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Schede di costruzione dei personaggi - Numero uno: il Pugile!

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2012 10:45
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Utente Junior
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07/02/2012 16:16
 
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Piccoli suggerimenti, basati su esperienze dirette e non, per aiutarvi a creare la figura di un pugile nelle vostre storie...
Innanzitutto tendo a precisare che questa è solo una scheda di costruzione "generica" ( creata per darvi modo di confrontare le vostre idee e congetture sulla figura complessa di un personaggio inventato, basandovi su cosa comporta questa particolare figura nella realtà ). Ovviamente non ho stilàto questa scheda per pretendere di "insegnarvi" qualcosa ma, dal momento che ho provato sulla mia pelle questo particolare stile di vita per un periodo abbastanza importante ( assieme ad altre figure che, nel tempo, passerò in seguito ad illustrarvi ), spero che quanto segue possa esservi di qualche aiuto per approfondire la caratterizzazione di questo personaggio, variandone gli aspetti a seconda della personalità, e gli elementi concreti del suo modo di essere...

Numero Uno - CINEMATOGRAFìA:
Penso sia superfluo dire che il cinema e la televisione, costruendo le storie attorno a personaggi come "Rocky Balboa" o Muhammed Alì & Co., hanno contribuito a dare una prima immagine di ciò che "potrebbe essere" il cuore di un pugile. E' fuori discussione che un personaggio d'eccezione, indipendentemente dalla capacità di saper combattere o meno, deve possedere qualcosa di sé che lo contraddistingue dalla norma. La tecnica e la bravura di un pugile, a seconda dell'allenamento e dell'esercizio, non costituiscono nel 100% dei casi il cosiddetto "campione"...
Da un lato la fantasia gioca molto nel presentare il lato umano del personaggio, con conseguente aumento di forza e determinazione che lo spinge a combattere e a non arrendersi mai; dall'altro contrasta fortemente con quello che costituisce un incontro di pugilato vero e proprio. [SM=g27991] E' bene dunque tenere da conto sia le vicende emotive del protagonista ( di grande impatto ai fini di una storia ) ma allo stesso tempo è bene non dimenticare che non è indossando i guantoni e ripetendo a sé stessi cose del tipo: "Non fa male!" "Non fa male!" ( NB. frase celebre di ROCKY ) che si può avere la certezza di NON finire al tappeto e battere l'avversario.
Calcàre troppo la mano su queste cose, ai fini di creare una storia originale ovviamente, costituisce di fatto uno sfruttatissimo stereotipo. Purtroppo, avvicinandosi al mondo del pugilato vero, molti miti crollano ( almeno quelli legati alla folle idea che, dopo aver preso qualcosa come trecentodiciannove cazzotti alla testa, si ha la pretesa che il protagonista possa rialzarsi e avere ancora la lucidità per combattere ) [SM=g27992] Il pugilato ha delle regole: molte di queste, evolutesi nel corso degli anni, al fine di limitare al minimo i rischi e le tragedie che purtroppo tuttora possono rischiare di verificarsi; perciò è bene non dimenticare che, tra realtà e fantasia, vi è una dimensione dove certe cose semplicemente NON possono cambiare la natura di un corpo umano fatto di carne, sangue, muscoli e ossa...

