PEREPÈ PEREPÈ PEREPÈ
Marco Travaglio per l’Unità
Ogni tanto salta su qualcuno e domanda con la faccia furbetta: «Che fine ha fatto la satira? Perché non se la prende con la sinistra al governo come faceva con Berlusconi?». La domanda è interessante, tant’è che l’ha posta anche un giornalista intelligente come Massimo Gramellini. Ma poi si è risposto che la satira è di sinistra e dunque non può, ontologicamente, prendersela con la sinistra. Forse la faccenda è un po’ più complicata.
Chi ha buona memoria sa bene che i nostri migliori satiri, da Grillo a Luttazzi, dai Guzzanti a Hendel a Paolo Rossi, han sempre scorticato tanto la destra quanto la sinistra. Poi un giorno Craxi decretò che Grillo non doveva più andare in onda. Berlusconi proseguì l’opera con Luttazzi. Sabina fu cancellata da Rai3, la rete «de sinistra». Rossi ed Hendel rispettivamente da Rai1 e da Rai2. Grillo nei suoi spettacoli e nel suo blog, gli altri nei loro show e film, han continuato a far satira contro tutti. Perché allora non vanno in tv a sbeffeggiare Prodi, Fassino, Rutelli, D’Alema, Mastella & C.?
Non sarà, per caso, che non esistono più programmi di satira? Certo, potrebbero affacciarsi al balcone di casa e sparare due battute per chi passa di sotto. Potrebbero suonare il campanello di viale Mazzini e chiedere se possono salire per un paio di minuti, al posto del segnale orario o delle previsioni del tempo. Ma forse, se i «nuovi» vertici Rai, così orgogliosi della loro indipendenza dalla politica, infilassero nei palinsesti qualche minuto di satira, sarebbe tutto più facile. Al momento, non paiono interessati al tema. Hanno altro da fare.
E dire che ce ne sarebbe bisogno di satira, per abbassar la cresta ai nuovi padroni del vapore (e anche ai vecchi, che seguitano a comandare a mezzadria coi nuovi). E soprattutto per dare una calmata ai nuovi trombettieri del potere, che poi sono quelli vecchi, ridipinti di fresco. Il Tg1 di Clemente J., per dire, è sempre il Tg1 di Clemente J. Solo che prima dedicava il 60-70 per cento del tempo al centrodestra. Ora come segnala Gian Antonio Stella su Magazine 72,18% al centrosinistra e 27,18% al centrodestra. Per far le pulci alla nuova maggioranza? Nemmeno per sogno. Per suonare trombette e tromboni. Come tutto il resto della Rai.
L’Italia grande potenza mondiale, torna a risplendere il sole sui colli fatali di Roma, perepè perepè perepè. Bacini e bacetti di Max e Condoleeza, perepè perepè perepè. Lo sbarco in Normandia, anzi in Libano, con inviati embedded e fuciletti a tappo, perepè perepè perepè. La piccola Atene mastelliana di Telese Terme, con salcicce e Bobby Solo, perepè perepè perepè. Il nuovo libro di Walter, perepè perepè perepè. Rutelli rivoluziona le ferie, perepè perepè perepè. Le grandi liberalizzazioni, il grande partito democratico, il grande indulto, la grande finanziaria, perepè perepè perepè.
Poi, si capisce, ci vuole una trombetta di riguardo anche per il centrodestra, che continua ad avere la maggioranza nel Cda Rai e bisogna tenerselo buono. Le allegre vacanze smeraldine di Bellachioma, perepè perepè perepè. Il grande Meeting della grande amicizia nella grande Rimini, perepè perepè perepè. Ida Di Benedetto in Urbani e Anselma Dall’Olio in Ferrara da Marzullo per il festival di Venezia, perepè perepè perepè. Ecco, un po’ di sana satira per dare una calmata ai bollenti spiriti e alle lingue turgide, una spruzzata di vetriolo nei turiboli dell’incenso non guasterebbe affatto.
Ma ce la possiamo ancora permettere, la satira? O lo stagno di acque chete e anime morte creato dai diktat bulgari e postbulgari sta bene a tutti? Non è che il lavoro sporco del Cavaliere, come le leggi vergogna, fa comodo pure ai successori? In fondo perché cercarsi altre grane con questi satiri che nessuno controlla, dan fastidio a tutti e, direbbe la Lucia, «sbavendano i gedi meti»? Meglio i Fiorelli e i Panarielli che rendono simpatici i personaggi che imitano, non disturbano, non sporcano e dove li metti stanno.
Cattivi pensieri che, fortunatamente, il presidente Rai Petruccioli ha spazzato via con una memorabile intervista al Corriere: «Il nostro metodo è individuare scelte solo in base a valutazioni professionali». Siamo in una botte di ferro. I nuovi direttori di tg saranno scelti fra i migliori su piazza: Biagi, Bocca, De Bortoli, Feltri, Lerner, Mauro, Mieli, Scalfari. Rai1 andrà senz’altro a Freccero: professionalmente, sulla tv, non c’è chi lo valga. Quanto alla satira, tornano di sicuro Grillo, Luttazzi, i Guzzanti, Rossi, Hendel: i migliori.
Stranamente, fra i nomi che circolano, questi non compaiono. Ma è quel diavolo d’un Petruccioli che fa pretattica.
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Little children snuggle under soft black stars
And if you look into their eyes soft black stars
Deliver them from the book and the letter and the word
And let them read the silence bathed in soft black stars
Let them trace the raindrops under soft black stars
Let them follow whispers and scare away the night
Let them kiss the featherbreath of soft black stars
And let them ride their horses licked by the wind and the snow
And tip-toe into twilight where we all one day will go
Caressed with tenderness and with no fear at all
Their faces shining river gold brushed by soft black stars
And angels' wings shall soothe their cares
And all the birds shall sing at dawn
Blessed and wet with joy
You and i will meet one day
Under a night sky lit by soft black stars