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Il nuovo sindaco di Genova

Ultimo Aggiornamento: 26/06/2017 22:30
23/04/2012 19:37
Re:
euge1893, 23/04/2012 18.42:

@Davide: quindi se non abbiamo il tram la colpa non è dell'incapacità della giunta uscente (appoggiata dagli stessi identici partiti che oggi appoggiano Doria) ma dei cattivoni destraioli di Roma. Non ti sembra una spiegazione un po' di comodo?



Infatti come ho già avuto modo di affermare una ricandidatura della Vincenzi mi avrebbe portato verso una lista civica o verso l'astensione, in quanto diverse volte su questo forum e di persona ho criticato l'operato della Vincenzi&Co. C'è anche da dire però che il centro destra in comune c'era anche se in minoranza e a parte la caciara sulla moschea non mi pare si sia fatto notare più di tanto.

Doria, secondo me, rappresenta una discontinuità e per questo voglio dargli fiducia. Poi come dice Claudio sarò un pezzente che ci gode a farmi governare dai nobili (sic!), ne parleremo se vince dall'8 maggio al 2017 giudicheremo passo passo il suo operato.


Napoli, Milano, Torino, Firenze, Padova, Mestre, Sassari


Sai che al momento tutte le città che hai citato sono governate da un sindaco di centro sinistra? [SM=g11770]
23/04/2012 20:51
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Puoi tranquillamente togliere il "se". Doria è già il nuovo Sindaco di Genova, le elezioni sono pura formalità.

www.primocanale.it/notizie/irruzione-nella-corso-della-notte-negli-uffici-del-pdl-in-via-macaggi-107...

Intanto nella democratica Genova scrivono sotto casa di Vinai e nella sede del PDL: "BerlBoia".

Queste cose son ridicole, ma il problema è tutto del PDL di aver legato la propria immagine non ad un ideale politico ma alla figura del leader. Soprattutto di aver il coraggio di difenderlo a spada tratta senza rendersi conto di esser diventati ridicoli. Ovviamente però da questo carozzone ci sono esponenti che non si sono più riconociuti membri di quel partito e l'hanno lasciato.
23/04/2012 21:02
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Il declino di Genova è iniziato circa 50 anni fa, quando il sindaco Pertusio ha per la prima volta raggiunto un accordo per una giunta di centro-sinistra (quello di allora ovviamente, cioè DC e partiti laici in giunta ed astensione benevola del PSI), in ciò andando contro il consiglio che gli era stato dato dal Cardinale Siri.

A seguito di questo, nella seconda metà degli anni '60 sono arrivate le prime bastonate alla città, con l'illusione del "pacchetto compensativo" (che poi sappiamo come è finito). Poi un po' per volta è venuto il resto.

Parecchi anni dopo, al funerale dal Cardinale il 5 maggio 1989, hanno colpito tutti le lacrime del vecchissimo ex sindaco Pertusio (lacrime che anch'io ho potuto vedere da lontano).
23/04/2012 21:40
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Ah, che bei tempi, la DC di Pertusio, il sindaco che ha distrutto la rete tranviaria genovese, ma questo è il meno, basta guardare le nostre colline, la sua opera aleggia ovunque. Peccato che abbia avuto una mezza apertura al centro, sarebbe stato molto meglio se avesse seguito i consigli ecclesiastici e si fosse appoggiato ai missini.
Una domanda: subito dopo la guerra, fino al 51, il sindaco fu Adamoli, comunista. All'epoca Genova era in declino, poi con Pertusio si è ripresa (dal 51 agli anni 60) oppure era già lanciata nonostante il sindaco comunista?
Credi che se rinascesse lo Stato Pontificio avremmo possibilità di essere annessi o questi anni di comunismo ci hanno irrimediabilmente compromessi?
23/04/2012 22:05
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Ma come mai Doria che fa il comunista ma è marchese va bene al popolo di poveracci cassaintegrati e disoccupati mentre Musso che è liberale e coerente con il suo status, no?