Numero Due - LA STORIA:
Lasciando da parte le "origini dello sport" ( che presumo non interessino a nessuno e, nel caso, si possono tranquillamente consultare su un'apposita enciclopedia [SM=g27988] ), passo subito ad illustrare ciò che l'enciclopedìa probabilmente NON sarà sufficiente a spiegarvi.
Quando si parla di pugili, campioni e professionisti, che hanno conosciuto la fame e una vita di stenti, non si tratta di storie completamente inventate al fine di commuovere di più il lettore o lo spettatore. I pugili che hanno sofferto e tuttora soffrono la fame ( quella vera! ) esistono:
prendiamo l'esempio di Primo Carnera, che indossò i guantoni per avere la possibilità di mangiare carne tutti i giorni; oppure le tristi storie dei pugili americani "Rubin Hurricane Carter" e "Cassius Clay/Muhammed Alì"; e molti altri ancora, anche se non sto a menzionarli perché questa scheda è già fin troppo lunga...
La rabbia che spinge un uomo a stringere il pugno nudo ( senza il guantone ), e a scaricarlo sul bersaglio davanti a sé, è la sua frustrazione; il suo "volersi riprendere ciò che la vita gli ha tolto". Molte storie, per quanto diverse tra loro, si assomigliano tutte: storie di ingiustizie, di tragedie, di intollerànza razziàle, di povertà, di odio verso la società, e via dicendo... Non si può inquadrare questa figura attribuendole un unico volto, perché gli occhi da pugile brillano sul volto di centinaia di persone diverse, ognuno con la propria storia alle spalle e un futuro che può costargli solo ulteriori perdite.
Hurt Bryan, Philip Rister, Salvatore Convicini, Pietro Talussi... No, è inutile che cercate questi nomi su WIKIPEDIA - non li trovereste - per il semplice fatto che questi ragazzi NON HANNO MAI AVUTO UN NOME NELLA STORIA DEL PUGILATO [SM=g27992] purtroppo è così: tutti loro hanno indossato i guantoni, per passione e per la volontà di sfondare; e da giovani promettenti che erano hanno interrotto la propria carriera, dimenticati da tutti per vari e tristi motivi legati al loro ritiro.
- Hurt Bryan perse l'uso della parola, a seguito del grave trauma cranico, in un incontro del 1936...
- Philip Rister non è più potuto salire su un ring dopo che, al termine del suo terzo incontro, i medici gli diagnosticarono fratture multiple che gli pregiudicarono per sempre l'uso della mano sinistra...
- Salvatore Convicini sarebbe dovuto passare dalla categoria "dilettanti" al professionismo, se non fosse stato implicato in un brutto giro di scommesse clandestine ( spinto dalla fame e dalla promessa di guadagni facili ) trovandosi suo malgrado coinvolto in un regolamento di conti a mano armata nel 1943...
- Pietro Talussi si ritirò invece nel 1951, circa un mese dopo il suo esordio, perché i ripetuti colpi al cervello lo ridussero a poco più di una larva...
E potrei citare molti altri "nomi vuoti" ( nel senso che nessuno li ricorda, ad eccezione di alcuni arzilli nonnetti che frequentano questo ambiente e che sono stati testimoni di numerose disgrazie ). In america, quando uno sportivo è costretto ad abbandonare la carriera per problemi fisici, viene bellamente dimenticato; in Italia invece, nella maggior parte dei casi, molti pugili invalidi non hanno diritto ad usufruìre di alcun sussìdio... Queste sono le storie VERE, che ci crediate o no, non sono film e sono tutte storie comuni a tanti giovani sfortunati che sono passati attraverso esperienze che non li hanno consacrati come "eroi & protagonisti" di questo sport.

