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Incubatrice semiprofessionale

Ultimo Aggiornamento: 07/06/2012 14:41
20/11/2011 11:23
 
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Qualche spunto da copiare..


Un' incubatrice semi professionale :






Il punto di partenza è stato un vecchio forno a microonde ; per la precisione questo modello




distribuito dalla Mondialcasa ;
da esso ho preso lo chassis ( chi disponesse di un vecchio fornetto elettrico potrà utilizzare convenientemente lo stesso ) .
Contrariamente a quanto sarebbe logico aspettarsi , questo tipo di forni non ha all'interno alcun tipo di isolante termico : in pratica
la camera di cottura , in metallo , è separata dall'involucro esterno , anch'esso di lamiera , da uno strato di aria ( min 2 cm ) ,
escludendo chiaramente i punti di ancoraggio della camera stessa .
Come prima cosa ho tolto tutta la parte elettrica : cablaggi ,quadro comandi , scheda , trasformatore , magnetron , motorino del piatto e
CONDENSATORE ; personalmente inizio proprio dal condensatore stando attentissimo a non toccarne i poli .
AVVERTENZE : CON CONDENSATORI DI QUESTA CAPACITA' C'E' MOLTO POCO DA SCHERZARE.......
Una volta liberato lo chassis dalle cose non necessarie, ho provveduto a rimuovere il supporto del magnetron




e quello del motorino girapiatto





sono particolari in lamiera stampata saldati alla struttura con una puntatrice elettrica : una volta asportato il possibile con una cesoia




la strisciolina rimasta può essere rimossa così

imageshack.us/clip/my-videos/706/vsdb.mp4/


La prima cosa modificata è stata lo sportello . Si compone di cinque parti :
una cornice esterna bianca che supporta una cornicetta nera interna fermavetro ( non si tratta di vetro ma di una plastica trasparente
tipo metacrilato o policarbonato ) , il suddetto vetro sintetico , lo sportello metallico vero e proprio ed una cornicetta nera interna con funzioni estetiche .
Questa è la panoramica dei pezzi





incastrati gli uni agli altri con gancetti a scatto ( da disimpegnare con giravite )




Il primo lavoro è stato la rimozione della parte di lamiera forata dallo sportello
( gabbia di Faraday ) che avrebbe impedito la corretta visione dell'interno

Prima



Dopo




la finestra è stata poi chiusa con un cristallo da 5mm incollato con silicone




anche il vetro sintetico è stato sostituito con un vetro vero delle stesse misure ;
l'apertura dello sportello in origine era affidata ad un meccanismo a sblocco elettrico di sicurezza ; l'ho sostituito con una comune maniglia
da cassetto rossa avvitata dall'interno sulla cornice bianca esterna dello sportello




Per il mantenimento in chiusura ho optato per la chiusura magnetica :
con un supermagnete però ( non ricordo se “donato” da hardisk o lettore cd ) semplicemente poggiato all'interno dello chassis .




Il nuovo impianto elettrico

Ho deciso di lavorare a bassa tensione : 12vcc ( dcv).
Chi mi fornirà l'energia necessaria al funzionamento dell'elemento riscaldante , del termostato , della ventolina di ricircolo ( prevista
ma rivelatasi inutile ), della luce d'ispezione etc., sarà un comune alimentatore AT per pc.
L'ho posizionato nello spazio della vecchia elettronica




avvitato al pannello posteriore del telaio sfruttando le viti originali ( ho solo dovuto riprofilare la finestratura )




al termine ho coperto con rete antiintrusione






Come elemento riscaldante ho optato per un cavetto autocostruito da inserire nella depressione interna del fornetto ;





( in foto sulla destra lungo la svasatura della depressione si nota il foro fatto per la fuoriuscita dei fili del riscaldatore )

In questa discussione ho spiegato dettagliatamente come realizzare il cavetto

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10003181

Il cavetto è stato incollato con cianoacrilato ( Attak o simili ) ad una lastrina di alluminio di un paio di mm di spessore grande quanto il fondo del fornetto









questa lamierina è stata poi sigillata sul fondo del fornetto con del silicone ( un'eventuale fuoriuscita di acqua non potrà
mai raggiungere l'elemento riscaldante )





e , solamente per estetica , è stata poi rivestita con della plastica adesiva marmorizzata celestina




L'illuminazione interna dell'incubatrice l'ho affidata ad un neon tolto da una vecchia lampada portatile a batteria ;





per renderlo stagno ho utilizzato come cappucci il corpo di due siringhe da 10ml solamente accorciate





all'interno dei cappucci un semplice faston provvede al collegamento filo-neon





il neon cablato






i fili del neon escono dal “ soffitto “ attraverso un foro : per evitare qualsiasi problema ho preferito proteggere il cavo con un
tubetto sterlingato-siliconato





per alimentare il neon ho utilizzato il ballast originale ( che lavorara a 4,5v ) collegandolo all'uscita 5v dell'alimentatore pc :
chiaramente uno dei due fili che lo alimentano è stato “ tagliato” da un interruttore .
L'incubatrice con l'interno illuminato




e spento





La regolazione della temperatura è stata affidata ad un termostato digitale economico ,






la cui sonda pende dal ” soffitto “ per un paio di cm




Tutti i fili vanno a finire nel vano già predisposto per la precedente elettronica





Per garantirmi un po' di ordine ho fissato una striscia di mammouth come morsettiera





Il quadro comandi mostra in alto il termostato digitale ed in basso da sin l'interruttore della luce e quello generale ;
( il terzo interruttore sulla dx è stato previsto per un futuro upgrade : controllo automatico dell'umidità )





L'isolamento termico è stato potenziato con pannelli di polistirolo espanso da due cm di spessore



la finestratura aperta è per la circolazione dell'aria .

