Capo pattuglia chiama Corvo ... rispondi Corvo.

Era certo di trovarlo in quel fetido ed oscuro buco, in quel polveroso e decrepito ritrovo di balordi.
Se ne stava seduto scomposto su una panca posta vicino al tavolo più distante, in penombra, raccontando con fare teatrale una delle sue ultime avventure nelle Terre del Sud.
Il suo pubblico era composto da una sola persona, un pivellino rapito dalle sue mielose parole e che pendeva dalle sue labbra come un neonato dal seno della madre. Chissà quali khatsate gli stava propinando!
Si avvicinò lentamente, indirizzando qualche silenzioso saluto a due o tre avventori che erano soliti ammorbare quel luogo con la loro ignobile presenza.
Giunse alle sue spalle, silenzioso come un attacco di cuore, e con un inequivocabile cenno del capo intimò al giovane ascoltatore di levarsi dalle palle. Questi eseguì il muto ordine senza fiatare, dileguandosi velocemente.
Notando l’accaduto, e rimasto improvvisamente privo della sua platea, Ossian si girò di scatto e si rese finalmente conto della presenza che gravava dietro di se. Riconobbe immediatamente il vecchio compagno con cui, da oltre un decennio, condivideva avventure di ogni genere. Fece un ampio sorriso ed esclamò:
“Hai spaventato il mio pubblico … per punizioni sarai costretto a subirti tutto il mio racconto, dall’inizio!”
“Non ci penso nemmeno!“
“Peccato … qual buon vento?”
“Ti cercavo”
“Perché?”
“Perché ho bisogno che la tua spada si unisca nuovamente alla mia”

[ovvero: hai un'email]

"Sul serio. Ed io che pensavo ti mancassi!

Hmmmm....Sta bene, tanto stava arrugginendo nel fodero, tanto vale lucidarla col sangue di qualche goblin...."

"Non sarà niente di impegnativo, ma dovremmo essere precisi.
La paga, come al solito, sarà minima ..."

"La volta che la paga si discostera´ dal minimo, ti faro´ processare per eresia e bruciare come strega, perche´sara´ovvio che il diavolo ti avra´ posseduto! " disse alzandosi dalla sedia. "E sia, andiamo a divertirci come ai vecchi tempi, rettilastro. Un lavoro pulito, gia' lo vedo. "

Admin-Geko, 11/07/2012 14.15:

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Era certo di trovarlo in quel fetido ed oscuro buco, in quel polveroso e decrepito ritrovo di balordi.
Se ne stava seduto scomposto su una panca posta vicino al tavolo più distante, in penombra, raccontando con fare teatrale una delle sue ultime avventure nelle Terre del Sud.
Il suo pubblico era composto da una sola persona, un pivellino rapito dalle sue mielose parole e che pendeva dalle sue labbra come un neonato dal seno della madre. Chissà quali khatsate gli stava propinando!
Si avvicinò lentamente, indirizzando qualche silenzioso saluto a due o tre avventori che erano soliti ammorbare quel luogo con la loro ignobile presenza.
Giunse alle sue spalle, silenzioso come un attacco di cuore, e con un inequivocabile cenno del capo intimò al giovane ascoltatore di levarsi dalle palle. Questi eseguì il muto ordine senza fiatare, dileguandosi velocemente.

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Identificare anche gli altri personaggi, prego... Ho un brutto presentimento.

Il sapore di polvere e sangue non se ne vai del tutto dalla bocca, spero che quei 2 mi lascino almeno finire questa birra prima di dirigersi qui.

Il pivellino almeno teneva distratto quella bocca larga ma l'altro, il rettile, e quando lo distrai?

Ah Elbereth correrò di nuovo sotto la tua luce stanotte? Sarò predatore...o preda? Lo scoprirò presto.

Ossian77, 11/07/2012 17.45:

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"La volta che la paga si discostera´ dal minimo, ti faro´ processare per eresia e bruciare come strega, perche´sara´ovvio che il diavolo ti avra´ posseduto! " disse alzandosi dalla sedia. "E sia, andiamo a divertirci come ai vecchi tempi, rettilastro. Un lavoro pulito, gia' lo vedo. "

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"Eresia? No, non credo che correrò il rischio!
Ad ogni modo ho letto il messaggio che mi hai inviato tramite il corvo e ... ci sto! Andremo a combattere su entrambi i fronti, anche contemporaneamente ... sempre che tu te la senta, ovvio!
E se tutto andrà bene la nostra unica ricompensa sarà costituita solo da un paio di strofe recitate da qualche Bardo del Nord ... ed i nostri nomi vergati su due antiche pergamene!"

