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)La Stanza del RE(

Ultimo Aggiornamento: 23/06/2014 19:14
09/10/2006 18:56
 
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tra frammenti di tecniche
sotto prodigi incerti
un affanno continuo
radio accese
mutazioni possibili
progenitori falsi
un nodo alla gola schermi accesi
come puttana fragile
in cerca di occasioni
so dove sta il delirio
e trema il cuore
trema per un non so
trema per un non so
che si trova a volte a caso
ti guardo e non ti vedo
ti ascolto e non ti sento
non chiedermi di crederti non lo farò
trema per un non so
trema per un non so
che si trova a volte a caso




__w lory del santo______________
07/11/2006 14:18
 
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[Modificato da )mozzill'o re( 07/11/2006 14.45]



__w lory del santo______________
15/11/2006 14:56
 
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E poi succede che ci si dimentica
del compleanno no solo un po' di noi

e poi succede che che fuori nevica
si copre tutto e io non so più chi sei

quanti anni hai di che segno sei
dove sei stata mai quanto bene mi vuoi

e poi succede che ci si dimentica
tutta l'altezza e la profondità

se non si scrivono ci si dimentica
tutta l'ampiezza e la felicità

quanti anni hai e che bella sei
dove sei stata mai quanto bene mi vuoi

e poi succede che che tutto scivola
e quante cose più importanti di noi

intanto nevica e ci si dimentica
del regalo no solo un po' di noi


__w lory del santo______________
15/11/2006 17:43
 
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oggi sono stato un pò con Mozzill'o il Re, con i miei pensieri, con un pò di dolce velo a ricoprire lo sguardo.

accigliato.
con un pò di dolce musica, non che manchi mai la musica.

distaccato un pò dal lavoro, come si dice "ho fatto il mio" nè + nè -

Mozzillo il Re, che bello sguardo che ha.
Mi appare come la vita, gioiosa e triste, insieme.

Chiuso, solo, sorridente e altro.
Quante cose imparate, quante insegnate.

e intanto Milena, altera, elegante, dura e dolce, cammina con il suo bell incedere, deciso, con le sue spalle e i suoi occhi.


non tutte le donne sono belle.
che bella la bellezza.

che voglia di raccontare a chi mi conosceva prima,
che voglia di guardare
che voglia di aprire le porte della mia casa.

che bella la mia casa.
dove andrà?



e poi succede che che tutto scivola
e quante cose più importanti di noi


assecondare e cullarsi un pò
fuori dal distacco e dalla secchezza

con le z dolci


che bello che è Mozzillo il Re



[Modificato da )mozzill'o re( 15/11/2006 17.44]



__w lory del santo______________
06/12/2006 16:13
 
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__w lory del santo______________
06/12/2006 18:01
 
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i do anything
i do anywhere

remember respect your mother

always remember
__________________________________

asetticità, distanza, nell afelio.

sono stato alla festa della creatività.

guardando i MK da lontano (come sono lontano, mai stato così lontano, eppure così vicino, come mai) ho pensato di voler fare i complimenti a Gianni Maroccolo, detto MAROK, aprire un topic intitolato proprio così, e scarno anche, e in off-topic, perchè i complimenti esulavano dal semplice fatto musicale.

non l ho aperto, nella mediazione delle idee, ridimensionate.

ho visto Ferretti Giovanni Lindo, da lontano, ma comodo, in parte disteso su un divano.

lontano, come dio, ma vicino, come dio.

gli occhi, le mani, il cielo, poche parole, indulgenza e impegno, semplicità, equilibrio nella precarietà, volontà di accrescimento, consapevole disperazione nel vuoto, poco altro, in questo, per noi, tutto.


