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Barcellona, serve un leader in campo
Domani alle 16 conferenza stampa di Bonina: una guardia o un lungo gli obiettivi di mercato
E svolta sarà. Non nel senso che si sperava nell'ambiente barcellonese, ma dopo l'ennesima sconfitta di misura in uno scontro diretto (peraltro al termine di una gara che, a differenza di quella interna con Brindisi, la Sigma avrebbe ampiamente meritato di vincere) qualcosa cambierà nella squadra giallorossa in prospettiva ormai non più di dire la propria per il primo posto, ma di giocarsi tutte le carte per un buon piazzamento nella griglia dei playoff.
Ma con quattro squadre a +6, una (Brindisi) che potrebbe raggiungerle vincendo questa sera nel posticipo a Jesi, un solo scontro diretto rimasto (con Pistoia in casa) e la differenza canestri favorevole solo con Reggio Emilia che però ha una partita in meno, appare evidente che per risalire dall'attuale quinto posto occorrerà intervenire sul mercato. Senza lasciarsi prendere dalla frenesia perché la stagione si è rivelata difficile, ma non certo fallimentare (in fondo, dopo 28 giornate questa squadra ha una sola sconfitta in più ed è una posizione avanti in classifica rispetto a quella che scaldava i cuori dei tifosi lo scorso anno).
Qualcosa sulle intenzioni della società per il rush finale della regular season si capirà domani alle 16, con l'annunciata conferenza stampa del presidente Immacolato Bonina di ritorno da Bologna; ma si può già pensare di ipotizzare qualche possibile scenario. Il punto di partenza è il solito: Bonina non si deprime, ma rilancia pur abdicando alle chances di primo posto – ormai ragionevolmente impossibile – e concentrando le attenzioni su quello che diventa "il" campionato di Barcellona: i playoff, appunto.
Detto che il coach Cesare Pancotto non dovrebbe rischiare, appare evidente che dal punto di vista tecnico-tattico la squadra – che pure ha giocato alla pari con tutte le dirette concorrenti, ma alla quale è sempre mancato il classico "soldo per fare la lira" – ha finora denunciato due carenze. Una sottocanestro, dove Phil Martin è probabilmente troppo "leggero" fisicamente e poco incisivo dal punto di vista offensivo; e una nel ruolo di guardia, dovuta al fatto di avere fondamentalmente in quintetto due ali piccole (Hicks e Lukauskis) e acuita dal momentaccio di Ryan Bucci e, più in generale, dei tiratori giallorossi.
La sensazione è che a rischiare più di tutti sia proprio Martin: in prospettiva playoff, infatti, Barcellona dovrà fare i conti con lunghi "grossi" e molto fisici (Chiacig, Thomas, Borovnjak alcuni nomi per intenderci) e la società potrebbe decidere di rinforzarsi in quel settore. Irrealistica l'ipotesi Eze (il centro italo-nigeriano è sotto contratto con Milano ma viaggia a cifre impraticabili), potrebbe vedere ridursi il suo minutaggio con l'arrivo a Montegranaro di Sean May l'esperto Sandro Nicevic (3.9 punti e 1.2 rimbalzi in 11' di media per il 35enne di Pola) mentre è già uscito per la seconda volta dalle rotazioni a Treviso il giovane Jakub Wojciechowski (1.8 punti e 1.8 rimbalzi in 10', ma sole 5 presenze per il 2.12 nato a Lodz). Praticamente impossibile, invece, convincere Guilherme Giovannoni che resterà in Brasile.
Per quanto riguarda lo spot di guardia, molto dipenderebbe dall'eventuale scelta su chi tagliare tra Michael Hicks, che sta obiettivamente faticando troppo, e Mindaugas Lukauskis che è un signor giocatore ma non certo un leader. Tra le ipotesi, non si è ancora accasato Terrence Roderick dopo il "taglio" a Cremona (7.4 punti di media per l'ex riminese), ma il prodotto di Alabama-Birmingham non è certamente un tiratore da tre pur avendo doti da go-to guy, da uomo dell'ultimo tiro, non indifferenti.
C'è, in realtà, una terza opzione che si potrebbe attuare senza intervenire sul mercato ma cambiando quintetti e gerarchie nel roster a disposizione di Pancotto: dato per assodato che finora Mocavero e Da Ros sono stati più efficaci dei titolari Martin e Dordei, uno dei due panchinari potrebbe trovare maggiore spazio, magari con la soluzione che prevede Hicks da ala forte per avere migliori spaziature e una maggiore imprevedibilità in attacco.
Sì, perché i problemi di Barcellona in questo momento sono tutti nella metà campo offensiva: i giallorossi sono la migliore difesa della Legadue (73.1 punti concessi) e anche domenica al "PalaBigi" per 35' hanno concesso a Reggio Emilia molto poco di quello che fa solitamente, ma in attacco la palla circola male e le scelte sono spesso affrettate o mal prese. Gran parte della responsabilità va ovviamente ascritta al playmaker, ma a questo punto della stagione è onestamente impensabile che Barcellona rinunci a Mike Green che pure sta vivendo un'involuzione tecnica che lo sta riportando ai livelli di inizio stagione.
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