«Antiche storie e fiabe irlandesi», a cura di Melita Cataldi, Torino, Einaudi, 1985, pp. 234, con una mappa e tavole a colori fuori testo che riproducono miniature dal Libro di Kells.
Ecco un’altra importantissima raccolta di leggende e miti irlandesi curata da Melita Cataldi. Così inizia l’Introduzione, per la quale vale, a proposito dell’antica prosa irlandese, quello che ho scritto della Introduzione ad «Antica lirica irlandese»:
«Per molte centinaia di anni, da un remoto passato fino all’instaurazione del dominio anglonormanno in Irlanda, il difficile e prezioso compito di tramandare storie fu assunto istituzionalmente dai nobili e potenti filid. Insieme ai baird, poeti di rango inferiore, i filid preservarono senza interruzione il patrimonio letterario della loro terra, anche dopo l’affermarsi del cristianesimo attorno al VI secolo e l’incontro con la cultura vichinga alla fine del primo millennio. Mentre l3arte bardica lasciava largo spazio all’estro e all’improvvisazione, la filidecht (arte del fili) si apprendeva in scuole che prevedevano dodici anni di studi saldamente disciplinati e basati sull’esercizio rigoroso della memoria.
«Prestigiosi professionisti della parola, i filid, oltre a padroneggiare la tecnica della composizione poetica per recitare versi eulogistici, satiric e divinatori in una grande varietà di metri, avevano un’ampia conoscenza delle antiche narrazioni mitologiche, leggendarie e fiabesche considerate fondamentali.
«“Non è un fili chi non preserva la coimnge”, diceva un antico trattato: la coimgne è la “conoscenza complessiva”, coordinata, dell’intero corpus narrativo; soltanto chi aveva presenti tutte le storie poteva comprenderne appieno i significati e trasmetterle quindi fedelmente.
«In queste narrazioni era racchiuso il senchas (l’“antichità”), cioè le tradizioni, le memorie e—esemplificate e fondate in queste—le regole di condotta, le norme di diritto, le basi ideali dell’ordinamento della società, il sistema stesso di categorizzazione del reale».
Alcune delle narrazioni più belle e più significative di ciò che del senchas è giunto fino a noi sono qui presentate in una versione italiana aderente agli originali su cui è condotta. Come nel caso di quelle ad «Antica lirica irlandese», altra raccolta curata da Melita Cataldi, le note alle singole narrazioni sono precise e utilissime nell’illustrarne le fonti, le edizioni, le forme, le interpretazioni, i significati.
Prima e oltre tutto questo, negli antichi racconti irlandesi si possono trovare la Magia del Canto, la Bellezza, la Nostalgia della Vera Vita e dell’Oltremondo, il piacere inesauribile della narrazione e della lettura.
Ecco l’indice del libro…
Introduzione, di Melita Cataldi
Il sogno di Oengus
Il corteggiamento di Etain
La battaglia di Mag Tuired
La distruzione di Dind Rig
L’avventura di Conle
La battaglia di Mag Mucrama
La storia di Eogan e Cormac
I canti della casa di Buchet
La razzia della mandria di Froech
L’uccisione dell’unico figlio di Aife
L’ebberezza degli Ulaid
L’esilio dei figli di Uisliu
L’avventura di fergus figlio di Lete
Comle Ronan uccise suo figlio
Le imprese giovanili di Finn
Il nascondiglio di Benn Etair
La navigazione della barca di mael Duin
La navigazione di Bran figlio di Febal
Glossario
E sempre il vento e l’ombra misuravano il tempo,
il sole portava riflessi come grate di gioia
alloggiata là fuori, incurante degli agguati—
quella che si sarebbe dovuta cercare.
Crevice Weeds