Sarebbe veramente stupido non votare una persona per via della sua discendenza, personalmente voto per le idee che uno ha, non per quelle che avevano i suoi nonni.
Essere liberale vuol dire credere nel libero mercato, nell'iniziativa privata e nel capitalismo, non a caso il Partito Liberale è sempre stato di destra. Sarà anche una destra europea, lontana dal fascismo e, si spera, anche dal bungabunga, ma resta pur sempre una destra, la classe operaia non può votare per quella, come del resto gli industriali non possono essere comunisti.
[Modificato da giambo64 23/04/2012 22:06]
24/04/2012 07:21
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Oh... l'hai detto. Chi è che diceva qualche pagina fa che non è assolutamente vero che il problema non sono i partiti, ma gli esponenti? Che erano discorsi da autobus? Ecco che Giambo ha concretizzato il pensiero di molti genovesi. Che è il pensiero che ha caratterizzato le elezioni del 2007: non voto Musso perché non è di sinistra. Il motivo è questo e non il programma.
24/04/2012 10:03
Non voti Musso perchè il suo programma non è di sinistra...

Ah, la scenetta nella sede del PDL è stata troppo bella, però se prima di ogni elezioni vi inventate qualcosa per fare le vittime alla fine si sente puzza di bruciato. Forse a mettere quel casino negli uffici è stato Tartaglia, insieme a quelli della bomba sul Duomo di Milano capeggiati dall'assaltatore di Belpietro.
24/04/2012 10:20
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Re:
giambo64, 23/04/2012 22.05:


Essere liberale vuol dire credere nel libero mercato, nell'iniziativa privata e nel capitalismo [...] resta pur sempre una destra, la classe operaia non può votare per quella, come del resto gli industriali non possono essere comunisti.



Un bel ragionamento da paraocchi ideologico, complimenti.
Adesso capisco come mai nel 1994 Ugo Intini (ripeto: Ugo Intini) ha fatto il pieno nel collegio supeblindato di Cornigliano.
A chi ragiona in questo modo potrebbero mettere come candidato Topo Gigio: basta che sia dalla parte che ti raccontano sia "della classe operaia" e verrebbe eletto.
Il punto è che Genova è rimasto uno degli ultimi posti in Italia dove funziona ancora questa regola da Stalingrado anni '50.
Facciamoci almeno qualche domanda.

24/04/2012 14:38
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Non credo che quello che ho detto sia retaggio degli anni 50, in realtà è quello che normalmente avviene in Europa.
Guardate in Francia, si stanno affrontando i due candidati del partito di destra, liberale, e del partito di sinistra, socialista.
Sia ben chiaro, io non ho detto che il candidato di sinistra è più legittimato a governare, ho semplicemente rimarcato che ci sono interessi diversi tra chi è proprietario di aziende e chi è invece suo dipendente.
Questo non vuole assolutamente dire che non ci possano essere punti in comune o momenti storici in cui entrambi possano condividere stessi obiettivi, tuttavia resta il fatto che queste categorie sono rappresentate da movimenti politici differenti, oggi come ieri e come domani. Solo in un paese totalitario al 100% potrebbe non esistere questa contrapposizione, che se fatta nell'ambito della democrazia è il cuore dello stato di diritto.
Io credo che il sistema economico sociale più avanzato al mondo sia quello dei paesi nord europei, frutto della socialdemocrazia, ovvero il giusto connubio tra la garanzia dei diritti e la meritocrazia.
In questi paesi si sono alternati al governo partiti socialisti e partiti conservatori, i primi più favorevoli allo stato sociale e i secondi più favorevoli alla libertà di impresa, tutti comunque rigorosamente dentro dettami costituzionali che fanno dell'Europa il posto al mondo dove più la democrazia si è compiuta.
Non critico chi vota Musso, persona comunque competente, semplicemente io non condivido la base del suo pensiero per cui non avrebbe senso votarlo solo perchè magari condivido una piccola parte del suo programma.