Numero Tre - ALLENAMENTO & TECNICHE DI BASE:
E dopo tutto questo sprolòquio, eccoci dunque a ciò che mi riguarda più da vicino.
Parlando ovviamente di boxe "tradizionale" ( escludendo dunque "Full-Contact", "Muei-Tai", ecc. ), teniamo conto che le caratteristiche e le condizioni fisiche giocano un ruolo molto variabile in questo sport:
- si può giocare sulla potenza e sulla resistenza fisica, per investire l'avversario al momento opportuno, e concentrare il proprio stile su una tattica "passìva" che segue i movimenti del proprio opponente per cogliere ogni minima falla nella sua guardia...
- si può giocare sulla velocità e sul gioco di gambe, in modo da sfiancàre l'avversario sulla distanza dei molteplici round, e conservare le energie per buttare giù l'opponente all'ultimo momento...
- si può combinare velocità e potenza ( sottoponendosi ovviamente alla combinazione delle naturali doti di agilità & disciplinato allenamento per accrescere la propria struttura fisica ). In questo caso, è bene sviluppare una massa muscolare "lunga" e "scattànte", piuttosto che "corta" e "pesante" ( quel tipo di muscolatura gonfia e sovrasviluppata che poco si adatta ad uno stile basato sulla velocità e rapidità dei movimenti )...
[SM=g27991] L'allenamento di un pugile, dentro e fuori dal ring, consiste nel disciplinàre sé stesso con una vita sana ed equilibrata ( niente alcool, vizi, fumo, prestazioni sessuali oltre misura ). Come ogni sport agonistico che si rispetti, occorre farsi un primo esame di coscienza: indossare i guantoni è L'ULTIMA COSA; prima di tutto occorre chiedersi se "le mani nude sono pronte a colpire forte tutto quello che ci viene scagliàto contro".
Quando le dita si stringono nel pugno, e il braccio si piega all'indietro per preparare il colpo, l'attimo successivo è il suono che quello stesso pugno produce nello scattare in avanti e colpire. All'inizio il dolore sono le mani rosse, scorticate, e i lividi violàcei intorno alle nocche... Ma quando i calli induriscono nel tempo, e il rumore che il pugno produce nell'aria diventa sempre più familiare ( come le note di un ritornello: Uno-uno-due! Uno-uno-due! ), "quello" è lo spirito che accende e infiamma l'anima del vero pugile, schiappa o campione che sia.
La posizione di guardia non è fissa ma, per evitare di essere colti alla sprovvista, il pugile "tecnico" tiene sempre i gomiti aderenti alle costole e la testa piegata contro le spalle, muovendo istintivamente le mani sia per proteggere il volto che per colpire.
La tecnica di offesa principale parte dall'indebolire la struttura dell'addome ( il quale deve essere particolarmente allenato a sostenere ed incassare anche i colpi più duri ), perciò la tecnica si compone di due colpi fondamentali:
- colpo preparatorio all'altezza del ventre, spezzando la guardia avversaria e costringendo l'avversario a piegarsi su sé stesso e a venire in avanti con la faccia per l'improvvisa mancanza di fiato.
- colpo decisivo al volto, come risposta definitiva ad una combinazione in rapida sequenza, questa mossa viene adottata quando l'esecutore mira al "knock-out" invece che ai punti.
[SM=g27993] ATTENZIONE
Non è tutto così facile come può sembrare, questi sono solo concetti fondamentali che ogni pugile alle prime armi conosce. Le probabilità che un incontro si risolva per K.O. tecnico, soprattutto per l'attuale livello agonistico cui vediamo i praticanti di questo sport, non sono poi così frequenti... o perlomeno non nel senso "spettacolàre" del suddetto "knock-out".
[SM=g27991] Mi spiego:
Anche se il pugile atterrato non dovesse perdere conoscenza, a seconda delle condizioni e del numero degli atterramenti, il responso dell'arbitro è COMUNQUE sconfitta per K.O.
In genere il livello medio del pugilato moderno si basa sul conteggio e sull'assegnazione dei punti ( stile: toccàta e rientro-toccàta e rientro ) ma, per ovvia conseguenza, questo stile di combattimento toglie molto dello spirito tradizionale legato a questo sport.
Una vittoria ottenuta ai punti, nei termini del regolamento, non si vedrà MAI nel contesto di una storia di pugilato "drammatica" ( di quelle dove nessuno dei due pugili crolla al tappeto, ma alla fine nessuno dei due farebbe a cambio con la faccia dell'altro ).
[SM=g27993] Perché continuo a ripetere cose ovvie ?!?
Perché lo scopo di questa scheda è quello di sottolineare appunto l'ovvio di quanto è legato a questo sport, onde evitare di trascurare cose a mio avviso fondamentali.
Se teniamo conto di tutto questo gigantesco lenzuolo che ho steso finora ( cercando di estrapolàre quanto di utile eventualmente si presta ai vostri scopi ), alla fine si ha a disposizione una scheda di consultazione gratuita che chiunque può utilizzare per la creazione di un ipotetico "personaggio-pugile" che abbia a che fare con le sue storie.
[SM=g27994] Logicamente sul BUONO/CATTIVO non posso fornirvi alcuna informazione - l'indole non è legata allo sport ( checché ne dicano tutti coloro che intendono il pugilato SOLO come lo sport violento per eccellenza ). Personalmente su questo punto rispondo così:
la rabbia e l'aggressività, indipendentemente dal sapere la differenza tecnica tra una gomitata e un pugno ( così come non cambia molto con una mazza da baseball usata per una rissa ), esula dalle radici di questa attività che ha come oggetto "lo scontro corpo a corpo, attraverso regole e uguali possibilità per entrambi i contendenti"...
Anch'io ho indossato i guantoni e imparato a portare i pugni, ma non per questo sono sceso brutalmente in strada a picchiare tutti quelli che mi stavano antipatici - certo, si sono verificate delle situazioni ( dei momenti in cui si è resa necessaria la legittima difesa ) ma il fatto che io sia in possesso della forza per mettere al tappeto qualcuno non mi autorizza comunque a farlo senza un motivo più che valido.

