEMPTION DAY di Sheryl Crowe, FOR THE GOOD TIMES dell'amico Kris Kristofferson, CAN'T HELP BUT WONDER di Tom Paxton, anche SATISFIED MIND, il vecchio inno che fu di Joan Baez e dei Byrds, e avrebbe bisogno di ben altra elasticità vocale ma va bene lo stesso, è una canzone da brividi e l'esecuzione strappa il cuore.
Cash, si concede il vezzo di una canzone popolare Hawaiiana (un cowboy nel profondo dell'oceano!), come detto prima del video che ho inserito..., si ispira a una lettera ai Corinzi per uno dei suoi ultimi testi, mettendo il sigillo testamentario già nel brano d'apertura, AIN'T NO GRAVE.

Ain't No Grave: "Well, there ain't no grave / can hold my body down"

Riccardo Bertoncelli
da; 24,000 Dischi
03/10/2012 16:16
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Bellissimo questo tuo inserimento,Davide.
Molto toccante e coinvolgente... [SM=g8431]

03/10/2012 21:34
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Re:
aldesian65, 03/10/2012 21.34:

Bellissimo questo tuo inserimento,Davide.
Molto toccante e coinvolgente... [SM=g8431]



Grazie Ivan, il tuo gradire mi gratifica, e di sicuro continuerò a postare ancora riguardo queste splendide sessioni.


04/10/2012 18:22
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JOHNNY CASH - REDEMPTION DAY

Altra gemma inserita nell'album "Ain't No Grave".

In origine scritta da Sheryl Crow e inserita nel suo secondo album omonimo "Sheryl Crow" del 1996. (La cover di Cash fu pubblicata nell'album di cui sopra).

Molto spesso Cash chiamava al telefono Sheryl per avere notizie riguardo il testo.

In origine Sheryl scrisse il testo parlando della redenzione nazionale.

The Man In Black, trasformò il pezzo cantandone la propia redenzione.

[Modificato da (King David) 15/03/2013 16:09]
15/03/2013 16:08
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(King David), 15/03/2013 16:08:


Altra gemma inserita nell'album "Ain't No Grave".

In origine scritta da Sheryl Crow e inserita nel suo secondo album omonimo "Sheryl Crow" del 1996. (La cover di Cash fu pubblicata nell'album di cui sopra).

Molto spesso Cash chiamava al telefono Sheryl per avere notizie riguardo il testo.

In origine Sheryl scrisse il testo parlando della redenzione nazionale.

The Man In Black, trasformò il pezzo cantandone la propia redenzione.

>


Grande inserimento Davide [SM=g8431]
Un oscuro e tenebroso Country per l'ultimo,ma sempre immenso,
Johnny Cash...
"...Un treno che si sta dirigendo alla porta del Cielo..."
Stupenda [SM=g8146]

15/03/2013 18:40
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Johnny Cash - For The Good Times

Brano del caro amico Kris Kristofferson che narra dei bei momenti in una coppia. (Ovvio, contenuto nel suo ultimo lavoro).
Cash interpretò questa magnifica canzone poco tempo dopo la morte della cara moglie June Carter. Ne abbiamo ascoltate svariate cover di artisti vari (tra cui il nostro Elvis), ma permettetemi di dire che più scura, profonda, e intima versione non poteva realizzarsi (dalle corde vocali di uomo che è stato l'america vivente).
Avrà, al termine dei suoi ultimi momenti di vita terrena, pensato di riconciliarsi con l'amata moglie - e questo brano che è poesia, avrà congiunto il suo spirito staccandolo dal corpo e riconducendolo dall'amata consorte.

Grazie John per tutti i bei momenti che hai condiviso con il mondo attraverso la tua musica.

R.I.P.

[Modificato da (King David) 15/03/2013 23:43]
15/03/2013 23:42
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Johnny Cash - I Can't Help But Wonder Where I'm Bound


Brano scritto in origine da Tom Paxton è contenuto sempre in American VI - Ain't no grave.

Oramai al capolinea, la voce di Cash è stanca - ma il suono della sua voce concede pace all'ascoltatore e ti porta in un insolita ambientazione.

