insidiose son le vie dei sogni...
(qualche anno dopo...)
Appoggiato al parapetto, l'uomo fece scorrere il suo sguardo lontano...
poteva vedere fervere i lavori nella città al di sotto del suo punto di osservazione... e allungando la vista anche là dove si trovava la sua nuova dimora.
E ancora più in là... era difficile in quel momento pensare che ogni volta che il suo sguardo si spingeva in quella direzione, era accompagnato da apprensione, da anisa.. e perchè no, di paura. Un sentimento che anche i più valorosi provano, e certo lui poteva annoverarsi fra essi.
Quella che provava in quel momento, però non era paura. Piuttosto inquietudine. Non sembrava ci fosse minaccia alcuna, eppure...
...eppure i ricordi non potevano non correre a qualche anno prima. E a suo fratello.
Abbassò lo sguardo, coperto da un velo di tristezza.
Una voce gradevole e allegra squarciò quel velo.
"
Qualcosa ti turba, mio amato?"
Si voltò verso la donna che gli camminava incontro, reggendo un piccolo sacco. Era bellissima come la prima volta che l'aveva vista, non lontano da lì.
Non potè trattenere un sorriso dal formarsi sul suo volto.
"No... ero pensieroso..."
Lo sguardo di lei era eloquente.
"Soltanto un sogno. Uno strano sogno"
Il bel volto della donna si corrucciò.
"E` il grande veggente quello che ha appena detto "soltanto un sogno"?"
La sua lingua sapeva essere più tagliente della sua spada, quando voleva.
Di nuovo non potè fare a mano di sorridere.
"Naturalmente non potrò fare a meno di raccontartelo, vero?"
Non necessitava risposta.
"Ho visto degli uomini attorno ad un tavolo. Rotondo, con delle incisioni come a rappresentare un serpente che si morde la coda. Poi vedo uno di loro che solleva una spada e la cala sul davolo, crepandolo. E poi arrivano creature di ogni genere, elfi, orchi, nani e uomini che si avventano contro gli uomini riuniti e contro il tavolo, facendolo a pezzi. Ma poi gli stessi orchi, ed elfi, si chinano per raccoglierne i pezzi e si tagliano. e il sangue scorre..."
Il volto della donna è attento e sorpreso
" e una voce, una voce in sottofondo, che dice:
Una spiga tranciata libera il seme
e le piante assorbono la terra
attento a ciò che morte non teme
agli strani frutti di una guerra
a sud della terra oscura
e fino a Kiran e oltre
qualcosa fa ancora paura
di nebbia cala la coltre
i suoi bordi sono come il filo d'una lama...
ma più la teme, chi troppo potere brama."
Un strana sensazione quella provata dalla donna, a sentire le parole del marito.
Lo sguardo le cadde su quanto conteneva il sacco.
"Un serpente... ricordava forse questo?"
Trasse una cintura da lì, e gliela porse.
Lui spalancò gli occhi. La toccò, e subito un formicolio lo colse alle dita. Ripensò a quando tanto tempo prima aveva incontrato un hobbit.
*
No, era tutto diverso allora...*
"Davvero una strana sensazione, vero? Questa cintura è incantata. E lo è ancora."
"Si, mia amata. Che dovrei fare? Andare fino a Kiran? Nelle terre del sud?"
"Kiran... e dove diavolo si trova?"
"E` una città a sud-est di Mordor.. almeno così dice una mappa che ho trovato negli archivi. Credo che nessuno dei nostri popoli ci sia mai stato... "
La donna intuì la tentazione che passava nella mente del marito.
"Come qualcuno mi disse tempo fa... ti ricordo che qui c'è bisogno di te. Specialmente con il re impegnato nella campagna del nord..."
"Sembra che debba sempre esser qualcun altro a seguire i miei sogni"
Lei capì, e lo abbracciò. Nessuno poteva capirlo quanto lei.
"Vuoi consultare il re?"
Il sottinteso era fin troppo chiaro.
"Gli manderò un messaggio. Ora devo trovare qualcuno abbastanza valoroso... e di completemante affidabile. Ho qualche idea, ma..."
lei ci pensò un momento
"Credo di avere l'uomo giusto, mio caro..."
"Credo che controllerò il volto sotto la visiera!"
Lei non potè fare a meno di scoppiare a ridere, e lui con lei. E forse fu quella risata che dipanò l'atmosfera tetra. E che diceva che questa volta sarebbe stata una storia diversa...
[Modificato da Salkaner 02/10/2012 09:47]