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libri

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2015 21:31
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23/05/2012 15:08

da Republica



DODICIMILA tra locandine e cartelloni, ovunque in città. Per segnalare le librerie che, fino a domani, venderanno i libri con il 20 per cento di sconto. Una trovata per portare in libreria chi ci va poco o nulla. Una promozione che chiude il Maggio dei Libri promosso dal Centro per il libro e la lettura del ministero per i Beni culturali e dall’Associazione italiana editori. Che a Napoli si celebra, tra l’altro, con una Festa del libro che coinvolge le scuole e il mondo degli scrittori, le librerie, gli uomini di teatro, l’università. Iniziative sono state organizzate sui temi del viaggio, del cibo, dell’amore, della crescita: gruppi di lettura, bookcrossing, letture in bicicletta.

Ma per la chiusura della manifestazione a Napoli si è scelto di puntare sui ragazzi, che almeno fino ai 14 anni restano, secondo le statistiche, buoni lettori. E questa mattina e domani la Festa del libro sarà nelle scuole, che incontreranno gli scrittori e gli addetti al settore. Il 33esimo circolo didattico, ad esempio, l’Istituto comprensivo Fausto Nicolini, il liceo classico Sannazaro, dove saranno presenti illustratori e scrittori, come Brunella Baldi e Francesco Chiacchio, Nadia Terranova e Igialba Scego, scrittrice italiana, ma di origini somale. E proprio Igialba Scego sarà nel pomeriggio, alle 19, in piazza San Giovanni maggiore Pignatelli, a un incontro su “migranti e letteratura”, per tentare una risposta al quesito se esista una letteratura migrante o se non si tratti, piuttosto, di una letteratura

comunque italiana anche se fatta da scrittori stranieri.

Parleranno di questo, ma non solo, la Scego e Diego Guida, delegato campano dell’Associazione italiana editori, e la docente dell’Orientale Marina De Chiara.
Ma prima di questo appuntamento ce ne sarà uno istituzionale, tra il sindaco Luigi de Magistris, l’assessore comunale alla Cultura Antonella Di Nocera, Rossana Rummo (direttore generale per le Biblioteche del Ministero), Marco Polillo (presidente dell’Associazione Italiana Editori), Flavia Cristiano (direttore del Centro per il Libro e la Lettura del Ministero) e Diego Guida. E domani mattina si torna nelle scuole, con i racconti animati e i laboratori Kamishibai (un teatro d’immagini di origini giapponesi utilizzato dai cantastorie), con Bruno Cantamessa e il suo libro per ragazzi sulla Costituzione, con le scrittrici Patricia Rinaldi, Nadia Terranova e Pina Variale. Nel pomeriggio, invece, il Kamishibai si trasferisce al Pan, alle 15.30, con una lettura animata e un laboratorio per genitori e bambini, prendendo spunto da libri per l’infanzia; alle 17, sempre al Pan, letture animate e cantate di brani dei libri «Acqua dolce» e «Magica amicizia» di Andrea Bouchard, con l’autore e con l’attrice Mersia Valente.
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26/05/2012 22:10

luciano ligabue
l’ultimo libro dell’amato Luciano Ligabue “Il rumore dei baci a vuoto” in pochi giorni ha scalato le classifiche di vendita in Italia cosi facendo luciano si è confermato anche grande scrittore.

le prime pagine della raccolta di racconti de “Il rumore dei baci a vuoto” Luciano Ligabue, affronta le tematiche dei suoi scritti con una maturità e serenità d’animo mai riconosciuta prima.

il tema portante di questo libro, è nell’amore, quello dei genitori verso i figli,
quello dei figli nei confronti dei genitori,
quello per gli animali, per i luoghi. l’amore si mostra nelle sue espressioni più diverse,
sentimenti forti , o sottomissione, per alcuni amare significa condividere, per qualcuno è scappare, per molti può essere incomprensione o segreti da non rivelare. In tutti i casi significa coinvolgimentodella persona in toto
“Il rumore dei baci a vuoto” è un libro che trova il suo miglior compimento proprio nell’ultimo racconto,
Nell’ultimo racconto un uomo, un figlio parla dei propri genitori sempre felici e innamorati, li ricorda con nostalgia, e la consapevolezza che un amore così lui non lo vivrà mai.
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30/05/2012 22:44

il mio inverno a zerolandia
ho comprato questo libro attratta dal titolo,nota la mia passione per zero
ance se poi di zero non parlava


“Il mio inverno a Zerolandia” Paola Predicatori,
un libro che merita attenzione, soprattutto per le sensazioni che smuove dentro.