Mi piaceva interpretare questo passaggio prelevandolo direttamente dal testo originale. (Spero che vi arrivi).

Una strada lunga è polverosa ... porta un carico caldo è pesante.
Le persone che si incontrano durante il cammino non sono sempre gentili. Alcuni sono buoni, altri cattivi, e alcuni fanno il loro meglio, ed altri hanno cercato di alleviare la mia mente turbata.


JC

[Modificato da B-PAUSE 16/03/2013 08:46]
16/03/2013 00:28
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Bravissimo Davide [SM=g8431]

Mi piacciono molto questi tuoi insermenti su Johnny Cash.
Riesci a farmi notare dei particolari che magari al primo ascolto
passano inosservati...

"For The Good Times" è magnifica...
Elvis ne fa una struggente versione verso
un amore perduto...Johnny Cash ne fa quasi un
commiato sui bei tempi passati nella sua vita
e,questa nostalgia la vedo ancora più presente in
"I Can't Help But Wonder Where I'm Bound"

[SM=g8431] ...alla prossima Davide [SM=g8146]

16/03/2013 10:14
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Non potevo non inserire la traduzione dell'ultimo brano.


Struggente / malinconica / da lasciarti "svuotato dalla solitudine".
Cash così si sentiva, così sentiva ciò che interpretava, e non c'era modo migliore per farlo in musica. Ascoltate attentamente questo lascito in musica (che solo musica non è)....questa è pura poesia!

E non posso fare a meno di chiedermi dove sono diretto....

E' una strada lunga e polverosa, è un carico grosso e pesante, e la gente che incontro non è nemmeno gentile. Alcuni sono cattivi altri buoni, alcuni hanno fatto il meglio che potevano altri hanno cercato di alleggerire la mia mente tormentata.
E io non posso fare a meno di chiedermi dove sono diretto, dove sono diretto.
Ho vagato per questa terra facendo il meglio che potevo, cercando di trovare cio che dovevo - e le persone che vedo sembrano cosi preoccupate, e sembra che pure loro si chiedano lo stesso.
Be' avevo una ragazza un tempo, aveva le labbra rosse come il vino e mi amava fino a farmi impazzire - ma ero troppo cieco per vedere che stava andando via da me - e se ne ando' un giorno con il treno del mattino.
Se mi vedi passarti vicino e ti siedi e ti chiedi perchè e vorresti essere vagabondo come me, inchioda le tue scarpe al pavimento della cucina, allacciale e sbarra la porta - ringrazia le stelle per il tetto che hai su di te

E non posso fare a meno di chiedermi dove sono diretto....
E non posso fare a meno di chiedermi dove sono diretto....


Ringraziamenti alla mia cara amica e fan Lina Di Rosa per aver curato la traduzione.
17/03/2013 00:07
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Uno stuolo di cantanti di Country Music hanno lasciato una propia versione di questo brano contenuto in Ain't no grave American VI.
In origine scritta da Joe Red Hayes e Jack Rhodes.
L'autore del brano in un intervista ci disse che fu la madre a spinserlo a scrivere il testo.
Le cose scritte sono cose che avevo sentito per anni.
Ho pensato tanto prima di ultimare il testo. Un giorno parlando con mio padre mi disse...chi era stato l'uomo più ricco del mondo, e gli elencai alcuni nomi.... poi mi disse; ti sbagli, ' l'uomo più ricco è quello che ha una mente soddisfatta' ...

Segue la traduzione del testo della canzone

Quante volte hai sentito qualcuno dire
se avessi soldi, farei tutto cio che voglio
ma non vedono che é difficile trovare
un uomo ricco su dieci con la mente soddisfatta

I soldi non possono farti riacquistare la giovinezza quando sei vecchio
un amico, quando sei solo, o la pace della tua anima
la più ricca persona è un indigente a volte
comparato con un uomo con una mente soddisfatta

Quando la mia vita sarà finita e il mio tempo passato
I miei amici e i miei amori, li lascerò, non c'è dubbio
ma una cosa è certa, quando verrà il mio momento
voglio lasciare questo vecchio mondo con la mente soddisfatta.
una cosa è certa, quando viene il mio tempo
lascerò questo vecchio mondo con la mente soddisfatta
Mente soddisfatta.