THIS IS
nulla, d altro

ah, si, l inganno

[Modificato da )mozzill'o re( 06/12/2006 18.02]



__w lory del santo______________
07/12/2006 10:44
 
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la matematica, sofisticato, raffinatissimo, tendente al perfetto, percorso della mente.

simbolo

ordine e caos

si basta da sola

univoca

non emozionale

assolutizzante




__w lory del santo______________
16/12/2006 11:01
 
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__Slow down This Bird__


__versione "atmosfera intensa, pesante, un pò lacerante"__







Giovanni Lindo Ferretti l' equilibrista


L abitacolo della vettura, la postura (a me piace guidare col sedile basso, distante, con la spalliera reclinata, abbastanza), del mezzo, a fendere l'aria, l'andatura , le luci in rapida successione, la strada che scorre, la musica che m’accompagna, sempre, la mia musica o quella che lo diventerà, a volte la compagnia della luna che guardandomi mi segue.
Attorno il nulla, se non il buio e piccoli fuochi di ex lanterne, più dense quando segnalano città.

Intimo spazio dilatato.

Il viaggio non è solo fisico, i miei pensieri corrono giocosi o seri intrecciandosi, illuminandomi, a volte.

Mi piace molto stare in macchina, da solo viaggiare, in due vagare.
Sono due cose molto diverse. Di quando sono solo ho dato due tratteggi proprio su, e penso se ne deduca che è una cosa che mi dà benessere, che mi piace,che mi fa star bene.

In due è diverso, già, in due, ultimamente mi capita con molta più frequenza di essere solo (cioè senza compagnia femminile) e quindi in viaggio.
In due mi piace l atmosfera speciale che si crea (a volte ovviamente), come essere in un vagone rosa, con le luci soffuse.
Se non guido mi piace guardare le mani, la gonna, gli occhi di chi guida, toccarla, carezzarla, le gambe all interno, i seni.
E baciarla, ma poco, che le donne non è che siano brave a guidare e baciare contemporaneamente.
Se guido io invece, a volte sono un diavolo.
Mi ricordo una volta, tra strade di collina intercomunali, dopo aver bevuto un paio di bicchieri, colonna sonora l allora ultimo disco dei Chemical Brothers “Surrender”, di aver ecceduto: nei baci, negli sguardi, nei toccamenti, nell andatura dell auto, un pericolo, quasi come nei film magari quelli più ruspanti anni ’50 quando c’erano ancora miti come James Dean.
(E’ incredibile, quasi riesco a paragonarmi a James Dean, che ne so io di james Dean, eppoi di che sto raccontando?).

Ma questo non c’entra nulla col titolo del Post, e già ve lo sarete chiesti suppongo.
Ma ho scritto della macchina, perché oggi in macchina, solo, in viaggio, i miei pensieri viaggiavano, e sono venuti pure qui, sul forum.
Ho avuto pensieri sul forum, ma come quelli che ho avuto mesi fa, cioè mi sono venuti pensieri su qualcosa da scrivere in questo spazio, che è un mio spazio finchè ci sarà, e con il quale (ultimamente)cerco di relazionarmi nella maniera più equilibrata e costruttiva possibile: finchè dura, finchè mi piace, l importante è l approccio, importanti siamo noi.

Un pensiero, quello che riguarda il titolo del post è sul nostro Giovanni Lindo Ferretti, non ne ricordo esattamente la genesi, anzi si, nasceva dalla domanda, dalla speculazione, che per ora mi accompagna, sull equilibrio individuale, sulla stabilità del nostro ego in relazione a tutto ciò che accade: “il centro di gravità permanente” cantava qualcuno, e io per ora sono un po’ incazzato, in genere, guardandomi dentro o intorno perché vedo che spesso ciò è solo un miraggio.

Che c’entra Ferretti?
Secondo me c’entra.
Ferretti è come i vecchi, ha lo sguardo dei vecchi, ma non lo è.
Ferretti ha lo sguardo di chi ha convissuto con la morte, lui l ha vista, come i vecchi, e per questa ragione ha, hanno, uno sguardo più puro sul mondo, mirano al cuore, alla bellezza delle piccole cose, all accettazione del proprio essere e del proprio divenire, alla consapevolezza del valore di ogni momento, all accettazione del proprio io e dei propri bisogni, senza tralasciare nel tendere loro a un doveroso impegno.