[SM=g27991] Ordunque:
per il momento non mi sovviene nient'altro da aggiungere.
In caso ci fossero domande, dubbi o quant'altro però, sarò ben lieto di rispondere entro i limiti delle mie possibilità.
[SM=g27985] Alla prossima!

[SM=g27997] SALUTI TOSCANI
[Modificato da telesette 07/02/2012 16:29]
Madre Natura mi ha dato questa faccia, non è granché ma... Pazienza, a me va bene lo stesso!
^__^
Post: 898
Utente Senior
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07/02/2012 17:01
 
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Vale SOLO per il pugilato o anche per altri sport di lotta?
Comunque l'ho trovata interessante, sicuramente aiuta molto se si vuole approfondire l'argomento.
Post: 295
Utente Junior
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07/02/2012 17:26
 
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Dipende dallo sport...
Se ti riferisci a sport come:

- il tennis
- la scherma
- il judo
- il karate

o attività più "intellettuali", come gli scacchi e il biliardo ad esempio, ebbene l'elemento che accomuna tutte queste attività tra loro altro non è che il CONFRONTO FACCIA A FACCIA, MENTE CONTRO MENTE, TESTA CONTRO TESTA...
[SM=g27985] Anche il pugilato richiede una buona dose di cervello, per combinare egregiamente la forza del pugno con una buona tecnica di offesa, solo che dipende dal modo in cui si vuole intendere questo sport.
A differenza delle discipline orientali, che insegnano come nulla di buono può nascere dalla semplice forza del pugno, il pugno inteso come "sfogo" è la manifestazione fisica e concreta della propria rabbia come arma d'attacco.
Potenzialmente le intenzioni comportano a sviluppare i vari tipi di sport con filosofie praticamente opposte e contrastanti:
- una pallonàta intenzionale in pieno volto può anche uccidere una persona
- lo stesso dicasi per una mazza da baseball sui denti...
[SM=g27994] Insomma, per farla breve, quello che per me "non è assolutamente pugilato" ( ovvero la violenza gratuita ) altri possono intenderlo tale... e proprio quella particolare aggressività tende a trasformare ogni tipo di sport in qualcosa di aggressivo e violento.
[SM=g27991] A livello agonistico, tale aggressività si manifesta in molti modi, sia negli sport collettivi che individuali, e spesso deriva da cause e turbamenti esterni che rendono l'atleta incapace di separare la propria rabbia dalla propria attività agonistica, indipendentemente dal tipo di sport che pratica - di conseguenza, gran parte del modo di pensare di un pugile si può tranquillamente adattare ad altri atleti di altre discipline, a seconda della persona in questione.

[SM=g27997] SALUTI TOSCANI
[Modificato da telesette 07/02/2012 17:28]
Madre Natura mi ha dato questa faccia, non è granché ma... Pazienza, a me va bene lo stesso!
^__^
Post: 295
Utente Junior
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08/02/2012 00:49
 
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Durante il combattimento...
Quante volte, assistendo ad un incontro di pugilato, viene da chiedersi:
"[SM=g27993] Cristo, ma chi glielo fa fare di farsi pestare in quel modo?"