17/03/2013 00:43
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Johnny Cash "HURT" American IV (The Man Comes Around - 2002)

American IV: The Man Comes Around è un album di Johnny Cash pubblicato nel 2002, il quarto della serie "American Recordings" prodotta da Rick Rubin. È stato l'ultimo album pubblicato da Cash mentre era ancora vivo; sarebbe morto l'anno successivo, pochi mesi dopo l'amatissima moglie June Carter Cash. La serie American Recordings è comunque continuata con dischi postumi, sempre curati da Rick Rubin.

L'album contiene due nuove versioni di vecchi successi di Cash, un solo pezzo scritto per l'occasione (la title track che apre il disco) e molte altre cover reinterpretate da Cash. Tra di esse, spicca Hurt dei Nine Inch Nails, il cui video sarà poi vincitore di un MTV Video Music Awards nella categoria Best Cinematography. L'album è stato un successo di critica ma anche di pubblico: per Cash fu il primo album non-compilation a vincere il disco d'oro (500.000 copie vendute in USA) dopo 30 anni.

Tra gli ospiti del disco, scelti da Rubin, spiccano Nick Cave (in I'm So Lonesome I Could Cry) e Fiona Apple (in Bridge over Troubled Water).

Tracce:

The Man Comes Around – 4:26 - (Cash)
Hurt – 3:38 - (Reznor)
Give my Love to Rose – 3:28 - (Cash)
Bridge Over Troubled Water – 3:55 - (Paul Simon)
I Hung My Head – 3:35 - (Sting)
The First Time Ever I Saw Your Face – 3:52 - (Ewan MacColl)
Personal Jesus – 3:20 - (Martin Gore)
In My Life – 2:57 - (John Lennon, Paul McCartney)
Sam Hall – 2:40 - (Tex Ritter)
Danny Boy – 3:19 - (Frederick Weatherly)
Desperado – 3:13 - (Glenn Frey, Don Henley)
I'm So Lonesome I Could Cry – 3:03 - (Hank Williams)
Tear Stained Letter – 3:41 - (Cash)
Streets of Laredo – 3:33 - (tradizionale)
We'll Meet Again – 2:58 - (Charles, Parker)

Musicisti:

Johnny Cash - Voce, chitarra, chitarra acustica
Don Henley - batteria, pianoforte, voce
Fiona Apple - voce
Nick Cave - voce
Mike Campbell, John Frusciante, Randy Scruggs - chitarra acustica, chitarra
Thom Bresh, Jeff Hanna, Kerry Marx, Marty Stuart -chitarra acustica
Smokey Hormel - chitarra acustica, slide guitar, chitarra
Jack Clement - Dobro
Joey Waronker - batteria
David R. Ferguson - Ukulele, mixer
Laura Cash - fiddle
Terry Harrington - clarinetto
Benmont Tench - organo, piano, armonica, Mellotron, vibraphone, Wurlitzer
Roger Manning - piano, Mellotron, Chamberlin
Billy Preston - piano

********************************************

L'ultimo singolo di Cash proveniente dagli American Recordings fu una cover "HURT" composta da Trent Reznor.
Il brano suonò come l'ultimo respiro musicale di un uomo ammirato per la sua onestà e sincerità.
La canzone parla dei dolori causati dalla dipendenza da eroina - di queste cose Cash ne aveva fatto propie quelle immagini forti, e i versi erano diventati una malinconica riflessione sulla propia mortalità.
Il video fu diretto da Mark Romanek - le immagini in esso contenute, furono prelevate dall'ex museo "House Of Cash" ridotto in rovina e danneggiato dall'inondazione, dove i trofei un tempo preziosi e lascito di un successo..., giacevano adesso abbandonati e distrutti a pezzi.
Trent Reznor aveva forse in mente lo squallore della dipendenza alle droghe quando creò la frase "Il mio impero di fango", ma la voce oramai appena percettibile e stanca di Cash la rivestiva di un significato nuovo.
Tutti gli imperi prima o poi finiscono nel fango, anche quelli dello spettacolo. Cash, che era un cristiano e amava la bibbia, di sicuro ricordava le parole di Gesù: "Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; Accumulatevi invece tesori nel cielo, dove nè tignola nè ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perchè la dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore".
(MT. Cap. 6, versi 19-21) -Uno tra i passi biblici preferiti del sottoscritto-