” potrebbe apparirci banale, ma merita tutta la nostra attenzione



Alessandra ha diciassette anni e perde la madre dopo una malattia. Oltre la nonna non ha nessuno, a le due amiche della mamma che cercano di starle vicino.
Alessandra è all’ultimo anno del liceo e dopo la morte della persona con cui ha condiviso i respiri, si sente persa e abbandonata. Improvisamente tutto cambia e lei vuole solo essere lasciata
in pace per poter vivere il dolore e tutto cio che le ricorda la madre
. Quando ritorna a scuola, si siede a un banco diverso da quello in cui stava, accanto a un ragazzo che tutti chiamano Zero, perché considerato una nullità.

La vicinanza di Zero, , con quel ragazzo taciturno le fa bene, non ha bisogno di dover spiegare, di dover rispondere e con i giorni Alessandra si rende conto che Zero ha delle qualità nascoste che lo rendono migliore degli altri.

Probabilmente per il loro modo di intendere la vita, per la solitudine che attanaglia Zeta e Zero, l’esclusione dal resto li rende complici e nel tempo nasce una storia che è più un perdersi che un trovarsi. Ma il loro rapporto li aiuta a essere se stessi, ad affrontare le difficoltà durante il loro inverno a Zerolandia.

Nel romanzo oltre a un contatto intimo con i sentimenti di Alessandra, c’è la storia di due ragazzi c’è l’importanza che rivestono gli altri nel percorso di ognuno, c’è la necessità di non lasciarsi andare.

Paola Predicatori nel romanzo ” tira fuori il cuore e l’anima, ci mette a contatto con sentimenti puri e contrastanti, ci fa stare dalla parte di Zeta e Zero affinché il loro inverno a Zerolandia sia riscaldato dai loro sentimentiè bel libro, che vi consiglio di leggere e che lascia in sospeso una domanda a cui solo noi, con il tempo, possiamo dare risposta “Cosa diventano le persone che non ci sono più, ciò che è stato o tutto ciò che è mancato?”.
rore ne sono stata ammaliata
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16/06/2012 21:50

vernice bianca
L'amore raccontato, scritto con la vernice bianca sulla strada seguendo un itinerario che dal cuore di una città, Genova, porta dritto al mare quindi all'origine, quindi ancora all'amore. L'opera, scritta da Rosa Matteucci, è diventata il cuore di un'installazione curata da Stefania Galeati Shines che ha riscritto il testo con vernice bianca seguendo la strada che da palazzo Ducale trasporta i lettori fino al mare. La storia di Matteucci è, alla fine, una favola: quella di Ruth ebrea russa che si innamora di Carlo, militare fascista. E come in tutte le favole, soprattutto quelle scritte a mano, l'amore alla fine sconfigge la teoria odiosa della differenza. Affidare questo racconto a Galegati ha significato affidare le parole alla pietra, al selciato, ricostruire uno speciale filo conduttore di colui che cammina, "accompagnato" ha detto Galegati, come un libro accompagna chi viaggia.

Le parole dunque si snodano per la strada come un rosario di piccole perle bianche sul selciato nero e come tutte le cose scritte il tempo, l'uomo e gli animali, le macchine potranno cancellarne la massima parte. Eppure sembra, in questa strana installazione, che il senso non possa essere smarrito ma si perda davvero nel mare come messaggio da trasportare. "Per raccontare questa storia d'amore bisogna partire da Odessa": così comincia la favola, le prime parole scritte per tangente al grande portone del Ducale. Parole indirizzate al mare. Da Odessa a Praga, dalla Valtellina ad Haifa poi l' Africa, la Spagna, Genova fino alla fine risolvendo, come scrive Matteucci, "il contenzioso con l'invisibile". Come sia questo possibile lo dimostrano le parole scritte con grafia di bambino sul selciato della strada che da piazza Matteotti porta al Porto Antico, luogo che con il mare ha un comun denominatore: è capace di contenere il bianco e il nero senza conflitto alcuno. Pan-etnia, collasso e decesso della diversità che risolve nelle parole che chiudono la favola. Ruth e Carlo "si amano perché altrimenti moriranno" e alla fine della loro storia insieme "dormono l'uno accanto all'altra, la stella di David e la croce latina, nell'attesa del risveglio alla fine della fine del tempo".
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28/09/2015 20:50

