Sigma barcellona rilancia: in arrivo Jameson Curry?
Potrebbe essere arrivato il momento dell'approdo di
Jameson Curry alla
Sigma Barcellona. La guardia quest'anno in forza agli Springfield Armor della DLeague (17.3 punti, 4.3 rimbalzi, 6.3 assist in quasi 38' di utilizzo le sue medie stagionali nella Lega di sviluppo americana) ha visto finire a sorpresa la sua stagione dopo l'eliminazione di ieri notte in gara-3 contro i Canton Charge, nonostante i grandi numeri del possibile prossimo giallorosso (24.3 punti nella serie, 30 nell'unica vittoria di Springfield arrivata al supplementare in gara-2). Curry potrebbe arrivare in Sicilia già in questa settimana visto che il general manager Sandro Santoro, molto colpito assieme a coach Sacco dalle prestazioni del 26enne ex Oklahoma State che ha studiato con attenzione nelle ultime settimane, già nei giorni precedenti l'uscita degli Armor dai playoff attendeva solo la restituzione del contratto firmato da parte del giocatore.
Certo, negli ultimi giorni erano state sondate altre strade perché si pensava che la stagione di Springfield, seconda nella regular season e prima nella Eastern Conference (quindi strafavorita nel confronto dei quarti di finale contro Canton, settima testa di serie) continuasse almeno un'altra settimana; invece l'improvvisa disponibilità di Curry sembra chiudere definitivamente i giochi per l'innesto di mercato tanto atteso da alcune settimane e, anzi, ancor più auspicato dopo la brutta sconfitta patita dalla Sigma sul campo dell'ultima in classifica Sant'Antimo dopo una settimana segnata dallo "sciopero" dei giocatori che non si erano allenati mercoledì scorso lamentando il mancato pagamento dell'ultima parte di spettanze, salvo poi chiedere scusa nella tarda serata di ieri, riconoscendo alla società di aver saldato quanto dovuto.
Alto 1.93 per 91 kg di peso, guardia tiratrice (40% da tre, 9/13 nelle ultime tre gare di stagione regolare; come detto 24.3 con 4.3 rimbalzi, 6.3 assist e il 51% dal campo nei playoff) che può anche giocare da playmaker, Curry ha tentato diverse volte l'approdo nella Nba prima con i Chicago Bulls nel 2007/08, poi (all'inizio della stagione 2010) con i Los Angeles Clippers e quest'anno (una presenza in preseason) con i New Jersey Nets dopo una più che buona discreta carriera collegiale (17.3 punti di media al terzo anno nella competitiva Big 12 con i Cowboys di OSU, prima di una sospensione per motivi disciplinari).
Solo nominali le esperienze europee: due gare in Francia nel 2008 con il Pau Orthez e la firma a Cipro (AEL Limassol) nel 2009 senza mai giocare. Si tratta di un giocatore estremamente affidabile dal punto di vista realizzativo (in 40 presenze con Springfield, non è andato in doppia cifra solo 4 volte), buon difensore sulla palla (1.9 recuperi) e capace di procurarsi un buon numero di liberi che converte con un interessante 83%; nell'idea dello staff tecnico, in particolare di Santoro e Sacco, il suo gioco molto votato all'uno contro uno – anche se si tratta di un atleta tutt'altro che egoista – potrebbe integrarsi alla perfezione con quello di Mindaugas Lukauskis in alternativa principalmente a Michael Hicks. Il lituano, infatti, si è dimostrato certamente più efficace se utilizzato in posizione di ala piccola, dove in alternativa alla conclusione da fuori può battere l'uomo più facilmente e visto che "Minda" usa poco il gioco spalle a canestro anche se in vantaggio di centimetri nei confronti dell'avversario diretto.
Da non sottovalutare, però, la possibilità di far giocare Curry in posizione di playmaker, per far rifiatare Mike Green o – qualora le "bizze" dell'ex Cantù dovessero proseguire – addirittura sostituirlo.
Quello di Curry è il nome più "caldo" di una rosa che comprende anche Adrian Banks, capocannoniere del campionato israeliano (21.7 punti di media con l'Elitzur Netanya) ma considerato un po' "egoista" e più difficile da inserire in un sistema già collaudato, e Gerald Fitch, altro ex canturino ora free agent dopo essere stato liberato dal Malaga ma obiettivo della Virtus Bologna in Serie A. In cima alla lista dei sogni c'è invece Luther Head, 30enne prodotto di Illinois protagonista di uno scintillante quadriennio con gli Houston Rockets che ha poi visto la sua carriera Nba prendere una piega meno brillante (Miami, Indiana, Sacramento le ultime destinazioni) ma che ha sempre rifiutato di giocare in altri campionati, DLeague compresa.
Ecco dunque che Curry diventa certamente l'obiettivo più concreto per rinforzare la squadra in vista non tanto delle ultime due gare di regular season quanto principalmente dei playoff.
Fonte: - La Gazzetta del Sud -
Data: 18/04/2012
Autore: Max Passalacqua[Modificato da Exsottosopra 18/04/2012 13:36]
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