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Un dubbio: violenza psicologica?

Ultimo Aggiornamento: 22/12/2011 17:10
22/12/2011 17:10
 
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Registrato il: 22/12/2011
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Salve a tutti,questa è la prima volta che scrivo su un forum. Ero su internet,in cerca di risposte,e mi sono fermata qui...
Ho chiuso una relazione da otto mesi.Al sesto ci siamo rivisti,ci sono ricascata di nuovo,pur sapendo coscientemente che non avrei più potuto portare avanti questa storia. Ma qualcosa mi ci ha fatto ricadere, e lui, adesso, continua a cercarmi e vuole ritornare da me. Pentito.Dopo essersi consolato però nel frattempo con un'altra, che a detta di tutti, trattava pure a pesci in faccia.
Io sono stata bene, dopo che non stavo bene da parecchio tempo, forse anni,quando ho superato il lutto della perdita ed ho ricominciato una vita mia.Ho cambiato città,da Milano me ne sono scesa a Roma e ho provato momenti di intensa libertà.Il lavoro ha preso la direzione giusta. é come se avessi ritrovato me.E un pò di sicurezza.
Ora sono di nuovo psicologicamente non libera,sono tornata indietro.Di un passettino, però.E non so ancora come ci sono ricascata. Certo, perchè l'ho rivisto! e si è instaurato un vecchio meccanismo a cui non so dare il nome,forse. é questo che mi fa scrivere qui, ora.Quando qualcuno mi chiede se provo ancora amore per lui, rispondo che mi fa male vederlo soffrire, che piange, ora, perchè io non ci sono, che mi ama come non mai,che senza di me è stato male, che forse è cambiato, che vuole esserci e che ha sbagliato tutto...etc...ma in fondo, non credo di esserne più innamorata. Non capisco, però, perchè riesco ancora a volergli bene. Certo, per tutte le cose positive che ci sono state.Mica sono così stupida da stare sette anni con un uomo che non mi da niente.
Questo è stato il mio primo ragazzo, un amore folle,per lui avrei fatto qualsiasi cosa.Anche il suo, lo era a suo modo, e lo è ancora, ma sommando sommando mi rendo conto di essere stata io a tenere in piedi questa relazione.Io ora capisco di essere la più forte dei due. Allora, nell'inconsapevolezza e nel vortice della storia credevo di essere debole. In realtà era lui che mi indeboliva.Un amore durato 7 anni,iniziato in un'accademia di teatro. Passione comune, vita quotidiana,felice, come non lo ero mai stata,mi sono data completamente.Al punto da cercare di perdonare un tradimento,avvenuto a scuola, dopo il primo anno di relazione, cosa che non avrei mai pensato di poter sopportare.
Io non so bene se sto scrivendo nel posto giusto, se il mio problema possa rientrare in questo forum.Ma a questo punto, continuo.
Nell'arco di questi anni insieme la mia autostima e la mia sicurezza hanno subito un calo considerevole. Lui mi lasciava, mi riprendeva quando voleva.Ricordo treni presi al volo,in preda al panico,fughe sue,a gambe levate e inseguimenti in mezzo alla città,dove ci scambiavano per dei pazzi.Silenzi suoi, che duravano settimane.E io sopportavo."La nostra storia è finita" "Non ti amo più" "Non rompermi i..." Le sue fughe duravano poco ma per me erano devastanti. Per me ogni volta era finita.E senza di lui non avrei potuto vivere.Mi mancava il fiato solo a pensarci. Le persone accanto ridevano ormai, come Pierino che urla "Al lupo, al lupo". Ho paura di essere una dipendente affettiva,che determinate perdite nella mia vita, quella del padre a 12 anni,mi hanno portata ad avere paura dell'abbandono,ma non si capisce poi perchè mi sono trovata proprio una persona problematica.Non fisicamente violenta, ma che forse non sa(lui) di essere inconsciamente un manipolatore.
é possibile che una persona non sappia di esserlo?
Geloso.All'inizio lo era delle mie conoscenze,poi lo è stato della mia potenziale carriera di attrice (finita l' Accademia, tra l'altro anche lui attore),diceva che non poteva stare con me,perchè era geloso delle persone che avrei potuto incontrare in teatro o su un set o a cena fuori, magari.Che lui voleva una che stesse a casa a fare la minestra. E mi lasciava nuovamente. Così. Molti provini li ho persi a causa sua.O a causa mia, non so ancora fare la differenza, capire. Penserete che sono stata una stupida a restarci, a continuare a credere in noi, a giustificarlo in tutto perchè lui era stato sfortunato e aveva avuto problemi in famiglia, che lui era così, ma era anche cosà...Lui stava a Milano, quindi mi sono trasferita lì,in appartamento con un amico comune.Lui non voleva una convivenza, diceva che non se lo poteva permettere,che non si sentiva di investire su di me,una incapace di trovarsi un lavoro normale, aspettando di essere ingaggiata, una che non avrebbe saputo rimboccarsi le maniche. E così, è rimasto da mammina.
Non è riuscito ad aiutarmi con l'affitto, venendo a vivere solo per tre mesi con me,neanche quando il ragazzo con cui abitavo stava lasciando l'appartamento e quindi mezza casa da pagare. Lui diceva che lo obbligavo a darmi una mano,perchè non poteva lasciarmi da sola.Poi diceva che comunque poteva essere una bella scommessa: una prova di convivenza per tre mesi! Che prima o poi avremmo dovuto deciderci.Faceva il bello e il cattivo tempo.
Io non gli avevo chiesto nulla.Ormai ero abituata a non chiedere, sapevo già la risposta. Non volevo più affrontare il discorso convivenza, doveva lui decisere e io l'avrei aspettato. E non è venuto, infatti.