Ecco, ho pensato questo, ho pensato di come qui, parlando di Ferretti delle sue parole e delle sue scelte, non si sia tenuto conto dell esperienza dell uomo, del suo divenire, che l ha portato in strade nuove abbandonandone altre, raggiungendo dei traguardi senza per questo negarsi la possibilità dell errore, accettandosi in primis nella ricerca e nell impegno (come quello che vi tiene qui, a leggere quello che io scrivo. Ma questo è un pò più piccolo però, e non è detto che l abbiate o che lo vogliate).

Questo io colgo di Ferretti, più della qualità delle sue parole, o del colore delle stesse, questo io apprezzo di Ferretti, è un uomo che guardandolo, ti fa capire di quanto sia bello essere uomini, di come siano belle tante piccole cose, di come sia bella la diversità, di quanto sia importante la FORZA, che è QUALITA’, e viene giudicata per quel che fa, e non fa.

Si, penso che la consapevolezza della morte, per puro paradosso, faccia vivere meglio.

Di altri pensieri, vi dirò le prossime volte se ci saranno, se i pensieri, i topos, diventeranno post (quasi un anagramma), ma mentre sono qui, con lemiemanisudate (beh, mentre ero in vena di giochi di parole), la colonna sonora a dare il ritmo, il sorriso accennato a dare vita, vi voglio raccontare invece un'altra cosa, che riguarda il mio approccio e le mie domande alle parole, ma anche alla vita.

Ho scoperto alcune cose ultimamente (almeno due).

Ho scoperto, o meglio, ho trovato una spiegazione sulla necessità di scrivere, sulla necessità di letteratura (sia essa prosa o poesia), per non rimanere ancorato nel limbo de “..il romanzo è morto. La letteratura è morta. Non c’è niente da aggiungere. E’ tutto inventato. Tanto vale tacere.”;
e per non volere (con approccio negativo) colpevolizzare i nuovi modi di comunicazione (internet, la televisione) di star scalzando e uccidendo la letteratura.

La letteratura è anche una forma di pensiero, e non credo il mondo vi possa rinunciare, soprattutto perché questo pensare letterario, sottoforma di narrazioni o storie o versi o dialoghi o monologhi ci accompagna da troppi secoli.
Ci sono cose che conosciamo perché ce le ha mostrate la letteratura, o ci ha consentito di prenderne coscienza.
Ci sono saperi e intuizioni impossibili da esprimere o che non si manifestano in un linguaggio esclusivamente razionale: né tecnico, né filosofico, né economico, né religioso, né scientifico, né ovviamente politico, e tantomeno psicologico.
Esiste un enorme zona d ombra in cui solo la letteratura o e le arti in genere possono penetrare: e non per illuminarla o rischiararla, ma per percepirne l immensità e la complessità.
La letteratura ci permettere di comprendere un po’ meglio noi stessi e il mondo, che finiscono comunque per coincidere.
E’ per questo forse che continuiamo a scrivere letteratura e a leggere quella che si scrive oggi, perché ogni epoca ha bisogno di una corrente di pensiero in cui potersi riflettere, perché sentiamo l esigenza di indagare sulla nostra personale linea d ombra, che non coincide in tutto con quella dei nostri predecessori.

Ho scoperto anche, o meglio ho trovato, una frase che descrive pensieri che sapevo soltanto inconsciamente: “quando scrivo è come se vagassi con la bussola”.
Non so già in partenza da dove parto e dove arriverò, non conosco già in partenza il percorso.
Questo non sapere mi permette di dedicarmi a ciò che si potrebbe definire il vagare.
Senza seguire un filo, senza dare troppa importanza a ciò che è pertinente o essenziale al racconto.

Vagare tra le parole, nella divagazione, nella riflessione, nell inciso, nell invocazione lirica nell insulto, nella metafora prolungata e autonoma.