Ritornando al video, questi ci mostra delle inquadrature del volto stravolto di Cash che canta e suona la chitarra, alternate a immagini dell'uomo giovane che era un tempo: Possente, spavaldo, e dai folti capelli bruni, oppure... Cash a San Quentin, o che saluta da una locomotiva di un treno a vapore, o che ride con l'amata June nel retro di una roulotte durante un tour.

La verità della bellezza che sfiorisce, dei successi terreni dimenticati, dei legami umani spezzati, filtra dalle immagini in modo potente e silenzioso. "HURT" teneva fede al suo titolo: Produceva negli spettatori un groppo alla gola, brividi sulla cute, e forse anche una lacrima.
Il momento più emozionante del video è quando Cash canta: "Cosa sono diventato, amica mia dolcissima'? ...tutti quelli che conosco alla fine se ne vanno".
Mentre Cash canta quei versi, la cinepresa inquadra June, in piedi in fondo a una scalinata che lo guarda con ammirazione mista a pietà, e porta dipinti sul volto stupore e dolore. Davvero...!, cos'era diventato il suo uomo? vecchio, canuto, debole, quasi cieco e diabetico. Ma..., in tutto questo, lei rimase senza alcun dubbio la sua "amica dolcissima".
Il labbro di June era tremante come se sapesse che stava guardando il propio amato cantare il suo testamento definitivo. Ma potrebbe anche trattarsi di consapevolezza della propia mortalità e della prospettiva di poter morire prima del suo consorte.
Probabilmente l'autore del video non poteva sapere (quando riprese June in primo piano), che il giorno prima esattamente il 17 ottobre, le fu diagnosticato un serio problema ad una valvola cardiaca.

(Di lì a poco sarebbe stata condotta al suo lungo viaggio verso la morte).

[Modificato da marco31768 27/03/2013 23:21]
27/03/2013 17:22
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Meraviglioso!!!!!
Un altro magnifico inserimento Davide [SM=g8431]

Canzone che mi è piaciuta dal primo ascolto..certo
tristissima,per uno che ha vissuto sempre a "tavoletta"...

Forse la possiamo considerare la sua "My Way"...

Ciao Davide,alla prossima [SM=g8146]

27/03/2013 19:23
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American IV: The Man Comes Around è un album di Johnny Cash pubblicato nel 2002, il quarto della serie American Recordings prodotta da Rick Rubin. È stato l'ultimo album pubblicato da Cash mentre era ancora vivo; sarebbe morto l'anno successivo, pochi mesi dopo l'amatissima moglie June Carter Cash. La serie American Recordings è comunque continuata con dischi postumi, sempre curati da Rick Rubin.
L'album contiene due nuove versioni di vecchi successi di Cash, un solo pezzo scritto per l'occasione (la title track che apre il disco) e molte altre cover reinterpretate da Cash. Tra di esse, spicca Hurt dei Nine Inch Nails, il cui video sarà poi vincitore di un MTV Video Music Awards nella categoria Best Cinematography. L'album è stato un successo di critica ma anche di pubblico: per Cash fu il primo album non-compilation a vincere il disco d'oro (500.000 copie vendute in USA) dopo 30 anni.
Tra gli ospiti del disco, scelti da Rubin, spiccano Nick Cave (in I'm So Lonesome I Could Cry) e Fiona Apple (in Bridge over Troubled Water).


[Modificato da (King David) 04/03/2014 01:11]
04/03/2014 01:10
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Give my love to Rose
In American IV: The Man Comes Around (2002) che fu realizzato un anno prima della morte di Cash, possiamo ascoltare una Acoustic version del mitico brano targato 'Sun Records' e b-side del famoso (Home Of The Blues) inciso nel Settembre del 1957.
La versione originale apparì nel disco 'Sings Hank Williams' del 1960, e venne riproposta anche nel disco dal vivo " At Folsom Prison" del 1968.
14/06/2015 00:55
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Fantastico Johnny!!!!