Il collaudo

L'incubatrice è stata tenuta accesa per circa una settimana per verificare la stabilità della temperatura o improbabili malfunzionamenti
( è tutto talmente elementare e surdimensionato...); fissata la temperatura di lavoro (set) a 23°C ho poi verificato che il punto di
spegnimento del riscaldatore coincide con i 23°C ( ma la temperatura seguita a salire di 0,2°C ancora ) , mentre l' accensione avviene
quando la temperatura scende a 22°C ( la temperatura scende ancora di 0,2°C ).
La temperatura effettiva varia quindi da 21,8°C a 23,2°C con una oscillazione quindi di 1,4°C cioè 22,5°C +- 0,7°C : risultato più che accettabile .
Ed ora il test con le bottigliette – incubatrici all'interno : dopo tutta una notte

[/IMG]

come si può notare NON VI E' TRACCIA DI CONDENSA ( le bottigliette sono staccate dal fondo ed ogni loro parte è alla medesima temperatura )




Coloro che lamentano problemi di condensa con questo tipo di contenitori commettono l'errore di porre il fondo delle bottigliette
a contatto diretto con la fonte di calore
( in pratica le costringono a lavorare come alambicchi per distillazioni : è normale che la condensa si formi sul duomo... ).

Ringrazio per l'attenzione , Franco

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20/11/2011 11:36
 
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prima di tutto i miei complimenti per l'ottima realizzazione.

Io ho provato a costruire una cosa simile dopo aver fatto un po di esperimenti con i tappetini a 12v, ho costruito la mia prima incubatrice sugli stessi principi dettati da Lobivia.
Alimentazione con alimentatore da PC, 12V per il riscaldamento e i 3V per delle luci a led, il contenitore è in legno isolato con polistirene.
come regolazione della temperatura o usato un THERMO CONTROL PRO "Termostato digitale".
Provo la incubatrice, sistemandola in cantina per evitare surriscaldamenti, e funziona correttamente... per una settimana, cotrollandola tutti i giorni. La rimetto in funzione per delle uova di Miili e fasmidi funziona per due giorni e il terzo giorno la trovo a 60°.
La lascio un po aperta cambio la temperatura di set da 28 a 27° e per miracolo ricomincia a funzionare, per evitare nuove bolliture di uova decido, malgrado che per due giorni funziona correttamente di sistemare in serie un secondo termostato economico (TERMOSTATI ELETTRONICI HAQUOSS) collocando la sonda nella incubatrice.
Dopo altri tre giorni, controllando la temperatura la trovo di nuovo a 60°, la cosa strana che il termostato economico ha la luce di rete spenta è si sente scattare il relè ma continua a dare tensione.
A questo punto mi chiedo è solo sfortuna ho sto sbagliando qualcosa, qualcuno può aiutarmi a chiarire il dilemma.
domani proverò a testare il secondo termostato è usare solo quello
20/04/2012 20:27
 
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Re:
Chiaranda, 20/04/2012 18.55:

prima di tutto i miei complimenti per l'ottima realizzazione.

Io ho provato a costruire una cosa simile dopo aver fatto un po di esperimenti con i tappetini a 12v, ho costruito la mia prima incubatrice sugli stessi principi dettati da Lobivia.
Alimentazione con alimentatore da PC, 12V per il riscaldamento e i 3V per delle luci a led, il contenitore è in legno isolato con polistirene.
come regolazione della temperatura o usato un THERMO CONTROL PRO "Termostato digitale".
Provo la incubatrice, sistemandola in cantina per evitare surriscaldamenti, e funziona correttamente... per una settimana, cotrollandola tutti i giorni. La rimetto in funzione per delle uova di Miili e fasmidi funziona per due giorni e il terzo giorno la trovo a 60°.
La lascio un po aperta cambio la temperatura di set da 28 a 27° e per miracolo ricomincia a funzionare, per evitare nuove bolliture di uova decido, malgrado che per due giorni funziona correttamente di sistemare in serie un secondo termostato economico (TERMOSTATI ELETTRONICI HAQUOSS) collocando la sonda nella incubatrice.
Dopo altri tre giorni, controllando la temperatura la trovo di nuovo a 60°, la cosa strana che il termostato economico ha la luce di rete spenta è si sente scattare il relè ma continua a dare tensione.
A questo punto mi chiedo è solo sfortuna ho sto sbagliando qualcosa, qualcuno può aiutarmi a chiarire il dilemma.
domani proverò a testare il secondo termostato è usare solo quello



Dalla descrizione sembrerebbe un problema di incollaggio dei contatti del relè ( della qual cosa però dubito ) ;
se posti lo schema filare dei collegamenti che hai adottato , potrò essere più preciso ( penso ad un errore nel cablaggio ) .