Perché in fondo ciò che è narrabile è ciò che si può dire con poche e intercambiabili parole.
Ma gli scritti sono soliti contenere molte parole, e queste, giustamente, non sono mai intercambiabili.


ECCO.



__w lory del santo______________
09/01/2007 17:52
 
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ho letto un libro, "Seta" di Baricco.

c'era (ma non in primo piano, ma sullo sfondo, proprio di contorno) un uomo cui succedeva qualcosa, che ora non ricordo, e smetteva di parlare, per sempre.

ieri sentivo su radio3, che chi scrive, e qui banalizzo e semplifico abbastanza, in fondo scrive di se o di come si pensa di voler o dover essere.

tornerò a scrivere?
vorrei.


com'è bello quello che ho scritto su.


__w lory del santo______________
22/01/2007 16:32
 
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Re:

Scritto da: )mozzill'o re( 20/12/2005 4.43
ODI ET AMO
(?¿puro istinto?¿)



...ecco, ora odio le parole più di quanto non l abbia mai fatto...
vorrei parlare, ma sono del tutto bloccato, ho un espressione di sdegno mentre sto per usare ancora una volta delle parole: sono in contraddizione, e lo sarò.

Parole di cui non sappiamo fare a meno, parole che ci circondano sempre, parole che più passa il tempo, più diventano fiumi, e fiumi impetuosi e veloci.

Avete fatto caso come si parla veloce in televisione? e mentre parlano in televisione, sorridono sempre, e non perchè abbiano il sorriso dentro, ma perchè si deve mostrare il sorriso.

Non siamo quel che siamo, siamo quello che diciamo, quello che mostriamo?

Parole da usare come la ruota del pavone, parole per convincere, per convincersi, parole per riempire i vuoti, di cui abbiamo paura.

Parole per esorcizzare o demonizzare, per deresponsabilizzarsi o per crescere, per cercare un senso a qualcosa che non ce l ha, o viceversa.
Parole che ci sembra abbiano un valore assoluto nel momento in cui le diciamo, ma se le andiamo a rivedere nel futuro, quasi sempre sorridiamo, per come le vediamo indietro.

Come si fà?

Come si può avere sempre qualcosa da comunicare, perchè si deve avere il bisogno di comunicare?

COMUNICARE FA MALE

eppoi, tutto già detto.

E, quanto ho scritto nell ultimo anno, più di sempre, e ho scritto “belle” parole, qui o sulla carta, per me o per gli altri...

E quando gli altri rimangono colpiti dalle mie parole, quando si fanno riscaldare il cuore (chè ce n'è bisogno) dalle mie parole, quando mi fanno i complimenti per le mie parole,

io soffro, io quasi mi odio, perchè parlare è facile, perchè parlare spesso è un inganno.

Chi sa chi sono gli altri?
Chi ascolta veramente gli altri, senza cercare di trarne un beneficio personale?
Spesso ascoltiamo quello che ci fa comodo, spesso capiamo quello che vogliamo.

Com'è imperfetto l uomo e “antitetico”, ma rimane una cosa meravigliosa, la più meravigliosa, a patto di sapersi impegnare, soprattutto nelle difficoltà.

Io sono qui perchè qui m hanno guidato le parole di Giovanni Lindo Ferretti, parole “belle”, parole sferzanti, parole che spesso penetrano quello che chiamiamo l animo umano (bisognoso d essere nutrito, sedato, rassicurato, ma anche bisognoso d essere confuso, chè a noi uomini non ci piacciono quasi mai le cose semplici) sferzandolo.

Io sono qui perchè quelle parole erano o sono quello che spesso abbiamo chiamato il fantomatico legame.

Io, ora non amo più quelle parole (pur AMANDOLE NELLA LORO ESSENZA), e ne soffro, quasi mi da fastidio sentirle o vederle scritte e pronunciate, con cotanta facilità: è uno sdoganamento di tutto, è un uso “sedicente” della parola, è un uso che per quantità, se non per qualità, non può che essere superficiale.