Diceva che prendeva la vita così, che non voleva fare progetti, che non ci credeva.Poi alternava momenti a pensieri di vita in comune, di figli. In totale squilibrio.
Poi siamo arrivati alla famiglia, la mia, contro cui si è schierato per anni facendomi credere che non avessi con loro un rapporto sano, ma di dipendenza. Sono sempre stata molto legata a loro, anche per la mancanza di mio padre, ma ho vissuto sempre lontana a causa del lavoro.Sono una che a 11 anni se n'è andata di casa perchè voleva diventare una ballerina.Certo, con l'appoggio emotivo ed economico della mia famiglia, ma pur sempre a cavarmela da sola.E così piccola. Metà della vita l'ho vissuta distante da loro.
Ogni volta che ritornavo a casa vivevo male perchè lui al telefono diventava freddo, mi diceva che avevo ripreso a parlare con il mio accento. Più e più volte ha imitato mio fratello,in modo dispreggiativo e ha usato in pubblico parole brutte nei confronti degli ebrei (di madre, sono ebrea)solo per farmi del male.E prendeva in giro il modo in cui mi chiama mia mamma.
Quando veniva a trovarmi a casa mia,per qualche vacanza,non voleva uscire di casa stranamente. Le mie amiche non l'hanno quasi conosciuto, mentre io nel suo mondo, a casa sua, con i suoi amici,nella sua città,ci sguazzavo.é capitato anche che si rifiutasse di fare l'amore se ero io a prendere l'iniziativa. Non sempre per carità, ma io credo di non aver mai reagito così ad una sua richiesta di affetto. Spesso proprio quando più ne avevo bisogno, lui non c'era. Ovvero c'era, ma ero io ad avere problemi e ad aver bisogno di uno psicologo.Anche le mie esperienze passate, la danza, i viaggi,tante cose di cui io ero entusiasta di parlare, non trovavano una comprensione, un sentimento di compassione da parte sua, come se quello che ero stata prima di incontrarlo, non aveva importanza.Mai un pensiero al di fuori delle ricorrenze, non che me ne importi,ma qualcosa vuole dire,mai un "Che bella che sei" dopo i primi tre/quattro anni.Pochi, forse si contano su una mano, i gesti d'amore nei miei confronti, solo nei miei confronti.Solo per me, per farmi felice.Il primo a non essere felice è lui,e così era incapace di fare felice me. Adoratrice di viaggi, erano anni che non viaggiavo, quando mi sono decisa, in un momento di mancanza di lavoro,a partire per la Thailandia con mia mamma. Non l'avessi fatto...in aeroporto lo chiamavo,prima del decollo, e lui di proposito non mi rispondeva. Non stava dormendo , lo so...e io in lacrime, sull'aereo...perchè io l'avevo lasciato solo...bla bla...dall'Italia mi arrivavano messaggi che lui mi sentiva lontana...insomma, è riuscito a rovinarmi la vacanza.Poi me l'ha fatta pagare d'estate, andandosene a Ibiza con gli amici, mentre io lavoravo, e poi al mare con il suo Mentore, quando io gli avevo chiesto se aveva desiderio che facessimo qualcosa assieme.In un'isola dove non prendeva il cellulare, ed io dovevo chiamare il suo amico...che stupida...
Negli ultimi tempi poi le cose sono peggiorate.Fisicamente non ero bella,mi stavo lasciando andare,diceva. "Hai mollato, ti sei rassegnata", diceva." Sei inrassata!Fai qualcosa".Avevo bisogno del suo affetto, della sua approvazione. é venuto a vedermi una sera a teatro e dopo lo spettacolo già lo avevo disturbato con le mie numerose domande sulla mia performance. Non mi sono mai sentita alla sua altezza, nemmeno nel lavoro. Avevo bisogno che lui mi dicesse una volta tanto "Brava".Da fidanzato che ti ama, e non da critico, o da persona del settore. Lui diceva che ero un' insicura, e che gettavo su di lui le mie insicurezze.Io piangevo.Ho pianto a periodi per anni,mi ha distrutta.La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una mail, che ho trovato sulla sua posta. Lo so che non si fa.Di spiare, intendo, ma io di questa persona non mi fidavo. Già altre volte avevo visto sul suo computer cose su cui ho passato sopra. Ma è stato meglio così, averla trovata!Una mail di corteggiamento ad una ragazza che conoscevo di fama,una bella ragazza(ma io non ho niente da invidiare ora)che aveva più successo di me nel lavoro (nel momento in cui io ero più fragile),e a detta di lui, con più gioia di vivere.L'ho chiamato, ho chiuso, non si è fatto più vedere.Si vergognava.Ho traslocato, con l'aiuto di persone a me care, che ci tengono sul serio a me...e con il suo consiglio tramite mail, di tornarmene a casa, di lasciarlo perdere, che era meglio così.
Ora è tornato alla riscossa, e ad ogni suo messaggio, mi prende lo stomaco.Preferirei il silenzio dei primi sei mesi, ma non sono capace di prendere una posizione forte.
Mia madre mi ha vista soffrire per anni, e ancora non mi comprende, lei che è una donna, non come me.Lui da quell'estate non è più potuto entrare in casa mia e non lo vogliono più vedere. Dicono che mi rovinerò la vita.Ma ora dovrei essere nella direzione giusta, forse...ho fatto un piccolo passo indietro lo so, ma ne potrei fare uno bello grande in avanti. Aiutatemi a capire quale sia il problema.Se sono io,che ho poca considerazione di me, o se è questa persona che mi ci ha portato.
Credo di saperlo già, ma ho bisogno di sentirmelo dire.
Avevo bisogno di scrivere e l'ho fatto.
Grzie dell'ascolto
Stefania
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