"TSK! Se me la sento. Niubbo, si, tu laggiú con lo sguardo perso nel vuoto. Chiudi la bocca prima che ci faccia il nido un crebain e portami quell' orcio. Un sorso , prima di mettrersi per strada con questo scaglioso tagliagole qui" disse allacciandosi la spada al fianco.

"Niente armatura?" disse l´altro, divertito.

"Non sarebbe sportivo. Cerchiamo di rendere il gioco interessante"

"In marcia allora, fanfarone scarto di fogna. La via é lunga ed il tempo stringe"

"Tipico"

I due svuotarono l´orcio dell´idromele che vi era contenuto, e si avviarono fuori dalla taverna , sotto la pioggia battente...

Negli ultimi dodici anni ne avevano viste tante, certo, e la loro esperienza più di una volta gli aveva salvato le chiappe, ma stavolta sarebbero stati impegnati su due fronti contemporaneamente e nonostante ostentassero entrambi una naturale ed invidiabile calma, i loro nervi erano tesi e pronti a scattare nel momento in cui ce ne sarebbe stato bisogno ... perchè, ne erano certi, presto o tardi ce ne sarebbe stato bisogno.
"Dimenicavo" aggiunse dopo qualche minuto di silenzio "una delle due rogne dobbiamo toglercela di dosso nel giro di un mesetto scarso ... pensi di potercela fare o ti fanno già male le braccia e la testa al solo pensiero?"

"Facciamo invece che ce la togliamo di dosso nel giro di due settimane. Ho un vascello da prendere per le isole del Sud alla fine del mese. La signora dei Draghi mi attende lá. Non oso immaginare cosa mi succederebbe se la facessi aspettare un minuto, o se mi vedesse trafficare con te" disse passandosi il taglio della mano con un gesto secco lungo il collo

"Zac...e divento alto quanto te"

"Due settimane? Sta bene ... Eroe!" pronunciò quell'ultima parola con un sorriso il cui significato era inequivocabile.

Un corvo passò veloce sopra le loro teste ... un altro messaggio volava a destinazione.

Admin-Geko, 17/07/2012 17.34:

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Un corvo passò veloce sopra le loro teste ... un altro messaggio volava a destinazione.

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"Non può piovere per sempre"
disse il corvo, ma nessuno lo capì...

Kardoss

"Come la vedi?" disse usando un bastone per tracciare nella sabbia la piantina di una fortezza, sottolineando dove si trovavano le balliste, i mangani, e le guardie armate.

"Niente male" affermò con fare sincero "ma non saranno le tua mappe a farci vincere la battaglia!"
Ossian lo osservò confuso
"Sarà quello che hai in quella grande zucca attaca al collo a farci uscire, ancora una volta, vincitori. E mi hai nuovamente dimostrato che li dentro di roba interessante ne hai tanta, davvero tanta"
Alzò gli occhi da terra, piantandoli in quelli del compagno:
"Sono contento di averti al mio fianco, una volta ancora ..."
In quel momento una piccola ombra veloce si proiettò sul terreno: un altro corvo messaggerò sfrecciava verso nord.

"Troppo buono, amico mio. Per queste gentili parole, potrei anche CONSIDERARE di pagare io la prossima volta che ti offro da bere" disse ridendosela di gusto.

"Il Vento del Nord sta fischiando nelle mie orecchie.
Tu non puoi udire la sua voce, ma io si ... dovremo affrettare il passo, Amico mio, il mese sta per finire!"

Quando rinfoderó la spada, per terra c´erano due mucchietti di orchi, sebbene tra i due gruppi le parti fossero mischiate a casaccio come due mazzi di carte diversi..

"Bene, questo era per cominciare. Come la vedi? Non so se abbiamo finito, ma non ho idea di quanti ne restino"

Sputò per terra, più per togliersi dalla bocca il sapore della polvere che per un gesto di stizza.
Con un cenno della testa, indicò al suo compagnò una serie di corpi stesi a terra, privi di vita: un lavoretto pulito e silenzioso, come era solito fare!
"Pensavi che nel frattempo me ne fossi rimasto con le mani in mano?" chiese rinfoderando i due pugnali. Fece un rapido conto degli avversari che lui ed Ossian avevano eliminato e sentenziò: "Dovrebbero mancarne tre o quattro all'appello ... andiamo a stanarli ed avremo finito!"