Di tutto questo, che mi fa male (magari sopratutto ora) non ne posso più, già era un pò che non scrivevo perchè non trovavo una ragione per farlo, ma qualcosa scrivevo, ingannando per primo me.

Questo avrei voluto scrivere, forse da molto tempo, magari non l ho fatto per non apparire eccessivo pesante o patetico, per tenere in vita ancora qualcosa che forse, in realtà, non ha più senso di esistere, per me.


Ecco in questi due giorni, sono tornato Mozzill'o Re (incosciamente o consciamente non so) e magari alcuni di voi erano pure felici di vedere le mie parole (ad alcune persone mozzillo scalda il cuore [che frase del cazzo, quando nelle frasi si mette il cuore, sono sempre frasi del cazzo, che quello che vale lo serba il .....]), ma le mie parole sono inganni...
La mia voglia di scrivere era pari alla mia consapevolezza della fine, il canto del cigno, e nel canto del cigno ho sentito la necessità di “farmi uomo” (frase indegna, ma passatemela), di scendere dal piedistallo sul quale mi ero autocollocato: ho compilato il questionario, per liberarmi simbolicamente della maschera di Mozzill'o Re, che le parole sono anche simboli oltre che segni.

Io non sono Re di niente, io sono una persona che sopratutto in questo momento, quasi per contrappasso subisce il fascino del silenzio, e del pudore.
Da quando è comparso, Mozzillo, con la sua veemenza con il suo intervenire a volte eccessivo, sentiva un bisogno profondo di comunicare un bisogno di accedere all umanità nel senso più alto, un bisogno di pulire e di pulirsi di tutte quelle scorie o piccolezze che non ci fanno volare dove potremmo. (Una sorta di Don Chisciotte)

Ma perchè lo scrivo a voi???
Perchè questo luogo, non è stato solo un luogo virtuale, ma un frullatore impazzito di bisogni, desideri, emozioni, forza e pochezza...in cui si mescolano reale e irreale, occhi e specchi, odori e necessità, e in cui forse ognuno di noi ha pascolato il proprio Io più vero, a volte il più nascosto;
questo luogo che non esiste se non nei nostri desideri, e che probabilmente non ci salva, se non apparentemente, dagli affanni che non sappiamo affrontare.
E’ un luogo che contiene dei legami, delle relazioni, delle meccaniche.
E’ un luogo che ospita persone che hanno grande testa per pensare (e per star male), e grandi emozioni da dare.
E’ un luogo che non esiste , ma al quale voglio rendere conto.
Questo è un Teatro Virtuale in cui siamo attori-spettatori.

E’ un luogo (si caro ongii) che è microcosmo del reale.

So di essere drastico, so di sembrare un terrorista, so che esistono sfumature infinite, ma a volte se non si va per iperboli, se non si mira alla testa, si rischia di smuovere il mare con un dito.


Continuerò a esistere, anche qui magari, continuerò a camminare e a danzare se ne sarò in grado, ma intanto spengo il frullatore impazzito.


E, che ridere, non sopporto più neanche, o soprattutto, le virgole:

quanto sono AFFABULATRICI, statene alla larga.


P.S. Ho postato queste parole qualche giorno dopo averle scritte, per passarle al vaglio del tempo, per capire meglio se farne a meno, ho deciso di scriverle, non so…queste sono le mie parole…

So di certo che un giorno quando le rileggerò, mi sembreranno lontane.


_15_12_2005___________




MOZZILL’O RE
ITALIA OLE’
UEH

TU QUOQUE PUNK




________________________________________________________________




Avevo ragione, pochi giorni fa…cambiano come le stagioni i punti di vista…eppoi ecco perché non avevo postato le mie riflessioni, erano monche erano univoche, assolutizzanti.