Grazie Davide [SM=g8431] [SM=g8146]

14/06/2015 14:18
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Johnny Cash / Personal Jesus - American Recordings (2002)

Intro

Johnny Cash, leggenda non solo del country ma della musica popolare americana, poco prima della sua scomparsa fece uscire un disco (The Man Comes Around) con diverse covers dimostrando a 70 anni di essere ancora un interprete straordinario.
"Personal Jesus"(famoso brano dei Depeche Mode) reinterpretata con John Frusciante dei -Red Hot Chili Peppers- alla chitarra acustica, acquista un'intensità e uno spessore da far impallidire l'originale.

Racconto

Tutti quei predicatori da quattro soldi, quei ciarlatani che si arricchivano a discapito altrui sfruttando il senso di colpa e bisogno di redenzione del loro prossimo... come potevi mischiarti a loro, Johnny, te che sei stato un peccatore e un apostolo, non un santino da cartolina, te che conoscevi fin troppo bene il luccichio e le miserie dello show business? chissà quante volte Johnny si è sentito fare questa domanda, magari anche da amici intimi come Kris Kristofferson, ammaliati dalla sua personalità ma poco propensi a seguirlo sulla via della fede. Eppure nessuno che l'abbia conosciuto l'ha mai descritto come un bigotto e tanto meno come un manipolatore, ma come un uomo autenticamente attraversato dal fuoco della parola, capace di ascoltare e comparire prima che ammonire il suo prossimo e sopratutto deciso a mettersi al servizio della fede anzichè fregiarsene per trarne benefici.

Ecco per esempio cosa diceva Bono degli U2:

"Riuscite a immaginare di essere un credente fra gente a cui gli altri credenti sembrano mostri? Parlo della mia vita di credente. La gente vendeva DIO come una merce e io non riuscivo a capirli. Poi ho conosciuto Johnny Cash e mi sono sentito come lui. Leggi le scritture e ti rendi conto che lui è propio come quei tizi nelle scritture. Non è come questi pazzoidi".

Con tutto questo, Johnny Cash dev'essere stato ben consapevole delle enormi possibilità di strumentalizzazione insite nella retorica religiosa, se negli (American Recordings), volle inserire codesto brano in origine composto e inciso dai Depeche Mode nel 1989, ma con un intento satirico. Il testo allude esplicitamente all'ipocrisia del cristianesimo 'Ready-Made' di telepredicatori e simili.
Cash invece, ne restituì un'interpretazione meditata e sofferta che voleva dare a Gesù quel che era di Gesù: La sua prossimità all'uomo, il suo perdono universale. Da notare che fra le diverse cover di Personal Jesus si annovera, oltre quella di Cash... quella di Marylin Manson: Non c'è bisogno di sottolineare che la scelta nei due casi fu determinata da motivi opposti.

LYRICS

Your own, Personal, Jesus
Someone to hear your prayers,
Someone who cares.
Your own, Personal, Jesus
Someone to hear your prayers,
Someone who's there.

Feeling unknown
And you're all alone
Flesh and bone,
By the telephone,
Life up the receiver,
I'll make you a believer.
Take second best,
Put me to the test.
Things on your chest
You need to confess
I will deliver,
You know i'm a forgiver.

Reach out and touch faith (...)

TRANSLATE

Il tuo Gesù, personale.
Qualcuno che ascolti le tue preghiere,
Qualcuno che si prende cura.
Il tuo Gesù personale
Uno che ascolta le tue preghiere,
Uno che c'è sempre.

Percepisci l'ignoto
E sei tutto solo,
Carne e ossa,
Vicino al telefono,
Alza la cornetta,
Farò di te un credente.
Prendi la piazza d'onore,
Mettimi alla prova.
Il tuo peso sullo stomaco
Cha hai bisogno di confermare.
Ti libererò,
Sai che io perdono sempre.

Entra in linea diretta con la fede (...)

08/07/2015 19:19
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