Beh, a rigor di logica, nessuno... Ma del resto anche ai soldati semplici nessuno gli spiega mai fino in fondo la vera ragione per cui devono scendere in campo a morire.
Restando comunque sul discorso delle sensazioni:
non so se anche qualcuno tra voi abbia sperimentato sulla propria pelle questa sensazione ma, per quello che ho avuto modo di verificare, lo scontro si decide tutto sulle possibilità che si presentano agli occhi di chi sa aspettare.
Buttarsi alla cieca, sventolando le braccia senza controllo fin dai primi minuti dell'incontro, è un modo sicuro per perdere - l'avversario in gamba gioca sempre sulla tensione e sul nervosismo di colui che ha di fronte - per questo è necessario mantenere la calma e la concentrazione, cercando di prendere confidenza sia con lo spazio del ring che con la capacità di reazione e i riflessi dell'altro.
A volte può capitare che, per quanto ci provi, non riesci a portare a segno alcun colpo valido senza scoprirti; mentre, approfittando dei momenti di recupero, l'avversario riesce a "punzecchiàre" quel tanto che basta per accumulare punti e la tensione porta a commettere gravi errori.
Questa tensione si avverte soprattutto quando si hanno pochi round a disposizione ( incontri da 4/6 riprese, per esempio ) e la necessità di chiudere in fretta lo scontro per recuperare uno svantaggio... E' in quei momenti che il corpo tende ad abbassare d'istinto la guardia e a rendere le cose ancora più facili per l'avversario già in vantaggio.
[SM=g27992] Momenti che non auguro a nessuno:
basta distrarsi pochi attimi, anche un istante, e un gancio contro la fronte è sufficiente a stordirti come un diretto in piena faccia ( con conseguente rottura del naso, giusto per fare un esempio )... Dopo aver incassato i primi colpi, in modo lieve o anche più duramente, mantenere il respiro regolare e la capacità di stare in piedi diventa via via sempre più difficile. All'inizio si ha come un senso di stordimento, segno che gli otolìti ( gli elementi liquidi nelle orecchie ) hanno subito un brusco spostamento che disturba il nostro naturale equilibrio. Più il corpo viene sottoposto allo stress e all'adrenalìna, più i sensi vengono attutiti a livello di cognizione e, da quel momento in poi, ci si affida completamente all'istinto. Quando non si è più in grado di connettere lucidamente, i muscoli sparano sventole istintive e rabbiose; tali colpi non hanno un bersaglio preciso ma diventano un'arma a doppio taglio ( da una parte aumentano il rischio per l'avversario di ricevere un colpo d'incontro, dall'altra basta scoprire la propria guardia quel tanto che basta per rendere perfettamente raggiungibile il volto e il "bersaglio grosso", ovvero la parte alta del torace ), e l'esito di uno scontro si decide nello spazio di pochi secondi...
Quando alla fine dell'incontro le braccia diventano come di piombo, e le ginocchia molli come la gelatina, si ha l'esatta percezione di quanto è realmente successo - dopo che l'adrenalina cessa il suo effetto e il cuore ricomincia a battere regolarmente - i momenti più brutti variano dalle ventiquattro alle quarantotto ore circa ( a seconda dei danni riportati ) e se sono particolarmente evidenti i segni di stordimento è bene non muoversi troppo durante le prime dieci/dodici ore...
[SM=g27985] Spero di non avervi annoiato con questa ulteriore precisazione, chiedete pure per eventuali chiarimenti.

[SM=g27997] SALUTI TOSCANI
[Modificato da telesette 08/02/2012 00:52]
Madre Natura mi ha dato questa faccia, non è granché ma... Pazienza, a me va bene lo stesso!
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Post: 1.571
Utente Veteran
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08/02/2012 12:11
 
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Posso avanzare un suggerimento? [SM=g27985]
Penso che questa scheda sia davvero molto interessante e utile per chi vorrebbe scrivere di questo sport e magari avrebbe bisogno di qualche informazione in più (che magari, dopo centinaia di ricerche in internet, ci si ritrova più incasinati di prima!XD).
Quindi mi domandavo: non sarebbe meglio spostarla nella sezione "Saggi e articoli sul mondo delle fanfiction"?
Lì ci sono già altre schede molto simili a questa (come creare un pg originale, come scrivere un horror, ecc).
Così chi è interessato sa già dove andare a pescarla, mentre in questa sezione, fatta per lo più di discussioni di scambio e confronto, finirebbe con lo scomparire dopo un po' sotto tantissimi altri thread. [SM=g27985]
Post: 295
Utente Junior
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08/02/2012 13:00
 