24/04/2012 15:12
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Adesso capisco come mai nel 1994 Ugo Intini


Intini è stato sicuramente tra i più odiati dal popolo della sinistra negli anni ottanta-primi novanta, tuttavia con la scesa in campo di Berlusconi e la fine del PSI fece una scelta diametralmente opposta a quella di tanti suoi compari i partito, schierarsi dalla parte naturale in cui avrebbe dovuto schierarsi un socialista: a sinistra e non con il campione della destra delle banane.
Scelta che non gli ha certo giovato, se avesse fatto come gli altri si sarebbe assicurato un ventennio di palanche e troie.
24/04/2012 16:08
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Ripeto, è cosa certa che Doria sarà il prox sindaco di Genova.
Mi auguro solo che, per il bene della città -visto che è stato eletto da chi ne ha le palle veramente piene del PD genovese, il vero male di Genova - egli sappia interpretare la voglia di cambiamento che è viva in tutti noi.
Cambiamenti veri, non parole al vento e progetti o presunti tali che finiscono a fare la muffa in un cassetto.
Il mio timore, non lo nascondo, è che la città vada incontro ad un'ennesima cantonata.
Se la sua gestione, alla scadenza del mandato, sarà fallimentare come quella del quinquennio Vincenzi ed in seguito verrà rivotato un altro esponente del centro sinistra, allora vuol dire che la capacità di farsi male dei genovesi è veramente da guinness dei primati.
[Modificato da brioskj 24/04/2012 16:09]
24/04/2012 21:00
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Questo no.
Siccome lavoro da 32 anni a Sestri Levante, posso testimoniare che il primato mondiale imbattibile sulla capacità di farsi male appartiene per l'appunto a Sestri Levante (dove l'opposizione c'è per modo di dire: di tutti non ne fai uno).
24/04/2012 21:26
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Veramente il record ce l'ha l'Italia intera, con la DC al governo ininterrottamente dal 1945 al 1994, quando venne sostituita da... Forza Italia.
24/04/2012 22:14
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By the way, non vorrei essere frainteso: non ho detto che il PD è il male assoluto, l'ho detto in relazione alla città di Genova.
Ciò perchè, mancando da troppo tempo un'alternativa ed una sana alternanza, il PD genovese è andato inevitabilmente in metastasi.
Alle primarie è stato castigato questo PD, incapace di rinnovarsi.
La Vincenzi e la Pinotti, quest'ultima più a "Porta a Porta" che a Genova, erano decisamente invotabili.
Anch'io avrei votato per Doria, se avessi la residenza a Genova.
Ciò non significa che Doria non possa fare bene, visto il suo ruolo di outsider, ma il punto è: ci riuscirà davvero?
In caso di fallimento, sarebbero altri 5 anni buttati via.
25/04/2012 07:32
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Re:
giambo64, 24/04/2012 21.26:

Veramente il record ce l'ha l'Italia intera, con la DC al governo ininterrottamente dal 1945 al 1994, quando venne sostituita da... Forza Italia.



Vero solo in parte: la DC come partito in sè è stata al governo tutti quegli anni, questo è vero, però la sua egemonia è finita prima, nel 1958. Da allora in poi è stata "ostaggio" di vari altri partiti e movimenti, si è completamente snaturata ed ha finito per autodistruggersi.


EDIT: errata corrige!!! nella fretta avevo scritto male.
Sono io che lavoro a Sestri Levante da 32 anni.
Il colore politico che comanda è sempre lo stesso dal 1945 ad oggi, prima con il vecchio PSI che era l'ago della bilancia, poi con il PDS/DS/PD.
Unica eccezione una breve parentesi all'epoca di Tangentopoli, quando ci fu il commissariamento e poi le prime elezioni con il nuovo sistema. Al ballottaggio vinse la Lega, ma durò pochi mesi più che altro per motivi inerenti la salute mentale degli amministratori. Dopodichè altro commissariamento e ritorno alle posizioni precedenti.


[Modificato da sandro.raso 25/04/2012 13:33]
26/04/2012 09:24
Alex visto che su facebook mostravi il tuo sdegno per il prete che spinge l'elezione di Doria ecco un altro bell'esempio, Bagnasco (ora devo andarmi a lavare la bocca col sapone) invece spinge la lobby del suo amichetto Vinai.