Io amo anche le parole, le mie parole, che sono un mezzo che ho per esistere, per tirare fuori, filtrato dal mio Io, il Mondo circostante…che sono spesso una copia (bella o brutta) di ciò da cui non mi separo mai, me stesso (multiforme e incorregibile, bello e brutto, tutto e niente);
ma pur sempre una copia, a volte limitante.

E SORRIDO

E finchè avrò qualcosa da scrivere sarò contento, vorrà dire che avrò una ragione per farlo, è sempre bello quando c’è una ragione, soprattutto se è rara, come le pietre preziose.

E se avrò qualcosa da dire, la scriverò, se riterrò, come so, o come ancora non so;
anche qui, dove ho un domicilio, dove ci sono orecchie cuori e cervelli cui mi piace render conto.

Ma forse oggi sono troppo indulgente, che avessi ragione tre giorni fa???
Che le parole le usiamo come meglio ci torna???
CHE L’EQUILIBRIO SIA IL SEGRETO DELLE COSE???


HASTA LA VICTORIA SIEMPRE (ma anche no).



_19_12_2005___________




MOZZILL’O RE
ITALIA OLE’
UEH

TU QUOQUE PUNK






__e vi saluto come Toni, che non è Little, portandomi la mano destra vicino l’orecchio(le dita leggermente piegate, mignolo ed anulare di più), roteandola di 30° circa, con moto periodico al ritmo della musica…gli occhi chiusi, il corpo ondeggiante__la virgola, provocante___________________________









































__Peacock Tail__






[Modificato da )mozzill'o re( 31/12/2005 4.56]




__w lory del santo______________
22/01/2007 16:32
 
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Re: Si può dire tutto.

Scritto da: )mozzill'o re( 31/12/2005 4.58
Io ora-qui dico TUTTO.

________________________


Ma come, in realtà non ho scritto niente.

No, Signore e Signori, c’è il trucco (ma-non-si-vede):

Ho scritto, senza scriverlo, TUTTO quello che ognuno di voi vorrebbe che io scrivessi, Nulla in più e Nulla in meno.

Si vorrei che ognuno di voi leggendomi proprio ora, leggesse e, di conseguenza, sentisse dentro di se la cosa più utile, più sensata, più desiderata:
la cosa che ho già detto e che mi volesse sentir ridire, o quello che non ho mai detto ma (e qui il soggetto è sempre ognuno di voi) volesse sentirsi dire, o anche niente se così volesse.

Vi posso assicurare che c’è scritto, basta che lo leggiate, più facile di così, non ci vogliono nemmeno gli occhiali, anzi : BASTA CHIUDERE GLI OCCHI, E IO LO GIURO
LO-STO-DICENDO.

Non conosco altri modi per farlo, se non così.
Se potete, se volete, provateci,mi piacerebbe tanto poter dire quello che ognuno di voi vorrebbe sentirsi dire, da me naturalmente. (che se lory del santo dice ti amo ad Ongii, Ongii decolla, ma se glielo dico io, mi de-colla).

GRAZIE A TUTTI.

E’ stato bello potervi dire, poter essere anche per un momento quello che desideravate.
Com’è bello sapere di poter fare ciò.

SONOCOMETUMIVUOI



___________________22_12_2005___





In questa protervia di stralunate parole, non l’arroganza, non la boria, ma una serie di segni e simboli e intendimenti, tra tempi verbali tendenziosi e inconcludenti, ingenuità palese mistificante(?); solo un gioco, un sorriso, uno sguardo DOPPIO, solo apparente (?).

un umile, ma davvero umile non come le parole, augurio sussurrato:


BUON ANNO RAGAZZI, A TUTTI, BELLI E BRUTTI

[IN DECADE BENEFICA]


(…e intanto colui che si fa chiamare Mozzillo il Re, sorride come un pirla: che parola “audace” benefica, provate a spezzarla)


E potrei finire (ma non avevo già finito???)dicendovi di coltivare sempre il sorriso delle persone, soprattutto dei bimbi e del “prossimo” (proprio quello-vicino-a-noi);
e l ho detto, è banale, ma l ho detto, e dovremmo sempre tenerlo a mente;
e sor-rido (ma già prima di scrivere quest’ultima cosa), e sapete perché?
Perché assomiglio sempre di più (ma quuaaanta sciocca presunzione!!!) a Michele Greco, si Michele Greco, proprio lui, quello che si faceva chiamare il Papa).