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Non saprei...
Sinceramente non lo so:

quando l'ho scritta, non sapevo che esistesse sul forum una sezione su "saggi & articoli"... Pensavo che, dal momento che si può tranquillamente avanzare domande, precisazioni e scambi di opinioni in merito alla figura di un personaggio-pugile, questa collocazione andasse bene.
Di base questo è il sunto delle mie personali opinioni in merito, non un saggio su "Teoria & Pratica" del pugilato" - qui dentro ho raccolto un po' di tutto, comprese emozioni e stati d'animo personali, e non so quanto si possa definire istruttòrio.

[SM=g27997] SALUTI TOSCANI
[Modificato da telesette 08/02/2012 18:15]
Madre Natura mi ha dato questa faccia, non è granché ma... Pazienza, a me va bene lo stesso!
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Post: 21.532
Utente Gold
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09/02/2012 06:11
 
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Ho letto l'articolo/saggio (mi risulta difficile definirlo in maniera diversa) e mi sembra oltre che abbastanza completo (forse mi è sfuggito ma nel caso non ci fosse penso sarebbe utile parlare anche dell'abbigliamento, dei guantoni, delle protezioni delle mani, delle regole del pugilato e un po' dell'ambiente inteso come ring e palestre magari puntando proprio più sul colore e sulla realtà).
Come, poi, ha detto Melanto penso anche io che la collocazione migliore sia proprio nella sezione dedicata ai saggi e agli articoli in modo da dargli maggiore visibilità permettendo, comunque, lo stesso l'interazione con gli altri utenti, per cui sposto li il topic.
Se poi avessi voglia di preparare qualche altra scheda simile a questa credo sarebbe molto utile per tutti noi appassionati di scrittura.
Comunque un bel lavoro.

Hasta Luego
Post: 295
Utente Junior
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09/02/2012 10:45
 
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A dire la verità, avevo già in programma una mezza dozzina di schede simili a questa...
[SM=g27985] Nella mia vita di esperienze ne ho fatte tante ( belle o brutte che siano ), non dico di essere un esperto in vari campi ma... Se qualcuno trova utili e interessanti gli sprolòqui del sottoscritto, ben venga!
[SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]
Per quanto riguarda le precisazioni sottolineate da suinogiallo, provo a rispondere in ordine:

ABBIGLIAMENTO - Quando ancora si svolgevano gli incontri "a mani nude" ( quelli caratteristici, ambientati attorno alla fine dell'800, che a volte vengono menzionati in film come "Cuori Ribelli" o "Sherlock Holmes" con Robert Downey Jr. ), la regola era che i contendenti combattessero a torso nudo. Quando la boxe raggiunse un alto livello di popolarità, logicamente l'aspetto divenne molto più "circense" ( pantaloncini dai colori sgargiànti, al posto delle brache e delle bretelle, i guantoni con imbottitura di stracci per attutìre quanto possibile l'urto, ecc. ). Molti pugili inoltre erano proprio atti svolgere mansioni da fenomeni da baraccone quali L'UOMO FORZUTO, ecc.
Primo Carnera cominciò la sua carriera proprio a questo modo, prima di salire su di un vero ring e sentire il profumo di un vero combattimento. Una delle differenze sostanziali dell'abbigliamento, senza dubbio risiede nelle SCARPE ( i moderni "stivaletti", più adatti al tessuto elastico del ring, vennero introdotti anni dopo ); all'epoca, per mantenere l'equilibrio con scarpe normali, non era possibile fare il grillo e saltellàre di qua e di là come se niente fosse.
I GUANTONI hanno subito numerose modifiche, soprattutto negli ultimi sessant'anni, e a oggi esistono numerose versioni a seconda dello scopo per cui sono destinati.
- Manopole prive di pollice, duri e compatti per gli allenamenti col sacco.
- Guantoni imbottiti da 400 g. circa, più grandi e leggeri del normale per consentire ai pugili meno rischi durante l'allenamento.
- Guantoni professionali da 1 kg., omologati dalla Federazione e che il pugile ottiene al momento del suo esordio sia come dilettante che come professionista.
Le PROTEZIONI ALLE MANI, intese come fasce elastiche ( si trovano in qualunque negozio di articoli sportivi, a 6 euro circa ), si avvolgono attorno alla mano per mantenere la rigidità, anche a muscoli rilassati, e offrire maggiore protezione alle ossa del metacarpo che altrimenti rischiano più facilmente di spezzarsi.
NOTA:
a questo punto vi chiederete "e le falangi non si spezzano" ?!?
[SM=g27991] Le ossa delle falangi, ovvero le dita, al momento dell'impatto sono protette dall'imbottitura del guantone; il peso dell'urto invece si scarica tutto dal metacarpo al polso, con ulteriore rischio di fratture alla mano.
Il CASCHETTO PROTETTIVO, indossato solo in allenamento, serve ad attutire i colpi che si possono ricevere alle tempie... Ma poiché riduce molto la visuale, non è approvato dal professionismo perché di fatto costituisce un ostacolo e una limitazione nel combattimento vero e proprio, anche perché il pugile deve VEDERE ARRIVARE il pericolo per adottare opportune contromisure.
Il PARADENTI, ovvero quell'affare che si mette in bocca, è come una "mezza dentiera" di gomma che copre la dentatura superiore ( ovvero la mascella ). Anche questo è un articolo trovabile in negozio, più o meno sempre attorno ai 6 euro di prezzo, ed è un oggetto "personale" - il pugile deve scaldare cinque minuti il paradenti sotto l'acqua bollente, metterlo in bocca e stringere forte in modo che si adatti perfettamente alla conformità dentale e non rischi di saltare via ( salvo casi eccezionali e difficilmente verificabili nella realtà! )...

LE REGOLE - su questo punto vi suggerisco di consultare una guida più specifica, comunque tra i concetti di base occorre anzitutto ricordare che gli incontri vengono commisurati in base alla categoria e al peso degli atleti ( logicamente un uomo di 60 kg. non può sostenere molti incontri con pugili che oscillano attorno ai 120 kg. ); all'origine le categorie erano in tutto tre ( "pesi leggeri", "pesi medi" e "pesi massimi" ), oggi invece le tabelle sono state studiate per consentire l'attività a strutture fisiche più leggere ( soprattutto le donne ) e che spesso un atleta attraversa con l'avanzare dell'età e della corporatura in base ai carichi di allenamento.

TABELLE DI PESO ( NOTA: i pesi sono approssimativi ed esistono differenze ulteriori per le donne, per i dilettanti e per i professionisti )
Pesi Mosca - entro i 51 kg. circa
Pesi Gallo - entro i 53 e i 54 kg. circa
Pesi Piuma - intorno ai 56 kg. circa
Pesi Superpiuma - entro i 57 e i 58 kg. circa
Pesi Leggeri - entro i 60 kg. circa
Pesi Superleggeri - intorno ai 63 kg. circa
Pesi Welter - entro i 67 chili circa
Pesi Superwelter - entro i 69 chili circa ( categoria SOLO per il professionismo )
Pesi Medi - entro i 72 e i 75 chili circa
Pesi Mediomassimi - entro i 79 e gli 81 chili circa
Pesi Massimi - questa categoria pone un limite di 91 chili per i dilettanti e nessun limite per i professionisti

DOMANDA: "Quante riprese dura un incontro di pugilato?"
[SM=g27993] In realtà non sussiste un "limite" vero e proprio. Gli incontri partono dai 4 round regolamentari e proseguono fino a: 6, 8, 10, 12, e così via... Il numero di riprese viene stabilito dagli ORGANIZZATORI dell'incontro stesso, che devono preoccuparsi di assicurare lo spettacolo al pubblico pagante ( per esempio: dopo 12 riprese tra due "schiappe", il pubblico potrebbe rompersi un po' le scatole - più i pugili sono noti per essere forti, più aumenta il numero di round che gli organizzatori intendono fargli combattere ). Vi è comunque una durata FISSA di tre minuti per ciascuna ripresa ( per i dilettanti NON si superano invece i due minuti ), con intervalli regolari di un minuto ciascuno.
Il conteggio per atterramento è di OTTO secondi per i dilettanti e DIECI per i professionisti, tuttavia se un pugile finisce al tappeto tre volte nello stesso round viene dichiarato sconfitto.
Oltre al K.O. tecnico, un pugile può essere dichiarato sconfitto per:
- ritiro volontario
- getto della spugna sul ring, da parte dei secondi
- squalifica dell'arbitro per scorrettezze
- sconfitta ai punti, secondo il responso dei giudici che considerano "validi" solo i colpi portati a segno con la parte frontale del guantone