Genova, il cardinal Bagnasco incoraggia il Pdl. Ma i preti di strada sono con Doria
La Curia è dalla parte del candidato di centrodestra Pierluigi Vinai. Don Andrea Gallo e don Paolo Farinella, invece, scelgono l'uomo del centrosinistra. Il centrista Musso senza benedizioni: "E' una guerra parrocchiale, altro che laicità dello Stato"

Il pulpito della politica. Più che il palcoscenico. Succede a Genova, dove cardinali e sacerdoti scendono più o meno apertamente in campo. Alla faccia dell’unità dei cattolici: da una parte gerarchie ecclesiastiche, dall’altra semplici sacerdoti. Mentre la Curia “incoraggia” un candidato del centrodestra, due amatissimi preti di strada, don Andrea Gallo a don Paolo Farinella, scelgono Marco Doria (centrosinistra). Così c’è chi invoca la laicità, come Enrico Musso, candidato “dimenticato” dalla Chiesa (corre con una lista civica ed è appoggiato dal Terzo Polo): “Sono amico di don Gallo e lo stimo immensamente. Anche don Farinella fa del bene. Ma tra gerarchie e sacerdoti stiamo assistendo a una guerra tra parrocchie. Altro che laicità dello Stato!”.

Tutto comincia quando il centrodestra dopo lunghi travagli candida Pierluigi Vinai. Le cronache riportano che a convincerlo sarebbero stati gli incoraggiamenti del cardinale Angelo Bagnasco. Dalla Curia nessuna smentita. Al Fatto Quotidiano, il candidato Pdl l’ha spiegata così: “È stato soltanto l’incoraggiamento a scendere in campo fatto a una persona amica”. A Genova, però, in molti hanno storto il naso. A smorzare le critiche non sono bastati gli articoli sul Cittadino, periodico ecclesiastico, in cui si sosteneva che la Chiesa ligure non era schierata e si ricordava che “non è consentito offrire spazi parrocchiali ai candidati di qualsiasi par tito”.

Del resto da anni è noto l’attivismo delle gerarchie (a cominciare dai tempi di Tarcisio Bertone) nella politica, ma anche nella finanza e nell’impresa. C’è chi, per dire, ricorda quando il presidente della Regione, Claudio Burlando (centrosinistra), rinunciò a nominare un membro della fondazione della potentissima banca Carige, lasciando la poltrona alla Curia. Non basta: la Chiesa si è lanciata nel business del mattone, riconvertendo in case quelli che erano ospedali e colonie, mentre i vecchi campetti parrocchiali diventavano box. Operazioni da centinaia di milioni, come i porti progettati da imprenditori vicini al Vaticano insieme con figure del centrodestra nel Levante ligure. Per non dire di Giuseppe Profiti: il manager toccato dal ciclone Mensopoli finì agli arresti domiciliari, ma fu sempre sostenuto da Bertone, tanto da essere ricevuto dal Papa in visita a Savona nel mezzo dell’inchiesta. Profiti in primo grado è stato condannato a sei mesi di reclusione, ma l’inciampo non ha impedito di nominarlo presidente del Bambino Gesù di Roma, una sorta di ministro della Sanità vaticana.

Fino al capitolo Vinai, persona da sempre a cavallo tra fede cattolica e berlusconiana. Legato all’Opus Dei, vice-presidente (oggi autosospeso) della fondazione Carige, è sponsorizzato da Claudio Scajola. L’ex ministro di cui in Liguria si ricordano frequenti strette di mano con porporati. Ma nella Chiesa genovese tanti la pensano diversamente. Soprattutto i sacerdoti da sempre lontani dalle gerarchie e impegnati nei quartieri difficili, nella lotta contro l’emarginazione. Il primo è stato don Gallo, uno che delle sue idee politiche non ha mai fatto mistero: “Doria il programma lo costruisce con la gente”, ha detto il fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto. Ma sempre parlando in “campo neutro ”.

Don Farinella, se possibile, è ancora meno diplomatico di don Gallo. Domenica mattina ecco la sua rubrica su Repubblica: “Prevedo che Marco Doria passerà al primo turno…e avrà un buon risultato il Movimento Cinque Stelle… ne risulterebbe un bellissimo consiglio comunale”. Ancora: Doria è “persona integerrima al di fuori degli attuali impresentabili partiti”. Una sberla al centrodestra e al centrosinistra. Ma non solo: don Paolo parla anche della “cricca clerical-fascista di Scajola”. Farinella, però, non si è fermato all’articolo in cui nominava due candidate al consiglio di Pd e Idv.