AHHHHHHH,
la musica non la potete scegliere (…e scuoto il capo, sorridendo per l immaginabile
ma anche per l inimmaginabile, davvero.)



___________________31_12_2005___






______________________________________________narScisistone_____




_____________________________ma in realtà, vorrei davvero essere, così bello_____






































__Misunderstood__




[Modificato da )mozzill'o re( 18/01/2006 14.24]




__w lory del santo______________
02/02/2007 10:01
 
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I can be an asshole of the grandest kind
I can withold like it's going out of style
I can be the moodiest baby
And you've never met anyone
As negative as I am sometimes

I am the wisest woman you've ever met
I'm the kindest soul with whom you've connected
I have the bravest heart that you've ever seen
And you've never met anyone
As positive as I am sometimes

You see everything
You see every part
You see all my light
And you love my dark
You dig everything
Of which I'm ashamed
There's not anything to which you can't relate
And you're still here

I blame everyone else, not my own partaking
My passive agressiveness can be devistating
I'm terrified and mistrusting
And you've never met anyone who's closed down as I am sometimes

You see everything
You see every part
You see all my light
And you love my dark
You dig everything
Of which I'm ashamed
There's not anything to which you can't relate
And you're still here

What I resist, persists, and speaks louder than I know
What I resist, you love, no matter how low or high I go

I am the funniest woman that you've ever known
I am the dullest woman that you've ever known
I am the most gorgeous woman that you've ever known
And you've never met anyone as everything as I am sometimes

You see everything
You see every part
You see all my light
And you love my dark
You dig everything
Of which I'm ashamed
There's not anything to which you can't relate
And you're still here
And you're still here
And you're still here



[Modificato da )mozzill'o re( 02/02/2007 10.04]










[Modificato da )mozzill'o re( 02/02/2007 10.19]



__w lory del santo______________
06/03/2007 16:51
 
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quando ciò che hai dentro, compresso

quando ciò che sei dentro, inspiegabile

quando l irrazionale di un emozione che vuole uscire

quando l inconcepibile del tutto ti toglie il respiro
e il tutto di un attimo ti consola

quando le parole non hanno alcun significato
ma sono belle uguali perchè sei tu

quando quando quando
quando vorresti abbracciare il mondo, sopratutto le persone più vicine
e sentirle con te dentro di te
nell eterno che non c'è



__w lory del santo______________
13/03/2007 17:08
 
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it's over
inside
full

power
and tendence

re-charge
until the end

and the soul think
flying




[Modificato da )mozzill'o re( 13/03/2007 17.11]



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23/03/2007 14:30
 
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cercando di vincere a tutti i costi, la sconfitta arriverà, per tutti

la sfida sarà persa:
l onore va salvato

am i?



I AM



GO!!!


__w lory del santo______________
26/03/2007 14:25
 
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__w lory del santo______________
03/04/2007 09:50
 
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un volo planare









UOH___OHHOHHHHHHHHHHohhhhh


[Modificato da )mozzill'o re( 03/04/2007 9.52]



__w lory del santo______________
04/04/2007 11:12
 
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___just enough_______________________________





Enfasi dell’anima

Ritmo in tensione

Rising Loop

Il corpo vibra

morbido rotea

Another Time

Is just Another Day

____SORRIDO____

Il pianeta non esiste

Il viaggio si

Scorgo orizzonti irreali

colori mai visti

Atterro nel Silenzio

Ma ancora in viaggio
__________________________

REWIND

is

JUST ANOTHER DAY




__w lory del santo______________
05/04/2007 17:20
 
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tutto è in divenire
mai fermo
mai uguale







__w lory del santo______________
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