QUELLO CHE HAI AMATO
QUELLO CHE HAI AMATO
L'AUTRICE SCRIVE IL LIBRO INPRONTANDOLO IN 11 INTERVISTE A 11 DONNE,COMPLETAMENTE DIVERSE UNA DALL'ALTRA
FACENDO UNA DOMANDA RACCONTAMI COSA HAI AMATO DI PIU NELLA TUA VITA....
IL LIBRO DIVENTA ,UN NARRATORE DI STORIE D'AMORE TUTTE DIVERSE MA APPASSIONATE,MISTE A DELUSIONI,LAVORO,
FAMIGLIA E A VOLTE L'AUTRICE COGLIE LA VERA ESSENZA DELLA PAROLA AMORE
ANCHE SE LE STESSE MAGARI NON SI ACCORGEVANO CHE AMORE HA TANTE
MAGARI CHI TI STA ACCANTO NON LO CONOSCI ABBASTANZA
L'AMORE è RICORDO
L'AMORE è.....come la Panda bianca che è occasione di rinascita per Nadia DOPO ANNI DOLOROSI
O COME LA GIACCA CUCITA CONTINUAMENTE DIGIUSY
MA NON VOGLIO MONOPOLIZZARE LA SCENA E SOLO DA LEGGERE


PUBLICATO DA UTET- USCITO 8 SETTEMBREQUELLO CHE HAI AMATO
a cura di Violetta Bellocchio
Utet, 15 euro, pp. 208 (ebook compreso nel prezzo)
In libreria dall’8 settembre
Autrici: Nadia Terranova, Giusi Marchetta, Claudia Durastanti, Giuliana Altamura,

Mari Accardi, Raffaella Ferré, Flavia Gasperetti, Carolina Crespi,
Serena Braida, Violetta Bellocchio, Chiara Papaccio.

GIUDIZIO
LIBRO BELLISSIMO E AVVINCENTE ....POI DOVE SI PARLA D'AMORE NON SI SBAGLIA MAI
STORIA DOPO STORIA ARRIVI ALLA FINE E TI VIENE VOGLIA DI RICOMINCIARE A LEGGERE



Violetta Bellocchio (Milano, 1977). Ha lavorato per “Rolling Stone”,
“Grazia”, Radio 2, e la Mostra del Cinema di Venezia.
Ha scritto per diverse riviste, tra cui “Marie Claire”, “Wired” e “Link”.
Suoi racconti sono usciti in varie raccolte, tra cui Dizionario affettivo della lingua italiana (Fandango, 2008),
L’età della febbre (Minimum Fax, 2015). Il suo primo romanzo, Sono io che me ne vado, è uscito per Mondadori nel 2009.
Nel 2014 ha pubblicato, sempre per Mondadori, il memoir Il corpo non dimentica (Mondadori).
Nello stesso anno, ha lanciato il blog www.abbiamoleprove.it, la prima rivista italiana dedicata alla
non-fiction femminile.

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04/10/2015 21:31

chiara gamberale
per dieci minuti

nuova chicca di chiara gamberale
Dieci minuti al giorno.
Tutti i giorni.
Per un mese.
Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta nella vita
Dieci minuti diversi dal solito smettere di avere paura. E tornare a vivere.
Tutto quello con cui Chiara era abituata a identificare la sua vita non esiste più. Perché, a volte, capita. Capita che il tuo compagno di sempre ti abbandoni.
Che tu debba lasciare la casa in cui sei cresciuto.
Che il tuo lavoro venga affidato a un altro. Che cosa si fa, allora? Rudolf Steiner non ha dubbi:
si gioca. Chiara non ha niente da perdere, e ci prova. Per un mese intero, ogni giorno, per almeno dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai fatta prima. Lei che è incapace anche solo di avvicinarsi ai fornelli, cucina dei pancake, cammina di spalle per la città, balla l'hip-hop, ascolta i problemi di sua madre, consegna il cellulare a uno sconosciuto.
Di dieci minuti in dieci minuti, arriva così ad accogliere realtà che non avrebbe mai immaginato e che la porteranno a scelte sorprendenti.
Da cui ricominciare. Chiara Gamberale racconta quanto il cambiamento sia spaventoso, ma necessario. E dimostra come, un minuto per volta, sia possibile tornare a vivere.

descrizione da librerie feltrinelli
Genereletteratura italiana
Listino:€ 8,50Editore:FeltrinelliCollana:Universale economicaData uscita:29/04/2015Pagine:192Formato:brossuraLingua:Italiano [SM=g27988]
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