Domenica, durante la sua messa nella chiesa di San Torpete, ha ripetuto le stesse parole e ha invitato alcuni candidati sull’altare. Don Farinella l’ha spiegata così: “Finché la Curia appoggia un candidato dell’Opus Dei e che si presenta sempre come cattolico e non merita niente, io sento il dovere di presentare nella mia parrocchia persone pulite e oneste che si mettono al servizio della città”. Musso non ci sta: “In questa campagna elettorale si utilizza il magistero e la fiducia dei credenti per influenzare il confronto politico”.



www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/25/genova-cardinal-bagnasco-incoraggia-pdl-preti-strada-sono-doria...
26/04/2012 09:45
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Da cattolico praticante queste propagande dal pulpito mi fanno davvero schifo
26/04/2012 09:55
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Anche qui film trito e ritrito. Le alte gerarchie filo Opus Dei che appoggiano il centro destra e alcuni sacerdoti di “frontiera” che fiancheggiano la sinistra.
Purtroppo finché la Chiesa – in tutte le sue manifestazioni – non perderà il vizio di tenersi lontano dalla politica e fare gli interessi di quello o di questo, la sua autorevolezza, anche spirituale, sarà sempre molto molto bassa.
26/04/2012 10:20
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Tra l'altro, con una singolare coincidenza, sabato scorso in mattinata si è visto al Ducale un megaraduno di devoti di Lourdes (con l'imprimatur delle Istituzioni, tra l'altro)che si è prolungato nel pomeriggio con una solenne funzione in San Lorenzo, officiata dall' Arcivescovo. Presenti in gran copia i volontari di UNITALSI (L' associazione che organizza i pellegrinaggi)e si è visto persino un piccolo corteo di affiliati al Rothary (oddio non avranno paura di impolverarsi le Church's? [SM=g11770] con sfoggio di bandiere e vessilli in piazza Matteotti. Dopo neanche due ore, guarda un pò che coincidenza, nel salone del Ducale comizio elettorale del PdL con Angelino Jolie Alfano e Claudio Scaiola per la presentazione del loro candidato Vinai, che tra l'altro ha dovuto tagliare di brutto il suo intervento per rispettare la scaletta.

Poco prima dell'inizio in piazza De Ferrari ho incrociato Beppe Costa, noto esponente del PdL, con ancora addosso il giubbotto da volontario dell' Unitalsi con tanto di cartellino: spero che abbia avuto la decenza di cambiarsi prima del comizio. [SM=g27996]

Come si vede, c'è gente che non si perita di mescolare strumentalmente (o ad organizzare le cose in maniera che la contiguità sembri fortuita)una polita che ha dato il peggio di sè con legittime celebrazioni religiose, a maggior ragione con la presenza di un gran numero di pellegrini e di disabili coinvolti magari loro malgrado in qualcosa che va ben al di là della festa per Bernadette Subirous.

Non nascondo quanto mi facciano schifo queste cose, e posso affermare tranquillamente che finchè la destra sarà rappresentata da questa gente la gli elettori continueranno a votarer diversamente , anche tappandosi il naso. [SM=g27988]

[Modificato da Trammax 26/04/2012 10:22]
26/04/2012 10:34
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Il mega-raduno di devoti di Lourdes come lo chiami tu (che qualche giorno prima c'era stato anche a Chiavari, ero presente anch'io) è stato organizzato in occasione dei 100 anni dell'UNITALSI con la peregrinatio di una reliquia di Santa Bernadette ed è un avvenimento eminentemente religioso (almeno a Chiavari le autorità civili e militari non sono state nemmeno invitate) e non ha alcun rapporto con le prossime elezioni amministrative.

Peraltro a Lourdes è frequentissimo vedere, tra i volontari che si occupano gratuitamente di accudire gli ammalati, anche persone note nel mondo della politica, dello spettacolo, dello sport, e non vedo proprio perchè mai si dovrebbe mandarli via.

Ci mancherebbe altro che la Chiesa - in questo caso una sua organizzazione di volontariato - dovesse mettersi a spostare i propri momenti interni evitando i periodi elettorali e simili.

Quelli a cui non piacciono le manifestazioni religiose di questo tipo devono semplicemente non andarci, nessuno verrà a prenderli con il fucile per costringerli a partecipare, anzi...
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