Trattenere l'avversario ( il cosiddetto "clinch", in termine tecnico ) è consentito per bloccare l'impeto di un avversario PERO' non è consentito "trattenere" l'avversario per colpirlo scorrettamente come se fosse una rissa - in caso di "blocco", l'arbitro interviene a sciogliere i pugili e l'incontro riprende.
SONO AMMESSI
I colpi al volto e alla parte alta del busto ( dalla cintura in su ).
SONO VIETATI
Tutti quei colpi che, secondo l'angolo di visuale dei giudici a bordo-ring, si vedono sferrati pericolosamente al di sotto della zona delimitata dalla cintura all'altezza dei fianchi; i colpi sferrati scorrettamente alla nuca ( per esempio durante un "clinch", o un eccesso di violenza ingiustificata ); o ancora ogni genere di colpo che dovesse malauguratamente essere sferrato oltre il termine di una ripresa.

L'AMBIENTE - una palestra di pugilato non necessita di particolari "comfort", anzi più l'ambiente è spartano più gli atleti si abituano a fare del loro meglio per allenarsi seriamente. L'allenamento di base consiste nei vari esercizi:
- salto alla corda, per mantenere attiva l'agilità e il gioco di gambe
- colpire il sacco, per concentrare potenza e mantenere l'equilibrio
- colpire la sacca mobile o "punching-ball", per condurre i colpi in velocità con progressivo aumento della precisione
- flessioni & sollevamenti, per sviluppare maggiore potenza nei muscoli delle braccia
- esercizi addominali, piegamenti & torsioni varie, per rafforzare la resistenza del muscolo addominale e concentrare al meglio l'energia prodotta dall'ipogastrio ( ovvero la fonte della forza umana concentrata nel basso ventre )
- ripetere i movimenti davanti allo specchio, per mantenere la concentrazione e rendersi conto di eventuali errori da correggere nella guardia e nella posizione
[SM=g27991] Tutto questo si può fare tranquillamente sia in una palestra che in uno scantinàto, l'odore di chiuso e sudore è costante. E' preferibile comunque un ambiente chiuso, per non raffreddare i muscoli durante lo sforzo, ma l'allenamento prosegue all'aperto con la corsa e la ginnastica per aumentare resistenza e fiato, in previsione degli incontri sulle lunghe distanze.

IL RING - la prima volta che ci si sale sopra, specie quando non si ha molta agilità nelle gambe, può capitare di essere un po' impacciati all'inizio. Il tappeto è fatto di materiale teso ma elastico, perciò occorre trovare l'equilibrio con la pratica e l'esercizio. I primi tempi è consigliàbile NON muoversi troppo, e concentrarsi invece sulla posizione ferma delle gambe, per portare colpi efficaci. Le suole di gomma e gli stivaletti omologati aiutano, ma il rischio di scivolare è comunque alto se ci si lascia prendere troppo dall'entusiasmo e dalla voglia di strafàre...

[SM=g27988] Bene, dunque
Credo di non aver dimenticato nulla della domanda ( almeno spero! ), in caso non vi fate scrupoli a dire la vostra: domande, dubbi, osservazioni, eccetera...
Per qualunque chiarimento, entro i limiti delle mie possibilità, sono a vostra completa disposizione!

[SM=g27997] SALUTI TOSCANI
[Modificato da telesette 09/02/2012 11:04]
Madre Natura mi ha dato questa faccia, non è granché ma... Pazienza, a me va bene lo stesso!
^__^
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