Franco

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21/04/2012 18:24
 
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Neanide
Franco se non mi aiuti tu penso di impazzire, ;-).
la schema é semplicissimo la rete alimenta il termostato, che alimenta un alimentatore da PC, alle uscite 12V sono collegate due piastre riscaldanti seguendo i tuoi insegnamenti, sull'uscita a 3V ho collegato 20 led smd in parallelo. La sonda logicamente all'interno dell'incubatrice. Dov'é l'errore???
la cosa buffa é che ieri lo stesso termostato (Aquos), pur sentendosi chiaramente lo scatto del relé e epegnendosi il led, non iterrompeva l'alimentazione all'incubatrice. !0 minuti fá l'ho testato in casa con una lampada alogena é funziona che é una meravigli.
L'unica possibilitá che vedo é che ho la cantina infestata da spiriti buffoni ;-)
HELP!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
21/04/2012 20:23
 
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Re:
Chiaranda, 21/04/2012 18.24:

Franco se non mi aiuti tu penso di impazzire, ;-).
la schema é semplicissimo la rete alimenta il termostato, che alimenta un alimentatore da PC, alle uscite 12V sono collegate due piastre riscaldanti seguendo i tuoi insegnamenti, sull'uscita a 3V ho collegato 20 led smd in parallelo. La sonda logicamente all'interno dell'incubatrice. Dov'é l'errore???
la cosa buffa é che ieri lo stesso termostato (Aquos), pur sentendosi chiaramente lo scatto del relé e epegnendosi il led, non iterrompeva l'alimentazione all'incubatrice. !0 minuti fá l'ho testato in casa con una lampada alogena é funziona che é una meravigli.
L'unica possibilitá che vedo é che ho la cantina infestata da spiriti buffoni ;-)
HELP!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



Credo che il problema nasca dal fatto che hai usato il termostato per tagliare l'alimentazione dell'alimentatore pc ( carico capacitativo e
non resistivo ) ; non son riuscito a trovare in rete le specifiche tecniche di quel termostato ma solo delle descrizioni approssimative ;
se hai la scheda tecnica postala , altrimenti fammi sapere se il contatto del termostato è "pulito" cioè : indipendentemente dalla sua
alimentazione a 230 V nel contatto posso collegare una tensione di 12 V ? Poichè la risposta non sarà di interesse generale , ti prego di
rispondermi privatamente . Franco

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21/04/2012 20:23
 
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Re:
Troppa grazia "santantò"....
[Modificato da lobivia 21/04/2012 20:26]
21/04/2012 20:49
 
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Complimenti, la guida capita giusta, ho un vecchio forno a microonde vecchio di quasi 15 anni che ora inserendo la spina fa saltare la corrente e a scaldare era eterno (insomma è da buttare) ma non credo riuscirei a fare una cosa simile, diciamo che informatica, elettronica e motori sono l'essatto opposto delle mie passioni, con la scusa di questo progetto comincerò col metterlo da parte e non farlo finire all'ecocentro, magari diventerà una semplice teca.
Ho svuotato anche un televisore (con l'avvento dei decoder) che era sprovvisto di presa scart per farne una teca ma è fermo da un anno e mezzo, mancano tempo e competenze.
Grazie per le creazioni che condividi.
[Modificato da ADRIANO.90 21/04/2012 20:50]
21/04/2012 23:38
 
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"Steve la vipera"
Ottimo lavoro!



GLI ANIMALI SONO LA MAGGIORANZA SENZA VOTO E SENZA VOCE,CHE PUO' SOPRAVVIVERE SOLTANTO GRAZIE AL NOSTRO AIUTO.
GERALD DURREL
NELLA SUA ARROGANZA L'UOMO ATTRIBUISCE LA SUA ORIGINE A UN PIANO DIVINO.
IO CREDO PIU' VEROSIMILE CHE SIAMO STATI CREATI DAGLI ANIMALI.
CHARLES DARWIN
LA TEORIA E' QUANDO SI SA TUTTO MA NON FUNZIONA NIENTE.LA PRATICA E' QUANDO FUNZIONA TUTTO MA NON SI SA IL PERCHE'.IN OGNI CASO SI FINISCE SEMPRE A CONIUGARE LA TEORIA CON LA PRATICA:NON FUNZIONA NIENTE E NON SI SA IL PERCHE'.
ALBERT EINSTEIN
07/06/2012 14:41
 
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Neanide
Stettacolare!!!
Leggo tutti i tuo articoli con interesse e come sai uso da tempo le "tue" bottigliette.

PS: se posso dare il mio contributo, ho provato le "Derby Blue ICE" da 50cl, sono perfette!!! rispetto alle San Benedetto, la plastica è più spessa e rigida e l'incastro tra la parte superiore e quella inferiore risulta più preciso.
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